Stato dei Physics objects: e/g N. De Filippis Università di Bari e INFN Sommario: • Algoritmi di HLT • Tool disponibili in ORCA • Tool in sviluppo e problemi TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 1 Stato dei Physics objects: e/g La ricostruzione di elettroni e fotoni è basata su: • Level-1: il GCT fornisce 4 oggetti calorimetrici isolati e non • Level-2.0: ricostruzione di uno o più cluster in ECAL; • Level-2.5: matching degli hits nei rivelatori pixel; • Level-3.0: ricostruzione di una traccia di particella carica in tutto il tracker a partire dagli hit nei pixel I tool sviluppati sono ottimizzati per discriminare il segnale dal fondo e minimizzare il tempo di CPU. Input dal L1-GCT bassa lum. (16KHz) alta lum. (33KHz) Soglia su pt/Et(GeV) Rate (KHz) e/g isolato 29 3.3 Di-elettrone/di-fotone 17 1.3 e/g isolato 34 6.5 Di-elettrone/di-fotone 19 3.3 L1 Trigger (e/emax=95%) TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 2 L2.0-Algoritmi di clustering: e/g Level-2.0: ricostruzione nel calorimetro. e.m. in una regione specificata dal L1 nel barrel: cristalli di PbWO4 negli endcap: rivelatore di preshower ~3X0 cioè: 1. clustering dei depositi di energia • algoritmo “Island”: • • cristalli seed con energia al di sopra di una soglia • cristalli adiacenti in f e h aggiunti al cluster se sopra una certa soglia • per gli elettroni che fanno bremsstrahlung nel materiale tra il punto di interazione ed ECAL (0.57 X0) e per il campo magnetico “spray” di energia in ECAL con spread in direzione f supercluster formato da più cluster lungo f si cerca il cluster più energetico e si associano ad esso i cluster più vicini in h ma in un’ampia finestra di f algoritmo “Hybrid”: • adatto per cascate singole da elettroni isolati di alta energia (con pt>10GeV/c) o fotoni non convertiti • somma l’energia di fissati array di cristalli per una migliore risoluzione TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 3 L2.0-Misura della posizione del cluster Posizione del cluster: media delle posizioni dei cristalli del cluster pesata dal logaritmo dell’energia x W x W i i i Wi W0 log i Ei Ej i N.B.i cristalli non puntano al vertice di interazione nominale j • tmax rende conto della profondità longitudinale della cascata e varia logaritmicamente con l’energia • la densità di energia laterale della cascata varia esponenzialmente con la distanza dall’asse della cascata • la posizione di un supercluster è la media pesata delle posizioni dei cluster componenti e corrisponde alla posizione di un elettrone che non irradia TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 4 L2.0-Misura della E del cluster-calibrazione Energia: somma dei depositi misurati nei cristalli Si ha che: Emeas/Etrue < 1 con una lunga coda per energia da bremsstrahlung non ricostruita che dipende dallo spessore di tracker quindi da h variazione nella posizione del picco La scala di energia è “calibrata” usando correzioni tali che al picco Emeas/Etrue = 1 Risoluzione in energia: 2.2 % barrel σE E 2.1 % endcap 2.3 % barrel 2.4 % endcap no pileup pileup a bassa lumi TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 5 L2.5-Matching dei super-cluster con gli hit nei rivelatori a pixel • Input dal L2.0: energia e punto di impatto di un elettrone in ECAL come se non avesse irradiato calcolo del pt • L2.5: punto di impatto propagato all’indietro usando la mappa del campo magnetico per stimare la direzione dell’elettrone al vertice e le posizioni degli hit attesi nei rivelatori a pixel • i fotoni convertono in coppie per lo più nel tracker cioè al di fuori del rivelatore a pixel per cui gli hit nei pixel sono dati soprattutto dagli elettroni • se ci sono 3 hit compatibili il cluster è identificato come elettrone. Altrimenti è rigettato come jet efficienza vs reiezione. • configurazione “staged“ senza lo strato più esterno del barrel ed il disco più esterno degli endcap dei pixel TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 6 L3-Informazione di tutto il tracker Elettroni: Track finding per gli elettroni partendo dagli hit di matching di L2.5 nei rivelatori a pixel con tagli soffici: • su E/P ottimizzato con il numero di hit nella traccia • sulla distanza tra la posizione del super-cluster e la posizione della traccia estrapolata in ECAL nella coordinata longitudinale che è distorta dalla bremsstrahlung • negli endcap: sul rapporto fra l’energia di super-cluster in HCAL /ECAL Ad alta luminosità si usano anche 3 diverse tecniche di isolamento per ridurre il fondo di elettroni singoli da jet in eventi di pileup: • isolamento in ECAL • isolamento della traccia dai pixel • isolamento di traccia totale Fotoni: • soglie più alte sull’Et • reiezione dei fondi con l’isolamento • reiezione dei p0 TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 7 Tool di analisi per e/g in ORCA ORCA_6_3_0: pacchetto ElectronPhoton Il sottopacchetto base per fare una analisi è: EgammaAnalysis: Input handling (EgammaItr) Event notification, transient storage Module template (EgammaHAnalyzer) Output handling (ntuple,root,TAG) UserCollections TISB-Firenze 15-16/1/2003 Algorithm implementation (EgammaAlgorithm) Corrections and Cuts (EgammaCalibrator, EgammaAnalysisCut) N. De Filippis 8 EgammaAnalysis: un codice esempio Ex. : EgammaAnalysis/test/testEgammaItr.cc class testEgammaItr : private Observer<G3EventProxy *ev> testEgammaItr::testEgammaItr() // il costruttore { init(); { …..}; EgammaHAnalyzer: interfaccia generica per l’accesso input/output ai dati, tramite un iteratore (EgammaItr) EgammaHbook4Histogrammer *h = Singleton<EgammaHbook4Histogrammer>::instance(); EgammaBasicIsland *island = new EgammaBasicIsland(); EgammaHAnalyzer<EgammaBasicCluster,Dummy,CaloRecHit> *bc = new EgammaHAnalyzer<EgammaBasicCluster,Dummy,CaloRecHit>(island,h); Reconstructor::addDefault(bc); h->book(); } testEgammaItr::~testEgammaItr(){ } //distruttore Istanza di una classe generica EgammaAlgorithm per l’implementazione di un algoritmo void testEgammaItr::userAnalysis(G3EventProxy *ev) // l’analisi { cout << "TestEgItr:: testing usage of RecItr" << endl; EgammaItr<EgammaBasicCluster> MyItr(ev->recEvent(),vector<string>(),0); while (MyItr.next()) cout << "Basic cluster at Eta,Phi,Et" << MyItr->Eta() << "," << MyItr->Phi() << "," << MyItr->Et() << endl; MyItr.reset(); EgammaHbook4Histogrammer *h = Singleton<EgammaHbook4Histogrammer>::instance(); TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis h->fillAndReset(); } 9 EgammaAnalysis: configurazione parametri file .orcarc: L1 L2 RD:Request = Nop // RPC ED:Request = Nop // endcap BD:Request = Nop // barrel InputCollections=/System/NoPileup/hZZeemm125/hZZeemm125 Verbose:debug=0 la ricostruzione dell’evento è forzata EgammaEvent:forceNotify=1 EGBCluster:MaxEntry=500 numero massimo di BC nella ntupla EGSCSeedGenerator:EtCut = 4. L1Sele:SingleEMEtThr=30. L1Sele:DoubleEMEtThr1=25. L1Sele:DoubleEMEtThr2=25. L1Sele:SingleIso=1 L1Sele:DoubleIso=1 L2Sele:sngEt1=34.5 soglia sull’Et del singolo candidato e.m. di L2 L2Sele:dblEt1=33.5 soglia sull’Et 1 e 2 del candidato e.m. doppio di L2 L2Sele:dblEt2=33.5 soglia sull’Et del seed con l’algoritmo ISLAND ISLAND_SEED_THR=.5 TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 10 Algoritmi in ElectronPhoton ORCA_6_3_0: Electron / Photon EgammaAlgorithm: classe base per l’implementazione di un algoritmo Sono disponibili i seguenti algoritmi/classi: • EgammaBasicDynamic • EgammaPhotonFinder • Level1DummyAlgo • EgammaBasicHybrid • EGSCSeedGenerator • MCKineAnalyser • EgammaBasicIsland • EPBremRecovery • ZeeFinderAlgo • EgammaBremRecovery • EPForwardSeedGenerator • EgammaEndcapAssociation • EPHLTMatchSeedGenerator • EgammaJetFinder • EPMatchSeedGenerator • EgammaL1L2Associator • HepL1emTrigger • EgammaL2JetsProducer • L1SimpleMatcher TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 11 Altri pacchetti di ElectronPhoton (1) • EgammaH4Support: contiene la classe EgammaHbook4Histogrammer per creare ntuple di hbook • EgammaClusters: • fa il clustering calorimetrico nel barrel e negli endcap • calcola le correzioni alla posizione ed all’energia • contiene tool di isolamento e reiezione p0 • ClusterTools: • ricostruzione specifica negli endcap • clustering nel preshower • algoritmi di recupero della brem. • EgammaL1Selection: fa la selezione di trigger di L1 • EgammaL1Tools: fa il matching dei candidati di L1 • EgammaL2Selection: fa la selezione di trigger di L2 TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 12 Tool importanti Altri pacchetti di ElectronPhoton (2) • ElectronFromPixels • matching dei pixel e algoritmo di seeding delle tracce • ricostruzione della traccia di elettroni dai pixel seed • EgammaMCTools • analisi a livello di Generatore e GEANT • EgammaTracks • Classi per il setup del tracking • EgammaPhoton (solo in ORCA_6_3_0): Algoritmo: EgammaPhotonFinder: /EgammaPhoton/src/EgammaPhotonFinder.cc crea una lista di candidati di fotoni associati a candidati di L2 secondo il criterio "NO PIXEL SEED“ (l’unico al momento) TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 13 Tool in sviluppo: Si stanno sviluppando: • algoritmi per migliorare la risoluzione in energia di fotoni non convertiti, non necessari per studi di HLT ma per la ricostruzione off-line. • algoritmi di isolamento per tracce nei pixel • speed up dei seed generator per implementazione di una ricerca regionale (già presente in ORCA_6_3_0) • supporto per ROOT (già parzialmente presente in ORCA_6_3_0) • il clustering verrà spostato da ElectronPhoton in un pacchetto intermedio. TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 14 Problemi: S. Gennai: riscontrati diversi problemi nel combinare insieme i tool dei tau con quelli degli Elettroni: – “Per ora non sono riuscito a ottenere le tracce dagli elettroni Calorimetrici (sembra però ci fosse un baco nel loro codice ...)” – “Il pacchetto di Sasha per trovare i Tau a Livello 1 va modificato leggermente poiche’ le energie dei jet sono inferiori a quelle per cui era stato sviluppato” Probabilmente risolti nel frattempo ! TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 15 Back up TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 16 TDR: Tagli di selezione di HLT A bassa luminosità: Soglia (GeV o GeV/c) Rate (Hz) e inclusivo 29 33 Di-elettroni 17 1 g inclusivo 80 4 40/25 5 HLT (e/emax=95%) Di-fotoni TISB-Firenze 15-16/1/2003 N. De Filippis 17