Qualità del servizio Bisogni dei destinatari del servizio Organizzazione che eroga il servizio Valore aggiunto per i destinatari Organizzazione che eroga il servizio Processo 1 Processo 2 Processo 3 ... ... Processo n La qualità del servizio erogato da un’organizzazione viene generata nei processi e nelle loro interazioni Ri-ingegnerizzazione dei processi Bisogni dei destinatari cui il processo deve rispondere Maggiore conoscenza tecnica sul processo Analisi di processo Riprogettazione del processo Reingegnerizzazione processo Più valore aggiunto per i destinatari Analogia con la cura di una malattia Anàmnesi paziente Esami clinici Diagnosi malattia Rilievo obiettivi Selezione terapia Fotografia processo Applicazione terapia Misurazioni Controlli periodici Revisione terapia Rilievo criticità Ridisegno processo Tipologia attività investigazione progettazione produzione Applicazione correttivi Misurazioni regolari Revisione correttivi DOMANDE GUIDA • Come funziona il processo oggi? • Quali prestazioni sono carenti? • Quali sono le cause? Rilievo obiettivi Fotografia processo Misurazioni • A quali obiettivi deve rispondere il processo? Rilievo criticità Selezione correttivi • Che cosa devo misurare? • In che modo devo misurarlo? Rilievo criticità • Quali attività generano valore e quali non? • Come funziona il processo in altre organizzazioni? • Ci sono colli di bottiglia? • Ci sono tempi morti? • Ci sono problemi di comunicazione? • Si possono eliminare, accorpare, semplificare, standardizzare, parallelizzare attività? • Come posso usare ICT? = Applicazione correttivi Misurazioni regolari Rilievo prestazioni carenti x y Rilievo delle cause x: causa y: prestazione Revisione correttivi Rilievo obiettivi Domande • Chi sono i destinatari dell’output del processo? (esterni ed interni) • A quali obiettivi deve rispondere? • Gli obiettivi sono stati tradotti in risultati attesi? Cosa fare? • Identificare bisogni utenti • Identificare strategie di vertice • Tradurre in risultati attesi misurabili Fotografia del processo (Reverse engineering) Domande • Come funziona il processo oggi? Quali attività sono svolte? E in quale sequenza? Quali funzioni partecipano? Quali persone partecipano? Quali sono i metodi di lavoro? Come avvengono le comunicazioni? • C’è un responsabile? • Vengono misurati i risultati? Come? • Viene valutato l’impiego delle risorse? Cosa fare? • Rappresentare il processo, così come funziona oggi (diagramma di flusso) Misurazioni Domande Cosa fare? • Che cosa devo misurare? • In che modo devo misurarlo? • Individuare indicatori (di performance e di processo) e punti di misura • Predisporre metodi di misura • Rilevare indicatori Rilievo criticità Domande • Quali prestazioni sono carenti? • Quali sono le cause? Rilievo criticità = Rilievo prestazioni carenti x Cosa fare? y Rilievo delle cause x: causa y: prestazione • Misurare gap tra performance attese e conseguite • Ricercare cause dei gap (tecniche: Brainstorming, diagramma di Ishikawa, QFD, analisi statistica dei dati) Ridisegno del processo - Selezione correttivi Domande Cosa fare? • • • • • • Quali attività generano valore e quali non? Come funziona il processo in altre organizzazioni? Ci sono colli di bottiglia? Ci sono tempi morti? Ci sono problemi di comunicazione? Si possono eliminare, accorpare, semplificare, standardizzare, parallelizzare attività? • Come posso usare ICT? • Eliminare, accorpare, semplificare*, standardizzare, parallelizzare, modificare attività • Eliminare colli di bottiglia • Eliminare tempi morti • Eliminare problemi di comunicazione tecniche: Benchmarking, analisi dei colli di bottiglia, analisi dei lead time, utilizzo ICT * Tenendo conto di vincoli normativi rimossi o rimovibili COSA FARE • Mappare il processo (tecnica: diagrammi di flusso) • Misurare gap tra performance attese e conseguite • Ricercare cause dei gap (tecniche: QFD, Analisi del valore) Rilievo obiettivi Fotografia processo • Identificare bisogni utenti • e strategie di vertice • Tradurre in risultati attesi misurabili • Controllare e migliorare in continuo il nuovo processo in funzione Misurazioni Rilievo criticità Ridesegno processo • Individuare indicatori (di performance e di • processo) • Predisporre sistema di misura • • Rilevare indicatori • • Applicazione correttivi Eliminare, accorpare, semplificare*, standardizzare, Misurazioni regolari parallelizzare, modificare attività Eliminare colli di bottiglia Revisione Eliminare tempi morti Eliminare problemi di correttivi comunicazione (tecniche: Benchmarking, analisi dei lead time, utilizzo ICT) * Anche attraverso eliminazione vincoli normativi non cogenti (norme già rimosse o rimovibili) Misurazioni Indicatori di efficacia: legati alla performance (a sua volta legata agli obiettivi, a loro volta legati ai destinatari) Indicatori di efficienza misurare tempi e costi Misura e riduzione dei tempi delle attività Misurare il tempo Operazione basata sulla richiesta agli operatori Onerosa e soggetta ad incertezza e distorsione Metodi principali Il personale contabilizza il tempo allocato su tutte le attività (e l’output finale prodotto) che lo hanno visto impegnato su un periodo fissato, anche breve (es. giorno, settimana, mese, anno). Svantaggio: onerosa Vantaggi: bassa incertezza, specie per periodi piccoli, generalmente non distorta. Il personale stima il tempo allocato sulle attività di uno o più processi che lo hanno visto impegnato su un periodo fissato, generalmente non breve (es. mese, anno). Svantaggio: elevata incertezza, rischio di stima distorta per eccesso Vantaggio: poco onerosa. Risparmiare tempo • Eliminare colli di bottiglia • Ridurre la dimensione del lotto • Lavorare in parallelo Il problema del collo di bottiglia Fase 1 Fase 2 Fase 3 Fase 4 La produttività del sistema coincide con quella della sua fase più lenta! Eliminare colli di bottiglia Esempio: processo a due fasi T2 Fase 2 Fase 1 T2 T1 T1 T1=5 T2=1 Fase 1 Fase 2 T2 T2 T1 T2 T1 T1 giorni 0 1 2 3 4 5 6 Tempo ciclo = 5 giorni 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 Produttività=1:5 = 0,2 al giorno = 1 ogni 5 giorni Il minimo tempo ciclo si ottiene bilanciando la durata delle fasi Tempo ciclo = 5 giorni Produttività=1:5 = 0,2 al giorno = 1ogni 5 giorni Infatti, se T1=3 e T2=3 Fase 2 Fase 1 T2 T1 T1 T2 T1 T2 T1 T2 T1 T2 T1 T2 T1 T2 T1 T2 giorni 0 1 2 3 4 5 Tempo ciclo = 3 giorni 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Produttività=1:3 = 0,33 al giorno = 1 ogni 3 giorni 21 22 23 24 25 26 Come bilanciare la durata delle fasi Spostando attività dalle fasi lente alle fasi veloci (se possibile) Allocando più personale nelle fasi lente (se possibile) E’ sempre bene controllare se nelle fasi veloci non si sia allocato personale in eccesso. Ricorrendo ad automazione di operazioni automatizzabili Eliminando attività inutili (se ci fossero) Ridurre la dimensione del lotto Spesso l’attività di una fase viene ripetuta più volte (es. emissioni di più mandati di pagamento, disbrigo di più pratiche dello stesso tipo) prima di passare alla fase successiva Riducendo la dimensione del lotto di lavorazione si ottiene una consistente diminuzione del tempo ciclo. Esempio: processo a due fasi Fase 1 Fase 2 T1=4 T2=1 Dimensione del lotto=5 T2 T2 T2 T2 T 2 Fase 2 T1 Fase 1 T1 T1 T1 T1 giorni 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 Dimensione del lotto=1 Produttività: 1 ogni 5 giorni T2 Fase 2 T2 T1 Fase 1 22 23 24 25 26 T1 T2 T1 T2 T2 T1 T1 giorni 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 Produttività: 1 ogni 4,2 giorni Anche in questo caso il massimo risparmio di tempo si ottiene bilanciando la durata delle fasi T1 = T2 Fase 1 Fase 2 T1=2,5 T2=2,5 Dimensione del lotto=1 Fase 2 T1 Fase 1 T2 T2 T2 T2 T1 T1 T1 T1 T2 giorni 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Produttività: 1 21 22 23 24 ogni 3 giorni aumento del 67% 25 26 Pre-condizione per la riduzione del lotto Il passaggio dall’output di una fase all’ingresso della fase successiva non deve essere troppo oneroso in termini di tempo e di costo. Una certa dimensione del lotto in questi casi è necessaria per spalmare i costi e i tempi (fissi, cioè non dipendenti dalla quantità) di trasferimento dell’output di una fase all’ingresso della successiva. Fortunatamente nei processi amministrativi questo vincolo generalmente è inesistente. Si può, per esempio, utilizzare la condivisione informatica dei documenti e un coordinamento innescato da un messaggio automatico che segnala a valle che un nuovo input è disponibile. La dimensione del lotto può essere pari a uno. Lavorare, se possibile, in parallelo A volte si crede che la struttura del processo (o di una sua parte) sia in serie (la fase B segue la fase A): B A Ttotale= TA + TB quando invece è così (la fase B usa gli stessi input della fase A o parte di essi): B A e quindi la reale struttura è in parallelo: A Ttotale= il più grande tra TA e TB B che consente un risparmio di tempo …continua …continua Anche in questo il tempo totale può ulteriormente diminuire bilanciando i tempi delle attività (TA = TB) Ttotale = TA = TB modificando i tempi delle fasi attraverso i metodi già visti. #1 #2 #3 #4 #5 #6 #4 #5 3 4 2 5 3 3 5 5 3 2 5 4 Peso dei processi Codifica usuale: #3 =1 =3 =9 Peso del bisogno utente #1 #2 + Immagine di marca -- Modello nuovo Bisogni utenti esterni ed interni dell’organizzazione, della direzione, dell’unità, dell’ufficio Noi importanza dei bisogni Concorrente y ++ processi Concorrente x Livello soddisfazione bisogni utenti Rapporto di miglioramento . QFD per l’analisi di processo (1) 5 1 1,5 1.5 4,5 4 1,33 1 5,33 1.2 3,6 4 1,5 1,2 5 2,5 1 12,5 5 4 1 1 1 1.5 1,5 5 4,5 #1 #2 #3 #4 #5 #6 Peso delle attività del processo Codifica usuale: #4 #5 3 4 2 5 3 3 5 5 3 2 5 4 =1 =3 =9 Peso del bisogno utente #3 Immagine di marca #1 #2 + Modello nuovo -- Noi importanza Bisogni utentidei bisogni esterni ed interni del processo Concorrente y ++ Attività del processo Concorrente x Livello soddisfazione bisogni utenti Rapporto di miglioramento . QFD per l’analisi di processo (2) 5 1 1,5 1.5 4,5 4 1,33 1 5,33 1.2 3,6 4 1,5 1,2 5 2,5 1 12,5 5 4 1 1 1 1.5 1,5 5 4,5 #1 #2 #3 #4 #5 #6 Peso delle attività del processo Codifica usuale: #4 #5 3 4 2 5 3 3 5 5 3 2 5 4 =1 =3 =9 Peso del bisogno utente #3 Immagine di marca #1 #2 + Modello nuovo -- Noi importanza Bisogni utentidei bisogni esterni ed interni del processo ++ Concorrente y Misure di prestazione Concorrente x Livello soddisfazione bisogni utenti Rapporto di miglioramento . QFD per l’analisi di processo (3) 5 1 1,5 1.5 4,5 4 1,33 1 5,33 1.2 3,6 4 1,5 1,2 5 2,5 1 12,5 5 4 1 1 1 1.5 1,5 5 4,5 PERT-CPM Strumento di analisi di progetti/processi rivolto all’identificazione delle attività critiche (relativamente alla durata del progetto/processo). Su queste si dovrà concentrare l’attenzione del manager. PERT: Program Evaluation and Review Technique (1958, progetto missile Polaris) CPM: Critical Path Method (1957, costruzione di un impianto chimico Du Pont) Basato sul disegno di un reticolo costituito da nodi e archi orientati tra coppie di nodi Nodo: evento (corrispondente ad un istante di tempo) Arco: attività, che si svolge in un intervallo di tempo compreso tra il tempo del nodo origine (inizio dell’attività) e il tempo del nodo destinazione (fine dell’attività) t46 4 Esempio: 6 t45 5 t34 1 t12 2 t23 t56 t35 3 t12, t23, … t46, t56 indicano la durata delle attività RELAZIONI DI PRECEDENZA Il flusso del reticolo è stabilito da relazioni di precedenza tra le attività che arrivano in un nodo e quelle che partono da quel nodo, cioè: Vincoli un’attività non può cominciare prima che siano terminate tutte le attività che la precedono (cioè che arrivano nel nodo da cui quell’attività parte) un’attività non può finire dopo che siano cominciate tutte le attività che la seguono (cioè che partono dal nodo in cui quell’attività termina) t46 4 t45 1 t12 2 t23 t56 5 t34 t35 3 6 RISOLUZIONE DEL RETICOLO La risoluzione del reticolo consiste nel determinare, per ogni nodo, due tempi caratteristici: • il tempo al più presto (o tempo minimo possibile): prima di questo tempo non possono cominciare le attività che partono da quel nodo • il tempo al più tardi (o tempo massimo ammissibile): se un’attività che parte da quel nodo comincia dopo questo tempo l’intero processo subirà un ritardo. t46 [t4, T4] 4 t45 t34 [t1, T1] 1 t12 [t2, T2] 2 t23 t35 3 6 [t6, T6] t56 5 [t5, T5] [t3, T3] Per ogni nodo, la differenza tra tempo al più tardi e tempo al più presto è chiamato slittamento (slack) dell’evento corrispondente al nodo: l’inizio delle attività che partono dal nodo può slittare all’interno dello slack senza ritardare l’intero processo CAMMINO CRITICO Il cammino critico è la sequenza di attività che unisce il nodo iniziale al nodo finale a cui corrisponde la massima durata. La lunghezza del cammino critico (somma dei tempi delle attività sul cammino critico) rappresenta la durata dell’intero processo. Il ritardo di una qualsiasi attività del cammino critico corrisponde ad un analogo ritardo di tutto il processo CALCOLO DEI TEMPI AL PIÙ PRESTO Si sfrutta il primo vincolo: un’attività non può cominciare prima che siano terminate tutte le attività che la precedono (cioè che arrivano nel nodo da cui quell’attività parte) t46 [t4, T4] 4 t45 t34 [t1, T1] 1 t12 [t2, T2] t23 2 t35 3 6 [t6, T6] t56 5 [t5, T5] [t3, T3] Si pone: t1=0 e si scorre il reticolo dal nodo iniziale verso il nodo finale t1=0 t2=0+t12 t3= t2+t23 t5= max(t3+t35, t4+t45) t4= t3+t34 t6= max(t4+t46, t5+t56) CALCOLO DEI TEMPI AL PIÙ TARDI Si sfrutta il secondo vincolo: un’attività non può finire dopo che siano cominciate tutte le attività che la seguono (cioè che partono dal nodo in cui quell’attività termina) t46 [t4, T4] 4 6 [t6, T6] t45 t34 [t1, T1] 1 t12 [t2, T2] 2 t23 t35 3 t56 5 [t5, T5] [t3, T3] Si pone: T6= t6 e si scorre il reticolo dal nodo finale verso il nodo iniziale T6=t6 T5=T6- t56 T2=T3- t23 T4=min(T6- t46, T5- t45) T1=T2- t12 T3=min(T5- t35, T4- t34) ESEMPIO NUMERICO: calcolo tempi al più presto 3 [t4, T4] 4 4 2 1 [t1, T1] 1 t1=0 4 [t2, T2] 4 3 t2=0+4=4 t3= 4+2 =6 t5= max(6+4, 7+2)=10 5 [t5, T5] 2 2 [t3, T3] t4= 6+1 t6= max(7+3, 10+4)=14 Cammino critico: 1 2 3 5 6 Lunghezza del cammino critico=14 6 [t6, T6] ESEMPIO NUMERICO: calcolo tempi al più tardi 3 [t4, T4] 4 4 2 5 [t5, T5] 1 [t1, T1] 1 T6=14 4 [t2, T2] 2 T5=14-4=10 T3= min(10-4,8-1)=6 4 2 3 [t3, T3] T4= min(14-3,10-2)=8 T2= 6-2=4 6 [t6, T6] T1= 4-4=0 RETICOLO RISOLTO [7, 8] [14, 14] 3 4 6 4 2 5 1 [0, 0] 1 4 [4, 4] 2 4 [10, 10] 2 3 [6, 6] • Il cammino critico si denota con archi più spessi • Notare che sul cammino critico i tempi al più presto coincidono con i tempi al più tardi slittamento pari a zero • In fase di ri-ingegnerizzazione particolare attenzione dovrà essere data alle attività sul cammino critico: 1-2, 2-3, 3-5, 5-6 un’ora risparmiata su una di quelle attività è un’ora risparmiata per tutto il processo! ESERCIZIO PROPOSTO Processo: un servizio di pronto soccorso Descrizione: visita del paziente con esito grave, esecuzione di due esami di laboratorio (X, Y) decisi durante la visita, valutazione degli esami da parte di 3 specialisti (S1, S2, S3): S1 ed S2 valutano indipendentemente l’esame X, S3 valuta X e Y, diagnosi finale del primario sulla base dei referti dei tre specialisti.