Un percorso mistagogico
PRIMA
DURANTE
DOPO
ACCOGLIENZA
 Chiamati per nome
 Affidati agli educatori
 Accolti nella comunità
 Che nome date al vostro bambino?
 Per N. cosa chiedete alla Chiesa di Dio?

É sempre Dio che chiama ognuno di noi;
l’imposizione del nome, nella teologia
ebraica e poi in quella cristiana, ha una forte
valenza simbolica, dal momento che spesso il
nome scelto porta dentro di sé i caratteri
pregnanti della vita e della missione affidata
alla persona.
 Cari genitori, chiedendo il Battesimo per vostro
figlio vi impegnate ad educarlo nella fede, perché,
nell’osservanza dei comandamenti, impari ad
amare Dio e il prossimo, come Cristo ci ha
insegnato.
Siete
consapevoli
di
questa
responsabilità? (cfr. Promessa e Sacramento del
Matrimonio)

Si tratta della terza volta che ai genitori viene
chiesto se intendono far crescere i loro figli da cristiani
e, per la terza volta, solennemente, rispondono
positivamente; ricordiamo che “nessuno dà ciò che non
possiede”.
E
voi padrino e madrina siete
disposti ad aiutare i genitori in
questo compito così importante?

Questo è il vero compito dei padrini,
i quali diventano corresponsabili con i
genitori (sia con l’esortazione che con
l’aiuto concreto), agli occhi di Dio, della
crescita spirituale dei battezzati.
 N., con grande gioia la nostra comunità
cristiana ti accoglie. In suo nome io ti
segno con il segno della croce. E dopo di
me anche voi, genitori e padrini farete
sul vostro bambino il segno di Cristo
Salvatore.

Il segno di croce è caratteristica dei
cristiani e diventa segno di accoglienza da
parte della comunità dei credenti.
PRIMA
dell’Assemblea radunata;
della Chiesa universale;
dei Catecumeni.
 Fratelli,
chiamati alla dignità del
sacerdozio regale, per formare una
nazione santa e il nuovo popolo di Dio,
preghiamo ... Ascoltaci, o Signore!

Attraverso
la
preghiera,
come
assemblea radunata dal Signore, ci
disponiamo ad esercitare il nostro ruolo di
sacerdoti che mettono la propria vita al
servizio di Dio e della Chiesa.
San ...,
prega per noi.
 I santi sono chiamati a
raccolta affinché tutta la Chiesa,
visibile ed invisibile, si disponga
a partecipare alla celebrazione
del Sacramento.
 ...liberalo dal potere delle tenebre, rendilo forte
con la grazia di Cristo e proteggilo sempre nel
cammino della vita...
 Ti ungo con l’olio, segno di salvezza: ti fortifichi
con la sua potenza Cristo Salvatore, che vive e
regna nei secoli dei secoli. Amen!

Con l’orazione di esorcismo e con l’unzione
prebattesimale, fatta con l’olio dei catecumeni, questi
vengono predisposti a ricevere il Battesimo. Si tratta di
una traccia del lungo cammino di preparazione che i
catecumeni facevano (e anche oggi debbono farlo se
non sono troppo piccoli) per giungere alla celebrazione
dal sacramento della rinascita.

DURANTE
Benedizione dell’acqua
Symbolum
Infu/Immer sione
Crismazione
Ed ora benedici quest’acqua
per il Battesimo di questo
bambino, che tu hai scelto e
chiamato alla nuova nascita
nella fede della Chiesa,
perché abbia la vita eterna ...
 Se dunque, in forza della vostra fede,
siete pronti ad assumervi questo
impegno, memori delle promesse del
vostro Battesimo, rinunciate al peccato
(tre volte Rinuncio) e fate la vostra
professione di fede in Cristo Gesù: è la
fede della Chiesa nella quale vostro
figlio viene battezzato (tre volte Credo).

L’acqua benedetta e il crisma
(olio + profumo; cfr. Messa
Crismale del Giovedì Santo) sono
gli elementi della natura che per
opera di Cristo, visti con gli occhi
della fede espressa nel Symbolum,
diventano segni efficaci di
salvezza.

L’acqua che in natura lava e dà la vita,
sul piano soprannaturale lava dal peccato
originale (una cambiale ricevuta da Adamo
che Cristo paga per noi), e dà la vita di figlio
di Dio e di cristiano. L’olio che è segno di
ricchezza, abbondanza, pienezza, realizza la
pienezza della presenza dello Spirito Santo
nei battezzati e li consacra a Dio (cfr.
consacrazione dei re e dei profeti nell’A.T.).
 N., io ti battezzo nel nome del Padre e
del Figlio e dello Spirito Santo.

L’infusione,
più
pratica
dell’immersione, ci fa perdere il
simbolismo
che
collega
l’immersione/emersione
con
la
morte/risurrezione e, quindi, il passaggio
del Mar Rosso con la Pasqua di Cristo.
 Dio onnipotente, Padre del Signore Gesù Cristo, ti
ha liberato dal peccato e ti ha fatto rinascere
dall’acqua e dallo Spirito Santo, unendoti al suo
popolo; egli stesso ti consacra con il crisma di
salvezza, perché inserito in Cristo, sacerdote, re e
profeta, sia sempre membro del suo corpo per la
vita eterna. Amen!

Il cristiano è, in Cristo, re venuto non per essere
servito ma per servire, sacerdote che offre la sua vita
per la salvezza del mondo (gioie, dolori, etc.), profeta
che non si stanca mai di testimoniare, con la vita e con
le opere, il suo Signore.
DOPO
Veste bianca
Candela accesa
Effatà!
 N. sei diventato nuova creatura, e ti sei
rivestito di Cristo. Questa veste bianca sia
segno della tua nuova dignità: aiutato dalle
parole e dall’esempio dei tuoi cari, portala
senza macchia per la vita eterna. Amen!

La veste bianca ricorda che il bambino è stato
liberato dal peccato originale (Cfr. la settimana in
Albis, termine che ricorda il fatto che i neobattezzati indossavano la veste bianca per tutta la
settimana post-battesimo).
 Ricevete la luce di Cristo. A voi genitori, e a voi,
padrino e madrina, è affidato questo segno
pasquale, fiamma che sempre dovete alimentare.
Abbiate cura che il vostro bambino, illuminato da
Cristo, viva sempre come figlio della luce; e,
perseverando nella fede, vada incontro al Signore
che viene, con tutti i santi, nel regno dei cieli.

La candela, accesa per la prima volta al Cero
Pasquale (Cristo!!!), ricorda che il battezzato è
diventato figlio di Dio, nuovo credente, e che questa
realtà deve essere sostenuta e alimentata da coloro che
se ne sono assunti il compito.
 Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e
parlare i muti, ti conceda di ascoltare
presto la sua parola, e di professa la tua
fede, a lode e gloria di Dio Padre. Amen!

Il segno di croce sulle orecchie e sulle
labbra, ricorda che il battezzato, pieno di
Spirito Santo, è potenzialmente nelle
condizioni (e progressivamente lo diventa in
atto) di ascoltare la Parola e di
testimoniarla.
CONSEGUENZE
IL BATTESIMO
Rm 6,1-14
 1Che diremo dunque? Continuiamo a
restare nel peccato perché abbondi la
grazia? 2È assurdo! Noi che già siamo
morti al peccato, come potremo
ancora vivere nel peccato? 3O non
sapete che quanti siamo stati
battezzati in Cristo Gesù, siamo stati
battezzati nella sua morte?
 Paolo rileva un fatto oggettivo: la correlazione di
grazia e peccato che è nei fatti della storia della
salvezza: Dove ha abbondato il peccato, ivi ha
sovrabbondato la grazia (5,20). Gli avversari di
Paolo stravolgevano questa correlazione in un
rapporto di causa ed effetto (poiché il peccato
divenne così frequente e diffuso, anche la grazia
si fece abbondante) e ne traevano la
conseguenza pratica: Aumenta il peccato se vuoi
aumentare la grazia! La domanda è dunque:
Dobbiamo allora rimanere nel peccato, perché
abbondi la grazia?
 La risposta di Paolo a questa obiezione è un
deciso m¾ gšnoito, non sia mai, che in
questa lettera ricorre ben sette volte. Il
motivo è questo: siamo morti al peccato.
Questa affermazione è comprensibile solo
nella fede. Noi in quanto morti al peccato
non possiamo più vivere in esso e quindi
rimanere in esso. L’esistenza del cristiano
non si svolge più sotto il regime del peccato e
della morte, ma sotto la signoria del Risorto.
Passaggio del Mar Rosso - Jan Miel
Quirinale - Roma
 4Per mezzo del battesimo siamo dunque
stati sepolti insieme a lui nella morte,
perché come Cristo fu risuscitato dai morti
per mezzo della gloria del Padre, così
anche noi possiamo camminare in una vita
5Se
nuova.
infatti
siamo
stati
completamente uniti a lui con una morte
simile alla sua, lo saremo anche con la sua
risurrezione.
Battistero paleocristiano
Basilica di Aquilea
 6Sappiamo
bene che il nostro uomo
vecchio è stato crocifisso con lui, perché
fosse distrutto il corpo del peccato, e noi
non fossimo più schiavi del peccato.
7Infatti chi è morto, è ormai libero dal
peccato. 8Ma se siamo morti con Cristo,
crediamo che anche vivremo con lui,
9sapendo che Cristo risuscitato dai morti
non muore più; la morte non ha più potere
su di lui.

10Per
quanto riguarda la sua morte, egli morì al
peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto
che egli vive, vive per Dio. 11Così anche voi
consideratevi morti al peccato, ma viventi per
Dio, in Cristo Gesù. 12Non regni più dunque il
peccato nel vostro corpo mortale, sì da
sottomettervi ai suoi desideri; 13non offrite le
vostre membra come strumenti di ingiustizia al
peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi
tornati dai morti e le vostre membra come
strumenti di giustizia per Dio. 14Il peccato
infatti non dominerà più su di voi poiché non
siete più sotto la legge, ma sotto la grazia.
 Il contenuto di 6,1-14 può essere riassunto
così: se conseguenza del peccato è la
grazia (più peccati, più grazia) non
dobbiamo forse insistere a peccare con
tutte le forze? No! Perché nel battesimo
noi siamo stati uniti alla morte di Cristo e
si è aperta per noi una vita nuova in virtù
della
risurrezione
di
Cristo.
La
risurrezione si è dischiusa per noi come
nostro avvenire.
 Noi non siamo più quelli che eravamo, ossia
succubi del peccato e della morte: la
crocifissione dell’uomo vecchio ha segnato per
noi una rinascita, un nuovo principio, perché il
nostro futuro è nuovo, ossia vivere con Cristo il
quale non muore più, ma vive per Dio. Perciò
dobbiamo considerarci morti al peccato e
viventi per Dio in Gesù Cristo. In noi non regna
più la legge, forza motrice del peccato, ma la
grazia nella quale siamo stati collocati col
battesimo.
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Il sacramento del Battesimo