LA RENDICONTAZIONE Relatori: Anna ARCOZZI-MASINO Mario MONTALCINI www.commercialistiintorino.com 1 Torino, maggio 2014 Premessa • Il non profit è un sistema privato-sociale costituito da organizzazioni eterogenee (per dimensioni e natura giuridica) svolgenti compiti e funzioni di natura pubblico – sociale in diverse aree della vita sociale su base privata ma non di profitto 2 L’impresa è orientata al profitto, cerca di massimizzare il risultato economico e in sede di negoziazione tenta di ricavare il massimo prezzo dalla controparte L’impresa non profit non ha come scopo principale il profitto. Essendo diverso il fine, l’operare delle organizzazioni non profit, non va valutato tanto in relazione alla loro capacità di produrre ricchezza economica, quanto in relazione: alla quantità e qualità dei bisogni sociali soddisfatti all’utilità sociale da esse prodotta 3 Diventa necessaria : una rappresentazione trasparente ed esaustiva dell’attività, ottenuta attraverso una gestione contabile precisa e virtuosa che passa attraverso il recepimento di corretti principi contabili e l’impostazione di una contabilità strutturata in base alle dimensioni dell’ente una rendicontazione articolata per progetto realizzato, caratterizzata dalla presenza a monte di una chiara programmazione una forma di controllo esterno che verifichi come ultima fase, ex post, la regolarità della gestione al fine di garantire : i donatori privati , per le liberalità lo stato, e le altre amministrazioni pubbliche, per gli eventuali contributi e per le agevolazioni fiscali la collettività servita 4 I Principi generali di Bilancio (cosiddetti postulati) : Prevalenza della sostanza sulla forma Comprensibilità dei dati esposti Imparzialità una rappresentazione trasparente ed esaustiva dell’attività, Prudenza e cautela in fase di stima, affinché attività e proventi non siano sovrastimati e le passività e gli oneri non siano sottostimati Comparabilità e coerenza: confrontare i risultati negli anni Annualità Significatività: le informazioni significative sono quelle in grado di influenzare le decisioni degli utilizzatori 5 L’importanza del Bilancio come documento di sintesi dell’attività svolta e come mezzo di verifica del raggiungimento dei propri obiettivi. I documenti di bilancio sono: 1. Stato Patrimoniale 2. Rendiconto gestionale / Conto economico gestionale 3. Nota integrativa 4. Relazione di missione (c.d. conto morale) 5. Relazione revisore 6 1.1 LO STATO PATRIMONIALE CONTENUTO STATO PATRIMONIALE DELLE AZIENDE NON PROFIT ATTIVO A) CREDITI VERSO ASSOCIATI PER VERSAMENTO QUOTE B) IMMOBILIZZAZIONI I Immobilizzazioni immateriali 1) Costi di impianto e ampliamento 2) Costo di ricerca, sviluppo e di pubblicità 3) Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione opere dell'ingegno 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5) Avviamento 6) Immobilizzazioni in corso e acconti 7) Altre II Immobilizzazioni materiali 1) Terreni e fabbricati 2) Impianti e attrezzature 3) Altri beni 4) Immobilizzazioni in corso e acconti 7 PASSIVO A) PATRIMONIO NETTO I Patrimonio libero 1) Risultato gestionale esercizio in corso 2) Risultato gestionale da esercizi precedenti 3) Riserve statutarie 4) Contributi in conto capitale liberamente utilizzabili II Fondo di dotazione dell'azienda (se previsto) III Patrimonio vincolato 1) Fondi vincolati destinati da terzi 2) Fondi vincolati per decisione degli organi istituzionali 3) Contributi in conto capitale vincolati da terzi 4) Contributi in conto capitale vincolati dagli organi istituzionali 5) Riserve vincolate (per progetti specifici o altro) B) FONDI PER RISCHI E ONERI 1) Per trattamento di quiescenza e obblighi simili 2) Altri 1.2 LO STATO PATRIMONIALE III Immobilizzazioni finanziarie con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l'esercizio successivo 1) Partecipazioni in imprese collegate e controllate 2) Partecipazioni in imprese diverse 3) Crediti 4) Altri titoli C) ATTIVO CIRCOLANTE I Rimanenze 1) Materie prime, sussidiarie e di consumo 2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3) Lavori in corso su ordnazione 4) Prodotti finiti e merci 5) Materiale generico contribuito da terzi e da utilizzare in occasione di fund-raising 6) Acconti II Crediti con separata indicazione degli importi esigibili entro l'esercizio successivo 1) Verso clienti 2) Crediti per liberalità da ricevere 3) Crediti verso aziende non profit collegate o controllate 4) Crediti verso imprese controllate o collegate 5) Verso altri III Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni 1) Partecipazioni 2) Altri titoli IV Disponibilità liquide 1) Depositi bancari e postali 2) Assegni 3) Denaro e valori in cassa 8D) RATEI E RISCONTI C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO D) DEBITI 1) Titoli di solidarietà 2) Debiti per contributi ancora da erogare 3) Debiti verso banche 4) Debiti verso altri finanziatori 5) Acconti 6) Debiti verso fornitori 7) Debiti tributari 8) Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 9) Debiti per rimborsi spese nei confronti dei lavoratori volontari 10)Debiti verso aziende non profit collegate e controllate 11)Debiti verso imprese collegate e controllate 12)Altri debiti E) RATEI E RISCONTI 1.3 LO STATO PATRIMONIALE In calce allo stato Patrimoniale sono previsti i Conti d’Ordine: 9 Indicazione dei rischi assunti dall’azienda Indicazione degli impegni assunti dall’azienda Indicazione dei beni di terzi presso l’azienda Indicazione dei beni dell’azienda presso terzi Indicazione delle promesse di contributo 1.4 LO STATO PATRIMONIALE Lo schema proposto conferma la struttura sostanziale prevista dall’art. 2424 del C.C., con alcune considerazioni: Non sono presenti riferimenti a società controllanti (principio autogoverno) Il Patrimonio libero è costituito dalle riserve derivanti dai risultati gestionali e dai contributi in c/capitale liberamente utilizzabili Il fondo di dotazione, se previsto da Statuto, può essere sia libero sia vincolato Il patrimonio vincolato è costituito da fondi, riserve e contributi vincolati per scelte di terzi donatori o da organi istituzionali e dalle riserve istituzionali vincolate 10 1.5 LO STATO PATRIMONIALE Le aziende non profit, accanto all’attività istituzionale, possono svolgere attività accessorie. L’ente non profit può utilizzare, per lo svolgimento dell’attività accessoria: Lo stesso patrimonio utilizzato per lo svolgimento dell’attività istituzionale Beni patrimoniali specifici Al fine di garantire la rappresentazione chiara, veritiera e corretta della situazione patrimoniale è necessario distinguere il patrimonio “generico” da quello specifico dell’attività accessoria. 11 2. Il rendiconto della gestione Finalità: rappresentare il risultato economico di periodo al fine di illustrare l’attività svolta dall’azienda nell’adempimento della missione istituzionale Individuazione delle aree gestionali: ambiti dell’attività aziendale 12 2. 1 Il rendiconto della gestione: aree gestionali Attività tipica o di istituto: ai sensi di quanto previsto dallo Statuto Attività promozionale e di raccolta fondi: volta all’ottenimento di 13 contributi/elargizioni necessari per il perseguimento del fine istituzionale Attività accessoria: in grado di garantire l’acquisizione di risorse economiche per il perseguimento del fine istituzionale Attività di gestione finanziaria Attività di natura straordinaria Attività di supporto generale: inerenti le attività di direzione e di conduzione dell’azienda 2.2 Il rendiconto della gestione Il rendiconto della gestione presenta uno schema di classificazione delle risorse acquisite ed impiegate basato: Per i proventi sulla provenienza da soggetti ed aree gestionali Per gli oneri sulla destinazione alle funzioni gestionali Proventi e oneri sono rilevati sulla base del criterio della competenza economica In caso di presenza di soci/associati, le transazioni con questi ultimi devono essere rilevate separatamente rispetto a quelle effettuate con i non soci 14 2.3 Schemi di rendiconto della gestione Schemi di rendiconto gestionale: rendiconto semplificato di pura cassa per gli enti minori rendiconto gestionale di competenza per gli enti che superano la soglia di 250.000 euro di ricavi/proventi annui 15 2.4 Il conto economico gestionale Gli enti che svolgono un’attività produttiva tipica (scuole, ospedali,…) Un’attività strumentale (gestioni immobiliari, attività d’impresa strumentali) posso predisporre, ad integrazione del Rendiconto gestionale, un conto economico secondo lo schema dell’art. 2425 c.c., atto a rappresentare i costi ed i ricavi di tale attività produttiva. 16 2.5 Il rendiconto gestionale di competenza RENDICONTO GESTIONALE A PROVENTI E ONERI 17 ONERI 1) ONERI DA ATTIVITA' TIPICHE 1.1) Materie prime 1.2) Servizi 1.3) Godimento beni di terzi 1.4) Personale 1.5) Ammortamenti 1.6) Oneri diversi di gestione 2) ONERI PROMOZIONALI E DI RACCOLTA FONDI 2.1) Raccolta 1 2.2) Raccolta 2 2.3) Attività ordinaria di promozione 3) ONERI DA ATTIVITA' ACCESSORIE 3.1) Materie prime 3.2) Servizi 3.3) Godimento beni di terzi 3.4) Personale 3.5) Ammortamenti 3.6) Oneri diversi di gestione PROVENTI 1) PROVENTI DA ATTIVITA' TIPICHE 1.1) Da contributi su progetti 1.2) Da contratti con enti pubblici 1.3) Da soci ed associati 1.4) Da non soci 1.5) Altri proventi 2) PROVENTI DA RACCOLTA FONDI 2.1) Raccolta 1 2.2) Raccolta 2 2.3) Altri 3) PROVENTI DA ATTIVITA' ACCESSORIA 3.1) Da contributi su progetti 3.2) Da contratti con enti pubblici 3.3) Da soci ed associati 3.4) Da non soci 3.5) Altri proventi 2.6 Il rendiconto gestionale di competenza 4) ONERI FINANZIARI E PATRIMONIALI 4.1) Su prestiti bancari 4.2) Su altri prestiti 4.3) Da patrimonio edilizio 4.4) Da altri beni patrimoniali 5) ONERI STRAORDINARI 5.1) Da attività finanziaria 5.2) Da attività immobiliari 5.3) Da altre attività 6) ONERI DI SUPPORTO GENERALE 6.1) Materie prime 6.2) Servizi 6.3) Godimento beni di terzi 6.4) Personale 6.5) Ammortamenti 6.6) Oneri diversi di gestione 18 7) ALTRI ONERI 4) PROVENTI FINANZIARI E PATRIMONIALI 4.1) Da depositi bancari 4.2) Da altre attività 4.3) Da patrimonio edilizio 4.4) Da altri beni patrimoniali 5) PROVENTI STRAORDINARI 5.1) Da attività finanziaria 5.2) Da attività immobiliari 5.3) Da altre attività 6) ALTRI PROVENTI 2.8 Il rendiconto di cassa I soggetti con ricavi e proventi inferiori a 250.000 euro annui potranno redigere un solo prospetto il rendiconto degli incassi, dei pagamenti e Situazione Patrimoniale 19 2.9 Il rendiconto degli incassi, dei pagamenti e situazione patrimoniale Il rendiconto è suddiviso in due sezioni: sezione A Incassi e pagamenti; sezione B Situazione attività e Passività 20 2.10 Il rendiconto degli incassi, dei pagamenti e situazione patrimoniale RENDICONTO GESTIONALE ENTI MINORI SEZIONE A incassi e Pagamenti A1 INCASSI DELLA GESTIONE A4 PAGAMENTI DELLA GESTIONE attività tipiche raccolta fondi attività accessorie incassi straordinari dotazione altri incassi attività tipiche raccolta fondi attività accessorie pagamenti straordinari altri pagamenti sub totale sub totale A2 INCASSI IN C/CAPITALE A5 PAGAMENTI IN C/CAPITALE incassi derivanti da disinvetsimenti incassi da prestiti ricevuti invetsimenti rimborso prestiti sub totale A3 TOTALE INCASSI 21 sub totale A6 TOTALE PAGAMENTI DIFFERENZA TRA INCASSI E PAGAMENTI A7 FONDI LIQUIDI INIZIALI A8 FONDI LIQUIDI A FINE ANNO 2.11 Il rendiconto degli incassi, dei pagamenti e situazione patrimoniale RENDICONTO GESTIONALE ENTI MINORI SEZIONE B attività e passività al termine dell'anno B1 FONDI LIQUIDI B3 ATTIVITA' DETENUTE PER LA GESTIONE DELL'ENTE dettagli dettagli totale fondi liquidi concordanza con il totale sezione A8 22 B2 ATTIVITA' MONETARIE E FINANZIARIE B4 PASSIVITA' dettagli dettagli 3. La nota integrativa Finalità: illustrare ed integrare i dati e le informazioni contenute nello Stato Patrimoniale e nel Rendiconto della gestione Insieme allo Stato Patrimoniale e al Rendiconto della gestione costituisce il Bilancio d’esercizio 23 3.1 La nota integrativa Contenuto della Nota Integrativa: Informazioni sull’organo che ha effettuato la revisione del bilancio (Collegio dei Revisori o Società di Revisione) Informazioni sulle esenzioni fiscali di cui beneficia l’azienda Informazioni sul numero dei dipendenti alla fine dell’esercizio 24 3.2 La nota integrativa Somme ricevute con il vincolo di destinazione (finalità specifiche): Dettaglio dei fondi esistenti all’inizio dell’esercizio Incrementi per contributi vincolati Erogazioni eseguite Totale dei fondi alla fine dell’esercizio 25 3.2 La nota integrativa Informazioni sulle voci del Rendiconto della gestione: Criteri di contabilizzazione dei proventi e delle spese (criterio di competenza o di cassa) Motivazione e criteri di quantificazione degli accantonamenti ai fondi rischi e oneri Ulteriori informazioni inerenti l’attività istituzionale e accessoria 26 3.3 La nota integrativa Attività istituzionale: Indicazione delle diverse tipologie di contributi ricevuti Analisi dei proventi finanziari Analisi degli oneri delle manifestazioni e delle altre iniziative di fund- raising Dettaglio degli oneri di struttura (costi del personale, dei collaboratori, etc.) Attività accessoria: Composizione dei proventi e degli oneri dell’attività accessoria 27 3.4 Il prospetto di movimentazione dei fondi Documento fondamentale per le aziende non profit Finalità: evidenziare i movimenti delle poste di Patrimonio Netto Mette a conoscenza i contribuenti sull’effettivo utilizzo delle risorse (trasparenza e chiarezza) Dettaglia la composizione e la movimentazione del Patrimonio Netto. La sua collocazione è all’interno della Nota Integrativa 28 3.5 Il prospetto di movimentazione dei fondi Fondi non vincolati: fondi resi disponibili agli amministratori non sottoposti ad alcuna forma di vincolo il cui uso è finalizzato al conseguimento dello scopo istituzionale Fondi vincolati: l’utilizzo è soggetto a vincoli d’uso che possono essere esterni (per volontà del contributore) o interni, collegati a progetti specifici (scelte dell’organo direzionale) Qualora sia prevista una particolare destinazione per i fondi non è consentito l’impiego degli stessi per finalità diverse da quella stabilita 29 3.6 Il prospetto di movimentazione dei fondi Aziende erogatrici: si occupano di raccolta fondi e di identificare le attività svolte da terzi da finanziare. Il prospetto descrive come si è svolta l’attività deliberativa degli organi amministrativi, come si è svolta l’attività erogativa, la disponibilità alla chiusura dell’esercizio, etc. Aziende operative: hanno una rilevante attività operativa istituzionale. Il prospetto descrive la consistenza dei fondi vincolati e la disponibilità alla chiusura dell’esercizio 30 3.7 Il prospetto di movimentazione dei fondi FONDI VINCOLATI ALLA FONDI VINCOLATI ALL'ASSISTENZA RICERCA APERTURA DELL'ESERCIZIO RISULTATO DELLA GESTIONE DELIBERE DI ASSEGNAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO EROGAZIONI EFFETTIVE NEL CORSO DELL'ESERCIZIO SITUAZIONE DI CHIUSURA DELL'ESERCIZIO 31 FONDI DISPONIBILI TOTALE 4.1 La relazione di missione Finalità: fornire una rappresentazione adeguata della gestione complessiva dell’azienda attraverso l’integrazione di dati monetari (quantitativi) e non monetari (qualitativi) Permette una conoscenza completa dei risultati raggiunti e della qualità della gestione poiché contiene informazioni sulle modalità di svolgimento dell’attività, sui programmi e le prospettive dell’esercizio successivo 32 4.2 La relazione di missione Esempio di informativa della Relazione: Quadro istituzionale Contesto ambientale Descrizione delle azioni di supporto (fonti di finanziamento) Descrizione delle donazioni Analisi dell’assetto organizzativo Descrizione dell’attività svolta dagli organi statutari e politiche gestionali 33 5.1 La Relazione del Collegio dei Revisori - cenni Non esiste un vincolo normativo, come accade invece per le società di capitali. Eccezioni: Fondazioni bancarie, Fondazioni liriche e Onlus che conseguono, per due anni consecutivi, proventi superiori a 1.032.913,80 euro Tuttavia è sempre più importante la dotazione di organi di controllo e procedure interne o esterne volte a garantire la correttezza e la trasparenza delle azioni L’orientamento del Consiglio di Stato, con riferimento agli enti non profit dotati di personalità giuridica, è stato sempre costante nel ritenere obbligatorio, ai fini del riconoscimento giuridico, la previsione nell’ambito dello Statuto di un organo di controllo, di solito denominato “Collegio dei revisori 34 L’importanza del fund raising Il fund raising è una attività strategica di reperimento di risorse finanziarie volta a garantire la sostenibilità, nel tempo, di una causa sociale e della organizzazione che la persegue. Tre sono le tipologie di fund raising: Istituzionale, volto a finanziare la struttura e l’ente in sé, ad aumentare o mantenere la dotazione su progetto, volto a progetti e iniziative specifiche o alla realizzazione o acquisizione di strutture nuove Investimenti volto a partnership, joint venture e compartecipazioni 35 Attori : Ente richiedente (in grado di dimostrare la sua solidità e capacità di stare nel tempo) Soggetto erogatore (necessità di massimizzare al meglio le proprie donazioni) Progetto Fattibile – obiettivi raggiungibili Distintivo rispetto ad altre cause Motivante, impatto sul donante 36 Presentazione dell’ente: Missione ed identità dell’ente: Forma giuridica, scopo dell’ente, oggetto dell’attività, sedi Notizie sull’atto costitutivo e statuto, eventuali riconoscimenti , modifiche, sedi, Notizie sugli organi amministrativi e di controllo: nomina, composizione e compenso Gestione delle risorse: entrate istituzionali, contributi pubblici, privati, entrate da attività commerciale, da raccolta fondi (vedi rendiconto gestionale) Personale (Volontario,dipendente, assimilato a dipendente, collaborazioni coordinate, a progetto o collaborazioni occasionali nello svolgimento della propria attività) 37 APPLICATION FORM – DATI RICHIESTI 1) descrizione dell’ente 2) dati economici degli ultimi 2 esercizi: Entrate : da soci, enti pubblici, privati, altri ricavi attività istituzionale, proventi da attività commerciale Uscite : oneri per organi istituzionali, per attività istituzionale, oneri generali e di gestione, finanziari, patrimoniali e tributari Risultato di gestione descrizione dell’iniziativa 4) Modalità copertura dei costi dell’iniziativa 5) Costi dell’iniziativa 3) 38 6) 7) 8) 9) 10) 39 Rispettare determinati parametri su costi interni ed esterni Dare visibilità esterna al contributo Presentare un rendiconto economico dell’iniziativa / rendiconto asseverato da un revisore contabile Giustificazione scostamenti rispetto al budget Autorizzazione a controlli successivi con accesso ai documenti contabili CONTROLLI SULLE RENDICONTAZIONI 1) Analisi preliminare sul soggetto beneficiario: a. b. c. d. e. f. g. 40 struttura e valutazione sull’indipendenza dell’ente (autogoverno) funzionamento dell’ente e compensi organi Modalità reperibilità risorse esame bilanci preventivi Esame bilanci d’esercizio e documenti onsuntivi Incidenza costi del personale e di struttura, valutazioni in merito a personale dipendente e volontario Informazioni in merito a contenziosi in corso CONTROLLI SULLE RENDICONTAZIONI 2) Controllo contabile Controllo sulla corretta tenuta della contabilità generale e di progetto Controllo documentale a. b. di inerenza, coerenza e congruità delle spese rispetto all’attività svolta dal beneficiario di costi interni / esterni di compensi organi amministrativi su eventuali altri contributi a copertura dell’iniziativa Conflitti di interessi e rischi 4) Valutazioni finali 3) 41