Polmonite ComunitariaClinica e procedure diagnostiche CAP: approccio terapeutico Posta la diagnosi di CAP, per gestire razionalmente il paziente, è necessario: 9 1. Intervenire rapidamente per stabilire il grado di gravità ed i fattori di rischio del paziente, per decidere se trattarlo a domicilio o inviarlo in ospedale 2. Impostare una terapia antibiotica empirica e ragionata Significato prognostico dei criteri di gravità nelle CAP Sotto il profilo prognostico, i criteri di gravità formulati dalle diverse Società Scientifiche, sono tra loro complementari, perché, consentendo di identificare particolari caratteristiche del paziente e/o della malattia, permettono di attribuire un valore predittivo • per la necessità del ricovero allo SCORE PORT SYSTEM • per il ricovero in terapia intensiva al CAP Statement ATS 2001; • per la mortalità ai criteri BTS Polmonite ComunitariaClinica e procedure diagnostiche Parametri PORT* 1997 Stratificazione dei pazienti in 5 classi (I - V) per mezzo di 20 variabili (età, presenza di altre affezioni, esame obiettivo, referti di laboratorio) Il rischio di mortalità è: - Basso per le classi I - III (0,1 - 2,8%) - Moderato per la classe IV (8%) - Elevato per la classe V (29%) * Pneumonia Outcomes Research Team MJ Fine, NEJM 1997 Polmonite ComunitariaClinica e procedure diagnostiche Parametri PORT* 1997 Mortalità per polmonite ambulatoriale CLASSE N° PAZIENTI MORTALITÁ (%) OSPEDALIZZAZIONE 1 3.034 0,1 NO 2 5.778 0,6 NO < 50 anni < 70 punti 3 6.790 2,8 SÌ (breve) 71-90 4 13.104 8,2 SÌ 5 9.333 29,2 SÌ 91-130 > 131 * Pneumonia Outcomes Research Team MJ Fine, NEJM 1997 Polmonite ComunitariaClinica e procedure diagnostiche Parametri PORT* 1997 Calcolo dello score (I) Età Punti maschi femmine soggetti in residenze protette età (in anni) età (in anni) - 10 età (in anni) + 10 Altre affezioni neoplasie epatopatie scompenso cardiaco congestizio vasculopatie cerebrali nefropatie + 30 + 20 + 10 + 10 + 10 * Pneumonia Outcomes Research Team MJ Fine, NEJM 1997 Polmonite ComunitariaClinica e procedure diagnostiche Parametri PORT* 1997 Calcolo dello score (II) Esame obiettivo Punti Alterazione sensorio + 20 Polipnea (F.R. >30 atti/min) + 20 Pressione sistolica <90 mm Hg + 20 Temperatura <35°C o >40°C + 15 Frequenza cardiaca >125/min + 10 * Pneumonia Outcomes Research Team MJ Fine, NEJM 1997 Polmonite ComunitariaClinica e procedure diagnostiche Parametri PORT* 1997 Calcolo dello score (III) REFERTI DI LABORATORIO PUNTI pH <7,35 + 30 Azotemia >30 mg/dl + 20 Sodio <130 mEq/L + 20 Glicemia >13,9 mmol/L + 10 Ematocrito <30% + 10 PaO2 <60 mm Hg SaO2% < 90-93% + 10 Versamento pleurico + 10 * Pneumonia Outcomes Research Team MJ Fine, NEJM 1997 Fig.1 Algoritmo - Iter diagnostico della CAP - Territorio - Ambito Ospedaliero 1) Anamnesi+Es.obiettivo 2) Rx Torace (se praticabile) 3) Saturazione e/o Emogasanalisi; Fr, PA, FC 4) Esami ematochimici: Emocromo+ F, Az, Cr, Na, K, SGOT, SGPT,PCR (se praticabile) 5) Indice di gravità CURB-65 Indice di gravità CURB-65, CRB-65 Confusione mentale Urea>20 mg/dl - Sat O2<92% ? Frequenza respiratoria>30/minuto Pressione arteriosa PAS<90 o PAD<60mmHg Anni >65anni ? 0->1 2 >3 Classe 1 Classe 2 Classe 3 Mortalità Bassa (1,5%) Mortalità Intermedia (9,2%) Domiciliare Ospedaliero o Ambulatoriale Coinvolgimento del curante a-Degenza breve b-Ambulatoriale con controllo a breve Terapia antibiotica Mortalità Elevata (22%) Ospedaliero come polmonite grave. Valutare opportunità di UTI se CURB= 4 o 5 Iniziare l’antibioticoterapia entro 8 ore dalla diagnosi: La scelta della terapia deve tenere conto della gravità e dei fattori di rischio STRATIFICAZIONE del PAZIENTE CAP LIEVE: Gruppo I - Gruppo II CAP LIEVE-MODERATA: Gruppo III A - Gruppo III B CAP SEVERA: Gruppo IV A - Gruppo IV B TABELLA 2 - INDICATORI DI GRAVITA’ del paziente in ambito Ospedaliero (CURB-65). C Confusion Confusione mentale di recente insorgenza U Urea Azotemia > 20 mg/dl R Respiratory rate Frequenza respiratoria ≥ 30 atti/min B Blood pressure Pressione arteriosa sistolica < 90 mmHg oppure Pressione arteriosa diastolica ≤ 60 mmHg 65 Età ≥ 65 TABELLA 3 - INDICATORI DI GRAVITA’ del paziente in ambito Territoriale (CRB-65) C Confusion Confusione mentale di recente insorgenza R Respiratory rate Frequenza respiratoria ≥ 30 atti/min B Blood pressure Pressione arteriosa sistolica < 90 mmHg Pressione arteriosa diastolica ≤ 60 mmHg 65 Età ≥ 65 che nella nostra realtà potrebbe essere portata a 70 Sebbene NON standardizzati, ulteriori criteri di gravità delle CAP al domicilio possono essere considerati una FC >110/min e/o una saturazione O2 < 92% (di facile determinazione per il MMG) Inoltre la presenza di importanti co-patologie ( BPCO, cardiopatie, insufficienza renale o epatica, neoplasie attive, immunodeficienza o splenectomia, alcolismo, diabete ) sono fattori aggravanti, così come la difficoltà a garantire una adeguata assistenza a domicilio. TABELLA 4 - INDICATORI PROGNOSTICI (CURB-65) PUNTEGGIO MORTALITÀ LUOGO DI CURA I 0-1 1,5% Domicilio II 2 9,2% Domicilio o Ospedale III >3 22% Ospedale PUNTEGGIO MORTALITÀ LUOGO DI CURA I 0 1,2% Domicilio II 1-2 8,1% Domicilio o Ospedale III 3-4 31,0% Ospedale CLASSE DI RISCHIO TABELLA 5 - INDICATORI PROGNOSTICI (CRB-65). CLASSE DI RISCHIO CAP - VALUTAZIONE GRAVITA’ CRB-65* • Confusione Mentale Recente • Frequenza Respiratoria >30 / min • PAS <90 oppure PAD < 60 • Saturazione O2 < 90% • ETA’ > 65 (o 70-75 ?) • Co-Morbilità (cardiache, diabete, ecc.) • Possibilità di ASSISTENZA a domicilio (*) modificato Una volta diagnosticata una CAP quale fattore assume particolare importanza per una corretta gestione del piano terapeutico e per la valutazione della severità della patologia? 1. 2. 3. e presa la decisione per un trattamento domiciliare Esame batteriologico dell’espettorato Presenza di iperpiressia Presenza di eventuali fattori di rischio Diagnosi eziologica PRINCIPI FONDAMENTALI DI OGNI TERAPIA ANTI-INFETTIVA ** RICERCA DELL' AGENTE RESPONSABILE ** LA SUA IDENTIFICAZIONE ** CERTEZZA DEL SUO RUOLO PATOGENETICO ** DETERMINAZIONE DELLA SENSIBILITA' AI FARMACI ANTINFETTIVI ** LA TOLLERABILITA' PER IL PAZIENTE DELL' AGENTE ANTINFETTIVO SCELTO ** IL RAPPORTO COSTO BENEFICIO PER IL PAZIENTE E IL SUO GRADO DI COMPLIANCE ** IL RISPETTO DELL' ECOSISTEMA BATTERICO ** IL COSTO ECONOMICO PER IL PAZIENTE E PER IL SISTEMA SANITARIO 4 METODICHE DI DIAGNOSI EZIOLOGICA ** ESAME BATTERIOLOGICO DELL' ESPETTORATO ** ESAMI SIEROLOGICI DI RICERCA DEI TITOLI ANTICORPALI ** EMOCULTURE ** ( TECNICHE DI AMPLIFICAZIONE GENICA : - Polymerase Chain Reaction ) ESPETTORATO La raccolta va eseguita prima di iniziare la terapia antibiotica In assenza di espettorazione spontanea , indurre espettorazione con aerosol di soluzione salina ipertonica ( 20-30 ml di sol. Al 5% di NaCl 0,9%). - raccogliere preferibilmente in presenza di personale addestrato - raccogliere lontano dalla assunzione di cibo - grattare gentilmente, con spazzolino da denti o con tamponi umidi, la mucosa interna delle guance, le gengive, la lingua - rimuovere eventuali protesi dentarie - sciacquare il cavo orale con acqua ed espettorare in contenitore sterile a bocca larga e tappo a vite ( ev. tamponi ai dotti salivari ) - raccogliere almeno 1 ml ; non raccogliere in modo cumulativo - evitare introduzione di materiale salivare o di secrezioni nasali ( ripetere !! ) ESPETTORATO Inviare i campioni in laboratorio il piu’ presto possibile : non oltre 1 ora dalla raccolta , conservando a temperatura ambiente già un ritardo di 2 ore puo’ rendere difficile la identificazione del patogeno x falsi negativi : perdita di vitalità dei patogeni x falsi positivi : sovracrescita di flora contaminante GIUDIZIO DI IDONEITA' DEL CAMPIONE SCHEMA DI BARTLETT Riacutizzazione di BPCOEtiologia Criteri per la determinazione dell’idoneità dell’espettorato alla coltura Punteggio di Qualità (Q score) Leucociti n. Cellule epiteliali 0 1-9- 10-24-- >25--- 0 0 -1 -2 -3 1-9+ +1 0 -1 -2 10-24++ +2 +1 0 -1 >25+++ +3 +2 +1 0 Punteggio totale 0 (o inferiore) Contaminazione oro-faringea (nessuna coltura) Punteggio totale +1/+3 Campione idoneo per la coltura ESAME ESPETTORATO PRESSOCHE' COSTANTE L' INQUINAMENTO DIFFICILE OTTENERE CAMPIONI VALIDI ABITUALE ISOLAMENTO DI SAPROFITI SENZA RUOLO PATOGENETICO UTILIZZABILE PER LA RICERCA DI PATOGENI NON ABITUALI SOPRATTUTTO NEL PAZIENTE CRONICO RECIDIVANTE ( BRONCHIECTASIE , FIBROSI CISTICA, bpco ). NON UTILIZZABILE PER ANAEROBI NON VI È ACCORDO SULLA EFFETTIVA UTILITÀ DELL’ ES. DELL’ ESPETTORATO NELLE IBVR: - non è consigliato nel trattamento iniziale della riacutizzazione della BPCO - non è consigliato nelle CAP ( ATS ) ; le linee guida della IDSA lo raccomandano nelle CAP che vengono ospedalizzate - sempre nelle HPA - l’ espettorato indotto si è affermato come tecnica diagnostica della polmonite da Pneumocystis Carinii nei pazienti HIV - Circa la utilità di ricorrere a tecniche invasive nella diagnosi eziologica delle IBVR , vale la regola generale che l’invasività di una tecnica deve essere valutata in rapporto alla gravità della situazione ed ai dati che puo’ fornire . Non sono consigliate nelle CAP e HAP Sono raccomandate nelle VAP 4 MICOPLASMA LEGIONELLA CLAMIDIE Pneumococco IgG Coxiella Burneti TECNICHE SIEROLOGICHE Virus influenza A Virus influenza B Parainfluenzae 1-2-3 v.r.s. Elevata presenza di anticorpi per diffusione di infezioni inapparenti ( per la Clamidie fino al 60% ) Va ricercata la " SIEROCONVERSIONE " : incremento del titolo anticorpale di 2-4 volte dopo 15-20 giorni dal basale DIAGNOSI RETROSPETTIVA UTILE SOPRATTUTTO PER INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE Non lo fa mai nessuno !! Lo pneumococco andrebbe sempre coperto ( solo tipo I ) CONCLUSIONI : - l’ esame dell’espettorato rappresenta tuttora la tappa fondamentale della diagnostica etiologica non invasiva, nonostante siano dubbie la specificità e la sensibilità - la sierologia rappresenta un importante strumento ma più di tipo epidemiologico - la ricerca degli antigeni e degli acidi nucleici hanno alti costi NB : anche utilizzando tecniche diagnostiche invasive, oltre il 50% delle IBVR rimane ad eziologia sconosciuta Va consigliato un approccio “ step by step “ , con una invasività correlata alla gravità dell’ evento infettivo e commisurata alle condizioni cliniche del paziente Polmonite Comunitaria- Terapia empirica delle CAP (I) Approccio terapeutico domiciliare • Numerosi studi hanno suggerito che la terapia empirica diretta verso i patogeni verosimilmente causali porta ad un miglioramento dei risultati • Stabilire una precisa diagnosi eziologica non è utile ad aumentare la sopravvivenza J. Pachon - Am Rev Respir Dis, 1990, 142, 369-373 O. Leroy - Intensive Care Med, 1995, 21, 24-31 CAP: evitare la ricerca del patogeno • Dilaziona l’intervento terapeutico • Agente causale sconosciuto > 50% casi • Mancanza di un “test unico” • I test diagnostici non sempre disponibili, poco affidabili e costosi • Presenza di “infezioni miste” • Precedente trattamento antibiotico • Patologia “non infettiva” che simula una polmonite linee guida ATS 2001 CAP: percorso diagnostico Non etiologica Posta la diagnosi di polmonite per gestire razionalmente il paziente è necessario 1. Considerare i fattori di rischio 2. Riconoscere gli elementi prognostici negativi Polmonite ComunitariaEtiologia Patogeni responsabili di CAP nei pazienti domiciliari (I) I patogeni più frequentemente identificati sono: - Streptococcus pneumoniae - Mycoplasma pneumoniae - Chlamydia pneumoniae La frequenza della Legionella spp è variabile e dipende da situazioni locali (microepidemie) L’incidenza di infezioni da Gram-negativi, difficile da definire nei pazienti domiciliari, è elevata in pazienti con ben definiti fattori di rischio CAP Statement, ATS 2001 CAP: percorso diagnostico Possibili fattori di rischio: • Sede di trattamento: ambulatorio, reparto ospedaliero, UTI • Malattie cardiache o polmonari • Presenza di fattori “influenzanti” la presenza di patogeni particolari: - Pneumococco resistente (DRSP) - Enterobatteri Gram negativi - Pseudomonas aeruginosa Polmonite ComunitariaEtiologia Fattori che aumentano il rischio di infezione da Streptococcus pneumoniae farmaco-resistente - DRSP - Età>65 anni Terapia con -lattamici nei 3 mesi precedenti Alcoolismo Patologie immunosoppressive (incluso terapie cortisoniche) Comorbilità Contatti con bambini ricoverati presso centri pediatrici JG Bartlett: Clin Infect Dis 2000;CAP Statement, ATS, 2001 Polmonite ComunitariaEtiologia Fattori che aumentano il rischio di infezione da Enterobacteriaceae Gram-neg. Residenza in nursing home Comorbilità cardio-polmonare Comorbilità internistiche multiple Recenti terapie antibiotiche CAP Statement, ATS 2001 Polmonite ComunitariaEtiologia Fattori che aumentano il rischio di infezione da Pseudomonas aeruginosa • Malattie strutturali del polmone (bronchiectasie) • Terapia cortisonica sistemica (>10 mg prednisone die) • Terapia antibiotica ad ampio spettro per più di 7 giorni nell’ultimo mese • Malnutrizione CAP Statement, ATS 2001 Incremento del rischio di polmonite da Enterobacteriaceae Gram-neg. e Pseudomonas aeruginosa Polmonite ComunitariaEtiologia 5 4,4 4 2,9 3,5 3 3,2 2,2 2,5 2 1: Cardiopatia 2: Patologia respiratoria cronica 3: Insufficienza renale 4: Patologia epatica 5: Patologia neurologica cronica 6: Diabete 7: Neoplasie recenti 4 4,5 1,9 1,4 1,5 1 0,5 0 1 2 3 M Ruiz, Am J Resp Crit Care Med 1999 4 5 6 7 Batteri e Spettro delle ClassiAntibiotiche GRAM Positivi Streptococcus Pneumoniae + Staffilococchi MACROLIDI ( GRAM Negativi Haemofilus Influenzae Atipici e Intracellulari Moraxella Chatarralis azitromicina Mycoplasma Pneumoniae GRAM negativi difficili Clamydia Pneumoniae , claritromicina Gruppo KES ) CEFALOSPORINE ceftriaxone ceftazidime CHINOLONICI PENICILLINE ( amoxi / clav ) AMMINIGLICOSIDI Pseudomonas Aeruginosa Batteri e Spettro delle ClassiAntibiotiche GRAM Positivi Streptococcus Pneumoniae + Staffilococchi MACROLIDI ( GRAM Negativi Haemofilus Influenzae Atipici e Intracellulari Moraxella Chatarralis azitromicina Mycoplasma Pneumoniae GRAM negativi difficili Clamydia Pneumoniae , claritromicina Gruppo KES ) CEFALOSPORINE ceftriaxone ceftazidime CHINOLONICI PENICILLINE ( amoxi / clav ) AMMINIGLICOSIDI Pseudomonas Aeruginosa Polmonite ComunitariaApproccio terapeutico domiciliare GRUPPO I: pazienti ambulatoriali, non affetti da patologie cardiopolmonari e senza fattori di rischio per S. pneumoniae antibiotico resistente e Enterobacteriaceae Gram-neg.(esclusi pazienti HIV positivi) Patogeni Terapia Streptococcus pneumoniae Macrolide* Mycoplasma pneumoniae Chlamydia pneumoniae (solo o in infezioni miste) Azitromicina x os Claritromicina x os Haemophilus influenzae Virus respiratori Altri (<1%) Legionella spp Mycobacterium tuberculosis Miceti endemici CAP Statement, ATS 2001 *azitromicina, claritromicina Età>65 anni Terapia con -lattamici nei 3 mesi precedenti Polmonite Comunitaria- GRUPPO II: pazienti ambulatoriali, affetti da patologie cardio-polmonari Alcoolismo Approccio terapeutico domiciliare e con fattori di rischio per S. pneumoniae antibiotico resistente e Patologie immunosoppressive (incluso terapie cortisoniche) Enterobacteriaceae Gram-neg (esclusi pazienti HIV positivi) Comorbilità Contatti con bambini ricoverati presso centri pediatrici Patogeno Streptococcus pneumoniae (incl. DRSP**) Mycoplasma pneumoniae Chlamydia pneumoniae Infezioni miste (batteri più patogeni atipici o virus) Haemophilus influenzae Enterobacteriaceae Gram-neg. Virus respiratori Altri (<1%) Moraxella catarrhalis, Legionella spp, anaerobi da aspirazione, Mycobacterium tuberculosis, miceti endemici CAP Statement, ATS 2001 Terapia (non elencata in ordine) -lattamine* + Macrolide oppure Fluorochinolone antipneumococcico (agente unico) *amoxicillina/clavulanato, cefuroxime, ceftriaxone parenterale, ceftazidime (P.Aeruginosa) **DRSP: Drug Resistant Streptococcus Pneumoniae Polmonite ComunitariaApproccio terapeutico domiciliare GRUPPO III A: pazienti ospedalizzati (non in UTI) con patologie cardiopolmonari e/o fattori di rischio per S. pneumoniae antibiotico resistente e Enterobacteriaceae Gram-neg. (esclusi pazienti HIV positivi) (compresa la residenza in Nursing Home) Patogeno Terapia (non elencata in ordine) Streptococcus pneumoniae (incl. DRSP) Haemophilus influenzae Mycoplasma pneumoniae Chlamydia pneumoniae Infezioni miste (batteri più patogeni atipici) Enterobacteriaceae Gram-neg. Anaerobi da aspirazione Virus Legionella spp Altri (<1%) Mycobacterium tuberculosis, miceti endemici Pneumocystis carinii CAP Statement, ATS 2001 -lattamine e.v.*§ + Macrolide os o e.v. oppure Fluorochinolone antipneumococcico e.v. (agente unico) * cefotaxime, ceftriaxone, ampicillina /sulbactam, ampicillina ad alte dosi § Gli agenti antipseudomonas come il cefepime, la piperacillina/tazobactam, l’imipenem e il meropenem sono generalmente attivi contro DRSP, ma non sono raccomandati per un uso routinario in questa popolazione non a rischio di infezioni da P. aeruginosa. Polmonite Comunitaria- GRUPPO IV B: pazienti ospedalizzati in UTI a rischio per Approccio terapeutico domiciliare Pseudomonas aeruginosa (esclusi pazienti HIV positivi) Organismo Quelli del Gruppo IV A più Pseudomonas aeruginosa Terapia§ (non elencata in ordine) -lattamine antipseudomonas e.v.* + oppure Fluorochinoloni antipseudomonas e.v. -ciprofloxacina- -lattamine antipseudomonas e.v.* + Aminoglicoside e.v. + Fluorochinolone antipneumococcico e.v. *Cefepime, imipenem, meropenem, piperacillina/tazobactam § In caso di allergia ai b-lattamici, sostituirli con aztreonam e associare un aminoglicoside e un fluorochinolone antipneumococcico CAP Statement, ATS 2001 oppure Macrolide e.v. POLMONITE Severa ? SI Terapia intensiva (ICU) • Cefotaxime • Ceftazidime Medicina generale • Amoxiclav. + Macrolide • Ceftriaxone • Fluorochinoloni + • Cefuroxime Macrolide • Fluorochin (monoter.) NO Età 65 anni e/o copatologie • Macrolidi • Amoxiclav. • Telitromicina Età < 65 anni • Cefal. orali + • Cefotaxime Macrolide • Amoxiclav. • Ceftriaxone Fluorochin (monoter.) • Fluorchin. (monoter.) Trattamento empirico dell’adulto con polmonite acquisita in comunità sulla base della presentazione clinica, dell’età e del luogo dove la terapia viene effettuata Quanto proseguire la terapia antibiotica? 1. In base all’agente patogeno e comunque non meno di 7-10 gg 2. Almeno 15 gg 3. 7 gg 5 CAP: durata della terapia antibiotica • Non esiste una evidenza sperimentale robusta • La durata della terapia cambia sulla base della conoscenza dell’agente patogeno coinvolto • In caso di terapia empirica la durata della terapia è condizionata dal giudizio clinico in base alle caratteristiche del caso, alla gravità clinica e alla velocità di risoluzione 5 CAP: durata della terapia antibiotica GG. Non grave, trattamento a domicilio, 7 microbiologia indefinita Non grave, trattamento ospedaliero, 7 microbiologia indefinita Grave, trattamento ospedaliero, 10 microbiologia indefinita Infezione da Legionella 14-21 Infezioni da patogeni “atipici” 14 Infezione da Pneumococco, non complicata 7 Infezione da Stafilococco 14-21 Infezione da enterobacteriacee 14-21 2 8