Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Facoltà di Giurisprudenza
Economia delle Aziende,
Pubbliche e Non Profit
Le aziende non profit: introduzione e
definizione
Lezione del 02 aprile 2012
Prof. Luciano Hinna
Il sistema economico: quali confini?
Stato
Terzo
Settore
Mercato
02.04.2012
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Le definizioni delle aziende non profit
(1 di 2)
• Esistono diversi approcci definitori alle realtà non
profit:
– Approccio giuridico (sono non profit tutte quelle realtà
a cui la legislazione attribuisce l’assenza di scopo di
lucro)
– Approccio statistico (sono non profit tutte quelle realtà
che posseggono alcuni requisiti oggettivi)
– Approccio economico-aziendale (sono non profit quelle
realtà che presentano forme di attenuazione della
concorrenza nei mercati di acquisizione dei fattori
produttivi e/o di collocazione dei prodotti)
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Le definizioni delle aziende non profit
(2 di 2)
• Le definizioni/classificazioni sono sempre relative
perché dipendono da chi propone una definizione e
dalle finalità che esso si pone (differenze tra
discipline)
• Non esiste una definizione più vera di un’altra ma
solo definizioni più adatte a determinati scopi
– Ad esempio utilizzando l’approccio giuridico individua con
precisione una serie di fattispecie a cui è possibile applicare
norme specifiche (agevolazioni fiscali, ecc.) ma non aiuta a
fare comparazioni internazionali (ogni stato ha il suo sistema
giuridico) né a capire il funzionamento economico
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L’approccio giuridico
• Associazioni
codice civile
• Fondazioni
• Comitati
• Società di mutuo soccorso (L. 3818/1886)
• IPAB (L. 6972/1890, L. 328/2000)
NON PROFIT
legislazione
speciale
• Organizzazioni di volontariato (L. 266/1991)
• Cooperative sociali (L. 381/1991)
• ONG (L.47/1987)
• Associazioni di promozione sociale (L. 383/2000)
• Imprese sociali (D.Lgs 155/2006)
• Fondazioni di diritto speciale (familiari, bancarie,
scolastiche, di culto, liriche, militari)
legislazione
fiscale
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• Onlus (D.Lgs 460/1997)
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L’approccio statistico
• Definizione basata sulle fonti di entrata
(organ. privata+ non distribuzioni utili+ vendita di beni
e servizi a prezzi inferiori al 50% dei costi di produzione)
• Definizione strutturale-operativa
(formalità + stato giuridico privato + autogoverno+
divieto di distribuzione del profitto+ presenza di una
certa quantità di lavoro volontario + non predominanza
del fine politico o di culto)
• Definizione strutturale-funzionale
(ai requisiti della definizione strutturale operativa
aggiungono quello dell’utilità sociale)
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L’approccio economico aziendale
(1 di 6)
Le aziende (pubbliche, private e non profit) sono:
• organizzazioni produttive che hanno come fine
principale il soddisfacimento dei bisogni umani
• operano in condizioni di equilibrio economico
• creano valore
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L’approccio economico aziendale
(2 di 6)
Le aziende non profit sono quelle che operano sia
dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta in
un ambiente di competizione limitata o assente.
In molti casi acquisiscono alcuni fattori produttivi
gratuitamente o a valori non di mercato (es.
donazioni, volontariato, ecc.) e cedono beni e
servizi sempre gratuitamente o a valori non di
mercato (servizi sociali, sanitari, ecc.).
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L’approccio economico aziendale
(3 di 6)
Cittadini
Lavoro
Materiali
Finanziamenti
RISORSE
(input)
Processo
PRODOTTI E
SERVIZI
output
Clienti
beneficiari
Relazioni di mercato /non di mercato
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Relazioni di mercato /non di mercato
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L’approccio economico aziendale
(4 di 6)
imprese
Lavoro
Materiali
Mezzi
finanziari
RISORSE
(input)
Processo
Mercati concorrenziali
PRODOTTI E
SERVIZI
output
Clienti
Mercati concorrenziali
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L’approccio economico aziendale
(5 di 6)
Livello di
concorrenza
100%
100%
10%
Aziende pubbliche
Lavoro
Materiali
RISORSE
(input)
Processo
PRODOTTI E
SERVIZI
output
cittadini
Mezzi
finanziari
tasse
Mercati non
concorrenziali
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L’approccio economico aziendale
(6 di 6)
Livello di
concorrenza
Aziende non profit
volontariato
30%
Lavoro
50%
Materiali
10%
Mezzi
finanziari
RISORSE
(input)
Processo
PRODOTTI E
SERVIZI
output
cittadini
donazioni
Mercati non
concorrenziali
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Peculiarità delle aziende non profit
A differenza delle aziende private
• operano su mercati non concorrenziali
• non distribuiscono i profitti
A differenza delle amministrazioni pubbliche
• Operano in un regime di diritto privato
• Assumono decisioni in un sistema di
autogoverno
• Si finanziano attraverso modalità “volontarie”
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Dal welfare state alla welfare society
Imposte
contributi
Stato
(min. Tesoro)
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Produzione
Servizi pubblici
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Dal welfare state alla welfare society
Imposte
contributi
Stato
(min. Tesoro)
Produzione
Servizi pubblici
Sussidi
defiscalizzazione
Donazioni
volontariato
organizzazioni
non profit
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produzione,
riallocazione
advocacy
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La creazione di valore
LEGITTIMAZIONE
LEGITTIMAZIONEEESUPPORTO
SUPPORTO
••qualità
qualitàdel
delrapporto
rapportocon
coni idonatori
donatori
••grado
di
diversificazione
dei
grado di diversificazione deidonatori
donatori
••ruolo
e
rapporto
con
i
volontari
ruolo e rapporto con i volontari
••visibilità
visibilitàeelegittimazione
legittimazionenella
nellacomunità
comunità
••rapporto
con
le
amministrazioni
rapporto con le amministrazionipubbliche
pubbliche
••reputazione
reputazionepresso
pressoi imedia
mediaeegli
gliopinion
opinionleader
leader
••relazioni
con
gli
altri
attori
della
società
civile
relazioni con gli altri attori della società civile
CAPACITÀ
CAPACITÀEESOSTENIBILITÀ
SOSTENIBILITÀOPERATIVA
OPERATIVA
••produttività
produttivitàed
edefficienza
efficienza
••solvibilità
solvibilità
••sviluppo,
sviluppo,motivazione
motivazioneeecapacità
capacitàdelle
delle
risorse
risorseumane
umane
••sviluppo,
sviluppo,motivazione
motivazioneeecapacità
capacitàdelle
delle
aziende
partner
aziende partner
••qualità
qualitàdei
deiprocessi
processiinterni
interni
••apprendimento
organizzativo
apprendimento organizzativoed
ed
innovazione
innovazione
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CREAZIONE
CREAZIONEDEL
DELVALORE
VALORESOCIALE
SOCIALE
••esplicitazione
esplicitazionedella
dellamission
mission
••esplicitazione
degli
obiettivi
esplicitazione degli obiettivistrategici
strategici
••collegamento
tra
obiettivi,
attività,
collegamento tra obiettivi, attività,output
output
eeimpatti
sociali
(modello
logico)
impatti sociali (modello logico)
••misure
misuredidiimpatto
impattosociale
sociale(outcome)
(outcome)
••attività
e
output
che
generano
attività e output che generanogli
gli
outcome
outcome
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L’origine e il ruolo delle aziende non profit
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Il fenomeno “non profit”
Negli ultimi anni si è assistito ad una notevole crescita
del numero di organizzazioni del settore “non profit”.
La quantificazione del fenomeno, tuttavia, è resa difficile
dalla mancanza di dati recenti.
La prima rilevazione censuaria realizzata dall’Istat e
diffusa nel 2001, individuava 221.412 istituzioni non
profit attive nel territorio Italiano.
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Il fenomeno “non profit”
Il dato, seppure non recente, dimostra la rilevanza del settore
e l’impatto dello stesso sull’economia italiana.
Es. limitandosi alle sole cooperative sociali, le rilevazioni
dimostrano che il settore è in continua crescita
Le cooperative sociali
1999
2005
Tasso di crescita
4.651
7.363
58%
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Il fallimento dello Stato: Weisbrod
Le aziende non profit producono beni pubblici
non
escludibilità
- quando non è legalmente e/o
tecnologicamente possibile impedire a
qualcuno di godere di quel bene;
non
rivalità
quando non è possibile limitare e/o
impedire il consumo o il godimento dello
stesso bene da parte di un altro soggetto
- è legata all’esistenza di diritti di
proprietà sul bene
Beni privati: vengono allocati tramite il mercato meglio in grado di
contemperare le esigenze dei consumatori con i vincoli relativi alla scarsità
delle risorse.
Il meccanismo dei prezzi: i prezzi sono i segnali che guidano le decisioni dei
compratori e dei venditori.
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Il fallimento dello Stato: Weisbrod
Il meccanismo dei prezzi, tuttavia, non è “valido” nel caso di beni
pubblici (non escludibili e non rivali).
La non escludibilità e la non rivalità fanno si che:
- sia possibile consumare/usufruire del bene senza il corrispettivo
di un prezzo;
- sia possibile fruire del bene senza ridurre la dotazione dello
stesso per il consumo degli altri.
Genera fenomeni di free riding
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Il fallimento dello Stato: Weisbrod
In caso di beni pubblici, che generano esternalità, si è in presenza di
un fallimento del mercato
In tal senso, l’intervento pubblico può rimediare a tale fallimento
Il motivo dell’esistenza e dello sviluppo delle aziende non
profit va ricercato nei fallimenti dello Stato come fornitore di
beni pubblici
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Il fallimento dello Stato: Weisbrod
Come si genera l’offerta di beni pubblici?
- Ogni individuo finanzia la produzione di un bene collettivo in misura
pari al beneficio che ne riceve
ma….
- i meccanismi di decisione collettiva sono fondato sul voto a
maggioranza
- la produzione della quantità di bene o servizio pubblico riflette le
preferenze e la disponibilità a pagare dell’elettore mediano
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Il fallimento dello Stato: Weisbrod
Ci saranno, quindi, due gruppi di cittadini risultano insoddisfatti dall’offerta
pubblica:
cittadini under-satisfied
cittadini over-satisfied
(disposti a pagare di più per
una maggiore offerta)
(preferirebbero una minore
imposizione fiscale a fronte di una
riduzione dell’offerta)
Qual è, quindi, il ruolo delle aziende non profit?
Le aziende non profit generano un ampliamento
dell’offerta tale da soddisfare i cittadini under-satisfied
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Critiche al modello di Weisbrod
I cittadini under-satisfied potrebbero esercitare azioni di
lobbying volte a modificare le scelte pubbliche
Tuttavia, l’eccessiva burocratizzazione limita (se non rende
impossibile) la capacità delle amministrazioni pubbliche di
soddisfare adeguatamente e tempestivamente la domanda.
Al contrario, le aziende non profit possono rispondere con
maggiore rapidità.
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Critiche al modello di Weisbrod
Le aziende non profit non operano in una scala dimensionale
efficiente?
Il problema nasce dal fatto che le aziende non profit operano in
genere in aree circoscritte, soddisfando solo la domanda di una
parte della popolazione.
Un altro problema deriva dal vincolo dei finanziamenti: infatti
un’ulteriore espansione dell’attività, può generare una
polverizzazione di aziende di dimensioni non ottimali.
Soluzione: attuazione di forme di collaborazione e networking.
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Il fallimento del contratto: Hansmann
Propone una teoria basata sui fallimenti dei contratti
che si determinano in presenza di asimmetrie informative
tra produttore e consumatore.
I consumatori si trovano nell’impossibilita di valutare e
controllare ex post la qualità del prodotto concordata ex
ante con il produttore.
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Hansmann: focus sulle asimmetrie
informative
Si parla di asimmetria informativa quanto un lato del mercato
è imperfettamente informato sulla qualità del bene
scambiato.
Uno dei due operatori coinvolti in una transazione, quello che
vende il bene o cede la prestazione, dispone di un vantaggio
informativo sull’acquirente in quanto a conoscenza delle
caratteristiche del bene/servizio.
L’acquirente non è in grado di valutare se il fornitore rispetta
gli standard qualitativi fissati nel contratto.
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Il fallimento del contratto: Hansmann
Il fallimento del contratto ha luogo quando, in virtù di tali
asimmetrie informative, l’impresa decide di diminuire la
qualità dei beni/servizi che offre al fine di ridurne i costi di
produzione e, conseguentemente, aumentare i propri
profitti.
Aziende non profit: non soggette ai meccanismi
del “profitto”, pertanto non incentivate a ridurre la
qualità dei beni/servizi offerti. Si specializzano nella
produzione di beni o servizi dove maggiore è la
difficoltà dell’acquirente di controllare la qualità.
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Le critiche alla teoria di Hansmann
1. La teoria di Hansmann si focalizza soprattutto sul
confronto tra non profit e for profit, tralasciando le
aziende pubbliche;
2. Non tiene conto di altri mercati in cui vi è una forte
presenza di asimmetrie informative ma non esistono
organizzazioni non profit;
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Economia delle aziende pubbliche e non profit