8. Il secondo principio della termodinamica 1-5. Enunciati del 2° principio. Macchine termiche 8.1 La macchina termica Macchina termica: dispositivo in grado di compiere un lavoro continuativo a spese del calore scambiato Per funzionare ha bisogno di almeno due sorgenti di calore: una (caldaia) riscalda il fluido e ne provoca l’espansione, l’altra raffredda il fluido e riporta il sistema nello stato iniziale (trasformaz. ciclica) Il calore (Q2>0) assorbito dalla caldaia (T2) serve in parte a compiere il lavoro Wtot, in parte (Q1<0) viene “sprecata” quando ceduta alla sorgente refrigerante (T1) Wtot = Qtot = Q2 - Q1 8.2 2° principio della termodinamica E’ sempre possibile trasformare completamente il lavoro in calore (es. forze di attrito), mentre la trasformazione inversa, di calore in lavoro, è soggetta a restrizioni (2° principio termodinamica) Enunciato di Kelvin: è impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di assorbire calore da una sola sorgente e trasformarla integralmente in lavoro. Infatti, come detto, per trasformare unicamente calore in lavoro è necessaria una trasformazione ciclica, quindi almeno due sorgenti. 8.2 2° principio della termodinamica Enunciato di Clausius: è impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di far passare calore da un corpo più freddo a uno più caldo. Il calore non passa mai spontaneamente dai corpi freddi a quelli caldi, ma solo con apporto di energia (frigorifero) 8.4 Rendimento di macchina termica Rendimento: indica quanto una macchina termica è capace di convertire calore in lavoro E’ definito come il rapporto tra il lavoro totale Wtot prodotto dalla macchina in un ciclo e la quantità di calore Q2 che la macchina preleva dalla caldaia W Q Q Q tot 2 1 1 1 Q2 Q2 Q2 Siccome, per il 2° principio, Q1≠0, il rendimento non potrà mai essere 1 0 ≤η≤1 Esempio 2 pag. 173 8.5 Trasformazioni reversibili e irreversibili Trasformazione reversibile AB: quando è possibile riportare il sistema nello stato A, ripercorrendo a ritroso il cammino AB, riportando contemporaneamente alle condizioni iniziali anche l’ambiente circostante. Condizioni per una trasformazione reversibile: trasformazione quasistatica non accompagnata da effetti dissipativi (attriti) scambi di calore solo con sorgenti di calore 1. 2. 3. Esempi: processi di combustione sono tutti irreversibili; trasf. reversibili sono solo ideali