fondamenti di informatica parte 3 appunti per la laurea in Ingegneria Civile, Edile, Ambientale a.a. 2005-2006 di anna maria carminelli gregori [email protected] Linguaggio C & C++ fond. informatica parte 3 1 Struttura dei programmi Come gia’ indicato, ogni programma C o C++ è composto da funzioni delle quali main() è la principale, punto di innesco del programma. Gia’ nei programmi presentati si possono notare parti differenti, composte da frasi di commento, dichiarazioni, definizioni (per es. di variabili col loro nome), comandi esecutivi. I commenti servono come documentazione del programma, essenziale per far capire a chi lo legge cosa fa il programma e come lo fa; le dichiarazioni e definizioni permettono al compilatore di interpretare e tradurre tutte le frasi del programma correttamente come appare negli esempi 2 indicati nel seguito. fond. informatica parte 3 Dichiarazioni e comandi (frasi, istruzioni) di tipo esecutivo Le dichiarazioni relative alle funzioni, (cfr. project7) servono per segnalare al compilatore le funzioni create dal programmatore e usate nella parte esecutiva del programma, il loro tipo e quello dei loro argomenti se presenti. Si tratta di dichiarazioni simili a quelle che sono nei file header. Con tali indicazioni il compilatore riconosce e traduce le funzioni che incontra successivamente. Con le frasi “esecutive” infine si esprime l’ algoritmo: il compilatore traduce ogni frase nel numero di istruzioni del linguaggio macchina, necessario e sufficiente per la sua corretta esecuzione. fond. informatica parte 3 3 C++: Definizione di Variabili Il corpo di ogni funzione ha frasi dichiarative (che possono porsi nella parte dichiarativa iniziale) ed esecutive, col significato di istruzioni, comandi (che producono la parte esecutiva). Comunque, in ogni funzione deve essere presente la dichiarazione (in C++ si dice definizione) delle variabili usate con il loro nome (o identificatore) ed il loro tipo, PRIMA o “contemporaneamente” al loro uso. fond. informatica parte 3 4 Perche’ ? Le dichiarazione o definizioni di ogni variabile hanno anche lo scopo di indicare al compilatore di prenotare spazio in C.M. Quanto spazio? Dipende dal tipo di dato che la variabile dovra’ identificare e contenere. Il tipo di dato determina la codifica del dato: fixed, floating, char ... fond. informatica parte 3 5 Gli Identificatori del C e C++ sono associati alle entita’ del linguaggio come: variabili, costanti, funzioni, tipi derivati (vedere avanti). Regole di composizione: ogni identificatore deve iniziare con un carattere alfabetico (o con l’ underline _ , ma quest’ ultimo e’ pertinente agli identificatori del Sistema); internamente puo’ contenere caratteri alfanumerici ed anche l’ underline _ , ma non lo spazio bianco. fond. informatica parte 3 6 Totale liberta’ di scelta ? … quasi ! In ogni linguaggio esistono alcune parole riservate (keyword) con significato preciso per il compilatore del linguaggio e quindi non usabili come identificatori normali. Ecco le parole riservate comuni al C e C++ auto default float register struct while break do for return switch case char double else goto if short signed typedef union const enum int sizeof unsigned continue extern long static void In C++ ce ne sono ancora altre per es….: fond. informatica parte 3 7 keywords asm bool catch class delete friend handle inline new operator private protected public template this throw try unsigned virtual volatile … ED ALTRE TIPICHE DI OGNI COMPILATORE Nota: non esistono parole riservate come array e pointer nonostante entrambe le entita’ siano realizzabili in C e C++ . La loro creazione avviene usando altri costrutti tipici del linguaggio. Da qui in poi le keyword saranno scritte in grassetto. fond. informatica parte 3 8 Tipi di dati Tutti i linguaggi di programmazione hanno alcuni tipi di dati predefiniti (fondamentali); in C e C++ sono: int per variabili di tipo intero (di almeno 2 byte); “ “ float “ “ floating-point (almeno 4byte); char “ “ “ “ carattere (1byte x car.); double “ “ “ “ float, ma in doppia precisione , ossia di almeno 8 byte. In C++ esiste anche il tipo bool per indicare una variabile logica (booleana) che può assumere solo i valori true(vero) e false (falso) ed il tipo string ( di cui un esempio è in program2, project6) Questi sono i tipi base standard. Oltre a questi tipi di dati fondamentali, in C e C++ ci sono gli indirizzi di variabili (meglio: di posizioni di C.M. dove si trovano i dati identificati dalle variabili). fond. informatica parte 3 9 Il C++ e’ a forte tipizzazione ossia ad ogni entita’ del linguaggio e’ associato un tipo di dato che ne determina lo spazio di memoria necessario e il possibile uso (per es. aritmetica intera o floating-point ? cfr. Parte 1) Oltre ai tipi fondamentali predefiniti, in C++ si possono definire tipi di dato derivati ottenuti dai tipi fondamentali con vari meccanismi per elaborare oggetti complessi: matrici, solidi tridimensionali, numeri complessi …. fond. informatica parte 3 10 Definizioni: es. in E:/carmin/ Inf2005/programm1-2 Tutte le variabili utilizzate nei C++ program (o function) in fase di costruzione devono essere definite per garantirne l’ allocazione in memoria: non usarle senza definizione ! La definizione puo’ avere la forma seguente: tipo nomi di variabili separate da virgola: es. int i, j, k, leo, lilla; float x, y, z, sup, inf, set1; Nota: il tipo intero puo’ essere anche indicato come short int, long int, unsigned. fond. informatica parte 3 11 Inizializzazione delle var. Puo’ avvenire in 3 modi (cfr. fasi traduz. Parte2): 1) alla definizione: es. int a = 7; e’ il compilatore che pone il valore 7 nella zona di memoria identificata dalla variab. a nella fase di compilazione, è una inizializzazione! 2) con le frasi int a; ed una frase di assegnazione usando l’ operatore di assegnazione, es. a=7 nella parte esecutiva del programma, ossia eseguita durante la fase di esecuzione del programma; 3) con le frasi int a; ed una frase di lettura di un 12 valore da porre in a (ancora fase di esecuzione). Riflessione Fra le 3 possibilita’ quale scegliere ? La scelta dipende dalle condizioni, pero’ la definizione di a come variabile significa che il suo valore e’ soggetto a cambiare nel corso del programma (altrimenti cosa sarebbe ???!) Inizializzarla a 7 significa che al primo giro del programma il suo valore deve essere 7 e quindi se e’ il compilatore ad inizializzarla si risparmia tempo in fase esecutiva. fond. informatica parte 3 13 In programm1 project4-5 appaiono le 3 possibilita’ ! I progetti di questi programmi appaiono dalle frasi di commento dei programma, ma quali sono i loro diagrammi di flusso ???! Quando la logica e’ sequenziale e gia’ illustrata, diventano superflui ! Si noti nelle visualizzazioni l’ uso delle funz. setw(n) e setprecision(n) manipolatori di posiz. e precisione del C++. Altri sono: oct, hex …! MODIFICHE SUGGERITE: per modificare i contenuti delle variabili usare gli operatori aritmetici di C e C++: + addizione - sottrazione - cambio segno * moltiplicazione / divisione %resto per es. come segue: fond. informatica parte 3 14 Modifiche di project4-5 in programm1: esaminare tutto Avendo inizializzato: int i = 12345; si puo’ modificare il suo contenuto cosi’: i = -i; // ad i e’ assegnato l’ opposto di i che si puo’ visualizzare; oppure: i = i*2; // in i va il prodotto di i per 2 che si puo’ visualizzare ed anche: i = i+1; // i e’ aumentato di 1 ed anche: i = i / 3; // “ “ diviso per 3 (div. intera!) i = i % 4; // viene fatta la div. intera fra l’ intero i e l’ intero 4 ed il resto e’ posto in i. fond. informatica parte 3 15 Espressioni aritmetiche Alla destra dell’ operatore di assegnazione puo’ esserci per esempio un’ espressione aritmetica, formata da variabili e costanti collegate tra loro da operatori aritmetici che il compilatore considera con le priorita’ seguenti: - (cambio segno) (PRIMO) * / % (SECONDO) += ULTIMO ! OSSIA: prima e’ calcolata l’ espressione poi e’ assegnato il risultato! La valutazione di ogni espressione, procede secondo la priorita’ degli operatori presenti e se essi hanno la stessa priorita’ da sinistra a destra. Il valore cosi’ ottenuto e’ “assegnato alla variabile posta alla sinistra” dell’ operatore di assegnazione. fond. informatica parte 3 16 Parentesi e Costanti Nelle espressioni si possono usare parentesi tonde (anche annidate) per modificare la priorita’ degli operatori … come nelle espressioni algebriche; si possono trovare entita’ fisse del linguaggio che sono le costanti: per es. “buonasera” e’ una costante tipo testo (stringa delimitata da “); altra costante di tipo numerico floating-point e’ 3.1415923 usata in project4-5 (controllare). Ci sono poi costanti di tipo intero in base 10 (per es. 365), in base 8 (per es. 077 col valore ottale preceduto da zero), in base 16 (per es. 0xff oppure 0Xff oppure 0XFF col valore esadecimale preceduto da zero e da X o x). fond. informatica parte 3 17 Altre costanti di tipo carattere delimitate da ‘(per es.’a’ o ‘\n’ = line feed) Chi e’ line feed ? Nel codice ASCII e’ il decimo carattere con significato di andare a capo. Altri caratteri speciali:’\0’ NUL=fine stringa; ‘\g’ BEL=bip; ‘\t’ horizontal tab; altri … usare il programma project71 in Programm2 per vedere le codifiche ASCII di tutti i caratteri … provare anche CTRL Z ... NOTA: anche una costante puo’ essere identificata da un identificatore e avere un tipo, preceduto da const. fond. informatica parte 3 18 Altri esercizi Definire una costante ottale, una esadecimale e convertirle in decimale (usando l’ algoritmo noto!); LEGGERE UN VALORE INTERO DECIMALE ed usarlo come nuova base per convertirci le costanti definite… fond. informatica parte 3 19 Remember 1 Se una costante serve in una sola frase del programma non occorre dichiararla come costante; per es. per calcolare la lunghezza della circonferenza del cerchio di raggio r, si può scrivere: float circo, r; cin >> r; circo = 2* 3.1415927 *r; cout<< circo; se invece serve in diverse frasi del programma, (per es. se occorre calcolare anche l’ area del cerchio) è MEGLIO definire: pg=3.1415927; (o anche con #define pg 3.1415927) e poi usare pg per calcolare area e circonferenza. fond. informatica parte 3 20 Remember 2 Le costanti si possono definire anche tramite il precompilatore con #define (vedere project3 in programm1) Le frasi esecutive del programma scritto in un qualsiasi linguaggio di programmazione come il C++ sono tradotte in istruzioni del linguaggio della macchina (parte 5) col significato di comandi come Somma, Trasferisci … le frasi dichiarative diventano comandi particolari, diversi dai precedenti, del tipo: riserva una zona di C.M. (RAM) i commenti sono tradotti in binario col codice ASCII, ossia alla maniera di costanti alfanumeriche (stringhe) fond. informatica parte 3 21 Il tipo puntatore a carattere appare nell’ esempio della stringa di project8.cpp const char* benvenuto = “sono una stringa per il main”. In C o C++ una stringa di caratteri delimitata da 2 virgolette viene memorizzata con una costante stringa formata da una successione di caratteri (codice ASCII): essa termina col carattere ‘\0’ che e’ inserito automaticamente dal compilatore. Nell’esempio l’ indirizzo del primo carattere, dal compilatore e’ posto in benvenuto che diventa il puntatore alla stringa. 22 Registro P di 4 bit => 16 locazioni (byte) indirizzabili CPU = “Ragnetto” Central Memory REG. P. 0000 0001 Registro P.= Pointer o i.C.=Istruction Counter 1111 fond. informatica parte 3 23 Puntatori La loro importanza specialmente per il C++ e’ notevole. Il puntatore indica un indirizzo di C.M. ed e’ rappresentato simbolicamente da una freccia. Una variabile di tipo puntatore e’ destinata a identificare e contenere solo indirizzi. Per indicare al compilatore che la variabile e’ di tipo puntatore non si usa una nuova parola riservata, ma il tipo del valore puntato seguito da un asterisco e dal nome del puntatore: es. char* benvenuto fond. informatica parte 3 24 Esempi Scrivendo: int kika = 5; si definisce kika come una variabile intera e si inizializza con 5. Un puntatore ad un intero si definisce: int *pk; col significato che pk puo’ contenere solo indirizzi di variabili intere; con char *pl; si definisce pl come un puntatore a carattere (per es. come benvenuto) e cosi’ via. Pulizia concettuale: un puntatore definito come puntatore ad un tipo deve sempre contenere indirizzi di varabili di quel tipo!!! Inizializzare un puntatore non e’ cosi’ semplice come inizializzare un intero: per farlo si puo’ usare l’ operatore unario & col significato di indirizzo di fond. informatica parte 3 25 Esempi degli operatori & e * Avendo: int kika = 5, j; int *pk; si puo’ porre: pk = & kika; dando cosi’ a pk l’ indirizzo di kika. (Si può anche prenotare memoria per l’ intero puntato da pk con la funz. malloc, new… cfr. ultima parte) Ma posto pk = & kika; pk identifica kika che a sua volta identifica la zona di memoria contenente 5: c’e una sorta di catena ! Quindi per arrivare a 5 si puo’ usare kika, ma anche usare pk purche’ preceduto dall’ operatore * che, sui puntatori, attiva un’ operazione di indirezione come indicato nello schema successivo da dove si deducono “equivalenti”: j = kika; j = *pk; a j e’ assegnato 5 26 1 1000 1004 Pk 100416 100A Kika 100A16 00000000000001012 Addr.16 C.M. Schemino dello stato di C.M. dopo: kika = 5; pk = &kika; // & estrae l’ indirizzo di una variabile int o char o float o double, * estrae il contenuto di un indirizzo ossia il contenuto dell’ indirizzo contenuto in un puntatore come pk. & e * sono complementari! fond. informatica parte 3 27 Esempi delle varie codifiche per tipi diversi sono in project6 di programm2 project6.cpp e’ la versione monoblocco del programma sulle codifiche ed e’ subito da vedere e capire tramite i commenti inseriti. Per introdurre l’ uso di funzioni ci sono i programmi project7-8 e project71 anche se le funzioni li’ presentate lavorano su variabili globali. La versione project11 in programm3 è strutturata a blocchi con l’uso di funzioni che si vedranno piu’ avanti. Vedere E:/carmin/Inf2005/programm2 e E:/carmin/Inf2005/ programm3. fond. informatica parte 3 28 Esercizi e ... Scrivere un programma in C++ in cui la parte elaborativa consiste nella lettura e somma di 3 valori numerici (letti da Input). Il totale deve essere visualizzato. I valori numerici possono essere interi o Floating_point. Scrivere un altro programma ove, letti 2 valori float, calcoli le somme per difetto e per eccesso dei 2 valori e le restituisca al main. ….e se i valori numerici fossero 100 ? ….e se il numero dei valori numerici fosse incognito ? fond. informatica parte 3 29 Elaborazione ciclica (iterativa) Le domande sul numero dei valori elevato o incognito, servono ad introdurre le frasi iterative che permettono di realizzare cicli ossia di ripetere una frase o un blocco di frasi (nell’ es. precedente: lettura e somma di valori numerici in numero variabile). Le frasi sono: for …; while … ; do … while; (del while è già stato presentato un esempio in project71) Seguono sintassi e diagrammi di while … ; do … while; e per il for …; quale formato ? fond. informatica parte 3 30 La sintassi di un tipo di frase stabilisce la forma generale, il costrutto cui occorre attenersi nello scrivere frasi di quel tipo. Per il for la sintassi e’ la seguente: for(<espress.1>;<espress.2>;<espress.3>) <frase>; dove: <espress.1> inizializza la var. di controllo del ciclo; <espress.2> condizione di fine ciclo; <espress.3> in/decrementa la var. di controllo del ciclo; <frase> e’ la singola istr. o il blocco di istruzioni da ripetere. Ogni espressione puo’ mancare ! Esempi in project6 e project11 di programm2-3 e... fond. informatica parte 3 31 Esempio e significato della frase for: for (int i=1; i<=3; i=i+1) {cout << endl;} cout << “ fine ciclo! ”; …. 1) assegna ad i il valore 1; 2) controlla che risulti i<=3; 3) se la condizione e’ vera: esegui la frase o il blocco di frasi tra le { } (qui vai a capo), aumenta i di 1 e riprendi ad operare dal punto 2); 4) altrimenti ( i>3 ) esci dal ciclo ed esegui la frase successiva al for (qui cout<<“ fine ciclo! “; ). fond. informatica parte 3 32 Il for si usa quando il numero di ripetizioni e’ noto: esempio somma =S i=022 3 in C o C++ come segue: int somma =0, inc =3, max =23, i; for (i=0; i<max; i=i+1) somma = somma+inc; cout << “\nla somma e’: “ << somma; L’ addizione di inc a somma e’ ripetuta max volte In C e C++ ogni espressione del tipo i=i+1; si puo’ scrivere con i++; (analogamente i--;) le espressioni del tipo somma = somma+inc; si possono scrivere con somma += inc; (analogamente x*=n; invece di x=x*n; e cosi’ 33 pure le altre operazioni.) La funzione Fattoriale di n Dato l’ intero n>0, il suo fattoriale n! è definito dal prodotto 1*2*3*… *n. Per convenzione: 0!=1 ed i fattoriali dei numeri negativi non sono definiti. La funzione fattoriale indica il numero delle permutazioni di n oggetti e cresce molto rapidamente. Fare un programma in C++ strutturato in sottoprogrammi…(ma anche monolitico) che legga un valore n (0<n<10), calcoli il suo fattoriale usando la frase for e lo visualizzi. fond. informatica parte 3 34 Altri esercizi Scrivere un programma in C++ che esegua la successione dei numeri interi da 1 a 100; Scrivere un programma in C++ che esegua la successione dei numeri interi negativi da -2 a 50; e poi quella dei numeri positivi dispari da 1 a 100;…. fond. informatica parte 3 35 Ora che è noto il for ecco un problema nuovo da progettare a casa e svolgere durante le ore di esercitazione: scrivere un editor particolare. Per cominciare: scrivere un programma monolitico (e poi strutturarlo in sottoprogrammi) che RIPETA le seguenti operazioni fino ad incontare l’ EOF: legga da tastiera un carattere: se si tratta di una cifra >0 la converta in valore numerico e la visualizzi; altrimenti visualizzi il carattere così come sta…. Poi …il seguito più avanti. fond. informatica parte 3 36 Sintassi e significato del while Esempi in Programm4 project14-16 while (<Condizione>) <Frase> fintantoche’ la Condizione e’ vera la Frase viene eseguita: si esce dal ciclo passando alla FraseSucc. quando la Condizione diventa falsa; si utilizza quando non si conosce il numero di ripetizioni da effettuare, per es. sapendo che int x >0 ma non quanto vale x si puo’ scrivere: while (x >0) {cout<<“\nx ancora>0”; x--; } la Condiz. e’ esaminata prima dell’ esecuzione della Frase, che qui è composta. fond. informatica parte 3 37 Sintassi e significato del do ... While es. in Programm4 project17 do <Frase> while (<Condizione>) la Frase viene eseguita per tutto il tempo che la Condizione e’ vera: si esce dal ciclo quando la Condizione diventa falsa. si utilizza quando non si conosce il numero di ripetizioni da effettuare, per es. sapendo che int x 1 ma non quanto vale si puo’ scrivere: do{cout<<“\nx ancora>0”; x--; } while (x >0) la Condiz. e’ esaminata dopo l’ esecuzione della frase: ecco perche’ nell’ es. deve essere x 381. Diagramma di: do{Frase} while (Condiz.) Diagramma di: while(Condiz.) {Frase} Frase True False Condiz. True Condiz. False Frase FraseSucc. FraseSucc. Esempi in programm4: project14-15 Esempio in programm4: project16 fond. informatica parte 3 39 Ripensando al ciclo del DOS ... Operazioni svolte: 1) Accensione & bootstrapping (caricamento iniziale) 2) Ricerca e caricamento DOS 3) Esecuzione di autoexec.bat (personalizzazione!) 4) Prompt e attesa di un comando 6) Esecuzione del comando 7) Ritorna a 4) 4) 6) 7) => CICLO INFINITO !!! fond. informatica parte 3 40 Ciclo Infinito: tipico della Shell dei S.O. come si scrive in C o in C++ ? La frase 7) Ritorna a 4) potrebbe essere scritta con un goto quattro; con quattro posto come etichetta (label) della frase 4) ossia cosi’: quattro: Esegui(prompt); //qui quattro = label Aspetta(comando); Esegui(comando); goto quattro; ...ma il goto NON E’ una frase BEN VISTA dai... “Programmatori Strutturati” ! Meglio usarla solo per andare a segnalare errori …. e allora? fond. informatica parte 3 41 CICLO INFINITO: possibilita’ ed … altro 1) For (;;) 2) while (1) { ... } 3) do { ... } while (1) … ma perche’ ?? RIFLETTERE !… e poi avendo alcuni cicli infiniti nel proprio progr. invece di ripetere per ogni ciclo una delle 3 frasi cosa si puo’ fare ? Ricordare #define …. fond. informatica parte 3 42 Esempio di un ciclo infinito Es. #define forever For (;;) Una volta cosi’ definito si puo’ usare nel proprio programma forever invece di For (;;) … cosi’ per il ciclo del DOS: forever {Esegui(prompt); Aspetta(comando); Esegui(comando);} Un altro esempio in Programm4 project17 qui di seguito … fond. informatica parte 3 43 /* PROGRAM provo_while infinito; INIZIO DOCUMENTAZIONE: Il programma in versione monoblocco deve solo mostrare l'uso di un while infinito per la ripetizione di una stampa interrotta quando e‘ True la condizione nella frase if. La condizione e' True se la funzione kbhit() NON restituisce 0. Cio' si verifica solo alla pressione di un tasto. Fare il programma in versione strutturata a moduli con la funzione tastosi che attiva kbhit(). */ #include "iostream.h" // Libreria: Standard I/O del C++ #include "conio.h" /* Libreria: Conform.I/O del C */ main () { /* Inizio Modulo principale */ clrscr(); while (1) // o anche for(;1;) { cout<<"\ndammi un carattere:"; if (kbhit()) break; } cout<< "\nFINE"; 44 return 0;} /* Fine Modulo principale */ Elaborazione condizionale La condizione che appare nella frase while e’ tipica delle scelte che intervengono nello svolgimento di programmi. La scelta di una condizione permette di interrompere la sequenzialita’ delle operazioni: in base al valore della condizione un blocco di frasi puo’ essere eseguito o no; tra 2 blocchi puo’ essere scelto uno per l’esecuzione e saltato l’ altro; ci puo’ anche essere un annidamento di scelte… Scelta essenziale per trovare i numeri dispari! fond. informatica parte 3 45 Scelte e frase if … sintassi, significato ed esempi if (< condizione >) frase1; se la condizione e’ vera esegui la frase1 che puo’ essere semplice o composta; es. di frase semplice: if (j>0) cout << “j e’ positivo”; if (< condizione >) Frase1; else Frase2; se la condizione e’ vera esegui Frase1, altrimenti esegui Frase2; poi prosegui con la Frase in sequenza, come indicato nel diagramma seguente. es. if (j>0) cout << “j e’ positivo”; else cout << “j e’ minore o =0”; j+=10; cout<<j;… fond. informatica parte 3 46 Diagramma: if(condiz.) {Frase1} else {Frase2} Condiz. False True Frase1 Frase2 Frase L’ else puo’ mancare: se manca l’ else, la freccia da Frase1 porta a Frase2. Project14 in program4 ha vari else…(fra 2 diapo) fond. informatica parte 3 47 Frasi if annidate: selezione multlipla, ma ... if (< condizione 1>) <frase 1>; else if (< condizione 2>) <frase 2>; else if (< condizione 3>) <frase 3>; ….. else if (< condizione n>) <frase n>; else frase n+1; // qui puo’ andare male … Ricordare che <frase i> e’ una singola istr. o in generale un blocco di istruzioni: segue esempio … ma usare con cautela if annidati !!! fond. informatica parte 3 48 Esempio con operatori != (diverso), == (uguale)e >maggiore {// ricordare: EOF = CTRL-Z char c; while ((c=getchar()) != EOF) if (c==‘a’) cout<< “ primo carattere\n”; else if (c==‘b’) cout<< “secondo car.\n”; else if (c==‘c’) cout<< “terzo car. \n”; else if (c>‘c’) cout “carattere imprevisto\n”; } //vedere prg. project14 in programm4, ma meglio usare switch. fond. informatica parte 3 49 Operatori relazionali == il primo operando e’ uguale al secondo != “ “ “ “ diverso dal “ > “ “ “ “ maggiore del “ >= “ “ “ ““ o uguale al “ < “ “ “ “ minore del secondo <= “ “ “ ““ o uguale al “ ATT.ne operatore di uguaglianza ==: NON confonderlo con l’ operatore di assegnazione!! fond. informatica parte 3 50 Ma sono tutte accessibili le variabili e le costanti? Quando la definizione delle variabili (o costanti) viene fatta all’ esterno di tutte le funzioni, le variabili sono dette globali: ad esse si puo’ accedere con qualunque istruzione di una qualsiasi funzione componente l’ intero programma C o C++. Invece se le variabili sono definite all’ interno di una funzione sono dette locali alla funzione: ad esse si puo’ accedere solo dall’ interno della funzione. fond. informatica parte 3 51 L’ esempio in project8 (program2) mette in luce anche la globalita’ e la localita’ dell’ ambiente di una funzione o programma. L’ ambiente locale si intende formato da tutte le entita’ dichiarate e definite dentro la funzione. In project8.cpp l’ ambiente locale al main si compone della sola const char* benvenuto che e’ usabile, visibile solo all’ interno del main, mentre la const char* bene e le var. car e num esterne al main e a tutte le altre funzioni formano l’ ambiente globale e sono visibili e usabili in ogni funzione. fond. informatica parte 3 52 /*Variabili e costante Globali usabili in tutti i MOduli*/ int num; char car; const char* bene= "Sono bene una costante globale"; /* Dichiarazione dei Prototipi dei MODULI usati */ void leggi(); void scrivi(); void elabora(); void attendi(); main() { /* Inizio Modulo principale e dichiarazioni: ambiente locale del main */ const char* benvenuto= "Sono benvenuto costante locale al main"; /* INIZIO Parte esecutiva */ clrscr(); cout<<"\n Costanti locale benvenuto, bene globale)"; cout << "\n" << benvenuto; cout << "\n" << bene; .... fond. informatica parte 3 53 ….. void scrivi() /*Intestazione delle funzione scrivi */ /* Visualizza le costanti ed il carattere <> 0 col suo valore numerico: variabili globali utilizzate: car, num */ { /* Inizio scrivi */ cout << "\nsono in scrivi posso scrivere bene, ma benvenuto ?"; cout << "\n" << bene <<endl; // cout << "\n" << benvenuto <<endl; cout << "\n"; cout<< "Carattere letto e Valore numerico corrispondente: "<< car<<" "<< num; } /* Fine scrivi*/ ….. fond. informatica parte 3 54 Printf: un esempio delle funzioni di libreria del C E’ gia’ stata usata e come appare evidente dal suo uso ed effetto, si tratta di una funzione della libreria Lib del C ossia di un segmento di codice (che permette di usare il video per visualizzazioni) e quindi puo’ essere eseguito piu’ volte nel corso del programma. Questo segmento di codice e’ stato isolato dai Sistemisti della Borland ed il suo prototipo e’ disponibile nel file “header” <stdio.h> del C. fond. informatica parte 3 55 Primi esempi di funzioni void scritti come esempi di funzioni per strutturare bene i PROGRAMMI sono in programm2 project7-8. Sono le funzioni: void leggi(), void elabora() void scrivi(), void attendi(). Si tratta di funzioni create dall' utente che lavorano su variabili globali (uso dell’ ambiente globale): non hanno ne’ tipo (sono indicate come void), ne’ argomenti. Si tratta di un uso improprio delle funzioni e dei sottoprogrammi in generale, adottato nei prim esempi soltanto per evidenziare le componenti funzionali di un programma. fond. informatica parte 3 56 “Scope” di un’ entita’ Scope puo’ essere tradotto con raggio d’ azione e significa l’ insieme di codice in cui una variabile o una costante e’ visibile e quindi usabile in modo corretto. => lo scope dell’ ambiente globale comprende il main, le funzioni, tutto il codice che sta sullo stesso file del main; => lo scope dell’ ambiente locale si esaurisce nella funzione di appartenenza; => lo “scope” del precompilatore e’ tutto il file in cui si richiama !fond. informatica parte 3 57 ( … ma a chi giova la modularita’ dei programmi ? Il problema della globalita’ e della localita’ delle variabili di un programma non esisterebbe se il programma non fosse strutturato a moduli, ma monoblocco: pero’ questo modello non va. Esempi di programmi monoblocco sono i primi in program1.. Dagli esempi elementari appare poco la convenienza della modularita’ che diventa essenziale se aumenta la complessita’ dei programmi. Di tutto cio’ si parlera’ +avanti. fond. informatica parte 3 58 Una pausa di riflessione Uno degli scopi del corso e’ imparare a programmare usando il linguaggio C++. Ossia l’ accento va su imparare a programmare. Per questo e’ necessario capire come deve essere fatto un programma e la lettura e analisi di programmi scritti da altri aiuta a capirlo. L’ organizzazione a moduli dei programmi vuole evidenziare le funzionalita’ di ogni programma: lettura dati, loro elaborazione, stampa risultati. Di cio’ bisogna ricordarsi quando si scrive un programma. fond. informatica parte 3 59 La riflessione termina con un nuovo programma in C++ da fare usando alcune frasi finora presentate. Progetto logico: il prg. deve leggere 2 valori interi da assegnare alle variabili Base e Altezza e visualizzarli; calcolare le aree del rettangolo, triangolo (Base * Altezza/2), del quadrato costruito sulla Base e del quadrato costruito sull’ Altezza, del cerchio di raggio = Base, Altezza o con un valore del raggio da leggere; visualizzare le aree. Fare un programma monoblocco ed uno strutturato a moduli (funzioni appena saranno presentate.) fond. informatica parte 3 60 RICORDARE!!! Ogni frase compiuta del C o C++ termina con il ; for è una parola riservata usata per iniziare un ciclo. La sintassi del for è: for ( iniziazione_var_controllo; condizione_prosegui_ciclo; variazione_var_controllo)<frase_C++>; Il ; va dopo la frase del C++. Messo dopo la ) significa che la frase del C++ è vuota!! La variazione_var_controllo può essere un incremento come i= i+3 che diventa i+=3, o un decremento come i = i-1 che diventa i--. La forma del for può essere modificata, ma rispettando la sua sintassi. Per es. per realizzare col for un ciclo infinito non si può scrivere a casaccio, ma si deve ricordare che ci sono tra le parentesi 3 espressioni. Ogni espressione può essere vuota, ma indicata dal ; quindi un ciclo infinito sarà: for(;;)< frase>; oppure for (;1;)< frase>; indicando con 1 che la condizione prosegui 61 ciclo è sempre vera! Come appare in program7 La conversione da carattere a intero è semplice; meno semplice è quella da intero a carattere: così è meglio leggere un carattere e convertirlo a intero. Scrivendo: char ca; int n; si può leggere ca e convertirlo nel numero intero n. Si ottiene l' ASCII Code del carattere. Se il carattere letto è 0 si ottiene 48, se è 2 si ha 50: per avere il valore numerico del sistema decimale corretto, occorre una frase come: n=( int) ca - 48; fond. informatica parte 3 62 Ancora Conversioni di base: avendo 1.510 da convertire in base 2 occorre usare la codifica Floating Point. NON FARE 15.010 (10-1)10 , ma valutare 1.5 in base 2 che vale: ___ 21___20__0__2-1___ 2-2___ 0 1 1 0 ossia 1.12 ottenendo M=1100 , E=012 e S=0. L’ esponente 2 é in base 2! Avendo in forma Floating Point normalizzata : S=0 E=0102 M =10102 si ha: numero positivo, esponente (+10)= 22 , mantissa (1010)2=(1/2 +1/8=0.625*4=2.5)10 Avendo 1-1 si ottiene 0 in qualunque base, ma con la codifica in complemento a 2 e 6 bit per registro si ha: 000001+ 111111= 1 000000 e quindi 0 perchè 1 è fuori dal registro di 6 bit fond. informatica parte 3 63 Commenti sul test 1. NON aver fretta di consegnare e rivedere con occhio critico ciò che si è scritto 2. Attenzione alle dimenticanze … (per es. il segno di un dato!) 3. Cercare di essere sintetici, ma se non ci si riesce almeno essere precisi dicendo tutto (e solo) quello che è richiesto 4. Attenzione alle richieste: NON tralasciarne alcuna!!! fond. informatica parte 3 64 Variabili globali L’ambiente globale si puo’ schematizzare come lo strato piu’ esterno di un sistema ad anelli concentrici. Tutte le funzioni rappresentate dagli anelli interni lo possono vedere e usare, ma ne diventano dipendenti. fond. informatica parte 3 65 Variabili locali Per rendere indipendente ogni funzione occorre sganciarla dall’ ambiente globale e comunicarle i dati su cui lavorare ad ogni sua attivazione. Lo schema che si puo’ considerare e’ quello di 2 entita’ (scatole) che comunicano tra loro: la prima attiva la seconda inviandole i dati su cui lavorare e questa le restituisce il risultato che ha calcolato (per esempio con una sua variabile . 1 locale). 2 fond. informatica parte 3 66 Indipendenza delle funzioni La funzione o sottoprogramma in genere e’ lo strumento che ha permesso lo sviluppo di quantita’ enormi di software (esempio tipico le librerie) e deve lavorare indipendentemente dall' ambiente globale e dal programma che lo attiva. Per essere indipendente, il sottoprogramma ha bisogno di variabili e strutture dati in generale, per identificare i dati su cui deve lavorare al suo interno. fond. informatica parte 3 67 Sottoprogrammi parametrici Il sottoprogramma per identificare e scambiare dati con l’esterno usa il meccanismo degli argomenti (dichiarati nella sua intestazione) che prendono il nome di parametri formali. Le frasi componenti il suo corpo utilizzano questi parametri formali. Quando il sottoprogramma e’ attivato per es. dal main i parametri formali diventano il veicolo di trasporto delle informazioni che il main vuole comunicare al sottoprogramma e/o ricevere da questo. (Nel corpo del sottoprogramma possono essere usate anche altre variabili e strutture dati con compiti provvisori e circoscritte al solo sottoprogramma: queste appartengono all’ ambiente LOCALE del sottoprogr. definito e usabile solo al suo interno.) fond. informatica parte 3 68 … ma, perche’ sottoprogrammi ? La motivazione del nome sta nel loro uso. Si tratta in generale di programmi (software) che vanno in esecuzione solo se vengono attivati o richiamati da altri programmi. Anche il main program va in esecuzione solo se qualcuno lo chiama, ma costui puo’ essere solo l’ utente o il S.O. non una qualsiasi funzione definita ad un livello a lui sottostante. Invece qualsiasi sottoprogramma, sottostante il main, puo’ attivare gli altri ed anche se’ stesso, (ricorsione =definizione di un oggetto con versioni più semplici dell’ oggetto stesso) ma non il main! fond. informatica parte 3 69 Compiti dei sottoprogrammi Il programma che chiama o attiva un sottoprogramma perche’ effettui il compito per cui e’ stato costruito (per es. visualizzare una variabile), deve fornire al sottoprogramma i dati da elaborare (per es. la variabile da visualizzare). Cio’ viene effettuato nella frase di attivazione specificando, dopo il nome del sottoprogramma e tra parentesi tonde, i nomi dei dati al posto dei parametri formali: questi si dicono parametri effettivi e sostuiscono i parametri formali tramite un meccanismo Hard-Soft. fond. informatica parte 3 70 Commenti sul blocco di prg. in provetta int a=-1, b=1; cout <<“ecco”<< a << b"; //ecco -1 1 a=a+b; cout<<endl <<"ecco a"<<a; //ecco a 0 b=(--a); cout <<endl <<"ecco a e b "<< a<<" "<<b<<endl; // “ “ “ -1 -1 a-=2*b; //a=a-2*b cioè a=-1-2*(-1) =1 cout <<endl <<"ecco a e b "<< a<<" "<<b<<endl; //ecco a e b 1 -1 // effetto di b= --a : a=a-1; b=a; effetto di a-- : b=a; 71 a=a-1; prefisso postfisso I motivi per l' introduzione dei sottoprogrammi. 1) 1) Si inserisce una sola volta il codice del sottoprogramma (per es. la printf e’ un pezzo di codice di circa 1000 istruzioni che se si dovessero scrivere al posto del richiamo printf .... porterebbero i programmini di stampa a lunghezze grandiose!) Cio provoca: RIDUZIONE di CODICE sorgente ed eseguibile con conseguente maggior velocita’ di esecuzione. fond. informatica parte 3 72 I motivi per l' introduzione dei sottoprogrammi. 2) 3) 2) Il proprio sottoprogramma una volta scritto in modo appropriato, risulta indipendente da qualsiasi programma e puo’ essere utilizzato tante volte e da tanti programmi. (INDIPENDENZA) 3) Un sottoprogramma realizzato da professionisti ad alto livello (e quindi in modo ottimale !!) puo’ venire usato da milioni di utenti e milioni di volte. (OTTIMALITA’) fond. informatica parte 3 73 I motivi per l' introduzione dei sottoprogrammi. 4) 4) I meccanismi di attivazione e le rigide regole di utilizzo del sottoprogramma, di cui solo il nome ed i tipi dei parametri formali sono visibili all' esterno, permettono PULIZIA CONCETTUALE E SOSTANZIALE nella costruzione di software: cio’ significa che con l'uso corretto dei sottoprogrammi si ottiene un codice di buona qualita’, facile interpretazione ed uso. E' il primo passo verso la chiarezza e facilita’ di documentazione che sono gli obiettivi dell' Ingegneria del Software. fond. informatica parte 3 74 Meccanismi Hardware L' importanza di questi benefici ha fatto si’ che tutti gli elaboratori, fin dalla prima generazione, contengano istruzioni macchina per eseguire l' attivazione , il richiamo di un sottoprogramma. Questo in linguaggio macchina e’ realizzato tramite un salto dal MODULO chiamante a quello chiamato lasciando pero’ MEMORIA del punto di ritorno a cui diventa possibile tornare dopo aver eseguito il modulo attivato. Queste istruzioni pero’ riguardano il linguaggio macchina che sara’ trattato in seguito (cenni in parte 5). fond. informatica parte 3 75 Frasi di “va e torna” Semplificando si tratta di istruzioni macchina di salto al sottoprogramma chiamato e di ritorno al (sotto)programma chiamante. Ma nei linguaggi avanzati come il C, C++, Fortran, Pascal l’ attivazione di sottoprogrammi ha frasi diverse. Qui interessano le frasi del C e C++ per la definizione dei moduli e la loro attivazione che il Compilatore traduce nelle opportune istruzioni macchina di salto a e ritorno da sottoprogramma. fond. informatica parte 3 76 Regole del C e C++ (gia’ viste !) Un sottoprogramma (subroutine) non puo’ essere attivato se non e’ stato dichiarato all’ inizio: la dichiarazione si effettua indicando il prototipo del sottoprogramma seguito da ; es. [type] subroutine name (arguments type ); NOTA: tipi (non nomi degli argomenti) separati da virgola!! es. int elabora (char, int); oppure void calcola(int, float*, float); I tipi degli argomenti indicati nel prototipo sono condizionanti: i parametri effettivi e formali del sottoprogr. devono corrispondere a 77 loro in numero, tipo e ordine. Attivazione in C e C++ Chi attiva il sottoprogramma? qualsiasi altro [sotto]programma: il main per es. ma non solo il main, anche le altre funzioni si possono attivare tra loro. Come si attiva un sottoprogramma? scrivendo nel programma chiamante il nome del sottoprogramma seguito dai parametri effettivi separati da virgola e racchiusi tra parentesi tonde: es. calcola (100, p*, 3.14); Da RICORDARE però che il prototipo di calcola DEVE essere inserito tra le dichiarazioni fond. informatica parte 3 78 GLOBALI In C e C++, dopo aver inserito il prototipo di una funzione la sua definizione inizia con l’ intestazione (prima frase) dove arguments list e’ la sequenza dei parametri formali separati da virgola (tipo e nome); segue il corpo come qui sotto indicato: type function name (arguments list) {declarations; function body with the use of the arguments return(expression); /* type function name = type expression */ } Il sottoprogram. che NON usa il suo nome per restituire valori e’ di tipo void ( procedura), le 79 funzioni sono di tipo int, float, … ecc. Funzioni & Procedure In C e C++ se il sottoprogramma e’ una funzione il risultato di uscita e’ affidato al nome della funzione stessa. Ossia in ogni Funzione il NOME e’ il veicolo di attivazione e di trasporto del risultato in essa calcolato. Se il sottoprogramma e’ piu’ generale (tipo procedura Pascal) il NOME e’ il veicolo di attivazione, ma i risultati di uscita possono essere posti nei parametri formali purche’ sia usato il passaggio per indirizzo (cfr.+avanti). fond. informatica parte 3 80 funzioni e procedure: esempi Le funzioni del C o C++ sono monodrome ossia restituiscono un singolo valore, come in matematica y=log(x), e quindi il nome della funzione (che e’ un identificatore come quello di ogni variabile) identifica anche il risultato. Le procedure del C o C++ iniziano e sono attivabili analogamente alle funzioni col loro nome, ma restituiscono alcuni valori ad es. somma, media e varianza di un gruppo di dati: 3 valori che non possono essere identificati da una sola entita’, (il nome!!!) ma da 3 che quindi devono essere poste tra i parametri di fond. informatica parte 3 81 scambio. Es. funzione con nome elabora in project9.cpp di Programm3 int elabora (char carattere) /*in questa intestaz. -preceduta dal prototipo int elabora(char);- la lista degli argomenti e’ di un solo argomento se no sarebbero separati da virgole */ { int n; // n e’ variabile locale di elabora n=(int) carattere; // function body ... return(n); /* oppure return n che e’ int come elabora: il nome elabora diventa il veicolo per restituire il valore calcolato. Invece per funzioni di tipo void niente return cfr. esempio diapo seg.*/ } fond. informatica parte 3 82 void scrivi() /* Visualizza il carattere <> 0 col suo valore numerico: variabili globali utilizzate: car, num */ { /* Inizio scrivi */ cout << "\nCarattere letto e Valore numerico corrispondente: "; cout << car <<" "<< num; } /* Fine scrivi senza return !!!*/ int elabora(char carat) /* Esegue la conversione di carat (parametro) nel valore numerico corrispondente secondo il codice ASCII e lo restituisce al programma chiamante nel nome elabora */ { /* Inizio elabora */ int n; /* var. locale di elabora */ n = (int) carat; return (n); /* il valore di n viene restituito al main */ /* affidandolo al nome elabora=veicolo di trasmissione */ } fond. informatica parte 3 83 Funzionamento Quando l'istruzione contenente l’ attivazione (per es. int me= elabora(carattere);) viene eseguita, il controllo delle operazioni passa dal programma chiamante al programma chiamato che viene eseguito o fino alla fine o fino al primo return. (....ce ne possono essere piu’ di uno!) In C, C++ (a differenza di altri linguaggi come il Pascal) le funzioni non possono essere innestate una dentro l' altra: sono tutte allo stesso livello che si puo’ considerare sottostante il livello del main. => E’ impossibile attivare il main da un suo sottoprogramma! 84 Funzionamento e regole Al main il controllo delle operazioni arriva all' inizio (per es. dal S.O.); dal main passa al primo sottoprogramma chiamato; da questo puo’ passare ad un altro sottoprogramma o tornare al main per effetto di un return o della fine del sottoprogramma stesso, e cosi’ via. Gli argomenti presenti nell’ intestazione del sottoprogramma (i parametri formali) sono nomi di variabili separati da virgole e preceduti dal tipo. Per scrivere il corpo del sottoprogr. si usano i suoi parametri formali. I parametri effettivi devono corrispondere in numero, ordine e tipo ai parametri formali che sostituiscono all’ attivazione. fond. informatica parte 3 85 /* INIZIO parte dichiarativa */ #include "stdio.h" /* Libreria richiesta: Standard Input-Output */ #include "conio.h" /* Libreria richiesta: I/O confor.*/ #include "iostream.h" // " " I/O del C++ /* Dichiarazione dei Prototipi dei MODULI usati */ void scrivi(char,int); int elabora(char); …. ……… main() {int num; char car; …..// LETTURA DI car num=elabora(car); scrivi (car,num); …. } // Fine main …… void scrivi(char c, int n) /* Visualizza il carattere <> 0 col suo valore numerico: parametri utilizzati: c, n */ { /* Inizio scrivi */ cout << "\nCarattere letto e Valore numerico corrispondente: "; cout << c <<" "<< n; fond. informatica 86 } /* Fine scrivi senza return !!!*/ parte 3 Dove mettere i sottoprogrammi? Un programma composto da diversi moduli è memorizzato in un file sequenziale dove si trovano: il main(), il sottoprogramma ics(float,int), il sottopprogramma ipsilon(int), la funzione int pippo(int) …. L’ ordine con cui i sottoprogrammi sono scritti, non ha importanza: essi vanno in esecuzione quando sono richiamati o attivati dal main() o da qualsiasi altro sottoprogramma. Nel main() qui sopra per es. l’ ordine di attivazione può essere: main() {int m, j; …..// LETTURA DI m… j=pippo (m); // VISUALIZZAZIONE DI m e j … …. //altre frasi con attivazione delle procedure ics, ipsilon } // Fine main void ipsilon (int r) { …. } // Fine ipsilon void ics (float a, int b) { ….. } // Fine ics int pippo (int param) {int mio=987; return(mio*mio*param*param); } // Fine pippo …..altri moduli di LETTURA e VISUALIZZAZIONE … 87 Visibilita’ SOLO il NOME del sottoprogramma ed il TIPO dei suoi parametri formali sono VISIBILI nel prototipo ossia all’ esterno del sottoprogramma: rappresentano l' INTERFACCIA del sottoprogramma ! INVISIBILI all' esterno del sottoprogr. sono i NOMI delle variabili locali e dei parametri formali del sottoprogramma: meccanismo di PROTEZIONE. Conseguenza:Variabili del sottoprogram. con lo stesso nome di quelle del main sono diverse. fond. informatica parte 3 88 Il passaggio_informazioni tra moduli non si basa sul nome dei parametri formali, ma sulla loro posizione !! Il passaggio dei parametri effettivi da chiamante a chiamato puo’ avvenire: 1) per valore: non sono le variabili ad essere trasferite, ma il loro CONTENUTO che e’ copiato nel parametro formale corrispondente, (come in scrivi!). Da cio’ segue che i valori delle variabili del programma chiamante non vengono modificati dall' attivita’ del sottoprogram. che lavora sui suoi parametri formali contenenti una copia dei parametri effettivi. E’ il passaggio 89 standard, ma... fond. informatica parte 3 Il passaggio per valore e’ un MECCANISMO pulito, ma sprecone: duplica i valori delle variabili ! Se venisse applicato anche a tabelle (array) di 10000 e piu’ elementi ci sarebbe uno spreco enorme di memoria… Si scrive nel modo descritto dall’ esempio: es. prototipo: int elabora (char); intestazione (prima frase del sottoprogramma): int elabora (char carattere) con carattere = parametro formale di elabora; attivazione (nel prg. chiamante dopo cin >>car;) num=elabora (car); con car e num = variabili definite da: char car; int num; nel prg. chiamante e car parametro effettivo il cui valore è copiato in carattere. fond. informatica parte 3 90 Il passaggio per valore nella funzione elabora avviene nel modo seguente: il compilatore dal prototipo capisce che deve lavorare su un carattere passato per valore e restituire nel nome dalla funzione un valore intero; quando incontra la frase: num=elabora (car); copia il valore di car (qualunque sia: ‘a’, o ‘f’, o …) nel parametro formale di elabora, - vedere intestaz. di elabora int elabora (char carattere) -, esegue il corpo di elabora e restituisce il risultato in elabora che poi assegna a num fond. informatica parte 3 91 Il passaggio per valore di un parametro ad una funzione permette di: visualizzare il valore passato; usarlo per calcolare un risultato, che può essere restituito al programma chiamante nel nome della funzione. NON ALTRO! Per trasferire più di un valore al programma chiamante NON SI PUO’ usare il passaggio per valore che trasmette solo la copia dei parametri effettivi !!! Bisogna usare un altro “marchingegno” ossia trasmettere l’ indirizzo di tali parametri effettivi in modo da poterli modificare. Si chiama: fond. informatica parte 3 92 Passaggio di parametri 2) per indirizzo: non sono trasferiti i valori delle variabili, ma il loro INDIRIZZO che e’ copiato nel parametro formale corrispondente. Da cio’ segue: il sottoprogramma lavora sempre sui suoi parametri formali, ma questi ora contengono gli indirizzi delle variabili e quindi l' attivita’ del sottoprogram. puo’ modificare le var. originali e/o inserirci dati! ogni modifica si riflette sull' originale! E’ un meccanismo meno pulito, ma non sprecone! In C e C++ e’ obbligatorio per vettori, array e strutture. fond. informatica parte 3 93 Il passaggio per indirizzo deve essere riconosciuto dal compilatore e perciò essere diverso dal passaggio per valore. Il compilatore lo riconosce perché, come parametri, vengono indicati puntatori a variabili e non variabili! Si usa talvolta nelle procedure di lettura come qui descritto: es. prototipo: void leggi ( int *); // l’ argom. e’ di tipo puntatore a intero intestazione: void leggi ( int *pu) //il parametro formale pu e’ un puntatore a int, *pu è l’ intero! corpo { cin>>* pu; } attivazione: leggi (&num); con la var num definita nel prg. chiamante da: int num; e con &num indirizzo di num, indirizzo copiato nel param. pu di tipo puntatore a int. Il dato letto è così posizionato nella RAM all’ indirizzo pu ossia &num !!! fond. informatica parte 3 94 Altro esempio di passaggio per indirizzo che si ottiene come qui descritto per la funz. cambia che oltre alla convesione di car in valore numerico può cambiare anche car es. prototipo: int cambia ( char *); // l’ argom. e’ di tipo puntatore a carattere intestazione: int cambia (char * puntacar) // il parametro formale puntacar e’ un puntatore a char attivazione: num = cambia(&car); con le var. car e num definite nel prg. chiamante da: char car; int num; e con &car indirizzo d car indirizzo copiato nel param. puntacar di tipo puntatore a char. In int cambia (char *puntacar) si può scrivere: {int n; /* var. locale di cambia */ n =(int) (*puntacar); *puntacar= ‘z’; return (n); } In C++ c’e’ anche il passaggio per riferimento concettualmente simile a quello per indirizzo. 95 I/O di un sottoprogramma Il passaggio di parametri evidenzia il ruolo dei parametri stessi: un sottoprogramma per lavorare deve ricevere in ingresso i dati da elaborare e deve restituire in uscita i risultati prodotti. (NOTARE CHE questo principio vale per ogni tipo di programma o sottoprogramma ! Si vedra’ che anche il main ha possibili argomenti.) Tra i parametri si distinguono dunque quelli di ingresso e quelli di uscita, di Input e di Output: i primi sono i valori dati e sono passati di norma per valore, i secondi per indirizzo: sono i risultati …ma talora i parametri sono di Input e di Output insieme (cfr. project12 in programm3 e diapo seg.) 96 void scambia(int *x, int *y) /* Esegue lo scambio del valore numerico puntato da x con il valore puntato da y */ { /* Inizio scambia */ int com; /* variabile LOCALE di comodo per fare lo scambio: sempre necessaria per scambiare valori*/ com = *x; // pone il valore puntato da x in com *x = *y; /* sovrappone il valore numerico puntato da y nel posto di memoria puntato da x .....! */ *y = com; /* sovrappone il valore numerico in com nel posto di memoria puntato da y: scambio effettuato! */ } /* Fine scambia */ fond. informatica parte 3 97 Attivazione di scambia Come si fa ? Semplicemente scrivendo il suo nome seguito dai parametri effettivi. Per es. volendo scambiare 10 con 100 si può scrivere scambia (10,100) ? NO!!! i parametri devono corrispondere al tipo dichiarato nel prototipo che indica 2 puntatori come parametri: quindi occorre porre 10 in x e 100 in y e poi scrivere scambia(&x,&y); (x=10; y=100;) …e se scambia fosse una funzione che restituisce un char (S per scambio fatto, N per scambio saltato) ? char scambia(…) va attivata con char c =scambia(…) che ritorna un carattere da assegnare a c. fond. informatica parte 3 98 Perchè l’ intero era scritto in esadecimale? Ieri ad una studentessa nell’ esercizio project11 un valore intero veniva scritto in esadecimale. Il motivo sta nel fatto che la frase precedente l’ assegnazione dell’ intero ad una variabile intera era preceduta dalla frase del programma: cout << " e codifica esadec." << hex << int(*(p+i)) ; Dopo questa indocazione di hex per riavere la codifica decimale occorre scrivere: k=1234; cout<<endl <<dec<<" fond. informatica parte 3 "<<99 k; REMEMBER In ogni Funzione il NOME e’ il veicolo della sua attivazione e di trasporto del risultato in essa calcolato. In ogni Procedura il NOME e’ il veicolo della sua attivazione: il trasporto dei risultati in essa calcolati e’ generalmente affidato a parametri passati per indirizzo. Esempi in programm3: project9-13 fond. informatica parte 3 100 Riflessione Quando si usera’ una procedura con prototipo come void calcola(int, float*, float*) e quando si usera’ una procedura con prototipo come float valcalcol(int, int*, float*) e quando si usera’ una procedura con prototipo come int valori(int*, float*,float, float) ??? (Vedere anche gli esercizi proposti nella diapo 29 e anche …. Scrivere un altro programma ove, letti 2 valori float, calcoli le somme per difetto e per eccesso dei 2 valori e le restituisca al main. ) fond. informatica parte 3 101 A proposito delle funzioni A qualcuno piace scrivere in C o C++ i programmi alla maniera dei programmi Pascal dove la funzione principale (ossia il main) si pone alla fine dell’ intero programma facendola precedere dalle altre funzioni. In tal modo, con alcuni compilatori (per es. TURBOC) si possono omettere i prototipi delle funzioni dato che il compilatore le riconosce via via che le incontra. E’ conveniente ? Lo SEMBRA, ma e’ meglio NON seguire questo metodo. Perche’ ? fond. informatica parte 3 102 Impostazione da evitare per 2 motivi Il primo motivo e’ che ogni funzione puo’ attivare anche funzioni definite successivamente e quindi, se non dichiarate, ignote al compilatore che non le sa riconoscere; il secondo riguarda la modularita’ tipica del C, C++ che permette di compilare separatamente le varie funzioni (per es. su file diversi come le funzioni di libreria). Cio’ si puo’ realizzare solo se si dichiarano inizialmente al compilatore le funzioni che il programma richiede. fond. informatica parte 3 103 Selezione multipla e frase switch: sintassi ed esempio switch (<espressione>) { case <costante 1>: <frase 1>; break; case <costante 2>: <frase 2>; break; ... case <costante n>: <frase n>; break; default: <frase> } Ricordare che <frase i> e’ una singola istr. o in generale un blocco di istruzioni fond. informatica parte 3 104 Significato anche di default e break: programm4 project18-21 E’ calcolata (<espressione>) che ha la funzione di selettore e deve essere integrale (int o char) se il risultato e’ il valore <costante i> viene eseguita la <frase i> associata e quindi break fa uscire dal blocco di switch; se mancasse break verrebbero eseguite tutte le frasi seguenti la i-esima: un perdi-tempo assurdo ! Invece se il risultato non corrisponde ad alcuna <costante i> viene eseguita la frase associata a default e si esce dal switch: questa e’ una clausola opzionale,fond.ma comoda. informatica parte 3 105 Break e altro La frase break si può usare anche in cicli while, do… while, for: vedere project 20 - 22 di programm4 dove si esce con un break da un ciclo infinito come qui riportato più semplicemente usando la funzione con prototipo: int leggo(); Come scriverla? forever { num = leggo(); // il valore digitato è assegnato a num scriv_inter(num); // passaggio per valore switch (num) { case 1: cout <<"\nnumero 1 e ris: "; ris = elabora(num); cout <<ris; break; case 2: cout <<"\nnumero 2 e ris: "; ris = elabor1(num); cout <<ris; break; default: cout <<"\n intero non previsto\n"; } if (num==999)break; } fond. informatica parte 3 106 Esercizi Utilizzando la frase break rifare il programma project14.cpp inserendola opportunamente; Utilizzando la frase switch …. case e break rifare il programma richiesto alla diapo 59 con le funzioni scritte per calcolare le aree di alcune figure geometriche inserendo pero’ anche una funzione di scelta che chieda all’ utente quale area vuole e restituisca al main l’ indicazione ottenuta. Il main deve quindi attivare solo la funzione che calcola l’area voluta e visualizzarla. fond. informatica parte 3 107 Altri Esercizi proposti Ora che le frasi più importanti del C e C++ sono state presentate, utilizzatele per costruire programmi che risolvano i problemi matematici incontrati nei vostri studi. Esempi: Risoluzione di un’ equazione di secondo grado; calcolo del M.C.D. tra due interi e del loro m.c.m. studio di funzioni quadratiche e/o di altro tipo trovando per esempio le zone del piano ove sono le radici… fond. informatica parte 3 108