16 – 17 – 18 settembre 2004 Sala Consiliare del Comune di Sarzana L’analisi visiva e strumentale del movimento e la valutazione in funzione del trattamento Sessione: “la nostra esperienza” “Atassia e Riabilitazione” Dr Marco Forni Fondazione Don C. Gnocchi onlus Polo riabilitativo del Levante Ligure Ospedale S. Bartolomeo – Sarzana (SP) ATASSIA ATAXIA = lack of order (Marsden, 1975) ATAXIA = a disturbance which, quite independently of any motor weakness, alters direction and extent of voluntary movement and impairs the sustained voluntary or reflex muscle contractions necessary for maintaining posture and equilibrium (Morgan, 1980) Può essere: STATICA POSTURALE CINETICA (il tremore d’azione comprende il tremore intenzionale) CEREBELLARE SENSORALE LABIRINTICA EQUILIBRIO SPASTICITA’ ATASSIA RIGIDITA’ (co-contrazione) FLESSIBILITA’ PRECISIONE a scapito dell’ampiezza di movimento IMPRECISIONE a vantaggio dell’ampiezza di movimento DIS-ADATTAMENTO al contesto di tipo “restrittivo” DIS-ADATTAMENTO al contesto di tipo “eccessivo” Non è in grado di allargare la base d’appoggio abbastanza o abbastanza in fretta Spinge il baricentro in modo improvviso e imprevedibile fuori dalla base d’appoggio IPOTONIA rimbalzo LUNGHEZZA DI RIPOSO DEL MUSCOLO E CASCATA CEREBELLARE VALUTAZIONE FUNZIONALE DEL PAZIENTE ATASSICO • EFFETTO DELLA CO-CONTRAZIONE • EFFETTO DEI VINCOLI • EFFETTO DELL’INTENZIONALITÀ • EFFETTO DELLA GRAVITÀ (attrito) • EFFETTO DELLA DISTORSIONE PERCETTIVA (visiva, ma anche propriocettiva ... r. vibratorio, “braccio di ferro”? • EFFETTO DELL’INERZIA DISABILITY VALUTAZIONE FUNZIONALE DEI COMPORTAMENTI MOTORI • GIRARSI NEL LETTO • ALZARSI DAL LETTO • VESTIRSI - SVESTIRSI • IGIENE PERSONALE • AUTONOMIA DOMESTICA • AUTONOMIA SOCIALE • AUTONOMIA PROFESSIONALE Sistemi deputati al controlo posturale Caratteristiche salienti del sistema equilibrio • Totalita: lo stato di un sottosistema influenza lo stato di tutti gli altri sottosistemi • Equifinalità: Una funzione può essere effettuata tramite diverse configurazioni dei sottosistemi • Ridondanza: Il controllo posturale si avvale di informazioni e schemi motori che si sovrappongono • Preferenza: ogni individuo espleta una funzione con una sua particolare configurazione dei sottosistemi (Cesarani, Alpini. 1999) Compiti del controllo posturale • Ricezione degli stimoli periferici • Elaborazione degli stimoli e percezione (ORIENTAMENTO) • Elaborazione della risposta motoria • Produzione di forze con un determinato pattern spazio-temporale (COORDINAZIONE) Equilibrio • EQUILIBRIO: rapporto ideale tra soggetto e ambiente circostante cioè la capacità di assumere una postura e un controllo del baricentro ideale rispetto a quel determinato istante, ambiente compito. SOGG TASK AMBIENTE Strategie sensoriali Ridondanza informazionale Adattabilita Plasticità Gain & Mismatch • Nelle strategie sensoriali in SNC è in grado di amplificare l’importanza delle informazioni affidabili (GAIN) e di ridurre il guadagno delle informazioni inaffidabili • Tramite le modificazioni del guadagno il SNC è in grado di risolvere il conflitto informazionale dovuto al conflitto di due informazioni sensoriali (Mismatch) Strategia delle caviglie Horak, Nashner. 1986 Strategia delle anche Horak, Nashner. 1986 Strategia del passo Utilizzo delle differenti strategie Strategie anticipatorie Belen’kii, Gurfinkel and Paltsev. 1967 Strategie assiali Crenna el al. 1987 Strategia assiale Equilibrio dinamico Equilibrio durane la marcia Constrains (Winter 1982) • Sostegno del corpo durante la fase di appoggio monopodalico • Mantenimento della stazione eretta e dell’equilibrio del corpo in toto • Controllo della traiettoria della fase di volo e al contatto del tallone • Assorbimento dell’energia meccanica per l’assorbimento degli urti, aumento della stabilità o per ridurre la velocità della marcia • Produzione di energia meccanica per mantenere la progressione in avanti Movimento del centro di massa durante la deambulazione Ha un movimento sinusoidale sul Piano Sagittale e Frontale. Che permette una buona conservazione dell’energia Reazioni di Forza Stabilizzazione del segmento TTB Effetto stabilizzante dato soprattutto dai glutei. Il sistema vestibolare è in fase per cui in ritardo per correggere il movimento. Equilibrio del sistema TTB Winter DA, 1993 Segmento TTB • È il segmento a massa maggiore, rappresenta i 2/3 della massa totale del corpo • Viene stabilizzato durante la marcia (1-2° di oscillazione) • Le accelerazioni sono comunque ingenti Postura e equilibrio in dinamica • Definizione di Postura: angolo rispetto alla gravità • Definizione di controllo dell’equilibrio: Controllo dello stato inerziale di un segmento. È la capacità del SNC di controllare l’accelerazione di ogni segmento in ogni istante nel ciclo del passo. Task oriented-approach • Il movimento emerge dall’interazione di più sistemi • Il movimento e l’attività dei sistemi è organizzata a seconda dello scopo prefissato • Il movimento e l’attività dei sistemi è organizzata rispetto all’ambiente in cui il soggetto si trova (Shumway-Cook, 1990) • Il movimento emerge da complessi stadi di elaborazione che permettono la predizione e l’adattamento (Bertoz, 1985) Task oriented-approach • Le capacità residue del SNC variano a seconda del tipo di compito richiesto, del tipo di obiettivo che viene prefisso e dell’ambiente in cui il soggetto si trova Trattamento disordini equilibrio statico Equilibrio Statico Strategia caviglie Vestibolo Vista Strategia anche Somatosens Vestibolo Vista Strategia assiale Somatosens Vestibolo Vista Strategia del passo Somatosens Vestibolo Vista Somatosens Terapia disordini equilibrio Equilibrio dinamico Gestione del centro di massa Tronco Vis Vest Gestione della base d'appoggio Testa Somatos Vis Vest Bacino Somatos Vis Vest Fase di swing Somatos Vis Vest Posiz. Piede Somatos Vis Vest Somatos Recupero delle strategie sensoriali • Esercizi che agiscono sulla modificazione di un canale afferenziale • Esercizi che agiscono sulla modificazione di due canali afferenziali • Esercizi con utilizzo di mismatch Modificazione di un canale afferenziale • Occhi chiusi • Utilizzo di occhiali prismatici, lenti, lenti semitrasparenti Utilizzo di cuscini sotto i piedi • Rotazioni della testa con occhi che fissano un punto • Rotazioni degli occhi con capo fisso Modificazione di due canali afferenziali • Tutti i precedenti • Rotazioni combinate occhi e testa Mismatch • Utilizzo del “dome” • Utilizzo delle variazioni del campo visivo • Vibrostimolatori Riabilitazione della stazione eretta Allineamento Allineamento • della tibiotarsica e sottoastragalica (adeguato appoggio del piede al suolo) • Allineamento del segmento troncobacino (disposizione adeguata dei segmenti di massa elevata) Miglioramento della strategia delle caviglie • Aumento della forza dei muscoli della tibiotarsica • Miglioramento della capacità di spostamento volontario del baricentro • Conoscenza dei limiti di stabilità Abilità di spostamento del baricentro nella base d’appoggio • Trasferimenti di carico tra i piedi posti in differenti posizioni • Coordinazione degli spostamenti del tronco e del bacino • Utilizzo della pedana posturometrica Limiti di stabilita • Esplorazione dei limiti spaziali di stabilità rispetto alla strategia delle caviglie, delle anche e del passo (Allineamento del tronco e del bacino) Miglioramento della strategia delle anche • Aumento della forza “esplosiva” dei muscoli pelvi-trocanterici, addominali e paravertebrali • Diminuzione del tempo di reazione • Aumento della stabilità della testa e del campo visivo • Aumento dell’efficienza dei recettori vestibolari e visive • Conoscenza dei limiti di stabilità • Utilizzo di pedane oscillanti • Utilizzo di tutori rigidi gamba-piede • Perturbazioni improvvise applicate alla pelvi Miglioramento delle strategie anticipatrici • Utilizzo di pedane oscillanti o posturometriche durante: • Movimenti delle braccia o del tronco • Manipolazione di oggetti • Manipolazione e movimenti degli arti a differenti velocità • Utilizzo della palla Miglioramento delle strategie assiali • Esercizi di flesso-estensione del tronco • Esercizi di inclinazione laterale del tronco • Utilizzo di pedane oscillanti e della palla Miglioramento delle strategie assiali • Esercizi di flesso-estensione del tronco • Esercizi di inclinazione laterale del tronco • Utilizzo di pedane oscillanti e della palla • Spostamento del baricentro durante il ciclo del passo • Controllo della clearance del piede • Controllo della posizione del piede all’ heel strike • Controllo della posizione del tronco (baricentro) • Controllo della posizione del capo (guida inerziale) • Controllo dello svincolo dei segmenti bacinotronco-testa Forza muscolare • • • • • Incremento della forza del Tricipite surale Tibiale anteriore Medio gluteo Grande gluteo Afferenze • Miglioramento della capacita di utilizzare la vista e il sistema vestibolare Spostamento del baricentro durante il ciclo del passo • Esercizi di trasferimento del carico arto inf. sinistro arto inf. destro da fermo e in cammino: • Doppio appoggio fase di Push off fase di initial stance • Appoggio monopodalico Con attenzione al reclutamento del tricipite surale e glutei Controllo della clearance del piede • Aumento della dorsiflessione del piede in preswing, in swing. • adeguata flessione di anca e ginocchio (altezza del piede dal terreno) • miglioramento della capacità di modulare l’altezza del piede in diversi contesti ambientali • Controllo delle capacità di reclutamento di TA e TS Controllo della posizione del piede all’ heel strike • Migliorare l’atteggiamento del piede prima del contatto con il suolo (appoggio di tallone senza supinazione) • Favorire un corretto assorbimento dell’inerzia da parte del quadricipite • Favorire un corretto assorbimento dell’inerzia da parte dei glutei e paravertebreali • Migliorare la capacità di posizionare il piede nel punto dove arriverà il baricentro • Prevenire lo scivolamento del tallone in avanti Controllo della posizione del tronco (baricentro) • Mantenimento di una posizione verticale del tronco sul piano sagittale e frontale (es duchenne o flessione del tronco all’heel strike) • Migliorare lo spostamento del tronco-bacino dall’arto inf. destro al sinistro durante la fase di doppio appoggio • Impedire un eccessivo arretramento o avanzamento del baricentro • Favorire la compensazione immediata dello spostamento del baricentro del tronco Controllo della posizione del capo (guida inerziale) • Favorire un’ atteggiamento del capo eretto • Favorire la diminuzione delle oscillazioni del capo • Migliorare l’equilibrio dinamico anche in presenza di movimenti del capo, degli occhi o entrambi Controllo dello svincolo dei segmenti bacino-tronco-testa • Movimenti in antifase di tronco e bacino • Movimenti in antifase di capo-tronco Transfert • Capacità di trasferire l’abilità motoria acquisita in un compito ad un compito differente Generalizzabilità • Capacità di trasferire l’abilità motoria acquisita in altri contesti J. Michaelis “Mechanical methods of controlling ataxia” Baillière’s Clinical Neurology Vol. 2. No. 1, April 1993 (a) azione persona con atassia funzione (b) feedback assistive technology persona con atassia funzione TRE MODI PER RIDURRE GLI EFFETTI DELL’ATASSIA 1. isolare la persona dal controllo diretto dell’azione 2. cambiamento effettivo della quantità o della qualità del feedback 3. applicare pesi, stimolazioni o vincoli alla persona con atassia 1) ISOLAMENTO DAL CONTROLLO DIRETTO Dispositivi robotici Sistemi elettronici computerizzati capaci di filtrare i segnali elettrici rimuovendo quelli ad alta frequenza (filtro passa-basso) Isolamento meccanico della vibrazione ISOLAMENTO SEMPLICE DELLA VIBRAZIONE massa m compreso l’oggetto impugnato k c mano della persona movimento su un piano orizzontale Trasmissibilità (T) GRAFICO DELLA TRASMISSIBILITA’ CONTRO FREQUENZA PER ISOLAMENTO SEMPLICE DELLA VIBRAZIONE C/C0 = 4 1 C/C0 = 1 C/C0 = 0,25 0 Wn 2Wn 2π x frequenza SISTEMA ALTERNATIVO DI ISOLAMENTO DELLA VIBRAZIONE c massa m compreso l’oggetto impugnato k mano della persona movimento su un piano orizzontale GRAFICO DELLA TRASMISSIBILITA’ CONTRO FREQUENZA PER SISTEMA ALTERNATIVO DI ISOLAMENTO DELLA VIBRAZIONE Trasmissibilità (T) C/C0 = 0,25 1 C/C0 = 1 C/C0 = 4 0 Wn 2Wn 2π x frequenza 2) MODIFICAZIONE DEL FEEDBACK tecniche di biofeedback tecniche di distorsione percettiva modificazioni del carico meccanico sono ovviamente anche modificazioni del feedback 3) CARICO MECCANICO carichi costanti (come cavigliere o bracciali zavorrati) possono incrementare o ridurre l’atassia anche in rapporto alla posizione o alla dislocazione dell’arto interessato, e anche in rapporto alla causa dell’atassia. l’aumento del carico meccanico può cambiare la frequenza del tremore abbassare il baricentro e allargare la base d’appoggio! ... ma cosa succede quando zavorriamo le caviglie di un paziente? nell’appoggio al suolo nella fase di sospensione fatica e inerzia MODELLO SEMPLIFICATO DEL BRACCIO DI UNA PERSONA forza f massa m (braccio della persona + oggetto) k movimento su un piano orizzontale c a) modificare la stiffness k effettiva della molla la molla può funzionare dal punto di vista meccanico se offre una grande resistenza, per cui riesce a smorzare il movimento volontario ma non il tremore involontario aumentare la stiffness della molla può ridurre l’ampiezza ma incrementare la frequenza del tremore ma usare molle per controllare l’atassia per la grave limitazione del range di movimento mantenere una posizione sotto la tensione di una molla può essere insopportabile a causa della fatica la stiffness della molla, lo smorzatore viscoso, e le proprietà della massa m reagiscono alla forza f in proporzione rispettivamente allo spostamento, alla velocità e all’accelerazione del braccio (3) velocity cdx md 2 x f kx dt dt 2 x X sin wt dx dt wX cos wt (4) acceleration d 2 x dt 2 w2 (5) f F sin( wt ) X (( k mw2 ) sin wt cw cos wt (6) X 1 F (( k mw2 ) 2 (cw) 2 ) (1) (2) displacement la frequenza naturale del sistema è: dove: wn 2 wn (k / m) b) incrementare l’inerzia aumentando la massa (4) acceleration (6) d 2 x dt 2 w2 X 1 F ((k mw2 ) 2 (cw) 2 ) F = ampiezza di una data forza m = massa X = ampiezza dello spostamento w = frequenza dell’oscillazione aumentando la massa m si otterrà un piccolo risultato sul movimento volontario a bassa frequenza, mentre si otterrà una significativa inibizione del movimento atassico involontario (a più alta frequenza) VINCOLI E APPOGGI DAMPING DEVICES APPLICAZIONE DI PESI BASTONI CANADESI DEAMBULATORI DISPOSITIVI SOSPENSORI DEAMBULATORI CON ASCELLARI DEAMBULATORI IN POSIZIONE ASSISA STRUTTURE DI SOSPENSIONE COMPLESSE VALUTAZIONE FUNZIONALE DEL PAZIENTE ATASSICO • EFFETTO DELLA CO-CONTRAZIONE • EFFETTO DEI VINCOLI • EFFETTO DELL’INTENZIONALITÀ • EFFETTO DELLA GRAVITÀ (attrito) • EFFETTO DELLA DISTORSIONE PERCETTIVA (visiva, ma anche propriocettiva ... r. vibratorio, “braccio di ferro”? • EFFETTO DELL’INERZIA DISABILITY VALUTAZIONE FUNZIONALE DEI COMPORTAMENTI MOTORI • GIRARSI NEL LETTO • ALZARSI DAL LETTO • VESTIRSI - SVESTIRSI • IGIENE PERSONALE • AUTONOMIA DOMESTICA • AUTONOMIA SOCIALE • AUTONOMIA PROFESSIONALE metodiche basate sulla riorganizzazione spazio-temporale (metodo Terzi?) e sulla valorizzazione degli aspetti percettivi globali (psicomotricità?) EMG-BFB STABILOMETRIA Aspetti rilevanti Area e forma del “gomitolo” che rappresenta la dislocazione del baricentro sulla base d’appoggio nel tempo Modalità di reazione a stimoli destabilizzanti anche con EMG funzionale Possibilità di utilizzo con feedback visivo o uditivo, percorsi, ecc. IDROCINESITERAPIA: EQUILIBRIO in condizioni di PERTURBAZIONE perturbazione rappresentata da: INERZIA METACENTRO TURBOLENZA autoimposti o imposti dal terapista VINCOLI la progressione è determinata dalla natura, dalla intensità e dalla combinazione degli stimoli somministrati, che a loro volta dipendono dalla precedente valutazione COMPENSI Le strategie utilizzate per conservare o recuperare l’equilibrio dipendono dai vincoli contestuali, ma anche dall’esperienza del paziente, dal suo grado di adattamento all’acqua, dal suo stile motorio strategia inerziale strategia vincolare strategia metacentrica LA RICERCA COME GUIDA DELLE ATTIVITA’ ASSISTENZIALI e RIABILITATIVE Coniugare la riabilitazione con le biotecnologie. Formazione condivisa, comune e finalizzata ai bisogni degli assistiti. Da ogni atto un dato, da più dati un confronto, da ogni confronto una ricerca, da ogni ricerca un cambiamento. La centralità della persona inserita suo ambiente Grazie dell’attenzione