• SCOPO • STRUTTURA • EFFETTI DELLA SCOPERTA SCOPO L'avvento del telescopio, costruito da Galileo Galilei ha fatto progredire notevolmente lo studio e la comprensione degli avvenimenti che succedevano nel cielo notturno. STRUTTURA Lo strumento era stato appena inventato nei primi anni del XVII secolo, Galileo ne ebbe notizia. EFFETTI DELLA SCOPERTA È evidente l'intenzione di Galileo di guadagnarsi la gratitudine della Casa medicea, molto probabilmente non soltanto ai fini del suo intento di ritornare a Firenze, ma anche per ottenere un'influente protezione in vista della presentazione, di fronte al pubblico degli studiosi, di quelle novità, che certo non avrebbero mancato di sollevare polemiche. COMPASSO • SCOPO •STRUTTURA Lo strumento, che non va confuso con il compasso da disegno, corrisponde a un sofisticato e versatile strumento di calcolo. Permette infatti di eseguire numerose operazioni geometriche e aritmetiche sfruttando la proporzionalità tra i lati omologhi di due triangoli simili. Il compasso di Galileo è composto da 4 parti: • i due bracci, sulle cui facce recta e versa sono incise numerose scale, e che sono imperniati in un disco rotondo, detto nocella • il quadrante graduato con scale diverse, che viene fissato, tramite viti dette galletti, ai fori praticati nei bracci del compasso • la zanca, un cursore che viene infilato in uno dei bracci del compasso e che permette sia di tenere lo strumento in verticale, sia di allungare il braccio nel quale è infilato. • SCOPO • STRUTTURA SCOPO Vi è una leggenda, secondo cui l'idea gli sarebbe venuta in mente osservando le oscillazioni di una lampada sospesa nella navata centrale del Duomo di Pisa. La lampada che comunemente viene indicata come Lampada di Galileo. STRUTTURA Questo strumento è semplicemente composto da una pietra legata ad un filo sottile e inestensibile: se questo ha una lunghezza di un metro, si ottiene un'oscillazione della durata di circa due secondi. La periodicità nel moto del pendolo non fu l'unica osservazione dello scienziato pisano: notò, infatti, che a parità di lunghezza del filo, e indipendentemente dal peso del sasso, l'oscillazione dura la stessa quantità di tempo al variare dell'ampiezza, a patto che questa non sia eccessiva. Questa scoperta galileiana attuata nel 1583 è l'isocronismo delle piccole oscillazioni di un pendolo.