LA FEDE CRISTIANA DI
FRONTE ALLA SFIDA DEL
RELATIVISMO
Riflessioni su alcuni aspetti del pensiero
di Benedetto XVI
Cfr. A. Rodriguez Luño - Relativismo,
verdad y fe
Che significa relativismo
Per Benedetto XVI il relativismo è il problema
centrale che la fede deve affrontare ai nostri giorni.
Condannare il relativismo non significa promuovere un
atteggiamento di intolleranza verso chi non accetta i
principi della morale cattolica.
Il Papa si riferisce invece ad “un atteggiamento
intenzionale profondo che la coscienza
contemporanea - credente e non credente - assume
facilmente rispetto alla verità”.
Relativismo ed errore
L’errore è compatibile con un atteggiamento
intenzionale corretto rispetto alla verità, poiché ci
si può sbagliare, ma con l’intenzione di cercare
la verità;
Il relativismo invece ritiene che in ambito
morale e religioso non ha senso parlare di verità
assolute, ma solo di visioni relative al momento
storico e culturale.
Conseguenze del relativismo
Nessun sistema filosofico o religioso può
avere un valore assoluto di verità;
Tutti sono ugualmente validi in quanto vie
diverse e complementari per avvicinarsi ad
una stessa realtà che però rimane nascosta.
Il relativismo ritiene che la condizione umana sia
simile a quanto descritto nella seguente
parabola buddista dell’elefante e i ciechi:
L’elefante e i ciechi
Un re in un tempo molto antico mandò a
chiamare dei ciechi. Dopo fece portare un
elefante. Quindi chiamando a uno a uno i
ciechi diceva loro: questo è un elefante,
secondo te a cosa somiglia?
E uno diceva una caldaia, un altro un
mantice a seconda della parte
dell’animale che gli era stata fatta toccare.
Un altro toccava la proboscide e diceva il ramo di un albero. Per uno le zanne
erano un aratro. Per un altro il ventre era un granaio. Chi aveva toccato le
zampe le aveva scambiate per le colonne di un tempio, chi aveva toccato la
coda aveva detto la fune di una barca, chi aveva messo la mano sull’orecchio
aveva detto un tappeto.
L’elefante e i ciechi (2)
Quando ognuno incontrò l’altro dicendo quello a cui
secondo lui somigliava l’animale, discutevano
animatamente perché ognuno era convinto
assolutamente di quello che aveva toccato.
Naturalmente se uno diceva un mantice e l’altro una
caldaia, volavano gli insulti perché nessuno metteva in
dubbio quello che aveva sentito toccando la parte del
corpo dell’elefante.
Il re vedendoli così litigiosi e convinti della loro
sicurezza si divertiva un mondo.
Spiegazione della parabola
Gli uomini sarebbero ciechi che pretendono di
assolutizzare una conoscenza parziale ed inadeguata
non riconoscendo i loro limiti intrinseci (motivazione
teorica). Cadendo in questa tentazione gli uomini
diventano violenti ed irrispettosi (motivazione etica).
Dovremmo invece accettare i nostri limiti ed essere
tolleranti e rispettosi.
Il relativismo presenta se stesso come presupposto
necessario della democrazia, del rispetto e della
convivenza.
Relativismo e fede
Il Cristianesimo si presenta come religione vera
e si muove sul piano della verità, che è il suo
spazio vitale minimo
La Rivelazione ci comunica la verità su Dio,
sull’uomo e sul senso della vita, anche se non
esaustivamente, nel senso che è sempre
possibile un approfondimento; inoltre in Cielo
conosceremo la Verità molto meglio.
Relativismo e fede (2)
La religione cristiana non è un mito, né un
insieme di riti utili per la vita sociale e politica, né
un principio ispiratore di buoni sentimenti, né
un’agenzia etica di cooperazione internazionale.
È incompatibile con la logica del “come se”.
Non si può ammettere che Cristo sia solo il volto
con cui Dio si presenta agli europei.
Rispetto della libertà
Il Cristianesimo promuove la convivenza e il
dialogo con altre religioni e dottrine per il rispetto
della libertà della persona.
Ma non è ragionevole pensare che tutte le
religioni e le dottrine siano ugualmente vere (o
nessuna vera in quanto tutte ugualmente distanti
da una realtà inconoscibile).
Dal Compendio della dottrina
sociale della chiesa:
Gli uomini sono tenuti in modo particolare a tendere di
continuo alla verità, a rispettarla e ad attestarla
responsabilmente.
Il nostro tempo richiede un'intensa attività educativa e
un corrispondente impegno da parte di tutti, affinché la
ricerca della verità, non riconducibile all'insieme o a
qualcuna delle diverse opinioni, sia promossa in ogni
ambito, e prevalga su ogni tentativo di relativizzarne le
esigenze o di recarle offesa.
Dal discorso di Benedetto XVI
del 21.12.2005
I martiri della Chiesa primitiva sono morti […] anche per la
libertà di coscienza e per la libertà di professione della
propria fede[…] che da nessuno Stato può essere imposta, ma
invece può essere fatta propria solo con la grazia di Dio,
nella libertà della coscienza.
Una Chiesa missionaria,[…] deve necessariamente impegnarsi
per la libertà della fede. Essa vuole trasmettere il dono della
verità che esiste per tutti ed assicura al contempo i popoli e i
loro governi di non voler distruggere con ciò la loro identità e le
loro culture, ma invece porta loro una risposta […] con cui
cresce l'unità tra gli uomini e così anche la pace tra i popoli.
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