PIERO DELLA FRANCESCA
La vita
Piero nacque nel 1415 a borgo San
Sepolcro, centro collocato all’incrocio tra
Toscana, Marche ed Umbria.
Piero fece il suo primo apprendistato
pittorico; le sue prime opere prendono
spunto dalla pittura chiara, luminosa e
prospettica di Domenico Veneziano.
I riflessi più immediati di questa
educazione artistica si ritrovano in una
delle opere più antiche di Piero che ci sia
pervenuta, IL BATTESIMO DI CRISTO.
Le sue passioni: l’arte e la matematica
Piero della Francesca contribuì al perfezionamento della prospettiva nel campo della
pittura, cercando allo stesso tempo le basi matematiche della bellezza. Vi è una sorta di
matrice geometrica che egli applica sempre a qualsiasi forma che egli dipinga. Questi
aspetti teorici di Piero sono testimoniati da due libri, che scrisse durante la maturità:
«De prospectiva pingendi» e «Libellus di quinque corporibus regularibus». Questi due
libri dimostrano come ogni aspetto della realtà risponda ad un rigoroso ordine
matematico. Questo avviene anche quando Piero rappresenta il corpo umano. Egli
ignora completamente l’interno del corpo per concentrarsi solo sull’aspetto esteriore,
pensato come insieme di solidi geometrici. Questo porta ad un risultato sempre meno
realistico, ma altamente poetico. Il suo percorso artistico si mosse tra Firenze, Arezzo,
Ferrara e Urbino. Piero venne a contatto con molti artisti europei. Questi contatti, però,
non portarono all’interesse per gli aspetti sensibili, ma rimasero gli interessi per gli
aspetti intellettuali; come ci dimostrano alcuni dei suoi maggiori capolavori come «La
flagellazione di Urbino». Piero oltre ad essere un grandissimo pittore fu anche un buon
matematico, al punto di essere definito «Il migliore geometra che visse nei suoi tempi».
Inoltre, affrontò il problema di dipingere nel piano oggetti tridimensionali. L’opera più
importante fu: «La flagellazioni di Piero Della Francesca».
L’importanza di Piero della
Francesca nel Rinascimento
Piero della Francesca è molto importante nel
Rinascimento perché è il primo ritrattista. Egli
fu il primo a disegnare i poliedri regolari, e ne
studiò le relazioni che c’erano tra i cinque
regolari.
Piero compose alcuni scritti, come «Libro
d’Abaco», che hanno contribuito alla sua
fama e importanza nel Rinascimento. Egli è
davvero così importante perché è il
precursore dell’illusione della
tridimensionalità, grazie ai suoi universi ideali
basati su regole matematiche.
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