ENTI LOCALI E SCUOLA:
QUALI RAPPORTI ?
Non sempre facili i rapporti tra scuole ed enti locali
Arch. Antonio SCARAMOZZINO
Dirigente settore LL.PP ed EDILIZIA
COMUNE DI ASTI
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La normativa inerente la sicurezza all´interno degli istituti
scolastici è molto articolata, essa riguarda antincendio,
presenza di amianto, sicurezza negli impianti,
abbattimento di barriere architettoniche, organizzazione
della sicurezza ecc.
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Nel concreto, l’organizzazione della sicurezza, anche nella
scuola poggia sui seguenti adempimenti del Dirigente
Scolastico:
1. Valutazione rischi specifici;
2. Elaborazione di un documento, conseguente la valutazione
dei rischi, da tenere agli atti,, nonché le misure di
prevenzione e protezione dai rischi;
3. Designare il RSPP e gli addetti al servizio di prevenzione e
protezione (tenendo conto dei requisiti dettati dal D. Lgs.
195/03);
4. Designare il Medico Competente, qualora ne ricorra la
necessità ai sensi di legge;
5 Designare i lavoratori addetti alle misure di prevenzione
incendi, evacuazione e di pronto soccorso (figure sensibili);
ed individuare il preposto ove necessario (ad es. laboratori,
officine e aule speciali);
6. Fornire ai lavoratori ed agli allievi equiparati, ove
necessario, dispositivi di protezione individuale;
7. Formazione ed informazione adeguata all’attività svolta ed
alla responsabilità
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Adempimenti del Proprietario dell’Immobile:
1. Manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici;
2. Adeguamento degli impianti esistenti (Impianto elettrico,
impianto di messa a terra, impianto di riscaldamento,
impianto antincendio, impianto idraulico, sanitario e
fognario, impianto telefonico etc.) per come previsto dalla
L. 46/90, con scadenza 31/12/2004;
3 Abbattimento di eventuali barriere architettoniche;
4. Controllo ed eventuale rimozione dell’amianto;
5. fornitura delle dotazioni antincendio ( estintori,
idranti, etc.) previste dalle autorizzazioni antincendio (NOP/CPI);
6. Fornitura e posa della segnaletica di sicurezza;
7 Adeguamento dei locali alle norme previste dal Titolo II D.Lgs.
626/94 con scadenza 31/12/2004;
8. Adeguamenti delle strutture in materia antincendio, come previsto
dal D.M. 26/08/92 con scadenza 31/12/2004
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Quali atti all’insediamento del
dirigente scolastico?
Verbale di consegna immobile ?
Verbale di consistenza e dello stato dei
luoghi?
Verbale di consegna di documenti
obbligatori? (CPI , REGOLARE
ESECUZIONE LAVORI, CERTIFICATI
IMPIANTI E MESSA A TERRA?
Rapporti con gli Enti Locali
E’ necessario che i rapporti:
siano improntati all’instaurazione di una
profonda, efficace ed efficiente
collaborazione tra i rispettivi Datori di lavoro,
entrambi pubblici (Scuola ed Ente Locale)
coadiuvati dai propri rispettivi servizi di
prevenzione e protezione;
vadano al di là della semplice segnalazione
prevista dalla legge.
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Il Documento di Valutazione dei
Rischi
Indicazioni fornite dal DM 382/98 e CM 119/99
Art. 3 co.2 del DM 382/98:
“Nelle scuole statali il datore di lavoro, al fine di
redigere il documento di cui al comma 1, può
avvalersi della collaborazione degli esperti degli
enti locali tenuti alla fornitura degli immobili,
nonché degli enti istituzionalmente preposti alla
tutela e alla sicurezza dei lavoratori”.
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L’Ente Proprietario deve fornire alle scuole le
certificazioni già disponibili ed i certificati che
verranno prodotti ad adeguamento normativo
concluso, tra i quali:
1. Planimetrie aggiornate dei piani delle scuole con indicato
l’ubicazione degli estintori, degli idranti, della
cartellonistica di sicurezza, degli eventuali pulsanti di
allarme e attacco VV.F.; indicazione sull’ubicazione delle
valvole di intercettazione dei combustibili per il
riscaldamento (Gas gasolio etc ) l’ubicazione
dell’interruttore generale per la parte elettrica;
2. Certificato di agibilità e collaudo;
3. Planimetria e/o indicazione sull’ubicazione dell’impianto di
messa a terra e relativi paletti dispersori, sia per quanto
concerne la parte elettrica che l’eventuale parte relativa alle
protezioni dalle scariche atmosferiche;
4 Certificato di conformità degli impianti
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5. Certificati di conformità, dichiarazioni di conformità e/o
libretti, licenze, etc. degli impianti di sollevamento e/o
ascensori e montacarichi;
6. Copia modello denuncia impianti messa a terra (Mod.B) o
adempimenti di cui al DPR 462/01 e relative verifiche
periodiche;
7. Copia modello di denuncia (Mod.A) contro le scariche
atmosferiche o adempimenti relativi al DPR 462/01 e
relative verifiche periodiche o calcolo probabilistico di
autoprotezione dalle scariche atmosferiche;
8. Certificato collaudo impianto relativo all’impianto termico
e relative verifiche periodiche;
9. Eventuale certificato di prevenzione incendi (CPI) o Nulla
Osta Provvisorio (NOP) all’impianto termico
rilasciati dai VV.F.
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il Dirigente Scolastico come indicato al punto 5
comma 2 del D.M. 382/98, qualora ravvisi grave
ed immediato pregiudizio alla sicurezza e salute
degli utenti della scuola, sentito il RSPP, deve
adottare ogni misura idonea a contenere o
eliminare lo stato di pregiudizio comunicando
all’Ente Proprietario dell’immobile gli
adempimenti a Suo carico.
Si ritiene pertanto, di fondamentale importanza,
che la richiesta di intervento e qualsiasi
comunicazione con l’ente proprietario avvenga
in maniera formale e strutturata.
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Rapporti con gli Enti Locali
Si suggerisce la stipula di un
accordo/dichiarazione congiunta
Scuola-Ente Proprietario, nel quale
vengano puntualmente definiti i
programmi, i ruoli, le incombenze poste
a carico del Dirigente Scolastico e
dell’Ente Proprietario
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Visto dalla parte della scuola…
GLI ENTI PREPOSTI :
1)
Non attuano o attuano con notevole ritardo,
senza nemmeno preavvisare, gli interventi
richiesti;
2)
Attuano interventi mai richiesti;
3)
Non rispondono alle note inviate dalla
Scuola;
4)
Ogni intervento ha, deve avere, un ritorno
elettoralistico, anche se la scuola non è fonte di
voti, ma può comunque concorrere in alcuni
momenti e per alcune opere;
5)
Ogni somma o servizio erogato per
obbligo di legge è inteso come una generosa
elargizione
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A CHI FARE RIFERIMENTO?
- Ufficio istruzione?
- Ufficio tecnico ?
- Sindaco e Assessore?
- RSPP dell’ente locale ?
Occorre stabilire il percorso documentale
e chiedere chi e’ il responsabile del
ricevimento delle richieste ed
eventualmente chi e’ il RUP
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La competenza in materia di uso delle sedi e attrezzature
scolastiche
Sorgono di frequente conflitti di competenza fra le Scuole e gli Enti locali
circa la materia specifica dell’utilizzo delle strutture e attrezzature
scolastiche da parte di soggetti terzi:associazioni culturali, operatori ed
educatori, anche enti economici, che offrono servizi all’utenza della
scuola o alla cittadinanza facendo perno sulle strutture scolastiche, di
solito, ma non solo, al di fuori delle normali attività educative e
didattiche. Frequente è anche il caso di utilizzazione delle strutture,
senza passare per l’Ente Locale (EL), da parte delle Istituzioni
Scolastiche
Le norme che se ne occupano non sono poche
(L. 517/77 art. 12; TU 297/94art. 96;
D.L.vo 112/98 art.139; DPR 275/99; dl 44/2001 ART 33 e 50, tanto per
citare le più importanti) e tutte vanno in una sola direzione, e cioè che
le due Istituzioni debbono adoperarsi per una leale
collaborazione.
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Concessione in uso dei locali
scolastici
E’ necessario stipulare tra scuole,
amministrazione proprietarie e soggetti
utilizzatori delle apposite convenzioni che
definiscano i tempi di utilizzo delle strutture ed i
compiti posti a carico di ciascun soggetto.
In particolare occorre garantire, a tutti gli utenti
delle strutture, condizioni di sicurezza e, nel
contempo, definire le responsabilità dei soggetti
interessati.
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Come superare la conflittualità:
la proposta dei Protocolli d’intesa
Per uscire da questo stallo e non incorrere in conflitti che
sicuramente non fanno bene né all’ISA né all’EL, occorre
percorrere una strada che può risultare risolutiva: addivenire
ad appositi Protocolli di Intesa fra ISA e EELL (Province,
Comuni, Circoscrizioni, Municipi ecc.).
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Meglio ancora se tale Protocollo d’intesa prevede al proprio interno una
“Conferenza di servizio” annuale in cui le singole scuole o una sua
rappresentanza si confrontano sull’elenco della attività che si intendono
svolgere da parte delle singole ISA. Un compromesso ragionevole
potrebbe essere (qualche esperienza positiva è rinvenibile nel territorio) un
Protocollo d’Intesa fra tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado
del territorio e il corrispondente Ente Locale (Comune o Municipio) o fra
tutte le scuole secondarie del territorio provinciale e l’Ente Provincia.
Il Protocollo d’Intesa dovrebbe contenere almeno due
caratteristiche:
da un lato prevedere lo strumento della “Conferenza annuale
di servizio”;
dall’altro lato prevedere la distinzione fra “utenza interna e
utenza esterna”:
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11/09/201311/09/2013 - DECRETO DEL FARE E SICUREZZA
NELLE SCUOLE: Accesso ai fondi da parte di Comuni e
Province
- DECRETO DEL FARE E SICUREZZA NELLE SCUOLE:
Scade il 15 settembre il termine per la presentazione dei
progetti esecutivi da parte degli enti locali per accedere alle
risorse previste dal nuovo decreto “del fare”, convertito in
legge 98/2013, e predisporre la messa in sicurezza degli
edifici scolastici.
OCCORRE AVERE PROGETTI GIA’ CANTIERABILI !!
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Il cantiere nella scuola
In tali circostanze è più che mai fondamentale la
cooperazione tra i vari datori di lavoro ai quali l’articolo 26 del
decreto 81 impone preliminarmente l’obbligo di informarsi
reciprocamente al fine di eliminare i rischi dovuti alle
interferenze tra le diverse attività lavorative. E’ quindi
importante che i responsabili dell’organizzazione della
sicurezza sul fronte dell’istituzione scolastica (datore di
lavoro, dirigenti, preposti,RSPP, ecc.) sappiano esattamente
con quali soggetti interloquire in funzione degli obblighi e
delle responsabilità che la norma impone loro sul fronte del
cantiere edile.
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COMMITTENTE- RUP
Il titolo IV del decreto legislativo 81/08 che dà attuazione ad
una direttiva europea concernente le prescrizioni minime di
sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e
mobili, individua come figura centrale il committente dei
lavori. In caso di lavori edili relativi ad interventi sugli immobili
che ospitano strutture scolastiche, il committente viene
individuato nell’ambito dell’Ente Locale proprietario della
struttura (in genere è il responsabile dell’Ufficio Tecnico in
quanto responsabile del procedimento).
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COORDINATORE SICUREZZA
PROGETTAZIONE- ESECUZIONE
A lui vengono affidati i compiti organizzativi principali, molti
dei quali da attuarsi già nella fase di progettazione.
In particolare, nei cantieri in cui è prevista la presenza di più
imprese, anche non contemporanea, tra gli obblighi del
committente c’è quello di designare il “coordinatore per la
progettazione” e il “coordinatore per l’esecuzione dei lavori”.
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Il primo, in fase progettuale dei lavori, redige un “piano di
sicurezza e coordinamento” contenente l’individuazione,
l’analisi e la valutazione dei rischi compresi quelli derivanti dalla
presenza contemporanea e non di più attività, e le conseguenti
procedure atte a garantire, per tutta la durata dei lavori, il
rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela
della salute dei lavoratori. Relativamente all’area di cantiere, il
piano deve riportare indicazioni sulla eventuale presenza
difattori esterni che comportano rischi per il cantiere e sui rischi
che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l’area
circostante.
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Il coordinatore nella fase di esecuzione dei lavori provvede invece a verificare il
rispetto da parte di tutte le imprese esecutrici delle disposizioni contenute nel
piano, riferendo le eventuali inadempienze al committente per l’adozione dei
provvedimenti conseguenti che possono comportare anche la sospensione dei
lavori e la risoluzione del contratto con le imprese inadempienti. Dal canto loro,
i datori di lavoro delle imprese esecutrici, destinatari e responsabili
dell’organizzazione della prevenzione nell’ambito della propria impresa,
dovranno redigere un “piano operativo di sicurezza” con il quale indicare, tra
l’altro, la natura delle lavorazioni svolte in cantiere, i rischi che queste
comportano e le misure di prevenzione e protezione che saranno adottate.
Sarà compito dei coordinatori integrare e rendere compatibili tramite eventuali
opportune modifiche i singoli piani operativi con il piano di sicurezza generale.
Si ritiene necessario che gli interventi più critici (ad esempio quelli che
espongono al rischio, amianto,incendio, rumore, polveri, ecc.) vengano
effettuati a seconda dei casi con sospensione dell’attività didattica,
compartimentazione delle aree interessate o addirittura a scuola chiusa in base
agli esiti valutazione dei rischi.
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La Scuola e gli Enti Locali hanno
necessità di trovare un equilibrio
stabile che potranno realizzare tramite
un’efficace ed efficiente collaborazione
tale da garantire la Sicurezza per tutti i
soggetti che operano all’interno delle
strutture scolastiche.
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COMUNE DI ASTI
AREA 2 - GESTIONE DEL TERRITORIO E
RISORSE UMANE
SETTORE LAVORI PUBBLICI ED EDILIZIA
PUBBLICA
PROGRAMMA TRIENNALE 2014-2015-2016
DEI LAVORI PUBBLICI
IL RESPONSABILE DELLA PROGRAMMAZIONE
ARCH. A. SCARAMOZZINO
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E’ auspicabile che i piani d’intervento:
siano predisposti sulla base di soluzioni concordate
in seguito a sopralluoghi congiunti e frutto delle varie
professionalità necessariamente presenti all’interno
dei rispettivi servizi di prevenzione e protezione,
passando attraverso il coinvolgimento dei
rappresentanti dei lavoratori e possibilmente degli
stessi lavoratori.
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Possibili alternative per una
migliore gestione
Accordo preliminare SCUOLA-ENTE
Visita congiunta alla consegna dei locali
Convenzione per l’uso dei locali da parte
di terzi in orario extrascolastico
Utilizzo della Conferenza dei Servizi
Partecipazione in fase di programmazione
dei lavori da parte dell’ente preposto
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Rapporti tra le Istituzioni Scolastiche e l`Ente preposto all