AZIENDA ULSS 20 DI VERONA
Dipartimento di Prevenzione
Igiene generale ed applicata
Prove di efficacia
dell’attività fisica:
II parte
1
Attività fisica nell’anziano
Cherubini A. et al. Aging Clin Exp Res. 1998
• Le persone sopra i 65 anni costituiscono una
popolazione in continua espansione
•L’età rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare
indipendente, non modificabile
•L’età non controindica l’attività fisica, anzi può
prevenire le malattie cardiovascolari, la morbilità e la
disabilità dell’anziano
•Sono particolarmente consigliati gli esercizi aerobici
con minor impatto sul sistema osteo-articolare:
cammino veloce, nuoto, bicicletta…
Modificazioni muscolari legate
all`invecchiamento
Fiatarone M. A. et al.,1993
•  forza muscolare
•  massa muscolare totale
•  numero e dimensione fibre tipo II
•  unita` motorie
• processi neuropatici
•  numero e dimensione mitocondri
•  attivita` enzimi ossidativi
3
Modificazioni della VO2 max legate
all`età e all`attività fisica
VO2 max
(ml/Kg-1/min -1)
70
50
30
intervento
dell`attività fisica
Attivi
Sedentari
10
Buskirk et al., 1987
20
40
Eta´
60
80
VO2 max: volume di ossigeno consumato durante lo sforzo massimale
Changes in leisure-time physical activity and risk of death:
an observational study of 7.000 men and women
Schnor P et al.Am J Epidemiol, 2003;158:639
Studio sull’attività fisica effettuata nel
tempo libero da 7.023 persone di
Copenhagen – età 20-79 anni – nei periodi
1976-78 e 1981-83.
Il follow-up andava dal secondo controllo
(’81-’83) al 31.8.2000 oppure alla morte
del soggetto.
5
Changes in leisure-time physical activity and risk of death:
an observational study of 7.000 men and women
Schnor P et al.Am J Epidemiol, 2003;158:639
I partecipanti sono stati così suddivisi:
• < 2 ore/settimana di attività leggera (come
camminare o andare in bibicletta);
• 2-4 ore/settimana di attività leggera;
• 4 ore/settimana di attività leggera
oppure
2-4 ore/settimana di attività intensa (cammino
o bicicletta veloce, sport che inducesse
sudorazione o senso di forte affaticamento).
6
Changes in leisure-time physical activity and risk of
death:
an observational study of 7.000 men and women
Schnor P et al.Am J Epidemiol, 2003;158:639
Negli uomini che effettuavano un’attività
moderata o intensa la mortalità era
significativamente minore che in quelli con
bassi livelli di attività (rischio relativo 0.71 e
0.61 rispettivamente); lo stesso valeva per le
donne (0.64 e 0.66).
Chi passava da un’attività bassa a una moderata o
intensa riduceva significativamente il rischio di
morte rispetto a chi non modificava il livello di
attività (rischio relativo 0.64).
7
Physical fitness as a predictor of mortality
among healthy, middle-aged Norwegian men
Sandvick L et al. N Engl J Med 1993;328:533
Studio su 1960 uomini norvegesi di 40-59 anni
seguiti a partire dal 1972.
Dopo 16 anni 271 soggetti erano morti, di cui il
53% per cause cardiovascolari.
Confrontando i due quartili con fitness più alta e
più bassa, il rischio relativo è risultato di 0.54
per la mortalità generale, e 0.41 per quella
cardiovascolare
8
Probabilità di morire in età avanzata, senza disabilità nell’anno
antecedente la morte in relazione al livello di attività fisica
EPESE Study - Leveille et al. Am J Epidemiol 1999;149:654-664.
% di 65 enni
sopravvissuti
fino a 80 anni
(uomini) o 85
anni (donne)
% di anziani
deceduti in età
avanzata
senza disabilità
% of 65 enni
sopravvissuti
fino a 80 e 85
anni senza
disabilità
Uomini
Low exercise
34
43
15
Medium exercise
48
45
22
High exercise
63
58
37
47
22
10
Medium exercise
57
34
19
High exercise
70
41
29
Donne
Low exercise
Physical exercise and the prevention of disability
in activities of daily living in older persons with
osteoarthritis
Penninx BW et al.Arch Intern Med, 2001;161:2309
Studio controllato randomizzato in singolo cieco che
indagava sul rapporto tra es. fisico e prevenzione
della disabilità nelle attività della vita quotidiana
(alimentazione, igiene personale, abbigliamento,
spostamenti letto-poltrona) in soggetti in casa di
riposo > 60 anni di età affetti da artrosi del
ginocchio.
Su 439 soggetti reclutati sono stati presi in
considerazione i 250 inizialmente privi di disabilità
nelle ADL, valutati ogni 3 mesi per 18 mesi.
10
Physical exercise and the prevention of disability
in activities of daily living in older persons with
osteoarthritis
Penninx BW et al.Arch Intern Med, 2001;161:2309
I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi: trattati
con programma di esercizi aerobici, trattati con
esercizi di resistenza e controlli.
L’incidenza cumulativa di disabilità alle ADL è
risultata del 37.1% nel gruppo che praticava es.
fisico e del 52.5 nel gruppo di controllo (p = 0.02).
Il rischio relativo è risultato pari a 0.57 (CI 0.380.85, p = 0.006), con 0.60 per gli esercizi di
resistenza e 0.53 per gli esercizi aerobici.
11
“ A prospective study of physical activity and
cognitive decline in elderly women"
Archives of internal medecine, vol.161, n.14, juli 23, 2001
Kristine Yaffe et alii
•
sono state seguite e misurate le performances mentali di 5925 donne di età
superiore ai 65 anni un mini-mental test modificato.
• Le donne sono state intervistate e classificate in base alle loro risposte in
quattro classi di attività fisica in relazione all’entità dell’attività settimanale
svolta.
• La rivalutazione dello stato mentale è stato ripetuto a distanza di 6 ed 8
anni.
 Risultati: le donne che praticavano un livello più elevato di attività fisica
avevano subito un minor declino delle loro capacità cognitive.
 La percentuale di declino delle capacità cognitive era distribuita in modo
inversamente proporzionale all’entità dell’attività svolta: 17%, 18%, 22% e
24% (il trend è risultato significativo – p < 0.001)
12
Effects of exercise training on older patients with
major depression
Blumenthal JA et al.Arch Intern Med, 1999;159:2349
Lo studio confronta l’efficacia di un
programma di esercizi fisici aerobici
rispetto ai farmaci in 156 pazienti > 50 anni
seguiti per depressione maggiore
I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi
(a. f., farmaci antidepressivi, entrambi)
Dopo 16 settimane di trattamento l’efficacia
dei tre approcci è risultata sovrapponibile,
anche se con i farmaci si è ottenuta una
risposta iniziale più rapida
13
Exercise treatment for major depression:
maintenance of therapeutic benefit at 10 months
Babyak M et al. Psychosom Med 2000;62:633
Lo studio confronta tre gruppi di pazienti,
trattati per 4 mesi con esercizio fisico,
sertralina o entrambi.
Dopo 4 mesi in tutti i gruppi si è osservato un
miglioramento.
A distanza di ulteriori 6 mesi, però, il tasso di
ricadute è risultato minore (p=0.01) nei
soggetti trattati con esercizio fisico che in
quelli che avevano ricevuto l’antidepressivo.
14
Benefits of 2 years of intense exercise on bone
density, physical fitness and blood lipids in early
postmenopausal osteopenic women
Arch Intern Med 2004;164:1084
Studio su
• 50 donne sottoposte ad un programma
di attività fisica (due sessioni di
esercizi in gruppo + due individuali a
domicilio alla settimana) per oltre 26
mesi
• 33 controlli non trattati
15
Benefits of 2 years of intense exercise on bone
density, physical fitness and blood lipids in early
postmenopausal osteopenic women
Arch Intern Med 2004;164:1084
Dopo 26 mesi si è osservato un
miglioramento di:
• fitness (forza, massimo consumo di
ossigeno);
• densità ossea dell’anca e della colonna;
• dolore alla colonna;
• livelli di colesterolo e trigliceridi
16
Exercise interventions: defusing the world's
osteoporosis time bomb
Kai Ming ChanI, 1 et al; Bull WHO vol.81 no.11 Geneva Nov. 2003
... Il cammino, gli esercizi aerobici e il t'ai chi
sono le migliori forme di esercizio per
stimolare la formazione dell’osso e rinforzare
i muscoli che lo sostengono
... Quindi incoraggiare l’attività fisica a tutte
le età è una delle principali priorità per
combattere l’osteoporosi
Resistance and agility training reduce fall risk in
women aged 75 to 85 with low bone mass: a 6month randomized, controlled trial
Liu-Ambrose T et al.J Am Geriatr Soc, 2004;52:657
Studio su donne di 75-85 anni, in casa di riposo, con
riduzione della massa ossea.
Le partecipanti sono state assegnate casualmente a 3
gruppi:
• Esercizi di resistenza
• Esercizi di agilità
• Esercizi di stretching
Dopo 6 mesi (2 lezioni/sett) il rischio di cadute si è
ridotto rispettivamente del 57.3%, del 47.5% e del
20.2% nei 3 gruppi.
18
E’ chiaro che l’esercizio in età avanzata, anche
oltre i 90 anni, può aumentare la massa e la forza
muscolare del doppio o più nei soggetti fragili
…vi sono prove convincenti che l’esercizio fisico
negli anziani migliora la funzionalità e ritarda la
perdita di indipendenza contribuendo quindi ad una
buona qualità di vita …
... Gli studi clinici randomizzati hanno dimostrato
che l’esercizio riduce il rischio di cadute del 25
percento circa
19
Is physical activity protective against hip fracture
in frail older people?
Norton R et al. Age and Ageing 2001;30:262
Studio caso-controllo su 911 anziani
ospedalizzati per frattura dell’anca e 910
controlli
Un maggior numero di ore settimanali di
attività è risultato correlato con una
riduzione del rischio di fratture nei
soggetti che vivevano presso il proprio
domicilio, mentre i livelli di attività degli
anziani istituzionalizzati risultavano molto
bassi e privi di effetto protettivo
20
Is physical activity protective against hip fracture
in frail older people?
Norton R et al. Age and Ageing 2001;30:262
1
odds
ratio
ore/settimana
p<.0001
p 0.3
0,8
< 3
da 3 a 10
0,6
da 10 a 20
0,4
> 20
0,2
da 1 a 2
<1
> 2
0
a domicilio
istituzionalizzati
21
Recreational Physical Activity and the Risk
of Breast Cancer in Postmenopausal Women
A.Mc Tiernam et alii JAMA, september 10, 2003
 Una coorte di 74.171 donne in menopausa dai 50 ai
79 anni è stata
seguita
per evidenziare la
relazione fra la comparsa di carcinomi mammari e
l’a. fisica precedentemente svolta.
 La comparsa di questo tipo di tumore si è verificata
in 1.780 soggetti.
 Una incrementata attività fisica
è risultata
correlata ad una diminuzione del rischio di
comparsa del carcinoma mammario.
22
Recreational Physical Activity and the Risk
of Breast Cancer in Postmenopausal Women
A.Mc Tiernam et alii JAMA, september 10, 2003
 La relazione è risultata più intensa nelle donne che
avevano praticato attività fisica per un periodo di
tempo più lungo.
 Il camminare velocemente per 1,25\2,5 ore alla
settimana comporta una riduzione del rischio del
18%. Nelle persone che camminavano più di 10 ore
alla settimana si è evidenziata solo una modesta
riduzione ulteriore del rischio.
23
Physical activity, obesity, and risk for
colon cancer and adenoma in men
Giovannucci E et al, Ann Int. Med, 122(5):327
• Una coorte di 47.723 maschi dai 40 ai 75 anni è
stata seguita dal 1986 al 1992 per evidenziare la
relazione fra la comparsa di carcinoma e adenoma
del colon e l’a. fisica svolta.
• La comparsa di cancro del colon si è verificata in
203 soggetti e in 586 è stata posta diagnosi di
adenoma.
24
Physical activity, obesity, and risk for
colon cancer and adenoma in men
Giovannucci E et al, Ann Int. Med, 122(5):327
• I livelli di attività fisica
sono risultati
inversamente correlati con il rischio di cancro del
colon (confronto fra il quintile più basso e quello più
alto: RR 0.53, CL95% 0.32-0.88). Associazioni simili
sono state osservate per gli adenomi > 1 cm.
• Anche l’obesità è risultata associata con un
aumento del rischio.
25
Physical activity and colorectal cancer
Slattery ML et al.Am J Epidemiol, 2003;158:214
Studio di popolazione su 952 casi incidenti di cancro
del retto e della giunzione retto-sigma e 1205
controlli (Utah e nord California).
Un’attività fisica attuale intensa (e, nei maschi, anche
moderata) è risultata associata con un rischio
ridotto di cancro rettale (odds ratio 0.60 e 0.70).
Anche l’attività fisica intensa praticata nei 20 anni
precedenti conferiva una protezione per il
carcinoma colorettale (odds ratio 0.55 per i maschi
e 0.44 per le donne).
26
Exercise interventions during cancer treatment:
biopsychosocial outcomes
Courneya KS. Exercise and sport Sciences reviews, 2001;29:60
Revisione di 11 studi pubblicati in letteratura sugli
effetti dell’attività fisica in pazienti con cancro
durante il trattamento (radio o chemioterapico od
ormonale).
• Il cancro influenza negativamente la qualità di vita,
provocando sintomi fisici (astenia, riduzione della
funzionalità cardiaca e respiratoria) e psicologici
(ansia,
rabbia,
depressione,
compromissione
dell’autostima, isolamento sociale).
27
Exercise interventions during cancer treatment:
biopsychosocial outcomes
Courneya KS. Exercise and sport Sciences reviews, 2001;29:60
• Durante il trattamento i pazienti diminuiscono
significativamente la quantità di attività fisica
praticata.
• L’attività
fisica
contrasta
questi
meccanismi
aumentando la performance fisica, il senso di autoefficacia, le interazioni sociali e riducendo ansia e
depressione; ne consegue una minor compromissione
delle attività della vita quotidiana e del tempo libero e
un miglioramento dei rapporti interpersonali.
28
Exercise interventions during cancer treatment:
biopsychosocial outcomes
Courneya KS. Exercise and sport Sciences reviews, 2001;29:60
• Nei diversi studi sono stati osservati: aumento
della forza muscolare, miglioramento degli indici
ematologici, riduzione di alcuni sintomi
particolarmente disturbanti (insonnia, nausea,
astenia, dolore, diarrea).
• Sono comunque auspicabili ulteriori studi con
maggior numerosità campionaria e maggior
durata dell’intervento e del follow-up.
29
Effetti preventivi dell’attività
fisica nei confronti dei tumori
Dimostrati
Possibili
Riduzione rischio cancro del colon Riduzione rischio cancro del retto
Riduzione rischio cancro
mammella
della Riduzione rischio cancro di:
testicolo,
prostata,
utero,
polmone, rene, tumori emopoietici
Miglioramento qualità di vita nei Riduzione delle ricadute
pazienti affetti da cancro
pazienti affetti da cancro
nei
Riduzione di altre patologie (m. Aumento della sopravvivenza nei
cardiovascolari, diabete, obesità, pazienti affetti da cancro
depressione, demenza, impotenza)
30
Sexual function in men older than 50 years of
age: results from the health professionals followup study
Bacon CG et al.JAMA, 2004;29:3011
Lo studio effettua un’analisi trasversale su 31742
sanitari partecipanti a uno studio prospettico
Il questionario, inviato nel 2000, indagava fra l’altro
su funzione sessuale, abitudini di vita e altri
aspetti sanitari
La prevalenza della disfunzione erettile (escludendo
gli affetti da CR della prostata) è risultata
inversamente proporzionale all’attività fisica
praticata (p < 0.001 per il trend), con un effetto
particolarmente accentuato (riduzione del 30% del
rischio relativo) sopra i 32 MET-h/sett, equivalenti
a 3 ore di corsa o 5 di tennis/sett
31
Effect of lifestyle changes on erectile dysfunction
in obese men
Esposito K et al.Ann Intern Med, 2003;139:161
Studio effettuato su 110 soggetti obesi di 35-55 anni
con disfunzione erettile
I soggetti sono stati assegnati in maniera
randomizzata a un gruppo di trattamento
(riduzione dell’assunzione di calorie e aumento
dell’attività fisica)
Il punteggio IIEF (indice di funzione erettile) è
aumentato nel gruppo dei trattati e non in quello di
controllo
Gli autori concludono che l’intervento sullo stile di
vita può migliorare la funzione sessuale in circa un
terzo dei soggetti obesi con disfunzione erettile 32
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efficacia dell`af nella prevenzione delle malattie II