Fondi Strutturali
programmazione 2007-2013
01 dicembre 2009
Dr. Antonio Panasiti
PRESENTAZIONE REALIZZATA DA ST PRO.F.I.L.I. srl
Indice degli argomenti
1. La coesione economica e sociale e i Fondi strutturali
2. La struttura della programmazione 2007-2013
3. I Fondi strutturali in Piemonte, il POR FSE e il POR
FESR
4. Il Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), il Programma
attuativo regionale del Piemonte e i Piani integrati
territoriali
5. Il FEASR - fondo europeo per lo sviluppo rurale e il
Piano di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione
Piemonte
2
La politica comunitaria di coesione
economica e sociale e i Fondi
strutturali
3
La coesione economica e sociale (1)
 L'articolo 158 del Trattato prevede che, per rafforzare la
coesione economica e sociale al suo interno, la Comunità
mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie
regioni e il ritardo delle regioni meno favorite o insulari,
comprese le zone rurali.
 L'articolo 159 del Trattato prevede che tale azione sia
sostenuta attraverso i Fondi strutturali, la Banca europea per
gli investimenti (BEI) e gli altri strumenti finanziari esistenti.
4
La coesione economica e sociale (2)
 La politica di coesione dovrebbe contribuire a potenziare la crescita,
la competitività e l'occupazione facendo proprie le priorità
comunitarie per uno sviluppo sostenibile definite nel Consiglio
europeo di Lisbona del 23 e 24 marzo 2000 e nel Consiglio europeo
di Göteborg del 15 e 16 giugno 2001.
 L’intervento della Comunità nell’attuazione della politica di coesione
avviene nel rispetto del principio di sussidiarietà sancito
dall'articolo 5 del Trattato e in ottemperanza al principio di
proporzionalità enunciato nello stesso articolo: la coesione
economica e sociale della Comunità non può, infatti, essere realizzata
in maniera sufficiente dagli Stati membri a causa delle eccessive
disparità e delle limitate risorse finanziarie delle regioni in ritardo di
sviluppo.
5
Riferimenti a politica di coesione
 Consiglio di Lisbona (Marzo 2000): al 2010 economia
competitiva e dinamica basata sulla conoscenza
 Consiglio di Nizza (Dicembre 2000): riduzione della
povertà in una strategia coordinata di inclusione sociale
 Consiglio di Goteborg (Giugno 2001): la strategia di
Lisbona è stata ampliata, dando nuovo impulso alla
protezione dell’ambiente e alla realizzazione di un
modello di sviluppo sostenibile
6
I PRINCIPI CHIAVE DELLA POLITICA
COMUNITARIA (1)
 Complementarità, coerenza e conformità: gli interventi
sono complementari alle priorità nazionali, regionali, locali e
comunitarie; sono coerenti con il quadro strategico e conformi
al Trattato.
 La programmazione pluriennale garantisce la continuità.
 Partenariato: riguarda gli aspetti operativi e strategici della
politica e implica la partecipazione delle autorità regionali e
degli enti locali, nonché delle parti economiche e sociali e della
società civile, delle organizzazioni per la tutela dell’ambiente e
delle pari opportunità.
7
I PRINCIPI CHIAVE DELLA POLITICA
COMUNITARIA (2)
 Sussidiarietà e proporzionalità: gli interventi rispettano il
sistema istituzionale dello Stato membro e la gestione è
proporzionale al contributo comunitario per quanto riguarda il
controllo, la valutazione e il monitoraggio.
 Gestione condivisa: gli Stati membri e la Commissione
condividono la responsabilità del controllo finanziario.
 Addizionalità: i Fondi strutturali non possono sostituirsi alla
spesa pubblica nazionale.
 Pari opportunità per donne e uomini: in tutte le fasi della
gestione dei Fondi.
8
I PRINCIPI CHIAVE DELLA POLITICA
COMUNITARIA (3)
 Regole di ammissibilità nazionali
 Mantenimento del principio del disimpegno dei
fondi non utilizzati (regola del "n+2“).
 Gestione finanziaria per assi prioritari
 Valutazione ambientale
 Monitoraggio e valutazione di efficienza e di efficacia
9
L’obiettivo politico di Lisbona
10

Il Consiglio Europeo di Lisbona del 23-24 maggio 2000, assume
l’obiettivo politico di fare di quella europea l’economia
basata sulla conoscenza più dinamica e competitiva del
mondo e fissa obiettivi di carattere quantitativo da raggiungere
entro il 2010;

Per il conseguimento degli obiettivi fissati a Lisbona (occupazione)
o in successivi Consigli (istruzione e formazione), si opera un
adeguamento della strategia europea per l’occupazione
(SEO).
Gli obiettivi generali della Strategia
Europea per l’Occupazione (SEO)

Piena occupazione  obiettivo: raggiungere i tassi
occupazionali definiti

Migliorare la qualità e la produttività sul posto
di lavoro  obiettivo: agire sulle caratteristiche intrinseche del
posto del lavoro e sulla funzionalità dei mercati del lavoro:
promozione apprendimento permanente e delle qualifiche in
primis

Rafforzare la coesione e l’integrazione sociale 
obiettivo: operare affinché l’accesso al mercato del lavoro sia
assicurato a tutti coloro che desiderino lavorare
11
Principali indicatori di Lisbona e posizione
del Piemonte
Politiche del lavoro
Benchmark europei
Tasso di occupazione
generale
70%
Tasso di occupazione
femminile
60%
Tasso di occupazione
soggetti 55-64 anni
50%
Politiche educative
Giovani che lasciano
prematuramente la
scuola
12
Obiettivo
Tasso di scolarizzazione
superiore
Partecipazione a Life
long learning
Definizione
Incidenza degli occupati in età
15-64 anni sulla corrispondente
popolazione
Incidenza delle occupate in età
15-64 anni sulla corrispondente
popolazione
Incidenza degli occupati 55-64
anni sulla corrispondente
popolazione
Anno
Piemonte
Italia
2007
64,9
58,7
2007
56,3
46,7
2007
29,4
33,8
10%
% 18-24 con al più titolo di
istruzione secondaria inferiore
che non partecipano a percorsi
educativi
2007
17,3
19,7
85%
% giovani 20-24 anni che ha
conseguito almeno diploma di
secondaria superiore
2007
78,3
75,7
12,5%
% 25-64 anni che partecipano
all'apprendimento permanente
2007
5,4
6,2
La politica di coesione e i Fondi
strutturali (1)
 I principali strumenti per l’attuazione della politica di
coesione economica e sociale sono i Fondi strutturali.
 I Fondi sono stati istituiti dal Trattato e sono programmati
mediante cicli di programmazione pluriennale
(attualmente siamo nella programmazione 2007-2013) .
 Ogni anno con il Bilancio dell’Unione europea vengono
stanziate delle risorse in relazione ai Fondi, sulla base degli
accordi raggiunti tra gli Stati membri in sede di
negoziazione della dotazione della Programmazione
(l’accordo propedeutico all’avvio del ciclo di programmazione
definisce l’ammontare di tutta la programmazione)
13
La politica di coesione e i Fondi
strutturali (2)
 Ogni Stato Membro contribuisce al Bilancio dell’Unione
europea sulla base di criteri concordati (il principio sotteso è
che i Paesi più ricchi devono contribuire di più e quelli più
poveri di meno, i criteri adottati sono, però, frutto di
mediazioni al fine di accontentare un po’ tutti!)
 Le risorse versate all’Unione europea vengono poi
ridistribuite tra gli Stati membri secondo il principio per cui i
Paesi più poveri devono ricevere di più e quelli più ricchi di
meno (i criteri di distribuzione sono, in genere, faticosamente
concordati tra gli Stati membri secondo questo principio).
14
La politica di coesione e i Fondi
strutturali (3)
Per semplificare, i Fondi strutturali :
 sono programmati dagli Stati e dalla Regioni sulla base delle
indicazioni dell’Unione europea (Orientamenti comunitari di
significativa valenza politica);
 gli Stati e le Regioni predispongono i Programmi che indicano come
intendono utilizzare le risorse assegnate al fine di conseguire gli
obietti posti e in cui cercano di quantificare i risultati attesi ;
 i Programmi sono approvati dalla Commissione europea e sono
gestiti dagli Stati e dalla Regioni sulla base di regole comuni a tutti
gli Stati e definite dell’Unione europea (Regolamenti comunitari
relativi ai Fondi);
 gli Stati e le Regioni sono sottoposti al controllo e alla valutazione
da parte della Commissione europea.
15
I Fondi strutturali 2007-2013 (1)
 I Fondi strutturali 2007-2013 sono:
 Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) Finanziamenti
per infrastrutture, interventi di sviluppo locale, contributi alle
imprese, ricerca, innovazione, …
 Fondo sociale europeo (FSE)  Finanziamenti per attività
formative, interventi di politica del lavoro (centri per
l’impiego, servizi alla persona), conciliazione, pari
opportunità, creazione di impresa,…
 Fondo di coesione  Finanziamenti di grandi interventi in
alcuni limitate aree tematiche come l’ambiente, le grandi
infrastrutture, ecc. (questo fondo non interessa l’Italia, ma i
Paesi più poveri dell’Unione)
16
I Fondi strutturali 2007-2013 (2)
 Altri strumenti che concorrono all’attuazione della politica di coesione
ma che non sono considerati Fondi Strutturali sono:
 il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
 Il Fondo europeo per la pesca (FEP)
 Tali Fondi SONO inseriti e programmati nell’ambito della politica
agricola comune (PAC) e della politica comune della pesca e sono SOLO
coordinati con gli strumenti della politica di coesione (nella
programmazione 2000-2006 erano inseriti nella programmazione dei
Fondi strutturali)
 I Fondi strutturali devono intraprendere azioni speciali e
complementari in aggiunta a quelle del FEASR (agricoltura) e del FEP
(pesca ) al fine di promuovere la diversificazione economica delle zone
rurali e delle zone dipendenti dalla pesca.
17
Contesto politico di riferimento dei
Fondi strutturali 2007-2013 (1)
 Adesione di 10 nuovi Stati Membri (i Paesi membri passano
da 15 a 25; ora sono 27), che ad oggi presentano un tasso di
crescita più elevato (4% per anno in media contro 2,5% UE
15) e un reddito inferiore (diminuisce la media del PIL procapite);
 La popolazione dell'Unione è passata da 380 a 454 milioni
(UE 25);
 Bisogna fare i conti con la globalizzazione e l’apertura dei
mercati, con l’invecchiamento demografico, l’immigrazione
crescente e la carenza di manodopera in settori chiave;
 Occorre sviluppare l’economia e la società della conoscenza.
18
PAESI EUROPEI
Stati membri dell'UE
Austria
Lussemburgo
Bulgaria
Malta
Belgio
Paesi Bassi
Cipro
Polonia
Danimarca
Portogallo
Estonia
Regno Unito
Finlandia
Repubblica ceca
Francia
Romania
Germania
Slovacchia
Grecia
Slovenia
Irlanda
Spagna
Italia
Svezia
Lettonia
Ungheria
Lituania
19
Stati in pre-adesione
Croazia
Ex Repubblica jugoslava di Macedonia
Turchia
Altri Stati Europei
Albania
Andorra
Armenia
Azerbaigian
Bielorussia
Bosnia-Erzegovina
Georgia
Islanda
Liechtenstein
Moldova
Monaco
Montenegro
Norvegia
Russia
San Marino
Serbia
Stato della Città del Vaticano
Svizzera
Ucraina
PIL per abitante
200,0
180,0
160,0
140,0
120,0
100,0
Media UE
25
80,0
60,0
40,0
20,0
0,0
LU
20
IE
DK
NL
AT
UK
BE
FR
SE
FI
DE
IT
ES
CY
EL
PT
MT
SI
CZ
HU
SK
PL
EE
LT
LV
RO
BG
Contesto politico di riferimento dei
Fondi strutturali 2007-2013 (2)
 Nell'Unione europea allargata sono aumentate le disparità
economiche, sociali e territoriali a livello sia regionale che
nazionale. Le azioni volte a favorire la convergenza, la
competitività e l'occupazione devono essere, pertanto,
rafforzate in tutta la Comunità.
 L'aumento del numero delle frontiere terrestri e marittime
della Comunità e l'estensione del suo territorio implicano la
necessità di accrescere il valore aggiunto della cooperazione
transfrontaliera, transnazionale e interregionale nella
Comunità.
21
Il nuovo “pacchetto legislativo”
 Reg. (CE) 1083/06, regolamento generale (ex
1260)
 Reg. (CE) 1080/06 relativo al FESR
 Reg. (CE) 1081/06 relativo al FSE
 Orientamenti Strategici Comunitari (6 ottobre
2006)
 Il quadro normativo è stato completato con
l’emanazione del Regolamento di attuazione
1828/2006
22
Semplificazione di obiettivi e fondi
STRUMENTI
STRUMENTI E
E OBIETTIVI
OBIETTIVI
2000
-2006
2000-2006
OBIETTIVI
OBIETTIVI
STRUMENTI
STRUMENTI DI
DI
FINANZIAMENTO
FINANZIAMENTO
FONDO
FONDO DI
DI
COESIONE
COESIONE
FONDO
FONDO DI
DI
COESIONE
COESIONE
OBIETTIVO
OBIETTIVO 11
FESR
FESR –– FSE
FSE –– FEOGA
FEOGA
–– SFOP
SFOP
FESR
FESR
OBIETTIVO
OBIETTIVO 22
OBIETTIVO
OBIETTIVO 33
FSE
FSE
INTERREG
INTERREG
FESR
FESR
URBAN
URBAN
FESR
FESR
EQUAL
EQUAL
FSE
FSE
77 OBIETTIVI
OBIETTIVI
23
55 STRUMENTI
STRUMENTI
2007
-2013
2007-2013
OBIETTIVI
OBIETTIVI
STRUMENTI
STRUMENTI DI
DI
FINANZIAMENTO
FINANZIAMENTO
CONVERGENZA
CONVERGENZA
FONDO
FONDO DI
DI
COESIONE,
COESIONE, FESR,
FESR,
FSE
FSE
COMPETITIVITÀ
COMPETITIVITÀ
REGIONALE
REGIONALE EE
OCCUPAZIONE
OCCUPAZIONE
COOPERAZIONE
COOPERAZIONE
TERRITORIALE
TERRITORIALE
EUROPEA
EUROPEA
33 OBIETTIVI
OBIETTIVI
FESR
FESR EE FSE
FSE
FESR
FESR
33 STRUMENTI
STRUMENTI
Gli obiettivi della programmazione
2007-2013
 Obiettivo CONVERGENZA: accelerare la convergenza degli
Stati membri e delle regioni meno sviluppate attraverso il
miglioramento delle capacità di crescita e d’occupazione
(finanziato dai tre Fondi)  destinato alle regioni più povere
 Obiettivo COMPETITIVITÀ REGIONALE E
OCCUPAZIONE: rafforzare la competitività e l’attrattività
delle regioni non comprese nell’obiettivo Convergenza così
come l’occupazione (finanziato da FESR e FSE)  obiettivo che
interessa anche la Regione Piemonte
 Obiettivo COOPERAZIONE TERRITORIALE ED
EUROPEA: di livello transfrontaliero e transnazionale
(finanziato dal FESR)  obiettivo che interessa anche la Regione
Piemonte
24
SCHEMA “Obiettivi, aree, fondi”
Obiettivi
Convergenza
Finalità
Specificazioni
Ammissilità
Fondi
PIL pro-capite < 75%
(2000-2002) di quello
medio comunitario a 25
Favorire la convergenza verso i livelli comunitari di
Stati e Regioni in ritardo di sviluppo
Phasing out
PIL pro-capite < 75%
(2000-2002) di quello
FESR,
medio comunitario a 15 FSE
Aree non convergenza
Competititività regionale e occupazione
Cooperazione territoriale europea
Rafforzare la competitività e l'attrattività delle
Regioni, nonché promuovere l'occupazione
Favorire la cooperazione nelle tre dimensioni
Regione Piemonte
25
Phasing in
Transfrontaliera
Transnazionale
Interregionale
Ex Regioni Ob. 1 non
ammissibili a
convergenza
Province di confine
Macroaree geografiche FESR
Tutti
Obiettivo «Convergenza»
 L'obiettivo «Convergenza» riguarda gli Stati membri e le regioni in
ritardo di sviluppo. Le regioni oggetto di tale obiettivo sono quelle il
cui prodotto interno lordo (PIL) pro capite, misurato in parità di
potere di acquisto, è inferiore al 75 % della media comunitaria.
 Le regioni che risentono dell'effetto statistico legato alla riduzione
della media comunitaria a seguito dell'allargamento dell'Unione
europea (molte regioni degli Stati UE15, tra cui l’Italia)
beneficeranno a questo titolo di un aiuto transitorio considerevole al
fine di completarne il processo di convergenza. Tale aiuto avrà
termine nel 2013 e non sarà seguito da nessun altro periodo
transitorio.
 Gli Stati membri oggetto dell'obiettivo «Convergenza » il cui reddito
nazionale lordo (RNL) pro capite è inferiore al 90 % della media
comunitaria beneficeranno altresì del Fondo di coesione.
26
Obiettivo «Competitività regionale e
occupazione»
 L'obiettivo «Competitività regionale e occupazione» riguarda
il territorio della Comunità che non rientra nell'obiettivo
«Convergenza».
 Sono ammissibili anche le regioni dell'obiettivo 1 del periodo
di programmazione 2000-2006 che, non soddisfacendo più i
criteri di ammissibilità regionale dell'obiettivo
«Convergenza», beneficiano di un aiuto transitorio, così
come tutte le altre regioni della Comunità.
27
Europa
28
Italia
29
Obiettivo «Cooperazione territoriale
europea» (1)
L'obiettivo «Cooperazione territoriale europea»
riguarda:
 le regioni aventi frontiere terrestri o marittime,
 le zone di cooperazione transnazionale definite con
riguardo ad azioni che promuovono lo sviluppo
territoriale integrato,
 il sostegno alla cooperazione interregionale e allo
scambio di esperienze.
30
Obiettivo «Cooperazione territoriale
europea» (2)
 La Cooperazione Transfrontaliera sostiene lo sviluppo
di attività economiche e sociali tra aree geografiche
confinanti..
 La Cooperazione Transnazionale, sostiene
prevalentemente l´ innovazione tecnologica,
l´ambiente e la prevenzione dei rischi, la mobilità, lo
sviluppo urbano sostenibile..
 La Cooperazione interregionale riguarda due temi:
l´innovazione e l´economia della conoscenza;
l´ambiente e la prevenzione dei rischi. Il programma
riguarda tutto il territorio europeo.
31
Transfrontaliero Italia-Francia
32
Transnazionale Centro-Europa
33
Transnazionale mediterraneo
34
Transnazionale Spazio Alpino
35
Italia-Svizzera Interreg
36
Quadro finanziario: quanto attribuito all’Italia
rispetto a quanto previsto in totale per l’UE
Obiettivi
Specificazioni
Regioni con PIL pro capite < 75%
(Puglia-Sicilia-Campania-Calabria)
Convergenza
Regioni phasing out
(Basilicata)
Fondo di coesione
Totale
Regioni non convergenza
Competitività
regionale
e
Regioni phasing in
occupazione
(Sardegna)
Totale
Cooperazione
territoriale
europea
Assistenza tecnica Commissione Europea
TOTALE
37
Risorse
UE
% su
% su Totale
Obiettivo
161.661.716.971
71
12.489.972.082
5
53.639.859.443
227.791.548.496
38.645.586.994
ITALIA
Risorse
% su
Obiettivo
% su
Totale
21.210.604.512
98
429.820.784
2
24
100
21.640.425.296
100
79
5.352.501.872
85
80,11
17,23
75
22
10.359.333.941
21
972.388.235
15
49.004.920.935
100
6.324.890.107
100
6.777.602.848
2,38
846.453.517
3
770.102.500
284.344.174.779
0,27
100,00
28.811.768.920
100
Le risorse attribuite alla Regione Piemonte per il
POR FSE e il POR FESR provengono da qui
Quadro finanziario delle Regioni
italiane 2007-2013 (1)
ACCORDO DEFINITIVO PROGRAMMAZIONE 2007-13
13 NOVEMBRE 2006
Regioni
% FS
FINALE
COFIN
FINALE
% COFIN
FINALE
FAS
FINALE
% FAS
FINALE
TOT
FINALE
% TOT
FINALE
827.416.159
15,46
972.126.859
14,05
624.549.753
11,97
2.424.092.772
13,86
52.768.229
0,99
58.535.692
0,85
29.166.643
0,56
140.470.563
0,80
Liguria
317.255.637
5,93
526.497.881
7,61
240.376.487
4,61
1.084.130.006
6,20
Lombardia
552.218.203
10,32
778.454.643
11,25
594.568.794
11,39
1.925.241.640
11,01
Bolzano
87.380.727
1,63
114.127.294
1,65
60.406.018
1,16
261.914.039
1,50
Trento
81.103.568
1,52
131.418.666
1,90
40.447.355
0,78
252.969.588
1,45
Veneto
560.484.959
10,47
587.481.488
8,49
427.623.768
8,19
1.575.590.215
9,01
Friuli V. G.
195.640.976
3,66
318.482.498
4,60
133.757.944
2,56
647.881.419
3,70
Emilia Romagna
427.026.277
7,98
729.372.720
10,54
200.881.284
3,85
1.357.280.281
7,76
Toscana
654.674.225
12,23
793.592.904
11,47
532.175.422
10,20
1.980.442.551
11,32
Umbria
249.959.816
4,67
330.233.670
4,77
178.179.082
3,41
758.372.568
4,34
Marche
225.587.869
4,21
280.444.109
4,05
169.082.252
3,24
675.114.230
3,86
Lazio
743.512.676
13,89
715.517.261
10,34
663.580.119
12,71
2.122.610.056
12,14
4.975.029.321
92,95
6.336.285.685
91,58
3.894.794.921
74,63
15.206.109.927
86,94
Abruzzo
268.770.183
5,02
395.401.238
5,71
847.876.000
16,25
1.512.047.421
8,64
Molise
108.702.368
2,03
187.313.078
2,71
476.260.000
9,13
772.275.446
4,42
Regioni Abruzzo e Molise
377.472.551
7,05
582.714.316
8,4
1.324.136.000
25,37
2.284.322.867
13,06
5.352.501.872
100,0
6.919.000.000
100,0
5.218.930.921
100,0
17.490.432.794
100,0
Piemonte
Valle D'Aosta
Regioni meno Abruzzo e
Molise
38
FS
FINALE
TOTALE REGIONI
Quadro finanziario delle Regioni
italiane 2007-2013 (2)
 La tabella precedente mette in evidenza la dotazione
prevista per ciascuna Regione italiana sia per il Fondi
Strutturali che per il FAS (Fondo per le aree sottutilizzate),
che riguarda, invece, risorse nazionali
 in sede di negoziato tra le Regioni e lo Stato per la
suddivisione dei Fondi Strutturali il FAS è stato utilizzato
come parziale compensazione per le Regioni che hanno
ottenuto nella programmazione 2007-2013 molte meno
risorse rispetto alla precedente programmazione 20002006 … il negoziato non è stato semplice ma alla fine si è
raggiunto un accordo …
39
La struttura della programmazione
2007-2013
40
Schema della programmazione 2007-2013
41
Orientamenti strategici
comunitari (OSC)
Sono approvati dell’Unione
europea
Quadro di riferimento
strategico nazionale (QSN)
E’ approvato dallo Stato
membro
Programmi operativi
(PO) nazionali o regionali
I PO regionali sono approvati
dalle Regioni
I PO nazionali sono approvati
dagli Stati
Programmazione 2007-2013
Orientamenti Strategici Comunitari
(OSC)
42
OSC (1)
1.1 Potenziare le infrastrutture
di trasporto
1 Rendere l’Europa e le
regioni più attraenti per
gli investimenti e
l’occupazione
43
1.2 Rafforzare le sinergie tra
tutela dell’ambiente e crescita
1.3 Affrontare l’uso intensivo
delle fonti energetiche
tradizionali in Europa
OSC (2)
2.1 Aumentare e indirizzare
meglio gli investimenti nell’RST
2 Promuovere la
conoscenza e
l’innovazione a
favore della
crescita
2.2 Facilitare l’innovazione e
promuovere l’imprenditorialità
2.3 Promuovere la società
dell'informazione per tutti
2.4 Migliorare l’accesso al credito
44
OSC (3)
3.1 Far sì che un maggior numero di
persone arrivi e rimanga sul MdL e
modernizzare i sistemi di protezione sociale.
3.2 Migliorare l’adattabilità dei lavoratori e
3 Posti di lavoro delle imprese e rendere più flessibile il
mercato del lavoro
migliori e più
numerosi
3.3 Aumentare gli investimenti nel capitale
umano migliorando l’istruzione e le
competenze
3.4 Capacità amministrativa
3.5 Contribuire a mantenere in buona salute
la popolazione attiva
45
ITALIA
Quadro Strategico Nazionale (QSN)
per la politica regionale di sviluppo
2007-2013
46
QSN 2007-2013: Processo di costruzione
Necessità di una politica di coesione unitaria e
coordinata con quella “ordinaria”:




47
Programmazione congiunta dei Fondi strutturali e del FAS
(Fondi nazionali)
Collegamento tra tali programmazioni e quelle afferenti le
politiche sostenute da altri strumenti finanziari (FEASR –
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, FEP - Fondo
europeo per la pesca , altro)
Lo logica di fondo si traduce in uno schema fortemente
integrato.
Schema di funzionamento
Fonti di
finanziamento
QSN
Fondi
Strutturali
• Fondi strutturali
Europei
•Cofinanziamento
Statale
•(Cofinanziamento
regionale)
Strumento
operativo
Programmi Operativi Nazionali
(PON)
Programmi Operativi Regionali
(POR)
Documento di programmazione
strategico – operativa
Regionale (DPSO) e Documento unitario
di programmazione (DUP)
FAS
48
Risorse
finanziarie
• Fondo per le aree
sottoutilizzate
• Intesa Istituzionale
di programma
• Accordo di programma quadro
• Programma FAS (PAR)
QSN – strategia (1)
• Il Q.S.N. stabilisce priorità, obiettivi, strumenti, responsabilità per
tutte le Amministrazioni italiane interessate ai Fondi strutturali
(Ministeri e Regioni)  i contenuti del Q.S.N. sono stati concordati
da tutti;
• Dopo l’approvazione del Q.S.N., ogni Amministrazione centrale e
regionale si è dotata di un proprio documento di programmazione
strategica  La Regione Piemonte ha approvato un Documento di
programmazione strategico – operativa Regionale (DPSO) e un
Documento unitario di programmazione (DUP);
• Sulla base delle indicazioni del Q.S.N. e dei documenti strategici
regionali sono stati predisposti gli strumenti di attuazione previsti: i
Programmi operativi nazionali (P.O.N.) e regionali (P.O.R.), i
Programmi attuativi Nazionali e Regionali FAS (PAR).
49
QSN – strategia (2)
 La strategia comprende quattro macro obiettivi, che
esprimono le finalità della programmazione 2007-2013, a sua
volta declinati in dieci priorità che costituiscono il fondamento
del percorso strategico su cui si articola l'intera politica
regionale unitaria.
 Le priorità tematiche sono differenziate in funzione di:
 Le due aree geografiche principali del Paese: Centro Nord e
Mezzogiorno,
 I tre obiettivi comunitari della politica di coesione: Convergenza,
Competitività Regionale e Occupazione, Cooperazione Territoriale
Europea.
50
QSN: Macro-obiettivi e Priorità
tematiche (1)
1) Miglioramento e
valorizzazione delle risorse
umane
a) Sviluppare i circuiti
della conoscenza
2) Promozione,
valorizzazione e diffusione
della Ricerca e
dell’innovazione per la
competitività
51
QSN: Macro-obiettivi e Priorità
tematiche (2)
3) Energia e ambiente: uso
sostenibile e efficiente delle
risorse per lo sviluppo
b) Accrescere la qualità
della vita, la sicurezza
e l’inclusione sociale
4) Inclusione sociale, servizi
per qualità della vita e
attrattività territoriale
52
QSN: Macro-obiettivi e Priorità
tematiche (3)
5) Valorizzazione delle
risorse naturali e culturali
c) Potenziare le filiere
produttive, i servizi e la
concorrenza
6) Reti e collegamenti per la
mobilità
7) Competitività dei sistemi
produttivi e occupazione
8) Competitività e attrattività
di città e sistemi urbani
53
QSN: Macro-obiettivi e Priorità
tematiche (4)
9) Apertura internazionale e
attrazione di investimenti,
consumi e risorse
d) Internazionalizzare e
modernizzare
10) Governance, capacità
istituzionali e mercati
concorrenziali ed efficaci
54
QSN: Aspetti finanziari (1)
55

Con riferimento alla sola quota comunitaria inerente il
cofinanziamento dei Fondi strutturali, l’Italia potrà disporre
nel settennio di poco meno di 28 miliardi di euro, così
ripartiti:
 per circa il 75% alla CONVERGENZA (Sicilia,
Campania, Calabria, Puglia, Basilicata,),
 per circa il 22,5% alla COMPETITIVITÀ REGIONALE
E OCCUPAZIONE (le restanti Regioni italiane),
 per il restante 2,5% alla COOPERAZIONE
TERRITORIALE EUROPEA

Le Regioni del Centro/Nord gestiscono direttamente la
maggior parte delle risorse, mentre per le 5 Regioni del
Mezzogiorno il Governo Centrale continua a gestire circa il
35% dei Fondi.
QSN: Aspetti finanziari (2)
 Alle risorse dei Fondi strutturali indicate nella slide
precedente, occorre aggiungere quelle del cofinanziamento
nazionale che, a mezzo Delibera CIPE, include tanto la quota
statale (Fondo di Rotazione) quanto quella regionale  il
Cofinanziamento da parte dello Stato membro è una
condizione per ottenere i Fondi comunitari.
 Vi è poi il Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS) che, grazie
all’impegno settennale assunto in Finanziaria 2007 (comma
863-866), garantirà risorse aggiuntive per circa 64 miliardi
(più residui) così ripartite:
 85% Mezzogiorno,
 15% Centro Nord
56
QSN: Elenco dei Programmi Operativi regionali
Obiettivi Convergenza e Competitività
57
REGIONE
Emilia Romagna
Friuli-Venezia-Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
P.A. Bolzano
P.A. Trento
Piemonte
Toscana
Umbria
Valle d'Aosta
Veneto
Abruzzo
Molise
Sardegna
Basilicata
Calabria
Campania
Puglia
Sicilia
Macro-area
Obiettivo
Centro Nord
CRO
Mezzogiorno
CONV
POR FESR
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
POR FSE
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
QSN: Elenco dei Programmi operativi nazionali
Obiettivi Convergenza e Competitività
INTER
PON o PROGRAMMI
NAZIONALI
AMBITO
58
Sicurezza
Istruzione
Ricerca e competitività
Reti e mobilità
Governance e AT
Azioni di sistema
Energia rinnovabili e risparmio ernergetico
Attrattori culturali, naturali e turismo
Obiettivo
CONV
PON FESR
X
X
X
X
X
CRO
CONV
X
X
PON FSE
FAS
X
X
X
X
X
X
X
X
X
QSN: Elenco dei PO dell’Obiettivo
Cooperazione territoriale europea
COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
59
TRASNFRONTALIERA
PO Italia-Francia Alpi (ALCOTRA)
PO Italia-Francia frontiera marittima
PO Italia-Svizzera
PO Italia-Austria
PO Italia-Grecia
PO Italia-Malta
Po Italia-Slovenia (*)
ENPI-CBC
PO Italia-Tunisia
PO Bacino Mediterraneo
IPA-CBC
PO Adriatico
TRANSNANZIONALE
PO Spazio Alpino
PO Europa Centrale
PO Europa Sudiorientale
PO Meditteraneo
QSN: Aspetti finanziari Mezzogiorno –
obiettivo Convergenza
(solo quote Fondi Strutturali)
PO
Basilicata
Calabria
Campania
Puglia
Sicilia
Pon Istruzione
Pon Ricerca
Pon Sicurezza
Pon Reti e mobilità
Pon Governance AT
Poi Energia
Poi attrattori
TOTALE CONV
60
POR FESR
300.874.549
1.499.120.026
3.432.397.599
2.619.021.978
3.269.802.550
247.654.915
3.102.696.821
579.040.437
1.374.728.891
138.095.405
803.893.176
515.575.907
17.882.902.254
POR FSE
128.946.235
430.249.377
559.000.000
639.600.000
1.049.619.576
742.964.746
207.143.108
3.757.523.042
Quota FSE
TOTALE
30,0
429.820.784
22,3
1.929.369.403
14,0
3.991.397.599
19,6
3.258.621.978
24,3
4.319.422.126
75,0
990.619.661
0,0
3.102.696.821
0,0
579.040.437
0,0
1.374.728.891
60,0
345.238.513
0,0
803.893.176
0,0
515.575.907
17,4
21.640.425.296
QSN: Aspetti finanziari Centro-Nord
obiettivo Competitività
(solo quote Fondi Strutturali)
61
PO
Emilia Romagna
Friuli-Venezia-Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
P.A. Bolzano
P.A. Trento
Piemonte
Toscana
Umbria
Valle d'Aosta
Veneto
Abruzzo
Molise
Sardegna
Pon Azioni di sistema
TOTALE CRO
POR FESR
128.107.883
74.069.674
371.756.338
168.145.488
210.887.281
112.906.728
26.021.981
19.286.428
426.119.322
338.466.574
149.975.890
19.524.245
207.939.920
139.760.495
70.765.241
729.291.176
3.193.024.664
POR FSE
295.929.210
120.355.589
368.038.775
147.619.048
338.017.613
111.554.330
60.745.159
61.198.969
397.283.869
313.045.574
98.984.087
32.911.544
349.019.589
127.719.591
37.665.371
243.097.059
28.680.066
3.131.865.443
Quota FSE
TOTALE
69,8
424.037.093
61,9
194.425.263
49,7
739.795.113
46,7
315.764.536
61,6
548.904.894
49,7
224.461.058
70,0
86.767.140
76,0
80.485.397
48,2
823.403.191
48,0
651.512.148
39,8
248.959.977
62,8
52.435.789
62,7
556.959.509
47,7
267.480.086
34,7
108.430.612
25,0
972.388.235
100,0
28.680.066
49,5
6.324.890.107
QSN: Aspetti finanziari obiettivo
Cooperazione
(solo quote Fondi Strutturali)
PO
TRANSFRONTALIERO
PO ALCOTRA
PO Italia-Francia mare
PO Italia-Svizzera
PO Italia-Austria
PO Italia-Grecia
PO Italia-Malta
Po Italia-Slovenia (*)
ENPI-CBC
PO Italia-Tunisia
PO Bacino Mediterraneo
IPA-CBC
PO Adriatico
TRANSNANZIONALE
PO Spazio Alpino
PO Europa Centrale
PO Europa Sudiorientale
PO Meditteraneo
TOTALE CTE
62
POR FESR
457.919.072
87.419.616
94.928.391
68.811.858
37.684.265
57.538.575
19.106.204
92.430.163
61.582.966
12.595.744
48.987.222
117.145.966
117.145.966
209.805.513
36.148.288
32.946.071
43.050.642
97.660.512
846.453.517
I DOCUMENTI STRATEGICI
REGIONALI
(DSR, DPSO, DUP)
63
Il processo di programmazione
QSN
DPSO
Individua la
strategia
Indica obiettivi e
priorità
Definisce il
percorso e le regole
della politica
regionale unitaria
64
DUP
Indica gli obiettivi
e le linee
progettuali della
Politica Regionale
di coesione
Definisce gli
indirizzi per la
programmazione
integrata dei fondi
europei nazionali e
regionali
Orienta tutte le
risorse a
disposizione della
Regione
Piemonte su
poche priorità e
linee di intervento
strategicamente
selezionate
Strumenti
operativi
PAR FAS
POR FESR
POR FSE
PSR
I documenti programmatici regionali (1)
 Documento Strategico Preliminare – DSR – (approvato
con DCR dell’11 ottobre 2005), con il quale si sono delineate
gli obiettivi di livello macro e si è contribuito alla messa a punto
del QSN;
 Piano Territoriale Regionale (approvato con DGR dell’14
novembre 2005 e poi del 13 dicembre 2005), che costituisce lo
strumento per integrare la programmazione economicofinanziaria con gli indirizzi territoriali regionali;
 Documento di Programmazione Strategico-Operativa
- DPSO – (DCR del 21 dicembre 2006), che stabilisce gli
indirizzi generali per l’impiego delle risorse comunitarie (FESR
e FSE) e del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS).
66
I documenti programmatici regionali (2)
 Programma Operativo Regionale – POR – FESR
(approvato con Decisione comunitaria del 2 agosto 2007)
 Programma Operativo Regionale – POR – FSE
(approvato con Decisione comunitaria del 6 novembre 2007) e
relativo Strumento di Attuazione Regionale – SAR - (DGR del
16 giugno 2008)
 Programma di Sviluppo Rurale – FEASR - (approvato con
Decisione comunitaria del 28 novembre 2007)
 Documento di programmazione economica e
finanziaria regionale - DPFER – , a mezzo del quale si
procede all’allocazione disponibili nel triennio
67
I documenti programmatici regionali (3)
 Documento Unico di Programmazione – DUP – (DGR
del 21 luglio 2008, come modificata e integrata da DGR del 6
ottobre 2008), che fornisce una traduzione operativa degli
indirizzi generali stabiliti dal DPSO e contiene il Piano unitario
di Valutazione della Politica Regionale
 Programma Attuativo Regionale del Fondo Aree
Sottoutilizzate - PAR FAS - (DGR del 6 ottobre 2008),
che identifica le priorità di intervento per il finanziamento
della cosiddetto politica di coesione nazionale
68
DPSO - I grandi assi strategici (priorità)
• INNOVAZIONE E TRANSIZIONE PRODUTTIVA
• SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, EFFICIENZA ENERGETICA, SVILUPPO
DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI
• RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE
• VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE
69
DPSO – Obiettivi generali dei fondi
70
FESR
Rafforzare la coesione economica e sociale eliminando le principali disparità regionali attraverso il
sostegno allo sviluppo e all'adeguamento strutturale delle economie regionali. Sostegno allo sviluppo
economico sostenibile e integrato, a livello regionale e locale, e all'occupazione, mobilitando e rafforzando
la capacità endogena tramite programmi operativi volti all'ammodernamento e alla diversificazione delle
strutture economiche e alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili.
FSE
Rafforzare la coesione economica e sociale migliorando le possibilità di occupazione e di impiego,
favorendo un alto livello di occupazione e nuovi e migliori posti di lavoro.
FAS
Rafforzare la competitività del sistema regionale attraverso: l'incremento della sua capacità di produrre e
assorbire nuove tecnologie; l'utilizzo sostenibile delle risorse naturali, ambientali e culturali; lo sviluppo
delle reti e dei nodi per l'accessibilità e la mobilità sostenibile; il miglioramento dei servizi pubblici.
FEASR
Migliorare la competitività dei settori agricolo e forestale, l'ambiente e la gestione dello spazio rurale nonché
la qualità della vita e la diversificazione delle attività nelle zone rurali.
Cooperazione
transfrontaliera
Sviluppare attività economiche e sociali transfrontaliere mediante strategie congiunte in favore dello
sviluppo territoriale sostenibile. Si tratta ad esempio di incoraggiare l'imprenditorialità, la tutela e la gestione
delle risorse naturali e culturali, nonché la collaborazione, le capacità e l'utilizzazione congiunta delle
infrastrutture.
Cooperazione
transnazionale
Organizzare e sviluppare la cooperazione transnazionale, compresa la cooperazione bilaterale fra regioni
marittime. Le priorità riguardano l'innovazione, l'ambiente, il miglioramento dell'accessibilità e lo sviluppo
urbano sostenibile.
Cooperazione
interregionale
Aumentare l’efficacia della politica regionale. Si tratta in particolare di promuovere la creazione di reti e lo
scambio di esperienze tra le autorità regionali e locali.
Documento Unitario di
Programmazione (DUP) – (1)
 Il Documento Unitario di Programmazione (D.U.P.), nasce dal
Documento di programmazione strategico-operativa (D.P.S.O.),
il quale stabilisce gli indirizzi per la programmazione integrata dei
fondi europei, nazionali e regionali, nell'ambito della politica di
coesione regionale per il periodo 2007-2013
 Il DUP 2007-2013 si compone di quattro assi, inseriti in un
quadro sinergico orientato verso l’integrazione tra fondi ordinari
e fondi aggiuntivi in riferimento a comuni obiettivi di
competitività, e della dimensione territoriale quale riferimento
per una politica integrata della Regione Piemonte
71
Documento Unitario di
Programmazione (DUP) – (2)
 Con la trasmissione del D.U.P. al MISE-DPS, la Regione Piemonte
ha attuato il primo momento di condivisione istituzionale della
strategia di coesione unitaria e definito gli ambiti e gli elementi nei
quali definire lo spazio di cooperazione interistituzionale nella fase
di attuazione
 La programmazione ed il trasferimento delle risorse F.A.S. subisce
un radicale cambiamento rispetto al passato, trasformandosi da
momento discontinuo ed episodico a elemento programmatorio
pluriennale di completamento delle politiche di coesione
comunitarie. Ne consegue che la programmabilità pluriennale
delle risorse consente di realizzare una reale integrazione con la
programmazione comunitaria
72
Le linee generali di intervento (DUP)
a. Innovazione e transizione produttiva
1. Piattaforme tecnologiche
2. Poli innovativi
3. Sistemi produttivi regionali
4. ICT e infrastrutturazione informatica
5. Internazionalizzazione, promozione, marketing territoriale
b. Sostenibilità ambientale, efficienza energetica, sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili
6. Risparmio energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili
c. Riqualificazione territoriale
7. Un sistema rurale di qualità
8. Riqualificazione ambientale e territoriale
9. Paesaggi turistico-culturali
10. Reti e circuiti turistico-culturali
11. Sviluppo sostenibile del sistema montano
12. La mobilità sostenibile: il sistema della logistica e delle reti infrastrutturali
d. Valorizzazione delle risorse umane
13. Sviluppo del sistema dei servizi sociali a favore delle famiglie, dei minori, degli anziani e dell'inlcusione sociale
14. Qualificazione e miglioramento dei servizi per l'impiego
15. Formazione per tutta la vita e promozione dell'innovazione
73
I documenti di programmazione
2007-2013
della Regione Piemonte
74
Struttura dei POR 2007-2013
 I Programmi Operativi Regioni (POR)
hanno tutti una strutturazione comune che
discende da un confronto intervenuto in
sede di Conferenza delle Regioni sulla base
di un indice “consigliato” dalla Commissione
Europea.
75
Struttura POR 2007-2013:
Indice generale
1) Analisi di contesto
2) Valutazioni propedeutiche alla strategia
3) Strategia di intervento
4) Priorità di intervento
5) Modalità di attuazione
6) Disposizioni finanziarie
76
Risorse finanziarie dei POR FSE e FESR
DOTAZIONE FINANZIARIA DEI FONDI STRUTTURALI E
COFINANZIAMENTO NAZIONALE ASSEGNATA ALLA REGIONE
PIEMONTE
FS = 827.416.159 €
Fdr = 972.126.859 €
48,5%
51,5%
P.O.R. FSE
Quota FSE
(€)
Quota Fdr
(€)
Quota FR
(€)
Totale
(€)
Quota FESR
(€)
Quota Fdr
(€)
Quota FR
(€)
Totale
(€)
401.296.837
471.481.527
141.444.458
1.014.222.822
426.119.322
500.645.332
150.193.600
1.076.958.254
397.283.869
77
P.O.R. FESR
Quota (1%) FSE
per PON
(€)
Quota (0,5%) Fdr
per PON
(€)
4.012.968
2.357.408
469.124.119
6.370.376
141.444.458 1.007.852.446
REGIONE PIEMONTE
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE
(P.O.R.) FONDO SOCIALE EUROPEO (F.S.E.)
OBIETTIVO
“COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE
Approvato dalla Commissione Europea
con Decisione C(2007)5464 del 06/11/2007
78
RISORSE FINANZIARIE DEL POR FSE PERIODO
2007 - 2013
DOTAZIONE FINANZIARIA DI FONDI STRUTTURALI E COFINANZIAMENTO
NAZIONALE ASSEGNATA ALLA REGIONE PIEMONTE
48,5%
51,5%
P.O.R. FESR
79
P.O.R. FSE
FSE
COF.
NAZIONALE
COF.REGIONALE
TOTALE COSTO
PUBBLICO
397.283.869
469.124.119
141.444.458
1.007.852.446
POR FSE 2007 - 2013
OBIETTIVO
GENERALE
Qualificare la popolazione e il lavoro
obiettivi
specifici
ASSE I
a) Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l’adattabilità dei lavoratori
ADATTABILITA’
b) Sostenere l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro
c) Sviluppare servizi e politiche per l’anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la
competitività e l’imprenditorialità
ASSE II
OCCUPABILITA’
d) Aumentare l’efficienza, l’efficacia, la qualità e l’inclusività delle istituzioni del mercato del lavoro
e) Attuare politiche del lavoro attive e preventive ….
f) Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere
ASSE III
COESIONE SOCIALE
g) Sviluppare percorsi di integrazione e migliorare il (re)inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati
per combattere ogni forma di discriminazione sul MdL
ASSE IV
h) Elaborazione e introduzione dei sistemi di istruzione, formazione, lavoro, ..
CAPITALE UMANO
i) Aumentare l’accesso a opportunità formative lungo tutto l’arco di vita…
ASSE V
TRANSNAZIONALITA’
ASSE VI
ASSISTENZA TECNICA
80
l) Creazione di reti tra Università, centri di ricerca, sistema produttivo, …
m) Promuovere la realizzazione … di iniziative interregionali e transnazionali
n) Migliorare l’efficacia e l’efficienza dei PO attraverso azioni e strumenti di supporto
DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE PER
ASSE
ASSE I
ADATTABILITA’
ASSE II
OCCUPABILITA’
ASSE III
COESIONE SOCIALE
ASSE IV
CAPITALE UMANO
ASSE V
TRANSNAZIONALITA’
ASSE VI
81
ASSISTENZA TECNICA
25 %
251.963.112 €
26 %
262.041.636 €
8%
80.628.196 €
34 %
342.669.832 €
3%
30.235.574 €
4%
40.314.098 €
ASSE I
Assi
Obiettivi specifici
N°
Attività
1 Progetti di formazione continua di iniziativa aziendale connessi con le scelte di investimento delle imprese
2
I) Adattabilità
a) Sviluppare sistemi di formazione continua e
sostenere l'adattabilità dei lavoratori
Programmi di formazione continua proposti da soggetti formatori accreditati, rivolti a lavoratori e datori di
lavoro e destinati a sostenerne l'adattabilità, la competitività e i processi di sviluppo
3 Predisposizione di metodologie innovative e flessibili per assicurare l'accesso alla formazione
4
Piani Formativi di Area o interventi analoghi volti a sostenere attraverso l'azione formativa specifici
programmi di sviluppo regionale
5
Formazione per la qualificazione sul lavoro (apprendistato professionalizzante) e per il conseguimento di
una qualifica, di un diploma o di un titolo di formazione superiore da parte degli apprendisti
b) Favorire l'innovazione e la produttività attraverso
6 Progetti di active ageing , empowerment e diffusione della responsabilità sociale delle imprese
una migliore organizzazione e qualità del lavoro
7 Progetti di ricollocazione a prevenzione e contrasto di situazioni di crisi aziendale e/o settoriale
8 Percorsi formativi finalizzati all'occupazione
c) Sviluppare politiche e servizi per l'anticipazione e
gestione dei cambiamenti, promuovere la
9 Incentivi per l'inserimento-reinserimento al lavoro e la stabilizzazione occupazionale
competitività e l'imprenditorialità
10 Percorsi integrati per la creazione d’impresa
11 Formazione per l'imprenditorialità
82
ASSE II
Assi
Obiettivi specifici
N°
Attività
1 Azioni intese ad assicurare il governo e il coordinamento delle politiche del lavoro
2 Interventi per il potenziamento del sistema informativo lavoro
d) Aumentare l'efficienza, l'efficacia, la qualità e
l'inclusività delle istituzioni del mercato del lavoro
3 Azioni per la promozione del raccordo tra i CPI e Agenzie per il lavoro
4 Formazione degli operatori dei servizi al lavoro
5
Azioni per la qualificazione del sistema regionale dei servizi al lavoro (autorizzazione/accreditamento,
"quadro delle competenze", ecc)
6 Interventi per l'emersione del lavoro nero
7 Percorsi integrati e personalizzati per l'inserimento e il reinserimento al lavoro
II) Occupabilità
8 Servizi di sostegno alla domanda di lavoro espressa dalle imprese
9 Progetti rivolti agli inattivi
e) Attuare politiche del lavoro attive e preventive, con
particolare attenzione all'integrazione dei migranti nel
mercato del lavoro, all'invecchiamento attivo, al lavoro
autonomo e all'avvio di imprese
10 Interventi per la promozione della stabilizzazione occupazionale (in particolare dei giovani e delle donne)
11 Incentivi per l'inserimento-reinserimento al lavoro e la stabilizzazione occupazionale
12 Percorsi formativi finalizzati all'inserimento lavorativo di giovani e adulti
13 Interventi a favore dell'invecchiamento attivo
14 Progetti integrati intesi a favorire l'acquisizione di competenze di base e specialistiche da parte dei migranti
15 Interventi per l'aumento e la qualificazione dell'occupazione femminile
f) Migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre 16 Interventi di conciliazione tra vita familiare e professionale
le disparità di genere
17 Progetti per la condivisione delle responsabilità tra i generi
18 Azioni per la promozione della cultura di parità
83
ASSE III
Assi
Obiettivi specifici
N°
Attività
1 Progetti integrati intesi a favorire l'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati
2
Progetti integrati per la riduzione della devianza giovanile e il recupero dei drop out ai fini dell'inserimento
lavorativo
III) Inclusione sociale
3 Progetti integrati per il collocamento mirato dei soggetti affetti da disabilità
4 Progetti integrati volti al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti
g) Sviluppare percorsi di integrazione e
migliorare il (re)inserimento lavorativo dei
5 Progetti integrati per il recupero dei soggetti affetti da dipendenze al fine della loro occupabilità
soggetti svantaggiati per combattere ogni forma
di discriminazione nel mercato del lavoro
6 Interventi formativi per l'integrazione socio-lavorativa dei soggetti svantaggiati
7 Incentivi per l'inserimento-reinserimento al lavoro e la stabilizzazione occupazionale
8 Azioni per il rafforzamento del terzo settore
9
84
Misure di accompagnamento per il raccordo tra istituzioni, attori che hanno in carico i soggetti deboli e
beneficiari finali
ASSE IV
Assi
Obiettivi specifici
N°
Attività
1 Formazione degli operatori e dei docenti del sistema educativo
2 Azioni per la qualificazione del sistema educativo (accreditamento, standard, qualifiche)
3 Interventi per la stabilizzazione dell’offerta di istruzione e formazione professionale
4 Interventi per l’integrazione tra politiche dell’istruzione, della formazione e del lavoro
h) Elaborazione e introduzione delle riforme dei
sistemi di istruzione, formazione e lavoro per
migliorarne l’integrazione e sviluppare l’occupabilità,
con particolare attenzione all’orientamento
5 Azioni per l’accertamento, la leggibilità e la fruibilità delle competenze
6 Interventi per il potenziamento del sistema informativo della formazione professionale
7 Analisi dei fabbisogni formativi e professionali
IV) Capitale umano
8 Interventi per la riorganizzazione del sistema educativo
9 Studi e ricerche in materia di sistema educativo
10 Azioni di orientamento tese a favorire scelte individuali consapevoli
11
Percorsi e progetti sperimentali connessi alla riforma del secondo ciclo del sistema educativo e finalizzati
all'occupabilità
12 Percorsi di formazione permanente a carattere professionalizzante
i) Aumentare la partecipazione alle opportunità
formative lungo tutto l’arco della vita e innalzare i
livelli di apprendimento e conoscenza
13
Progetti di istruzione degli adulti finalizzati all’acquisizione di competenze di base e trasversali funzionali
all'inserimento e reinserimento lavorativo
14 Percorsi per il rientro nel sistema educativo formale ai fini dell'occupabilità
15 Azioni di sistema per l’innovazione didattica della formazione per adulti
Percorsi formativi finalizzati al conseguimento di competenze di livello medio-alto coerenti con l'evoluzione
l) Creazione di reti tra università, centri tecnologici di 16 della domanda di lavoro e realizzati anche in forma integrata
ricerca, mondo produttivo e istituzionale con
17 Azioni di sistema per la riorganizzazione dell'offerta formativa (Poli formativi e simili)
particolare attenzione alla promozione della ricerca e
dell’innovazione
18 Sostegno ai ricercatori per la diffusione dell'innovazione in impresa
85
ASSE V-VI
V) Transnazionalità e
interregionalità
Assi
Obiettivi specifici
N°
Attività
1 Progetti per la definizione e l’attuazione di politiche di active ageing
m) Promuovere la realizzazione e lo sviluppo di
iniziative e di reti su base interregionale e
transnazionale, con particolare attenzione allo
scambio delle buone pratiche
2 Progetti per il coordinamento delle politiche europee in materia di immigrazione
Progetti per il confronto di modelli, l’individuazione e la disseminazione di buone pratiche in relazione ai
3 principali campi di intervento del FSE (lifelong learning, servizi per il lavoro, inclusione sociale, pari
opportunità di genere)
1 Azioni di assistenza tecnica all'attuazione del programma operativo
2 Azioni per la valutazione dei progetti e del Programma
VI) Assistenza tecnica
3 Azioni per l'implementazione del sistema di monitoraggio regionale dedicato al FSE
4 Audit, valutazione, controllo, ispezione e rendicontazione delle attività ammesse a finanziamento
n) Migliorare l’efficacia e l’efficienza dei Programmi
Operativi attraverso azioni e strumenti di supporto
5 Azioni per lo sviluppo e la razionalizzazione del sistema informativo regionale e provinciale
6
Azioni per il funzionamento del Comitato di Sorveglianza e di altre sedi di confronto e concertazione istituite
tra AdG dei PO o all'interno della Regione
7 Piano di comunicazione e pubblicità
8 Studi, ricerche, seminari, convegni e pubblicazioni in materia di politiche in favore delle risorse umane
9
86
Rafforzamento delle risorse tecniche e delle dotazioni di personale coinvolto nella programmazione,
gestione, sorveglianza e controllo del POR
QUADRO FINANZIARIO (1)
REGIONE PIEMONTE
Piano finanziario del Programma Operativo per anno
Anno
TOTALE
CONTRIBUTO
ELEGIBILE
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
87
Totale
contributo
135.568.204
138.279.568
141.045.159
143.866.062
146.743.384
149.678.252
152.671.817
135.568.204
138.279.568
141.045.159
143.866.062
146.743.384
149.678.252
152.671.817
TOTALE 1.007.852.446
1.007.852.446
CONTRIBUTO PUBBLICO
Contributo
Controparte nazionale
comunitario
totale
centrale
regionale
53.439.430
54.508.219
55.598.383
56.710.351
57.844.558
59.001.449
60.181.479
Contributo
elegibile
privato
altro
82.128.774
83.771.349
85.446.776
87.155.711
88.898.826
90.676.803
92.490.338
63.102.803
64.364.859
65.652.156
66.965.199
68.304.503
69.670.594
71.064.005
19.025.971
19.406.490
19.794.620
20.190.512
20.594.323
21.006.209
21.426.333
-
-
397.283.869 610.568.577
469.124.119
141.444.458
-
-
quota FSE
(€)
quota Fdr
(€)
quota FR
(€)
Totale (€)
397.283.869
469.124.119
141.444.458
1.007.852.446
39,42%
46,55%
14,03%
100,00%
QUADRO FINANZIARIO (2)
REGIONE PIEMONTE
Piano finanziario del Programma Operativo per asse prioritario
ASSI
Totale costo
pubblico
CONTRIBUTO PUBBLICO
Partecipazione
Partecipazione pubblica nazionale
Totale
Centrale
Regionale
comunitaria (FSE)
Contributo
elegibile
privato
Altro
Tasso di
cofinanziamento
FSE
Peso
Assi
I - Adattabilità
251.963.112
251.963.112
99.320.967
152.642.145
117.281.030
35.361.115
-
-
39,42%
25%
II - Occupabilità
262.041.635
262.041.635
103.293.806
158.747.829
121.972.271
36.775.558
-
-
39,42%
26%
80.628.197
80.628.197
31.782.710
48.845.487
37.529.930
11.315.557
-
-
39,42%
8%
342.669.830
342.669.830
135.076.515
207.593.315
159.502.199
48.091.116
-
-
39,42%
34%
V - Transnazionalità e
interregionalità
30.235.574
30.235.574
11.918.516
18.317.058
14.073.724
4.243.334
-
-
39,42%
3%
VI - Assistenza tecnica
40.314.098
40.314.098
15.891.355
24.422.743
18.764.965
5.657.778
-
-
39,42%
4%
1.007.852.446
1.007.852.446
397.283.869
610.568.577
469.124.119
141.444.458
-
-
39,42%
100%
III - Inclusione sociale
IV - Capitale Umano
TOTALE
88
TOTALE COSTO
ELEGIBILE
Dotazioni finanziarie a confronto
DOTAZIONE FINANZIARIA POR 2000-2006
TOTALE
FSE
FDR
Bilancio regionale
100%
45%
44%
11%
1.054.213.533
474.396.090
463.853.955
115.963.489
DOTAZIONE FINANZIARIA POR 2007-2013
89
TOTALE
FSE
FDR
Bilancio regionale
100%
39,42%
46,55%
14,03%
1.007.852.446
397.283.869
469.124.119
141.444.458
REGIONE PIEMONTE
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE
(P.O.R.) FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE
(F.E.S.R.)
OBIETTIVO
“COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE”
Approvato con Decisione C(2007) 3809 dell’8 agosto 2007
90
RISORSE FINANZIARIE DEL POR FESR
PERIODO 2007 - 2013
DOTAZIONE FINANZIARIA DI FONDI STRUTTURALI E COFINANZIAMENTO
NAZIONALE ASSEGNATA ALLA REGIONE PIEMONTE
51,5%
48,5%
P.O.R. FSE
91
P.O.R. FESR
FESR
COF. NAZIONALE
COF.REGIONALE
TOTALE COSTO
PUBBLICO
426.119.322
500.645.332
150.193.600
1.076.958.254
POR FESR 2007 - 2013
OBIETTIVO
GENERALE
Sviluppare le capacità di adattamento del sistema regionale ai repentini cambiamenti indotti
dall’interdipendenza dei sistemi economici, potenziando quindi la capacità di innovare ed
agevolando l’aggancio alle aree europee con standard di vita più elevati
obiettivi
specifici
ASSE I
INNOVAZIONE E TRANSIZIONE
PRODUTTIVA
ASSE II
SOSTENIBILITA’ ED
EFFICIENZA ENERGETICA
ASSE III
RIQUALIFICAZIONE
TERRITORIALE
ASSE IV
ASSISTENZA TECNICA
92
Rafforzare la competitività del sistema regionale attraverso l’incremento della sua
capacità di produrre ricerca ed innovazione, di assorbire e trasferire nuove tecnologie,
con particolare riferimento a tematiche di frontiera, alle innovazioni in campo ambientale
e allo sviluppo della Società dell’Informazione
Promozione dell’eco-sostenibilità di lungo termine della crescita economica perseguendo
una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali
Promozione dell’integrazione tra valorizzazione del patrimonio ambientale - storico culturale e le attività imprenditoriali ad essa connesse e riqualificazione delle aree urbane
attraverso l’inclusione sociale, lo sviluppo economico e la rigenerazione delle aree
degradate
Sviluppare un’attività di assistenza per la struttura tecnico-amministrativa della Regione,
al fine di garantire una miglioramento nei livelli di efficienza del processo di
programmazione ed implementazione del Programma e delle iniziative correlate
DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE PER
ASSE
ASSE I
INNOVAZIONE E
TRANSIZIONE
PRODUTTIVA
ASSE II
SOSTENIBILITA’ ED
EFFICIENZA ENERGETICA
ASSE III
RIQUALIFICAZIONE
TERRITORIALE
ASSE IV
ASSISTENZA TECNICA
93
46,2 %
497.985.496 €
25,1 %
270.639.610 €
25,1 %
270.639.610 €
3,5 %
37.693.538 €
ASSE I
INNOVAZIONE E TRANSIZIONE PRODUTTIVA
OBIETTIVI OPERATIVI
ATTIVITÀ
I.1.1
PIATTAFORME INNOVATIVE
Sostegno alla ricerca industriale e allo sviluppo sperimentale
promossi da raggruppamenti di operatori (privati e pubblici) in
ambiti scientifici e produttivi ad altro contenuto di conoscenza
e tecnologia, anche sperimentando esperienze di aree regionali
maggiormente avanzate
I.1
Promuovere l’innovazione attraverso il
rafforzamento dei processi di conoscenza
tecnologica, la diffusione e la
realizzazione di investimenti di natura
innovativa favorendo la cooperazione tra
Università, Centri di ricerca e imprese
I1.2
POLI DI INNOVAZIONE
Promozione e sostegno a network e strutture per organizzare e
diffondere innovazione presso le PMI, filiere e distretti (aree
con elevata specializzazione); le azioni promosse si focalizzano
sulla promozione del trasferimento di tecnologie …
I.1.3
INNOVAZIONE E PMI
Sostegno a progetti e investimenti in innovazione e ricerca in
modo da agevolare la produzione di beni a contenuto
tecnologico e orientati a soddisfare le esigenze del mercato di
riferimento per la crescita delle PMI e delle loro rete
94
ASSE I
INNOVAZIONE E TRANSIZIONE PRODUTTIVA
OBIETTIVI OPERATIVI
ATTIVITÀ
I.2.1
ECOINNOVAZIONE
I.2
Promuovere processi di innovazione
finalizzati all’introduzione di tecnologie
pulite nell’ambito del sistema produttivo
delle PMI e delle istituzioni
Promozione degli investimenti delle PMI attive nel campo
dell’eco-innovazione attraverso il sostegno dell’attività di RST
nell’ambito dell’ideazione e sperimentazione di macchinari,
processi e procedure capaci di minimizzare l’impatto ambientale
delle attività umane e in particolare produttive
I.2.2
ADOZIONE DI TECNOLOGIE AMBIENTALI
Sostegno alle PMI nell’adozione di beni strumentali, procedure e
processi per limitare le esternalità negative nei confronti delle
componenti ambientali
I.3.1
SERVIZI INFORMATICI INNOVATIVI
I.3
Sostenere e rafforzare l’offerte di servizi
informatici e il loro migliore utilizzo da
parte delle PMI finalizzato all’efficienza dei
metodi di produzione e di organizzazione
delle funzioni aziendali
95
Sostegno alle PMI operanti nel settore informatico per
promuovere e sviluppare servizi da destinare al supporto
dell’efficienza aziendale
I.3.2
ADOZIONE TIC
Sostegno alle PMI ed alle istituzioni per l’adozione e
l’utilizzazione delle TIC per promuovere innovazione nei
processi produttivi e nell’erogazione di servizi al fine di
realizzare efficienza, competitività e crescita
ASSE II
SOSTENIBILITA’ ED EFFICIENZA ENERGETICA
OBIETTIVI OPERATIVI
ATTIVITÀ
II.1.1
PRODUZIONE DI ENERGIE RINNOVABILI
Interventi finalizzati a rafforzare la filiera produttiva delle energie
rinnovabili attraverso il sostegno ad investimenti in strutture che
producono energia derivante da fonti rinnovabili
II.1
Ridurre l’uso intensivo delle fonti
energetiche tradizionali attraverso
l’incremento della produzione energetica
da fonti rinnovabili e promuovere
l’efficienza ed il risparmio energetico nella
produzione e consumo di energia
II.1.2
BENI STRUMENTALI PER L’ENERGIA RINNOVABILE
Sostenere il rafforzamento delle PMI nella produzione di sistemi,
beni strumentali e tecnologie innovative per la produzione di
energia rinnovabile il risparmio e l’efficienza energetica negli usi
finali e nell’edilizia
II.1.3
EFFICIENZA ENERGETICA
Sostenere le PMI e le istituzioni nei processi volti a migliorare i
sistemi di risparmio energetico attraverso l’utilizzo efficiente
delle risorse energetiche tradizionali, l’adozione di sistemi di
razionalizzazione dei consumi e di minimizzazione delle
emissioni inquinanti
96
ASSE III - RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE
OBIETTIVI OPERATIVI
ATTIVITÀ
III.1.1
TUTELA DEI BENI AMBIENTALI E CULTURALI
III.1
Promuovere e rafforzare le sinergie potenziali
tra tutela, valorizzazione dell’ambiente e dei
beni naturali e crescita del sistema produttivo
Sostegno a iniziative di carattere infrastrutturale di tutela e
valorizzazione del patrimonio culturale a supporto dello sviluppo
socioeconomico e in particolare del turismo sostenibile valorizzando
il patrimonio storico, culturale, architettonico e naturale attraverso in
particolare il recupero e la rivitalizzazione di attrattori di valenza
regionale
III.1.2
IMPRENDITORIALITÀ E VALORIZZAZIONE CULTURALE
Sostegno alle PMI e alle microimprese operanti nei settori connessi
ai beni culturali e ambientali per migliorarne la fruizione
III.2.1
RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE DISMESSE
III.2
Promuovere la riqualificazione urbana in
un’ottica di sviluppo sostenibile e realizzare
più elevata competitività territoriale
Sostegno agli investimenti per il recupero di siti dismessi e loro
riconversione finalizzata alla localizzazione di attività e iniziative
produttive e in particolare dei servizi avanzati inclusi quelli per la
mobilità sostenibile (trasporti puliti)
III.2.2
RIQUALIFICAZIONE AREE DEGRADATE
Sostegno a interventi di riqualificazione di quartieri urbani
caratterizzati da elevati livelli di degrado sociale….
97
ASSE IV - ASSISTENZA TECNICA
OBIETTIVI OPERATIVI
ATTIVITÀ
IV.1.1
ASSISTENZA
IV.1.2
VALUTAZIONE
IV.1
Facilitare i processi di implementazione
del Programma operativo e ampliare la
base di conoscenze per la gestione e la
valutazione delle attività del Programma
IV.1.3
MONITORAGGIO
IV.1.4
COMUNICAZIONE
IV.1.5
STUDI E RICERCHE
98
REGIONE PIEMONTE
PROGRAMMA ATTUATIVO REGIONALE
FONDO AREE SOTTOUTILIZZATE
(FAS 2007-2013)
Approvato con con DGR n. 10-9736 del 6 ottobre 2008
Aggiornato in relazione al negoziato avviato con il DPS-MISE
99
Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS)
 Il Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS) è lo strumento nel quale, in
attuazione dell’art.119, comma 5, della Costituzione Repubblicana,
viene data unità finanziaria e programmatica agli interventi aggiuntivi
nazionali che, insieme con i fondi strutturali di origine comunitaria e
con il fondo nazionale che cofinanzia questi ultimi, agiscono in favore
del riequilibrio economico e sociale fra le diverse aree del Paese.
 Il FAS, istituito con la L. 289/02 (Legge finanziaria per il 2003), è
stato successivamente modificato con la L. 296/06 (Legge finanziaria
per il 2007); con tale ultimo provvedimento legislativo, nell’ambito
del QSN è stata prevista una dotazione finanziaria per il fondo con
riferimento al periodo 2007-2013, in modo da rendere l’orizzonte
temporale di suo riferimento coerente con l’arco di programmazione
della politica comunitaria di coesione.
100
Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS) - Risorse
Risorse Centro-NORD
(11 Regioni + 2 Prov.Aut.) 9.490,950 Meuro (15%)
ACCANTONAMENTO PER DESTINAZIONI PARTICOLARI E
RISERVA DI PROGRAMMAZIONE
Risorse Mezzogiorno
(8 regioni) 53.782,050 Meuro (85%)
RISORSE PROGRAMMI FAS IN ATTUAZIONE DEL QSN
7.762,760 milioni di euro
1.728,190 milioni di euro
PROGETTI STRATEGICI SPECIALI
630 milioni di euro
RISERVA DI PROGRAMMAZIONE
1.098,2 milioni di euro
PROGRAMMI DI INTERESSE
STRATEGICO NAZIONALE
2.218,779 milioni di euro
PROGRAMMI DI INTERESSE
STRATEGICO REGIONALE
5.543,981 milioni di euro
RISORSE ATTRIBUITE ALLA
REGIONE PIEMONTE
889,255 milioni di euro
RISORSE PROPRIE DELLA REGIONE
PIEMONTE co-finanziamento
110,745 milioni di euro
101
Programma Attuativo Regionale (PAR)
del FAS
 Le risorse del FAS sono programmate a livello regionale
mediante un Programma attuativo regionale (PAR).
 Il Programma attuativo regionale (PAR) del FAS è stato
adottato dalla Giunta Regionale con deliberazione del 6
ottobre 2008, n. 10-9736
 Tale documento di programmazione contiene:
 i profili operativi/attuativi della strategia definita nel DUP;
 l’esplicitazione degli obiettivi e delle azioni;
 l’esplicitazione delle relative modalità di attuazione;
 il quadro complessivo delle risorse programmate
102
FAS – assi strategici e risorse
Assi
Risorse
%
Asse I - Innovazione e transizione
produttiva
137.200.000,00
13,72
Asse II - Sostenibilità ambientale,
efficienza energetica, sviluppo delle fonti
energetiche rinnovabili
160.500.000,00
16,05
Asse III - Riqualificazione territoriale
603.900.000,00
60,39
Asse IV - Valorizzazione delle risorse
umane
78.400.000,00
7,84
Asse V - Assistenza tecnica, governance
e Conti pubblici territoriali
20.000.000,00
2,00
Totale
103
1.000.000.000,00
100,00
FAS – Piani Territoriali Integrati (1)
 I Piani Territoriali Integrati (PTI) rappresentano uno degli strumenti
per mezzo del quale viene perseguito quel principio alla
programmazione unitaria che ispira il DPSO.
 Condividendone gli Assi di intervento (Innovazione e transizione
produttiva, Ambiente ed energia, Sviluppo territoriale e Risorse
umane), il Bando 2006-2007 sui Piani Territoriali Integrati stabilisce la
necessità, per gli enti partecipanti, di presentare progetti che:
 siano accompagnati da un’analisi preliminare del contesto socio-
economico ed ambientale, che individui le potenzialità locali in funzione
dello sviluppo strategico del territorio;
 rappresentino una progettualità integrata, con un respiro di medio-lungo
termine proprio della strategia comunitaria e la ricerca di sinergie e
complementarietà fra i diversi fondi e le altre politiche comunitarie;
 rispondano ai criteri di coerenza con il Programma.
104
FAS – Piani Territoriali Integrati (2)
 FASE 1 – approvazione delle idee progettuali – proposte di
candidatura pervenute:
 Sono pervenuti 30 PTI e, a seguito della valutazione, con
Deliberazione della Giunta regionale 12-7010 del 27
settembre 2007 si è proceduto all’approvazione della
graduatoria dei “Programmi territoriali integrati ” per gli
anni 2006 – 2007” e all’assegnazione dei contributi (Euro
4.097.480,9) per la redazione di un programma operativo
relativo a ciascuna idea progettuale, nello specifico la DGR ha
stabilito ……
105
FAS – Piani Territoriali Integrati (3)
106
Graduatoria PTI
Enti Proponenti
Punteggio
Ivrea
94,5
Casale Monferrato
93
Torino (infrastrutture)
89,5
Alessandria
88,5
Cuneo
84,5
Alba
82
CC Tra Langa e Monf.to
80
Torino (sostenibilità energetica)
79
CM Val Lemme Alto Ovadese
76,5
Settimo Torinese
74,5
Unione Fossanese
74
CM Valli di Lanzo
72
Asti
71,5
Carmagnola
70,5
Borgomanero
70
Verbania
69,5
CM Valli Gesso e Vermenagna
66
Venaria
65,5
Rivoli
64,5
Vercelli
64,5
Chieri
62
Biella
61
Moncalieri
59,5
Novara
58,5
Saluzzo
57,5
Pinerolo
56
CM Val Sesia
53,5
Villafranca
51,5
CM Valli Monregalesi
50
CM Langa Astigiana Val Bormida
50
107
Approvazione finanziamento
ALLEGATO N. 3
Posizione in
graduatoria
Ripartizione del finanziamento per la redazione del programma operativo.
Ente Capofila
Contributo assegnato
Risorse FAS
80%
€ 160.000,00
80%
€ 160.000,00
80%
€ 160.000,00
€ 160.000,00
80%
Cuneo
€ 160.000,00
€ 160.000,00
80%
6
Alba
€ 160.000,00
€ 160.000,00
80%
7
8
CC Tra Langa e Monf.to
Torino (sostenibilità
energetica)
CM Alta Val Lemme Alto
Ovadese
€ 160.000,00
€ 160.000,00
80%
€ 133.000,00
67%
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
10
Settimo
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
11
Unione Fossanese
€ 133.000,00
67%
12
CM Valli di Lanzo
€ 133.000,00
67%
13
Asti
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
14
Carmagnola
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
15
Borgomanero
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
16
17
Verbania
CM Valli Gesso e
Vermenagna
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
18
Venaria
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
19
Rivoli
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
20
Vercelli
€ 133.000,00
67%
21
Chieri
€ 133.000,00
67%
22
Biella
€ 133.000,00
67%
23
Moncalieri
€ 133.000,00
67%
24
Novara
€ 133.000,00
67%
25
Saluzzo
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
26
Pinerolo
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
27
CM Val Sesia
€ 133.000,00
€ 133.000,00
67%
28
Villafranca
€ 133.000,00
67%
29
30
CM Valli Monregalesi
CM Langa Astigiana Val
Bormida (*)
€ 133.000,00
67%
€ 51.480,92
67%
Ivrea
2
Casale
3
Torino (infrastrutture)
4
Alessandria
5
TOTALE
€ 160.000,00
Totale
€ 160.000,00
1
9
108
Risorse
Regionali
Percentuale
rispetto al
contributo
richiesto
€ 160.000,00
€ 160.000,00
€ 87.000,00
€ 46.000,00
€ 133.000,00
€ 133.000,00
€ 133.000,00
€ 133.000,00
€ 133.000,00
€ 133.000,00
€ 133.000,00
€ 133.000,00
€ 133.000,00
€ 51.480,92
€ 2.347.480,92
€ 1.750.000,00
€ 4.097.480,92
FAS – Piani Territoriali Integrati (4)
 FASE 2 – presentazione di un Programma per ciascun PTI
e valutazione della Regione dei Programmi
 FASE 3 – approvazione dei Programmi dei PTI,
finanziamento degli interventi previsti nei PTI e attuazione
degli stessi.
 I singoli interventi dei Programmi sono finanziati dai Fondi
strutturali, dal FAS o da altri strumenti finanziari,
comunque nel rispetto delle procedure di affidamento
propri di ciascuna fonte finanziaria
109
Il Fondo europeo agricolo per lo
sviluppo rurale nella
programmazione 2007-13
110
Gli orientamenti strategici
comunitari per lo sviluppo rurale (1)
 Gli OSC per lo sviluppo rurale (decisione 2006/144/CE)
sono:
 migliorare la competitività dei settori agricolo e forestale (tramite
l’Asse 1);
con priorità per:
 modernizzazione, introduzione di innovazioni e qualità nella
catena alimentare
 trasferimento delle conoscenze
 investimenti in capitale umano e fisico
111
Gli orientamenti strategici comunitari
per lo sviluppo rurale (2)
 Gli OSC per lo sviluppo rurale (decisione 2006/144/CE)
sono:
 migliorare l’ambiente e il paesaggio rurale (tramite l’Asse 2)
con priorità per:
 conservazione della biodiversità e preservazione/sviluppo
dell’attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza
naturale
 regime delle acque
 cambiamento climatico
112
Gli orientamenti strategici comunitari
per lo sviluppo rurale (3)
 Gli Osc per lo sviluppo rurale (decisione 2006/144/CE)
sono:
 migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la
diversificazione (tramite l’Asse 3)
con priorità per:
 creazione di opportunità di lavoro e delle condizioni per la
crescita
113
Gli orientamenti strategici comunitari
per lo sviluppo rurale (4)
 Gli OSC per lo sviluppo rurale (decisione 2006/144/CE)
sono:
 costruire la capacità locale di occupazione e diversificazione
(tramite l’Asse 4 Leader)
con priorità per:
 miglioramento della governance
 mobilitazione del potenziale di sviluppo endogeno delle zone
rurali
114
Il piano strategico nazionale per lo sviluppo
rurale (PSN)
 Sulla base degli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale
l’Italia ha predisposto un Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo
Rurale (PSN) .
 Il PSN realizza un’analisi della situazione socio-economica e ambientale
relativa alla realtà rurale e definisce una strategia adattando alla
situazione italiana le priorità comunitarie.
 Dalla strategia nazionale derivano:
 per l’Asse 1 l’individuazione di una priorità relativa alle produzioni di
qualità
 per l’Asse 2 l’inserimento di una priorità di tutela del territorio
 per l’Asse 3 la definizione di due obiettivi, uno relativo all’occupazione e
uno all’attrattività dei territori
 Il PSN definisce la complementarietà e la demarcazione con gli altri
Fondi comunitari
 Il PSN individua quattro macro-tipologie di aree territoriali.
115
116
Il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013
REGIONE PIEMONTE (1)
 Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione,








117
compresa la diffusione di conoscenze scientifiche e pratiche
innovative, rivolte agli addetti del settore forestale
Avviamento di servizi di consulenza per le imprese silvicole
Accrescimento del valore economico delle foreste
Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali
Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie
nel settore forestale
Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento
dell’agricoltura e della selvicoltura
Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane
Primo imboschimento dei terreni agricoli
Ricostituzione del potenziale forestale e introduzione di interventi
preventivi
Il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013
REGIONE PIEMONTE (2)
 Sostegno agli investimenti non produttivi
 Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese
 Incentivazione di attività turistiche connesse alla fruizione sostenibile del









118
territorio rurale
Servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale
Sviluppo e rinnovamento dei villaggi
Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale
Acquisizione di competenze e animazione
Competitività
Gestione dell’ambiente/gestione del territorio
Qualità della vita/diversificazione
Cooperazione interterritoriale e transnazionale
Gestione dei gruppi di azione locale, acquisizione di competenze e
animazione
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