Titolo
PSICOLOGIA DEL LAVORO
Stefania Motta – Matr. 070216
LE FUNAMBOLE TRA LAVORO
NEL TURISMO e FAMIGLIA
LE FUNAMBOLE TRA LAVORO
NEL TURISMO e FAMIGLIA
Ho voluto, attraverso l’esperienza effettuata nella nostra aula virtuale, approfondire un
tema che mi tocca in modo particolare ossia LA SITUAZIONE LAVORATIVA DELLE
DONNE nel SETTORE TURISTICO, settore in cui ho ho avuto l’onore ed il piacere di
lavorarci direttamente per quasi 15 anni e dove indirettamente (occupandomi ora di
formazione turistico alberghiera) continuo a collaborare.
In questa mia ricerca ho voluto così esaminare :
PREMESSA: UNA FINESTRA SUL TURISMO
Pag.
3
TIPOLOGIE DI CONTRATTO NEL SETTORE TURISTICO-ALBERGHIERO
Pag.
4-5-6
I NUMERI DEL TURISMO 2006
Pag.
7-8-9
LE DONNE NEL TURISMO: esempio t.o. HOTELPLAN
Pag.10.…13
LE DONNE NEL TURISMO: esempio t.o. ALPITOUR
Pag.
14-15
LE FUNAMBOLE TRA LAVORO E FAMIGLIA: esempio t.o. ALPITOUR
Pag.
16-17
DONNA E MANAGER: UN BINOMIO POSSIBILE
Pag.
18
DONNE MANAGER A CONFRONTO
Pag. 19…21
RIFLESSIONI ……
Pag.
22-23
I dati contenuti in questa ricerca non sono DIVULGABILI, salvo relativa autorizzazione scritta.
PREMESSA: UNA FINESTRA SUL TURISMO
In Italia sono circa 800.000 gli occupati nel settore del turismo,
ovvero il 4% della forza lavoro del Paese. E’ il dato principale che
emerge da un’elaborazione effettuata su dati Inps da Federalberghi e
Fipe, in partnership con l’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo –
EBNT.
Lo studio, che ha analizzato l’andamento dell’occupazione dell’intera
filiera del turismo italiano nel corso del 2006, specifica che nella
media dell’anno i lavoratori occupati in Italia nelle aziende del settore
turismo sono stati 772.007, di cui il 42,1% uomini ed il restante
57,9% donne. Del totale il 64,5% è assunto a tempo pieno ed il
restante 35,5% a tempo parziale.
TIPOLOGIE DI CONTRATTO
NEL SETTORE TURISTICO - ALBERGHIERO
CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO
VIAGGIO E TURISMO – IMPRESE RICETTIVE
CCNL
AGENZIE
CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO o STAGIONALE
(dlg nr. 368 del
6.09.2001). Molto utilizzato sia per sostituire lavoratori assenti che per “intensificazioni delle attività
temporanee dovute a flussi non ordinari di clientela cui non sia possibile far fronte con il normale
organico”.
CONTRATTO
ACCESSORIO
DI
COLLABORAZIONE
OCCASIONALE
E
(art. 70-74 dlg. nr. 276/2003). I lavoratori occasionai svolgono attività
saltuarie, al di fuori di una continuità che lo renderebbe lavoratore professionista (possessore di
Partita Iva). Ad esempio accompagnatore che svolge saltuariamente dei viaggi.
CONTRATTO A PROGETTO (co.co.pro)
(art. 61-69 dlg nr. 276/2003). Questo tipo
di lavoratori si è molto diffusa e l’attività turistica si presto molto allo sviluppo di progetti che
permettono l’uso di questa tipologia di accordo.
LAVORO PART-TIME (art. 45 dlgs nr. 276/2003)
TEMPO PARZIALE DI TIPO ORIZZONTALE (si lavora tutti i giorni ma ad un orario ridotto).
Poco concesso in generale nel settore turistico-alberghiero.
TEMPO PARZIALE DI TIPO VERTICALE (l’attività viene svolta a tempo pieno, ma in
determinati periodi). Molto diffuso nel settore turistico caratterizzato da periodi di alta stagione
che necessitano un numero molto elevato di lavoratori in un determinato periodo dell’anno
(settore booking ed assistenza nei Tour Operator).
TIPOLOGIE DI CONTRATTO
NEL SETTORE TURISTICO - ALBERGHIERO
CONTRATTO DI APPRENDISTATO
 PER COMPIMENTO DEL DIRITTO-DOVERE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
 PROFESSIONALIZZANTE
PER
IL
CONSEGUIMENTO
DI
UNA
QUALIFICAZIONE
–
APPROFONDIMENTO
TECNICOPROFESSIONALIZZANTE
 PER L’ACQUISIZIONE DI UN DIPLOMA E PERCORSI DI ALTA FORMAZIONE
 Utilizzati nel settore alberghiero sia per le tipologie delle figure professionali sia
per i percorsi scolastici ed extra-scolastici previsti in Italia
 JOB ON CALL: IL LAVORO A “CHIAMATA” o INTERMITTENTE
(art.
33-40 dlg nr. 276/2003). Utilizzato soprattutto nel settore “MICE – meeting, incentive,
convention, eventi – per coprire esigenze specifiche di figure professionali
professionali.
 LAVORO INTERINALE/SOMMINISTRATO
(art. 20-28 dolgs nr. 276/2003).
Utilizzato sia nell’ambito dei tour operator nel settore booking per esigenze dell’alta
stagione estiva sia nel settore alberghiero per alcune figure professionali meno
specializzate (portineria e pulizia ai piani).
TIPOLOGIE DI CONTRATTO
NEL SETTORE TURISTICO - ALBERGHIERO
RAPPORTO ASSOCIATIVO. Il rapporto nasce con l’adesione del socio
alla cooperativa. Nell’ambito delle attività di accompagnamento, hostess ed
assistenza numerose le donne soprattutto iscritte a cooperative che forniscono
tali servizi alle aziende turistiche.
STAGE o TIROCINIO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO.E’ un periodo
di di formazione "on the job" presso un’azienda, che costituisce un’occasione di
conoscenza diretta del mondo del lavoro oltre che di acquisizione di una specifica
professionalità. Gli stage in Italia sono regolamentati dal D.M. 25 marzo 1998 n° 142 che
chiarisce ambiti e modalità applicative della legge 196 del 24 giugno 1997 art.18 (Treu).
La normativa, oltre a definire in modo puntuale tutti gli aspetti connessi all’attivazione di
uno stage, chiarisce che la finalità è quella di "realizzare momenti di alternanza tra
studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali
mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro". Lo stage non è considerato
rapporto di lavoro subordinato e quindi non comporta l’obbligo di retribuzione da parte
dell’azienda, né quello previdenziale.
I NUMERI DEL TURISMO 2006
Numero società attive turismo
137.092
21.385
109.101
6.287
319
in media
servizi ricettivi
pubblici esercizi
nell’intermediazione
nel comparto termale
5,6
10,4
4,7
5,3
28,5
media per impresa
nel ricettivo
nei pubblici esercizi
nell’intermediazione
nel termale
Numero delle persone occupate
221.612
508.285
33.016
9.095
dipendenti ricettivo
nei pubblici esercizi
nell’intermediazione
nel termale
Regioni italiane con più occupati
145.068
81.881
77.722
76.030
Lombardia.
Reggio Emilia
Veneto
Lazio
Dimensione media imprese turistiche
I NUMERI DEL TURISMO 2006
OCCUPATI NEL 2005 (1.060.000)
Collaborazione raccolta dati
ASSOTURISMO
387.000
26.000
3.000
276.000
2.000
68.000
8.000
2.000
673.000
4.000
11.000
101.000
538.000
19.000
INDIPENDENTI
IMPRENDITORI
LIBERI PROFESSIONISTI
LAVORATORI IN PROPRIO
SOCI COOPERATIVE
COADIUVANTI FAMILIARI
CO.CO.PRO
PRESTATORI D’OPERA
DIPENDENTI
DIRIGENTI
QUADRI
IMPIEGATI
OPERAI
APPRENDISTI
I NUMERI DEL TURISMO 2006
OCCUPATI PER LIVELLO
PROFESSIONALE
DIRIGENTI
QUADRI
IMPIEGATI
OPERAI
APPRENDISTI
LAVORO
PARZIALE
A
comparto
ricettivo
interme
diazione
termale
869
349
296
173
51
4.444
1.814
1.669
858
103
81.690
35.083
21.309
22.268
3.030
349.718
140.200
204.063
84.000
4.607
60.982
9.314
48.535
3.063
70
TEMPO
MEDIA PARI A 274.262 DI CUI 251.430 registrati
come operai e 22.832 come impiegati
34.840
STAGIONALITA’
pubblici
esercizi
232.388
5.798
1.236
Il livello massimo di occupazione si registra nei
mesi estivi ed in particolare a luglio con 914.840
lavoratori occupati ed in agosto 900.509. Il numero
più basso si concentra nei mesi invernali con
661.106 lavoratori a febbraio e 669.596 a gennaio
LE DONNE NEL TURISMO:
esempio t.o. HOTELPLAN
ESEMPI CONCRETI: HOTELPLAN
LE DONNE NEL TURISMO:
esempio t.o. HOTELPLAN
LE DONNE NEL TURISMO:
esempio t.o. HOTELPLAN
LE DONNE NEL TURISMO:
esempio t.o. ALPITOUR
ALPITOUR S.p.a è una realtà in cui il 78% delle risorse attive operanti è
composto da donne. Ma la loro incidenza all’interno del management o
con ruoli di quadro aziendale è poco diffusa.
Focalizzando l’attenzione sul Gruppo Alpitour, le donne sono fortemente
rappresentate nelle mansioni e nei ruoli operativi che richiedono
orientamento al cliente e al servizio, assertività ed empatia, in attività
quindi più congeniali alle caratteristiche femminili, ma sono molto meno
rappresentate a livello di quadri.
La componente femminile della forza lavoro aziendale si distribuisce
proporzionalmente lungo l’intera scala gerarchica, ma vengono quasi a
mancare a livello manageriale, dove su 26 manager aziendali troviamo
solamente 3 donne.
LE DONNE NEL TURISMO:
esempio t.o. ALPITOUR
CUNEO
Operai
Impiegati
Quadri
Dirigenti
Totale
Uomini
0
80
21
8
109
Donne
0
310
12
3
325
Totale
0
390
33
11
434
TORINO
Operai
Impiegati
Quadri
Dirigenti
Totale
Uomini
0
61
20
15
96
Donne
0
273
19
0
292
Totale
0
334
39
15
388
LE FUNAMBOLE TRA LAVORO E FAMIGLIA
esempio t.o. ALPITOUR
SEDE
GENITORI
CON FIGLI
< 15 ANNI
UOMINI
DONNE
% uomini
% donne
figli per
genitore
Cuneo
120
24
96
20%
80%
1,6
Torino
87
27
60
31%
69%
1,4
Totale
207
51
156
25%
75%
1,5
Riguardo la distribuzione dei CARICHI DI CURA connessi alla GENITORIALITA’
si sottolinea che circa il 25% del personale in organico ha figli minori
(207 su un totale di 822).
Inoltre il 2% del personale (11 donne e 3 uomini) ha carichi di cura legati
all’ ACCUDIMENTO di FAMILIARI DISABILI.
LE FUNAMBOLE TRA LAVORO E FAMIGLIA
esempio t.o. ALPITOUR
Nel 2008 si registrano 26 donne in congedo di maternità o in
procinto di richiederlo e si prevede che questa possa essere la media
annuale per i prossimi anni. Relativamente a ciò occorre osservare
che circa il 95% delle lavoratrici in maternità obbligatoria richiedono
successivamente il congedo facoltativo. Ad oggi oggi solo 2 padri
lavoratori hanno richiesto un periodo di congedo parentale.
Il quadro sopra descritto, connotato da una popolazione giovane
(l’età media dell’organico è di 37 anni) in età fertile e/o con figli e da
una presenza femminile importante, induce a prevedere un presenza
piuttosto diffusa di situazioni di responsabilità familiari intense.
DONNA E MANAGER:
un binomio possibile?
Fonte: Federmanager 5/2005
“DONNA e MANAGER: UN BINOMIO POSSIBILE”
DONNE MANAGER A CONFRONTO
Donne manager a confronto con la parità nell'indagine commissionata
all'Università Milano-Bicocca da Manageritalia, la Federazione
nazionale dei dirigenti, quadri e professionali del terziario: guadagnano
di meno, divorziano di più e un terzo di loro non ha figli.
E' questo - sinteticamente - il ritratto della donna manager italiana.
A parità di qualifica, solo il 26% delle donne guadagna più di 100 mila
euro l'anno, contro il 41% degli uomini, permangono le difficoltà
femminili nel conciliare lavoro e famiglia (67% delle donne contro il 59%
degli uomini), diventando un ostacolo alla carriera lavorativa o nel
privato ostacolando le relazioni di coppia. Sono numerosi i divorzi tra le
manager (10%), rispetto agli uomini (6%), così come le scelte di vita non
stabili o definitive (convivenza donne 17% -uomini 6% - donne nubili
18%, uomini celibi 8%). E' maggiore il numero delle dirigenti sposate
con uomini anch'essi dirigenti (29% donne contro il 6% uomini),
rispetto alla situazione contraria, le donne hanno meno figli rispetto ai
colleghi uomini (donne con un figlio 32% - donne senza figlio 47% uomini con un figlio 29% e con due figli 42%). Nel terziario privato, le
manager sono il 15% a fronte del solo 6% nell'industria e ricoprono
la carica di dirigenti mediamente dopo i 45 anni di età.
DONNE MANAGER A CONFRONTO
Le interruzioni di carriera femminili sono nel 24,1% a causa del mobbing
(uomini al 12.5%)
La ricerca ha poi evidenziato le caratteristiche aziendali e la qualifica delle
dirigenti: Presidenti: 1,3 uomini contro 0,5 donne, Amministratori delegati: 11,3
uomini contro 8,4 donne, Direttori generali: 17,9 uomini contro 9,3 donne. Per le
qualifiche intermedie, le dirigenti settore di funzione sono il 49% contro il 41%
dei colleghi. Per quanto riguarda le aree funzionali le dirigenti occupano
prevalentemente quella Commerciale marketing (40,7% donne contro il 45,6
degli uomini); Amministrazione, finanza e controllo gestione (25,5% donne
contro il 15,6% uomini); Risorse umane (13,2% donne contro il 5,6% uomini). Le
aree dove sono meno presenti sono quelle della Produzione/area tecnica (3,8%)
e degli Acquisti e logistica (3,6%).
Le dirigenti stanno soprattutto in aziende di grandi dimensioni (più di 200
dipendenti): 36% contro il 27% dei colleghi, lavorano prevalentemente nel
settore dei servizi (53% contro il 29% dei manager), mentre gli uomini sono
superiori in quello commerciale (56% contro il 33% delle donne).
Sul reddito percepito e sui fringe benefit - evidenzia l'Università Milano-Bicocca il 41% degli uomini guadagna più di 100mila euro contro il 26% delle donne,
mentre il pay gap rimane anche a parità di qualifica.
DONNE MANAGER A CONFRONTO
Entrambi i sessi sono d'accordo nel considerare determinazione e competenze
tecniche due fattori essenziali per favorire l'avanzamento di carriera: il 34% dei manager
considera importante anche la disponibilità ad orari lunghi e le relazioni sociali.
Le donne incontrano invece maggiori difficoltà (67% delle manager contro il 59% dei
colleghi) negli avanzamenti di carriera, dovuti a caratteristiche personali
(preparazione/formazione inadeguata, mancanza di fiducia, politiche del top management)
per gli uomini, mentre per le colleghe nella difficile conciliabilità delle responsabilità
professionali con quelle familiari E ancora, le donne sono limitate anche da maternità e
responsabilità connesse alla gestione della famiglia. Il 33% degli uomini e il 51% delle
donne ritengono molto utile l'istituzione, all'interno delle aziende, di strutture per l'infanzia.
Inoltre, il 77% dei manager è sposato o convive, il 13% è celibe e l'8% è divorziato. Le
donne nubili sono il doppio rispetto agli uomini celibi (il18% contro l'8%). Il 17% delle
sposate o conviventi ha preferito la convivenza contro il 6% degli uomini. Le donne
divorziate o separate sono il 10% contro il 6% degli uomini.
Infine, la ricerca h rilevato come il 67% delle donne dirigenti (contro il 22% dei colleghi) ha
un partner che appartiene alla classe dirigente (dirigenti, liberi professionisti, imprenditori).
I manager hanno uno (29%) o due figli (42%) mentre le colleghe non hanno figli (47%)
o hanno un figlio unico (32%). Le donne, poi, registrano una maggior propensione a non
avere figli o ad avere un figlio unico rispetto ai colleghi, mentre il 36% delle manager
sposate non ha figli (contro il 14% dei colleghi), il 38% ha un figlio (contro il 31% degli
uomini) e il 24% ha due figli (contro il 46% dei manager).
I manager affidano la cura dei figli alla partner (50%) e ai nonni (33%), le manager alla
baby sitter (71%) e ai nonni (44%).
Le donne dirigenti dedicano il doppio del tempo degli uomini alle famiglia e alla cura
dei figli.
RIFLESSIONI: LE FUNAMBOLE TRA LAVORO
E FAMIGLIA
Dall’analisi effettuata risulta che il SETTORE DEL TURISMO
rappresenta uno dei settori lavorativi con una percentuale maggiore di
occupazione femminile. Le donne risultano che hanno qualità, attitudini
e mentalità che le rendono più adatte degli uomini a svolgere attività
imprenditoriali nel settore del turismo in considerazione che le attitudini
che stanno alla base del successo di un’impresa turistica investono la
sfera delle RELAZIONI INTERPERSONALI (attenzione agli altri,
comprensione dei bisogni e delle preferenze). Dalle ricerche risulta che
sensibilità, attenzione alle esigenze altrui, condivisione di gusti e di
interessi sono caratteristiche comportamentali legate alla naturale
propensione delle donne.
Ma nonostante quanto esista e venga riconosciuto al lavoro
femminile, le percentuali di QUADRI e DIRIGENTI DONNE
parlano chiaro. La MATERNITA’ è vissuta in azienda come una
GRAVE
MALATTIA,
che fa perdere una
VALIDA
COLLABORATRICE. Il congedo, come sopra indicato, viene
richiesto quasi esclusivamente dalle donne, le quali purtroppo in
un momento specifico della loro carriera devono scegliere tra
CARRIERA
O
FAMIGLIA,
tra
PERMESSI
PER
L’ALLATTAMENTO e la PRESENTAZIONE da preparare per la
riunione di domani mattina.
E SE LA FUNE DIVENISSE UNA STRADA?
E SE LA FUNE DIVENISSE UNA STRADA?
Tanto è il lavoro da fare, ma tutte insieme
possiamo iniziare a costruire la nostra strada,
fatta di NUOVI PROGETTI AZIENDALI che
favoriscano la CONCILIAZIONE TRA LAVORO E
FAMIGLIA, perché la GRAVIDANZA non sia un
limite ma una GRANDE OPPORTUNITA’.
 NIDI AZIENDALI
 SERVIZI DI SOSTEGNO PSICOLOGICO
 PROGRAMMI
DI
FORMAZIONE
ED
AGGIORNAMENTO PRIMA, DURANTE E DOPO
LA MATERNITA’
 SPORTELLI DI SERVIZIO DI AIUTO ALLE
DONNE (baby-sitter, donne delle pulizie, negozi
con aperture tardive ….)
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LE FUNAMBOLE TRA LAVORO E FAMIGLIA