Il Genio della porta accanto Intervista ad Emanuela Frigerio 24 anni A cura di Cianca Giovanna “Matematiche elementari da un punto di vista superiore” Anno 2009-2010 Prof. Giovanni Lariccia Università Cattolica (Mi) Ricordi e scoperte matematiche Quando hai avuto la tua prima “esperienza matematica? ” Ricordo che da bambina, prima ancora di andare a scuola, mi piaceva un gioco fatto con palline colorate da incanalare in stretti “binari” che andavano a confluire in celle numerate dall’ 1 al 15. Ho scoperto solo da grande quel sistema “obbligava” giocando a formulare i numeri con il SISTEMA BINARIO. Sapevo a memoria dunque i numeri binari fino a 15! Ricordi a scuola come andavi, se ti piaceva la matematica. Sì, ricordo che avevo un maestro nell’area logico matematica. Mi divertiva risolvere i problemi per esempio! Per me era una piccola sfida. Mi sentivo poi libera nello svolgimento senza la preoccupazione della forma di presentazione del testo. Questo mi piaceva. Ricordo un po’ più di fatica invece per la memorizzazione delle tabelline. Come andavi nelle altre materie? Bene, mi piacevano comunque tutte. Forse il compito che mi pesava di più era il Tema. Non sapevo a volte cosa dovessi scrivere. Comunque la matematica mi ha aiutato anche negli altri ambiti. Studi e professione Che percorso di studi hai fatto? Dopo lo scientifico mi sono iscritta in università, laureandomi presto in matematica. Hai incontrato delle difficoltà? Alle superiori l’unico periodo in cui avevo delle lacune è stato in terza. Tutta la classe era rimasta dietro con il programma, ma non per nostra responsabilità. Difficoltà ne ho poi incontrate nei primi anni di università, perché lì si incontra una matematica che non ci si aspetta e si fa proprio fatica! Hai scelto tu il tuo percorso studi? Sì, ho sempre scelto io. Hai scelto gli studi con la prospettiva di svolgere poi un qualche mestiere? No. Il mio criterio di scelta è stato dettato dal piacere di studiare la mia materia preferita. Ricordi esperienze formative particolarmente interessanti in università? Sì, ricordo nel dipartimento la mostra di MATEMATITA. Gruppi di 4/5 bambini partecipavano ai laboratori. Si poneva loro un problema sotto forma di gioco, con l’utilizzo di materiali didattici come specchi per la simmetria per esempio. La cosa bella era lasciar lavorare i bambini, in modo che trovassero insieme una loro soluzione, collaborando attivamente e divertendosi. Anche se la soluzione era diversa si valorizzava l’importanza di essere riusciti a lavorare confrontandosi. Adesso che lavoro fai? Lavoro da due mesi in ambito informatico. Che mansione svolgi? Effettuo la rielaborazione di dati per una società, al fine di creare dei grafici che ne semplifichino la lettura e l’analisi. Hai scelto tu questo lavoro? Sì, o forse un po’ mi hanno scelto loro! Mi hanno chiamato tramite l’università poco dopo essermi laureata. Pensavo di non avere subito le abilità necessarie, ma in effetti, così come mi dicevano incoraggiandomi ad accettare l’incarico, sto imparando velocemente. Coltivi ancora qualche studio sulla matematica? Sì, lo faccio attraverso qualche lettura. Leggo dei libri un po’ didattici, un filosofici sulla matematica. Ultimamente ho letto “come è bella la matematica” di Stewart. Personalità Come vedi te stessa in rapporto agli altri, ti senti socievole? Mi piace stare con gli amici. Mi vedo socievole anche se con un carattere un po’ introverso. Mi piace il gioco quando proposto in compagnia. Ti senti una matematica, te ne accorgi? Qualche volta mi è capitato di soffermarmi su particolari che altri amici ignoravano. Una volta per esempio mi sono fermata ad osservare e conteggiare delle decorazioni di una cancellata. Gli amici mi hanno fatto osservare che il loro modo di vedere lo stesso oggetto si fermava sull’ordine complessivo e non del particolare. Sì, insomma mi accorgo a volte di avere la tendenza ad individuare l’ordine o la simmetria nelle cose che mi circondano. Non mi sento un genio però, come qualche amico può affermare. La matematica è talmente grande! Più sai e più sai di non sapere! Questo tuo modo di essere senti che influisce anche su altri tuoi ambiti di espressione? A me piace la sintesi. Quando devo affrontare un argomento non mi piace che ci si giri troppo intorno. Mi piace subito centrare il cuore delle questioni. Mi accorgo di essere più propensa a formulare pensieri sintetici che sappiano evidenziare con chiarezza le ipotesi e i risvolti . Credo che questa propensione si sia rinforzata con il tipo di studi e di rapporti avuti in università. Anche nella comunicazione con i professori per esempio non ci veniva richiesto di esprimerci con frasi complesse, come loro non ne formulavano a noi. Pensieri e aneddoti sulla matematica Cosa pensi della matematica? “La matematica non è uno sport per spettatori” (Stewart). Condivido questo concetto e credo debba essere applicato quando si insegna questa materia soprattutto ai bambini. La memoria serve ma non basta. Le soluzioni vanno cercate con prove e tentativi. La memoria negli esercizi aiuta, ma non è sufficiente. Ho indirizzato ragazzi cui facevo ripetizione a non fermarsi sulla ripetizione mnemonica di passaggi e operazioni. È piuttosto fondamentale capire il perché di quello che si fa in modo da saper recuperare capacità al di là della memoria, che comunque si esaurisce oltre un certo limite e ti può tradire. Se ti chiedo di pensare a numeri per te significativi? Non so… forse mi verrebbe da dire: I numeri primi. Sono infiniti, non hanno una loro regolarità (almeno apparentemente). Alla base della crittografia ci sono moltiplicazioni tra numeri primi… Matematica e società Tra matematica e società, che rapporto vedi? “La matematica è fatta per stare dietro le quinte” Pensiamo di applicare un’etichetta rossa ad ogni cosa che ci parla di matematica! Dovremmo applicarla su tutto, anche sulle verdure! Pensiamo infatti alla Massimizzazione del rendimento, per cui anche la produzione è calcolata nei minii particolari. La matematica è talmente importante! tuttavia non se ne accorge nessuno, solo i matematici! Pensiamo ancora al GPS, che funziona grazie alla teoria della relatività. Matematica come materia da insegnare Credi che sia adeguato oggi il metodo di insegnamento della matematica? Penso che molto dipenda dai singoli insegnanti. Ritengo anche però che i programmi di matematica siano fermi da troppo tempo. La matematica si è fermata all’ 800. In 5° superiore si fa un po’ di analisi, di studio di funzione; la geometria fino alla 2° è quella euclidea! Certo, quanto viene studiato vuole essere l’ABC della matematica, da conoscere bene se si vuol andare oltre. Allo stesso tempo l’insegnamento dovrebbe lasciar spazio al coinvolgimento degli allievi, perché la matematica non è solo esercizio e regola come si tende a credere. Per questo come ho già detto prima mi piacciono molto i laboratori attivi. Per spiegare cos’è la matematica ad un bambino? I bambini probabilmente pesando alla matematica fanno riferimento ai numeri, o forse più alle forme! Linea chiusa e linea aperta per esempio! Sembrerebbe così scontato eppure è un teorema matematico “la linea chiusa divide il piano in due parti” Prima ancora però mi viene in mente la corrispondenza biunivoca. Il bambino credo la capisca con maggior immediatezza e intuizione.