•Alessio Bernarducci •Rachele Brega •Marco Barbaresi •Andrea Gentili L’economia di ogni sistema capitalistico è caratterizzata da fasi alterne di crescita e di insufficiente sviluppo o addirittura di recessioni:questo fenomeno si chiama fluttuazione ciclica. oIn alcuni momenti qualcuno afferma che i cicli economici sono scomparsi, magari nei momenti di maggiore entusiasmo,ma si ricrederanno perché arriverà inevitabilmente il periodo di recessione o depressione. La congiuntura L’accezione economica di congiuntura è usata per descrivere e spiegare le fasi del ciclo, o meglio a quale punto del ciclo ci si ritrovi. L’analista della congiuntura non consiste solo nel raccogliere ed elencare i dati che dimostrano quale sia lo stato dell’ economia ma deve anche esporli in maniera ragionata e logica. Oltre a esporre le circostanze presenti deve anche essere capace di illustrare le prospettive future e le origini di quel contesto economico. Ciclo deterministico intorno ad un trend deterministico. I cicli sono semplici fasi di scostamento da un ipotetico equilibrio, infatti bisogna individuare i motivi per cui si è verificata la fase di espansione o di recessione. Si deve poi capire le circostanze che determinano l’inversione del ciclo, difatti quando viene raggiunto il massimo(culmine)inizia la fase discendente che porterà l’attività produttiva al minimo. Di questi fenomeni oscillatori non potremmo mai incidere delle durate predefinite. I fatti tipici Il riferimento essenziale che definisce i comportamenti ciclici del sistema è l’andamento della produzione. Con il PIL trimestrale sono le due variabili guida, quest’ ultime dovranno essere confrontate con altri andamenti macroeconomici che tendono a ripetersi, questi sono definiti come fatti tipici. Lucas(1976) li ha riassunti in un elenco: a) Le produzioni dei settori, cioè comprendere quali settori siano trainati nelle diverse fasi nonostante l’intero sistema produttivo subisca fluttuazioni coerenti. b) La produzione di beni durevoli, dipendono dalla domanda e tendono ad amplificare le oscillazioni,invece i beni ad uso immediato costituiscono le abitudini di consumo visto il dovuto acquisto periodico quindi non incidono nella fluttuazione. c) La produzione e i prezzi dei prodotti agricoli e delle risorse naturali, si conformano al ciclo in misura minore alla media(variano in modo meno coerente alle fluttuazioni perché gravano i fattori casuali, come quelli climatici). d) I profitti hanno elevata conformità con le fluttuazioni. e) I prezzi sono generalmente prociclici f) I tassi d’interesse a breve sono prociclici, quelli a lungo termine, lo sono in misura appena accennata. g) Gli aggregati monetari e la velocità di circolazione della moneta sono prociclici. Keynes e la teoria del ciclo economico Secondo la teoria keynesiana l’instabilità dell’ economia dipende dalla variabilità della domanda aggregata. Tra le componenti della domanda aggregata gli investimenti sono la principale causa del fluttuare del ciclo economico perché dipendono dalle scelte degli investitori È però possibile incorrere in errori di previsione, perché: L’infromazione sulle tendenze di mercato è imperfetta; La conoscenza che ha un imprenditore di ciò che decidono gli altri non è precisa; Non è possibile coordinare le singole decisioni di ogni operatore Dove le prospettive generali di mercato siano favorevoli è ovvio quindi che ogni operatore, fiducioso della propria abilità cerca in tutto e per tutto di rimanere sul mercato in concorrenza con tutti gli altri che hanno preso decisioni analoghe. Gli investimenti perciò oscillano tra momenti di crescita e di diminuzione. Nei periodi di espansione Le aspettative di guadagno si alimentano e la crescita degli investimenti comporta la crescita dell’ occupazione il mercato tende al pieno impiego. Per mezzo del moltiplicatore di reddito, l’aumento della domanda fa aumentare i redditi che consentono un maggior consumo. Il sistema si autoalimenta Il ciclo si inverte In conseguenza di un improvvisa caduta dell’efficienza marginale del capitale l’abbondanza dei beni capitali rispetto all’aumento di domanda. La riduzione degli investimenti provoca la diminuzione dell’reddito e della domanda aggregata quindi l’inversione del ciclo e un periodo di recessione. Nei periodi d’espansione Keynes suggerisce la riduzione del tasso d’interesse per garantire la formazione di nuova capacità produttiva ed evitare di provocare la cancellazione dei progetti meno redditizi e l’inversione del ciclo causata dalla caduta degli investimenti. Schumpeter e la teoria delle innovazioni L’economista Schumpeter afferma che le innovazioni, fonte principale dei cicli, si concentra in alcuni periodi di tempo, caratterizzati da una forte espansione a cui segue un periodo di recessione dove l’economia entra in un equilibrio caratterizzato dall’ innovazione. Le innovazioni consistono in nuovi prodotti e nuovi processi convenienti da realizzare nella ricerca del guadagno. Schumpeter propone la distinzione tra tre cicli: 1) Cicli Kondratief (ciclo lungo intorno ai 50 anni ); 2) Cicli Juglar (ciclo medio intorno ai 10 anni); 3) Cicli Kitchin (brevi intorno ai 50 mesi). Nei cicli di lungo periodo si avrà un innovazione di prodotto mentre nei cicli di breve periodo sarà favorita un innovazione di processo. Il ruolo della moneta nel provocare le fluttuazioni Gli effetti di un aumento dell’ offerta di moneta Il ciclo può essere un fenomeno monetario: • Occorre ricercare un iniziale aumento di liquidità; •Seguire poi i passaggi successivi che lo collegano alla dinamica produttiva. Nel 1963 Friedman e Schwartz proposero in un loro articolo famoso che era possibile generare un “effetto ricchezza” attraverso la modifica delle quotazioni dei titoli e delle altre attività patrimoniali. Un aumento inatteso e definitivo del tasso di crescita della moneta, provocato da acquisti di titoli decisi dalla banca centrale modifica la composizione del patrimonio degli operatori . Chi vende i titoli si trova ora con un eccesso di liquidità; se poi questo denaro viene versato in nuovi depositi l’offerta di moneta cresce. La maggior liquidità del sistema si trasforma in domanda; Quindi il maggior valore dei patrimoni fa crescere la domanda,in particolare la domanda di beni di consumo durevoli (che sono i beni destinati all’investimento e al consumo).Ed è per questa via che si genera la fase d’espansione del ciclo Gli effetti sui prezzi del aumento dell’offerta di moneta e il ciclo come overshooting. L’aumento dell’offerta di moneta Nel lungo periodo = mutamento del livello dei prezzi Nel breve periodo = maggiore domanda e maggiore produzione Queste considerazioni ci fanno capire come sia utile procedere nello studio di fenomeni ciclici originati da decisioni delle autorità monetarie. Il ciclo può essere illustrato, come conseguenza di un adattamento progressivo del sistema, che tende al pieno impiego nel lungo termine, Ma si raggiunge con alterne fasi di : 1. Espansione 2. Tensioni inflazionistiche e depressione : In queste fasi recessive possono coesistere sia l’aumento generalizzato dei prezzi che la crescita della disoccupazione questo fenomeno prende il nome di stagflazione. Asse orizzontale y = reddito effettivo y* = reddito potenziale Asse verticale p = tasso d’aumento prezzi m = tasso crescita della moneta L’equilibrio di lungo periodo “E” con un tasso di inflazione “P” uguale al tasso di aumento dell’offerta di moneta “M” è uno stato verso cui il sistema tende. Le autorità monetarie regolano il tasso di variazione della moneta il cui andamento deve essere studiato e paragonato al tasso di aumento dei prezzi per giudicare poi se la politica monetaria agisce in modo da favorire o contrastare il ciclo. Accenno al Contributo di Lucas e alla teoria del ciclo reale Alla fine degli anni ’80, sono state poste nuove questioni al fine di superare la concezione,che identifica le fluttuazioni come il prodotto di errori degli operatori e perpetuarsi di squilibri. Lucas: Posto che i prezzi sono flessibili, Come è possibile che si manifestino fluttuazioni cicliche in un sistema che tende a mantenere l’equilibrio ? Decifrare i fattori che, temporaneamente comportano l’allontanamento dall’equilibrio. Escludendo quelli con origine in eventi esterni all’ economia e non inerenti alle scelte degli operatori Ammettendo come unici mutamenti esogeni: 1)La variazione dell’offerta di moneta; 2)Il cambiamento della tecnologia Dopo aver, rilevato empiricamente gli andamenti tipici, Lucas propone di spiegarli come conseguenza della difficoltà di distinguere tra: 1)cambiamenti relativi ad un prezzo del bene rispetto ai prezzi di tutti gli altri beni; 2)cambiamenti temporanei e permanenti. Le variazioni nei prezzi relativi si verificano in funzione del variare dei gusti dei consumatori e del processo d’innovazione. Le variazioni dei prezzi relativi conseguenti alle condizioni di produzioni possono generare fluttuazioni dell’offerta e dell’occupazione. Aumenti permanenti del prezzo relativo del proprio lavoro o del bene prodotto,hanno l’effetto di aumentare l’accumulo di capitale. Gli operatori Quando scelgono: identificano la probabilità del verificarsi di eventi futuri sulla base della loro esperienza sperimentata nel passato. Componente transitoria Scelta inevitabilmente soggettiva Agenti razionali Evitano scelte estreme in relazione ai prezzi ,che possono essere relativi generali, permanenti o transitori. Teoria del ciclo reale Secondo tale teoria l’origine della fase ascendente delle fluttuazioni è spiegata dal mutamento della tecnologia. Gli imprenditori scegliendo la migliore distribuzione dei consumi e degli investimenti nel tempo, la vanno a modificare in conseguenza di shock tecnologici(aumenti o diminuzione della produttività dei fattori). Natura Shock: 1) Temporanei Positivi per godere dei frutti della maggiore produttività si ha una maggiore offerta di lavoro e di prodotti, si opta quindi generalmente per un accumulazione di breve periodo. Gli investimenti alimentano gli impulsi iniziali alla maggiore produzione e domanda Onda ciclica 2) Shock Temporanei Negativi per spiegarli si ricorre all’ambito giuridico, ovvero all’introduzione di legislazioni a tutela dell’ambiente o della sicurezza che rappresentano costi aggiuntivi per l’impresa a parità di prodotto. In periodi di minor progresso tecnico queste restrizioni, dispiegano con maggior intensità i loro effetti depressivi