FORMAZIONE DOCENTI NEO – ASSUNTI LABORATORIO FORMATIVO DEDICATO AUTOVALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO a.s. 2014 – 2015 Profilo professionale dinamico dei Docenti neo – assunti alI’ inizio di una nuova fase professionale Nell’ anno scolastico 2014/15, sono 28.649 i precari nominati nei ruoli dei docenti dello Stato. Di questi gli insegnanti di sostegno sono poco meno della metà, ovvero 13.342. I neo – assunti sono “i docenti innovatori”, le nuove leve motivate ed efficaci chiamate a sviluppare la professionalità docente sulla base di: •Riflessioni di natura pedagogica, didattica, disciplinare e analisi sociologica di quel che significa essere docenti nella società in cui viviamo; •Consapevolezza della vocazione cooperativa del lavoro docente che deve essere scevro da ogni approccio competitivo e individualistico; •Acquisizione di un profilo dinamico, da mettere a frutto all’interno della scuola, anche per assumere responsabilità nella guida educativa e professionale degli istituti scolastici(figure intermedie). BASI NORMATIVE CHE TRATTEGGIANO IL PROFILO PROFESSIONALE DEL DOCENTE DIPENDENTE PUBBLICO • • • • I docenti sono pubblici dipendenti da un punto di vista normativo e contrattuale e, in quanto tali, in possesso di un ruolo disciplinato da: Carta Costituzionale italiana, che stabilisce che i compiti affidati debbano essere svolti con responsabilità (art. 28), imparzialità (art. 97), disciplina e onore (art. 54), secondo il principio del servizio alla Nazione (art. 98). Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione (Dlgs. 16 aprile 1994 n. 297); D.lgs. 30 marzo 2001 n. 165, contenente le norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche; CCNL del Comparto scuola, che è la base del rapporto di lavoro a tempo indeterminato che i docenti firmano all’atto dell’assunzione. LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO La libertà di insegnamento ha una valenza di altissima rilevanza costituzionale (art. 33 “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”); essa fu posta dai Costituenti a salvaguardia della pluralità delle voci culturali e della libera espressione del pensiero dopo un periodo di totalitarismo che aveva portato il mondo sulla soglia della distruzione totale. Libertà di insegnamento non significa arbitrio, possibilità di fare qualsiasi cosa o di non fare nulla, di adottare metodologie che didatticacamente si siano dimostrate errate e controproducenti, di non studiare, di non insegnare, di non prendersi cura di ogni aspetto dei discenti. Fonti normative che disciplinano la libertà d’ insegnamento Testo Unico (parte I, artt. 1 e 2) che precisa a cosa serva la libertà di insegnamento: “ad assicurare che il docente possa scegliere la strada migliore per promuovere il pieno sviluppo della personalità dei propri alunni contribuendo a formarli come persone atte a raggiungere il successo negli apprendimenti e capaci di vivere responsabilmente la cittadinanza sociale cui sono chiamati”. CCNL del comparto scuola che contribuisce a precisare il profilo professionale del docente sancendo che: “la funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti” e “realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni”. “Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell’esperienza didattica, l’attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica”. ANNO DI PROVA L’ anno di prova per i docenti neo-assunti, con le sue implicazioni normative, organizzative, pedagogiche e didattiche rappresenta un passaggio significativo, al fine dell’ inserimento nel mondo della scuola e ha una funzione “simbolica”, di rito di passaggio tra le tante precarietà delle supplenze e la certezza del contratto a tempo indeterminato. L’ anno di prova deve rappresentare un’occasione per stimolare maggior dinamismo professionale e capacità riflessiva e per maggiorare la dimensione collaborativa dei docenti neo - assunti, molti dei quali per niente "nuovi", avendo alle spalle lunghi anni di “gavetta” ed essendo stati assunti numerose volte a tempo determinato. Articolazione dell’ anno di Formazione Il percorso dell’ anno di formazione, in base alla Nota prot. n. 6768 del 27/02/2015, emanata dalla Direzione generale per il personale scolastico del MIUR, si articola nei seguenti momenti formativi: 1. Incontri per la condivisione del percorso formativo; 2. Laboratori formativi dedicati; 3. Peer to Peer (osservazione in classe); 4. Formazione online completamente riprogettata, in collaborazione con l’ INDIRE, per il supporto alla documentazione e al monitoraggio delle altre fasi, l’ accesso a risorse didattiche digitali e lo sviluppo della pratica professionale riflessiva. Il sistema online è formato da quattro questionari informativi, da una parte relativa alla costruzione del portfolio formativo digitale e dall’ accesso a risorse didattiche. APPRENDIMENTO CONTINUO La formazione obbligatoria dell’anno di prova non può certo coprire tutto l’orizzonte della complessa professionalità dei docenti. Un docente che pensa di insegnare per una vita deve pensare anche che passerà una vita a studiare e a imparare Secondo Whitehead, uno dei problemi più grossi che oggi si pongono è quello delle conoscenze inerti: cose che si sanno ma di cui non si sa cosa farsene. Non sono le conoscenze in sé ad essere inerti o attive: è la consapevolezza della persona che rende una conoscenza utilizzabile o meno. Purtroppo, nella scuola non pochi pensano che valutare gli alunni consista nell’accertare se sanno, oppure no, una determinata cosa, senza poi appurare se quel sapere sia per gli alunni significativo o no e se sappiano come impiegarlo. Verso nuove forme di governance della scuola dell’ autonomia Dalla singola scuola autonoma, con le sue politiche di implementazione di risorse tutte all’interno dell’organizzazione, occorre spostarsi verso un sistema di scuole autonome che fanno rete in un territorio. È necessario un ripensamento dell’idea e della pratica di autonomia scolastica, in quanto sono passati ormai 15 anni dal conferimento della ‘personalità giuridica’ alle singole istituzioni scolastiche e dall’applicazione del relativo regolamento (D.P.R. 275/1999), che conferiva ampi spazi di autonomia organizzativa, didattica, di ricerca e innovazione. Nonostante ciò, abbiamo ancora orari bloccati a scacchiera, curricoli che non offrono margini di opzionalità, tempi rigidi e forme di utilizzo dei docenti che lo sono ancora di più (con l’organico funzionale appena abbozzato). Autonomia e Valutazione È necessario ritornare all’idea di un’autonomia cooperativa, a come essa possa migliorare il lavoro didattico attraverso: •Interventi sul piano legislativo; •Un’adeguata riorganizzazione della comunità professionale all’ interno di ogni singola scuola; •Orientamento del ruolo del dirigente scolastico verso l’esercizio di una leadership per l’apprendimento. •Consapevolezza del fatto che più autonomia richiede più valutazione. Ricostruzione del percorso verso la Valutazione del Sistema Scuola La Legge Bassanini n. 59 del 1997 sul decentramento amministrativo (poi confermata costantemente dalla successiva produzione normativa), nello stesso articolo 21, in cui istituisce l’autonomia scolastica, ha previsto: “l’obbligo di adottare procedure e strumenti di verifica e valutazione della produttività scolastica e del raggiungimento degli obiettivi”. Il carattere altamente innovativo dell’ articolo 21 è immediatamente percepibile se si considera che fino a quasi il 2000 la scuola era mera esecutrice di procedure stabilite dall’alto, per cui la valutazione del suo operato era sostanzialmente un controllo di regolarità amministrativa. Diritto – Dovere delle scuole ad autovalutarsi Dal 2000, il quadro dell’autonomia e della sussidiarietà, il riferimento alle comunità locali, la responsabilizzazione nelle scelte e la valorizzazione dell’organizzazione sono diventati strumenti per la creazione di valore educativo e hanno tracciato il solco verso l’ autovalutazione delle scuole. La scuola che definisce con il POF la propria identità educativa e obiettivi riferiti al contesto ambientale, deve, infatti, imparare ad esaminare in se stessa le proprie scelte e la loro ricaduta, autovalutandosi, per poi poter rendere conto al territorio, nell’ ambito del quale è nata e si è sviluppata (rendicontazione sociale). • Le nostre scuole, che rivendicano l’autonomia, devono contemporaneamente rivendicare il diritto-dovere di autovalutarsi. Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) propone la realizzazione di un percorso triennale mirato a far riflettere le scuole sui propri punti di debolezza e di forza, per migliorare i risultati degli studenti, prevedendo tre fasi: •Autovalutazione; •Miglioramento; •Rendicontazione sociale. Il SNV prevede che l’ autovalutazione sia uno strumento e che il suo fine sia il miglioramento. Questa non è una precisazione di poco conto, né sul piano dei contenuti (nessuno degli strumenti messi a punto in seguito al D.P.R. 80. che regolamenta il SNV è concretamente utilizzabile per la valutazione dell’operato dei singoli docenti), né sul piano del metodo (la valutazione dell’operato dell’organizzazione educativa deve precedere la valutazione dei singoli). STRUMENTO: AUTOVALUTAZIONE FINE: MIGLIORAMENTO L’ autovalutazione di istituto, delineandosi nell’incipit come strumento per “il miglioramento della qualità dell’offerta formativa e degli apprendimenti”, è avendo come fine “il miglioramento” dice:: •No alle classifiche o alle graduatorie; •No alle agenzie di rating per assegnare AA+ a questa scuola e BBB– a quell’altra; •No alla competizione tra scuole per l’ accaparramento di finanziamenti; •No alla premialità per i singoli operatori della scuola. L’ autovalutazione dice: •Sì alla scuola che, producendo valore pubblico, deve continuamente migliorarsi. 14 FONTI GIURIDICHE D.P.R. n. 80 del 28/03/13 Il D.P.R. n. 80 del 28/03/2013 e il Regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) del sistema educativo, chiariscono che è stata avviata una valutazione di sistema, in generale, e delle istituzioni scolastiche in particolare. Non parliamo della valutazione dei suoi attori, i dirigenti scolastici e il personale docente e non docente, anche se il governo, in merito a “La Buona Scuola”, sta facendo ipotesi sullo stato giuridico dei docenti, sulla loro progressione di carriera, sulla valutazione e valorizzazione delle professionalità. 15 Direttiva n. 11 del 18/09/2014 1. 2. Con la Direttiva n. 11 del 18/09/2014, prevista dall'articolo 2, comma 3, del Regolamento, è stata disposta, per il triennio costituito dagli aa. ss. 2014/2015, 2015/201 e 2016/2017, la progressiva introduzione nelle istituzioni scolastiche del procedimento di valutazione secondo le fasi previste dall’art.6, comma 1, del D.P.R. n.80 del 28 marzo 2013. La Direttiva n. 11 individua le priorità strategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione e ne stabilisce: le modalità di avvio, con la relativa tempistica; le azioni di accompagnamento necessarie per consentire a tutte le scuole, anche a quelle che non hanno ancora attivato, nell'ambito della loro autonomia, processi di autovalutazione, di predisporre gradualmente strumenti organizzativi e di acquisire competenze adeguate per il pieno sviluppo del procedimento di valutazione. 16 DIRETTIVA n.11 del 18/09/2014 PRIORITA’ STRATEGICHE La Direttiva n. 11/2014 completa, dopo quasi quindici anni, il disegno tracciato dal regolamento sull'autonomia scolastica adottato con il DPR n. 275/1999. L'idea di fondo alla base della Direttiva è quella di favorire, in ogni fase della valutazione e fin dal suo avvio, un coinvolgimento attivo e responsabile delle scuole, fuori da logiche di mero adempimento formale. Un buon processo valutativo, infatti, deve consentire a ciascuna istituzione scolastica di regolare e qualificare il proprio servizio educativo. IL PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE N. FASI ATTORI A,S, 2014/ 20155 A.S. 2015/ 2016 A.S. 2016/ 2017 1a Autovalutazione Tutte le scuole Sì Sì Sì 1b Valutazione Esterna Circa 800 scuole all’ anno Sì Sì 1c Azioni di miglioramento Tutte le scuole Sì Sì 1d Rendicontazione sociale Tutte le scuole Sì Fine della Valutazione secondo la Direttiva n. 11 del 18/09/14 In merito al fine della Valutazione, la Direttiva n. 11/14 è ancora più esplicita del D.P.R. n. 80/13: • La valutazione dovrà servire: • A ridurre dispersione e insuccesso; • A ridurre le differenze tra scuole e aree geografiche; • A migliorare le competenze di partenza degli studenti e valorizzarne gli esiti a distanza. Avvio del Sistema Nazionale di Valutazione Il Sistema Nazionale di Valutazione si articolerà in un triennio. E’ partito nell’ anno scolastico 2014/15 e sarà attivato per tappe successive nei prossimi due anni scolastici, secondo la seguente successione temporale: 1. AUTOVALUTAZIONE(a.s. 2014/15); 2. MIGLIORAMENTO (a.s. 2015/16); 3. RENDICONTAZIONE SOCIALE (2016/17). AUTOVALUTAZIONE Le istituzioni scolastiche (statali e paritarie) sono chiamate a sviluppare - nel corrente anno scolastico – un’attività di analisi e di valutazione interna partendo da dati ed informazioni secondo il percorso delineato dal Rapporto di autovalutazione (RAV) da elaborare, online, attraverso una piattaforma operativa unitaria che sarà resa disponibile sul portale della valutazione a partire dal 30 arile p.v, (prot. 2851 del 02/04/2015). AUTOVALUTAZIONE N. Azioni Soggetti Tempi 1 Predisposizione Format RAV INVALSI Gennaio 2015 2 Apertura Piattaforma Informatica Ministero Gennaio 2015 3 Inserimento dati Tutte le scuole 07/03/2015 4 Restituzione dati con benchmark INVALSI Maggio 2015 5 Elaborazione RAV Tutte le scuole Giugno – luglio 2015 6 Pubblicazione RAV Tutte le scuole Luglio 2015 Autovalutazione interna - Attori •La gestione del processo di autovalutazione interna è affidata al dirigente scolastico, attraverso la costituzione di un’unità di autovalutazione. Essa, come proposto nella Circolare ministeriale n. 47/2014, e, fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche, è costituita preferibilmente dal dirigente scolastico, dal docente referente della valutazione e da uno o più docenti con adeguata professionalità individuati dal Collegio dei docenti. •La composizione interna di ogni unità può essere comunque variamente articolata a seconda del contesto di riferimento, della realtà scolastica e delle modalità di analisi che si intendono intraprendere. Si precisa che il Dirigente scolastico, in qualità di rappresentante legale e di garante della gestione unitaria della scuola, rimane il diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nel Rapporto di autovalutazione. 22 COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA E’ opportuno che il dirigente scolastico operi, con il supporto dell’unità di autovalutazione, in modo da: •Favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica,anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità operative dell’intero processo di autovalutazione; •Valorizzare le risorse interne, assicurandone, da un lato, una piena legittimazione all’interno di questo processo innovativo e, dall’altro, favorendo un più significativo collegamento del processo di valutazione nel sistema scuola; •Incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una riprogettazione delle azioni, mediante il ricorso a nuovi approcci, anche facendo eventualmente tesoro di proposte operative collegate ad esperienze precedenti in tale ambito; •Alimentare costantemente il processo di autovalutazione, evitando un approccio di chiusura autoreferenziale. 23 Strumenti di supporto al processo di autovalutazione Al fine di accompagnare le scuole nelle varie fasi del percorso di autovalutazione, presso ogni Ufficio Scolastico Regionale sono stati costituiti degli Staff o Nuclei di supporto al processo ed è stato creato un portale sulla valutazione a cui si accede dalla pagina “Istruzione” del sito istituzionale del MIUR: (http://www.istruzione.it/sistema_valutazione/documenti.html). In tale portale è stata pubblicata tutta la normativa e la documentazione amministrativa di riferimento. Attraverso il “portale sulla valutazione” http://www.istruzione.it/valutazione/, ogni scuola ha trovato l’accesso alla “piattaforma operativa unitaria” (“Area Riservata”). All’interno del portale è stato reso disponibile anche il documento “Orientamenti per l’elaborazione del rapporto di autovalutazione”: www.istruzione.it/valutazione/allegati/prot1738_15.pdf, che costituisce uno strumento utile per facilitare l’analisi e la comprensione degli elementi essenziali che definiscono la struttura del Rapporto di autovalutazione (RAV). 24 Caselle di posta elettronica e altri contatti Sempre il Miur ha aperto un’apposita casella di posta elettronica ([email protected]), per fare segnalazioni o richiedere informazioni. Per problematiche relative ai contenuti del Questionario, le scuole hanno avuto a disposizione l’indirizzo e-mail [email protected] e il numero verde 800 903 080, per problematiche relative all’assistenza tecnica sull’applicazione. Video tutorial e Guida all’ elaborazione del RAV, inseriti all’ interno della Piattaforma operativa. Strumenti operativi: Il Questionario scuola • Il primo strumento operativo che le scuole hanno avuto a disposizione è stao il Questionario Scuola, predisposto dall’INVALSI e diffuso in tutte le scuole, attraverso l’invio ad ogni dirigente scolastico di un link con il relativo codice di accesso E UNA Guida alla compilazione. • I dati di questo questionario sono stati inseriti direttamente dal dirigente scolastico, che se ne è assunto la responsabilità, e consentiranno di dettagliare il contesto in cui opera la scuola e le risorse di cui dispone, ma soprattutto di specificare gli elementi di conoscenza concernenti i processi, intesi sia come pratiche educative e didattiche sia come pratiche gestionali e organizzative di ciascun istituto scolastico. Il Questionario Scuola Il Questionario Scuola ha consentito all’INVALSI di elaborare i dati in esso contenuti e di restituirli tramite la piattaforma informatica alle istituzioni scolastiche con valori di riferimento esterni (benchmark). In questo modo, ogni singola scuola potrà confrontare la propria situazione con quella di altre istituzioni scolastiche operanti in ambiti e contesti simili. In questo primo anno di avvio dell Sistema Nazionale di Valutazione, non sono stati predisposti a livello nazionale questionari unici per studenti, docenti, e genitori. Le scuole, nella loro piena autonomia, hanno raccolto le informazioni relative agli indicatori interessati tramite focus, interviste o modelli di questionari autonomamente 27 Elaborazione finale del Rapporto di Autovalutazione (RAV) • Entro il mese di maggio 2015, la Direzione generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica del MIUE, renderà disponibile all’ interno del portale della valutazione, una piattaforma operativa unitaria che, tramite un apposito link, dovrà essere utilizzata per l’elaborazione finale del Rapporto di Autovalutazione (RAV). Il format del RAV, di competenza dell'INVALSI, è stato elaborato a partire da modelli sperimentati in oltre 1.500 scuole, tenendo conto non solo del contributo di esperti della materia, ma anche delle osservazioni formulate dalle scuole che hanno partecipato alle sperimentazioni. La piattaforma unitaria consentirà alle scuole di: Reperire e inserire dati, organizzati attorno agli indicatori relativi a tre differenti aree di analisi, Contesto, Esiti e Processi; Procedere all’elaborazione del RAV; Pubblicare il RAV.. j 28 IL RAV Il RAV contiene 49 indicatori e oltre 100 descrittori numerici concreti inquadrati dentro a quattro dimensioni: Contesto, Esiti, Processi Educativi, Processi Gestionali, che rappresentano il nostro “fare scuola” e che si dividono poi in quindici aree, ciascuna delle quali raggruppa, appunto, 2-3 indicatori con i relativi descrittori. •Le aree per il Contesto riguardano popolazione scolastica, territorio e capitale sociale, risorse economiche, materiali e professionali; •Per i Processi Educativi si esaminano curricolo, progettazione e valutazione degli studenti, il nostro ambiente di apprendimento, le pratiche di inclusione e differenziazione dei percorsi come le modalità dicontinuità e orientamento; •Per i Processi Gestionali si valutano l’organizzazione della scuola, la valorizzazione delle risorse umane, l’integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie. 29 Il Cuore del RAV Il cuore del RAV sono le aree degli Esiti degli studenti, misurati attraversi i classici risultati scolastici, le prove standardizzate Invalsi, le competenzechiave e di cittadinanza, i risultati a distanza terminata la scuola. Il ruolo delle prove standardizzate Invalsi nella valutazione della scuola ‘pesa’ per un quindicesimo. Il RAV ci pone questi interrogativi: •Quanti di noi conoscono qual è lo status socio-economico-culturale degli studenti della propria scuola? Quanti studenti si sono trasferiti in entrata/uscita in corsod’anno? •Qual è la varianza dei risultati Invalsi tra le nostre classi? •Quanti tra gli ex alunni che hanno seguito il consiglio orientativo sono stati promossi al termine del 1° anno delle superiori? •Sappiamo se la pratica di fare (o non fare) prove comuni per classi parallele ci vede uguali o diversi rispetto alle altre scuole? 30 Il Cuore del RAV • • • • • Quali sono le pratiche didattiche attive o inclusive utilizzate dalla maggioranza dei docenti nella scuola, in confronto con scuole simili a noi? E di quante reti fa parte la nostra scuola? E quant’ è l’investimento medio per ogni progetto? E per ogni alunno? E le scuole che ci assomigliano come si collocano rispetto a questi dati? E quelle della nostra regione? 31 Aree del RAV Per ogni Area del RAV è presente una descrizione che ne delimita il perimetro • Per l’area “Ambiente di apprendimento” si valuterà la “capacità della scuola di creare un ambiente di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli studenti. La cura dell’ambiente di apprendimento riguarda sia la dimensione materiale e organizzativa (gestione degli spazi, delle attrezzature, degli orari e dei tempi), sia la dimensione didattica (diffusione di metodologie didattiche innovative), sia infine la dimensione relazionale (attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo e trasmissione di regole di comportamento condivise)”. • Nell’area “Ambiente di apprendimento”, cinque indicatori con i relativi quattordici descrittori numerici ci danno elementi materiali per la nostra analisi. Se gli indicatori proposti nel RAV non ci paiono sufficienti, si possono integrare con indicatori di scuola, con cui ciascuno può dare valore alle proprie specificità. 32 Pubblicazione del RAV Dopo la restituzione dei dati inseriti con valori di riferimento esterni (benchmark) e il confronto attivato da ogni singola scuola tra la propria situazione e quella di altre istituzioni scolastiche, si interpreteranno meglio i propri punti di forza e debolezza e si decideranno le azioni da promuovere. Ogni singola scuola, sulla base delle aree forti o deboli, individuerà, in una sezione ad hoe del RAV, le priorità strategiche con i relativi obiettivi di miglioramento. Fondamentali saranno i momenti da dedicare alla ricerca, al confronto e alla condivisione all’ interno di ogni realtà scolastica. In questo modo l'autovalutazione diventerà lo strumento attraverso cui ogni scuola individua i dati significativi, li esplicita, li rappresenta, li argomenta e li collega alla sua organizzazione e al suo contesto. AI fine poi di compiere un'operazione informativa trasparente il RAV verrà pubblicato a luglio 2015 sul portale "Scuola in chiaro" e sul sito della ciascuna istituzione scolastica. Piattaforma operativa Nella Direttiva n. 11/2014 si legge che “il Sistema Nazionale di Valutazione si avvarrà di una piattaforma operativa unitaria predisposta dai Servizi informativi del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, in modo da poter gestire e coordinare il flusso delle informazioni e le elaborazioni dati provenienti dalle varie fonti”. • La piattaforma operativa organizzerà in un unico strumento online gli indicatori del RAV, popolati di dati per ogni singola scuola, Secondo il quadro di riferimento teorico elaborato dall’Invalsi, gli Indicatori proverranno da varie fonti informative e saranno articolati nelle seguenti tre dimensioni: 1.Contesto; 2.Esiti; 3.Processi. USO DELLA PIATTAFORMA OPERATIVA La piattaforma unitaria - a partire da aprile 2015 con popolamenti automatici di dati successivi e progressivi – consentirà, nel tempo, alle scuole di : • Avere a disposizione i dati informativi e statistici sugli aspetti fondamentali di funzionamento, già in possesso del Ministero grazie alle ordinarie operazioni di rilevazione; • Usufruire dei dati informativi e statistici già presenti a sistema e derivanti da banche dati gestite da altri soggetti istituzionali (es. Istat, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Interno etc.); • Inserire i dati richiesti dal Questionario scuola; • Avvalersi delle elaborazioni in chiave comparativa effettuate dall’INVALSI, utilizzando i dati dei Questionari Scuola e consentendo così alle scuole di effettuare le opportune comparazioni; • Inserire dati e informazioni integrative collegati a propri specifici indicatori. LETTURA COMPARATA DEI DATI Grazie al sistema, ogni Istituzione scolastica potrà effettuare una lettura comparata dei propri dati con quelli riferiti a tutte le scuole del Paese, al fine di sviluppare un processo di autovalutazione che porrà in relazione esiti di apprendimento, processi organizzativi e didattici e contesti socio-culturali e porterà ogni scuola ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e le priorità verso cui orientare le azioni di miglioramento. Le scuole dovranno intendere tutto il lavoro come uno stimolo alla riflessione, attraverso indicatori e dati affidabili, per poter meglio comprendere, rappresentare e migliorare la propria offerta formativa. RUBRICA DI VALUTAZIONE Per ciascuna Area degli Esiti e dei Processi la scuola è chiamata a esprimere un giudizio complessivo, utilizzando una rubrica di valutazione/scala di possibili situazioni, che va da un livello 1 (molto critica) a un livello 7 (eccellente) e motivando adeguatamente il giudizio assegnato. Si tratta di una Rubrica di Valutazione che ci consentirà di formulare un giudizio. La rubrica è di tipo olistico, meno precisa ma più leggibile rispetto a quelle analitiche. Solo i quattro livelli dispari sui sette presenti sono descritti, per consentire alle scuole una collocazione intermedia tra due descrizioni considerate solo in parte rispondenti alla propria realtà. 37 POSIZIONAMENTO Le scuole non dovranno esprimere un voto, ma posizionarsi, argomentando brevemente, in relazione ai dati esaminati, la posizione stimata nell’area di riferimento. Non ci si potrà limitare alla semplice lettura dei valori numerici forniti dagli indicatori, ma si dovrà entrare nella loro interpretazione e nella riflessione che ne scaturirà. RAV ISTRUZIONI OPERATIVE Le informazioni necessarie per l’ elaborazione e la pubblicazione del RAV, sono state fornite alle scuola con la Nota del MIUR (AOODGOSV. Registro Ufficiale (U) 00037.46.30-04-2015): “Avvio del Sistema Nazionale di Valutazione. Indicazioni operative per l’uso della piattaforma operativa unitaria”, diffusa dal Dipartimento educativo per il sistema di istruzione e formazione – Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale d’ istruzione . ACCESSO AI DATI DEL RAV Hanno la possibilità di accedere ai dati che popolano gli indicatori (dati della singola scuola e livelli di comparazione delle altre scuole, attraverso indicatori di riferimento comuni): 1. 2. 3. Il Dirigente scolastico; I componenti dell’Unità di autovalutazione da lui accreditati; Il Direttore generale dell’USR per quanto riguarda i dati di tutte le scuole appartenenti al territorio di competenza di quell’USR. Utilizzo della Piattaforma operativa Come da Nota del MIUR (AOODGOSV. Registro Ufficiale (U) 00037.46.30-04-2015), il primo accesso alla piattaforma avviene attraverso un link che tutti i dirigenti scolastici delle scuole statali ricevono al proprio indirizzo di posta elettronica istituzionale e i coordinatori delle scuole paritarie ricevono all’indirizzo di posta elettronica della scuola. Dalla home-page della piattaforma (vedi figura 1), utilizzando le funzioni disponibili nella sezione “destra” della pagina, il dirigente scolastico e l’Unità di autovalutazione compileranno il RAV, accedendo alle differenti aree di analisi (Contesto, Esiti, Processi) e alla sezione concernente le Priorità per il miglioramento. In ogni area di analisi troveranno gli indicatori e le domande-guida che serviranno ad orientare la riflessione, in modo da giungere ad esprimere una valutazione, articolata in “Opportunità e Vincoli” per le aree della sezione Contesto e Risorse e in “Punti di forza e Punti di debolezza” per le aree delle sezioni Esiti e Processi. Invio e pubblicazione del RAV Una volta terminata la compilazione del RAV, in ogni sua parte, si potrà attivare la funzione “pubblica il RAV”, che permette di renderlo disponibile nell’apposita sezione di “Scuola in chiaro”, dedicata alla Valutazione. Solo il dirigente scolastico, quale diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nel Rapporto di autovalutazione, è abilitato all’approvazione e alla pubblicazione del RAV. A seguito dell’invio al portale del Ministero, il dirigente scolastico pubblicherà il RAV anche sul sito della propria scuola. La pubblicazione del RAV avverrà attraverso 2 forme: una forma completa ed una semplificata. Pubblicazione completa del RAV • Il RAV verrà pubblicato in tutte le parti che la scuola avrà completato e con tutte le tabelle che avrà ritenuto opportuno inserire. Gli indicatori sono, infatti, corredati da molti dati e molte tabelle o grafici, pertanto spetta alla scuola decidere quali di questi risultano pertinenti e significativi per le analisi intraprese e per la lettura effettuata circa il proprio servizio. • Gli strumenti di riferimento sono comuni, ma il loro utilizzo e la stessa analisi e l’interpretazione dei dati è una responsabilità autonoma delle scuole che qualifica e determina il processo di autovalutazione e in definitiva la stessa realizzazione del RAV.In sostanza, in relazione al proprio contesto e alla propria situazione, è la scuola che sceglie di puntare su alcuni dati, fra i tanti messi a disposizione. • La scelta effettuata è parte integrante e determinante del processo di autovalutazione, che conferisce evidenza pubblica alla lettura e all’interpretazione adottata, insieme alle priorità di miglioramento che si è scelto di perseguire. Pubblicazione semplificata del RAV La pubblicazione semplificata del RAV si pone l’obiettivo di riportare in un diagramma, facilmente leggibile e immediatamente percepibile, l’autoanalisi svolta dalla scuola con i punti di forza edi debolezza. L’analisi realizzata attraverso il RAV trova una sintesi immediata nei livelli che ogni scuola si assegna attraverso le rubriche di Al termine di questo lavoro si chiede alla scuola di esprimere un giudizio che rappresenti la propria situazione. Per ciascuna area degli Esiti e dei Processi la scuola dovrà esprimere un giudizio sintetico, utilizzando una scala da 1 (livello critico) a 7 (livello eccellente). Per ciascuna area si chiede infine di motivare brevemente le ragioni della scelta del giudizio assegnato, indicando i fattori o gli elementi che hanno determinato la collocazione della scuola in uno specifico livello della scala. Giudizio sintetico Il giudizio sintetico riassumerà in modo chiaro,di facile percezione e comprensione, l’autovalutazione che ogni scuola avrà realizzato e la propria situazione di partenza. Inoltre, al fine di dare evidenza e solidità all’autoanalisi svolta,il giudizio sintetico sarà accompagnato dai dati individuati e dalle motivazioni espresse dalla scuola. Per dare maggiore evidenza e chiarezza alle analisi svolte e alle scelte intraprese, i dati interni agli indicatori saranno pubblici (ad eccezione di alcuni dati riservati alle scuole) per: - una consultazione di facile e immediata lettura attraverso il RAV semplificato; - una consultazione analitica e argomentata attraverso il RAV completo; - una consultazione di tutti i dati interni agli indicatori che hanno portato alla elaborazione del RAV attraverso la consultazione di “Scuola in chiaro”. Criteri per un buon rapporto di autovalutazione I criteri che permettono di qualificare un buon rapporto di autovalutazione sono: 1. Adeguatezza (il rapporto è compilato in modo pertinente in tutte le sue parti); 2. Coerenza (il rapporto ha una sua coerenza interna, l’analisi delle aree è condotta in maniera rigorosa, i punti di forza e di debolezza della scuola fanno riferimento a evidenze, vi è un collegamento fra le analisi di contesto, esiti, processi e individuazione delle priorità e dei traguardi); 3. Attendibilità (i dati e le tabelle riportate sono significative, viene fatto un uso efficace dei dati forniti dal centro); 4. Rilevanza (il rapporto valorizza fonti multiple, interne ed esterne, quantitative e qualitative, facendo emergere in maniera inequivocabile quali dovrebbero essere le priorità di intervento); 5. Concretezza (le priorità e i traguardi di miglioramento sono ben definiti, chiari, rilevabili e misurabili). POCHI TWEET PER MIGLIORARE Dopo avere esaminato le aree di qualità scolastica, il RAV ci chiede di esprimere la nostra strategia di miglioramento in pochi tweet. Abbiamo infatti lo spazio di un tweet (o di un SMS per i più tradizionalisti), per individuare una o due priorità all’interno di una o due aree degli Esiti degli studenti. Sono le priorità che guideranno la nostra scuola nei prossimi anni. Forse ci siamo accorti di deboli competenze di cittadinanza, forse abbiamo elementi per dire che le differenze di risultato degli studenti tra le varie classi non sono giustificabili. Per ogni priorità identificheremo un traguardo raggiungibile e, soprattutto, identificheremo quali processi organizzativi o didattici dobbiamo modificare per raggiungerlo (una programmazione più collegiale? una nuova figura di supporto per gli studenti del biennio?). Questa sarà la base del piano di miglioramento dal prossimo anno. Questa è la creatività possibile che possiamo agire. VALUTAZIONE ESTERNA • • Nel corso del prossimo anno scolastico è prevista l’attivazione della fase di valutazione esterna attraverso le visite alle scuole dei nuclei. Saranno coinvolte circa 800 istituzioni scolastiche, secondo quanto previsto dalla Direttiva 11/2014. Queste ultime in parte (3%) saranno scelte casualmente, in parte (7%) saranno individuate sulla base di specifici indicatori di efficienza e di efficacia. La valutazione esterna verrà programmata in parte a campione e in parte su situazioni critiche individuate a partire da parametri stabiliti a livello nazionale. Queste scuole verranno visitate da nuclei di valutazione esterna presieduti da un ispettore, che aiuteranno a esaminare eventuali criticità e a ridefinire i piani di miglioramento. Soltanto il 10% delle scuole riceverà tali visite esterne. 48 Antidoti all’ autoreferenzialità delle scuole • • • • La collegialità dell’autovalutazione; La condivisione di dati e problemi dentro la comunità scolastica; L’opportunità di coinvolgere attori esterni alla comunità professionale dei docenti: i genitori e gli studenti, che sono portatori di diritti prima che portatori di interessi e possono essere i nostri migliori alleati verso il cambiamento; La pubblicazione del Rapporto di Autovalutazione sul u Web nel sito “Scuola in chiaro”. 49 AZIONI DI MIGLIORAMENTO – AGGIORNAMENTO RAV • • A partire dal prossimo anno scolastico, in coerenza con quanto previsto nel RAV, tutte le scuole pianificheranno e avvieranno le azioni di miglioramento, avvalendosi eventualmente del supporto dell’INDIRE o di altri soggetti pubblici e privati (università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. Un primo aggiornamento del RAV, finalizzato alla verifica dello stato di avanzamento del processo e ad un’eventuale ritaratura degli obiettivi, è previsto per il mese di luglio 2016. RENDICONTAZIONE SOCIALE Valutazione esterna - Azioni di miglioramento – Azioni di rendicontazione sociale Nel terzo anno di messa a regime del procedimento di valutazione in cui proseguiranno l’autovalutazione, la valutazione esterna e le iniziative di miglioramento, le scuole promuoveranno, in chiave dinamica, anche a seguito della pubblicazione di un primo rapporto di rendicontazione, iniziative informative pubbliche ai fini della rendicontazione sociale, ultima fase del procedimento. Fonti giuridico – normative • • • • • • • • • • Carta Costituzionale italiana, art. 28, art. 97, art. 54, art. 98; Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione (Dlgs. 16 aprile 1994 n. 297); D.lgs. 30 marzo 2001 n. 165, contenente le norme generali; sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche; CCNL del Comparto scuola, che è la base del rapporto di lavoro a tempo indeterminato che i docenti firmano all’atto dell’assunzione; Nota prot. n. 6768 del 27/02/2015, emanata dalla Direzione generale per il personale scolastico del MIUR; DPR 275/1999; DPR 28 marzo 2013, n. 80; Legge Bassanini n. 59 del 1997 sul decentramento amministrativo, art. 21; Direttiva n. 11 del 18/09/2014; C.M. n. 47 del 21/10/2014; Autrice Serafina Patrizia Scerra 53