TEORIA E TECNICHE DELLA VALUTAZIONE
METODOLOGIE DI INDAGINE AUTOVALUTATIVA
Mario Castoldi
ESEMPIO 1
Scuola-famiglia: PROBLEMATIZZAZIONE
I COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA SONO
 PREPARATI?
 VERIFICATI?
 FINALIZZATI?
 GESTITI SECONDO CRITERI COMUNI?
 ATTENTI AL PROCESSO DI CRESCITA?
 INTERATTIVI?
 PROATTIVI?
 SENSIBILI AL DESTINATARIO?
ESEMPIO 1
Scuola-famiglia: REALIZZAZIONE INDAGINE
COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA: IMPIANTO DI INDAGINE
ANALISI ESISTENTE
DICHIARATO
Analisi Carta dei servizi
Analisi POF
Verbali Collegio docenti
Circolari interne
ANALISI ALTERNATIVE
PRESCRITTO
Studio articoli relativi alla
comunicazione valutativa
nella scuola
PERCEPITO
AGITO
Griglia di
rilevazione
Protocollo di
osservazione
Questionario
docenti
Questionario
genitori
Interclasse
docenti/genitori
ATTESO
Analisi
aspettative/
proposte di
docenti e
genitori
COMPARATO
Analisi
esperienze di
altre scuole
Corso di
aggiornamento
su “Gestione
del colloquio”
ESEMPIO 1
Scuola-famiglia: REALIZZAZIONE INDAGINE
ANALISI ESISTENTE: GRIGLIA DI RILEVAZIONE
ESEMPIO 1
Scuola-famiglia: REALIZZAZIONE INDAGINE
ANALISI ESISTENTE: PROTOCOLLO DI OSSERVAZIONE
ESEMPIO 1
Scuola-famiglia: REALIZZAZIONE INDAGINE
ANALISI ESISTENTE: QUESTIONARIO AI GENITORI
ESEMPIO 1
Scuola-famiglia: LETTURA DEI DATI
COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA: MAPPA DELLA QUALITA’
CONDIZIONI A MONTE
Rapporto dialettico tra le idee di scuola
Congruenza intenzionalità dichiarata – comportamenti
educativi agiti
Condivisione reale sull’idea di scuola tra i docenti
Contrattualità formativa chiara tra scuola e famiglia
PREPARAZIONE
COLLOQUIO
GESTIONE
COLLOQUIO
Collegialità
CONTROLLO
COLLOQUIO
Tempi adeguati
Attenzione al processo di crescita globale
Forme comuni di
documentazione
Chiarezza su finalità
e contenuti
Assunzione di impegni reciproci
Verifica impegni
Condivisione
messaggi essenziali
Chiarezza
Livello del contenuto
Livello della relazione
Continuità tematica
Impegno comunicativo
Clima relazionale disteso
Circolarità
ESEMPIO 1
Scuola-famiglia: PIANO DI SVILUPPO
COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA: PIANO DI SVILUPPO
OBIETTIVI E LINEE D’AZIONE
Sono state individuate ipotesi migliorative circa la preparazione, la gestione e la conduzione dei colloqui
individuali con le famiglie, in particolare per quanto riguarda:
 La destinazione del tempo della programmazione settimanale per la preparazione/verifica dei colloqui;
 L’uso degli strumenti (giornale dell’insegnante, agenda della programmazione);
 La calendarizzazione;
 Le modalità di conduzione;
 La programmazione formativo/educativa;
 L’assunzione di impegni comuni;
 I criteri comunicativi per la realizzazione efficace dei colloqui scuola/famiglia.
MODALITÀ DI CONFRONTO E ELABORAZIONE PROGETTI OPERATIVI
Le diverse indicazioni verranno sviluppate nel corso di incontri di interclasse solo docenti. Ciascun plesso
intende elaborare le modalità di conduzione del lavoro maggiormente funzionali rispetto ai propri bisogni.
Il Circolo avrà scadenze, periodi e modalità comuni per quanto riguarda la realizzazione dei colloqui
individuali. La direzione curerà la calendarizzazione degli incontri comunicazione alle famiglie dei
medesimi rispetto all’intero anno scolastico.
Gli insegnanti individueranno situazioni formative con precise strategie ed obiettivi educativi.
La commissione Autoanalisi di Istituto, in base agli elementi maggiormente significativi che connotano la
relazione scuola famiglia per qualità, elaborerà un quadro di criteri che gli insegnanti potranno utilizzare
come riferimento nella conduzione dei colloqui e per la verifica dell’esito dell’incontro con i genitori.
MODALITÀ DI VALUTAZIONE
In corso d’anno, durante gli incontri di interclasse solo docenti, sono previsti momenti di verifica rispetto
all’esperienza condotta e alla declinazione, nonché all’esito delle singole proposte migliorative.
ESEMPIO 2
Recupero :PROBLEMATIZZAZIONE
DOMANDE DI INDAGINE
Quali fra le diverse attività di recupero producono migliori risultati?
Quali sono i fattori caratterizzanti un intervento di recupero
personalizzato?
Su quali competenze sono basate le attività di recupero?
Quale importanza ha la condivisione di obiettivi e contenuti minimi (stabiliti dai gruppi disciplinari) per le attività di recupero e il loro buon esito?
Qual è il legame fra la programmazione didattica del Consiglio di classe e
la presenza e/o assenza di attività di recupero?
La comunicazione alle famiglie sulla organizzazione delle attività di
recupero e sugli esiti è efficace ?
Gli esiti delle attività di recupero sono adeguati all’impegno di risorse
umane ed economiche profuse?
Quali sono le cause della scarsa motivazione di parte degli studenti alle
attività di recupero?
ESEMPIO 2
Recupero : REALIZZAZIONE INDAGINE
IMPIANTO DI INDAGINE
AUTOPERCEPITO
questionario ai docenti
DICHIARATO
Schema comparativo attività
di recupero
Prospetto di analisi
progettualità della scuola
Diagramma di flusso
procedurale
AGITO
Analisi buone
pratiche
Indicatori metrici
ETEROPERCEPITO
Seduta di discussione con studenti
Seduta di discussione con genitori
ESEMPIO 2
INDICATORI
INPUT
PROCESSO
Recupero : REALIZZAZIONE INDAGINE
INDICATORI METRICI
n° ore previste per le attività di recupero (50 €/h)
n° ore previste per IDEI (35 €/h)
Previsione budget recupero Gennaio
Previsione budget IDEI Settembre – Dicembre
Previsione budget recupero Aprile
Previsione budget recupero Giugno
Previsione budget IDEI Gennaio - Maggio
DATI
600 ore
1400 ore
280 ore
280 ore
120 ore
200 ore
350 ore
Vista la frequenza e gli esiti dei corsi di
Percentuale di presenze degli studenti al corso di recupero recupero di gennaio quelli di Aprile non sono
di Aprile e relativo budget
stati svolti nello stesso modo ma lasciati alla
libera programmazione del CdC
Budget utilizzato IDEI Settembre – Dicembre
275 ore (98 % )
Budget utilizzato IDEI Gennaio – Maggio
331 ore (95 %)
Budget utilizzato recupero Gennaio
280 ore (100 %)
Percentuale di presenze degli studenti al corso di recupero
di fine Gennaio
Budget utilizzato recupero Giugno-Luglio
OUTPUT
Slide in Power-point
194 ore (97 %)
Percentuale di insufficienze per materia e per classi parallele
Slide in Power-point
nello scrutinio del 1° Quadrimestre
Percentuale di sufficienze nelle verifiche di fine recupero di
Slide in Power-point
Gennaio 2008
Percentuale di insufficienze sanate tra il 1° quadrimestre e lo
Non è stato possibile rilevare i dati
scrutinio di Giugno
Percentuale di allievi che non hanno superato la verifica del
Slide in Power-point
corso di recupero di Giugno
Rapporto tra il numero totale di ore di Gennaio - Maggio e il
611/133 = 4,59 h/insuff
numero di insufficienze recuperate
Rapporto tra il numero totale di ore di Giugno - Luglio e il
194/112 = 1,73 h/insuff
numero di insufficienze recuperate
ESEMPIO 2
Recupero : REALIZZAZIONE INDAGINE
ADEGUATEZZA
SINTESI QUESTIONARIO DOCENTI- AUTOPERCEPITO
IMPORTANZA
DIFFER.
MEDIA
DEV. ST.
MEDIA
DEV. ST.
Attività relativa al recupero debiti dell’anno scolastico precedente (1)
3,38
0,13
4,00
0,10
0,62
Attività relativa al recupero debiti pregressi e prevenzione (2)
3,29
0,13
4,02
0,11
0,73
Gestione dell’attività di HELP (sportello didattico) (3)
3,36
0,12
4,12
0,11
0,76
Attività di Tutoraggio (4)
3,47
0,14
4,02
0,13
0,55
Attività di L2 per alunni stranieri (5)
3,94
0,13
4,16
0,10
0,22
Attività di Cooperative learning (6)
2,89
0,2
3,78
0,15
0,89
Gestione dell’attività di Mutuo insegnamento (7)
3,14
0,15
3,84
0,13
0,70
Condivisione degli obiettivi e dei contenuti minimi indispensabili per
la promozione alla classe successiva
3,48
0,14
4,42
0,10
0,94
Programmazione di verifiche comuni per classi parallele
2,82
0,15
3,57
0,16
0,75
Programmazione di nuove metodologie nei gruppi disciplinari
2,88
0,14
3,84
0,13
0,96
Coerenza tra gli obiettivi del CdC e gli obiettivi dei gruppi disciplinari
3,48
0,15
4,1
0,10
0,62
Coesione del CdC rispetto agli obiettivi
3,27
0,15
4,43
0,10
1,16
Programmazione per moduli
2,98
0,16
3,08
0,20
0,10
Condivisione di criteri di valutazione comuni
3,29
0,15
4,06
0,13
0,77
Comunicazione alle famiglie della organizzazione delle attività di
recupero
4,21
0,11
4,35
0,10
0,14
Comunicazione alle famiglie degli esiti delle attività di recupero
4,2
0,11
4,33
0,11
0,13
Assegnazione delle risorse economiche per le diverse attività
3,23
0,16
3,98
0,11
0,75
Organizzazione delle risorse umane per le diverse attività di recupero
3,26
0,15
4,16
0,08
0,90
MEDIA
3,37
0,14
4,01
0,12
ESEMPIO 2
Recupero : LETTURA DEI DATI
autopercepito
AREA DELLA
ELABORAZIONE
PROGETTUALE
dichiarato
3,37
AREA DELLA
REALIZZAZIONE
3,50
3,67
AREA DELLA
RAPPRESENTAZIONE
AREA DELLA
COMUNICAZIONE
4,00
eteropercepito
agito
ESEMPIO 2
Recupero : LETTURA DEI DATI
CONDIZIONI DI CONTESTO
 Riflessione e condivisione della mission dell’Istituto rispetto all’”idea” di recupero
 Piano di recupero nel POF
PROGETTAZIONE
Della COMMISSIONE POF
 individuazione delle risorse
economiche e umane
 elaborazione modalità attività di
recupero
Per lo STUDENTE
 definizione ed approvazione in
Collegio docenti della tabella con
gli indicatori di valutazione e con il
livello di sufficienza
 declinazione nei gruppi
disciplinari del livello di sufficienza
 contestualizzazione della scelta
del livello di sufficienza nei Cdc
 individuazione delle diverse modalità di recupero, per ogni alunno, nel
rispetto di una visione “armonica”
dell’attività didattica del Cdc
GESTIONE
 Pianificazione dei diversi
interventi secondo una modalità
specifica (*):
1. Recupero fine 1° quadrimestre e mese di giugno
2. Help (sportello didattico)
3. Mutuo insegnamento
4. L2 e Italiano per lo studio
5. Tutoraggio
 Comunicazione:
1. coinvolgimento delle
famiglie
2. definizione e rispetto delle
procedure di comunicazione
tra le varie componenti:
docenti, famiglie, alunni e
segreteria
VALUTAZIONE
 monitoraggio in itinere e
finale degli esiti delle
attività di recupero
 analisi dei risultati nei
gruppi disciplinari e nei
Cdc
 riflessione sulle scelte
didattiche ed educative
 raccolta di “buone
pratiche” e loro
divulgazione
 work in progress delle
attività di recupero
(staff, Cdc, docente)
ESEMPIO 2
Recupero : LETTURA DEI DATI
+
P
A
S
S
A
T
O
F
U
T
U
R
O
FORZE
DEBOLEZZE
• Monte ore e risorse economiche
• Impegno progettuale e
organizzativo
• Monitoraggio delle attività di
recupero
• Work in progress delle attività di
recupero
• Visione strumentale da parte dei
ragazzi delle opportunità di
recupero
• Metodologia non sempre
condivisa, nei fatti, da tutti
• Poca autonomia dell’istituto rispetto
alle direttive ministeriali
OPPORTUNITÀ - RISORSE
• Flessibilità organizzativa
• Ricerca di una maggiore condivisione delle scelte educativo-didatti
che in generale e rispetto al recupero
• Riflessione sul nuovo obbligo
d’istruzione: assi culturali e
acquisizione di saperi e
competenze
DIFFICOLTÀ -VINCOLI
• La scuola vissuta come “scuola del
recupero” e non delle opportunità
di crescita personale anche da parte
degli allievi più motivati
•“Sicurezza” del recupero che
prelude a uno studio parcellizzato in
periodi limitati dell’a.s. e solo in
funzione del recupero
ESEMPIO 2
Recupero : PIANO DI SVILUPPO
• riflessione sulle diverse modalità di recupero;
• preparazione di un vademecum per gli studenti di prima e di terza;
• monitoraggio tempestivo delle insufficienze con conseguente attività di recupero
effettuata suddividendo due classi parallele in gruppi di livello. Si suggerisce di
effettuare tale recupero nelle ore della mattina in quanto il livello di pendolarità degli
allievi della scuola è abbastanza alto; inoltre ciò permetterebbe agli allievi di studiare con
regolarità per le lezioni del giorno successivo;
• assegnazione, in considerazione del punto precedente, a ciascun Cdc di un monte ore
di recupero annuale da gestire in modo autonomo;
• ottimizzazione dei tempi: i gruppi disciplinari dovrebbero preparare attività da utilizzare
nel caso di sostituzione di docenti assenti;
• potenziamento del mutuo insegnamento, che pare essere l’attività di recupero meglio
valutata dagli studenti, con l’assistenza di un docente di riferimento e con un’eventuale
forma di riconoscimento per l’allievo tutor;
• potenziamento dell’attività di Help;
• attività di formazione per promuovere una maggior coesione del CdC;
• ricerca di azioni più efficaci per accrescere la motivazione allo studio;
• ricerca e studio nei gruppi disciplinari di metodologie innovative.
TRATTI DISTINTIVI
UNA DEFINIZIONE
L’autovalutazione di Istituto come
riflessione sistematica da parte dei soggetti
interni ad una scuola sulle pratiche
professionali esistenti come primo passo di
un processo di miglioramento
(adattamento progetto ISIP – OCSE CERI)
TRATTI DISTINTIVI
UNA DEFINIZIONE
L’autovalutazione di Istituto come
riflessione sistematica da parte dei soggetti
interni ad una scuola sulle pratiche
professionali esistenti come primo passo di
un processo di miglioramento
(adattamento progetto ISIP – OCSE CERI)
APPROCCIO
FORMATIVO
TRATTI DISTINTIVI
LA FORMAZIONE COME RICERCA SULL’AZIONE
conoscere
PER
agire
conoscere
DALL’
agire
conoscere
SULL’
agire
TEORIA
TEORIA
TEORIA
PRATICA
PRATICA
PRATICA
paradigma
RAZIONALITA’
TECNICA
formazione come
ALIMENTAZIONE
paradigma
APPRENDISTATO
formazione come
IMITAZIONE
paradigma
RIFLESSIVITA’
formazione come
RICERCA
TRATTI DISTINTIVI
APPROCCIO FORMATIVO
“la scuola non sempre dispone di strumenti per riflettersi e
riflettere su se stessa: i ballerini, che praticano la loro arte
alla perfezione, dispongono di specchi per osservare i loro
movimenti. Dove sono i nostri specchi?”
(E.W. Eisner, The Educational Imagination, New York,
Mac Millan, 1979)
TRATTI DISTINTIVI
UNA DEFINIZIONE
APPROCCIO
PARTECIPATO
L’autovalutazione di Istituto come
riflessione sistematica da parte dei soggetti
interni ad una scuola sulle pratiche
professionali esistenti come primo passo di
un processo di miglioramento
(adattamento progetto ISIP – OCSE CERI)
APPROCCIO
FORMATIVO
TRATTI DISTINTIVI
LE ORGANIZZAZIONI COME CULTURE
SENSEMAKING
processi cognitivi di
creazione di senso
ORGANIZING
=
processi sociali di
organizzazione
PROPRIETA’ DEL SENSEMAKING
 SI FONDA SULLA COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’
 E’ RETROSPETTIVO
 E’ UN PROCESSO SOCIALE
 ISTITUISCE AMBIENTI
DOTATI DI SENSO
 E’ UN PROCESSO CONTINUO
 E’ GUIDATO DA INFORMAZIONI
SELEZIONATE
 E’ GUIDATO DA UN PRINCIPIO
DI PLAUSIBILITA’
TRATTI DISTINTIVI
APPROCCIO PARTECIPATO
“L’organizzazione dipinge il proprio scenario, lo osserva
con il binocolo e cerca di trovare un sentiero nel paesaggio”
(K. Weick, Senso e significato nell’organizzazione, Milano,
Cortina Editore, 1997)
TRATTI DISTINTIVI
UNA DEFINIZIONE
APPROCCIO
PARTECIPATO
L’autovalutazione di Istituto come
riflessione sistematica da parte dei soggetti
interni ad una scuola sulle pratiche
professionali esistenti come primo passo di
un processo di miglioramento
(adattamento progetto ISIP – OCSE CERI)
APPROCCIO
FORMATIVO
APPROCCIO
PRAGMATICO
FOCALIZZARE
DEFINIRE LE DOMANDE
DI INDAGINE
DECIDERE
PROGETTARE PIANI DI
SVILUPPO
DESCRIVERE
PROGETTARE E
REALIZZARE L’INDAGINE
INTERPRETARE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
“se volete capire come funziona qualcosa provate a cambiarla”
(K. Lewin)
VALUTARE IL PROCESSO
LEGITTIMARE IL PROCESSO
QUALE PERCORSO METODOLOGICO?
quale percorso metodologico?
LEGITTIMARE IL PROCESSO
DECIDERE
PROGETTARE PIANI DI
SVILUPPO
DECIDERE
DESCRIVERE
PROGETTARE PIANI DI
SVILUPPO
PROGETTARE E
REALIZZARE L’INDAGINE
INTERPRETARE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
CHE COSA?
DESCRIVERE
PROGETTARE E
REALIZZARE L’INDAGINE
INTERPRETARE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
COME?
VALUTARE IL PROCESSO
SCOPI
FOCALIZZARE
DEFINIRE LE DOMANDE
DI INDAGINE
DEFINIRE LE DOMANDE
DI INDAGINE
VALUTARE IL PROCESSO
LEGITTIMARE IL PROCESSO
FOCALIZZARE
LEGITTIMARE IL PROCESSO
PASSAGGI CHIAVE
DECIDERE
PROGETTARE PIANI DI
SVILUPPO
INTERPRETARE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
FOCALIZZARE
DEFINIRE
DOMANDE
Saper risolvere problemi
nonLE
significa
trovare le risposte,
DI INDAGINE
bensì formulare
le domande
FOCALIZZARE UN PROBLEMA
DECIDERE
DESCRIVERE
PROGETTARE
PIANI DI
PROGETTARE E
 STRATEGICAMENTE RILEVANTE
SVILUPPO
REALIZZARE L’INDAGINE
 RILEVATORE DELL’IDENTITA’ CULTURALE E PROGETTUALE
 VICINO ALL’ESPERIENZA DELL’INSEGNANTE
INTERPRETARE
IL RUOLO DELLE DOMANDE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
 ANALIZZATORI PER L’INDAGINE
 CHIAVI DI LETTURA PER L’INTEPRETAZIONE
 PUNTI DI ORIENTAMENTO PER IL MIGLIORAMENTO
DESCRIVERE
PROGETTARE E
REALIZZARE L’INDAGINE
VALUTARE IL PROCESSO
LEGITTIMARE IL PROCESSO
DEFINIRE LE DOMANDE DI INDAGINE
FOCALIZZARE
DEFINIRE LE DOMANDE
DI INDAGINE
VALUTARE IL PROCESSO
PASSAGGI CHIAVE
LEGITTIMARE IL PROCESSO
quale percorso metodologico?
FOCALIZZARE INDIVIDUAZIONE DOMANDE DI INDAGINE
IL RUOLO DEI PROGETTI EXTRACURRICOLARI
• In quale modo i progetti di arricchimento si integrano nel
curricolo ordinario?
• E’ chiaro il loro significato all’interno della proposta formativa?
• Quali sono ritenuti più qualificanti?
• Quale spazio di scelta è lasciato ai docenti?
• Cosa caratterizza la nostra offerta?
• Come vengono valorizzati i progetti più significativi?
• Come vengono valorizzate le competenze dei docenti?
FOCALIZZARE INDIVIDUAZIONE DOMANDE DI INDAGINE
SETTIMANE DI FLESSIBILITA’: NE VALE LA PENA?
* Quale incidenza sui gruppi didattici?
- Livello di elaborazione progettuale
- Livello di condivisione delle scelte
* Quale incidenza sul percorso formativo degli studenti?
- Abilità/contenuti
- Metodi di apprendimento
* Quale incidenza sull’azione didattica del docente?
- Attenzione ai bisogni del singolo
- Relazione con gli studenti
- Metodologia di insegnamento
- Uso formativo della valutazione
* Quale incidenza sulla “immagine” della scuola?
- Docenti
- Genitori
- Studenti
DESCRIVERE
PROGETTARE E
REALIZZARE L’INDAGINE
Q
INTERPRETARE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
PRESCRITTO
DESCRIVERE
PROGETTARE E
REALIZZARE L’INDAGINE
INTERPRETARE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
VALUTARE IL PROCESSO
LEGITTIMARE IL PROCESSO
DECIDERE
PROGETTARE PIANI DI
SVILUPPO
FOCALIZZARE
DICHIARATO
DEFINIRE
LE DOMANDE
DI INDAGINE
DECIDERE
PROGETTARE PIANI DI
stato attuale
SVILUPPO
stato potenziale
FOCALIZZARE
DEFINIRE LE DOMANDE
DI INDAGINE
VALUTARE IL PROCESSO
PROGETTAREPASSAGGI
E REALIZZARE
CHIAVE
L’INDAGINE
LEGITTIMARE IL PROCESSO
quale percorso metodologico?
DESCRIVERE
RACCOLTA DATI E INFORMAZIONI
IL PERCEPITO
INTERNO
questionario ai docenti
L’AGITO
schede sui progetti
IL
DICHIARATO
analisi del Pof
PROGETTI
EXTRACURRICOLARI
IL PERCEPITO
ESTERNO
seduta di discussione
dei genitori rappresentanti
seduta di
discussione
dello Staff
di direzione
DESCRIVERE
RACCOLTA DATI E INFORMAZIONI
SETTIMANE DI FLESSIBILITA’: IMPIANTO DI INDAGINE
DICHIARATO
Analisi POF
Analisi procedure organizzative
Analisi programmi corsi
ATTESO
Questionario docenti
Osservazione incontri
colleg.
PERCEPITO
Intervista gruppi didattici
Questionari di percezione
doc./stud./genit.
AGITO
Analisi prove valutative
Comparazione scrutini I-II quadr.
Analisi registri corsi
SITUATION
FOCALIZZARE
DEFINIRE LE DOMANDE
DI INDAGINE
dati emergenti
dall’analisi
DECIDERE
DECIDERE
PROGETTARE PIANI DI
SVILUPPO
DESCRIVERE
PROGETTARE E
REALIZZARE L’INDAGINE
INTERPRETARE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
TARGET
criteri di qualità
individuati
DESCRIVERE
PROGETTARE PIANI DI
SVILUPPO
PROGETTARE E
REALIZZARE L’INDAGINE
PLAN
linee
di sviluppo
INTERPRETARE
VALUTARE IL PROCESSO
LEGITTIMARE IL PROCESSO
ANALIZZARE I DATI RACCOLTI
PROGETTARE I PIANI DI SVILUPPO
FOCALIZZARE
DEFINIRE LE DOMANDE
DI INDAGINE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI LA MAPPA DELLA
IL PIANO D’AZIONE COME
PATTO REGOLATIVO
QUALITA’ COME SINTESI
INTERPRETATIVA
VALUTARE IL PROCESSO
PASSAGGI CHIAVE
LEGITTIMARE IL PROCESSO
quale percorso metodologico?
INTERPRETARE
ANALISI CRITICA
DEL
PROBLEMA
PROGETTI EXTRACURRICOLARI:
MAPPA
DELLA
QUALITA’
IL RUOLO DEI PROGETTI EXTRACURRICOLARI
LA PROPOSTA FORMATIVA
PRIMA
DURANTE
DOPO
progettazione
realizzazione
valutazione
informazione
ai genitori
documentazione
e
diffusione
DECIDERE
DEFINIZIONE IPOTESI DI SOLUZIONE
PROGETTI EXTRACURRICOLARI: DAL PIANO DI SVILUPPO
DOCUMENTAZIONE E DIFFUSIONE
1. Documentare le esperienze di
arricchimento con cartelloni di sintesi esposti
negli spazi comuni dei plessi
2. Verificare la possibilità di valorizzare i
prodotti realizzati con mostre, esibizioni ...
INTERPRETARE
ANALISI CRITICA DEL PROBLEMA
SETTIMANE DI FLESSIBILITA’: MAPPA DELLA QUALITA’
CONTESTO
Individuazione traguardi minimi
Definizione prove di verifica comuni
PROGETTAZIONE
Analisi bisogni
Consigli di classe
Progettazione gruppi
disciplinari
Progettazione
organizzativa
ATTUAZIONE
Impiego
metodologie attive
Documentazione
percorsi
Valutazione
concordata
VALUTAZIONE
Verifica ricadute
(gruppi didattici/
consigli di classe)
Percorsi di
approfondimento
personalizzati
DECIDERE
DEFINIZIONE IPOTESI DI SOLUZIONE
SETTIMANE DI FLESSIBILITA’: PIANO DI SVILUPPO
LINEE DI INTERVENTO
• articolazione in due periodi dell’anno (ottobre-febbraio)
• incremento ore gruppi disciplinari (dal monte ore Collegio docenti)
• strutturazione prove di verifica comuni per gruppi disciplinari
• coordinamento passaggio di informazioni C.di C. – gruppi discipl.
• costruzione archivio percorsi didattici di recupero/approfondim.
• definizione modalità di valutazione comuni gruppi recupero
• segnalazione percorsi di approfondimento personalizzati da parte
dei responsabili gruppi di recupero
VALUTARE IL PROCESSO
LEGITTIMARE IL PROCESSO
DECIDERE
PROGETTARE PIANI DI
SVILUPPO
INTERPRETARE
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
 utilizzano fonti di dati plurime?
 esplicitano i criteri di giudizio impiegati?
DECIDERE
DESCRIVERE
LIVELLO SOCIALE
PROGETTARE PIANI DI
PROGETTARE E
coinvolgono attivamente
i soggetti?
SVILUPPO
REALIZZARE L’INDAGINE
rispettano i diritti dei diversi soggetti?
 sono definiti i rispettivi ruoli?
 tiene conto delle risorse e dei vincoli del contesto?
INTERPRETARE
LIVELLO STRATEGICO
ANALIZZARE I DATI
RACCOLTI
 le risultanze sono chiare e tempestive?
 le risultanze della valutazione sono usate a scopo migliorativo?
 l’impatto della valutazione è significativo?
 il processo valutativo contribuisce alla crescita delle persone coinvolte?
DESCRIVERE
PROGETTARE E
REALIZZARE L’INDAGINE
VALUTARE IL PROCESSO
LIVELLO TECNICO
FOCALIZZARE
 impiegano procedure rigorose?
DEFINIRE LE DOMANDE
 forniscono dati validi e attendibili?
DI INDAGINE
FOCALIZZARE
DEFINIRE LE DOMANDE
DI INDAGINE
VALUTARE IL PROCESSO
PASSAGGI CHIAVE
LEGITTIMARE IL PROCESSO
quale percorso metodologico?
AUTOANALISI DI ISTITUTO:
PERCORSI E STRUMENTI
“Noi vediamo lo sviluppo organizzativo come un’opportunità
per assistere le scuole nel loro continuo sforzo di equilibrare
la domanda dell’ambiente esterno con i bisogni interni …
Ciò che è importante per noi è che una organizzazione che è
disponibile e capace di imparare da se stessa rifletta anche
una cultura di apprendimento”.
[P. Dalin-V. Rust, Can Schools Learn?, Windsor, NFER-Nelson]
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