CLUB ALPINO ITALIANO
132° Convegno delle Sezioni VFG
Mirano (Venezia), 25 marzo 2012
Un anno dopo
Gorizia, 9 aprile 2011
“Organi Tecnici, Scuole e Sezioni:
sinergie e criticità di un sistema integrato”
Mirano, 25 marzo 2012
“Organi Tecnici, Scuole e Sezioni:
verso un sistema integrato”
I cambiamenti – gli orientamenti
1.
2.
3.
4.
5.
macro progetto di riordino degli OTCO
(13.11.2010)
progetto di riassetto degli OTCO
(22.01.2011)
regolamento nuovo UniCai (16.09.2011)
nuovo regolamento OTCO e OTTO
(26.11.2011)
nuovo regolamento OTCO e OTTO
(completamento 27.01.2012)
PROGETTO DI RIASSETTO DEGLI OTCO
PROGETTO DI RIASSETTO DEGLI OTCO
- principi generali Volontà di recuperare nei titolati:

una comune identità
attraverso la
consapevolezza di
una visione unitaria
dell'appartenenza al
Club;

una condivisa
formazione alla
montagna su
comuni parametri di
cultura, sicurezza e
rispetto per
l'ambiente;
PROGETTO DI RIASSETTO DEGLI OTCO
LE FINALITA’

La
razionalizzazione,

l'integrazione,
l'efficienza ed
economicità dei
processi e delle
attività;
la valorizzazione
paritetica dei
titolati e delle loro
discipline;

il miglioramento
delle strutture di
coordinamento
centrali e
territoriali.
PROGETTO DI RIASSETTO DEGLI OTCO
I METODI
Conseguentemente si dovrà:




Mettere a disposizione di tutti le migliori risorse culturali,
tecniche e gestionali, oggi variamente distribuite tra gli
OTCO;
Fermare le continue richieste di nuovi OTCO/OTTO e
nuove Scuote in rappresentanza di attività emergenti ma
inseribili in contesti già esistenti.
Offrire maggiori garanzie di "qualità operativa" e
"sicurezza" nella formazione grazie ad un maggiore
coordinamento didattico.
Garantire che gli attori del nuovo processo siano gli
stessi organismi tecnici in coordinamento fra loro.
PROGETTO DI RIASSETTO DEGLI OTCO
OBIETTIVI PLURIENNALI

1 - Mantenere l'attuale
coordinamento degli OTCO
in UNICAI e predisporne
l’integrazione ed il
successivo accorpamento;

3 - razionalizzare o
trasformare
immediatamente alcune
attivita’;


2 - realizzare il
coordinamento tra le attuali
scuole centrali (e periferiche
in ogni GR) per favorirne
l'integrazione didattica e la
regia unica condivisa;
4 - sviluppare
territorialmente il progetto.
U N I TA’ F O R M AT I VA D I B A S E
DELLE STRUTTURE DIDATTICHE
DEL CLUB ALPINO ITALIANO
UNICAI
UNITÀ FORMATIVA DI BASE DELLE STRUTTURE
DIDATTICHE DEL CAI
REGOLAMENTO
approvato dal Comitato Centrale (16 settembre 2011)


Art. 1 – Costituzione e scopo
1. UniCai è una struttura di studio e di coordinamento a
carattere permanente e rinnovabile le cui finalità specifiche
sono perseguite mediante un adeguato e costante
coordinamento degli OTCO dotati di figure didatticooperative.
2. UniCai favorisce la maturazione e la condivisione della
comune identità dei titolati del CAI e persegue la
realizzazione della loro base culturale comune, la
razionalizzazione e integrazione delle loro strutture
organizzative.
UNICAI
UNITÀ FORMATIVA DI BASE DELLE STRUTTURE
DIDATTICHE DEL CAI
Art. 3 – La struttura
UniCai è composto da:
• Comitato Tecnico Culturale
(CTC), composto da sei persone:
- un componente C.A.A.I.;
- un comp. A.G.A.I.;
- un comp. C.N.S.A.S.;
- tre comp. esperti;

Coordinamento OTCO,
composto dai
Presidenti degli OTCO
dotati di figure
didattiche titolate, tra
loro in posizione
paritetica.
CNSASA, CCS, SVI, CCAG, CCE, CCTAM, CSC
UNICAI
UNITÀ FORMATIVA DI BASE DELLE STRUTTURE
DIDATTICHE DEL CAI
Art. 6 – Compiti del CTC
Il CTC ha il compito di:

perseguire gli indirizzi deliberati dal CC e dal CDC;

attuare il coordinamento dei Presidenti degli OTCO al fine
di favorire la loro cooperazione, l’interazione e la possibile
integrazione delle strutture di cui sono riferimento;

stimolare la progettualità e la elaborazione, mediando
esigenze e prospettive contrapposte e curando la sintesi e
le fasi di lavoro;
UNICAI
UNITÀ FORMATIVA DI BASE DELLE STRUTTURE
DIDATTICHE DEL CAI
Art. 6 – Compiti del CTC
Il CTC ha il compito di:


1.
2.
3.
presentare la relazione annuale (al CC ed al CDC)
dell’attività svolta e la programmazione per l’anno
successivo;
curare di concerto con il coordinamento degli OTCO,
la pianificazione della base comune, culturale e tecnica, e
la conseguente metodologia applicativa;
il monitoraggio permanente dei processi di formazione, di
verifica e di aggiornamento;
la predisposizione di strumenti didattici e gestionali relativi
agli obiettivi specifici.
I sezionali

prima fase – completata, quasi
- “bonifica” esistenti
- creazione ruoli regionali

seconda fase – in atto con geometrie variabili
- formazione territoriale (?)
- modulo su base culturale comune
CLUB ALPINO ITALIANO
GRUPPO REGIONALE DEL VENETO
REGOLAMENTO PER GLI ORGANI TECNICI
OPERATIVI CENTRALI E TERRITORIALI
Approvato dal CC (26.09. 2011)
Articolo 2
1.Gli Organi Tecnici Centrali Operativi (OTCO)




operano nell’ambito della struttura centrale per la
crescita e la promozione, anche culturale ed etica, del
Sodalizio;
svolgono con continuità specifiche funzioni tecniche di
proposta e di supporto all’attività degli Organi Centrali;
attuano le funzioni di indirizzo stabilite dal CC;
sviluppano progetti e promuovono iniziative nell’ambito
dei programmi di attività approvati dal CC, sulla base di
budget di spesa approvati dal CDC.
REGOLAMENTO PER GLI ORGANI TECNICI
OPERATIVI CENTRALI E TERRITORIALI
Approvato dal CC (26.09. 2011)
Articolo 2

2. Indicano gli orientamenti tecnici ed impartiscono le
conseguenti direttive agli OTTO, costituiti nell’ambito dei
GR ed, attraverso questi ultimi, agli organismi tecnici
sezionali. Ne controllano l’attuazione, ferma restando
l’autonomia politico-gestionale delle Sezioni.

3. Organizzano, ove dotati di figure titolate o di propria
Scuola Centrale, le modalità della formazione e
dell’aggiornamento nel rispetto delle direttive UNICAI,
retta da apposito regolamento.
REGOLAMENTO PER GLI ORGANI TECNICI
OPERATIVI CENTRALI E TERRITORIALI
Approvato dal CC (26.09. 2011)


Articolo 23
Gli OTTO, regionali o interregionali, costituiti ai
sensi dello Statuto e del Regolamento generale,
operano nell’ambito dei GR in raccordo con il
corrispondente OTCO di cui attuano le direttive
e gli orientamenti tecnici.
I CDR svolgono le funzioni di indirizzo politicolocale, di coordinamento dei programmi e di
controllo dei risultati raggiunti dagli OTTO.
REGOLAMENTO PER GLI ORGANI TECNICI
OPERATIVI CENTRALI E TERRITORIALI
Approvato dal CC (26.09. 2011)



Articolo 24
1. Il CDR nomina tra i propri componenti i referenti incaricati
di seguire l’attività di ogni singolo OTTO; essi vengono
invitati a partecipare alle riunioni, ricevono i verbali e
relazionano sul funzionamento e sull’operato dell’OTTO.
2. Le commissioni CNSASA, Escursionismo, AG e Speleo
nominano al proprio interno, nella prima seduta utile, i
componenti delegati a rappresentare la rispettiva
commissione all’interno delle altre tre commissioni, con
diritto di voto.
3. Ciascun OTTO, entro il 31 maggio di ogni anno, presenta
al CDR e all’OTCO di riferimento il proprio piano operativo e
finanziario di attività;
REGOLAMENTO PER GLI ORGANI TECNICI
OPERATIVI CENTRALI E TERRITORIALI
Approvato dal CC (26.09. 2011)

4. Il CDR, al fine di consentire agli OTTO di svolgere
efficacemente la propria attività, previo raccordo con gli
OTCO, esamina e approva entro il 30 giugno i
programmi specifici di ciascuno, attribuisce le deleghe
operative necessarie alla loro realizzazione e fissa i limiti
delle stesse.

5. Gli OTTO dotati di titolati ed eventualmente di Scuola
Interregionale o Regionale devono coordinarsi affinché i
programmi di formazione e di aggiornamento dei
rispettivi titolati perseguano l’obiettivo dell’acquisizione
della base culturale e tecnica comune mediante una
uniforme metodologia didattica.
REGOLAMENTO PER GLI ORGANI TECNICI
OPERATIVI CENTRALI E TERRITORIALI
Approvato dal CC (26.09. 2011)
Articolo 35

I GR costituiscono il coordinamento degli OTTO
con Titolati presenti nel relativo territorio con finalità
di coordinamento didattico e di sviluppo della
politica locale indicata dai GR, nel rispetto degli
indirizzi tecnici stabiliti dagli OTCO riuniti in UniCai.
REGOLAMENTO PER GLI ORGANI TECNICI
OPERATIVI CENTRALI E TERRITORIALI
Approvato dal CC (26.09. 2011)
Articolo 36

1- I GR e le sezioni possono istituire scuole
pluridisciplinari con titolati di due o più settori.

2- Le modalità di costituzione e di funzionamento
delle scuole pluridisciplinari saranno definite da
UniCai e approvate dagli organi di vertice.
 ORGANI TECNICI CENTRALI
 ORGANICI TECNICI TERRITORIALI
 SCUOLE CENTRALI, REGIONALI, SEZIONALI
 TITOLATI
 SEZIONALI
ATTIVITA’ DI UNA SEZIONE
(vita = attività)
- attività culturali:
1/100
- attività sociali:
10/100
- attività didattiche: 100/100
……………..…………..……………………….
sezioni di pianura ♥ sezioni di montagna
TITOLATO CAI
Un bene in comproprietà
- Sezione
- Scuola sezionale
Sede Centrale
- OTCO
- Scuola Centrale
- OTTO
- Scuola regionale
TITOLATI DEL CAI - 2011
(1° e 2° livello)
5600
5400
5367
5200
5157
5000
4800
4983
4898
4875
4714
4600
4400
4200
2001
2003
51% CNSASA
2005
+ 10%
2007
2009
2010
1,7% del Corpo Sociale
TITOLATI DEL CAI - 2011
(1° e 2° livello)
CNSASA
AG
ESC
TAM
CSC
Speleo
SVI
II liv.
799
109
26
69
48
54
80
I liv.
1950
606
968
152
252
140
114
TOT
2749
715
994
221
300
194
194
%
51,2%
13,3%
18,5%
4,1%
5,6%
3,6%
3,6%
VENETO
II liv.
146
12
2
2
7
9
0
I liv.
413
82
118
21
20
17
0
TOT
559
94
120
23
27
26
0
%
65,8%
11,1%
14,1%
2,7%
3,2%
3,1%
0
TITOLATI DEL CAI - 2011
(1° e 2° livello)
Nazionale
70
Veneto
60
50
40
30
20
10
0
CNSASA
AG
ESC
TAM
CSC
Speleo
SVI
TITOLATI DEL CAI - 2011
(1° e 2° livello)
Soci
Titolati
I/II livello
Rapporto
Titolati +
sezionali
(presunto)
Rapporto
(presunto)
Nazionale
319.424
5367
59,5
10734
29,8
Veneto
53.783
849
63,3
1698
31,7
TITOLATI DEL CAI - 2011
(1° e 2° livello)
60/30
LE GRANDI SEZIONI DEL VENETO
Soci
Titolati
Rapporto
Sezionali
Titolati +
sezionali
Rapporto
Padova
3015
88
34,3
43
131
23,1
Verona
2903
28
103,7
17
45
64,1
Feltre
2482
44
56,4
21
65
38,2
Vicenza
2435
46
52,9
43
89
27,4
TITOLATI DEL CAI - 2011
(1° e 2° livello)
60/30
LE MEDIE SEZIONI DEL VENETO
Soci
Titolati
Rapporto Sezionali
Titolati +
sezionali
Rapporto
Bassano
1653
30
55,1
29
59
28,1
Belluno
1654
19
87,1
31
50
33,1
Conegliano
1575
19
82,9
15
34
46,3
9
181,4
5
14
116,6
Montebelluna 1633
TITOLATI DEL CAI - 2011
(1° e 2° livello)
60/30
LE MEDIE SEZIONI DEL VENETO
Soci
Titolati
Rapporto
Sezionali
Titolati +
sezionali
Rapporto
Cittadella
809
13
62,2
21
34
23,8
S. Donà
869
27
32,2
45
72
12,1
S. Pietro
826
20
41,3
9
29
28,5
Marostica 909
20
45,5
14
34
26,7
TITOLATI DEL CAI - 2011
(1° e 2° livello)
60/30
LE PICCOLE SEZIONI DEL VENETO
Soci
Titolati
Rapporto
Sezionali
Titolati +
sezionali
Rapporto
Asiago
403
13
31
5
18
22,4
Este
462
4
115,5
0
4
115,5
Recoaro
441
1
221
1
2
221
Spresiano
471
10
47,1
0
10
47,1
TITOLATI DEL CAI - 2011
(1° e 2° livello)
60/30
LE PICCOLE SEZIONI DEL VENETO
Soci
Titolati
Rapporto
Sezionali
Titolati +
sezionali
Rapporto
Domegge
244
0
0
0
0
0
Legnago
231
0
0
0
0
0
Montebello
142
1
142
2
3
47,3
Trecenta
185
2
92,5
0
2
92,5
OTCO +
SCUOLE CENTRALI
OTTO +
SCUOLE REGIONALI
TITOLATI +
SCUOLE
SEZIONALI
AD
ORGANI
CENTRALI
GRUPPI
REGIONALI
SEZIONI
IL SISTEMA INTEGRATO
ORGANI TECNICI
CENTRALI OPERATIVI
CC
CDC
GR
SCUOLE REGIONALI
COMMISS. REGIONALI
SEZIONI
SCUOLE SEZIONALI
IL SISTEMA INTEGRATO
Obiettivi governance sezionale
Gestione del sistema






rivisitazione dei ruoli;
Individuazioni dei bisogni e delle strategie;
condivisione delle scelte per il futuro di una Sezione;
pianificazione formazione risorse umane per attività
sezionali di base;
pianificazione dell’offerta di percorsi formativi e azioni
didattiche;
incentivazione delle relazioni, delle collaborazioni, delle
co-progettazioni e degli scambi tra/con sezioni limitrofe;
IL SISTEMA INTEGRATO
Obiettivi governance sezionale
Gestione del sistema






ideazione sinergie e concertazioni tra diversi gruppi di
titolati all’interno della medesima sezione;
valorizzazione delle risorse umane e condivisione delle
competenze esistenti;
partecipazione incrociata nei gruppi e nelle scuole
sezionali;
scambi di ruoli e di presenze;
verifica periodica dei risultati alla luce delle esperienze;
costruzione programmazioni annuali delle attività sociali;
IL SISTEMA INTEGRATO
Obiettivi governance sezionale
Gestione del sistema
Il nostro sistema integrato è l’incrocio tra l’organizzazione verticale
costituita dagli OTCO con le loro Scuole Centrali, che dirigono gli
OTTO con le loro scuole regionali, che a loro volta raccolgono i
titolati e l’attività delle scuole sezioni/intersezionali, e
l’organizzazione “orizzontale” costituita dalle Sezioni e dai GR.
Il GR è chiamato a gestire il coordinamento delle commissioni regionali
con finalità operative, orientate alla pianificazione ed alla
progettualità.
Sistema complesso, fragile, in perenne manutenzione, in fase di lento
adeguamento ai cambiamenti introdotti dieci anni fa con le riforme
IL SISTEMA INTEGRATO
Obiettivi governance sezionale
Compiti del GR

coordinare, secondo la logica UniCai, gli OTTO con titolati esistenti
sul territorio di competenza;

monitorare l’attività degli OTTO e delle scuole sezionali,
raccogliendo dati qualitativi e quantitativi per azioni di
parametrazione;

valutare le risultanze emergenti, i risultati conseguiti, l’andamento
delle attività per costruire delle sequenze storiche e individuare con
maggior precisione fabbisogni ed eccedenze;
IL SISTEMA INTEGRATO
Obiettivi governance sezionale
Gestione del sistema

pianificare politiche concordate e condivise di sviluppo di
determinati settori dell’attività alpinistica e di destinazione delle
risorse, stemperando le egemonie;

concertare percorsi formativi ed azioni didattiche condivise,
soprattutto per quanto attiene la base culturale comune, la
formazione dei sezionali, la gestione dei rispettivi albi;

incoraggiare le partecipazioni incrociate all’interno delle varie
Commissioni Inter/Regionali, con scambio simultaneo
d’informazioni;
IL SISTEMA INTEGRATO
Obiettivi governance sezionale
Compiti del GR

ideare forme di sinergia, di ibridazione e di collaborazioni tra i
diversi OTTO e le rispettive Scuole;

incentivare lo scambio di ruoli e di presenze, il movimento delle
risorse umane esistenti, portatrici di esperienze e di competenze
utili alla crescita della qualità nell’attività didattico-formativa
territoriale;

promuovere verifiche periodiche sull’attività svolta e sugli esiti delle
iniziative promosse, prima di formulare nuove progettazioni.
CLUB ALPINO ITALIANO
GRUPPO REGIONALE DEL VENETO
REGOLAMENTO COORDINAMENTO OTTO
CLUB ALPINO ITALIANO
GRUPPO REGIONALE DEL VENETO
Art. 1
E’ costituito, ai sensi dell’art. 35 del Regolamento per gli
Organi Tecnici Operativi Centrali e Territoriali, il
coordinamento degli OTTO del Gruppo Regionale del
Veneto e dell’area interregionale VFG.
CLUB ALPINO ITALIANO
GRUPPO REGIONALE DEL VENETO
Art. 2
Il coordinamento è composto:
• dal presidente del GR o da suo delegato;
• dai presidenti degli OTTO sia regionali che interregionali
o loro delegati, purché componenti dell’OTTO;
• dai componenti CDR referenti degli OTTO;
• da un segretario (che può essere esterno) per la
verbalizzazione delle decisioni assunte.
1+5+5+1=12
CLUB ALPINO ITALIANO
GRUPPO REGIONALE DEL VENETO
Art. 3
Il coordinamento viene attivato per sviluppare tutte le
forme possibili di collaborazione, di sostegno reciproco, di
scambio di ruoli, esperienze e competenze, di sviluppo di
nuovi progetti finalizzati alla gestione delle risorse umane
esistenti ed alla diffusione dell’immagine del CAI sul
territorio del GR del Veneto.
Gli OTTO in sede di coordinamento daranno attuazione alle
indicazioni programmatiche del GR e agli indirizzi tecnici
stabiliti dagli OTCO riuniti in UNICAI.
CLUB ALPINO ITALIANO
GRUPPO REGIONALE DEL VENETO
Il coordinamento assolvererà ai seguenti compiti:
•confronto dei percorsi formativi, applicazione della base
culturale comune, partecipazione incrociata negli OTTO e
nelle scuole regionali/sezionali;
•verifica periodica dei risultati alla luce delle esperienze
reciproche ed individuazione delle sinergie possibili tra
diversi gruppi di titolati;
•pianificazione delle strutture dei singoli OTTO al fine di
ricercare il miglior utilizzo dei titolati delle varie discipline;
•programmazione delle fasi formative su scala regionale al
fine di sostenere la crescita delle sezioni e delle attività
sezionali, eliminando sovrapposizioni ed ottimizzando le
fasi gestionali;
•progettazione di nuove attività comuni rivolte alle scuole
sezionali, ai titolati, ai soci e, più in generale, ai diversi
fruitori dell’ambiente montano.
CLUB ALPINO ITALIANO
GRUPPO REGIONALE DEL VENETO
Art. 4
Il coordinamento rispetta le seguenti norme di
funzionamento:
• il presidente del GR o suo delegato provvede alla
periodica convocazione del coordinamento;
• la seduta è valida con la presenza di almeno i due terzi
dei rappresentanti degli OTTO;
• le deliberazioni vengono assunte a maggioranza dei
presenti, purché vi sia il voto favorevole della
maggioranza dei rappresentanti degli OTTO presenti;
• il coordinamento può avvenire anche in forma parziale,
per aree, per blocchi o per tipologie di OTTO.
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Relazione sul Riassetto OTCO del CAI