Italia: la Ricostruzione (1948-53)
Una rinascita fra contrasti
 L’età di De Gasperi
 Piano casa e sviluppo
 Lotte contadine e sindacali
Alleanze internazionali e riforme
 Da sconfitti ad alleati
 Riforma agraria
 Divisioni politiche e sociali
La battaglia della riforma elettorale
 Riforma del voto o “legge truffa”?
 Una soluzione per Trieste
 Le dimissioni di De Gasperi
A cura del prof. Luigi O. Rintallo
La Ricostruzione /1
Una rinascita fra contrasti
1948: Il ministro degli Esteri
Sforza annuncia in Parlamento
l’ingresso nell’UEO e avvia le
trattative per aderire all’Alleanza
militare atlantica con gli USA.
Presidente del consiglio dal ’46
al ’53 e leader della Democrazia
Cristiana, Alcide De Gasperi
svolge un ruolo da protagonista
nella politica del dopoguerra. A
lui si deve la scelta di affiancare
alla DC, che pure deteneva la
maggioranza assoluta, i partiti
del centro (PSLI, PLI, PRI).
Durante i suoi governi si procede
alla ricostruzione del Paese,
ancora dilaniato dalle
conseguenze della guerra: sino
agli anni ’50, perdurano
disoccupazione e penuria dei
generi di sussistenza.
Convinto europeista, De Gasperi
è fra i padri fondatori della
Comunità europea, che prese le
mosse con la nascita della
CECA, cui l’Italia aderì nel 1952.
Nel clima di guerra fredda fra USA
e URSS, il governo De Gasperi
mira a collocare l’Italia nello
schieramento occidentale.
A luglio 49 si tiene a Venezia il
congresso della DC, dove la
sinistra interna legata a Giuseppe
Dossetti si rafforza e raccoglie il
30%. Nel frattempo, papa Pio XII
promulga il 12 luglio la scomunica
dei comunisti, che tuttavia non
ottiene forse l’esito sperato.
Sull’adesione alla NATO, De
Gasperi chiede la fiducia in
Parlamento, dove forte è
l’opposizione social-comunista
favorevole invece al neutralismo.
A fine marzo ’49 le Camere
approvano.
Il 14 giugno 49, entra in funzione il
metanodotto di Cortemaggiore
dell’AGIP. Produce 23 mln. di m³ di
gas e segna un successo di Enrico
Mattei, il curatore dell’ente che 4 anni
dopo fonderà l’ ENI.
Il 1950 si apre con l’eccidio di Modena, dove sei operai sono uccisi dalla polizia
durante una manifestazione sindacale. Il governo si dimette, anche per risolvere le
contese coi liberali ostili all’espropriazione per la costituzione dell’Ente Sila in
Calabria. Uscito dal ministero, il PLI si astiene nel voto di fiducia al 6° governo De
Gasperi. A marzo nascono due nuovi sindacati: la UIL, dalla confluenza dei socialisti
riformisti coi dissidenti della FIL repubblicani e socialdemocratici, e la CISNAL che si
riconosce nel neonato Movimento Sociale Italiano, di ispirazione neo-fascista. La
LCGIL del cattolico Pastore, unita alla maggioranza della FIL, a maggio dà vita al
sindacato CISL.
E’ approvato il Piano Fanfani, che
prevede una spesa di 15 mld.
l’anno per sette anni. Il piano
punta a ridurre la disoccupazione
edilizia e a incrementare la
costruzione di abitazioni. Gli esiti
sono contrastanti.
Nel maggio 49, al 28° Congresso
del PSI, nuova scissione: il
riformista Giuseppe Romita,
contrario alla collaborazione col
PCI voluta dalla sinistra, esce dal
partito e fonda a dicembre il PSU.
Dopo le agitazioni dei braccianti,
nell’agosto 49 emanata una legge
che regola la durata dei contratti
individuali in agricoltura. A fronte
dell’aumento dell’indice di produzione industriale, è siglato anche un
accordo per la rivalutazione dei
salari operai. In ottobre si riaccende
la protesta dei contadini nel Sud,
che provoca 5 morti a Melissa (CZ)
e Torremaggiore (FG). A dicembre
anche gli impiegati statali scendono
in sciopero per chiedere un migliore
trattamento economico.
La Ricostruzione /2
Alleanze internazionali e riforme
Su proposta della Francia, aperte
le trattative per un accordo commerciale fra le nazioni europee sul
carbone e acciaio. Il ministro Sforza incontra il francese Schuman (6
giugno 1950)
Mentre De Gasperi denuncia il
pericolo di una quinta colonna
comunista, che agisce in Italia per
favorire interessi stranieri, si definiscono i piani strategici NATO ed
è potenziato l’esercito italiano.
Sul fronte del lavoro, che patisce
l’esubero di manodopera, CGIL
CISL e UIL avviano trattative con
Confindustria per la rivalutazione
dei salari. Si mantiene alto il tasso
di emigrazione, sia dal Sud al
Nord Italia che verso l’estero.
La visita del gen. Eisenhower,
La crisi della guerra di Corea induce il
comandante NATO, è accolta da
A marzo, PSLI e PSU approvano
governo a leggi eccezionali sull’econoscioperi e manifestazioni organizl’unificazione che è proclamata il
mia. Il proposito di affidare alla Confinduzate dalla sinistra. In Sicilia e a
1* maggio 1951. Essa prevede la
stria il censimento delle scorte, per
Comacchio muoiono 4 manifedissociazione dei ministri socialevadere l’assegnazione delle materie
stanti durante gli scontri con la
democratici dal governo De Gaprime, è però bocciato dalla Camera. A
polizia. L’opposizione alla NATO è
speri, il quale li sostituisce con due
gennaio 51, De Gasperi chiede e ottiene
confermata dal PSI, riunito in condemocristiani e il repubblicano La
la fiducia in Senato e ribadisce la fedeltà
gresso a Bologna, dove viene conMalfa, suscitando le critiche deldell’Italia al patto atlantico.
fermato il patto di unità d’azione
l’opposizione. Al voto amminicol PCI (20 gennaio 51).
strativo di maggio, la DC diminuisce ma l’alleanza centrista
conquista le grandi città prima
amministrate dalla sinistra, che
conserva solo Bologna.
1951: inizia la lunga procedura per l’ammissione dell’Italia all’ONU, cui oppone il veto
l’URSS. Per le divisioni interne alla DC, dove si esprimono critiche al ministro del Tesoro
Pella, De Gasperi a luglio 51 è costretto a dimettersi per formare il suo 7° ministero
(DC+PRI con astensione del PLI e del PSDI). Dossetti, in disaccordo col presidente del
Consiglio, lascia la DC e si ritira dalla vita politica: i suoi seguaci, rimasti nella DC, danno vita
alla corrente “Iniziativa democratica” con a capo Fanfani (ottobre 51). Il Polesine è funestato
in novembre da una violenta alluvione, che provoca danni per 60 mld. e oltre un centinaio di
morti: l’opera di prosciugamento dura fino alla primavera, ma non scongiura nuovi disastri
che incentivano un’ondata di emigrazione verso le città industriali.
Nell’agosto 50, nasce la Cassa del
Mezzogiorno, tesa a favorire lo
sviluppo economico del Sud. Ha
l’obiettivo di varare in dieci anni
grandi opere, per oltre 1280 mld.
di lire, ripartiti in bonifiche, acquedotti, strade e ferrovie. La Cassa
si trasformerà presto in un ente
erogatore di risorse, inefficace al
rilancio economico.
In ottobre è promulgata la Riforma
agraria, dopo sette mesi di discussione in Parlamento. Porterà
all’esproprio di terre e abbattimento del latifondo, in favore della
piccola proprietà. Tuttavia, mancherà l’obiettivo di una valorizzazione dell’agricoltura, penalizzata
dall’eccessivo frazionamento.
18 aprile 1951: promulgato il trattato
istitutivo della CECA, fra Italia,
Germania, Francia e BeNeLux.
L’adesione dell’Italia sarà approvata
dal Parlamento nel giugno 1952.
La Ricostruzione /3
La battaglia della riforma elettorale
Il 30-1-52 il governo è battuto alla
Camera su un emendamento dc
che aumenta gli stipendi agli
statali.
Intanto al congresso di fondazione
del PSDI, Romita è eletto segretario con una debole maggioranza.
Il governo prosegue il suo cammino, pur fronteggiando le polemiche interne alla DC: è rinominato
ministro del Tesoro Giuseppe
Pella, che aveva concentrato su di
sé l’avversione di Gronchi, che ritira a sua volta le dimissioni da
presidente della Camera.
De Gasperi ottiene una nuova
fiducia, espressa con voto palese
nonostante la contrarietà del
presidente della Camera Gronchi.
In ottobre, nuovo congresso PSDI
che affida la maggioranza a
Saragat, favorevole alla collaborazione coi partiti di centro e
alla nuova legge elettorale in preparazione, che dà un premio di
maggioranza ai partiti in coalizione
che superino la metà dei consensi
nelle urne. A novembre si raggiunge l’accordo fra DC e partiti
laici: il premio di maggioranza è
fissato a 380 seggi (64,5%).
In vista delle elezioni amministrative, a Roma Don Sturzo propone
una lista civica dei cattolici aperta
alla destra. De Gasperi si oppone.
A fine maggio, è stato intanto
firmato il trattato istitutivo della
CED. Dopo gli incidenti di marzo a
Trieste, a maggio 52 alla
conferenza tripartita di Londra,
USA, GB e Italia decidono di
attribuire all’Italia un ruolo
maggiore nell’amministrazione
della zona A affidata agli Alleati.
La Jugoslavia di Tito si oppone.
Dopo aver promulgato la legge, il presidente Einaudi il 4 aprile 53 scioglie le Camere. Il
sen. Parri, dimessosi dal PRI in disaccordo con la legge elettorale, fonda coi dissidenti
degli altri partiti di centro ex azionisti, come Calamandrei, il partito Unità popolare che
partecipa alle elezioni politiche tenute il 7-8 giugno 1953. Per soli 57.000 voti, il premio di
maggioranza previsto non scatta. Nonostante l’alto numero di schede nulle, De Gasperi si
rifiuta di chiedere una revisione dello scrutinio. A luglio, De Gasperi forma il suo 8°
governo, monocolore dc, che però non ottiene la fiducia e pertanto rassegna le dimissioni.
Il 16-4-52 è assassinato l’ing.
Codecà della Fiat. A maggio il
governo presenta la legge
“polivalente” volta a punire partiti e
movimenti contrari ai principi
costituzionali e che usano metodi
di lotta politica violenta.
Onde evitare disordini, in occasione della visita di giugno del comandante NATO Ridgway, sono
fermate a Roma 500 persone. Il
20/6 è espulsa dall’Italia la
corrispondente della Pra vda per
diffusione di notizie false.
4-12-52: gravi disordini alla Camera
per la discussione della legge
elettorale. Il socialdemocratico
Calamandrei, dissidente, la definisce una “truffa”. Con altri esponenti si dimette dal PSDI, dopo
l’espulsione di Tristano Codignola. Il
20-1-53 sciopero generale della
CGIL contro la legge elettorale. Il 21
la legge passa alla Camera,
nonostante il duro ostruzionismo
delle sinistre che si ripete anche al
Senato, dove l’approvazione
avviene il 29-3-53.
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Italia: la Ricostruzione