Corso di Finanza Aziendale
Elementi del Nuovo Accordo di Basilea
Basilea II

Si tratta della recente revisione del complesso
di norme regolamentari che dal 1988 sono
imposte alle banche dalla rispettive Autorità di
Vigilanza

riguardano la dimensione minima e la
composizione del patrimonio netto
(patrimonio di vigilanza)
IL PROBLEMA

B2 rivoluziona le “regole del gioco” della
concessione del credito


introducendo un maggiore rigore metodologico nella
valutazione (attribuzione del rating) e nel pricing
accentuando il criterio meritocratico nella selezione
(le garanzie assumono un ruolo correttamente accessorio)

E’ diffuso il timore che molte PMI potranno essere
penalizzate in termini di razionamento e di tassi
di interesse più elevati
IL PROBLEMA
LE BANCHE PENALIZZANO LE IMPRESE MINORI ?
B2 porta innovazioni: ci si attende dal sistema bancario un salto di qualità
a) in linea con i migliori standard internazionali
b) necessario per superare difficoltà strutturali del sistema
produttivo italiano
… LE PMI si lamentano delle banche

Le banche guardano più alle garanzie che alle concrete
prospettive delle imprese minori

Le banche preferiscono parcellizzare il credito in un quadro
di pluri-affidamenti (logica assicurativa)

Le piccole dimensioni determinano - di per sé - tassi di
interessi più elevati

Si verifica una sorta di “appiattimento verso il basso” senza
distinguere troppo tra imprese piccole e sane ed imprese
piccole con squilibri finanziari
LE DOMANDE

Quali prospettive fanno pensare ad un salto di
qualità nel rapporto con le banche ?

Cosa fare per prendere il vento dalla parte
giusta ?
LE PROSPETTIVE
1)
le banche si stanno avviando verso un salto di qualità - culturale e
professionale - nella valutazione del rischio di credito e nel pricing del
credito
(rating = vantaggio competitivo)
2)
Basilea 2 “segue” le best practices del sistema bancario internazionale
ed impone a chi è più indietro di adeguarsi ed offre INCENTIVI a
muoversi in questa direzione
(B2 = acceleratore di comportamenti virtuosi)
3)
il salto di qualità è legato ad un approfondimento della conoscenza
reciproca tra banche e imprese ed a comportamenti pro-attivi di
entrambe le parti per cogliere i vantaggi di B2
(da interessi contrapposti a interessi convergenti)
LE PROSPETTIVE
Crescita professionale nella misurazione del rischio e B2 possono
mitigare le sopra indicate ragioni di insoddisfazione:

rendendo conveniente un rapporto collaborativo e ad alta intensità di
informazione

spingendo anche le imprese minori a sviluppare professionalità in
campo finanziario

rendendo più conveniente la concentrazione del lavoro con una banca
principale
rompendo l’equivalenza piccola dimensione = alto rischio = alti tassi
di interesse


attribuendo alle garanzie un valore specifico e ben identificabile,
separato dalla valutazione della probabilità di insolvenza
LE DOMANDE

Cosa propone il nuovo Accordo di Basilea (B2) ?

Quali conseguenze determina per le banche ?

Come inciderà sui rapporti banca – impresa ?

Cosa devono fare le imprese ?
Il Comitato di Basilea

Costituito dai rappresentanti delle Banche
centrali del G10; opera dal 1974 presso la BRI

Obiettivo: definire norme regolamentari per
assicurare
buon funzionamento e
stabilità del sistema creditizio

Norme recepite dalle Autorità di Vigilanza di
oltre 100 Paesi.
Il patrimonio delle banche

Come per ogni impresa, anche per le banche il
Patrimonio Netto è una tutela per i creditori
 Nel caso delle imprese non finanziarie è
stabilito soltanto l’importo minimo del
patrimonio
 La normativa per le banche è più restrittiva:



Si vogliono tutelare i depositanti
Pericolo di crisi sistemiche (corsa ai prelievi)
Si vuole giungere ad una normativa omogenea fra
Paesi (per evitare concorrenza “scorretta”)
Stato Patrimoniale delle aziende di credito
L’obiettivo delle autorità di vigilanza
è garantire la stabilità delle banche a
tutela dei depositanti
IMPIEGHI
RACCOLTA
Il valore degli
impieghi è a rischio
PATRIMONIO
DI
VIGILANZA
Funzione di
“cuscinetto” a
protezione della
solvibilità
Stato Patrimoniale delle aziende di credito
Perdita di valore economico degli impieghi
RACCOLTA
100
90
IMPIEGHI
MP
10
Stato Patrimoniale delle aziende di credito
Perdita di valore economico degli impieghi
RACCOLTA
85
85
5
0
10
IMPIEGHI
15
MP
MP per 10 non erano sufficienti
Stato Patrimoniale delle aziende di credito
RACCOLTA
IMPIEGHI
MP
La convenienza economica
spinge a minimizzare i MP
Stato Patrimoniale delle aziende di credito
RACCOLTA
IMPIEGHI
La convenienza economica
spinge a minimizzare i MP
MP
ROE = UN / MP
Stato Patrimoniale delle aziende di credito
RACCOLTA
Le autorità monetarie
impongono una
dotazione di capitale
adeguata ai rischi
IMPIEGHI
PATRIMONIO
Basilea II

Le nuove regole impongono di
dimensionare il patrimonio in funzione
dei rischi specifici degli attivi di bilancio

A maggiori rischi occorre far fronte con
più elevati requisiti di capitale
Basilea II

La banca che cerca guadagni più elevati da
impieghi più rischiosi dovrà dotarsi di capitale
netto più elevato

La banca che vuole crescere deve aumentare
il capitale

La dotazione del capitale (risorsa scarsa e
costosa) definisce gli spazi operativi e la
possibilità di crescita delle banche.
Accordo Basilea 1 (1988 - oggi)

In base all’Accordo del 1998 i mezzi patrimoniali delle banche
devono essere almeno pari all’ 8% degli impieghi

Le voci dell’attivo non devono essere valutate al loro valore
nominale, ma in base ai rischi presunti degli impieghi

L’attivo viene quindi diviso in diverse categorie

Per ogni categoria esiste un fattore di ponderazione

Le categorie sono determinate per tipologia di strumento, grado di
liquidità, natura e rischio del destinatario, Paese di appartenenza
Accordo Basilea 1 (1988 - oggi)

Ogni CATEGORIA DI IMPIEGO di capitale (imprese,
mutui ipotecari, banche, titoli pubblici, ecc.) comporta
un diverso grado di rischio presunto

il rischio viene quantificato forfettariamente con un
peso sul nominale

e deve essere coperto da un’adeguata dotazione di
Mezzi Propri (“capitale di vigilanza”) pari all’ 8%
dell’attivo ponderato
I coefficienti di ponderazione di B1
categorie di impieghi
0%
Governi, banche centrali, ecc.
20%
Enti pubblici, banche, ecc.
50%
Crediti ipotecari su immobili residenziali
100%
Imprese
Accordo Basilea 1 (1988 - oggi)
Tipologia degli impieghi e relativi coefficienti di ponderazione in B1
0%
20%
50%
100%
200%
Cassa e valori
assimilati
Crediti verso
banche
multilaterali di
sviluppo
Mutui
residenziali con
garanzia reale
e leasing su
immobili
Crediti verso
imprese
private
Partecipazioni
in imprese non
finanziarie in
perdita negli
ultimi due
esercizi
Crediti verso
banche centrali
dei paesi
OCSE
Titoli di stato
emessi da
governi dei
paesi OCSE
Crediti verso
banche dei
paesi OCSE
Partecipazioni
in imprese
private
Crediti verso
enti del settore
pubblico
Crediti verso
banche e
governi di
paesi non
OCSE
Accordo Basilea 1 (1988 - oggi)
IMPORTO NOM.LE x PESO =
IMPORTO A RISCHIO
x 8%
= REQUISITO DI CAPITALE
Accordo Basilea 1 (1988 - oggi)
Esempio: prestito di 1000 (non garantito) ad
impresa privata:
1.000 x 100% x 8% = 80 euro
Indipendentemente dal reale
rischio dell’impresa che riceve
il prestito
Esempio: mutuo ipotecario di 1000:
1.000 x 50% x 8% = 40 euro
Si riconosce un minor rischio
di perdita
CRITICITA’ DELL’ACCORDO DEL 1988
• medesima ponderazione per ogni prestito ad imprese
• non considera la vita residua delle esposizioni
(problema del downgrading)
• non considera la diversificazione del portafoglio
I passi in avanti
Negli anni successivi al 1988 si è evidenziato che
portafogli di prestiti poco rischiosi sono “tassati ingiustamente” dai
requisiti richiesti
e soprattutto che …
….le banche potrebbero aumentare le componenti rischiose per
ottenere rendimenti più elevati
il risultato sarebbe l’opposto di quello desiderato: invece di
accrescere il capitale in funzione dei rischi, potrebbero crescere i
rischi dato il capitale
Inoltre, negli anni ’90 sono stati fatti notevoli passi in avanti da parte delle
banche nella misurazione dei rischi creditizi
Basilea II

Giugno 2004: pubblicato il documento
“International Convergence of Capital
Measurement and Capital Standards. A
Revised Framework”

Con la sottoscrizione del documento da
parte dei Governatori delle banche
centrali del Gruppo dei 10 è iniziato l’iter
procedurale
L’ITER NORMATIVO
Nuovo
Accordo
COMITATO DI
BASILEA
CONSIGLIO EUROPEO
Applicazione
2007 / 2008
Direttiva
STATI
MEMBRI
di fatto: 2004
BANCHE
Legge / regolamentazione
nazionale
Testo
definitivo
giugno 2004
28
settembre
2005
Basilea II

La nuova logica in realtà è già operativa da
alcuni anni, se si considera che ….

… le banche applicano le nuove regole nel 2008

… ma la validazione da parte della BdI richiede di
dimostrare di averli sperimentati nei tre anni
precedenti

… nel 2008 le banche esaminano i bilanci delle
imprese degli ultimi 3 anni
Basilea II
Il nuovo Accordo vuole superare i limiti di
Basilea 1
 Come ? Differenziando i requisiti di
capitale in proporzione al rischio di ogni
singolo credito
 Cambia la determinazione dei coefficienti
di ponderazione.

Basilea II

I coefficienti non sono più fissi e
predeterminati, ma ….
… quantificati caso per caso con algoritmi
complessi sulla base di alcune variabili di
input
d’impresa >>>> rating
 inerenti la forma tecnica del prestito
 riguardanti le garanzie

Il nuovo accordo
Basilea 2
Innovazione:
misurazione
puntuale del
rischio attraverso
diverse variabili
tra cui il RATING
Obiettivo:
accantonare quote
di capitale in
proporzione al
rischio di ogni
singolo credito
Basilea II

Cos’è il rating ?


Qual è il suo scopo ?


Si tratta di un punteggio/voto attribuito all’impresa
Esprimere un giudizio sintetico sul grado di
affidabilità / sulla capacità di rimborso del prestito /
sulla probabilità di default
Il rating rappresenta un’evoluzione nella
gestione del rischio di credito a prescindere da
B2
Basilea II

Con un esempio si capisce bene l’importanza
di ricorrere all’utilizzo dei rating:




Si considerino due banche che hanno clienti
omogenei per dimensione e settore di attività
Banca A non elabora un rating dei clienti e applica
a tutti il 6% sui prestiti
Banca B distingue invece le imprese sulla base del
rischio applicando tassi del 5,5%, 6% e 6,5%
Cosa può succedere ?
Basilea II

I clienti migliori passeranno dalla banca A alla banca B

I clienti peggiori si sposteranno dalla banca B alla
banca A

In seguito, la banca A si renderà conto che una
remunerazione del 6% è insufficiente a coprire le
perdite generate dai clienti peggiori

Aumentando il tasso di interesse accentuerà
ulteriormente il processo che è all’origine
dell’innalzamento.
Evoluzione dell’analisi del rischio di credito
Dal naso dell’analista (con molta soggettività
e poca oggettività) …
... al trattamento delle informazioni su basi
scientifiche …
… ai sistemi di rating interno ...
... al calcolo puntuale del prezzo del rischio
Rating

Con riferimento ai soggetti che, in base
all’Accordo, possono emettere rating si
distinguono:

Rating esterni



Emessi da società specializzate o “autorizzate”
Vi ricorreranno le banche che sceglieranno l’approccio
Standard dell’Accordo
Rating interni


Prodotti dalle stesse banche
Vi ricorreranno le banche che sceglieranno uno dei due
approcci IRB previsti dall’Accordo
RISCHIO DI CREDITO - OPZIONI REGOLAMENTARI
Flessibilità
Benefici crescenti
IRB
Advanced
IRB
Foundation
Standard
Complessità realizzativa e costi crescenti
Metodo standard

Non si discosta molto dall’attuale

Vi sono ancora classi di impiego e coefficienti
predefiniti

I coefficienti variano però in funzione del
giudizio attribuito da una società di rating

Il collegamento tra rating e coefficienti è
stabilito dall’Autorità di Vigilanza
Metodo standard
• In luogo di un solo coefficiente di ponderazione del rischio (100%),
sono previsti coefficienti diversi a seconda del tipo di
prenditore e del rating del medesimo (se presente).
I crediti sono ponderati in base alla valutazione espressa da
agenzie esterne di rating:
da:
a:
AAA
AA-
A+
A-
BBB
BB-
Inferiore
a BB-
Unrated
pesi:
20%
50%
100%
150%
100%
In linea con il precedente accordo
Metodo standard
Esempio:
 Prestito di 1000 a un’impresa AA

Con Basilea II = accantonamento di
16 = (1000 x 20% x 8%)

A fronte degli attuali 80.
Metodo standard

E per le imprese che non hanno rating ?

Il coefficiente rimane al 100%

E’ previsto il 75% per le piccole imprese
che richiedano prestiti di importo
inferiore ad 1 milione e per le persone
fisiche
Metodo standard

In presenza di garanzie i requisiti si
riducono:

Garanzie personali : si assume il
coefficiente del garante e non del garantito
(devono però avere determinati requisiti soggettivi e oggettivi)

Garanzie reali : si assume il coefficiente
della garanzia e non del garantito
Metodi basati sui rating interni (IRB)
Anche i metodi IRB determinano coefficienti di ponderazione diversi a
seconda del tipo di prenditore e del suo specifico rating.
Tuttavia
• la stima del rating è gestita direttamente dalle banche
• le metodologie di calcolo sono sviluppate internamente
e validate dall’autorità nazionale di vigilanza.
Metodi basati sui rating interni (IRB)

L’evoluzione consiste nel quantificare i rischi
creditizi assunti dalle banche



sia sotto il profilo della probabilità della perdita
sia sotto il profilo della dimensione attesa della
stessa
Non riguarda solo le imprese in difficoltà:
anche ad un’impresa solvibile può essere
attribuita una probabilità di insolvenza
Metodi basati sui rating interni (IRB)

La probabilità della perdita può essere stimata in
termini di frequenza con cui i debitori di una certa
classe potranno andare in default (anche temporaneo)
entro un determinato orizzonte temporale.

Default che si desume dai seguenti eventi:



Criterio soggettivo: la banca ritiene improbabile che il debitore
onori per intero i suoi debiti
Criterio oggettivo: i debitore è moroso da oltre 180 giorni
Non si tratta di identificare chi andrà in default, ma di
collocare gli affidati in classi di pericolosità
Metodi basati sui rating interni (IRB)

In Basilea II il rischio di insolvenza è
identificato quantitativamente dalla
perdita che la banca potrebbe subire al
verificarsi dell’inadempimento

La dimensione della perdita può essere
ricondotta alle seguenti variabili:
Le componenti principali del rischio di credito
(Probability of Default)
È la probabilità che una
controparte vada in default.
L’intervallo temporale di
validità considerato
dall’Autorità di Vigilanza è
di 12 mesi.
Più bassa è la PD, più
elevata è la classe di rating.
(Loss Given Default)
È una stima percentuale
della perdita in caso di
default. Il valore di questo
indicatore è fortemente
correlato alla natura del
finanziamento ed alle
garanzie.
Le componenti principali del rischio di credito
(Exposure At Default)
(Maturity)
Si riferisce alla possibile
È l’importo dell’esposizione
perdita che si manifesta per
che la banca si troverà ad
l’evoluzione del merito di
avere nei confronti di un
credito di una impresa cui sia
determinato cliente nel
stato attribuito un certo rating
momento in cui si
e concesso un prestito a tasso
verificherà il default.
fisso non rinegoziabile.
Metodi basati sui rating interni (IRB)

Le 4 variabili sono i parametri fondamentali per la
misurazione del capitale da accantonare a fronte della
composizione e della dimensione dei portafogli prestiti

Con il metodo base : le banche stimano in autonomia
solo PD; gli altri valori saranno dati dall’autorità di
vigilanza

Con il metodo avanzato: le banche stimano le 4
variabili (con metodi approvati dall’autorità di vigilanza)
Metodi basati sui rating interni (IRB)

Anche nel metodo base esistono strumenti di
mitigazione del rischio:

Le garanzie personali comportano la sostituzione
del rating del garantito con quelle del garante
(agendo quindi su PD)

Le garanzie reali modificano invece LGD;


Esiste un griglia di LGD con valori differenti a seconda
della garanzia che assiste
Si parte dal 45% per prestiti non garantiti
Metodi basati sui rating interni (IRB)

Anche nel metodo avanzato esistono
strumenti di mitigazione del rischio

Nel caso delle garanzie reali saranno le stesse
banche ad identificare la griglia di LGD da
associare alle varie operazioni e garanzie
Metodi basati sui rating interni (IRB)

Per quanto riguarda EAD si dovrà tenere
conto non solo dell’erogato, ma anche di
una quota dei margini disponibili

Nell’approccio base il margine
disponibile viene considerato in termini
fissi per il 75% del suo importo e
sommato all’importo utilizzato.
Metodi basati sui rating interni (IRB)

Per quanto riguarda M la maturità di ogni
prestito deve essere calcolata come
media ponderata dei tempi previsti di
ogni pagamento

Nell’approccio base la vita residua è
considerata fissa a 2,5 anni
Metodi basati sui rating interni (IRB)

La determinazione dei requisiti
patrimoniali è
Semplice nell’approccio standard: si
applica l’aliquota dell’8% agli attivi ponderati
sulla base dei coefficienti predeterminati
 Complessa nell’approccio IRB: i valori
delle quattro variabili devono essere inseriti
in funzioni di ponderazione il cui risultato è il
capitale da accantonare


Tali funzioni di ponderazione sono diverse a
seconda dei mutuatari >>> diverse categorie
Metodi basati sui rating interni (IRB)

Ogni categoria presenta poi, al suo
interno una suddivisione per classi di
merito (rating)

Ogni prestito viene quindi inserito in una
categoria e poi gli viene assegnato un
rating corrispondente alla classe di rischio
in cui è inserito
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