Capitolo 1 LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE 1 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La cultura è un ambiente invisibile in cui siamo immersi senza rendercene conto Realtà trasparente attraverso cui noi guardiamo e percepiamo il mondo senza accorgerci del punto di vista specifico della nostra cultura 2 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Un breve excursus storico La cultura è stata principalmente oggetto di indagine dell’antropologia sapere autonomo che si proponeva di studiare gli esseri umani attraverso l’analisi delle società e delle culture 3 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE 1799: costituzione della Societé des Observateurs de l’homme con lo scopo di osservare l’umanità attraverso il confronto delle differenze e lo studio dei cosiddetti “primitivi” Tylor Evoluzionismo Antropologico Antropologia come scienza delle società primitive. Cultura come espressione della vita sociale dell’uomo, patrimonio acquisito, tramandato di generazione in generazione e soggetto a cumulabilità Metodo comparativo dell’analisi delle sopravvivenze (residui di epoche culturali precedenti) per istituire confronti fra diverse culture e stadi culturali differenti 4 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Frazer Progresso del pensiero umano secondo un processo di sviluppo lineare dalla magia, alla religione, alla scienza Morgan Studio degli indiani d’America e dei sistemi di parentela: sistema classificatorio (società primitive) vs sistema descrittivo (società civilizzate) Periodi etnici: selvaggio barbaro civilizzato 5 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Boas Relativismo Culturale Concezione particolarista che privilegia il punto di vista di ogni cultura che va compresa nella propria originalità e singolarità Sapere idiografico tipico delle scienze dello spirito vs sapere nomotetico tipico delle scienze della natura Metodo induttivo e intensivo sul campo: osservazione diretta, analitica e minuziosa di tutti i fenomeni culturali 6 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Malinowski Funzionalismo La comprensione di un fenomeno rimanda alla considerazione degli altri aspetti correlati e non estraibili dal contesto, in quanto ogni elemento assolve una funzione nel mantenere e rafforzare un sistema equilibrato che si tramanda nel tempo. Freud Totem e tabù (1913) Introduzione della dimensione psicologica nello studio dell’evoluzione della civiltà Antropologia psicanalitica Vygotskij Scuola storico–culturale Lo sviluppo delle competenze cognitive è profondamente influenzato e formato dalle condizioni 7 culturali Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Lévi-Strauss Strutturalismo La cultura è una struttura unitaria a cui le culture particolari attingono per elaborare i loro modelli specifici Evoluzione culturale da attribuire alla capacità del sistema di cambiare e non all’intenzionalità degli individui che rimangono inconsapevoli (inconscio strutturale) Geertz Antropologia interpretativa Cultura intesa come testo e come sistema di significati in cui i soggetti sono immersi 8 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La cultura “dall’esterno” e “dall’interno” Cultura analizzabile seguendo due principali percorsi uno interno uno esterno 9 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Approccio etico dall’esterno • Metodo nomotetico: ricerca di leggi generali valide a livello transculturale • Obiettivo: comprendere e definire la natura umana, le sue regolarità e le sue invarianze • Procedimenti di tipo oggettivo e quantitativo, adozione di criteri universali, modelli astratti dall’alto verso il basso • Psicologia Interculturale Approccio emico dall’interno • Metodo idiografico: comprensione del particolare attraverso l’analisi della sua storia • Obiettivo: cogliere l’unicità e l’esclusività delle espressioni culturali nelle sue forme contingenti e irripetibili • Procedimenti di tipo qualitativo, adozione di criteri specifici, parametri particolari dal basso verso l’alto • Psicologia Culturale 10 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia interculturale • Attenzione orientata alla rilevazione delle differenze fra le varie culture in relazione alle funzioni psichiche evidenziare l’esistenza di aspetti universali condivisi da tutte le persone • Capire e valutare l’impatto delle diverse culture sulla natura umana: dotazione fissa ed ereditata, universale e invariata, di proprietà speciespecifiche • Metodi analitici e quantitativi standard (decontestualizzati) che vanno a indagare la relazione causale fra la cultura, intesa come variabile esterna oggettiva, e il comportamento 11 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia interculturale (continua) Obiettivi • verificare la validità generale e l’applicabilità delle attuali teorie e conoscenze psicologiche nei diversi ambiti della condotta umana • esplorare altre culture per scoprire l’eventuale esistenza di comportamenti e di variazioni non presenti nella propria cultura • integrare i risultati ottenuti per generare modelli esplicativi più estensivi e robusti 12 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia interculturale (continua) Vantaggi • confronti tra culture diverse • trasposizione di categorie psicologiche da una cultura a un’altra • studio rapporti natura e cultura nell’interazione gene-ambiente • riduzione etnocentrismo nell’osservazione e valutazione dei processi psicologici 13 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia interculturale (continua) Limiti • cultura come variabile indipendente • processi psicologici diversi quantitativamente ma identici qualitativamente nelle diverse culture • rischio di utilizzare categorie psicologiche simili ma con significati diversi • non comprensione dei processi e delle cause che generano somiglianze/differenze tra le culture 14 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia interculturale (continua) A livello metodologico, tre fonti di distorsione (van de Vijer): • Distorsione di costrutto • Distorsione di metodo • Distorsione degli item 15 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia interculturale (continua) • Universalismo natura umana geneticamente definita e uguale per tutti che si esprime in modo differente nelle varie culture solo a livello superficiale (prospettiva naturalistica) • Dualismo cultura - natura cultura come sovrastruttura rispetto alla natura 16 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia culturale • Ogni comportamento è inevitabilmente culturale • La cultura è dentro la persona • Attenzione agli aspetti soggettivi, mentali e contestuali della cultura comprendere le specificità e l’unicità di una singola cultura • Relativismo culturale differenze generate da contesti culturali diversi • Metodi qualitativi volti a cogliere il punto di vista di un’altra cultura 17 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia culturale (continua) Obiettivi • comprendere la complessità della cultura – matrice di significati, pratiche e valori – in interazione con fattori ecologici • approfondire l’interdipendenza tra cultura e mente • formulare modelli esplicativi validi dei fenomeni psicologici 18 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia culturale (continua) Vantaggi • comprensione delle categorie mentali dei membri di una data cultura • elaborazione di strumenti ad hoc • etnografia: studio di fenomeni culturali dal di dentro attraverso l’osservazione partecipante e non intrusiva descrizione approfondita delle caratteristiche di una cultura diversa 19 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La psicologia culturale (continua) Limiti • difficoltà di controllo delle variabili e delle influenze reciproche • difficoltà di replicazione delle ricerche • distorsioni interpretative • etnografie opache difficoltà di fare confronti e di tradurre le categorie di culture diverse (problema della traducibilità) 20 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La scuola socio-culturale russa (Vygotskij) • Lo sviluppo delle funzioni mentali superiori è profondamente influenzato dal contesto • Linguaggio come dispositivo sociale del pensiero e sistema di mediazione culturale delle funzioni cognitive consente ai soggetti di agire in modo culturalmente appropriato – Bambino = novizio, inserito entro “universi di discorso” prodotti da esperti • Strumenti come dispositivi di mediazione sono “fra” le funzioni mentali e l’ambiente 21 • Leontiev: teoria psicologica dell’attività Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Le psicologie indigene • Völkerpsychologie - Wundt • Attenzione alle attività quotidiane delle persone realizzate in contesti ecologicamente definiti • Modello transazionale di scienza: attenzione alla conoscenza legata all’esperienza, ai processi collegati all’intenzionalità, agli scopi, ai desideri e alle motivazioni, alla causalità in termini proattivi e generativi 22 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La cultura come sintesi di “esterno/interno” Emico ed etico come punti di vista monoculari, parziali e inconciliabili La cultura è nello stesso tempo dentro e fuori dalle menti Psicologia della cultura come superamento della dicotomia 23 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE • Prospettiva binoculare che tiene contemporaneamente conto delle manifestazioni esterne e di quelle interne della cultura • Non esiste una prospettiva metaculturale la comprensione di fenomeni culturali implica l’applicazione di un certo punto di vista su di essi (Realismo critico) • Conoscenze acquisite mediante protocolli basati su un sistema di categorie che riflette il punto di vista teorico seguito Confronto intersoggettivo come garanzia di validità e di attendibilità delle conoscenze • Confronto inrtersoggettivo avvia una negoziazione sulle categorie interpretative e sulle procedure metodologiche 24 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE • Verifica dell’esistenza di eventuali comunanze in culture diverse: presenza di bisogni e funzioni universali declinati in maniera diversa all’interno di ogni cultura • L’aspetto che fa da mediatore tra universale e particolare è il fenomeno delle regolarità, dato dalla presenza di format culturali • Rimandano a condizioni standard e per default di una certa cultura Principio dell’assumere per garantito: ciò che è lecito attendersi in un dato contesto 25 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La cultura come mediazione Processo attivo che contribuisce a organizzare, gestire e controllare le attività e le interazioni tra gli individui e l’ambiente Importanza degli artefatti: elementi del mondo materiale attraverso i quali gli esseri umani interagiscono con l’ambiente 26 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Gli artefatti culturali • Il rapporto fra soggetto e oggetto non solo diretto e immediato ma anche mediato dagli artefatti, diventando così culturale • Nozione duale di oggetto: realtà materiale e socialmente costruita (artefatto) 27 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Gli artefatti sono convenzioni e costituiscono pratiche sociali che si trovano nello stesso tempo all’interno e all’esterno della mente a Artefatti primari: strumenti e dispositivi impiegati direttamente per la produzione e per l’attività umana b Artefatti secondari: modelli mentali (schemi cognitivi e norme/credenze) impiegati nell’interazione sociale e nella comunicazione c Artefatti terziari: mondo dell’immaginazione e della fantasia 28 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Cultura come azione mediata L’utilizzo di strumenti di mediazione all’interno di una data cultura la trasforma, così come la cultura consente il miglioramento e l’inserimento di nuovi strumenti Azione mediata: interdipendenza tra strumenti di mediazione e persone che li utilizzano Su tale interdipendenza si basa il progresso della tecnologia 29 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Cultura come azione mediata (continua) • In questa prospettiva la cultura è una lente incorporata in noi che distorce la percezione di qualsiasi fenomeno • Assume allora molta importanza l’incontro con altre culture, in quanto solo nel momento in cui entriamo in contatto con altre espressioni culturali, le differenze fanno emergere la consapevolezza della propria appartenenza culturale 30 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Cultura come configurazione di pratiche • Bourdieu: cultura come configurazione di pratiche intese come attività ricorrenti e quotidiane, socialmente organizzate che impiegano particolari artefatti per realizzare scopi connessi a particolari contesti • Habitus come insieme delle disposizioni strutturate e strutturanti che regolano la conoscenza attraverso pratiche quotidiane routinizzate (script culturali) 31 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La cultura come costruzione sociale Enfatizzazione del concetto di cultura come mediazione Il rapporto tra soggetto e oggetto è sempre mediato, oggetto naturale diventa oggetto culturalmente mediato 32 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Il costruzionismo socio-culturale • Antecedenti: – Relativismo culturale, Boas (1991) – Costruttivismo personale, Kelly (1955) – Costruttivismo sociale, Berger e Luckman (1966) – Radicalizzazione del costruttivismo, von Glaserfeld (1995), Maturana (1996) • Primato delle pratiche relazionali, sociali e conversazionali come fonte di conoscenza: processo collettivo e condiviso, non solitario 33 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Il costruzionismo socio-culturale (continua) • Viene fatto coincidere con la Psicologia postmoderna: i soggetti procedono alla creazione della loro realtà (più che alla scoperta) e prendono parte attiva nella costruzione della conoscenza (più che riceverla) • Superamento della distinzione tra naturale e culturale poiché tutto è culturale, in quanto conosciuto attraverso i filtri della cultura di riferimento • Resta solo la mediazione, non tra soggetti e oggetti ma tra attori e ambienti 34 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Il costruzionismo socio-culturale (continua) • Importanza del linguaggio e della conversazione: sono le pratiche discorsive a tracciare l’orizzonte di riferimento di ciò che le persone considerano come reale. La realtà è costruita, momento per momento, nel discorso e nello scambio sociale • Limiti: – panculturalismo può portare a forme di determinismo culturale – rischio di relativismo radicale e solipsistico – pericolo dell’incomunicabilità e della chiusura 35 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Il situazionismo dinamico • La cultura non è un blocco monolitico e omogeneo ma una rete allentata di modelli e schemi cognitivi, emotivi e sociali che sono dominio-specifici, ossia strettamente connessi con il contesto • Le differenze esistono anche all’interno di ogni singola cultura, in base ai vincoli e alle possibilità offerti da ogni singolo contesto cultura come prisma di opportunità 36 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Il situazionismo dinamico (continua) • Attenzione agli indizi esterni che possono facilitare o rendere più saliente un percorso piuttosto che un altro • La mente umana è multiculturale in quanto può appropriarsi di modelli appartenenti ad altre culture • Importanza del grado di accessibilità cognitiva e affettiva dei modelli da seguire 37 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La cultura come partecipazione • Condivisione dei processi di significazione, di comunicazione, delle pratiche e dei valori • Accordo sulle regole da parte delle persone che la costituiscono DIVERSITA’ come scarto culturale percepito tra 2 o più attori sociali che entrano in contatto 38 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE • Diversità non è un’entità, ma una relazione, in quanto presuppone il confronto tra due o più elementi • Le differenze sono la norma in ogni comunità umana (Wallace, 1961) Non uniformità ma reciproca prevedibilità 39 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Dialogismo (Bachtin) • Partecipazione del parlante e del destinatario all’elaborazione congiunta di significati attraverso un processo di apertura di senso • Ogni azione acquisisce un senso concreto solo all’interno di un dato contesto • I significati sono declinati in modo flessibile e variabile attraverso un processo di attribuzione di senso in funzione del contesto di uso 40 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Sé come il mio sé appare alla mia coscienza Alterità come gli altri appaiono al mio sé Esteriorizzazione come il mio sé appare agli altri Il soggetto è permeato dal sociale e sviluppa il proprio sé non contro ma attraverso il sociale 41 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE • Capire un’altra cultura implica una comprensione creativa, partecipando alla cultura e facendo emergere significati potenziali • Cultura come luogo di differenze in cui si genera il senso delle cose insieme di confini • Confini invisibili: diventano visibili solo quando si valicano, quando cioè nell’incontro con altre culture emergono le differenze La consapevolezza culturale è una premessa fondamentale per comprendere le culture altrui e per prendervi parte in modo attivo 42 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Goffman • Posizione (footing): in che modo il parlante vuole far capire il proprio messaggio all’interlocutore all’interno di una data cornice • 3 diversi ruoli del parlante: 1. animatore: mezzo per dare voce al messaggio 2. autore: responsabile della scelta del messaggio 3. capo: rappresentante della posizione assunta nello scambio • 2 diversi ruoli dell’interlocutore: 1. partecipante ratificato: destinatario a cui è rivolto il messaggio 2. partecipante non ratificato: destinatario occasionale 43 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La dinamica culturale La partecipazione culturale è la premessa del cambiamento culturale Processo continuo attraverso il meccanismo del feedback: fornendo un’informazione di ritorno all’emittente, ne modifica la portata 44 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Darwinismo culturale La cultura segue un progresso costante lungo un percorso irreversibile di acculturazione selvaggio primitivo civiltà arcaiche civiltà moderne civiltà postmoderne – Antropologia evoluzionista (Tylor) – Teoria della modernizzazione (Inkeles, Kahl) – Globalizzazione 45 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Dinamica culturale Ogni cultura segue il suo percorso di sviluppo anche intrecciandosi con altre culture in un processo di influenze continue Paradosso della stabilità e del cambiamento Estendere la nozione di habitus a tutte le forme culturali che oscillano tra processi di produzione e processi di riproduzione 46 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE • Processi di riproduzione I partecipanti riproducono in modo stereotipato le loro sequenze di azioni e definendo le regolarità dei contesti attività per default, format culturali • Processi di produzione Possibili variazioni generate dalle condizioni contingenti del momento e dagli aspetti imprevedibili 47 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE • Lo scarto tra riproduzione produzione è alla base del cambiamento culturale • Selezione culturale (Cavalli-Sforza e Feldman, Ehrlich) in analogia al concetto di selezione naturale: le credenze, le conoscenze, i valori e le norme socialmente appresi possono aumentare o diminuire a seconda che siano o meno adottate o respinte 48 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE Cambiamento culturale • Nel processo di produzione e riproduzione si alternano in continuazione regolarità e variazione, creando delle oscillazioni non lineari e regolari, ma impreviste e imprevedibili. All’interno di tali oscillazioni si crea lo spazio per il cambiamento dei modelli culturali. • Teoria degli equilibri punteggiati (Eldredge e Gould): analogia con l’evoluzione biologica della specie umana, a periodi di immobilità seguono salti improvvisi e cambiamenti bruschi 49 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE • Fasi di stabilità: – prevalenza di meccanismi riproduttivi – credenze condivise, convenzioni stabilizzate, valori certi – rigidità, fissità, ripetizione – Anomia: condizione di vuoto morale e di perdita di significati premessa per il successivo cambiamento 50 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE • Fasi di accelerazione – prevalenza di meccanismi produttivi – convenzioni non rispettate, rottura con il passato, rifiuto dell’esistente – rapidità, novità, rivoluzione – condizioni di ambiguità, frammentazione e incongruenza timore, incertezza, smarrimento, disorientamento, confusione 51 Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004 Capitolo 1. LA CULTURA TRA MEDIAZIONE, COSTRUZIONE E PARTECIPAZIONE La cultura è in continuo movimento assume forme diverse, non necessariamente migliorative, a cui tutti i soggetti prendono parte con il proprio contributo Influenza sociale e culturale rilevanza delle minoranze culturali attive: elevato grado di consistenza interna, robusta consapevolezza di sé, in grado di sostenere un confronto con la maggioranza per modificare i paradigmi esistenti. 52