Una metodologia ed un sistema di gestione di ontologie per la descrizione concettuale dei Beni Culturali A. Aiello, C. Allocca, S. Brandi, M. Mango Furnari Istituto di Cibernetica “E. Caianiello” R. Pierobon, F. Proto Dipartimento di Discipline Storiche “E. Lepore” Università Federico II di Napoli F. Miele Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Napoli e Caserta relatori F. Proto, S. Brandi La problematica fruizione di siti archeologici e sale museali Tintinnabulum I nostri obiettivi I 6, 3 Officina aeraria Officina e taberna del faber aerarius e gromaticus o dell’agrimensor Verus In due ambienti di medie dimensioni è impiantata questa officina che, come quella precedentemente analizzata, era preposta alla lavorazione di oggetti metallici. Il primo vano, con annesso soppalco al piano superiore (accessibile per mezzo di una scala in muratura e legno addossata alla parete occidentale), presenta ancora parte della decorazione parietale: un alto zoccolo di cocciopesto a panelli separati da fasce nere e sottili linee rosse. Rispetto a questa ornamentazione molto semplice e comune negli impianti a carattere commerciale, più curata appare la pavimentazione in cocciopesto, in cui vennero, in un secondo tempo, inserite piastrelle a marmi policromi. Lo scavo si è concentrato, soprattutto, nel 1912, ma rinvenimenti di una certa entità sono avvenuti anche nell’ottobre dell’anno successivo. L’impianto è da attribuirsi a Verus, chiaramente identificato come un faber in una delle tre raccomandazioni elettorali da lui stesso poste a destra dell’ingresso dell’officina[1]. In passato gli studiosi hanno, però, generalmente, ritenuto che fosse anche un agrimensor poiché all’interno della sua bottega fu trovata l’unica groma che mai sia stata rinvenuta nel mondo antico; attualmente, invece, sembra riscuotere maggiore credito la tesi che questo importante strumento (da sempre custodito nel Museo Archeologico di Napoli, dove fu inviato immediatamente dopo la scoperta) fosse stato dato in consegna al fabbro affinché lo restaurasse[2]. Il corredo di questa officina risulta tuttora essere particolarmente cospicuo anche se non è stato possibile rintracciare tutti i centotrentaquattro bronzi che secondo Bettina Gralfs[3], furono qui inventariati. SAP P 1260 lucerna h5 l 16,5 Ø disco 6,5 statuina h 24 lucerna a semivolute con becchi contrapposti, corpo globulare (Conticello De Spagnolis-De Carolis 1988, pp. 63-65 sottotipo a)[1] cui è collegata, tramite una catenella, una statuina di pigmeo itifallico raffigurato in atto di danzare, dalle braccia e dalle gambe del quale pendono dei campanelli[2] [1] Per il tipo cfr. Loeschcke 1919, tipo XIX; Conticello De Spagnolis-De Carolis 1983, tipo III. [2] Bibl.: Kraus-von Matt 1973 p. 200, n. 279; Conticello De Spagnolis-De Carolis 1988, p. 73, n. 61; Pirzio Biroli Stefanelli 1990, p. 191, n. 163; Meconcelli Notarianni-De Carolis 1997, p. 33, n. 116. Per il tipo cfr. Adriani 1963, pp. 84-85, tav. 36 nn. 1-3; Grant 1974, pp. 132-133. Il primo modello sperimentale: l’ontologia ReMuNa Entity Abstract Dizionario controllato Regione Spaziale Regione Temporale Concrete Endurant Perdurant Agente URL’S Fr. di Storia Bene Culturale Materiale Documentazione Evento Cast Il secondo modello sperimentale: l’ontologia ICCD ICCD Paragrafi Campi strutturati Campi Semplici Sottocampi Normativa Beni Culturali Bibliografia Autori Ricognizioni Scavi Doc. Multimediale Doc. Fotografica... Concreti Strutturazione Dati Dati identificativi Dati Relazionali Dati Storico-Tecnici Dati Tecnico-Analitici.... Le potenzialità dei primi due modelli ontologici trasfuse nel terzo I modello ontologia ReMuNa elevata capacità di mettere in relazione tra loro elementi diversi II modello ontologia ICCD perfetta aderenza ai tracciati ICCD III modello ontologia ICCD-ReMuNa elevato numero d’informazioni inerenti un singolo bene culturale Gli elementi presi in considerazione nell’ontologia ICCD-ReMuNa elementi presi in considerazione nella loro interezza beni culturali immobili: • architettura (A); • complessi archeologici (CA); • monumenti archeologici (MA); • saggio stratigrafico (SAS); archivi: • autore (AUT); • bibliografia (BIB); • scavo (DSC) • ricognizione (RGC); beni culturali urbanistico-territoriali: • sito archeologico (SI); entità multimediali: • fonti e documenti (DOC); beni culturali mobili: • bene numismatico (NU); • materiale archeologico (TMA); • reperto archeologico (RA); elementi tradotti in classi prive di proprietà beni culturali mobili • fotografia (F); • disegno (D); • stampa (S); beni culturali urbanistico-territoriali: • centro storico (CS); I diversi livelli di complessità dei files OWL in rapporto ai tre modelli ontologici approntati maggiore complessità Lite DL Full I modello ontologia ReMuNa II modello ontologia ICCD III modello ontologia ICCD-ReMuNa La suddivisione dei campi della scheda Reperto Archeologico nelle 4 aree tematiche individuate OG oggetto ROF rapporto opera finale-originale MT dati tecnici DA dati analitici area descrittiva area storica LC localizz. geo-ammin. CS localizzazione catastale RE modalità di reperimento DT cronologia AU definizione culturale REI reimpiego MST mostre CM compilazione... scheda RA Reperto Archeologico area documentaria FTA doc. fotografica DRA doc. grafica VDC doc. video-cinematografica REG doc. audio... area identificativa CD codici ACC altro codice bene Un esempio di strutturazione gerarchica delle proprietà bene culturale ha documentazioni altra doc. multimediale bibliografia fonti documentazione La traduzione in classi dei campi relativi alle 4 aree tematiche individuate dell’area storica dell’area identificativa campi dell’area documentaria dell’area descrittiva La traduzione degli elementi costitutivi dei tracciati ICCD in classi e proprietà Tracciati ICCD Paragrafi Campi Strutturati Campi Semplici Sottocampi Il ruolo svolto dalla proprietà opera_finale-originale Bene Culturale Bene Culturale A B object property proprietà opera_finale-originale Lo schema descrittivo di ICCD-ReMuNa bene culturale B bene culturale C codici ICCD luoghi dati identificativi tempi componenti tipologia materiale bene culturale E dati storici scheda ICCD bene culturale A dati fisici rapporto opera finale-originale... dati storici ubicazione realizzazione reperimento esportazioni mostre analisi... documentazione di riferimento bene culturale D bene culturale F autore scavo doc. multimediale ricognizione L’architettura del Server Protégé ICCD Parser User Interface Protégé2Sesame Ontology Middleware Query Engine Jena Framework Cache Handler Sesame Repository Cache La creazione dello schema ontologico di ICCD-ReMuNa Una tantum ad opera di esperti Protégé Classi, proprieta’, vincoli Protégé2Sesame Deduzioni da parte di Sesame Ontology Middleware Jena Framework Sesame Repository La popolazione dell’ontologia ICCD-ReMuNa ICCD Parser Procedura automatica, configurabile Inserimento di istanze Deduzioni di Sesame Ontology Middleware Jena Framework Sesame Repository L’inserimento manuale d’istanze Continuo, 2 fasi •Operatore inserisce nella cache •Revisore sposta in Sesame User Interface Deduzioni di Sesame Ontology Middleware Jena Framework Cache Handler Sesame Repository Cache La navigazione dell’ontologia ICCD-ReMuNa Utente generico Query predefinite, file configurazione Visualizzazione orientata ai dati effettivamente contenuti Utente esperto Creazione guidata di query, senza conoscere il linguaggio Ontology Middleware Query Engine Jena Framework Sesame Repository User Interface Screenshot