Genetica delle malattie complesse Corso di Genetica Umana Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino Alberto Piazza La complessità: Eredità poligenica, eredità multifattoriale • Eredità poligenica: effetti additivi di più geni. • Eredità multifattoriale: contributo di uno o più geni e/o fattori ambientali Eredità poligenica: l’ effetto additivo di tre geni Eredità multifattoriale • Effetto combinato di molti geni e/o fattori ambientali. • Ricorrenza in famiglie • Genetica non mendeliana Frequenza di tipi diversi di malattie genetiche Tipo di malattia Incidenza alla nascita (per 1000) 6 Prevalenza a 25 anni di età (per 1000) 1,8 Prevalenza a tutte le età (per 1000) 3,8 Mutazioni ad un singolo gene 10 3,6 20 Eredità multifattoriale 50 50 600 Mutazioni genomiche o cromosomiche Fonte: Rimoin, Connor, Pyeritz (1997) Emery and Rimoin’s Principles of Medical Genetics, 3 ed. Churchill Livingstone, Edinburgh L’eredità dei caratteri complessi Consanguineo affetto Esempio Rischio di ricorrenza Di primo grado Genitore, fratello 3,2 Di secondo grado 0,5 Nipote, zio Di terzo grado Cugino di primo grado, prozio 0,17 Rischio di ricorrenza in alcune malformazioni congenite Malformazione Incidenza nella popolazione Rischio di ricorrenza nei consanguinei di primo grado (%) Labioschisi e/o palatoschisi 1/1000 4,9 Lussazione dell’anca 1/1000 3,5 Stenosi pilorica 1/500 3,2 Piede equino 1/1000 2,8 La suscettibilità nel modello additivo a soglia La soglia non viene superata…….: assenza della malattia La soglia della suscettibilità viene superata… : presenza della malattia La soglia della suscettibilità viene superata… i fattori ambientali pesano maggiormente: presenza della malattia Eredità complessa di caratteri quantitativi: il modello additivo a soglia numero di individui soglia consanguinei degli affetti affetti Scala di suscettibilità Ereditabilità (h2): proporzione della variabilità totale di una popolazione che può essere attribuita alla variabilità genetica. Si usa comunemente per indicare quanto un tratto è influenzato da fattori genetici in una data popolazione. h2 VG Variazione genetica Variazione genetica Variazione totale Variazione genetica Variazione ambientale VG VE A) MONOZIGOTICI DIZIGOTICI B) MONOZIGOTICI DIZIGOTICI C) Nessuna differenza nessuna ereditabilità Poca differenza poca ereditabilità MONOZIGOTICI DIZIGOTICI maggiore differenza maggiore ereditabilità L’ereditabilità (h2) di alcune malformazioni congenite Malformazione Concordanza in Concordanza gemelli in gemelli monozigotici (%) dizigotici (%) Labioschisi e/o palatoschisi 40 5 Lussazione dell’anca 33 4 Stenosi pilorica 22 4 Piede equino 32 3 VT =1 – concordanza DZ; VE =1 – concordanza MZ; VG= VT-VE h2 = (concordanza MZ-concordanza DZ)/(1-concordanza DZ) L’ereditabilità (h2) di alcune malformazioni congenite Malformazione Labioschisi e/o palatoschisi Concordanza Concordanza in Ereditabilità (h2) in gemelli gemelli dizigotici monozigotici (%) (%) 40 5 35/95=0.37 Lussazione dell’anca 33 4 29/96=0.30 Stenosi pilorica 22 4 18/96=0.19 Piede equino 32 3 29/97=0.30 Concordanza % Carattere Monozigoti Cancro della mammella 6,5 Labioschisi 35 Diabete di tipo 1 50 Diabete di tipo 2 100 Sclerosi multipla 20 Artrite reumatoide 50 Tuberculosi 51 Alcolismo 40 Autismo 60 Schizofrenia 44 Dizigoti 5,5 5 5 10 6 8 22 20 7 16 Produzione di insulina nel pancreas umano Il pancreas è localizzato dell’addome, adiacente al duodeno. Una sezione del pancreas pone in evidenza l’isola di Langerhans che è l’unità funzionale del pancreas. La cellula beta sintetizza e secerne insulina. Le cellule beta sono adiacenti ai vasi sanguigni e rispondono facilmente ai cambiamenti di concentrazione di glucosio nel sangue regolando la produzione di insulina. L’insulina permette alle cellule di utilizzare il glucosio contenuto nel sangue trasformandolo in energia, per es. muscolare. IL DIABETE NEL MONDO NELLE PROIEZIONI (2000-2025) 30.7 38.4 37.5 18.6 24.5 57.2 16.7 25% 102% 22.8 47% 21.8 150% 9.1 39.3 140% 18.2 0.4 0.7 64% 2000 116% 2025 * In million subjects 2000 2025 Mondo Sviluppato In via di sviluppo 154 m 300 m 55 m 72 m 99 m 228 m King et al., Diabetes Care, 1998 IL DIABETE • INSIPIDO III:9 IV:1 II:1 III:23 III:1 • MELLITO V:9 V:10 IV:2 IV:3 V:4 V:1 VI:1 VI:2 III:24 IV:38 IV:32 IV:33 IV:35 IV:40 IV:43 V:5 V:3 VI:3 V:23 V:6 IV:25 IV:34 IV:39 IV:4 II:4 II:5 V:26 II:6 II:7 V:25 IV:26 V:20 V:21 IV:21 IV:14 V:22 V:15 I:1 III:6 IV:18 IV:15 IV:19 V:16 II:8 IV:16 V:17 V:18 IV:20 III: IV:17 IV:10 V:19 V:12 V:13 I:2 IV:1 III:1 III:25 IV:2 IV:3 V:4 V:1 IV:44 IV:45 III:7 IV:46 IV:22IV:47 II:1 III:23 IV:31 IV:30 IV:29 IV:28 IV:24 IV:27 II:10 II:2 II:3 II:4 II:5 III:21 II:6 II:7 III:18 IV:25 IV:26 IV:21 IV:14 V:22 V:15 IV:18 IV:15 IV:19 II:8 III:6 IV:16 IV:20 II:9 III:14 IV:17 IV:10 IV:13 III:8 IV:11 III:27 IV:12 IV:53 IV:48 IV:49 IV:54 IV:55 III:26 IV:50 IV:56 IV:51 IV:57 IV:52 3 V:32 V:33 V:35 V:34 3 2 VI:6 VI:7 V:36 V:40 V:41 V:43 V:44 V:42 V:37 V:38 V:39 V:7 V:8 IV: VI:5 III:9 IV:42 IV:41 V:24 VI:4 III:3 IV:36 IV:37 II:3 III:18 – tipo 1 (o giovanile o insulino-dipendente) – tipo 2 (o dell’adulto o non insulino dipendente) – altri tipi... V:2 II:2 III:21 IV:27 IV:44 II:10 V:9 V:10 VI:1 VI:2 V:2 V:5 VI:3 V:3 V:6 VI:4 V:29 V:30 V:31 V:28 V:27 V:23 V:24 V:26 VI:5 V:25 V:20 V:21 V:16 V:17 V:18 V:19 V:12 V:13 V:14 V:45 V:46 V:47 V:45 V:46 V:47 V:48 V:49 V:50 V:51 V:52 IV:5 Diabete Tipo 1: Insulin Dependent Diabetes Mellitus Tipo 2: Non-Insulin Dependent Diabetes Mellitus Tipo 1: • più comune nei Caucasoidi (prevalenza di 4 su 1000 bambini). • un tipo di malattia autoimmune dove il sistema immune attacca ed uccide le cellule che producono insulina. • HLA, INS ed altri loci sono responsabili. • l’incidenza della malattia ha un gradiente geografico nord-sud: Tipo 2 • malattia ereditaria eterogenea caratterizzata da una iperglicemia cronica causata da una disfunzione delle cellule beta del pancreas e da resistenza insulinica. • insorgenza tardiva, comunemente tra I 40 e 60 anni. La penetranza è variabile, tra il 10 e il 40%. Classificazione clinica del diabete mellitus FATTORI EZIOLOGICI POSSIBILI NEL DIABETE DI TIPO 1 Non genetici Infezioni virali Genetici Dieta nella prima infanzia Associati al sistema genetico dell’istocompatibilità HLA Infezioni perinatali Non associari al sistema HLA Tossine Somministrazione di vaccino Zimmel et al., Nature, 2001 MORE THAN 15,000 PANCREAS TRANSPLANTS HAVE BEEN REPORTED WORLDWIDE (1987-2000) 3,234 11,495 114 2 39 182 International Pancreas Transplant Registry, 2000 rischi empirici di IDDM per consanguinei di malati familiari malati età di insorgenza della malattia madre padre padre e madre 1 fratello 1 fratello e 1 genitore 1 fratello 1 fratello e 1 genitore 2 fratelli 1 figlio 2 figli <10 anni <10 anni >10 anni >10 anni rischio (%) di ammalarsi 1.3% 6.1% 39% 8.5% 12.5% 4.6% 5.2% 15.3% 4.5% 9.5% 1 individuo ogni 2000 circa si ammala di IDDM 1 fratello di diabetico giovanile ogni 20 si ammala anche lui della stessa malattia Concordanze per il diabete calcolate da coppie di gemelli monozigoti concordant discordant Type 2 DM 47 (89%) 6 Type 1 DM 73 (55%) 59 Pyke et al., 1979 Ereditabilità h2 = (0,54-0,14)/(1-0,14) = 46% Diabete di tipo 1 Am. J. Hum. Genet., 69:1301-1313, 2001 Multipoint linkage analysis in 464 affected sib-pairs Rischio relativo: rapporto tra la frequenza di una malattia multifattoriale in un consanguineo della persona affetta e la frequenza della stessa malattia nella popolazione generale. r frequenza della malattia nei consanguin ei di grado r della persona affetta frequenza della malattia nella popolazion e generale r = grado di consanguineità Calpain 10 (CAPN10 or NIDDM1) on chromosome 2q37.3 Diabete di tipo 2 Am. J. Hum. Genet, 74: 208-222, 2004 Eredità complessa di caratteri qualitativi Analisi di linkage “model free” (senza ipotesi di dominanza, recessività, ecc.) Coppie di fratelli affetti (SPA) • Concordanti/discordanti Trii genitori-figlio affetto • transmission disequilibrium test (TDT) Studi di associazione • presenza o assenza di malattia associata o non associata con gli alleli di Single Nucleotide Polymorphisms (SNP) Identità per stato e identità per discendenza Nei due fratelli A1è identico per stato Nei due fratelli A1 è identico per discendenza La differenza tra le due identità si può desumere solo se si conoscono i genotipi dei genitori Analisi delle coppie di fratelli affetti (Affected Sib Pair analysis) 2 IBD ( ¼ ) 1 IBD ( ¼ ) 1 IBD ( ¼ ) 0 IBD ( ¼ ) (A) Se la segregazione è casuale la coppia di fratelli ha in comune 0,1 o 2 aplotipi dei genitori, rispettivamente ¼, ½, ¼ delle volte. (B) Coppie di fratelli entrambi affetti da una malattia DOMINANTE, condividono 1 o 2 aplotipi dei genitori che contengono il segmento cromosomico interessato. (C) Coppie di fratelli entrambi affetti da una malattia RECESSIVA, condividono entrambi gli aplotipi dei genitori che contengono il segmento cromosomico interessato Il “transmission disequilibrium test” (TDT) Si selezionano i trii genitori-figlio in cui il figlio sia affetto ed i genitori siano eterozigoti per un gene marcatore biallelico con due alleli A e a (es. SNP). Si contano: il numero di volte m che un genitore eterozigote trasmette l’allele a (o A) al figlio affetto e il numero di volte n che trasmette l’altro allele A (o a). Si misura la quantità TDT=(m-n)2/(m+n) che indica quanto l’associazione tra il gene marcatore e la malattia sia stretta e statisticamente significativa. Per i due trii genitori-figlio m=3, n=1, TDT=1 (non significativo se < 3.84). λ riferito ad un gene = contributo di quel gene specifico rispetto alla combinazione dei geni implicati nella malattia. prop attesa di coppie di fratelli affetti con 0 alleli i.b.d. (25%) prop osservata di coppie di fratelli affetti con 0 alleli i.b.d ASP e TDT analisi nel Diabete Mellito Insulino Dipendente di tipo 1 (IDDM1)