Decadimento g L’emissione di raggi g (radiazione elettromagnetica) si verifica quando un nucleo si forma in uno stato eccitato (ad es. dopo un decadimento a o b o dopo un urto). La trattazione delle transizioni radiative nei nuclei è generalmente simile a quella per gli atomi, eccetto che Atomo . Eg eV l 108 fm G 109 s-1 Solo le transizioni di dipolo sono importanti Nuclei . . Eg MeV l 102 fm G 1016 s-1 Sono importanti anche transizioni di ordine superiore. Il moto collettivo di molti p porta a rate di transizione maggiori Due tipi di transizioni: Transizioni elettriche (E): sono dovute da una carica oscillante che causa un’oscillazione del campo elettrico esterno Transizioni magnetiche (M): sono dovute a una corrente o un momento magnetico variabile che causano un campo magnetico variabile 1 Nel caso più semplice, il fotone porta via il momento angolare L quando un protone di un nucleo fa una transizione dallo stato iniziale di momento angolare Ji allo stato finale di momento angolare Jf Ji J f Ji J f Ji J f Il fotone ha JP=1- L 1 L’emissione di un singolo g è proibita fra due stati J = 0. Transizioni 0 0 possono verificarsi solo attraverso conversione interna o con l’emissione di più di un g Le probabilità di transizione sono ottenute utilizzando la regola d’oro di Fermi Gi f 2 2 M (E f ) 2 Apriamo una parentesi ... 3 Il campo elettromagnetico Le equazioni di Maxwell sono 1. 2. 3. 4. E 1 1 E B j c c t B 0 1 B E c t Introducendo il potenziale scalare f e il potenziale vettore A, il campo elettrico e magnetico possono essere espressi come 1 A E f , B A c t Queste non determinano i potenziali univocamente, poichè la trasformazione 1 f f f , c t A A f non cambiano E e B invarianza di gauge trasformazione di gauge 4 Riscriviamo le eqq. 1 e 2 in termini dei potenziali. 2 1 A 1 f 1. E f A c t c t 1 1 1 A f 2. B A j c c t c t Concentriamoci sulla 2. Usando la relazione 2 A A A possiamo riscrivere 2 1 A 1 f 1 A 2 2 A j c t c t c 2 L’invarianza di gauge ci permette di fissare delle condizioni. Una conveniente è A 0 gauge di Coulomb 5 Consideriamo adesso il caso del campo libero, cioè assenza di cariche e correnti: = 0, j = 0. In assenza di cariche, eq. 1 diventa 2 f 0 che ha come soluzione che si annulla all’infinito f = 0. Eq. 2 diventa invece 2 1 2 A A 2 2 0 c t che è un’equazione d’onda. Se assumiamo soluzioni del tipo ikr t A A0e la condizione fissata dal gauge di Coulomb implica che i ( kr t ) A ik A0e k A0 Quindi A è perpendicolare alla direzione di propagazione del vettore d’onda k onda trasversale 6 Modi normali del campo di radiazione Supponiamo che il sistema sia racchiuso in una scatola di lato A. Abbiamo le condizioni di frontiera A(0, y, z, t ) A( L, y, z , t ), Le funzioni 1 ikr l e , l 1, 2 V 1 2 0, 1 k 0, 2n k V formano un insieme completo di vettori ortonormali trasversi. Possiamo quindi espandere A in serie di Fourier usando questi campi c 2 A(r , t ) l , k 2V k 1/ 2 l al ( k , t ) e ik r al (k , t )e * ik r Coefficiente inserito solo per convenienza futura Questa forma assicura che A sia reale: A = A* 7 Se sostituiamo questa espansione nell’equazione d’onda di A troviamo che ciascun coefficiente al(k,t) soddisfa 2 al (k , t ) 2 2 2 k c a ( k , t ) l k al ( k , t ) 2 t La soluzione di questa equazione può essere scritta come al (k , t ) al (k )e i k t , al* (k , t ) al* (k )ei k t Se definiamo i vettori c a (k , t ) l 2V k 2 1/ 2 c * i k t l al (k )e , a (k , t ) l 2V k 2 1/ 2 * l al (k )ei k t l’espansione di Fourier assume la forma * ik r ik r A(r , t ) a (k , t )e a (k , t )e k Questa può essere ulteriormente semplificata introducendo * ik r A(k , t ) a (k , t ) a (k , t ) A(r , t ) A(k , t )e k 8 Energia del campo elettromagnetico. Vogliamo calcolare l’energia totale del campo in termini di A(k), 1 2 2 3 H E B d r 2 Per i campi elettrico e magnetico abbiamo 1 A 1 ik r E A(k ) e , c t c k ik r B A i k A(k ) e k Nei quadrati di queste somme, tutti i prodotti con k e k’ tali che k’ -k sono nulli nell’integrale perchè contengono termini del tipo L e i 2 nx x L dx 0 dalle condizioni di frontiera 0 Nei termini con k’ = - k gli esponenziali scompaiono per cui * * V 1 H 2 A(k ) A (k ) k A(k ) k A (k ) 2 k c 9 k A 0 k A(k ) 0 Poichè abbiamo * * 2 k A(k ) k A (k ) k A(k ) A (k ) V H 2 2c * * 2 2 A(k ) A (k ) k c A(k ) A (k ) k Torniamo ai vettori a (k ) * * A(k ) a (k ) a (k ) A(r, t ) ik a (k ) ik a (k ) Troviamo che V H 4 2 2c V 4 2 2c l k, a * (k ) a (k ) 2 k k c 2 2 * k al (k )al (k ) k al* (k )al (k ) 2V k k ,l 10 L’oscillatore armonico L’hamiltoniana dell’oscillatore armonico classico p2 1 H m 2 x 2 2m 2 può essere fattorizzata nel modo seguente 1 p H x m i 2m 2 1 p x 2 m i 2m In meccanica quantistica dobbiamo fare attenzione all’ordine perchè x e p non commutano x, p i Di conseguenza 2 1 i i p 1 2 mx px xp H 2 2 2m 2 2 11 Introduciamo gli operatori 1 1 p x m i , a 2 2m 1 1 p a x m i 2 2m a, a 1 possiamo riscrivere l’hamiltoniana nella forma 1 H a a 2 Poichè l’energia del sistema è una grandezza definita positiva, segue che anche l’operatore N = aa+ è definito positivo. Quindi N possiede un autovalore minimo non negativo n0 0. Dall’equazione agli autovalori N n n n segue che Na n (n 1)a n , Na n (n 1)a n Quindi a|n> e a+|n> sono autostati di n corrispondenti a autovalori n e n + 1 n C n 1 , a n C' n 1 12 Se n0 è l’autovalore minimo, allora a n0 0, e a a n0 n0 n0 n0 0 Quindi gli autovalori di N sono gli interi n = 0, 1, 2, 3, ... Se lo stato |n> è normalizzato a 1, allora anche |n1> sono normalizzati se n n n 1 , a n n 1 n 1 Possiamo costruire lo stato |n> applicando ripetutamente a+ sullo stato del vuoto n a n n! 0 Queste sono dunque anche gli autostati dell’hamiltoniana dell’oscillatore armonico con autovalori dell’energia 1 E n n 2 Gli operatori a+/ a sono detti di innalzamento/abbassamento o di creazione/distruzione 13 Evoluzione temporale. Abbiamo finora fissato il tempo (t = 0). L’evoluzione temporale può essere seguita nella rappresentazione di Heisemberg (gli operatori sono funzione del tempo) i da (t ) a (t ), H dt da cui da (t ) i a(t ) a(t ) ae it dt Confronto con l’hamiltoniana del campo di radiazione: - Stessa forma di H (a parte un fattore costante) - Stessa equazione che governa l’evoluzione temporale dei termini a e a+ 14 Quantizzazione del campo di radiazione L’hamiltoniana del campo di radiazione è una sovrapposizione di oscillatori armonici. Introduciamo quindi le relazioni di commutazione a (k ), a l l' (k ' ) ll ' kk ' al (k ), al ' (k ' ) a l (k ), a l ' (k ' ) 0 l’hamiltoniana del campo di radiazione diventa H k ,l 1 k al (k )al (k ) 2 Gli operatori Nl(k) = a+l(k) al(k) hanno autovalori nl(k) = 0, 1, 2, ... e autostati nl (k ) a l nl ( k ) (k ) nl (k )! 0 Gli autostati e gli autovalori di H sono 1 nl (k ) nli (ki ) , E k nl (k ) 2 k ,l ki ,li 15 nl(k) = numero di fotoni di polarizzazione l e momento k. Poichè nl(k) = 0, 1, 2, ... i fotoni soddisfano la statistica di Bose-Einstein – sono bosoni L’energia dello stato del vuoto |0> (lo stato in cui non ci sono fotoni) è 1 k 2 k ,l Questa è però una costante additiva senza significato fisico che può essere eliminata traslando lo zero della scala dell’energia. Il potenziale vettore diventa ora un operatore A(r , t ) A (r , t ) A (r , t ) c 2 A (r , t ) l , k 2V k c 2 A (r , t ) l , k 2V k 1/ 2 1/ 2 l al ( k , t ) e l al ( k , t ) e * ik r ik r contiene operatori di distruzione può diminuire il numero di fotoni contiene operatori di creazione può aumentare il numero di fotoni 16 Chiusa parentesi ... 17 Interazione radiazione-materia L’hamiltoniana di una particella libera è descritta H = p2 / 2m. L’interazione con la radiazione è descritta operando la sostituzione e p p A c Abbiamo 2 e 2 e e 2 p A p p A A p A c c c e 2 2 p 2 A p A c Gauge di Coulomb p A i A 0 Possiamo quindi decomporre H nella parte libera e in quella di interazione e 1 2 HI A p A mc 2mc Termine lineare in A: descrive processi in cui è emesso o assorbito un fotone Termine quadratico in A: descrive processi in cui sono emessi o assorbiti 18 due fotoni Transizioni radiative In una transizione fra due stati atomici o nucleari un viene emesso o assorbito un fotone. Abbiamo gli stati iniziale e finale Abbiamo A, nl (k ) stato iniziale B, nl (k ) 1 stato finale stato fotonico stato nucleare Dobbiamo quindi calcolare l’elemento di matrice B, nl (k ) 1 H I A, nl (k ) In HI contribuirà solo la parte di A contenente operatori di creazione, e solo il termine dell’espansione k che conserva l’energia c 2 A nl (k ) 2Vk 1/ 2 i k r i k t l (k )e nl (k ) 11/ 2 nl (k ) 1 19 Abbiamo quindi B, nl (k ) 1 H I A, nl (k ) e c mc 2Vk 2 1/ 2 ikr B l (k ) pe A eik t nl (k ) 1 1/ 2 Aspetto interessante: fattore nl(k) + 1 emissione stimolata – più fotoni ci sono nello stato finale maggiore è l’emissione Emissione spontanea: nl(k) = 0 nello stato iniziale e c B, nl (k ) 1 H I A, nl (k ) 0 mc 2Vk 2 1/ 2 ikr B l (k ) pe A e i k t Il rate di transizione è dato dalla regola d’oro di Fermi 2 ikr 2 e 2 dwl l (k ) B pe A f 2 m 2V k 20 Interazione di dipolo Nell’approssimazione di dipolo si ha e ik r 1 Giustificazione: valida se la lunghezza d’onda della radiazione l = 2 / k > dimensioni lineari R del sistema, cosicchè k r kR 1 Per raggi g emessi da nuclei abbiamo R fm. Inoltre, l c 200 (fm ) 2 E (MeV) E (MeV) Quindi l’approssimazione di dipolo è valida per energie tipiche delle transizioni nucleari. Ora B p A m Br A Usiamo l’equazione del moto ir r , H 21 Quindi im im m Br A B r , H A B rH Hr A im E A E B B r A La differenza di energia fra lo stato finale e iniziale è uguale all’energia del fotone emesso EA EB Arriviamo quindi al risultato B p A im B r A Il rate di transizione è 2 2 e 2 2 2 dwl m k l (k ) B r A f 2 m 2V k 2 e 2 k l (k ) B r A f V 22 Densità di stati finali. Il numero di stati fotonici nell’intervallo (k, k + dk) è d k k 2 dkd dn V V 3 (2 ) (2 )3 3 Poichè k = /c possiamo anche riscrivere d k 2 dd dn V V 3 (2 ) (2 )3 c 3 3 La densità di stati è dn dn 2 d f V dEg d (2 ) 3 c 3 Il rate di transizione è quindi e 2k3 dwl 2 3 8 c e 2k3 2 3 8 c 2 l (k ) B r A d 2 l (k ) rBA d, B r A rBA 23 Somma sugli stati di polarizzazione l del fotone. Abbiamo 2 e 2 k3 dw dwl 2 3 l (k ) rBA d 8 c l 1, 2 l I vettori 1(k), 2(k), e k formano un sistema ortonormale. Quindi 2 * ˆ * ˆ l (k ) rBA rBA rBA k rBA k rBA l Quindi * rBA rBA 1 cos 2 * rBA rBA sin 2 = angolo fra rBA e k e 2 3 2 2 dw 2 3 rBA sin d 8 c Otteniamo la probabilità di transizione totale integrando su tutte le direzioni 8 sin d 3 3 24 Rate di transizione totale e 2 3 2 w r 3 BA 3c Per stimare questo rate poniamo 2 rBA R 2 Essendo Eg = h, R = raggio nucleare 4 3 2 e2 w aEg R , a 3 4c Per Eg = 1 MeV, R = 5 fm, w( E1) 0.24 MeV 3 fm 2 0.24 1 s (197) 2 6.6 1022 c 197 MeVfm 6.6 1022 MeVs 1016 s 1 (per una transizione atomica abbiamo w 109 s-1) 25 Il rate può essere convertito nell’intensità della radiazione (potenza) moltiplicando per l’energia di un fotone 2 4 e 2 P w r 3 BA 3c Questa è la formula classica dell’intensità emessa da un dipolo oscillante avente momento di dipolo d e B r A e it illustrazione del principio di corrispondenza 26 Regole di selezione Poichè le funzioni d’onda nucleari hanno parità definita, l’elemento di matrice può essere non nullo solo se gli stati iniziale e finale hanno parità opposta : er er Transizione E1 la parità del nucleo cambia Supponiamo di avere uno stato iniziale e finale caratterizzati da numeri quantici ni, li, mi, e nf, lf, mf (trascuriamo lo spin dei nucleoni). L’elemento di matrice ha la forma B l (k ) r A r 2 Rn* f f m f (r )rRni i mi (r )dr * Y f m f ( , ) l (k ) rˆY i mi ( , )d Concentriamoci sulla parte angolare. Abbiamo l (k ) rˆ x sin cos y sin sin z cos 27 Facendo uso di 3 Y1,0 ( , ) cos , 4 3 Y1, 1 ( , ) sin e i 8 possiamo riscrivere 3 l (k ) rˆ 4 x i y x i y zY1,0 Y1,1 Y1, 1 2 2 2 2 Quindi l’integrale contiene termini del tipo * Y f m f ( , )Y1,m ( , )Y i mi ( , )d Consideriamo prima l’integrazione azimutale, 2 e im f im imi e e d 2m,m f mi 0 Questo porta quindi alla regola di selezione m f mi m 1, 0, 1 28 Assumiamo che l’asse z coincida con la direzione del vettore d’onda k. Allora z = 0 e m = ±1 cosicchè m f mi 1 Se lf = mf = 0 allora m = -mi. Assumiamo ad esempio che polarizzazione del lungo z sia mi = 1. Allora m = -1 e il vettore di polarizzazione della radiazione è x i y 2 La conservazione del momento angolare richiede che esso sia portato via dal fotone. Quindi il suo spin deve essere allineato lungo la direzione z positiva deve avere elicità positiva x i y 2 x i y 2 Stato di polarizzazione circolare a sinistra=stato di elicità positiva Stato di polarizzazione circolare a destra=stato di elicità negativa 29 L’integrazione in dà luogo a un’altra regola. Assumiamo il caso lf = 0. Poichè Y 0,0=1 / (4)1/2 , abbiamo 1 1 Y ( , ) Y ( , ) d i ,1 mi , m 1, m i mi 4 4 Quindi lo stato iniziale deve avere li = 1. Transizioni 0 0 sono proibite. In generale vale la relazione (C sono detti coefficienti di Wigner) Y1m1 ( , )Y 2 m2 ( , ) 1 2 C ( L, m m ; 1 L 1 2 2 1 2 , m1 , m2 )YL ,m1 m2 ( , ) Sostituendo nella parte angolare dell’ampiezza otteniamo * Y f m f ( , ) i 1 C ( L, m m ;1, , m, m )Y L i 1 i i i L , m m2 ( , ) d 0 a meno che 1, 0, 1 regola di selezione della radiazione di dipolo elettrico (non ci sono transizioni 00) 30 Transizioni di ordine superiore Se le regole di selezione proibiscono la transizione di dipolo A B, il processo di emissione può procedere attraverso termini di ordine superiore dell’espansione e ik r 1 ik r Col secondo termine abbiamo 3 3 l (k ) B ik r p A i la (k ) k b B rb pa A a 1 b 1 a, b (=1, 2, 3) sono le componenti cartesiane dei vettori , k, r L’elemento di matrice può essere scritto come somma di una parte simmetrica e una antisimmetrica B rb pa A 1 B rb pa ra pb A B rb pa ra pb A 2 operatore momento angolare antisimmetrico interazione di dipolo magnetico operatore di quadrupolo elettrico interazione di quadrupolo elettrico 31 Interazione di dipolo magnetico Interazione di dipolo magnetico: Lz = r1p2 – r2p1 proporzionale al momento magnetico e z Lz 2m p generata dalle correnti elettriche dovute ai protoni Dobbiamo inoltre aggiungere il contributo dei momenti magnetici intrinseci. La componente z dell’elemento di matrice contiene quindi l’operatore e Lz z 2m p B z ,tot A B Lz z A z ,tot r1 p2 r2 p1 z A d r * B 3 Sotto parità il momento magnetico si trasforma come il momento angolare : er v e(r ) (v ) er v Transizione M1 non cambia la parità del nucleo 32 Tipicamente e z N 2m p Magnetone nucleare Possiamo quindi scrivere 2 Γ(M 1 ) e 1 Γ(E1 ) 2m p e 2 R 2 Nel caso di un protone la sua lunghezza d’onda Compton è c 200 MeV fm 0.2 fm 2 mpc 1 GeV Assumendo R 5 fm, troviamo Γ(M 1 ) l 4 10 2 10 3 Γ(E1 ) R 25 2 33 Radiazione di multipolo Se gli stati nucleari iniziale e finale differiscono per più di una unità di momento angolare radiazione di multipolo di ordine superiore Classificazione e ik r 1 2 1 1 ik r k r i k r 2 n! n Dipolo E1 Dipolo M1 Quadrupolo E2 Quadrupolo M2 ottupolo E3 Ciascun termine successivo in A è ridotto rispetto al precedente di un fattore kR. Per k 1 MeV, R 5 fm kR 5 MeV fm 0.025 (5 MeV fm / hc). Quindi kR 103 2 Γ(E 2 ) Γ(M 1 ) 103 Γ(E1 ) Γ(E1 ) 34 L’elemento di matrice di una transizione E2 va come r2 pari sotto trasformazione di parità Abbiamo le regole di selezione della parità transizioni EL parità = (-1)L transizioni ML parità = (-1)L+1 e del momento angolare Ji J f L Ji J f In generale, un decadimento procederà in modo dominante dal processo di ordine più basso permesso dalla conservazione del momento angolare e della parità. Ad esempio, se un processo ha J = 2, la parità non varia, esso procederà via E2, 35 anche se M3 e E4 sono pure permessi. Esempio: Informazioni sulla natura delle transizioni è molto utile per dedurre i valori JP degli stati. Anche gli effetti collettivi possono essere importanti: - molti nucleoni partecipano alle transizioni - Se un nucleo un grande valore di Q stati rotazionali eccitati favoriscono le transizioni E2 36 2 1!! 2 1 2 13 1 Generalizzazione dei risultati. I calcoli dettagliati danno 8 1 l ( , m ) 2 1!! c 2 1 Qm Q'm E 2 dovute al momento magnetico intrinseco dovute alle coordinate spaziali 8 1 M l ( , m ) 2 1!! c 2 1 M m M ' m 2 Gli elementi di matrice elettrico e magnetico dovuti alle coordinate spaziali possono essere scritti in coordinate polari Qm e Y ( , ) r i d r Z k 1 M m * m * f k 3 1 e Z * * 3 rk Ym ( , ) f Lk i d r 1 mc k 1 Ciascuna ampiezza è una somma di Z integrali ! I termini Q’Lm, M’Lm sono la somma di A integrali e contengono le matrici di Pauli. 37 Per fare una stima proviamo qualcosa di semplice. Consideriamo la transizione di un singolo protone i Rn ' j 'n ' ' ( , ), f Rn '' j ''n '' '' ( , ) Assumiamo che RnL sia costante da r = 0 a r = R. Poniamo 1/ 2 3 Rn ' (0 r R ) 3 R normalizzazione della funzione d’onda L’integrale radiale è quindi 3 R r R r dr R i 3 * f 2 L’integrazione della parte contenente le funzioni sferiche porta a un fattore S(Ji,Jf,L) che è dell’ordine dell’unità modulo quadro 2 1 2 dell’ampiezza E 8 1 g l ( , m ) a 2 1!! c E 3 2 cR 3 38 In modo analogo, per transizioni magnetiche si ha 8 1 Eg M l ( , m ) a 2 1!! c 2 1 1 22 cR 1 mc Procedendo in modo sistematico si ottengono le stime di Weisskopf lE 1 1.0 1014 A2 / 3 E 3 lE 2 7.3 10 7 A4 / 3 E 5 lE 3 34 A2 E 7 lE 4 1.110 5 A8 / 3 E 9 lM 1 5.6 1013 E 3 lM 2 3.5 10 7 A2 / 3 E 5 lM 3 16 A4 / 3 E 7 lM 4 4.5 10 6 A2 E 9 Esse forniscono non tanto stime assolute dei rate. Sono utili per confronti relativi dei rate di transizione l ( 1) 105 l ( ) lE () 2 10 lM () 39