Computer Vision Lab Sistemi auto-organizzanti per l'analisi di immagini istologiche Palermo 9 marzo 2007 Abstract • • • Nell’ambito della diagnostica istopatologica esistono alcuni tipi di indagine che richiedono l’esame di un elevato numero di preparati al fine di identificare alterazioni presenti in una percentuale molto bassa (ad esempio l’esame dei linfonodi sentinella). Tali attività di screening comportano un elevato rischio di errore diagnostico, dato che la monotonia e la ripetitività del compito facilmente riducono la concentrazione dell’operatore. A Pavia è stato sviluppato un sistema adattativo che, sfruttando le caratteristiche cromatiche dei preparati istologici, si è dimostrato in grado di fornire una rappresentazione significativa dell’organizzazione degli elementi del tessuto in esame. In particolare, la rappresentazione che il sistema è in grado di fornire ha la proprietà di far risaltare alcune caratteristiche dell’organizzazione cellulare, come i rapporti tra infiltrato e normali strutture della cute, che sono di estrema importanza ai fini diagnostici e che vengono specificamente indagati dal patologo nel corso del processo di indagine diagnostica al microscopio ottico. Tale approccio può rivelarsi un utile supporto all'attività di screening dell'operatore Immagini istologiche • immagini digitali di preparati istologici prodotti a scopo diagnostico • scopo: analisi visiva dei tessuti per identificare eventuali patologie • metodologia standard per l’allestimento dei preparati: campione bioptico di tessuto organico (umano e non) fissaggio in formalina, impregnazione in paraffina, taglio delle sezioni e collocazione su vetrini colorazione di routine EE (Ematossilina-Eosina) Cosa vede il patologo? • analisi qualitativa (di routine non si effettuano misurazioni) • la morfologia dei tessuti è significativa • scarse conoscenze sulle modalità dell’analisi umana • possiamo misurare il comportamento oculare (scanpath) del patologo Cosa vede il patologo? • • Immagine annotata da un anatomopatologo. La zona delimitata dal contorno nero è metastatica, quella nei contorni azzurri presenta una forma di istiocitosi, le zone rosse sono vasi sanguigni e la zona viola è la capsula del linfonodo Rappresentazione Morfologica Neurale • si applica un modello a rete neurale autoorganizzante al segnale di ingresso • l’organizzazione morfologica della rete dipende dalle caratteristiche visive e cromatiche delle immagini • la rappresentazione che si ottiene è giudicata significativa (dagli esperti) Come funziona il sistema Immagine istologica Campione visivo Elaborazione dell’immagine Rappresentazione Morfologica adattamento 1º livello adattamento 2º livello • estrazione delle caratteristiche con metodi ‘classici’ di elaborazione di immagine • rappresentazione morfologica attraverso rete neurale • adattamento interno della rete per promuovere la rappresentazione desiderata • adattamento esterno per selezionare le feature rilevanti Segmentazione cromatica Immagine HSI Istogramma HS Estrazione zone massimi caratteristici Segmenti • uso della rappresentazione Hue-Saturation-Intensity (HSI) • numero dei segmenti pari al numero dei massimi caratteristici nell’istogramma HS Feature visive – phase congruency • misura locale componenti in fase (analisi in frequenza) • maggiore indipendenza dall’intensità del gradiente • contorni ‘soggettivi’ tra zone a diversa texture • transizioni smooth originale (banda I) contorni (Sobel) phase congruency Rappresentazione Morfologica Neurale • reti neurali auto-organizzanti: Growing Neural GAS (GNG) [Fritzke,1995] • HistoGNG: rete in 5 dimensioni (x, y, h, s, i) adattamento dinamico alle feature rilevanti interpretazione morfologica 2D dello stato dei nodi 5D • phase congruency come distribuzione di probabilità 2D p() x, y x, y Immagine HSI • stochastic sampling 2D • arricchimento a 5D (con segnale HSI) h, s, i segnale 5D Adattamento 2º livello • selezione dinamica dei segmenti cromatici rilevanti in base allo stato della rete Energia delle feature Distribuzione di probabilità 2D Rete HistoGNG Selezione segmenti cromatici adattamento esterno • ‘energia’ di segnale solo delle feature selezionate • focalizzazione progressiva della distribuzione di probabilità Campione visivo • una selezione (manuale) per indicare il tipo di tessuto da riconoscere • indica un frammento utile (p.es. cellulato o non cellulato) • serve a identificare le caratteristiche cromatiche nell’immagine specifica campione assente o errato campione corretto (2 tipi di tessuto) Risultati morfologici • interpretazione del patologo: morfologia della separazione tra derma ed epidermide • in un campione normale: complementarietà reti non ci sono agglomerati separati per l’epitelio Immagini con lesioni melanocitarie cutanee • Infiltrato cellulare intradermico: reti grossolanamente complementari riconosciuto oltre all’epidermide l’infiltrato cellulare riconosciuta la porzione di derma superficiale che separa l’epitelio dall’infiltrato Immagini con lesioni melanocitarie cutanee • Nevo composto (giunzionale ed intradermico): reti grossolanamente complementari rete dell’area cellulata in continuità con la cute focali aree di derma al di sotto e all’interno dell’area cellulata Immagini con lesioni melanocitarie cutanee • Melanoma in situ di tipo lentigo maligna: reti non complementari in corrispondenza della giunzione rete dell’area cellulata rileva infiltrati diffusi sovrapponendosi alla rappresentazione del derma Confronto con gli scanpath misurati • corrispondenza (intuitiva) tra le aree evidenziate dalla rete e le aree esplorate preferenzialmente dal patologo (attrattori) Conclusioni • informazione visiva ricavata ad un livello “Quick and Dirty” • analisi dei tessuti senza riconoscimento delle componenti elementari (singole cellule e/o nuclei) • capacità di rilevare tessuti strutturati e non strutturati (cioè privi di cellule) • rappresentazione morfologica rilevante e direttamente misurabile (densità, lunghezza connessioni, clusters) Tesi • • • • • Vanetti Mauro, "Analisi di immagini istologiche con reti autoorganizzanti sulla base di un'ontologia visiva", relatore: Marco Piastra, correlatori: Patrizia Morbini, Luca Lombardi Mapelli Francesco, "Segmentazione di immagini istologiche tramite un algoritmo multi-immagine", relatore: Marco Piastra, correlatori: Luca Lombardi, Patrizia Morbini Sacchetti Michele, "Un sistema adattativo dinamico per l'analisi di immagini istologiche", relatore: Luca Lombardi, correlatori: Marco Piastra, Patrizia Morbini Fostini Valter, "Ricerca di oggetti in immagini 3D tramite algoritmi evolutivi", relatore: Luca Lombardi, correlatori: Marco Piastra, Patrizia Morbini. Portinari Gianluca, “Uno strumento integrato per l’analisi adattiva di immagini istologiche", relatore: Virginio Cantoni, correlatori Marco Piastra, Luca Lombardi, Patrizia Morbini