Corso per “Esperti in dinamiche e politiche giovanili” Trento 21-22 marzo 2013 Riccardo Grassi [email protected] Facciamo il tagliando: cosa abbiamo capito fino ad ora? Quale idea ci siamo fatti di cosa siano le politiche giovanili? Aggregarsi liberamente in gruppi di circa 10 persone (costituire 6 gruppi). Ogni gruppo sul proprio cartellone sintetizzi (anche problematizzando) le seguenti questioni: 1. 2. 3. 4. Quale è l’oggetto delle politiche giovanili Quali sono i target di destinatari degli interventi di politica giovanile Chi sono i soggetti che promuovono e realizzano le politiche giovanili sui territori Quali sono le metodologie specifiche delle politiche giovanili Riscaldamento a gruppi Le politiche giovanili alla ricerca del proprio oggetto Tutto ciò che riguarda i giovani è politica giovanile Essere giovani non è una questione anagrafica, ma di mentalità Tutto è politica giovanile… è una questione di mentalità Lavoro, istruzione, sport, partecipazione, spazi, prevenzione… Sono politiche giovanili : 1. azioni e programmi rivolti prioritariamente ad un target definito (11-29 anni? 13-24 anni? 15-42 anni?); 2. interventi che hanno come risultato atteso aprire opportunità di accesso (competenze, esperienze, contatti); 3. interventi che prevedano la partecipazione attiva dei destinatari nel processo di ideazione/produzione/valutazione Dare delle coordinate di contenuto Fattori chiave caratterizzanti: 1. il grado di intenzionalità sociale del proponente (quanto chi propone l'azione sta portando avanti prioritariamente un interesse personale o collettivo); 2. il grado effettivo di produzione di bene comune (ovvero la capacità di valutazione dei risultati) La rilevanza pubblica Una somma di interventi sporadici Il mantenimento di ciò che abbiamo sempre fatto Il finanziamento ad idee di “bravi ragazzi” … Le politiche giovanili non sono: I soggetti delle politiche giovanili Attori e destinatari Le politiche giovanili sono politiche comunitarie, i cui obiettivi sono definiti da una pluralità di attori: ◦ Amministrazioni locali ◦ Governo nazionale ◦ Unione Europea Ma anche: ◦ ASL ◦ Fondazioni bancarie e comunitarie ◦ Enti religioni ◦ Cooperative sociali ◦ Associazioni ◦ Imprese Chi decide le politiche giovanili? Alla frammentarietà dei decisori corrisponde una ancora maggiore frammentarietà di esecutori, ognuno dei quali interpreta a suo modo gli obiettivi assegnati decisori esecutori Il rischio di politiche giovanili anarchiche Posizione rispetto al mercato del lavoro e al sistema formativo Fase del ciclo di vita Situazione familiare e co-abitativa Capacità di controllo psicologico Possibilità di consumo Competenze culturali Centralità/ marginalità relazionale Caratteristiche ascritte individuali e del contesto sociale Accesso alle risorse/ opportunità Background culturale e classe sociale familiare Nazionalità Si fa presto a dire giovani Luogo di residenza Genere ed età In un quadro così frammentato il rischio è di produrre interventi caotici, con un’offerta sbilanciata su alcuni target e carente per altri, senza produrre significativi effetti di sistema I rischi della mancanza di una Politica “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è avarizia” (don Milani) Le sfide da affrontare Per delle politiche giovanili che sanno di Politica Stabilizzazione dei finanziamenti Identificazione di (poche) chiare priorità a livello di target e di contenuti Coordinamento degli interventi tra i diversi assessorati e lavoro di rete Ridefinizione dei significati e della struttura degli spazi Valutazione dei risultati e dei processi Valorizzazione della qualità dei progetti La sfida dei processi Il processo di costruzione di un POG Al di là della compilazione dei formulari, verso una politica di comunità Chi partecipa alla definizione del piano? Quali interessi porta con sé? Chi non partecipa alla definizione del piano? Per quali motivi? Cosa comporta la sua defezione? Come si collega il PGZ agli altri dispositivi presenti sul territorio? Complessivamente che copertura c’è dei diversi target giovanili presenti sul territorio? Questo piano che beneficio porta al territorio? Quali sono la sua sostenibilità e i suoi effetti nel tempo? Alcune questioni relative al processo di definizione del POG Ogni luogo ha una sua storia ed esprime una narrazione di sé, dei propri valori e dei propri significati Narrazione esplicita (intenzionale) • Testi, documenti, leggi, progetti Impatta in maniera cognitiva sui destinatari Quali narrazioni? Narrazione implicita (non intenzionale) • Rapporti di potere, manufatti, spazi Impatta in maniera evocativa sui destinatari Quale è il posto che hanno i giovani dentro la narrazione che una comunità fa di sé? Quale investimento viene fatto dal territorio sui giovani? Quale contributo viene chiesto ai giovani per lo sviluppo del territorio? Inclusione ed esclusione Quale ruolo hanno i POG dentro le politiche di comunità? I POG narratori di una comunità I referenti tecnici come mediatori narrativi • Capacità del POG di narrare coerentemente la comunità locale e la sua politica (capacità generativa) • vs • attività notariale di certificazione dei rapporti di potere • Che tipo di narrazione ci sentiamo di esprimere come RTO? • Come è letto il nostro ruolo da parte degli altri soggetti del sistema? POG, RTO, tavoli alla ricerca di un senso I giovani dentro la nuova narrazione del territorio Avere un senso da proporre Radicare i valori nella vita Dare senso di efficacia • Desiderare di trasmettere qualcosa di sé alle nuove generazioni • Nessuno può pensare di non essere chiamato ad educare • Ciò che dà vita ad un valore è l’esperienza che se ne può fare • Esprimere coerenza interiore • Aiutare a leggere i risultati delle proprie azioni • Offrire ai giovani esperienze ed opportunità reali Avere una meta Motivare Dare strumenti Accogliere • Accendere la passione • Lanciare sfide di crescita • Dare senso di efficacia • Una formazione mirata all’acquisizione di competenze • Accompagnatori competenti • Avere una presenza di adulti interessati Saper attivare Dare spazio Dare evidenza Inserire in contesti •Ibridare esperienze •Accettare gli errori •Mantenere un dinamismo costante •Mostrare le buone prassi •Dare responsabilità ai giovani nelle decisioni pubbliche •Inserire le iniziative in contesti capaci di sostenersi per il futuro (convergenza delle mission) •Identificare le responsabilità reciproche Dare un seguito Sostenibilità • Capacità di (auto)mantenimento finanziario • Capacità di sostituzione delle coorti giovanili (turn over) Coinvolgimento • Attenzione a chi ha meno risorse e competenze culturali • Collocazione delle iniziative all’interno della società allargata Appropriazione degli spazi I rischi • Evitare che gli spazi diventino proprietà esclusiva di gruppi ristretti o che cambino destinazione d’uso Innovazione Coesione Cura • Portare novità e sperimentazioni all’interno dei territori • Abitudine alla collaborazione vs competizione • Aumenta l’integrazione tra le diversità • Aumento del desiderio di prendersi cura dei propri spazi e del proprio territorio Raccogliere i frutti Esperienze di piano Cosa sappiamo e cosa ci immaginiamo delle modalità di funzionamento di un Piano Operativo Giovani e degli strumenti ad esso connessi Aggregarsi liberamente in gruppi di circa 10 persone (costituire 6 gruppi). Ogni gruppo sul proprio cartellone sintetizzi (anche problematizzando) le seguenti questioni: Chi e come definisce i contenuti dei POG? Chi definisce la struttura dei bisogni del territorio ed individua gli obiettivi specifici del piano? 2. Chi e come gestisce i progetti dei POG? 3. Chi e come garantisce l’interconnessione tra i progetti dei POG? 4. Chi e come restituisce alla comunità i risultati dei progetti dei POG? 1. Lavoro a gruppi