IL SINDACATO: A) MODELLI O CRITERI ORGANIZZATIVI Sindacato Sindacato Sindacato Sindacato Sindacato Negrelli Sociologia del lavoro di mestiere territoriale industriale generale aziendale lavoro organizzato 1 Sindacato di mestiere organizza lavoratori molto qualificati, è in grado di controllare l’offerta di lavoro e di imporre quindi le norme relative al rapporto di lavoro (craft union; “new unionism”: Usa e Gb primo capitalismo; oggi sindacato professionale o occupazionale); Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 2 Sindacato territoriale raggruppa tutti i lavoratori iscritti di uno stesso luogo o area geografica (primi tentativi di organizzazione; oggi convive con altri criteri); Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 3 Sindacato industriale raggruppa intere categorie di lavoratori di uno stesso settore economico, indipendentemente dal territorio e dalla qualifica di appartenenza (soppianta il vecchio sindacato di mestiere con la produzione di massa: Afl-Cio); Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 4 Sindacato generale sviluppo dei precedenti tipi; raggruppa i lavoratori iscritti indipendentemente dalla loro qualifica e settore di appartenenza (Transport and General Workers; General and Municipal Workers in Gb; Teamsters negli Usa); Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 5 Sindacato aziendale nei paesi dell’America Latina e in Giappone, in presenza di una struttura produttiva frammentata tra poche grandi imprese e di una miriade di piccole unità produttive; politiche governative ostili alla creazione di organizzazioni sindacali nazionali. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 6 IL SINDACATO: B) PRINCIPI COSTITUTIVI Sindacati-associazione: fine esplicito di tutelare solo gli interessi dei propri iscritti (incentivi materiali: salari e servizi); Sindacati di classe: orientati a rappresentare gli interessi della classe operaia nel suo complesso, anche dei non iscritti (incentivi di identità); Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 7 IL SINDACATO: C) FORME STRUTTURALI Sindacato verticale: organizza i lavoratori delle specifiche categorie professionali o occupazionali (es. Fim, Fiom, Uilm); Sindacato orizzontale: organizza i lavoratori iscritti delle categorie sul territorio, a livello locale, regionale o nazionale (es. Camera del lavoro); Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 8 IL SINDACATO: D) CARATTERI NAZIONALI Sindacalismo assistenziale: dipende dalle risorse istituzionali esterne (es. pensionati e agricoltura); Sindacalismo del pubblico impiego: attenzione al controllo e gestione delle carriere del personale, cambiamenti in seguito al decreto n. 29 del 1993; Sindacalismo industriale (e del terziario privato): contrattazione collettiva delle condizioni di lavoro. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 9 SINDACATO: definizioni (1) “Un’associazione permanente di salariati allo scopo di mantenere o migliorare le condizioni di lavoro” (S. and B. Webbs, The History of Trade Unionism, London, 1894) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 10 SINDACATO: definizioni (2) “Ogni organizzazione di lavoratori [o di datori di lavoro] che abbia lo scopo di promuovere e di difendere gli interessi dei lavoratori [o dei datori di lavoro]” (Convenzione internazionale Oil n. 87, art. 10, ratifica con legge 32-1979, n. 68) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 11 SINDACATO: teorie (1) “Il sindacato è il movimento conservatore del nostro tempo” (F. Tannenbaum, A Philosophy of Labour, New York, 1951) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 12 SINDACATO: teorie (2) Un fenomeno associato alla “maggior efficienza in gran parte delle imprese, che tende a ridurre dovunque le disuguaglianze retributive e che contribuisce a sviluppare, anziché limitare, la libertà politica e l’iniziativa economica” (R.B. Freeman and J.L. Medoff, What Do Unions Do?, New York, 1984) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 13 RELAZIONI INDUSTRIALI Un processo di creazione di norme riguardanti l’impiego del lavoro e la risoluzione delle controversie a questo relative che gli attori collettivi attuano mediante il ricorso a differenti metodi. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 14 Gli elementi principali di un sistema di relazioni industriali contesto (mercato, tecnologie, politiche pubbliche); attori (imprenditori, sindacati, stato); metodi (legge, contrattazione collettiva); norme (sostanziali, procedurali). Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 15 IL SISTEMA DI RELAZIONI INDUSTRIALI output input conflitto Negrelli Sociologia del lavoro sistema di relazioni industriali lavoro organizzato norme 16 Tendenze recenti delle relazioni industriali: proceduralizzazione output input contestoconflitto attori, metodi Istituzioni di regolamentazione del conflitto Negrelli Sociologia del lavoro norme Istituzioni di regolamentazione della contrattazione lavoro organizzato 17 Tendenze recenti dei sistemi di RI: individualizzazione output input contestoconflitto sistema di relazioni industriali norme mercato Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 18 Modelli di RI individualismo liberale pluralismo pluralismo organizzato Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 19 INDIVIDUALISMO LIBERALE CONTESTO ATTORI METODI NORME - Mercato: capitalismo - Azione - Regolame - Limitate concorrenziale; - Offerta di lavoro: correnti migratorie; - Arena politica: potere delle classi dominanti protetto da forti garanzie, diritti di proprietà e limitata estensione del diritto di voto Negrelli lavoro sindacale limitata a settori profession ali classe operaia (sindacati di mestiere) ntazione unilaterale sindacale alla autonomia profession ale di mestiere Sociologia del lavoro organizzato 20 PLURALISMO - Mercato: capitalismo - Sindacati - Contrattazio - Norme monopolistico; industriali ne collettiva sostanziali per - Nuovi indirizzi tayloristi e che (regolamenta ampi settori fordisti di produzione di soppianta zione professionali massa; no i congiunta) (categorie) - Mercato del lavoro: sindacati sfavorevole all’offerta di (tassi di disoccupazione mestiere elevati); - Estensione diritti politici e di protezione sociale (infortuni, malattie, pensioni, disoccupazione); - Rafforzamento dei sindacati (Usa anni ’30); - Repressione sindacale (fascismo, nazismo) Negrelli lavoro Sociologia del lavoro organizzato 21 PLURALISMO ORGANIZZATO - Mercati: crescita economica, benessere diffuso; - Mercato del lavoro: verso la piena occupazione; - Legislazione di sostegno alla contrattazione collettiva e ai sindacati Negrelli lavoro - Rafforzamento - Scambio - Sviluppo norme dell’azione dei politico procedurali sindacati e delle (risorse accanto a quelle associazioni governo in sostanziali; imprenditoriali cambio di - Organismi nei processi consenso) paritetici e di decisionali partecipazione relativi ai (coproblemi determinazione) economici e sociali (prezzi, salari, occupazione, welfare state); - Attori collettivi forti e centralizzati; - Partiti prolabour al governo Sociologia del lavoro organizzato 22 LA STRUTTURA CONTRATTUALE Rete relativamente stabile di rapporti di interdipendenza che intercorrono, in senso orizzontale, fra i diversi soggetti della contrattazione (con diversi ruoli socio-economici) e, in senso verticale, all’interno dei soggetti stessi (fra i livelli delle organizzazioni). Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 23 LA STRUTTURA CONTRATTUALE GRADO DI AUTONOMIA: ESTERNA: Struttura eteronoma (controllata da una fonte di regolazione esterna: stato); Struttura esterni); INTERNA: autonoma (senza controlli Struttura gerarchica (con rigidi rapporti funzionali tra i vari livelli contrattuali); Struttura autonoma (senza vincoli e norme procedurali). Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 24 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 1. ESTENSIONE 2. CENTRALIZZAZIONE 3. INCISIVITA’-EFFICACIA 4. GRADO DI COINVOLGIMENTO 5. ISTITUZIONALIZZAZIONE Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 25 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 1. ESTENSIONE: Assoluta: quota di forza lavoro complessiva di un sistema economico coperta dalla contrattazione collettiva; Relativa: rilevanza dei singoli livelli contrattuali (decresce dai livelli più alti a quelli più bassi. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 26 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 2. CENTRALIZZAZIONE: Numero dei livelli contrattuali effettivamente interessati dall’attività negoziale; Livello dominante; Grado di controllo dei livelli superiori. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 27 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 3. INCISIVITA’-EFFICACIA: Grado di rispetto degli accordi; Tipo di materie; Adattabilità al mutamento delle condizioni di lavoro; Adeguatezza alla ripartizione funzionale delle materie fra i livelli. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 28 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 4. GRADO DI COINVOLGIMENTO: Coinvolgimento dei responsabili sindacali nella applicazione degli accordi e nella gestione degli istituti (“profondità”) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 29 LE DIMENSIONI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 5. ISTITUZIONALIZZAZIONE: Insieme di norme che regolamentano sia la contrattazione collettiva sia il conflitto. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 30 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE 1. SISTEMA PRODUTTIVO 2. ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI 3. MERCATO DEL LAVORO 4. SVILUPPO ECONOMICO 5. INTERVENTO STATALE Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 31 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE SISTEMA PRODUTTIVO: Dimensioni aziende; Caratteristiche tecnologicoorganizzative dei settori (produzione di massa); Dualismi infra- e inter-settoriali (struttura bi-polare). Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 32 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI: Centralizzazione/frammentazione Articolazione a livello di categoria Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 33 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE MERCATO DEL LAVORO: Composizione oggettiva e soggettiva della forza lavoro; Tasso di disoccupazione; Lavori “atipici”. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 34 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE SVILUPPO ECONOMICO: Andamento del ciclo economico: centralizzazione/decentramento Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 35 LE DETERMINANTI DELLA STRUTTURA CONTRATTUALE INTERVENTO STATALE: promozionale (centralizzazione, incisività); deregolativo (decentramento) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 36 TENDENZE DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA (dimensioni) Anni ‘50 Dimensioni Estensione Centralizzazione Ridotta (bassa sindacalizz.) Ruolo Confederaz. Ridotte Anni ‘60 Istituzionalizzazione Minimo (no decentram.) Bassa (marginal.) Negrelli Sociologia del lavoro 1974-84 1985-92 1993- Crescita Massima Massima assoluta Cresce relativa Parziale Decentram. Bipolare Crescita Massimo decentram. (cat./az.) Massima (presenza capillare) Continuo (cat./deleg., Cdf) Minima Ricentralizzaz. Decentram. aziendale Differenze assoluta/ relativa Decentram. controllato Minori (caduta) Basse Media Minore (dir. inform.) Limitato Crescita Bassa Bassa Elevata Incisività-efficacia Coinvolgimento 1968-73 Crescita Clausole di rinvio e tregua lavoro organizzato 37 TENDENZE DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA (determinanti) Anni ‘50 Determinanti Sistema produttivo Imprenditori Mercato del lavoro Ciclo economico Anni ‘60 Fragile (agricolt.) 1968-73 1974-84 Rafforzam. (industria di massa) ProProcentralizz. decentram. (Pp.Ss., Fiat) Sfavorevole Favorevole all’offerta all’offerta (7% disoccup.) (+20% manif.) Crescita Boom lenta (piccole imprese) ------------------ Assente Sostegno senza Pressioni su istituzionalizz. salari e (Statuto) mercato politico (Cig) Stato Negrelli Sociologia del lavoro Centro-sin. sostegno al sindacato Iniziativa minima Riduzione occupazione (aziende MG) Procentralizzaz. Tensioni (operai comuni) -----------------Recupero salariale Sfavorevole all’offerta (mdl second.) Crisi (1982: inflaz. +16%; disocc. 9%) lavoro organizzato 1985-92 1993- Ristrutturaz. razionalizz. Calo occupati grandi imprese manifatturiere ProAdesione alla decentram. centralizzaz. decentrata Flessibilità del Disoccup. 12% lavoro Lavori atipici Ripresa Svalutazione e criteri Trattato di Maastricht Non intervento Interventismo pro-Europa Patto sociale 38 Quadro legale/istituzionale 1. Titolarità legale a concludere accordi collettivi Status strutture sindacali: Consigli di azienda titolari (paesi baltici, Ungheria 19982002) Titolarità rinegoziale (Austria, Germania, Olanda, Spagna) Il caso francese Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 39 Employees’ representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees’ representatives entitled to conclude collective agreements Employees covered by collective agreements Only trade unions Trade unions, works councils and other employees’ representatives Only employees who belong to the parties signatory to the agreement (eg trade union members) All employees working for an employer that is covered by an agreement Extension procedures or equivalent Austria X* . . X Yes Belgium X . . X Yes Bulgaria X . X . Yes Cyprus X . . X No Czech Republic X . . X (Yes)***** Denmark X . . X No Estonia . X X . Yes Finland X . X*** X*** Yes France X** . . X Yes Germany X* . X . Yes Greece X . . X Yes Hungary X . . X Yes Ireland X . X . Yes Italy X . . X Yes . Negrelli lavoro Sociologia del lavoro organizzato 40 Employees’ representatives entitled to conclude collective agreements, employees covered by collective agreements, and extension procedures Employees’ representatives entitled to conclude collective agreements Employees covered by collective agreements Only trade unions Trade unions, works councils and other employees’ representatives Only employees who belong to the parties signatory to the agreement (eg trade union members) All employees working for an employer that is covered by an agreement Extension procedures or equivalent Latvia . X X . Yes Lithuania . X X**** X**** No Malta X . . X No Netherlands X* . . X Yes Norway X . . X No (limited exception) Poland X . . X Yes Romania X***** . . X No Slovakia X . . X Yes Slovenia X . . X Yes Spain X* . . X Yes Sweden X . X . No UK X . X . No . * Works councils can renegotiate certain collectively agreed standards at company level, if entitled by sectoral agreements. ** In companies with no union representation, unions can appoint 'mandated employees' to negotiate with the employer, but any agreement has to be confirmed by the union. *** There are agreements with 'normal' applicability covering trade union members only and agreements with erga omnes applicability covering all employees. **** National and sectoral agreements cover only trade union members, while company agreements cover all employees of the company. ***** Until recently extension was possible for multi-employer agreements, but following a ruling by the Constitutional Court, since April 2004 the Czech Republic's legislative provisions on extension of collective agreements have been rescinded. ***** Employee Negrelli are entitled Sociologia del representatives to conclude collective agreements in companies where employees are not organised in trade unions, but works councilslavoro do not yet exist. Source: EIRO. 41 lavoro organizzato Quadro legale/istituzionale 2. Procedure di estensione contrattazione collettiva: Principi erga-omnes, verso i non iscritti Clausole di estensione, verso imprenditori non iscritti Paesi senza clausole Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 42 Levels of collective wage bargaining, bargaining coverage and influence of tripartite concertation (latest available figures) Importance of bargaining levels Intersectoral level Sectoral level Compan y level Collective bargaining coverage Influence of tripartite concertation Tripartite consultation on national minimum wage Belgium* XXX X X > 90% Yes Yes Finland XXX X X +/- 90% Yes No Ireland** XXX X X > 44% Yes Yes Slovenia XXX X X < 100% Yes Yes Austria . XXX X 98%-99% No No Bulgaria X XXX X 25%-30% No Yes Denmark*** X XXX X +/- 77% No No Germany**** . XXX X +/- 70% No No (XXX) XXX X 60%-70% No No Italy . XXX X +/- 90% Yes No Netherlands X XXX X +/- 80% Yes No XX XXX X 70%-77% Yes No Spain X XXX X +/- 80% Yes Yes Slovakia . XXX X +/- 40% No Yes Sweden . XXX X > 90% No No X XX XX +/- 90% No Yes . Intersectoral bargaining dominant Sectoral bargaining dominant Greece Norway No bargaining level clearly dominant France Negrelli lavoro Sociologia del lavoro organizzato 43 Importance of bargaining levels Collective bargaining coverage Influence of tripartite concertation Tripartite consultation on national minimum wage Intersect oral level Sectoral level Company level Cyprus***** . X XXX 27% No No Czech Republic . X XXX 25%-30% Yes Yes Estonia (XXX) X XXX 20%-30% Yes Yes Hungary (XXX) X XXX +/- 40% Yes Yes . X XXX 10%-20% Yes Yes (XXX) X XXX +/- 10% Yes Yes Malta****** . X XXX +/- 50% Yes Yes Poland . X XXX +/- 40% Yes Yes (XXX) X XXX nd Yes Yes . X XXX < 40% No Yes Company bargaining dominant Latvia Lithuania Romania******* UK X = existing level of wage bargaining; XX = important, but not dominant level of wage bargaining; XXX = dominant level of wage bargaining; (XXX) = bargaining on national minimum wage. * Consultation on the minimum wage in the sense that the social partners will probably consult the government if they plan to modify the minimum wage. ** There are no figures on Irish bargaining coverage available, but coverage must be above 44.5% (which is the union density rate) since all union members are automatically covered by national agreements, while many non-union employees de facto receive the nationally agreed pay increases. *** There is one main intersectoral agreement covering all manufacturing sectors in Denmark; bargaining coverage refers to private sector only (it is almost 100% in the public sector). **** Bargaining coverage refers to west Germany - in east Germany bargaining coverage is only about 54%. ***** Bargaining coverage refers to Cypriot private sector only (it is almost 100% in the public sector). ****** There is automatic annual adjustment of wages to price developments in Malta; different studies estimate the proportion of employees covered by collective agreements at between 40% and 60%. ******* All employees in Romania are Negrelli Sociologia delon minimum wages; no figures are available on the coverage of sectoral and company agreements, but it is estimated covered by the national agreement 44 lavoro organizzato that alavoro large proportion of employees are not covered by these agreements. Sources: EIRO; European Commission, Industrial Relations in Europe 2004. Livello contrattuale dominante Intersettoriale: B, Fi, Ir, Slo (4) Settoriale: A, Bu, Da, Ge, Gr, I, Ol, No, Sp, Slk, Sw (11) Decentrato aziendale: Rep. Ceca, Est, Hu, Lit, Let, Po, Ro, Cy, Mlt, Uk (10) Misto settoriale/aziendale: Francia (1) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 45 Source: European Commission, Industrial Relations in Europe 2004 Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 46 Source: European Commission, Industrial Relations in Europe 2004 Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 47 Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 48 Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 49 Estensione Correlata al livello dominante (dal 100% Austria e Slovenia, settore; al 10% Lituania, aziendale); Influenzata da procedure di estensione (Francia, Olanda, Italia), ma con eccezioni paesi Centro-Est Europa (procedure senza effetti!); Influenzata dalla concertazione tripartita a livello nazionale (soprattutto sui salari). Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 50 Source: European Commission, Industrial Relations in Europe 2004 Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 51 Negrelli lavoro organizzato Sociologia delSource: lavoro European Commission, Industrial Relations in Europe 2004 52 Rapporti tra livelli (grado di autonomia interna) Nella maggior parte dei paesi rapporti gerarchici secondo principio del favor; Livelli settoriali e intersettoriali definiscono spazi per la contrattazione decentrata integrativa; In molti paesi, clausole opening, hardship, inability to pay, opt-out, drop-out, ecc.; Accordi intersettoriali che fissano livello max incrementi salariali e linee guida per le imprese che vogliono pagare di più. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 53 Cambiamenti dagli anni ‘90 Da settore o multi-employer a singole aziende (Uk); Da livello intersettoriale a livello settoriale (Svezia); Tendenze al decentramento ovunque, con eccezioni (Slovenia, in parte Spagna); Copertura stabile per paesi più centralizzati (11), diminuisce in 6 (Bu, Cz, Ge, Po, Slk, Uk), cresciuta in Spagna; Riorganizzazione sindacale (fusioni e concentrazioni) nei paesi Centro-Nord Europa, non al Sud. Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 54 Strategie future degli attori collettivi Nessun cambiamento (A, B, Cy, Da, Gr, Ir, Mlt, Ol, Po, Sw, Uk); Imprenditori per decentramento (Bu, Rep Ceca, Fi, Ge, No, Ro, Slo); Sindacati contro decentramento (eccezioni Slovenia e Italia). Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 55 LE RELAZIONI INDUSTRIALI NELL’UNIONE EUROPEA LE RELAZIONI INDUSTRIALI A LIVELLO MACRO: IL DIALOGO SOCIALE LE RELAZIONI INDUSTRIALI A LIVELLO MICRO: I COMITATI AZIENDALI EUROPEI Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 56 EVOLUZIONE STORICA DEL DIALOGO SOCIALE Jacques Delors e le resistenze inglesi Il dialogo sociale di Val Duchesse (31-1-1985): iniziative informali e volontarie: Gruppo pilota a livello politico e gruppi di lavoro su educazione, formazione e mercato del lavoro; Gruppo ad hoc: accordo 31-10-1991 su ruolo delle parti sociali nello sviluppo della dimensione sociale europea; Gli attori coinvolti: UNICE CEEP CES Produzione di testi congiunti: Pareri comuni Raccomandazioni congiunte Accordi Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 57 LE STRUTTURE FORMALIZZATE E CONSULTATIVE DEL DIALOGO SOCIALE: 1. A LIVELLO INTERSETTORIALE: Comitato sul Fondo sociale europeo Comitato consultivo sulla sicurezza sociale dei lavoratori migranti (1971) Comitato sulla libera circolazione dei lavoratori (1968) Comitato sulla formazione professionale (1963) Comitato sulla sicurezza e l’igiene della salute sul luogo di lavoro (1974) Comitato sulle pari opportunità fra uomini e donne (1995) Comitato per il dialogo sociale (3-7-1992, dopo il Trattato) 2. A LIVELLO SETTORIALE: Comitati paritetici e gruppi informali di lavoro per i 16 settori fondamentali Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 58 IL TRATTATO DI MAASTRICHT Istituzionalizzazione del dialogo sociale: “la Commissione ha il compito di promuovere la consultazione delle parti sociali a livello comunitario e prende ogni misura utile per facilitarne il dialogo provvedendo a un sostegno equilibrato delle parti” (art. 118A del Trattato, art. 3, “Accordo sulla politica sociale”) Sostegno alla contrattazione collettiva: la Commissione “si sforza di sviluppare a livello europeo un dialogo tra le parti sociali, il quale possa sfociare, se esse lo ritengono opportuno, in relazioni contrattuali” (art. 118B, inserito nel Trattato Cee con l’Atto Unico del 1986) Accordo quadro CEEP-CES sulla formazione (6-9-1990) Intesa UNICE-CEEP-CES sul capitolo sociale di Maastricht con l’opting out del Regno Unito: parti sociali agenti contrattuali pleno jure (31-10-1991) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 59 PROCEDURA DI CONSULTAZIONE VINCOLANTE, NON OBBLIGATORIA (Accordo di politica sociale) “La Commissione, prima di presentare proposte nel settore della politica sociale, consulta le parti sociali sul possibile orientamento di un’azione comunitaria” e “se..dovesse ritenere opportuna un’azione comunitaria,…consulta le parti sociali sul contenuto della proposta prevista” (art. 3.2) “le parti sociali trasmettono alla Commissione un parere o, eventualmente, una raccomandazione” (art. 3.3) Le parti sociali in occasione della consultazione possono informare la Commissione “della loro volontà di avviare il processo previsto dall’articolo 4”, ovvero tentare di raggiungere un accordo. In tal caso “la durata della procedura non potrà superare nove mesi, salvo proroga decisa in comune dalle parti sociali interessate e dalla Commissione (art. 3.4) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 60 PROCEDURA DI CONSULTAZIONE VINCOLANTE, NON OBBLIGATORIA (Accordo di politica sociale) (segue) Una procedura innovativa rispetto agli ordinamenti degli stati membri, di carattere “paralegislativo”, con esiti importanti per gli accordi raggiunti: Congedi parentali Comitati aziendali europei (CAE) Discriminazioni per sesso Orario di lavoro Flessibilità del lavoro Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 61 LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA Un fondamento costituzionale, senza intervento regolatorio sull’assetto e le procedure di un nuovo sistema: “Il dialogo tra le parti sociali a livello comunitario può condurre, se queste lo desiderano, a relazioni contrattuali, ivi compresi accordi” (art. 4.1 Accordo sulla politica sociale) Efficacia generalizzata solo nelle materie contemplate all’art. 2 dell’Accordo sulla politica sociale: “Gli accordi conclusi a livello comunitario sono attuati secondo le procedure e la prassi proprie delle parti sociali e degli Stati membri o, nell’ambito dei settori contemplati dall’articolo, e a richiesta congiunta delle parti firmatarie, in base ad una decisione del Consiglio su proposta della Commissione” (art. 4.2) Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 62 Materie alle quali viene allargato il principio di decisione a maggioranza: Ambiente di lavoro Condizioni di lavoro Informazione consultazione Parità tra uomini e donne sul mercato del lavoro Materie per le quali sopravvive il vincolo della decisione all’unanimità: Sicurezza sociale Protezione dei lavoratori in caso di risoluzione del contratto di lavoro Rappresentanza degli interessi collettivi di lavoratori e imprenditori Condizioni di impiego dei cittadini di paesi terzi Contributi per la promozione dell’occupazione Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 63 I COMITATI AZIENDALI EUROPEI Direttiva 94/45 del Consiglio europeo del 22 settembre 1994 Istituzione di un comitato aziendale europeo o di una procedura per l’informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di dimensioni comunitarie Imprese con almeno 1.000 lavoratori negli stati membri e almeno 150 lavoratori in almeno due stati membri Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 64 I COMITATI AZIENDALI EUROPEI (segue) La direzione centrale deve avviare le trattative per l’istituzione dei Cae, obbligo a negoziare con una “delegazione speciale di negoziazione” (Dsn) in rappresentanza dei lavoratori Applicabilità delle “prescrizioni accessorie” in caso di fallimento delle trattative, alla scadenza dei due anni previsti (art. 7) Problemi nella trasposizione della direttiva, paesi in ritardo Il caso italiano: l’accordo interconfederale del 27-11-1996 Negrelli Sociologia del lavoro lavoro organizzato 65