L’encefalo:
dalle emozioni
all’apprendimento
Il sistema nervoso è la sede dell'assunzione,
dell'elaborazione e trasmissione delle
informazioni: un sistema di regolazione delle
funzioni corporee e un complesso sistema
elettrochimico.
Si divide in:
 Sistema nervoso periferico
 Sistema nervoso centrale
Il sistema nervoso periferico esercita un
controllo sulle diverse aree dell'organismo
svolge funzioni che implicano un controllo
volontario e altre legate alle vita vegetativa.
Il sistema nervoso centrale è in grado di
raccogliere, trasmettere e integrare le
informazioni.
È formato da midollo spinale e encefalo.
L'encefalo è una porzione del cervello
collocata nella scatola cranica.
È il centro dell'elaborazione delle emozioni,
da cui dipende il controllo di un buon numero
di processi che avvengono nel corpo umano.
Nella corteccia cerebrale si trovano delle
regioni che ricevono i vari segnali sensoriali.
Quelle che partecipano all'elaborazione delle
informazioni sono dette aree di elaborazione
intrinseca.
Dal loro lavoro dipendono le emozioni.
EMOZIONI
Le emozioni sono stati mentali e fisiologici
associati a stimoli interni o esterni.
La loro principale funzione consiste nel rendere
più efficace la reazione dell'individuo a
situazioni in cui si rende necessaria una
risposta immediata ai fini della sopravvivenza.
L'esperienza emotiva è
un processo che viene
manifestato all'esterno
attraverso specifiche
espressioni facciali,
vocali, posturali e
motorie.
Le espressioni facciali sono
un'emergenza immediata, spontanea
e involontaria delle emozioni
provate; sono segnali per
comunicare con un interlocutore.
Attraverso questi segnali riusciamo
ad interpretare lo stato d'animo di
una persona: questo meccanismo
avviene tramite i neuroni specchio,
a causa dei quali ci facciamo
coinvolgere da situazioni emotive.
I neuroni specchio sono una specifica classe di
neuroni scoperti nelle scimmie, precisamente
nel Macaco; sono importanti, quindi, per
l'apprendimento attraverso l'imitazione.
I nostri neuroni specchio si attivano e creano
sinapsi (giunzioni specializzate attraverso cui i
segnali viaggiano da un neurone all'altro),
liberando neurotrasmettitori.
…S'alzò fra loro l'eroe figlio d'Atreo, il molto
potente Agamennone, infuriato; tremendamente i
precordi, neri di bile intorno, erano gonfi, gli occhi
parevano fuoco lampeggiante…
Iliade, I, 101-104 [Omero]
In questi pochi versi Omero descrive i cambiamenti
che avvengono nel corpo di Agamennone nel momento
in cui il condottiero è in preda ad una violenta ira.
Questo ci porta a dedurre che l'emozione determina
diverse modificazioni anche a livello somatico, come ad
esempio rossore in viso, tremore, sudorazione,
rilassamento muscolare o variazione delle pulsazioni
cardiache.
Sono dette così la tachicardia e la bradicardia; la
prima consiste nell'aumento della frequenza dei
battiti, mentre la seconda nel suo rallentamento.
Esiste una stretta connessione fra emozione e
azione; le emozioni sono la conseguenza di ciò
che accade dentro e fuori di noi e a loro volta
sono la causa di determinate azioni.
Questa corrispondenza tra emozione e azione è
stata trattata anche da filosofi dell'antichità.
Ad esempio Spinoza (1632-1677) parlò di un
parallelismo psico-fisico, per il quale ad ogni
moto corporeo corrisponde un preciso pensiero,
e viceversa.
Anche studiosi contemporanei affermano che le
emozioni sono il punto di incontro fra la mente
e il corpo, in quanto sono un processo mentale
ma hanno come teatro il corpo.
Con ciò vediamo superato «l'errore di
Cartesio» ( 1596-1650 ), che considerava la
mente e il corpo due entità distinte,
definendole rispettivamente “Res Cogitans” e
“Res Extensa”.
L'encefalo si divide in
Romboencefalo
Mesencefalo
Prosencefalo
Nel prosencefalo troviamo il diencefalo e il
telencefalo, due aree comprese nel sistema
limbico.
Il sistema limbico è il circuito attraverso il
quale determinati impulsi sono tradotti in
corrispondenti azioni complesse.
È coinvolto nella regolazione del sonno e nel
complicato processo che riguarda il
consolidamento della memoria.
IL SONNO E I SOGNI
Noi trascorriamo buona parte della nostra vita
dormendo.
Il sonno è uno stato dell'organismo
caratterizzato da una sospensione delle attività
relazionali e da una più bassa reattività agli
stimoli ambientali: nonostante ciò il nostro
cervello non è inattivo.
Il sonno è dato dall'alternanza sonno-veglia.
Ci sono due livelli di veglia:
veglia attiva
veglia rilassata
Quando ci si addormenta si passa dallo stato di
veglia rilassata allo stadio 1 del sonno,
attraversando gli stadi 1, 2, 3 e 4 (sonno
profondo) fino ad arrivare allo stadio REM.
Il sonno non è uguale per tutti in termini di
durata e qualità: esistono i tipi detti allodole, i
quali si addormentano presto e si svegliano
presto; poi ci sono i gufi, che si addormentano
a tarda notte e tendo a svegliarsi in tarda
mattinata.
...MA PERCHÈ SI DORME?
Il sonno:
Serve a riposare dalla stanchezza accumulata
lungo il giorno e che questo svolga una
funzione essenziale per la sopravvivenza
Consente un recupero delle risorse
Serve per conservare le energie per il giorno
successivo
La privazione del sonno può determinare, dopo
alcuni giorni, la comparsa di microsonni, per
cui le palpebre si chiudono e non si risponde
agli stimoli esterni per pochi secondi.
Nella fase REM ( Rapid Eye Movements ) si
compiono dei rapidi movimenti oculari; si ha un
cervello attivo in un corpo paralizzato, ed è la
fase in cui si sogna.
I sogni sono la conseguenza di molti impulsi che,
provenendo da zone profonde dell'encefalo,
bombardano la corteccia. Questa assembla
coerentemente frammenti di immagini presi
dalla vita reale creando un sogno.
Relativamente ai sogni sono state elaborate
diverse teorie.
-I sogni sono scatenati da desideri repressi
dall'inconscio (Freud)
[Quel che l'oggetto forma dei nostri pensieri
più caro, o cui prima fu a lungo rivolta la nostra
fatica, o che più veemente destò de lo spirito
l'acume, ci compare sovente nei
sogni.[Lucrezio-De rerum natura];
-Sono una rielaborazione dei dati assunti
durante la veglia;
-Sono generati dall'attivazione di circuiti
nervosi.
I sogni sono considerati messaggi profetici.
Infatti possiamo osservare degli esempi a
proposito, che hanno segnato la tradizione
letteraria e quella artistica.
- Cicerone nel De re publica
inserisce il Somnium
Scipionis, in cui Scipione
l'Africano appare in sogno a
Scipione l'Emiliano
descrivendo le tappe
fondamentali delle carriera
politico-militare del nipote e
rivelandogli il destino delle
anime dei defunti.
- Nell'Eneide Ettore
appare in sogno ad Enea
nella notte della caduta di
Troia, esortandolo a
fuggire dalla città,
portando con sé i Penati,
per fondare una nuova
civiltà (quella che poi sarà
la gens Iulia di Augusto).
- Un altro esempio è “Il
sogno di Costantino” di
Piero della Francesca. Un
angelo gli porta in sogno la
rivelazione della Croce con la
quale sconfiggerà
l'avversario.
Oltre alle funzioni, già elencate, svolte
dall'encefalo forse le più affascinanti sono la
capacità di apprendere, ossia di modificare il
comportamento e le conoscenze sulla base
dell'esperienza, e quella di fissare la memoria,
fenomeno da cui dipende l'apprendimento.
L’APPRENDIMENTO
Per apprendimento si intende quel processo
attivo di acquisizione di determinati
comportamenti in relazione agli stimoli
ricevuti dall'esterno o. dall'interno.
Ci permette di raccogliere le informazioni
dall'ambiente e di riorganizzarle nella nostra
mente. Dipende quindi dall'esperienza, la
quale influenza le nostre strutture cerebrali.
Ma come accade ciò?
La maggior parte delle strutture cerebrali è in
grado di apprendere dall'esperienza, poiché le
proprietà delle loro sinapsi possono essere
modificate dall'esperienza stessa.
Per apprendere qualcosa è necessaria
un'attività nervosa che induce la formazione di
nuove connessioni sinaptiche in aggiunta a
quelle già esistenti.
LA MEMORIA
La memoria è invece la capacità di conservare
nel tempo le informazioni apprese e di
recuperarle in modo pertinente quando
servono.
È un processo complesso costituito da 3 fasi:

Codifica

Immagazzinamento

Richiamo
Esistono diverse regioni dell'encefalo implicate
nella fissazione e nel mantenimento della
memoria; queste regioni comprendono:
L'ippocampo
L'amigdala
Il talamo
Il prosencefalo basale
La corteccia prefrontale
L'ippocampo e l'amigdala sono due formazioni
nervose situate sul margine inferiore dei
ventricoli laterali, sopra il cervelletto.
È verso di essi che le informazioni apprese
vengono trasmesse dalle varie aree corticali
sensoriali lungo percorsi indipendenti, da cui
vengono portate al talamo.
I neuroni del talamo, a loro volta, mandano
l'informazione al prosencefalo basale e alla
corteccia prefrontale.
Fanno parte del
sistema limbico anche
diverse regioni
dell'encefalo, come i
bulbi olfattivi, in cui
vengono assemblate le
informazioni
provenienti dai vari
organi di senso.
La memoria si
distingue in:
La memoria sensitiva trattiene per pochi attimi
le informazioni che provengono dagli organi di
senso, scartandone il 75%.
L'informazione che arriva alla MBT, se non è
oggetto di attenzione, comincia subito a
cancellarsi anche se, mediante una ripetizione,
può essere restaurata.
La capacità della MBT è quindi limitata: se
un'informazione non viene ripetuta con
sufficiente frequenza, scompare.
La MLT si considera essere virtualmente
illimitata, e in essa si fissano i concetti più
importanti.
Il passaggio dalla MBT alla MLT è spesso
mediato dalle emozioni provate che,
influenzando l’evento da ricordare,
permettono alla nostra mente di fissarlo in
modo migliore.
Questo processo può dipendere anche dal modo
in cui noi apprendiamo delle informazioni, e
dal tempo che impieghiamo per farlo.
Inoltre le nostre memorie possono acquisire un
contenuto emotivo e si pensa che ciò accada a
causa delle connessioni tra amigdala e
ippocampo.
Nel 2000 è uscito il film
“Memento” (dall'imperativo
latino che significa 'ricordati'),
un thriller il cui protagonista è
affetto da un disturbo alla
memoria a breve termine e non
riesce a ricordare nulla di ciò
che gli accade.
Per vivere ha adottato un
metodo basato su appunti
scritti su post-it o, addirittura,
sulla propria pelle. Infatti il suo
corpo è ricoperto da numerosi
tatuaggi che gli danno
indicazioni su cosa è successo e
cosa dovrà fare.
Dovuta ad un disturbo
della memoria a lungo
termine è l'amnesia.
Essa consiste
nell'incapacità di
ricordare eventi recenti
o remoti, senza però
alterare l'acquisizione di
nuovi dati. Può essere
causata da un trauma
cerebrale, da esperienze
negative dell'infanzia
nel caso in cui coinvolge
un particolare evento,
oppure da elevate
assunzioni di alcool.
Un ricordo errato,
impropriamente
localizzato nella
dimensione spaziotemporale, prende il
nome di paramnesia.
Essa rientra nelle
forme di alterazione
dei dati acquisiti e
consiste nella sbagliata
sensazione di aver già
vissuto una situazione e
di aver già visto
un'immagine. Questa è
più comunemente detta
dejà vu, letteralmente
dal francese “già visto”.
Sitografia:
 giovannichetta.it/sistemanervoso.htlm
 benessere.com/psicologia/arg00/memoria.htm
 wikipedia.com
Bibliografia:
 Invito alla biologia [Helena Curtis-N.Sue Barnes]
 Psicologia generale [Luigi Anolli-Paolo Legrenzi]
 L'interpretazione dei sogni [Sigmund Freud]
LUCA CONSALVI
SOFIA ROSSINI
FEDERICA SILVESTRI
IRENE SPIGANTI
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Encefalo - Liceo Jacopone da Todi