MYCO - 09
CORSO DI MICOBATTERIOLOGIA AVANZATA
Firenze, 19-22 Gennaio 2009
ORGANIZZAZIONE DEL
LABORATORIO DI
MICOBATTERIOLOGIA
CLAUDIO SCARPARO
S.O.C. DI MICROBIOLOGIA
A.O.U. S. MARIA DELLA MISERICORDIA - UDINE
AZIONI INDISPENSABILI
PER UN ADEGUATO CONTROLLO DELLA
TUBERCOLOSI

Prevenzione


Trattamento adeguato e tempestivo


Diagnosi precoce
Follow-up del paziente
Sorveglianza delle resistenze

Sorveglianza epidemiologica
Ruolo del Laboratorio
nel controllo della tubercolosi
Prevenzione:
 Individuazione tempestiva, mediante esame
microscopico, dei pazienti contagiosi;
 Individuazione, mediante uso dei nuovi test
immunologici, dei pazienti da sottoporre a
terapia dell’infezione tubercolare latente.
Ruolo del Laboratorio
nel controllo della tubercolosi
Diagnosi precoce:
 Identificazione
tubercolare:
rapida
del
bacillo
 utilizzando tecniche di biologia molecolare
direttamente sul campione biologico;
 mediante isolamento in coltura.
Ruolo del Laboratorio
nel controllo della tubercolosi
Terapia adeguata:
 Fornendo al clinico nel minor tempo possibile
i dati di sensibilità relativi
antitubecolari.
ai farmaci
Corretto follow-up del paziente:
 Monitorando
l’efficacia
della
terapia
mediante esami microscopici e colturali di
controllo.
Ruolo del Laboratorio
nel controllo della tubercolosi
Sorveglianza delle resistenze:
 Saggiando la sensibilità dei ceppi tubercolari
di 1° isolamento e di quelli isolati in corso
di trattamento, in caso di fallimento
terapeutico.
Sorveglianza epidemiologica:
 Tramite la sistematica trasmissione alle
strutture territoriali competenti dei dati
riguardanti gli accertamenti microbiologici
eseguiti.
Ruolo del laboratorio di micobatteriologia
Diagnosi
Tubercolosi
Controllo
 Rapida identificazione della fonte infetta
 Affidabile screening dei pazienti ad alto rischio
(es.: esposizione ai contatti, HIV +, immigrati)
 Rapida determinazione della necessità di isolamento
 Rapido inizio di un trattamento empirico
 Riduzione dei costi sanitari:
 Costo dell’isolamento / trattamento del paziente
 Costo della diffusione della malattia
Ruolo insostituibile del Laboratorio nel controllo
della tubercolosi
Questa attività risulta critica sia per i programmi di Sanità
Pubblica sia per la gestione del singolo paziente, e può essere
tanto più efficace quanto più gestita in un contesto di
Sistema di Rete di Laboratori
in grado di garantire in maniera progressiva e con elevata
affidabilità tutto lo spettro di procedure diagnostiche dalla
più semplice alla più sofisticata.
Efficaci programmi di prevenzione e controllo necessitano di
una Rete di Laboratori
con adeguato livello tecnico-professionale
che rispondano a criteri di qualità definiti e condivisi:
i processi di miglioramento della qualità mirano, infatti, a
garantire non solo gli aspetti di accuratezza dei test
diagnostici ma anche l’efficacia delle strategie di controllo
della tubercolosi in una comunità.
STANDARD DI RIFERIMENTO
I principali organismi internazionali ritengono necessaria,
per i Paesi a bassa incidenza di TB, la centralizzazione
delle procedure diagnostiche in un numero limitato di
Laboratori.
 Standard diagnostici
 Standard di sicurezza
 Standard organizzativi
STANDARD DIAGNOSTICI
Secondo le indicazioni dell’American Society for Microbiology (ASM)
solo i Laboratori con un elevato volume di lavoro dovrebbero
eseguire la diagnostica dei micobatteri.
La qualità delle prestazioni è infatti strettamente legata
all’esperienza professionale degli operatori, esperienza che si può
acquisire e mantenere soltanto con un’attività continuativa su un
adeguato numero di campioni.
CARICHI MINIMI DI LAVORO RACCOMANDATI
TEST
QUANTITATIVO
Esame microscopico
10-15 / settimana
Esame colturale
Test di sensibilità
farmaci 1a scelta
20 / settimana
50 / anno
CUMITECH 16A - Cumulative Techniques and Procedures in Clinical Microbiology (ASM Press) Laboratory Diagnosis of the Mycobacterioses - October 1994. Weissfeld A.S., Washington D.C.
STANDARD DIAGNOSTICI
TECNICHE CONSIGLIATE PER I PRINCIPALI TEST DIAGNOSTICI
TEST
TECNICA DI RIFERIMENTO
Microscopia per BAAR
Colorazione con fluorocromi dopo
centrifugazione
Amplificazione per M.
tuberculosis complex
Metodica che includa il controllo
interno di amplificazione
Esame colturale
Associazione terreno liquido e solido
Identificazione
Sonde genetiche o altri metodi rapidi
Test di sensibilità ai
farmaci di 1a scelta
Esecuzione in terreno liquido
Tenover F.C., et al. The resurgence of tuberculosis: is your laboratory ready?
Apr. 1993. J. Clin. Microbiol., 31:767-770. National Center for Infectious Disease
and National Center for Prevention Service, Centers for Desease Control and
Prevention - Atlanta
Essential laboratory tests for
tuberculosis control
MMWR - November 4, 2005 / Vol. 54 / No. RR-12
Tests
Maximum turnaround time
Microscopy for acid-fast bacilli
 24 hours from specimen collection or
 24 hours from receipt in laboratory
Nucleic acid amplification assay
 48 hours from date of specimen
collection
Mycobacterial growth detection
by culture
 14 days from date of specimen
collection
Identification of cultured
mycobacteria
 21 days from date of specimen
collection
Drug susceptibility testing
 30 days from date of specimen
collection
Drug susceptibility testing of
second-line drugs
 4 weeks from date of request
STANDARD DI SICUREZZA
RISCHIO BIOLOGICO NEL LABORATORIO DI
MICOBATTERIOLOGIA
aerosol – droplet nuclei
Principi
Rischio biologico nel Laboratorio di Micobatteriologia
PROTEZIONE:
 operatore
 “prodotto”
 altri operatori nella stanza
 personale di supporto del laboratorio
 ambiente
Principi
Esigenze Generali del Laboratorio
Supervisore esperto
Personale
 Consapevole dei potenziali rischi
 Competente in pratiche/tecniche
Manuale di Biosicurezza del Laboratorio
Principi
Esigenze Generali del Laboratorio
 Livelli di Biosicurezza (BSL)
 Pratiche e Tecniche di Laboratorio
 Pratiche Standard
 Pratiche Speciali
 Equipaggiamento di Sicurezza (Barriere primarie)
 Attrezzature e Strutture del Laboratorio
(Barriere secondarie)
 Architettura del Laboratorio (Barriere terziarie)
Legislazione
Decreto Legge N° 626 del 19 Settembre 1994
MISURE DI CONTENIMENTO
LIVELLI DI CONTENIMENTO
2
3
4
La zona di lavoro deve essere separata da qualsiasi altra
attività nello stesso edificio
No
Raccomandato
Si
L’aria immessa nella zona di lavoro e l’aria estratta
devono essere filtrate attraverso un ultrafiltro (HEPA) o
filtro simile
No
Si, sull'aria estratta
Si, sull'aria immessa e
su quella estratta
L’accesso deve essere limitato alle persone autorizzate
Raccomandato
Si
Si, attraverso una
camera di
compensazione
La zona di lavoro deve poter essere chiusa a tenuta per
consentire la disinfezione
No
Raccomandato
Si
Specifiche misure di disinfezione
Si
Si
Si
La zona di lavoro deve essere mantenuta ad una
pressione negativa rispetto a quella atmosferica
No
Raccomandato
Si
Legislazione
Decreto Legge N° 626 del 19 Settembre 1994
MISURE DI CONTENIMENTO
LIVELLI DI CONTENIMENTO
2
3
4
Si, per il banco di lavoro
Si, per il banco di
lavoro, l'arredo ed il
pavimento
Si, per il banco di
lavoro, l'arredo, i muri,
il pavimento e il soffitto
Raccomandato
SI
Si
Si
Si
Si, deposito sicuro
Raccomandato
Raccomandato
Si
No
Raccomandato
Si
I materiali infetti, compresi gli animali, devono essere
manipolati in cabine di sicurezza, isolatori o altri adeguati
contenitori
Ove opportuno
Si, quando l'infezione è
veicolata dall'aria
Si
Inceneritori per l’eliminazione delle carcasse animali
Raccomandato
Si, disponibile
Si, sul posto
Si
Si
Si, con sterilizzazione
Superfici idrorepellenti e di facile pulitura
Superfici resistenti agli acidi, ai solventi, ai disinfettanti
Deposito sicuro per gli agenti biologici
Finestra di ispezione o altro dispositivo che permetta di
vederne gli occupanti
I laboratori devono contenere l’attrezzatura a loro
necessaria
Mezzi e procedure per il trattamento dei rifiuti
STANDARD ORGANIZZATIVI
 Struttura minima prevista: Unità Operativa Semplice
 Personale dirigente esclusivamente dedicato (minimo 2
unità) con curriculum formativo in microbiologia clinica
ed esperienza lavorativa e scientifica nel settore della
micobatteriologia
 Personale tecnico esclusivamente dedicato (minimo 2
unità) con esperienza lavorativa in microbiologia
 Corsi di specifica e continua formazione del personale
tecnico e laureato
 Istruzioni
Operative
scritte
per
conservazione campioni ed esecuzione dei test
 Adozione di metodi diagnostici standardizzati
raccolta,
STANDARD ORGANIZZATIVI
 Adesione a programmi di controllo di qualità
 Trasmissione tempestiva dei referti
 Valutazione periodica dei carichi di lavoro e delle
performance del laboratorio
 Adesione agli standard di sicurezza, per quanto
riguarda requisisti strutturali, attrezzature di lavoro e
dispositivi di protezione individuale
 Manuale di biosicurezza
 Raccolta ed elaborazione dei dati a fini epidemiologici
 Monitoraggio
antitubercolari
delle
resistenze
ai
farmaci
L’evoluzione del ruolo e delle mansioni
professionali del micobatteriologo
 Dalla
produzione del dato analitico e dalla stesura
del referto …
 Alla
scelta e gestione del sistema informatico, alla
interpretazione di database complessi e alla
partecipazione alle decisioni sugli interventi più
appropriati in caso di epidemie, redazione di
protocolli e linee guida ...
“L’alta qualità e l’efficacia delle attività
sanitarie sono dipendenti dai processi
informativi”
I
sistemi informativi rappresentano oggi il punto
nodale per una corretta organizzazione dei
laboratori ed una efficace sorveglianza delle
infezioni tubercolari
 Ciò
richiede l’interconnessione dei diversi sistemi
informativi intraospedalieri ed extraospedalieri e
la necessità di stabilire standard omogenei per il
trasferimento, l’analisi e il confronto dei dati
Flussi informativi per l’attività decisionale
FINALITA’ DEL SISTEMA
Verifica del raggiungimento
degli obiettivi
(Efficacia gestionale)
INFORMAZIONI
PER
ATTIVITA’
DECISIONALE
Verifica del rapporto tra
risorse utilizzate e risultati
raggiunti (Efficienza)
Base per le scelte relative a
decisioni future
CLASSIFICAZIONE DEI LABORATORI
A.T.S. Levels of laboratory services for mycobacterial diseases:
official statement of the American Thoracic Society. 1983. Am Rev
Respir Dis. 128:213
Cernoch PL, et al. CUMITECH 16A - Cumulative Techniques and
Procedures in Clinical Microbiology
(ASM Press) - Laboratory
Diagnosis of the Mycobacterioses - October 1994. Weissfeld A.S.,
Washington D.C.
Documento di linee guida per il controllo della malattia tubercolare,
su proposta del Ministero della Sanità. Supplemento ordinario n. 35
della Gazzetta Ufficiale n. 40 del 18 febbraio 1999
Ministero della Salute. Manuale tecnico per la diagnosi
microbiologica della tubercolosi. Lettera circolare del 26 febbraio
2004
Micobatteriologia Clinica - 2008
Livelli diagnostici dei Laboratori di Micobatteriologia
 Raccolta,
Es. microscopico
e Trasporto del
campione
 Es. microscopico;
Coltura; ID e Test di
sensibilità per MTC;
Test di amplific. acidi
nucleici
Livello II
Livello I
Bacino di utenza: 1
milione di abitanti
Bacino di utenza: 5 10 milioni di abitanti
Livello III
 Es. microsc.; Coltura; ID spp.
e Test di sensibilità 2° scelta
per MTC e per MNT; Test di
amplific. acidi nucleici,
Tipizzazione molecolare
IL FRAZIONAMENTO DELLE VARIE
ATTIVITA’ E DELLE RISPETTIVE
RESPONSABILITA’ DELLA DIAGNOSTICA
MICOBATTERIOLOGICA FRA I DIVERSI
SETTORI DI UN LABORATORIO GENERALE
(Amplificazioni eseguite dal settore di biologia
molecolare, test immunologici eseguiti dal
settote di sierologia, ecc…)
NON E’ CONSIDERATA OGGI SCELTA
OPERATIVA OTTIMALE
SITUAZIONE LABORATORI IN ITALIA
Nel 2004 il Gruppo di Lavoro Micobatteri
dell’AMCLI ha pubblicato i dati di
un’indagine conoscitiva (triennio 19992001) riguardante l’attività diagnostica dei
laboratori di micobatteriologia di 335
ospedali uniformemente distribuiti sul
territorio nazionale
Piersimoni C., Mandler F., Marchetti D., Molinari G.L., Riva R., Tortoli E.,
Tronci M., Scarparo C. Mycobacterial testing in hospital laboratories:
results from a questionnaire survey in Italy. 2004. Clin.Microbiol.Infect.
10:1014-1017.
DIAGNOSTICA MICOBATTERI IN ITALIA
Generalità e tipologia prestazioni
Lombardia
N°
Lab
16
No
Colt.
0
Esame
micros.
37.500
Esame
colt.
36.872
Veneto
26
2
32.426
Piemonte
57
16
Lazio
32
Toscana
Carico di lavoro esami colturali /anno
1
500 1000
4
1000 3000
7
0
3
10
8
3
29.241
13
13
8
5
2
21.364
22.194
17
5
2
1
3
1
21.080
19.083
19
9
3
5
1
23
2
18.767
18.245
3
4
4
10
0
Abruzzo Mol.
27
6
11.002
8.041
5
11
3
2
0
Friuli
15
3
7.786
7.879
3
4
2
3
0
Puglia
26
8
11.315
7.797
5
8
3
2
0
Marche
25
4
7.800
6.158
7
10
3
1
0
Liguria
11
0
6.100
6.098
1
6
2
2
0
Campania
7
0
7.206
5.819
1
2
1
3
0
Calabria
18
6
6.568
5.803
6
2
1
3
0
Umbria
13
0
6.215
5.733
4
7
1
1
0
Trento e Pr.
7
4
5.472
4.097
0
0
2
1
0
Sardegna
6
0
3.800
3.395
0
5
0
1
0
Bolzano e Pr.
5
1
2.157
2.353
1
2
0
1
0
Totale
352
57
243.346
218.903
85
92
49
56
13
Regione
< 100
< 500
0
30.095
36.788
4
38
Emilia Rom.
> 3000
4
La maggioranza dei laboratori esegue un numero di
esami largamente inferiore al minimo raccomandato
Le metodologie diagnostiche utilizzate non sono
uniformi, rendendo i risultati poco confrontabili
Alcuni laboratori eseguono indagini
previste dal livello diagnostico a
appartengono
non
cui
Mancanza degli elementari requisiti di
biosicurezza
Mancanza dei controlli di qualità
La diagnostica
delle infezioni
da micobatteri
Flussi informativi non adeguati
SITUAZIONE LABORATORI IN ITALIA
Da questo studio emerge chiaramente quanto sia
urgente nel nostro Paese un riordino sei Servizi
di Laboratorio.
E’
necessario
enfatizzare
i
concetti
di
razionalizzazione
e
concentrazione
della
diagnostica dei micobatteri ai fini di superare la
polverizzazione dei Servizi in atto.
Tale progetto, attualmente ostacolato da
numerosi fattori, quali ad esempio, scarso
coordinamento tra gli operatori del settore ed
insufficiente copertura economica, va comunque
tenacemente perseguito.
Organizzazione del Laboratorio di
Micobatteriologia
deve soddisfare:
Le Norme Legislative vigenti
Le Raccomandazioni degli Organismi Internazionali
Linee guida diagnostiche
 1997
Linee guida per l’organizzazione dei
laboratori per la diagnostica delle infezioni
da micobatteri. Regione Veneto: delibera
N° 2824 del 05.08.1997
 1998
Quaderni AMCLI “Micobatteriologia”
 1999
Microbiologia Medica “Proposta di linee
guida per la diagnosi microbiologica della
tubercolosi”
 2004
Ministero della Salute “Protocollo
diagnostico per la tubercolosi”
 2008
Micobatteriologia Clinica
IL RIORDINO DEI LABORATORI IN ITALIA
Il riordino dei laboratori di diagnostica micobatteriologica
per livello di attività è in grado di offrire all’intera comunità
nazionale una più equa ed omogenea prestazione diagnostica,
garantendo in maniera progressiva tutto lo spettro di
procedure diagnostiche dalla più semplice alla più sofisticata,
rispondenti a criteri di qualità ben definiti
Il concetto di equità di accesso alla struttura sanitaria per
l’utente presuppone la garanzia di risposte uniformi in
qualsiasi punto del sistema avvenga l’accesso stesso: tempi di
risposta, procedure di identificazione e dei test di
sensibilità, standardizzazione delle metodiche, alta qualità
tecnico-professionale delle prestazioni legata all’esperienza
professionale degli operatori.
CENTRALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DIAGNOSTICHE
Migliore ed uniforme
territorio regionale
qualità
delle
prestazioni
nell’intero
Carichi di lavoro sufficienti a garantire un’elevata qualità
diagnostica, anche legata all’esperienza professionale degli
operatori, che si acquisisce e si mantiene con la continua
attività su un adeguato numero di campioni
Standardizzazione, affidabilità (controlli di qualità) e rapidità
delle prestazioni
Elevati livelli di sicurezza per gli operatori
Razionalizzazione delle risorse economiche ed umane disponibili
Miglioramento
tubercolosi
della
sorveglianza
epidemiologica
della
LE INIZIATIVE DELLE REGIONI
Negli ultimi anni, alcune Regioni, in virtù
delle norme che devolvono loro ampie
competenze in materia di sanità, hanno
approvato linee guida riguardanti la
tubercolosi e la diagnostica dei micobatteri
Regione
Calabria
Emilia Romagna
Lazio
Lombardia
Marche
Organizzazione dei Laboratori
RRL LUR CRR
No
Si
No
No
No
No
No
No
No
Si
Sede Laboratorio
Normativa
Normativa
Da definire
DGR n. 36 del
19.01.2007
No
/
Circolare 9 del
26.04.2005
Sistema Regionale
Sorveglianza TB
Si
Ist. Microbiologia
Università Cattolica
S. Cuore - Roma
DGR n. 2488 del
11.05.1999
Villa Marelli A.O.
Niguarda - Milano
DGR n.7/19767 del
10.12.2004.
Prevenzione,
sorveglianza e
controllo TB
Lab. Patologia Clinica
A.O. Ospedali Riuniti
Ancona
DGR n. 256 del
26.03.2007. Linee
guida prevenzione,
sorveglianza e
controllo TB
Si
Si
Si
Regione
Piemonte
Puglia
Organizzazione dei Laboratori
RRL LUR CRR
No
No
No
No
Sede Laboratorio
Normativa
Normativa
No
/
DGR n. 31/27361 del
1999. Linee guida
controllo TB
Si
Lab. Micobatteri,
U.O. Igiene,
Epidemiologia e
Sanità Pubblica A.O.
Policlinico - Bari
DGR n. 614 del
16.05.2000.
Programma regionale
controllo e
prevenzione TB
DGR n. 756 del
11.07.2000.
Approvazione linee
guida controllo TB
e protocollo regionale
Toscana
Si
No
Si
Lab. Microbiologia e
Virologia A.O.U.
Careggi - Firenze
Umbria
No
Si
Si
Ist. Di Microbiologia
Università di Perugia
Piano Sanitario
Regionale 2003-2005
Si
Ist. di Microbiologia
e Biotecnologie
Mediche, A.O.
Policlinico - Padova
DGR n. 3643 del
19.11.2004
Veneto
Si
No
Dall’analisi delle
esigenze
all’elaborazione delle
possibili soluzioni
PROPOSTA DI RIORDINO DEL GRUPPO DI LAVORO MICOBATTERI AMCLI
Tale proposta si basa sui seguenti capisaldi:
 REQUISISTI STRUTTURALI E DOTAZIONE STRUMENTALE.
Adeguamento delle strutture di laboratorio a quanto previsto
dall’allegato XII del Decreto Legge N° 626 del 19.09.1994
 ATTIVITA’
E
PERFORMANCE
DEL
LABORATORIO.
Adeguamento della diagnostica a standard di eccellenza:
 tipo di metodiche diagnostiche adottate
 tempi di refertazione
 controllo di qualità su ogni aspetto della diagnostica erogata
 GESTIONE DELLE RISORSE UMANE:
 disponibilità di personale ad alto grado di professionalità,
esclusivamente dedicato
 ottimizzazione e flessibilità nell’impiego del personale
 CONTROLLO DELLA MALATTIA TUBERCOLARE:
 organizzazione in rete dei laboratori per favorire il flusso
informativo ai fini di una diagnosi rapida e di un efficace
contenimento della diffusione della malattia
 disponibilità presso un unico centro dei dati microbiologici utili al
controllo della malattia tubercolare (segnalazione dei casi,
monitoraggio delle resistenze
Laboratorio di Livello I
Compiti
Valutazione dell’adeguatezza del campione
Valutazione semiquantitativa del preparato microscopico
e comunicazione del risultato entro 24 ore.
Invio del campione per la coltura entro 24 ore.
Requisiti
Minimo 10-15 esami microscopici/settimana
Utilizzo di Cabine di Biosicurezza classe II certificate
Livello di Biosicurezza 2 (BL-2) richiesto
Controllo di Qualità Interno
Partecipazione al Programma di Sorveglianza Regionale
della tubercolosi
Compiti
Laboratorio di Livello II
Valutazione dell’adeguatezza del campione
Esame microscopico e comunicazione risultato entro 24 ore lavorative
Esame colturale in terreno liquido e su terreno solido
Test standardizzati
campione clinico
di
diagnostica
molecolare
direttamente
su
Identificazione degli isolati di MTC
Test di sensibilità ai farmaci di prima linea per isolati di MTC
Invio degli isolati MNT ai laboratori di livello superiore
Requisiti
Esami microscopici e colturali: minimo 20 campioni / settimana
Livello di Biosicurezza 3 (BL-3) richiesto: a) zona di lavoro separata e
ad accesso limitato; b) utilizzo cabine di Biosicurezza di Classe II; c)
utilizzo centrifughe refrigerate con protezione anti-aerosol
Controllo di Qualità Interno ed Esterno
Programma di formazione ed aggiornamento permanente degli
operatori
Partecipazione Programma Sorveglianza Regionale tubercolosi
Compiti
Laboratorio di Livello III
Attività dei Livelli precedenti
Esecuzione di test di sensibilità per MTC anche per I farmaci di 2a scelta
Expertise nell’identificazione di qualsiasi specie micobatterica (MNT) ed
eventuale valutazione della sensibilità ai farmaci
Expertise nell’esecuzione di test di amplificazione degli acidi nucleici
Raccolta ceppi, genotipizzazione ceppi MTC, coordinamento e gestione
di test di proficiency e controlli di qualità a livello regionale o nazionale
Valutazione ed acquisizione delle nuove tecnologie
Sorveglianza epidemiologica della tubercolosi, delle micobatteriosi e
delle farmacoresitenze
Coordinamento e gestione dei programmi di formazione ed
aggiornamento del personale.
Requisiti
Requisiti previsti al 2° livello: Livello di Biosicurezza 3 (BL-3) richiesto
CQI e VEQ e conservazione della documentazione x 3 anni
Responsabile con adeguato curriculum professionale nel settore della
micobatteriologia
Partecipazione Programma Sorveglianza Regionale tubercolosi
PROPOSTA DI RIORDINO DEL GRUPPO DI LAVORO MICOBATTERI AMCLI
Le Regioni si trovano pertanto nella condizione di dover riordinare la
diagnostica dei micobatteri adottando modelli differenti sulla base
dell’entita della popolazione residente o bacino di utenza:
 ≤ 2 milioni di abitanti: Laboratorio Unico Regionale. Questo
Laboratorio riunisce i livelli 2 e 3. Tutti i restanti Laboratori
svolgono funzioni di 1° Livello
 > 2 milioni di abitanti: Laboratori di Area Vasta (solitamente
provinciali) con funzioni di livello 2 ed individuazione di un Centro
Regionale di Riferimento con funzioni di Livello 3. Tutti i restanti
Laboratori svolgono funzioni di 1° Livello
 Progetti personalizzati per le Aree Metropolitane più complesse
(Roma, Milano, Napoli).
 Individuazione di 3 Centri Macroregionali (Nord, Centro e Sud)
ove concentrare l’attività di più alto livello tecnico-scientifico
(epidemiologia molecolare, sequenziamento).
CONCLUSIONI
I
dati
attualmente
disponibili
sulla
situazione in Italia indicano chiaramente
che l’adeguamento dei Laboratori di
Micobatteriologia ad elevati standard
diagnostici, organizzativi e di sicurezza e
la loro riorganizzazione in livelli di diversa
attività, che tengano conto delle specifiche
realtà territoriali, rappresentano scelte
improcastinabili nell’ambito di una politica
sanitaria oculata.
La qualità dei servizi sanitari è:
“la capacità di soddisfare i bisogni dei
pazienti secondo le conoscenze
professionali più avanzate del momento,
in funzione delle risorse disponibili ”
(OMS)
Grazie per
l’attenzione
Scarica

mediante isolamento in coltura. Ruolo del Laboratorio nel controllo