MYCO - 09 CORSO DI MICOBATTERIOLOGIA AVANZATA Firenze, 19-22 Gennaio 2009 ORGANIZZAZIONE DEL LABORATORIO DI MICOBATTERIOLOGIA CLAUDIO SCARPARO S.O.C. DI MICROBIOLOGIA A.O.U. S. MARIA DELLA MISERICORDIA - UDINE AZIONI INDISPENSABILI PER UN ADEGUATO CONTROLLO DELLA TUBERCOLOSI Prevenzione Trattamento adeguato e tempestivo Diagnosi precoce Follow-up del paziente Sorveglianza delle resistenze Sorveglianza epidemiologica Ruolo del Laboratorio nel controllo della tubercolosi Prevenzione: Individuazione tempestiva, mediante esame microscopico, dei pazienti contagiosi; Individuazione, mediante uso dei nuovi test immunologici, dei pazienti da sottoporre a terapia dell’infezione tubercolare latente. Ruolo del Laboratorio nel controllo della tubercolosi Diagnosi precoce: Identificazione tubercolare: rapida del bacillo utilizzando tecniche di biologia molecolare direttamente sul campione biologico; mediante isolamento in coltura. Ruolo del Laboratorio nel controllo della tubercolosi Terapia adeguata: Fornendo al clinico nel minor tempo possibile i dati di sensibilità relativi antitubecolari. ai farmaci Corretto follow-up del paziente: Monitorando l’efficacia della terapia mediante esami microscopici e colturali di controllo. Ruolo del Laboratorio nel controllo della tubercolosi Sorveglianza delle resistenze: Saggiando la sensibilità dei ceppi tubercolari di 1° isolamento e di quelli isolati in corso di trattamento, in caso di fallimento terapeutico. Sorveglianza epidemiologica: Tramite la sistematica trasmissione alle strutture territoriali competenti dei dati riguardanti gli accertamenti microbiologici eseguiti. Ruolo del laboratorio di micobatteriologia Diagnosi Tubercolosi Controllo Rapida identificazione della fonte infetta Affidabile screening dei pazienti ad alto rischio (es.: esposizione ai contatti, HIV +, immigrati) Rapida determinazione della necessità di isolamento Rapido inizio di un trattamento empirico Riduzione dei costi sanitari: Costo dell’isolamento / trattamento del paziente Costo della diffusione della malattia Ruolo insostituibile del Laboratorio nel controllo della tubercolosi Questa attività risulta critica sia per i programmi di Sanità Pubblica sia per la gestione del singolo paziente, e può essere tanto più efficace quanto più gestita in un contesto di Sistema di Rete di Laboratori in grado di garantire in maniera progressiva e con elevata affidabilità tutto lo spettro di procedure diagnostiche dalla più semplice alla più sofisticata. Efficaci programmi di prevenzione e controllo necessitano di una Rete di Laboratori con adeguato livello tecnico-professionale che rispondano a criteri di qualità definiti e condivisi: i processi di miglioramento della qualità mirano, infatti, a garantire non solo gli aspetti di accuratezza dei test diagnostici ma anche l’efficacia delle strategie di controllo della tubercolosi in una comunità. STANDARD DI RIFERIMENTO I principali organismi internazionali ritengono necessaria, per i Paesi a bassa incidenza di TB, la centralizzazione delle procedure diagnostiche in un numero limitato di Laboratori. Standard diagnostici Standard di sicurezza Standard organizzativi STANDARD DIAGNOSTICI Secondo le indicazioni dell’American Society for Microbiology (ASM) solo i Laboratori con un elevato volume di lavoro dovrebbero eseguire la diagnostica dei micobatteri. La qualità delle prestazioni è infatti strettamente legata all’esperienza professionale degli operatori, esperienza che si può acquisire e mantenere soltanto con un’attività continuativa su un adeguato numero di campioni. CARICHI MINIMI DI LAVORO RACCOMANDATI TEST QUANTITATIVO Esame microscopico 10-15 / settimana Esame colturale Test di sensibilità farmaci 1a scelta 20 / settimana 50 / anno CUMITECH 16A - Cumulative Techniques and Procedures in Clinical Microbiology (ASM Press) Laboratory Diagnosis of the Mycobacterioses - October 1994. Weissfeld A.S., Washington D.C. STANDARD DIAGNOSTICI TECNICHE CONSIGLIATE PER I PRINCIPALI TEST DIAGNOSTICI TEST TECNICA DI RIFERIMENTO Microscopia per BAAR Colorazione con fluorocromi dopo centrifugazione Amplificazione per M. tuberculosis complex Metodica che includa il controllo interno di amplificazione Esame colturale Associazione terreno liquido e solido Identificazione Sonde genetiche o altri metodi rapidi Test di sensibilità ai farmaci di 1a scelta Esecuzione in terreno liquido Tenover F.C., et al. The resurgence of tuberculosis: is your laboratory ready? Apr. 1993. J. Clin. Microbiol., 31:767-770. National Center for Infectious Disease and National Center for Prevention Service, Centers for Desease Control and Prevention - Atlanta Essential laboratory tests for tuberculosis control MMWR - November 4, 2005 / Vol. 54 / No. RR-12 Tests Maximum turnaround time Microscopy for acid-fast bacilli 24 hours from specimen collection or 24 hours from receipt in laboratory Nucleic acid amplification assay 48 hours from date of specimen collection Mycobacterial growth detection by culture 14 days from date of specimen collection Identification of cultured mycobacteria 21 days from date of specimen collection Drug susceptibility testing 30 days from date of specimen collection Drug susceptibility testing of second-line drugs 4 weeks from date of request STANDARD DI SICUREZZA RISCHIO BIOLOGICO NEL LABORATORIO DI MICOBATTERIOLOGIA aerosol – droplet nuclei Principi Rischio biologico nel Laboratorio di Micobatteriologia PROTEZIONE: operatore “prodotto” altri operatori nella stanza personale di supporto del laboratorio ambiente Principi Esigenze Generali del Laboratorio Supervisore esperto Personale Consapevole dei potenziali rischi Competente in pratiche/tecniche Manuale di Biosicurezza del Laboratorio Principi Esigenze Generali del Laboratorio Livelli di Biosicurezza (BSL) Pratiche e Tecniche di Laboratorio Pratiche Standard Pratiche Speciali Equipaggiamento di Sicurezza (Barriere primarie) Attrezzature e Strutture del Laboratorio (Barriere secondarie) Architettura del Laboratorio (Barriere terziarie) Legislazione Decreto Legge N° 626 del 19 Settembre 1994 MISURE DI CONTENIMENTO LIVELLI DI CONTENIMENTO 2 3 4 La zona di lavoro deve essere separata da qualsiasi altra attività nello stesso edificio No Raccomandato Si L’aria immessa nella zona di lavoro e l’aria estratta devono essere filtrate attraverso un ultrafiltro (HEPA) o filtro simile No Si, sull'aria estratta Si, sull'aria immessa e su quella estratta L’accesso deve essere limitato alle persone autorizzate Raccomandato Si Si, attraverso una camera di compensazione La zona di lavoro deve poter essere chiusa a tenuta per consentire la disinfezione No Raccomandato Si Specifiche misure di disinfezione Si Si Si La zona di lavoro deve essere mantenuta ad una pressione negativa rispetto a quella atmosferica No Raccomandato Si Legislazione Decreto Legge N° 626 del 19 Settembre 1994 MISURE DI CONTENIMENTO LIVELLI DI CONTENIMENTO 2 3 4 Si, per il banco di lavoro Si, per il banco di lavoro, l'arredo ed il pavimento Si, per il banco di lavoro, l'arredo, i muri, il pavimento e il soffitto Raccomandato SI Si Si Si Si, deposito sicuro Raccomandato Raccomandato Si No Raccomandato Si I materiali infetti, compresi gli animali, devono essere manipolati in cabine di sicurezza, isolatori o altri adeguati contenitori Ove opportuno Si, quando l'infezione è veicolata dall'aria Si Inceneritori per l’eliminazione delle carcasse animali Raccomandato Si, disponibile Si, sul posto Si Si Si, con sterilizzazione Superfici idrorepellenti e di facile pulitura Superfici resistenti agli acidi, ai solventi, ai disinfettanti Deposito sicuro per gli agenti biologici Finestra di ispezione o altro dispositivo che permetta di vederne gli occupanti I laboratori devono contenere l’attrezzatura a loro necessaria Mezzi e procedure per il trattamento dei rifiuti STANDARD ORGANIZZATIVI Struttura minima prevista: Unità Operativa Semplice Personale dirigente esclusivamente dedicato (minimo 2 unità) con curriculum formativo in microbiologia clinica ed esperienza lavorativa e scientifica nel settore della micobatteriologia Personale tecnico esclusivamente dedicato (minimo 2 unità) con esperienza lavorativa in microbiologia Corsi di specifica e continua formazione del personale tecnico e laureato Istruzioni Operative scritte per conservazione campioni ed esecuzione dei test Adozione di metodi diagnostici standardizzati raccolta, STANDARD ORGANIZZATIVI Adesione a programmi di controllo di qualità Trasmissione tempestiva dei referti Valutazione periodica dei carichi di lavoro e delle performance del laboratorio Adesione agli standard di sicurezza, per quanto riguarda requisisti strutturali, attrezzature di lavoro e dispositivi di protezione individuale Manuale di biosicurezza Raccolta ed elaborazione dei dati a fini epidemiologici Monitoraggio antitubercolari delle resistenze ai farmaci L’evoluzione del ruolo e delle mansioni professionali del micobatteriologo Dalla produzione del dato analitico e dalla stesura del referto … Alla scelta e gestione del sistema informatico, alla interpretazione di database complessi e alla partecipazione alle decisioni sugli interventi più appropriati in caso di epidemie, redazione di protocolli e linee guida ... “L’alta qualità e l’efficacia delle attività sanitarie sono dipendenti dai processi informativi” I sistemi informativi rappresentano oggi il punto nodale per una corretta organizzazione dei laboratori ed una efficace sorveglianza delle infezioni tubercolari Ciò richiede l’interconnessione dei diversi sistemi informativi intraospedalieri ed extraospedalieri e la necessità di stabilire standard omogenei per il trasferimento, l’analisi e il confronto dei dati Flussi informativi per l’attività decisionale FINALITA’ DEL SISTEMA Verifica del raggiungimento degli obiettivi (Efficacia gestionale) INFORMAZIONI PER ATTIVITA’ DECISIONALE Verifica del rapporto tra risorse utilizzate e risultati raggiunti (Efficienza) Base per le scelte relative a decisioni future CLASSIFICAZIONE DEI LABORATORI A.T.S. Levels of laboratory services for mycobacterial diseases: official statement of the American Thoracic Society. 1983. Am Rev Respir Dis. 128:213 Cernoch PL, et al. CUMITECH 16A - Cumulative Techniques and Procedures in Clinical Microbiology (ASM Press) - Laboratory Diagnosis of the Mycobacterioses - October 1994. Weissfeld A.S., Washington D.C. Documento di linee guida per il controllo della malattia tubercolare, su proposta del Ministero della Sanità. Supplemento ordinario n. 35 della Gazzetta Ufficiale n. 40 del 18 febbraio 1999 Ministero della Salute. Manuale tecnico per la diagnosi microbiologica della tubercolosi. Lettera circolare del 26 febbraio 2004 Micobatteriologia Clinica - 2008 Livelli diagnostici dei Laboratori di Micobatteriologia Raccolta, Es. microscopico e Trasporto del campione Es. microscopico; Coltura; ID e Test di sensibilità per MTC; Test di amplific. acidi nucleici Livello II Livello I Bacino di utenza: 1 milione di abitanti Bacino di utenza: 5 10 milioni di abitanti Livello III Es. microsc.; Coltura; ID spp. e Test di sensibilità 2° scelta per MTC e per MNT; Test di amplific. acidi nucleici, Tipizzazione molecolare IL FRAZIONAMENTO DELLE VARIE ATTIVITA’ E DELLE RISPETTIVE RESPONSABILITA’ DELLA DIAGNOSTICA MICOBATTERIOLOGICA FRA I DIVERSI SETTORI DI UN LABORATORIO GENERALE (Amplificazioni eseguite dal settore di biologia molecolare, test immunologici eseguiti dal settote di sierologia, ecc…) NON E’ CONSIDERATA OGGI SCELTA OPERATIVA OTTIMALE SITUAZIONE LABORATORI IN ITALIA Nel 2004 il Gruppo di Lavoro Micobatteri dell’AMCLI ha pubblicato i dati di un’indagine conoscitiva (triennio 19992001) riguardante l’attività diagnostica dei laboratori di micobatteriologia di 335 ospedali uniformemente distribuiti sul territorio nazionale Piersimoni C., Mandler F., Marchetti D., Molinari G.L., Riva R., Tortoli E., Tronci M., Scarparo C. Mycobacterial testing in hospital laboratories: results from a questionnaire survey in Italy. 2004. Clin.Microbiol.Infect. 10:1014-1017. DIAGNOSTICA MICOBATTERI IN ITALIA Generalità e tipologia prestazioni Lombardia N° Lab 16 No Colt. 0 Esame micros. 37.500 Esame colt. 36.872 Veneto 26 2 32.426 Piemonte 57 16 Lazio 32 Toscana Carico di lavoro esami colturali /anno 1 500 1000 4 1000 3000 7 0 3 10 8 3 29.241 13 13 8 5 2 21.364 22.194 17 5 2 1 3 1 21.080 19.083 19 9 3 5 1 23 2 18.767 18.245 3 4 4 10 0 Abruzzo Mol. 27 6 11.002 8.041 5 11 3 2 0 Friuli 15 3 7.786 7.879 3 4 2 3 0 Puglia 26 8 11.315 7.797 5 8 3 2 0 Marche 25 4 7.800 6.158 7 10 3 1 0 Liguria 11 0 6.100 6.098 1 6 2 2 0 Campania 7 0 7.206 5.819 1 2 1 3 0 Calabria 18 6 6.568 5.803 6 2 1 3 0 Umbria 13 0 6.215 5.733 4 7 1 1 0 Trento e Pr. 7 4 5.472 4.097 0 0 2 1 0 Sardegna 6 0 3.800 3.395 0 5 0 1 0 Bolzano e Pr. 5 1 2.157 2.353 1 2 0 1 0 Totale 352 57 243.346 218.903 85 92 49 56 13 Regione < 100 < 500 0 30.095 36.788 4 38 Emilia Rom. > 3000 4 La maggioranza dei laboratori esegue un numero di esami largamente inferiore al minimo raccomandato Le metodologie diagnostiche utilizzate non sono uniformi, rendendo i risultati poco confrontabili Alcuni laboratori eseguono indagini previste dal livello diagnostico a appartengono non cui Mancanza degli elementari requisiti di biosicurezza Mancanza dei controlli di qualità La diagnostica delle infezioni da micobatteri Flussi informativi non adeguati SITUAZIONE LABORATORI IN ITALIA Da questo studio emerge chiaramente quanto sia urgente nel nostro Paese un riordino sei Servizi di Laboratorio. E’ necessario enfatizzare i concetti di razionalizzazione e concentrazione della diagnostica dei micobatteri ai fini di superare la polverizzazione dei Servizi in atto. Tale progetto, attualmente ostacolato da numerosi fattori, quali ad esempio, scarso coordinamento tra gli operatori del settore ed insufficiente copertura economica, va comunque tenacemente perseguito. Organizzazione del Laboratorio di Micobatteriologia deve soddisfare: Le Norme Legislative vigenti Le Raccomandazioni degli Organismi Internazionali Linee guida diagnostiche 1997 Linee guida per l’organizzazione dei laboratori per la diagnostica delle infezioni da micobatteri. Regione Veneto: delibera N° 2824 del 05.08.1997 1998 Quaderni AMCLI “Micobatteriologia” 1999 Microbiologia Medica “Proposta di linee guida per la diagnosi microbiologica della tubercolosi” 2004 Ministero della Salute “Protocollo diagnostico per la tubercolosi” 2008 Micobatteriologia Clinica IL RIORDINO DEI LABORATORI IN ITALIA Il riordino dei laboratori di diagnostica micobatteriologica per livello di attività è in grado di offrire all’intera comunità nazionale una più equa ed omogenea prestazione diagnostica, garantendo in maniera progressiva tutto lo spettro di procedure diagnostiche dalla più semplice alla più sofisticata, rispondenti a criteri di qualità ben definiti Il concetto di equità di accesso alla struttura sanitaria per l’utente presuppone la garanzia di risposte uniformi in qualsiasi punto del sistema avvenga l’accesso stesso: tempi di risposta, procedure di identificazione e dei test di sensibilità, standardizzazione delle metodiche, alta qualità tecnico-professionale delle prestazioni legata all’esperienza professionale degli operatori. CENTRALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DIAGNOSTICHE Migliore ed uniforme territorio regionale qualità delle prestazioni nell’intero Carichi di lavoro sufficienti a garantire un’elevata qualità diagnostica, anche legata all’esperienza professionale degli operatori, che si acquisisce e si mantiene con la continua attività su un adeguato numero di campioni Standardizzazione, affidabilità (controlli di qualità) e rapidità delle prestazioni Elevati livelli di sicurezza per gli operatori Razionalizzazione delle risorse economiche ed umane disponibili Miglioramento tubercolosi della sorveglianza epidemiologica della LE INIZIATIVE DELLE REGIONI Negli ultimi anni, alcune Regioni, in virtù delle norme che devolvono loro ampie competenze in materia di sanità, hanno approvato linee guida riguardanti la tubercolosi e la diagnostica dei micobatteri Regione Calabria Emilia Romagna Lazio Lombardia Marche Organizzazione dei Laboratori RRL LUR CRR No Si No No No No No No No Si Sede Laboratorio Normativa Normativa Da definire DGR n. 36 del 19.01.2007 No / Circolare 9 del 26.04.2005 Sistema Regionale Sorveglianza TB Si Ist. Microbiologia Università Cattolica S. Cuore - Roma DGR n. 2488 del 11.05.1999 Villa Marelli A.O. Niguarda - Milano DGR n.7/19767 del 10.12.2004. Prevenzione, sorveglianza e controllo TB Lab. Patologia Clinica A.O. Ospedali Riuniti Ancona DGR n. 256 del 26.03.2007. Linee guida prevenzione, sorveglianza e controllo TB Si Si Si Regione Piemonte Puglia Organizzazione dei Laboratori RRL LUR CRR No No No No Sede Laboratorio Normativa Normativa No / DGR n. 31/27361 del 1999. Linee guida controllo TB Si Lab. Micobatteri, U.O. Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica A.O. Policlinico - Bari DGR n. 614 del 16.05.2000. Programma regionale controllo e prevenzione TB DGR n. 756 del 11.07.2000. Approvazione linee guida controllo TB e protocollo regionale Toscana Si No Si Lab. Microbiologia e Virologia A.O.U. Careggi - Firenze Umbria No Si Si Ist. Di Microbiologia Università di Perugia Piano Sanitario Regionale 2003-2005 Si Ist. di Microbiologia e Biotecnologie Mediche, A.O. Policlinico - Padova DGR n. 3643 del 19.11.2004 Veneto Si No Dall’analisi delle esigenze all’elaborazione delle possibili soluzioni PROPOSTA DI RIORDINO DEL GRUPPO DI LAVORO MICOBATTERI AMCLI Tale proposta si basa sui seguenti capisaldi: REQUISISTI STRUTTURALI E DOTAZIONE STRUMENTALE. Adeguamento delle strutture di laboratorio a quanto previsto dall’allegato XII del Decreto Legge N° 626 del 19.09.1994 ATTIVITA’ E PERFORMANCE DEL LABORATORIO. Adeguamento della diagnostica a standard di eccellenza: tipo di metodiche diagnostiche adottate tempi di refertazione controllo di qualità su ogni aspetto della diagnostica erogata GESTIONE DELLE RISORSE UMANE: disponibilità di personale ad alto grado di professionalità, esclusivamente dedicato ottimizzazione e flessibilità nell’impiego del personale CONTROLLO DELLA MALATTIA TUBERCOLARE: organizzazione in rete dei laboratori per favorire il flusso informativo ai fini di una diagnosi rapida e di un efficace contenimento della diffusione della malattia disponibilità presso un unico centro dei dati microbiologici utili al controllo della malattia tubercolare (segnalazione dei casi, monitoraggio delle resistenze Laboratorio di Livello I Compiti Valutazione dell’adeguatezza del campione Valutazione semiquantitativa del preparato microscopico e comunicazione del risultato entro 24 ore. Invio del campione per la coltura entro 24 ore. Requisiti Minimo 10-15 esami microscopici/settimana Utilizzo di Cabine di Biosicurezza classe II certificate Livello di Biosicurezza 2 (BL-2) richiesto Controllo di Qualità Interno Partecipazione al Programma di Sorveglianza Regionale della tubercolosi Compiti Laboratorio di Livello II Valutazione dell’adeguatezza del campione Esame microscopico e comunicazione risultato entro 24 ore lavorative Esame colturale in terreno liquido e su terreno solido Test standardizzati campione clinico di diagnostica molecolare direttamente su Identificazione degli isolati di MTC Test di sensibilità ai farmaci di prima linea per isolati di MTC Invio degli isolati MNT ai laboratori di livello superiore Requisiti Esami microscopici e colturali: minimo 20 campioni / settimana Livello di Biosicurezza 3 (BL-3) richiesto: a) zona di lavoro separata e ad accesso limitato; b) utilizzo cabine di Biosicurezza di Classe II; c) utilizzo centrifughe refrigerate con protezione anti-aerosol Controllo di Qualità Interno ed Esterno Programma di formazione ed aggiornamento permanente degli operatori Partecipazione Programma Sorveglianza Regionale tubercolosi Compiti Laboratorio di Livello III Attività dei Livelli precedenti Esecuzione di test di sensibilità per MTC anche per I farmaci di 2a scelta Expertise nell’identificazione di qualsiasi specie micobatterica (MNT) ed eventuale valutazione della sensibilità ai farmaci Expertise nell’esecuzione di test di amplificazione degli acidi nucleici Raccolta ceppi, genotipizzazione ceppi MTC, coordinamento e gestione di test di proficiency e controlli di qualità a livello regionale o nazionale Valutazione ed acquisizione delle nuove tecnologie Sorveglianza epidemiologica della tubercolosi, delle micobatteriosi e delle farmacoresitenze Coordinamento e gestione dei programmi di formazione ed aggiornamento del personale. Requisiti Requisiti previsti al 2° livello: Livello di Biosicurezza 3 (BL-3) richiesto CQI e VEQ e conservazione della documentazione x 3 anni Responsabile con adeguato curriculum professionale nel settore della micobatteriologia Partecipazione Programma Sorveglianza Regionale tubercolosi PROPOSTA DI RIORDINO DEL GRUPPO DI LAVORO MICOBATTERI AMCLI Le Regioni si trovano pertanto nella condizione di dover riordinare la diagnostica dei micobatteri adottando modelli differenti sulla base dell’entita della popolazione residente o bacino di utenza: ≤ 2 milioni di abitanti: Laboratorio Unico Regionale. Questo Laboratorio riunisce i livelli 2 e 3. Tutti i restanti Laboratori svolgono funzioni di 1° Livello > 2 milioni di abitanti: Laboratori di Area Vasta (solitamente provinciali) con funzioni di livello 2 ed individuazione di un Centro Regionale di Riferimento con funzioni di Livello 3. Tutti i restanti Laboratori svolgono funzioni di 1° Livello Progetti personalizzati per le Aree Metropolitane più complesse (Roma, Milano, Napoli). Individuazione di 3 Centri Macroregionali (Nord, Centro e Sud) ove concentrare l’attività di più alto livello tecnico-scientifico (epidemiologia molecolare, sequenziamento). CONCLUSIONI I dati attualmente disponibili sulla situazione in Italia indicano chiaramente che l’adeguamento dei Laboratori di Micobatteriologia ad elevati standard diagnostici, organizzativi e di sicurezza e la loro riorganizzazione in livelli di diversa attività, che tengano conto delle specifiche realtà territoriali, rappresentano scelte improcastinabili nell’ambito di una politica sanitaria oculata. La qualità dei servizi sanitari è: “la capacità di soddisfare i bisogni dei pazienti secondo le conoscenze professionali più avanzate del momento, in funzione delle risorse disponibili ” (OMS) Grazie per l’attenzione