MIUR
I nuovi
Istituti
Professionali
“Regolamento recante norme concernenti il riordino degli Istituti
professionali ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.”*.
* deliberato in seconda lettura dal Consiglio dei Ministri il 4/2/2010
Secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione
Tutti gli studenti, a conclusione del primo ciclo di istruzione, esercitano il
proprio diritto-dovere all’istruzione e alla formazione fino al conseguimento MIUR
di un titolo di studio o di almeno una qualifica triennale entro il 18° anno di
età nel secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione (D.Lgs.
n. 226/05, D.Lgs. n. 76/05 e Legge n. 40/07).
SISTEMA DI ISTRUZIONE SECONDARIA
SUPERIORE
SISTEMA DI ISTRUZIONE E
FORMAZIONE PROFESSIONALE
(Capo III e art. 27, co. 2 D.Lgs. 226/05)
6 LICEI
11 ISTITUTI
TECNICI
6 ISTITUTI
PROFESSIONALI
21 PERCORSI
TRIENNALI
21 PERCORSI
QUADRIENNALI
Diploma
di istruzione
liceale
Diploma
di istruzione
tecnica
Diploma
di istruzione
professionale
Qualifica
di Operatore
professionale
Diploma
professionale di
Tecnico
Gli elementi unificanti del secondo ciclo:
 Saperi e competenze relative al nuovo Obbligo di istruzione (DM n. 139/07)
 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione
del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione (D.Lgs. n.
226/05, Allegato A)
2
La nuova secondaria superiore
Il sistema d’istruzione secondaria nel suo insieme
Nuovo impianto organizzativo
I nuovi Licei
6 nuovi licei
1. Liceo artistico
2. Liceo classico
3. Liceo linguistico
4. Liceo musicale e
coreutico
5. Liceo scientifico
opzione scienze
applicate
6. Liceo delle scienze
umane
opzione economico-
sociale
MIUR
I nuovi Istituti
Professionali
I nuovi
Istituti Tecnici
2 settori - 6 indirizzi
2 settori -11 indirizzi
1. SETTORE DEI SERVIZI
1.Servizi per l’agricoltura e lo
sviluppo rurale
2.Servizi socio-sanitari
3.Servizi per l’enogastronomia
e l’ospitalità alberghiera
4. Servizi commerciali
1. SETTORE ECONOMICO
2. SETTORE INDUSTRIA E
ARTIGIANATO
1. Produzioni industriali e
artigianali
2. Manutenzione e assistenza
tecnica
1. Amministrazione, Finanza e Marketing
2. Turismo
2. SETTORE TECNOLOGICO
1. Meccanica, Meccatronica ed Energia
2. Trasporti e Logistica
3. Elettronica ed Elettrotecnica
4. Informatica e Telecomunicazioni
5. Grafica e Comunicazione
6. Chimica, Materiali e Biotecnologie
7. Sistema Moda
8. Agraria, Agroalimentare e
Agroindustria
9. Costruzioni, Ambiente e Territorio
3
I nuovi Istituti Professionali
COME CAMBIANO GLI ISTITUTI PROFESSIONALI
COME SARANNO
COME ERANO
MIUR
2 settori e 6 indirizzi
1) SETTORE DEI SERVIZI
(4 indirizzi):
Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo
rurale
Servizi socio-sanitari (2 articolazioni)
5 settori
e
27 indirizzi
 Ottico e Odontotecnico
Servizi per l’enogastronomia e
l’ospitalità alberghiera (3 articolazioni)
 Enogastronomia; Servizi sala e
vendita; Accoglienza turistica
Servizi commerciali
2) SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO
(2 indirizzi):
Produzioni artigianali e industriali (2
articolazioni)
 Industria e Artigianato
• Manutenzione e assistenza tecnica
I nuovi Istituti Professionali
IDENTITÀ ISTITUTI PROFESSIONALI
MIUR
Percorsi quinquennali con una solida base di
istruzione generale e tecnico professionale per
acquisire la cultura del settore produttivo di
riferimento in una visione sistemica:
+
SAPERI E COMPETENZE coerenti con le esigenze
formative delle filiere di riferimento (produzione di beni e/o
servizi)
+
CAPACITÀ di rispondere alle richieste di
personalizzazione dei prodotti e dei servizi
+
COMPETENZE nell’uso di tecnologie e metodologie
innovative in contesti applicativi
5
I nuovi Istituti Professionali
PIU’ AUTONOMIA PER LE SCUOLE
MIUR
Quote di AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ:
20% di autonomia in relazione all’orario complessivo delle
lezioni per il primo biennio e il successivo triennio ;
 25% di flessibilità nel primo biennio, calcolata in base al
monte ore dell’area di indirizzo per organizzare
un’offerta formativa coordinata con il sistema di
istruzione e formazione professionale di competenza
delle Regioni.
 35 % nel secondo biennio e 40 % di flessibilità nel
quinto anno, calcolata in base al monte ore dell’area di
indirizzo, per realizzare opzioni rispondenti a
documentate richieste del territorio, del mondo del
lavoro e delle professioni;
6
I nuovi Istituti Professionali
Rapporti tra AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ
MIUR
AUTONOMIA
Le istituzioni scolastiche possono modificare il monte ore annuale delle discipline di
insegnamento di ciascun anno scolastico per una quota non superiore al 20% per realizzare –
in base al piano dell’offerta formativa e nei limiti delle disponibilità di bilancio – attività e
insegnamenti facoltativi, coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello
studente in relazione al percorso scelto.
L’orario di ciascuna disciplina non può essere ridotto oltre il 20%.
Gli studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi prescelti. La
valutazione dei risultati di apprendimento delle materie facoltative concorre alla valutazione
complessiva.
Le richieste sono formulate all’atto delle iscrizioni alle classi.
Al fine di ampliare e razionalizzare le scelte, gli istituti possono organizzarsi in rete e stipulare
anche contratti d’opera con esperti, entro i limiti e le risorse iscritte nel programma annuale di
ciascuna istituzione scolastica.
FLESSIBILITÀ
Gli spazi di flessibilità consentono:
di articolare le aree di indirizzo in opzioni non previste dal regolamento governativo. Gli
studenti operano la scelta delle opzioni a conclusione del primo biennio.

di utilizzare, nel primo biennio, le opzioni anche ai fini del rilascio – in regime di sussidiarietà
– di qualifiche triennali e diplomi quadriennali di competenza delle Regioni.

I nuovi Istituti Professionali
Una scuola più personalizzata e aperta al territorio
MIUR

L’ ordinamento degli istituti professionali è caratterizzato da quote di
flessibilità più elevate degli istituti tecnici che, aggiungendosi alla quota
del 20% di autonomia, consentono di personalizzare maggiormente i
percorsi e interagire più efficacemente con il mondo del lavoro e il
territorio.

Più spazio al laboratorio in tutte le discipline per valorizzare
l’apprendimento attraverso l’esperienza in contesti applicativi.

Più stage, tirocini e alternanza scuola lavoro.

Una solida cultura scientifica, a partire dal primo biennio, in coerenza
con gli assi culturali dell’obbligo di istruzione.

Potenziato l’insegnamento dell’inglese.

Possibile collaborazione con esperti esterni per arricchire l’offerta
formativa e sviluppare competenze specialistiche.

Previsione di un organico potenziato dei docenti su base territoriale in
relazione alle risorse disponibili, soprattutto per le attività di laboratorio,
anche linguistico.
8
I nuovi Istituti Professionali
Più ruoli per gli Istituti Professionali sul territorio
MIUR
Regime sussidiario
Gli Istituti Professionali possono svolgere anche un ruolo integrativo
e complementare rispetto alla formazione professionale regionale
per la realizzazione di percorsi triennali di qualifica e quadriennali di
diploma professionale. Per questo occorrono, nella fase transitoria,
specifiche intese tra il MIUR, il MEF e le singole Regioni. A regime,
la materia sarà regolata da apposite linee guida definite in sede di
Conferenza Stato-Regioni, Città e Autonomie locali.
Regime surrogatorio
In mancanza delle suddette intese e di atti deliberativi delle Regioni
a norma dell’art.27, comma 7, del Decreto legislativo n.226/05, gli
istituti professionali continueranno a realizzare, a partire dalle prime
classi funzionanti dall’a.s. 2010/2011, gli attuali percorsi di qualifica
con un orario annuale di 1056 ore e l’utilizzazione, oltre alla quota
di autonomia del 20%, anche delle quote di flessibilità relative
all’area di indirizzo (25% nel primo biennio e 35% nel terzo anno).
9
I nuovi Istituti Professionali
NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI
Gli Istituti Professionali possono dotarsi, nella loro
autonomia, di:
DIPARTIMENTI
per il sostegno alla
didattica e alla
progettazione formativa.
COMITATO TECNICO
SCIENTIFICO
finalizzato a rafforzare il
raccordo sinergico tra gli
obiettivi educativi della
scuola, le esigenze del
territorio e i fabbisogni
professionali espressi dal
mondo produttivo.
MIUR
10
I nuovi Istituti Professionali
MIUR
Gli istituti professionali del
settore industria ed artigianato
sono dotati di
UFFICIO TECNICO
con il compito di
organizzare in maniera
funzionale i laboratori, il
loro adeguamento alle
innovazioni
tecnologiche, le misure
necessarie per la
sicurezza delle persone
e dell’ambiente.
11
I nuovi Istituti Professionali
LE MODIFICHE INTRODOTTE DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI
IN SECONDA LETTURA
MIUR
Settore servizi

Modificato il profilo dell’indirizzo “Servizi commerciali” per aprirlo alle esigenze del
territorio e delle imprese (esempio: comunicazione pubblicitaria, attività turistiche,
…..)

Introdotte due nuove articolazioni nell’indirizzo “Servizi socio-sanitari” per Ottici e
Odontotecnici

Modificato l’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” con
laboratori specialistici n relazione alle tre articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi
di sala e di vendita”, “Accoglienza turistica”.
Settore industria e artigianato

Ricondotto l’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”, precedentemente
previsto nel settore “Servizi”

Rivisti i profili dell’indirizzo “Produzioni industriali e artigianali” per dare spazio alle
produzioni che caratterizzano le filiere del made in Italy, anche con riferimento
all’artigianato artistico
12
I nuovi Istituti Professionali
I PASSI SUCCESSIVI
MIUR
Il passaggio al nuovo ordinamento è definito da linee guida nazionali a
sostegno delle istituzioni scolastiche autonome, che saranno
predisposte entro 2/3 mesi, soprattutto per:

declinare i risultati di apprendimento contenuti nel profilo educativo e
nei profili degli indirizzi (allegati A, B e C del regolamento), in termini
di competenze, attese a conclusione del quinquennio, anche in
relazione al Quadro europeo dei titoli e delle qualifiche (EQF) nonché
indicazioni per la didattica di laboratorio;

definire indicazioni per la prosecuzione dei corsi di qualifica nelle
classi seconde e terze in relazione al monte ore annuale delle lezioni
(1122 ore nelle seconde e terze classi dell’a.s. 2010/2011 e 1056 ore
nelle terze classi dell’a.s. 2011/2012);

definire indicazioni per la prosecuzione dei corsi relativi alle attuali
qualifiche, in regime surrogatorio, a partire dalle prime classi in
relazione al monte ore annuale delle lezioni di 1056 ore;

definire l’articolazione delle cattedre.
13
I nuovi Istituti Professionali
I risultati di apprendimento
Sono determinati in relazione agli insegnamenti indicati negli Allegati B) e
C) del Regolamento.
La declinazione in competenze, abilità e conoscenze è effettuata dalle
istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, sulla base di Linee guida
nazionali che terranno conto delle Raccomandazioni del Parlamento
europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro
europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF).
N.B. Non ci saranno successivi decreti ministeriali per la descrizione dei
risultati di apprendimento (competenze, abilità e conoscenze) in relazione
agli insegnamenti previsti negli Allegati B e C del Regolamento (profili
professionali e quadri orari).
Gli allegati al Regolamento (Allegato A: “Profilo educativo, culturale e
professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema
educativo di istruzione per gli Istituti professionali”; Allegati B (Settore SERVIZI)
e C (Settore INDUSTRIA E ARTIGIANATO): “Indirizzi, profili, quadri orari e
risultati di apprendimento dell’area di istruzione generale e delle attività e
insegnamenti delle aree di indirizzo” sono il punto di riferimento per la
progettazione delle scuole, sostenuta dalle Linee guida nazionali.
I nuovi Istituti Professionali
CRITERI DI CONFLUENZA NEL NUOVO
ORDINAMENTO


MIUR
Il sistema è RIORDINATO e INNOVATO
valorizzando il capitale sociale maturato nelle
esperienze pluriennali degli istituti professionali;
Tutti i corsi di ordinamento degli attuali istituti
professionali confluiscono nel nuovo
ordinamento.
Per i corsi di qualifica atipici per “Centralinista” e “Massofisioterapista”,
riservati ai non vedenti, saranno individuate specifiche soluzioni con le
tre Regioni e le scuole interessate (Toscana, Campania, Sicilia).
15
I nuovi Istituti Professionali
ORDINAMENTO E ORGANIZZAZIONE
MIUR
Gli ordinamenti dei percorsi di studio dei diversi ordini di scuola
(percorsi liceali, di istruzione tecnica e professionale) sono definiti
dallo Stato con regolamenti governativi.
L’organizzazione delle scuole secondarie superiori sul territorio è
stabilita, invece, dalle singole Regioni nell’esercizio delle loro
esclusive competenze in materia di programmazione dell’offerta
formativa
(ad esempio, una Regione può stabilire che, per motivi logistici, possano essere
compresenti percorsi liceali, percorsi di istruzione tecnica e professionale in un
medesimo istituto secondario superiore oppure che i percorsi liceali siano realizzati
solo nei licei e i percorsi di istruzione tecnica solo negli istituti tecnici e i percorsi di
istruzione professionale solo negli istituti professionali per salvaguardare l’identità dei
singoli ordinamenti)
16
I nuovi Istituti Professionali
ASSOLVIMENTO DELL’OBBLIGO DI ISTRUZIONE NEI PERCORSI
TRIENNALI DI QUALIFICA
MIUR
Nella fase transitoria relativa all’anno scolastico 2010/2011, in attesa della
compiuta attuazione delle norme che disciplinano i percorsi di
istruzione e formazione professionale di cui al Capo III del decreto
legislativo n. 226/05, gli studenti, in possesso del titolo conclusivo del
primo ciclo, possono iscriversi a percorsi triennali per il
conseguimento di qualifiche professionali, ai fini dell’assolvimento
dell’obbligo di istruzione e del diritto dovere all’istruzione e alla
formazione.
I percorsi sono realizzati da:
a) le strutture formative accreditate dalle Regioni in relazione alle
qualifiche condivise a livello nazionale in sede di Conferenza StatoRegioni (vedi pagina successiva);
b)
gli istituti professionali di Stato, in regime sussidiario, nel quadro di
specifiche intese tra singole Regioni interessate e questo Ministero di
concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze;
c)
gli istituti professionali, in regime surrogatorio, nel caso di assenza
delle predette intese con riferimento alle attuali qualifiche rilasciate
dagli istituti medesimi, con un orario annuale delle lezioni di 1056 ore,
corrispondente a 32 ore settimanali.
17
I nuovi Istituti Professionali
PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE
PROFESSIONALE PER IL CONSEGUIMENTO DI QUALIFICHE
(D.LGS. N. 226/05, ARTICOLO 27, COMMA 2)*
1.
OPERATORE DELLE CALZATURE
2.
OPERATORE DELLE PRODUZIONI CHIMICHE
3.
OPERATORE DELL’ABBIGLIAMENTO
4.
OPERATORE EDILE
5.
OPERATORE ELETTRICO
6.
OPERATORE ELETTRONICO
7.
OPERATORE GRAFICO
8.
OPERATORE DI IMPIANTI TERMOIDRAULICI
9.
OPERATORE DELLE LAVORAZIONI ARTISTICHE
10.
OPERATORE DEL LEGNO
11.
OPERATORE DEL MONTAGGIO E DELLA MANUTENZIONE DI IMBARCAZIONI DA DIPORTO
12.
OPERATORE ALLA RIPARAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE
13.
OPERATORE MECCANICO
14.
OPERATORE DEL BENESSERE
15.
OPERATORE DELLA RISTORAZIONE (sala e cucina)
16.
OPERATORE AI SERVIZI DI PROMOZIONE ED ACCOGLIENZA
17.
OPERATORE AMMINISTRATIVO - SEGRETARIALE
18.
OPERATORE AI SERVIZI DI VENDITA
19.
OPERATORE DEI SISTEMI E DEI SERVIZI LOGISTICI
20.
OPERATORE DELLA TRASFORMAZIONE AGROALIMENTARE
21.
OPERATORE AGRICOLO
MIUR
19 delle qualifiche sopra indicate sono state già condivise con il decreto MIUR-MLPS 29 maggio 2009 pubblicato sulla
G.U. n. 140 del 19 giugno 2009. Ai fini dell’applicazione della norma citata, è stato definito un ulteriore schema di accordo
condiviso in sede tecnica il 4 febbraio u.s., all’O.d.G. della prossima seduta polita della Conferenza Stato-Regioni.
18
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