La religione dei Pellerossa era di tipo animista: tutte le tribù
adoravano il Grande Spirito detto Manitou, e veneravano e
rispettavano i vari elementi naturali: la prateria, la pioggia e il sole.
Ogni aspetto del mondo dei Pellerossa era dominato da forze
soprannaturali , invisibili e onnipresenti , che entravano nelle
persone, negli animali e nelle piante. Gli sciamani erano uomini e
donne con poteri soprannaturali che facevano da tramite con il
mondo degli spiriti e degli uomini, soprattutto per guarire gli
ammalati . Poiché lo sciamano conosceva le erbe medicamentose, gli
europei lo chiamarono "Uomo di medicina", ma per uno sciamano e
la sua tribù , tutto il potere degli spiriti era "medicina". Gli sciamani
si servivano di cerimonie rituali per aiutare la mente del paziente a
liberarsi dalla malattia.
Per gli Indiani tutti i fenomeni che non possono essere spiegati con l’esperienza
quotidiana o con sue dirette applicazioni rientrano nella sfera del soprannaturale
(ciò è per essi la “medicina”); l’origine del mondo e delle sue varie forme, i
mutamenti cui è soggetta la natura (come, ad esempio, i moti periodici degli
astri), i pericoli improvvisi, la malattia e la morte rappresentano la manifestazione
di una entità spirituale. Questa spesso si concretizza in diverse forme (animali,
alberi, astri), ma in qualche caso non viene identificata materialmente ma
venerata, secondo una visione del mondo panteistica, come un unico Grande
Spirito che è parte di ogni cosa. L’uomo può comunicare con il soprannaturale
mediante le visioni e i sogni, i cui protagonisti sono le sue stesse
materializzazioni; il protagonista di una visione diventa “spirito-guida”
individuale.
Nella pratica religiosa esistono due figure fondamentali: lo sciamano e il
sacerdote, anche se molto spesso esse vengono incarnate dalla stessa
persona. Lo sciamano, o “uomo-medicina” (il termine “medicina” in questo
contesto non ha il significato che ha nella nostra tradizione, ma quello di
“mistero” o “soprannaturale”), è colui che è stato dotato dalla natura di una
capacità particolare di comunicare con il mondo soprannaturale mediante le
visioni nonché di dimostrarne l’esistenza con la pratica della magia (lo
sciamano deve avere astuzia, fantasia ed una personalità inquieta,
tormentata, attratta più dal mistero dell’oscurità, del sogno o della morte di
quanto non lo sia dalla vita; è credenza popolare indiana che ancora nel
grembo materno egli non sogni la sua vita futura come si crede accada
normalmente, ma sogni il modo per evitare di nascere). Il sacerdote è il
“ministro del culto”, conoscitore e maestro del cerimoniale rituale.
La conoscenza del cielo e dell’origine e delle peculiarità degli astri, è
quindi tra le prerogative dello sciamano, il quale scopre la correlazione
tra i moti del sole e l’alternarsi delle stagioni, e cerca di interpretare i
movimenti della luna nonché il sorgere e il tramontare di alcune delle
stelle più luminose (Rigel, Aldebaran, Sirio...), o della sacra Stella del
Mattino (Venere), cui gli indiani del Sud-Ovest (Pueblos) e alcune
famiglie delle pianure (Pawnee) dedicano un culto particolare.
Oggi le riserve degli Indiani sono ricche di storia dei Nativi:
sono posti dove la cultura degli Indiani può essere
ammirata nei paesaggi sacri, nei raduni annuali, nei vestiti e
nei rituali così come nelle arti e mestieri che si tramandano
da migliaia di anni.
•Il mercato delle pellicce che giungevano dal continente appena "scoperto"
alimentò ben presto, e a dismisura, le vanità degli europei, aumentò così
vertiginosamente la richiesta di queste pregiate mercanzie.
I furbi avventurieri sbarcati nel nuovo mondo, cominciarono così a barattare con
gli "indigeni del posto" ad esempio oggetti di scarsissimo valore con pregiate pelli
di lontra, e i propri vestiti rabberciati destinati alla pattumiera con le stupende
pelli di castoro faticosamente procurate dagli 'indiani'.
L'America diventò il grande magazzino di pellicce per l'Europa... Agli indiani il
compito di riempirlo.
Gli europei inoltre fecero conoscere ben presto ai 'selvaggi' l'inebriante acquavite
- che usavano per stordirli prima delle 'trattative' - nonché altre “magiche cose”
con le quali cercavano di ingannare gli ingenui abitanti del luogo. I furbi mercanti
del vecchio continente fecero di questi espedienti preziosi alleati.
Ad un certo punto, gli Indiani non sopportarono più il comportamento
aggressivo dei Bianchi, ed iniziarono i conflitti. La vera e propria guerra
inizià quando dei pionieri andarono a cercare l'oro nelle Black Hills, luogo
sacro ai Sioux, ma anche alle altre tribù. Era l'inizio della fine.
Quelli furono anni di grande tensione, e di atti apertamente razzisti.
Correva il 19° secolo.
I bianchi si stavano espandendo sempre più verso l'ovest, a danni degli
Indiani, che invece cercarono di avere rapporto civile con i loro invasori,
ma invano.
La tensione crebbe ancora di più fino a che il general Custer, dell'armata
americana attaccò gli accampamenti.
Ma grazie alla strabiliante abilita' strategica di Cavallo Pazzo e di
Nuvola Rossa, e all'impetuosita' di Custer, l'esercito americano cadde in
una trappola da dove nessuno usci' vivo.
Gli Usa non dettero più pace agli indiani e,
bloccando i loro rifornimenti, attuarono il
genocidio.
Altri importanti fattori furono la mancanza di
anticorpi da parte degli indiani a certe malattie
europee, contratte
dai pionieri. Ma gli americani, sfuttando questo
loro punto debole, smerciarono delle coperte piene
di vaiolo, che sterminarono i nativi. Questa fu una
delle pagine più buie dell'America.
Nel corso delle tensioni fra Indiani e Americani, ci
furono, fra le tante, alcune date importanti che dettero
svolte decisive alla vicenda a favore dei nativi.
-1887 Una legge federale riconosce il diritto di proprietà privata delle terre agli
indiani, ma non riconosce le tribù come "nazioni".
-1924 Una legge attribuisce la cittadinanza agli indiani.
-1934 Si riconosce l'autorità degli indiani all'interno delle riserve. Il governo dà aiuti
in denaro alle tribù che adottano sistemi di democrazia come quelli dei bianchi.
-1950-1960 Resistenza contro i tentativi di annullare le tradizioni delle tribù e di
inserire gli indiani nelle città.
-Fine 1960 Nascita A.I.M. (American Indian Movement)
-1969 Occupazione dell'isola di Alcatraz (San Francisco) da parte di un gruppo di
indiani.
-1972 Marcia su Washington delle tribù indiane contro il governo.
-1975 Il Congresso (Parlamento) riconosce i diritti di intervento degli indiani nelle
scelte di aiuti e finanziamenti che li riguardino.
-1987-1988 Una delegazione di indiani viene ricevuta dal presidente. Vengono
riconosciute le organizzazioni per la difesa degli indiani.
Oggi gli indiani vivono in case, non più in tepee.
Lavorano nelle fabbriche, negli uffici. Rubano, bevono,
sono emarginati dalla società.
La loro grande, irrepetibile cultura, è volata col vento sulle
praterie, persa in quel mondo violato che noi chiamiamo
FAR WEST.
Queste che vi abbiamo presentato sono alcune pagine di quel popolo che sempre
abbiamo chiamato “indiani”.
Alcune sono molto affascinanti, come la religione di questa gente, ma altre, come
il genocidio dei nativi, segnano una pagina nera di quel paese democratico
chiamato “America”.
Perché ve le ho illustrate? Il motivo si legge fra le righe di questi testi, fra le date,
fra le immagini.
E’ per non dimenticare quel che è stato e quel che è.
Saverio Cambioni
Alessandro Candela
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