“Il TESTING LINGUISTICO
COMPUTERIZZATO:
percorsi online e offline”
dott.ssa Antonella Elia
http://www.antonellaelia.it
“Il TESTING LINGUISTICO … a che punto siamo?”– Antonella Elia
• Alcuni spunti di riflessione
• Integrare efficacemente l’utilizzo del testing
nella propria pratica didattica e valutativa
• Quali strumenti pratici ed operativi (open
source) per l’uso dell’ICT nella valutazione?
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CENNI STORICI
• Fine 800: Fino alla fine dell’ottocento il
testing linguistico si basava ancora su brani di
traduzione ed esercizi di grammatica normativa
• 1915: Il primo passo verso il moderno testing
linguistico è costituito dal Silent Reading Test,
pubblicato da F. Kelly nel 1915, un test di letturacomprensione seguito da un quiz a scelta
multipla.
• Anni ’20: Negli anni ’20 si afferma il “nuovo test”, un
quiz a scelta multipla e traduttivo che va piano piano a
soppiantare il “vecchio test” di traduzione non tanto per ragioni
teoriche quanto di economia nella correzione.
• nel 1929 grazie al lavoro di V. Henmon, emerge la necessità
di verificare le diverse abilità: vocabolario, lettura e
comprensione, traduzione dalla L1, traduzione dalla L2,
composizione, grammatica, ascolto e comprensione, pronuncia
e produzione orale:
• Si aprire la discussione su come costruire un test valido ed
informativo che comprenda tutte queste abilità.
• All’inizio degli anni ‘50 compaiono i primi test
interamente in L2
• il quiz a scelta multipla viene utilizzato anche
per domande di tipo comunicativo e non più solo
per verificare la conoscenza di elementi di
morfosintassi o traduzione
L’APPROCCIO STRUTTURALISTA
La svolta arriva quando Robert Lado da una veste scientifica al testing linguistico e raccoglie il suo pensiero
nell’opera:
Language Testing. The construction and use of foreign language tests. (1961)
In questa opera vengono enurmerate le 5 caratteristiche fondamentali del test oggettivo:
•
Validity, Questo criterio si riferisce a quanto un test misuri davvero quello che intende misurare.
•
Reliability Un test è attendibile quando riesce a fornire misure costanti a prescindere da chi lo
somministra, gli studenti, il luogo ed il momento.
•
Scorability Questo criterio si riferisce a quanto un test sia facilmente correggibile.
•
Economy Caratteristica indicata sia per il test comunicativo che per quello fattoriale, indica la necessità
che un test fornisca il massimo delle informazioni risparmando tempo e risorse.
•
AdministrabilitySi riferisce a parametri pratici e logistici come la scelta dei locali, le
attrezzature richieste durante la somministrazione di questo test, ecc.
•
Con l’affermarsi del test oggettivo, il quiz a scelta multipla non conosce formati concorrenti e per un
periodo segna la fine delle prove a risposta aperta, di quelle di traduzione ed anche della composizione.
•
La teoria di Lado si basa sulla linguistica contrastiva che vede i problemi che insorgono nell’apprendere
una lingua straniera come un transfer negativo della L1 sulla L2 e quindi il test come prova atta a
verificare il superamento di questo trasfer.
L’APPROCCIO INTEGRATIVO
• Alla base dell’approccio integrativo Carrol 1973 (Integrative Test)
c’è l’idea che la lingua non può essere divisa in abilità ma che, per
valutare le capacità effettive di un parlante, si debba misurare in
toto.
• L’approccio integrativo si occupa della lingua nella sua globalità. Nei
test integrativi si utilizza il linguaggio autentico pur senza metterne
veramente alla prova l’uso funzionale.
• L’approccio integrativo riporta l’attenzione anche sulla prova di
dettato, non solo come prova atta a stabilire la perizia ortografica,
ma anche per impegnare la memoria uditiva, la capacità di
distinguere tra segmenti di suono, la familiarità con la grammatica
di una lingua e la capacità di comprensione testuale.
• Le ricerche hanno dimostrato che il dettato è un’ottima prova, in
grado di diagnosticare la capacità linguistica globale.
L’APPROCCIO COMUNICATIVO
•
Nel 1980 esce il libro di Carrol, Testing Comunicative Performance, in cui si analizzano
aspetti fino ad allora trascurati come il rapporto fra pratica didattica e test
•
fra le caratteristiche del test, indicate nell’acronimo RACE
•
Relevance Questa caratteristica si riferisce al grado di coerenza tra le informazione richieste ed i
bisogni comunicativi dello studente. Corrisponde al criterio di validità proposto da Lado, ma riferito a
contenuti comunicativi.
•
Acceptability
lo studente accetta e riconosce come giusti i contenuti ed il formato del test somministrato
•
Comparability Un test si definisce comparabile quando, somministrato a diversi gruppi ed in periodi
diversi, ottiene dei risultati che possono essere in qualche modo confrontati
•
Economy Caratteristica indicata sia per il test comunicativo che per quello fattoriale, indica la
necessità che un test fornisca il massimo delle informazionirisparmando tempo e risorse.
•
Il test comunicativo accetta l’ipotesi che la lingua possa essere suddivisa in abilità
(come per esempio lettura, ascolto, grammatica) e che per accertare con accuratezza le
competenze effettive di uno studente si debba ricorrere ad un test che le analizzi
separatamente, in situazioni che comunque simulino situazioni comunicative naturali.
Expectancy Grammar –> cloze test
• Oller (Oller,1972), aveva iniziato i suoi studi sulla ridondanza della lingua,
ipotizzando la grammatica dell’attesa (expectancy grammar), l’elemento di
predizione, fondamentale per “fare bene” con la lingua.
• La sua idea di test linguistico era un test che potesse includere anche la valutazione di
questa grammatica dell’attesa ed a questo scopo riprende a studiare il Cloze Test,
(utilizzato per la prima volta circa 20 anni prima da Taylor).
• Il cloze test si basa sulla teoria della psicologia Gestalt sulla “chiusura” ovvero la
capacità del cervello di completare inconsciamente le informazioni mancanti.
• L’approccio integrativo riporta l’attenzione anche sulla prova di dettato, non solo
come prova atta a stabilire la perizia ortografica, ma anche per impegnare la memoria
uditiva, la capacità di distinguere tra segmenti di suono, la familiarità con la
grammatica di una lingua e la capacità di comprensione testuale. Le ricerche hanno
dimostrato che il dettato è un’ottima prova, in grado di diagnosticare la capacità
linguistica globale.
Quadro comune europeo di riferimento per la
conoscenza delle lingue
• Il CEFR (Common European Framework of Reference for Languages) rappresenta no le linee
guida di riferimento per la valutazione delle conoscenza linguistiche in Europa
anche enti certificatori di paesi extraeuropei hanno avviato progetti di armonizzazione dei
propri livelli linguistici con quelli del QCER
• Il CEFR È stato messo a punto dal Consiglio d'Europa come parte principale del progetto
“Language Learning for European Citizenship” tra il 1989 e il 1996.
• Nel novembre 2001 una risoluzione del Consiglio d'Europa raccomandò di utilizzare il QCER
per costruire sistemi di validazione dell'abilità linguistica.
• I sei livelli di riferimento in cui il QCER si articola (A1, A2, B1, B2, C1 e C2) sono sempre più
diffusamente accettati come parametri per valutare il livello di competenza linguistica
individuale;
• gran parte degli enti certificatori delle varie lingue europee hanno ormai completato il
passaggio alle nuove denominazioni dei livelli di conoscenza linguistica per le certificazioni da
essi rilasciate o, in alternativa, forniscono tabelle di conversione tra le denominazione dei
propri livelli e quelle standard del Quadro comune di riferimento europeo.
Certificazioni
IL TESTING LINGUISTICO COMPUTERIZZATO
• A partire dagli anni ’90 la discussione sul testing ha coinvolto anche le nuove tecnologie, ed in
particolare il computer.
• Il più famoso fra i test di livello computerizzati è senz’altro il TOEFL
• Lanciato nel 1998 negli USA ha ormai quasi completamente sostituito il test carta e penna.
L’avvio di questa pratica di verifica di livello ha offerto nuovi spunti di discussione.
• Non si è ancora appurato in maniera inconfutabile quanto l’imperizia nell’uso del computer
incida sul risultato finale del test, considerando che non si può dare per scontata, in ogni parte
del mondo, una minima alfabetizzazione informatica.
• Altro campo di possibile disparità fra il test al computer e quello carta e penna riguarda i
processi cognitivi coinvolti, non vi è infatti l’assoluta certezza che siano gli stessi. Anche la
valutazione della prova scritta (nello specifico caso del TOEFL CTB) potrebbe risentire
dell’effetto di una calligrafia magari poco chiara, rispetto ad un testo scritto con il computer.
• Gli studi condotti fino a questo momento paiono provare che non ci sono grandi differenze tra il
somministrare un test carta e penna ed uno computerizzato anche quando si tratta di persone
che hanno scarsa familiarità con il computer stesso (Kunnan, 1999, 242).
Vantaggi del computer: l'analisi dei
punteggi e redazione delle prove
• Non vi è alcun dubbio che il computer è lo strumento ideale quando
la massa di dati da analizzare diventa tale da rendere vani gli sforzi
di interpretazione con gli strumenti tradizionali.
• L’uso dei“linguaggi-autore” consentono di realizzare in modo molto
rapido e semiautomatico prove di vario tipo: scelta multipla,
procedura cloze, questionari, ecc.
• Si intuisce facilmente la comodità di ottenere versioni alternative o
complementari di un dato testo, da impiegare in classe in diversi
modi e per scopi differenziati.
• Anzitutto la scelta stessa del tipo di prova può essere influenzata
dalle opzioni disponibili nel programma, nel senso che anziché
produrre il test più adatto sotto il profilo metodologico-didattico, si
ricorre alla procedura realizzabile più rapidamente
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