del ceto imprenditoriale veneto-2
Vincenzo Stefano
BREDA
(1825-1903)
.
slides lezione 10.03.2010
 V.S. Breda: un percorso professionale
nella infrastrutturazione del territorio.
 Brevi cenni biografici:
- n. a Limena (Padova) e origini sociali
- 1847, laurea alla Scuola di applicazione
per ingegneri presso la Facoltà
di Scienze Matematiche
- 1848, combatte a Sorio e Montebello nella
prima guerra d’indipendenza
- 1849, entra nella ditta Talachini, appaltatrice
nelle costruzioni ferroviarie, dapprima
come tecnico progettista e poi come
direttore dei lavori nella tratta VicenzaVerona della Ferrovia Ferdinandea
- 1852, dirige i lavori per altra ditta nella
costruzione della tratta Verona-Brescia
- 1854, inizia la sua attività imprenditoriale, come
socio accomandatario della Società per le
strade ferrate dell’Italia centrale
- 1861, rileva una quota della Società delle
Ferrovie calabro-sicule
- 1859-66, sostiene il Comitato politico
dell’emigrazione veneta antiaustriaca
- 1866, consigliere comunale a Padova
- 1867, viene eletto deputato per il Collegio di
Padova II, essendo poi riconfermato per
le successive quattro legislature. Non
completa l’ultima, dimettendosi nel 1879
per “tagliar corto” con le polemiche sul
suo essere contemporaneamente
parlamentare e appaltatore dello stato…
 Nel 1872 egli aveva infatti fondato
la S.A. Società Veneta per imprese e
costruzioni pubbliche, una delle prime
imprese di costruzioni “generali” costituite in
Italia
 Composizione variegata del capitale, anche
se in buona parte veneto, ma già seguendo le
intuizioni del suo amico A. Rossi in merito al
coinvolgimento della finanza extraregionale
nelle iniziative societarie locali
 Iniziale attività nel settore degli appalti
pubblici: strade, ponti, acquedotti, porti,
cimiteri (es. quello di S. Michele a Venezia),
edifici complessi (es. il Ministero delle
Finanze a Roma)…
le lucrose clausole di revisione-prezzi…
 Una cruciale diversificazione: la costruzione e
gestione di Ferrovie secondarie in aree di
crescente sviluppo manifatturiero…
da appaltatore dello stato a suo concessionario
 il lungo intreccio tra affari e politica...
 l’insuccesso della sfida “ferroviaria” per la
conquista delle Ferrovie dell’Alta Italia nella
rinnovo delle concessioni ferroviarie
 1881, l’alleanza strategica con la
Società Generale di Credito Mobiliare di
Roma in vista di una intensa attività edilizia a
Roma e a Napoli, l’acquedotto di Napoli, ma
soprattutto del “big business”: l’acciaieria di
Terni.
Breda si trova ormai a capo di una delle più
importanti concentrazioni economiche del
paese.
 1884, nasce la S.A. Alti Forni, Fonderie e
Acciaierie di Terni: un azionariato articolato
e “nazionale”, anche se sotto la guida e il
primato della Società Veneta, vale a dire di
V.S. Breda
 Una impresa privata finanziata con il danaro
dello stato: un meccanismo perverso, frutto di
intrecci opachi e clientele
 Un progetto troppo ambizioso: le difficoltà
della Veneta, e le nuove “anticipazioni” dello
stato
 Il declino della Veneta, costretta a lasciare la
Terni in altre mani. La vicenda della Terni, il
cui completamento e entrata in funzione
presentano ritardi inauditi e clamorosi,
diventa uno dei primi grandi scandali italiani.
 La nomina a Senatore di Breda (1890) e la
sua difesa in aula sull’Affaire Terni”
 La Veneta rinuncia ai grandi affari e si
riduce alla gestione delle sole ferrovie
secondarie di cui è concessionaria
 Il ritiro a vita privata di V.S. Breda:
tra hobby e attività filantropica.
Un testamento singolare…
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7. Lezione 10 Marzo 2010