SFT 2012 Linee di etica aziendale vedere • • • • A che cosa serve l’azienda? Cosa deve produrre? Come valutarla eticamente? Chi deve decidere sull’azienda? Una definizione • Complesso di beni organizzato per la produzione di altri beni e servizi; azienda familiare: quella costituita di beni prevalentemente forniti dai componenti di una famiglia; azienda autonoma: ufficio particolare di organi o enti amministrativi cui è riconosciuta una speciale autonomia contabile e finanziaria; sp. Hacienda, stessa etimologia dell’italiano faccenda[1]. • [1] M. DOGLIOTTI, L. ROSSELLO (a cura di), Il nuovo Zingarelli, Zanichelli, 1986. Vedere 2 • Una vera alternativa nell’economia è legata al superamento sia dell’individualismo che del collettivismo e alla capacità di tendere a un modello di società in cui si verifichi una feconda mediazione tra interessi particolari e interessi generali, tra libera iniziativa e bene comune. Vedere 3 • Il presupposto antropologico, che sta a fondamento di tale mediazione, è costituito da una concezione dell’uomo come persona, cioè come soggetto unico e irripetibile e insieme come essere costitutivamente relazionale. Vedere 4 • Persona e società non risultano, in questa ottica, entità che reciprocamente si escludono ma realtà strettamente e mutuamente correlate: la persona è infatti essenzialmente aperta alla società, la quale, a sua volta, ha come fine il bene della persona Vedere 5 • Invece, cosa succede? • L’unica cosa che conta è far salire il valore delle azioni, anche solo nel breve periodo • Non necessariamente sale il valore dell’impresa Vedere 6 • Essa finisce per essere considerata come supporto giuridico contingente, la cui sostanza materiale è in fondo irrilevante al fine di creare valore a breve termine; talora, letteralmente, da un’ora all’altra, grazie all’informatica che tiene sotto osservazione, e usa, per compiere operazioni istantanee, tutti i mercati borsistici del mondo Vedere 7 • • Breve periodismo, ovvero obiettivi e piani di breve periodo prendono il posto di obiettivi e piani di lungo periodo; La crescita dell’impresa viene perseguita di preferenza tramite la crescita esterna (fusioni, acquisizioni, accordi), anche se queste comportano maggiori costi (anche a causa dell’aumento della diversificazione), sostenuti perché tale strategia è più rapida e più leggibile dal mercato; Vedere 8 • • • Non più “trattenere e reinvestire” ma “taglia i posti di lavoro e distribuisci”; La competizione coercitiva ha sostituito quella che Joseph Schumpeter chiamava la competizione corrispettosa, formata da un mix di concorrenza e di cooperazione tra imprese. Una quota crescente di risorse delle società quotate vengono sistematicamente destinate al riacquisto di azioni proprie, invece che essere indirizzate agli investimenti in ricerca e innovazione di prodotto e di processo. Vedere 9 • • Preferenza per i manager genericamente capaci di far crescere il valore per gli azionisti, rispetto a manager con competenze ed esperienze specifiche in un determinato settore; Sbilanciamento sull’offerta di servizi finanziari anche da parte d’imprese con vocazione produttivistica. Vedere 10 • «La rivoluzione del valore per l’azionista e la correlativa finanziarizzazione dell’economia hanno dato origine a un nuovo modo di governare l’impresa. Esso può essere chiamato capitalismo manageriale azionario». Vedere 11 • • • la proprietà interviene direttamente nelle strategie d’impresa; gli interessi dei manager si identificano con quelli dei proprietari; i manager, a causa della quantità di azioni loro assegnate, sono diventati loro stessi dei proprietari Vedere 12 • Friedman: L’impresa ha una e una sola responsabilità sociale: quella di usare le risorse a sua disposizione e di impegnarsi in attività dirette ad accrescere profitti sempre con l’ovvio presupposto delle regole del gioco, vale a dire dell’obbligo ad impegnarsi in una aperta e libera competizione senza inganno o frode Vedere 13 • «Quando gli individui compaiono nella teoria economica standard, essi sono considerati tutti eguali; tutti con il medesimo orientamento motivazionale. In questo preciso senso si può dire che per il mainstream economico la persona semplicemente non esiste» Zamagni Fraternità • La fraternità consente a persone che sono eguali nella loro dignità e nei loro diritti fondamentali di esprimere diversamente il loro piano di vita, o il loro carisma. Su cosa si fonda il mercato • la moderna economia di mercato si costituisce a partire dall’Umanesimo, durante il XV secolo. Tre i suoi principi regolativi. bis • Primo, la divisione del lavoro, allo scopo di consentire a tutti gli esseri umani di partecipare al processo produttivo, anche a coloro meno dotati fisicamente o intellettualmente. È dalla divisione del lavoro che nasce la necessità dello scambio sistematico e quindi la presa d’atto della inevitabile interdipendenza tra gli uomini. ter • Secondo, l’idea di sviluppo, intesa come impegno della generazione presente di provvedere in parte alle necessità della generazione futura e quindi come necessità dell’accumulazione. Terzo, la libertà di impresa e di conseguenza del principio di competizione come metodo per coordinare le decisioni prese da una miriade di soggetti e per favorire l’emulazione. Il bene comune • Questi tre principi sono orientati ad un fine ultimo che è il bene comune.[1] • [1] Zamagni, L’economia del bene comune, 8. • Se invece del bene comune si mette bene totale tutto cambia bis • Il calcolo del nostro Pnl (…) non misura la bellezza della nostra poesia o la solidità dei nostri matrimoni. Non pensa a valutare la qualità dei nostri dibattiti politici o l’integrità dei nostri rappresentanti. Non tiene conto del nostro coraggio, della nostra saggezza o della nostra cultura. Non dice nulla sulla nostra pietà o dell’attaccamento al nostro paese. In breve, il Pnl misura tutto, tranne quello che rende la vita degna di essere vissuta. Sa dirci tutto dell’America, tranne i motivi per cui siamo fieri di essere americani ter • Quale che sia il contante e il credito di cui disponiamo, non troveremo in un centro commerciale l’amore e l’amicizia, i piaceri della vita familiare, la soddisfazione di prenderci cura dei nostri cari o di aiutare un vicino in difficoltà, l’autostima per un lavoro ben fatto, la gratificazione dell’istinto di operosità che chiunque possiede, la simpatia e il rispetto dei colleghi felicità • Non esiste una correlazione diretta tra il miglioramento delle circostanze oggettive della vita (reddito e ricchezza) e il benessere soggettivo delle persone, al punto che la popolazione dei paesi più poveri è spesso più felice di quella dei paesi più ricchi. La felicità va perciò ricercata a un altro livello, rispolverando l’antica dottrina della vita “buona”, sviluppata da Aristotele, la quale coincide con il positivo articolarsi delle relazioni umane Giudicare • • • • La vita umana di Gesù Due testi Mt 20 e Lc 16 Tutti gli Atti Il capitolo III della CV Giudicare bis • • • • • • Parole decisive Fraternità Responsabilità Dono Gratuità Relazionalità Agire • Che fare???? • In molti studi aziendali si argomenta che i temi etici non hanno nulla a che fare con i fatti relativi alle imprese: si difende in questo modo la cosiddetta separation thesis; già Amartya Sen ha in lungo e in largo combattuto contro questa impostazione, affermando che tale separazione impoverisce sia l’etica che gli affari. Agire 2 • Occorre più stretta integrazione tra etica e affari, senza semplificare i problemi. In letteratura i problemi affrontati:impatto delle iniziative etiche sul coinvolgimento dei lavoratori, la creazione di identità attraverso forme organizzative degli stakeholder,problema del divario dei salari tra top manager e altri lavoratori, studio della sostenibilità ambientale e suo impatto sulla strategia competitiva, l’analisi della corruzione e i suoi effetti anche a livello internazionale. Agire 3 • La responsabilità sociale dell’impresa IN UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA SI DELINEA UN NUOVO RUOLO PER L’IMPRESA … Nuove forme e modalità di lavoro Crescente forbice di reddito tra il Nord e il Sud del Mondo Crisi dei mercati generalizzata CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY Associazioni di consumatori sempre più influenti Globalizzazione dei mercati e globalizzazione informatica: più comunicazione e trasparenza in rete Crescente preoccupazione per la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema … CHE DEVE AVERE COME “FARO” LO SVILUPPO SOSTENIBILE “La capacità di assicurare il soddisfacimento delle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i loro bisogni” The World Commission on Environment & Development, 1987 LE SCELTE STRATEGICHE DELL’AZIENDA E LO SVILUPPO DELLA SOCIETÀ SONO FORTEMENTE INTERDIPENDENTI. PER QUESTO LA RESPONSABILITA’ SOCIALE DEVE AVERE UN IMPATTO SEMPRE PIÙ PROFONDO SUL MODO IN CUI L’IMPRESA PROGETTA E REALIZZA IL PROPRIO BUSINESS. … PER VALUTARE TUTTE LE DIMENSIONI DELLA PROPRIA AZIONE FINE ULTIMO DELL’IMPRESA È LA CREAZIONE DI VALORE Misurare il valore generato da una impresa in termini esclusivamente economici significa adottare una visione parziale che non restituisce la complessità delle relazioni che legano l’impresa al contesto in cui essa opera Perché l’impresa possa operare per garantire il proprio sviluppo sostenibile è necessario introdurre due nuove variabili nel processo decisionale: AMBIENTE E SOCIETÀ, così da disporre di informazione completa sugli effetti delle scelte effettuate. Sviluppo dell’impresa, redditività, determinazione e distribuzione del Valore Aggiunto prodotto a tutti gli stakeholder Dimensione economica Dimensione sociale Criteri di responsabilità nella relazione con gli STAKEHOLDER (portatori di interessi) interni ed esterni: azionisti, clienti, dipendenti, consumatori, fornitori, comunità COME METTERE CONCRETAMENTE IN PRATICA LE LOGICHE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE? Agire 4 • La relazionalità • «Solo una concezione non ridotta di libertà può disporre una riconciliazione tra le preferenze del singolo e la sua partecipazione sociale, può cioè rendere compatibili individualità e socialità. È del tutto astratto e fuorviante pensare un’affermazione dell’individualità che prescinda dalla relazione con l’altro. Eppure, è questo quanto si continua a sostenere in gran parte della letteratura economica» Agire 5 • «La verità è che le relazioni interpersonali attivano meccanismi di trasmissione dell’informazione che la teoria della scelta razionale si preclude di prendere in considerazione […]. Non c’è dunque solo il vincolo di bilancio a limitare le scelte dell’individuo, ma anche il vincolo identitario, che però viene sistematicamente ignorato».Si deve arrivare a pensare un modello che riesca a tenere presente libertà di scelta e capacità relazionale Agire 6 • Una scienza economica relazionale ha necessità di fare spazio al principio di gratuità, vale a dire al principio del dono come reciprocità […]. Solo ciò che nasce da una motivazione intrinseca può essere veramente gratuito, perché davvero libero. In altri termini, solamente l’atto che promana da norme interiorizzate e non dal desiderio di conseguire qualche obiettivo specifico – fosse anche l’autogratificazione – può essere propriamente gratuito […]. Agire 6 bis • C’è un interesse superiore al fondo dell’azione gratuita: costruire la fraternità. Nelle nostre società, il dono è, in primo luogo, dono alla fraternità […]. Laddove l’organizzazione filantropica fa per gli altri, l’agire gratuito fa con gli altri Agire 7 • il senso della gratuità oggi è quello di aprire alla fraternità, di andare oltre la prossimità che si fonda sul rigetto immunologico dell’estraneo e del diverso. Mai si dimentichi, infatti, che ciò che erode il legame sociale non è il mercato di per sé, ma un mercato ridotto a solo scambio di equivalenti; non dunque il mercato civile ma quello “incivile” perché non edificato – come ben sapevano gli umanisti del XV secolo – sul principio di reciprocità Agire 8 • la società di mercato contemporanea ha sacrificato la fraternità alla libertà, e anche qui con un inganno, quello di prometterci una buona convivenza senza sofferenza e gratuità. Il risultato non è stato però l’eliminazione dalla vita comune della sofferenza e del dolore, ma piuttosto il loro moltiplicarsi. La società di mercato ha infatti dato vita a strutture creatrici di ferite, a meccanismi che escludono dal mercato e dalla politica – e dalle loro mediazioni – bambini e bambine, donne e uomini di tanti Paesi. Agire 9 • Questo grande inganno deve essere espiato e la ferita profonda alla fraternità universale deve essere curata, se vogliamo riappropriarci dell’umano e immaginare un futuro sostenibile […]. Solo un corpo a corpo con l’altro in carne e ossa e l’accettazione della ferita che questo combattimento può procurare possono ristabilire un nuovo legame sociale, una nuova fraternità che ancora non sappiamo intravedere. Agire 10 • Un ulteriore gradino verso una narrazione della vita dell’impresa che tenga conto dei risultati del presente lavoro è compiuto con l’analisi della stakeholder theory, il cui principale studioso è R. Edward Freeman Agire 11 • È un approccio manageriale piuttosto che teorico o filosofico, in quanto cerca di descrivere e prescrivere come devono agire i manager nelle varie situazioni in cui si trovano le imprese. I punti centrali di questa teoria possono essere così elencati: Agire 12 • E’ decisivo chiedersi quale sia lo scopo dell’impresa • Poi bisogna chiedersi quale sia la responsabilità dei manager verso i portatori d’interesse • Inoltre l’attenzione al profitto è il risultato piuttosto che la guida del processo di creazione del valore. Agire 13 • Tale approccio deriva, innanzitutto, da una rilettura profonda del capitalismo, che viene interpretato, in quest’ottica, come un sistema di cooperazione e collaborazione sociale, piuttosto che un sistema di competizione. Diventa, allora, decisivo l’obiettivo dell’impresa, definito come capacità di creare valore per tutti i portatori di interesse coinvolti dalla vita dell’impresa. Agire 14 • È un approccio che consente di mettere al centro le relazioni che la vita dell’impresa genera e fa crescere. Occorre tenere presente la vita di tutti coloro che toccano (o sono toccati da) la vita dell’impresa e occorre creare il Massimo valore possibile per i portatori di interesse Agire 15 • È importantissimo notare come l’obiettivo sia che tutti vincano in modo continuativo lungo il tempo. Ancora una volta si cerca di allargare la torta da dividere, senza l’ossessione e l’incubo del breve periodo Agire 16 Agire 17 • Come ha detto un CEO: «The only assets I manage go up and down the elevators everydays» Agire 18 • Le motivazioni umane • Le motivazioni intrinseche, la reciprocità non strumentale, gli spiazzamenti, i beni relazionali e la felicità sono faccende di gratuità, che sono tali proprio perché in esse poco, o nulla, è contrattabile Agire 19 • Gli attori coinvolti dalla vita dell’impresa potranno, così, essere sempre più spinti ad aderire ai valori e ai principi dell’organizzazione (cioè alla corporate identity) e a chiedere che l’organizzazione stessa sia sempre più decisa nel camminare sulla via dell’eticità. Il percorso etico dell’impresa può entrare a far parte della remunerazione non monetaria che l’impresa propone ai suoi dipendenti e ai suoi manager. Agire 20 • La condivisione di valori aziendali socialmente responsabili porta: • a un rafforzamento del senso di appartenenza dei membri e di identificazione nell’organizzazione; • a un’interiorizzazione dei valori e quindi a ridurre la probabilità di comportamenti opportunistici da parte dei singoli; • alla costruzione di un’immagine aziendale più coerente e quindi più credibile da parte degli stakeholder esterni Agire 21 • • • • • • • • Il personalismo aziendale: 1 L’esistenza incorporata 2 La comunicazione 3 La conversione intima 4 L’affrontare 5 Libertà sotto condizione 6 La dignità suprema 7 L’impegno Agire 22 • Il capitalismo, nelle sue forme diverse, in Europa è ormai privo di speranza e di inventiva, per quanto il capitalismo americano, ancora in fase di espansione, possa, intervenendo negli affari del vecchio mondo, concedergli una moratoria […]. L’uomo, che ha cominciato a divenire soggetto, sul piano politico, con la democrazia liberale, resta in genere oggetto sul piano della vita economica Agire 23 • Una sintesi • FSC • Amore laico libertà legalità giustizia democrazia • Fede laica pensare apertura a una realtà più grande di noi • Speranza laica ideali responsabilità • Tradotta con parole altre: fondamento; progresso; produttività Agire 24 • Casi aziendali • Fondamento: Indesit fondata su A. Merloni non può semplicemente licenziare • Progresso: Granarolo non può far chiudere Yomo • Produttività: Marco Palmieri: come innalzare la qualità della vita?