Il dibattito sulla PA Questioni di carattere generale Definizione della priorità dei bisogni (es. tagli alla spesa pubblica) Il ripensamento sulla definizione di bisogni pubblici o “meritevoli di assistenza pubblica” La valutazione degli effetti del disavanzo sullo sviluppo economico del Paese Riconsiderazione della “funzione riallocativa” della spesa pubblica Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 1 Il dibattito sulla PA Questioni di carattere particolare La quantità e la qualità reale e percepita dei servizi pubblici, ossia il loro “valore” Il sistema di “potere di influenza” consolidatosi attorno ai meccanismi della politica e delle scelte pubbliche I fenomeni di corruzione o più in generale di distacco di chi esercita una funzione pubblica dal sistema di valori prevalenti nella società Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 2 Gli elementi di novità. L’attenzione a: Principi e criteri economici, con una rivalutazione rispetto a quelli giuridici, politologici e sociologici Gestione degli interventi (attuazione delle politiche pubbliche) rispetto alla formulazione delle stesse (c.d. aziendalizzazione) Analisi e valutazione dei risultati ottenuti rispetto alla analisi delle condizioni che giustificano l’intervento pubblico Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 3 Un problema: il c.d. “istituzionalismo normativo” Si tende ad attribuire un valore deterministico alla norma giuridica. Partendo dall’ipotesi di relazioni causali tra assetti istituzionali e comportamenti si persegue il cambiamento modificando gli assetti, ossia mutando le norme Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 4 Il risultato: Una esplosione della produzione normativa La riduzione del problema delle Riforme al problema di formulazione di nuovi sistemi di norme Una sovrapposizione di norme non coerenti tra loro e che spesso rimangono lettera morta Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 5 In realtà Le regole e gli assetti istituzionali sono solo una delle determinanti dei comportamenti reali ed i sistemi aziendali non possono essere governati con logica deterministica La PA di fatto può disapplicare le norme se queste sono in contraddizione con il “principio di realtà”… Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 6 Gli assetti istituzionali Il buon funzionamento della PA è comunque legato agli assetti istituzionali, su due livelli: Sistema politico-istituzionale generale (architettura dello Stato) Singolo ente Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 7 Le scelte di fondo: centralismo o decentramento rapporti tra amministrazione attiva e controlli sistema di rappresentanza ed elettorale estensione dell’intervento pubblico Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 8 E per il singolo ente: gli interessi a cui è rivolta l’azione amministrativa dell’Ente (es. il Comune) la distribuzione dei poteri tra organi elettivi-rappresentativi (Consiglio), elettivi-amministrativi (Sindaco), dirigenti il sistema dei rapporti con il personale, che condiziona l’elasticità dell’ente Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 9 Il contributo dell’economia aziendale Spiegazione dei fattori che determinano comportamenti diversi di fronte alle medesime regole e condizioni di ordine generale Sottoposizione dei principi e dei criteri alla verifica della misurazione attraverso il c.d. valore “oggettivato” Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 10 Le caratteristiche della gestione Cosa produce la pubblica amministrazione? Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 11 I “prodotti” della P.A. emanazione di leggi ed atti amministrativi beni collettivi (es. sicurezza) beni divisibili ed a consumo individuale (es. sanità) trasferimenti finanziari emanazione di indirizzi, programmi e politiche Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 12 Dalla varietà dei prodotti consegue eterogeneità di: Natura operativa dell’attività Tipologie di professionalità richieste Modalità di organizzazione del lavoro Criteri di valutazione della attività Sistemi operativi ossia “sistemi delle regole” tramite cui svolgere l’attività Ma in Italia ha prevalso una concezione unitaria di amministrazione pubblica… Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 13 Assenza del fattore prezzo… Questo fa venire meno i più tipici strumenti di valutazione gestionale: la reazione della domanda il reddito Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 14 In una situazione di normale competizione ed in presenza di prezzi il mercato è un giudice che valuta l’efficacia e l’efficienza aziendale e formula il suo voto: il Reddito Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 15 Le conseguenze: il miglioramento dei servizi, che attrarrebbe maggiori volumi di domanda non si traducono in miglioramenti sul piano economico la valutazione dei risultati molto spesso non si presta ad una misurazione obiettiva e rende inefficaci i meccanismi di autoselezione della domanda Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 16 Bisogna distinguere: recuperi di efficienza che comportano riduzione dei costi con effetti di bilancio positivi recuperi di efficienza che si traducono in un miglioramento dei servizi ma non in riduzione dei costi recuperi di efficienza che spostano quote di domanda da un ente pubblico all’altro con un bilancio netto variabile Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 17 Da queste caratteristiche… … nasce l’esigenza di una formalizzazione della attività amministrativa… … che deve svolgersi secondo schemi predeterminati e trasparenti, in modo da evitare l’uso distorto dei poteri Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 18 Le conseguenze Attenzione all’atto formale ed alla decisione ma non ai risultati Tutela dei diritti e degli interessi affidata alla correttezza formale degli atti e non alla qualità delle decisioni Si tutelano gli interessi “esterni” ma non le condizioni di funzionalità dell’azienda Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 19 In sostanza L’idea di amministrazione pubblica come sistema di poteri sovraordinati (modello istituzionale) e non come sistema finalizzato a produrre servizi (modello aziendale) porta a regole di funzionamento per le quali è debole lo stimolo verso obiettivi di funzionalità e di efficiente impiego delle risorse Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 20 I rapporti tra poteri funzione-potere di definizione degli obiettivi e quello dell’attività di governo degli stessi funzione-potere di definizione del governo degli obiettivi e di gestione delle modalità di realizzarli funzione-potere di amministrazione nel suo complesso e di controllo del suo esercizio Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 21 Il potere di amministrare: i rapporti tra eletti e sindaco Delega indiretta: la popolazione delega tramite elezione i propri rappresentanti negli “organi elettivi”; questi a loro volta nominano gli “amministratori” (es. Parlamento) Delega diretta: la popolazione elegge i propri rappresentanti negli organi legislativi e di indirizzo ed attribuisce direttamente il potere di amministrare (es. Comune e Provincia) Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 22 Il potere di amministrare Delega indiretta: La nomina degli amministratori è più influenzata dalle esigenze di equilibri politici (passano in subordine le competenze e le capacità tecniche) Gli amministratori, titolari di un potere delegato dagli organi elettivi, possono incontrare maggiori vincoli ad assumere decisioni razionali e tecnicamente corrette Delega diretta Gli amministratori, titolari di un potere attribuito loro dai cittadini possono assumere con maggiore libertà le loro scelte pur dovendo comunque confrontarsi con gli organi elettivi Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 23 Il potere di gestione: i rapporti tra sindaco e dirigenti Deliberazione formale: ogni decisione che impegna l’Ente nei confronti di terzi deve essere assunta dagli organi elettivi (principio di preminenza degli obiettivi) Autonomia della dirigenza: si distinguono le decisioni “politiche” di indirizzo e di controllo da quelle amministrative in senso stretto, di competenza della dirigenza Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 24 Cosa succede nei nostri EE.LL. ha prevalso il primo orientamento fino alle riforme attuate con la L. 142/90 e con la L. 29/93. Si è cambiato perché il primo criterio: Favorisce l’interferenza dei politici sullo svolgimento dell’attività amministrativa Permette alla burocrazia di condizionare il confronto e la scelta degli obiettivi Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 25 Infatti: La permeabilità dell’amministrazione alla politica ha portato ad esaltarne gli aspetti negativi, come dare spazio all’affinità ideologica ed alle scelte di clientela La pubblica amministrazione ha subito di riflesso la crisi di legittimità e di credibilità del “sistema di consenso politico” vista la loro sostanziale identificazione Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 26 In sostanza la rappresentanza politica è sottoposta alla verifica del consenso il potere di amministrazione è autoreferenziale ed è collegabile più al permanere del consenso che non al buon operare amministrativo così l’amministrazione tende a diventare strumento del consenso (assunzioni clientelari, ecc.) Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 27 Un equilibrio difficile, poiché: i beni prodotti non vengono scambiati tramite meccanismi di mercato l’equilibrio economico può essere mantenuto d’imperio (aumento imposizione, raccolta prestiti a condizioni privilegiate) il disequilibrio non comporta la dissoluzione dell’ente gli effetti delle scelte errate possono essere trasferite sul futuro a svantaggio dei successivi amministratori e cittadini Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 28 …da qui la “privatizzazione” trasferimento al controllo di soggetti economici privati di attività economiche prima in mano pubblica introduzione di metodi di razionalità economica e di criteri gestionali idonei al perseguimento dell’efficienza negli enti pubblici Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 29 Ricordiamoci però che le nazionalizzazioni in Italia ed altrove sono nate per far fronte ai fallimenti del mercato… Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 30 I rapporti tra attività di amministazione di controllo ferma restando l’autonomia dell’ente è chiaro che è necessaria la presenza di una serie di controlli sulla sua attività accanto ai controlli dei carattere generale (procura della repubblica, ecc.) vi sono degli organi di controllo particolari che operano sulla PA: Corte dei Conti e Collegio dei Revisiori Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 31 La Corte dei Conti È il principale organo di controllo dell’attività dello Stato. Esercita infatti un controllo Preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e un controllo successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito. Il controllo di legittimità è finalizzato alla verifica del rispetto delle norme giuridiche, prescindendo da qualsiasi implicazione di natura finanziaria. Il controllo finanziario è finalizzato a verificare se i provvedimenti di carattere economico finanziario abbiano o meno violato la normativa di bilancio predisponendo che superino somme stanziate Prof. Giovanni Bronzetti - spese Programmazione e controllole delle amministrazioni pubbliche 32 La nascita Istituita con la legge 14 agosto 1862, n. 800, per vigilare sulle amministrazioni dello Stato, così da prevenire ed impedire sperperi e cattive gestioni Finalità: accrescere la trasparenza dell'amministrazione, assicurare la corretta gestione delle pubbliche risorse, elevare la qualità dei servizi che l'amministrazione rende ai cittadini Assume la veste di una "magistratura“ Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 33 La riforma del 1994: 1. Controllo preventivo limitato: il controllo preventivo di legittimità è limitato e concentrato sugli atti fondamentali del Governo (e non più su tutti gli atti dell'amministrazione: cinque milioni prima della riforma); 2. Rafforzamento del controllo successivo sulla gestione: potenziato e generalizzato a tutte le amministrazioni, è svolto sulla base di appositi programmi elaborati dalla Corte dei conti, che riferisce al Parlamento nazionale ed ai Consigli regionali sull'esito dei controlli eseguiti; 3. Analisi del sistema di controllo interno viene attribuito alla Corte dei conti il compito di verificare la funzionalità dei controlli interni all'amministrazione. Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 34 Le funzioni a livello locale L’azione della Corte dei Conti a livello territoriale (regioni e enti locali) 1) Controllo sulla gestione 2) Verificare la presenza di danni economici La conte dei conti sugli enti territoriali è una Magistratura, evita le appropriazioni indebite. Negli ultimi anni il controllo della Corte dei Conte sul piano territoriale è molto cresciuto poiché meno è venuto l’intervento del CORECO (comitato regionale di controllo) NB Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 35 Un ruolo crescente CORTE DEI CONTI L’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. (G.U. del 10 giugno 2003, n. 132) all’art. 7 (attuazione dell’art. 118 della Costituzione in materia di esercizio delle funzioni amministrative), comma 7 prevede che: - La Corte dei conti, ai fini del coordinamento della finanza pubblica, verifica il rispetto degli equilibri di bilancio da parte di Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni, in relazione al patto di stabilità interno ed ai vincoli derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. - Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti verificano, nel rispetto della natura collaborativa del controllo sulla gestione, il perseguimento degli obiettivi posti dalle leggi statali o regionali di principio e di programma, secondo la rispettiva competenza, nonché la sana gestione finanziaria degli enti locali il funzionamento dei controlli interni e riferiscono sugli esiti delle verifiche esclusivamente ai consigli degli enti controllati. Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 36 Un ruolo crescente CORTE DEI CONTI L’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. (G.U. del 10 giugno 2003, n. 132) all’art. 7(attuazione dell’art. 118 della Costituzione in materia di esercizio delle funzioni amministrative), Comma 8 prevede che: - Le Regioni possono richiedere ulteriori forme di collaborazione alle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti ai fini della regolare gestione finanziaria e dell'efficienza ed efficacia dell'azione amministrativa, nonché pareri in materia di contabilità pubblica. Analoghe richieste possono essere formulate, di norma tramite il Consiglio delle autonomie locali, se istituito, anche da Comuni, Province e Città metropolitane. Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 37 Art. 234 Il collegio dei revisori Organo di revisione economico-finanziario “I consigli comunali, provinciali e delle città metropolitane eleggono con voto limitato a due componenti, un collegio di revisori composto da tre membri” Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 38 La composizione: i 3 membri Art. 234 uno tra gli iscritti al registro dei revisori contabili, il quale svolge le funzioni di presidente del collegio; uno tra gli iscritti nell'albo dei dottori commercialisti; uno tra gli iscritti nell'albo dei ragionieri. Nei piccoli Comuni un solo revisore Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 39 Le funzioni Obbligatorie … con il Consiglio Collaborazione Pareri sul bilancio e relative variazioni Vigilanza sulla attività dell’ente Verifiche di cassa Rilievi e referti su gravi irregolarità Relazioni… …ed eventuali Eventuali funzioni aggiuntive: lo statuto può prevedere ampliamenti delle funzioni affidate ai revisori Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 40 Le funzioni obbligatorie attività di collaborazione con l'organo consiliare secondo le disposizioni dello statuto e del regolamento; emissione di pareri sulla proposta di bilancio di previsione e dei documenti allegati e sulle variazioni di bilancio. vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria, fiscale ed economica della gestione dell’Ente, nonché sull’attività contrattuale e di amministrazione dei beni predisposizione relazione sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto della gestione e sullo schema di rendiconto referti su gravi irregolarità di gestione, all'organo consiliare, con contestuale denuncia ai competenti organi giurisdizionali ove si configurino ipotesi di responsabilità; verifiche di cassa relazione al rendiconto Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 41 Il controllo del Collegio L’art. 239 del TUEL elenca le funzioni di controllo dell’organo di revisione, le quali possono essere suddivise principalmente in: controllo di legittimità, con riferimento alla vigilanza (preventiva e consuntiva) sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione controllo di merito, con riguardo soprattutto all’attività di collaborazione con il consiglio Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 42 Controllo e valutazione. Negli enti locali Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 43 Approccio giuridico Approccio manageriale Rispondenza degli atti e delle procedure Responsabilizzazione sui risultati conseguiti attraverso una economica alla norma, legittimità dell’azione gestione delle risorse DIFFERENZE ASPETTI DI DIFFERENZIAZIONE CONTROLLO BUROCRATICO CONTROLLO MANAGERIALE Contesto istituzionale Ente locale parte del sistema sociale politico organizzato Ente locale come sistema aziendale Legittimazione p.a. Strumento dello stato Capacità di produrre risultati Premi-punizioni Punisce chi non segue la norma Premia chi raggiunge risultati Tipo di responsabilizzazione Orientamento: prevenzione e repressione Orientato: guida e incentivazione Criteri Correttezza formale, legalità Eff.- effic.- economicità Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 44 Controlli Esterni ed Interni CONTROLLI ESTERNI CONTROLLI INTERNI DATI DATI FORMALI RILEVATI ATTRAVERSO CRITERI DEFINITI PER LEGGE SOSTANZIALI Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 45 I CONTROLLI INTERNI Accanto ai controlli esterni vi devono essere nella p.a. dei controlli interni e precisamente (D.lgs.286/99- art. 147/Tuel) 1. controlli di regolarità amministrativa e contabile 2. controllo di gestione 3. valutazione della dirigenza 4. controllo strategico Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 46 D.Lgs. 286/99 ”Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi… “ Prevede una quadripartizione del sistema dei controlli interni (abrogando l’art. 20 del DL.gs 29/93) Separa la valutazione dei responsabili apicali da quella del resto della dirigenza Supera la sovrapposizione tra funzioni di controllo gestionale e funzioni di valutazione della dirigenza (collocando il CdG in staff ai dirigenti di vertice e non più agli organi politici) Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 47 DL.gs 286/99 …all’articolo 1 scompone la figura unitaria del controllo interno prevista dall’art. 20 del D.Lgs 29/93 in: 1 Controllo di regolarità amministrativa e contabile 3 2 Controllo di gestione Valutazione della dirigenza 4 Valutazione e controllo strategico Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 48 1 Controllo di regolarità amministrativa e contabile Garantisce la legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa E’ svolto dagli organi appositamente previsti dalle disposizioni vigenti nei diversi comparti del sistema amministrativo (collegi di revisione, uffici ragioneria) Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle di amministrazioni pubbliche 49 2 Controllo di gestione Verifica l’efficacia, l’efficienza e l’economicità dell’azione amministrativa al fine di ottimizzare mediante tempestivi interventi di correzione il rapporto tra costi e risultati. Supporta la funzione dirigenziale, poiché spetta al dirigente, e non all’organo di vertice, istituire e disciplinare strutture deputate a valutare l’andamento e i risultati Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni dell’attività gestionale di sua pertinenza pubbliche 50 3 Valutazione della dirigenza Verifica in coerenza alle disposizioni previste in materia di contratti collettivi nazionali di lavoro le prestazioni (ossia i risultati) dei dirigenti, nonché i comportamenti relativi allo sviluppo delle risorse professionali, umane e organizzative ad essi assegnate (competenze organizzative) Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 51 4 Valutazione e controllo strategico Verifica, a preventivo e a consuntivo, la coerenza tra le missioni dell’amministrazione, gli obiettivi (stabiliti dall’organo di direzione politica o amministrativa), le scelte operative (fatte dal dirigente) e la ripartizione delle risorse umane, materiali e finanziarie La struttura del controllo strategico è costituita e riceve direttive dall’organo Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni di vertice, al quale risponde e riferisce pubbliche 52 I principi del 286/99 I controlli di regolarità amministrativa e contabile competono esclusivamente alle strutture a ciò specificatamente deputate Il controllo di gestione e la valutazione dei dirigenti sono svolte da strutture distinte La struttura alla quale compete il controllo strategico risponde direttamente all’organo di indirizzo politico amministrativo Le varie funzioni di controllo devono essere concepite in modo integrato pur dovendo essere operativamente attribuite a differenti strutture (teoria sistemica) Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 53 Quale accezione di “controllo” ? contrôle Ispezione, verifica della regolarità dell'esercizio di una funzione control Governo, guida, direzione Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 54 Controlli interni “ispettivi”: verifiche di regolarità amministrativa e contabile Controlli interni “collaborativi”: rappresentati dalle restanti tipologie di controllo CONTROLLI ISPETTIVI Controllo di regolarità amministrativa e contabile Ufficio ragioneria Revisori dei conti CONTROLLI COLLABORATIVI Controllo di gestione Controllo strategico Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche Valutazione dei dirigenti 55 Sistema di valutazione Insieme completo di metodologie, strumentazioni e processi di valutazione che riducono la soggettività individuale Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 56 IL SISTEMA DI VALUTAZIONE permette di valutare in modo: esplicito sistematico formalizzato con criteri omogenei e oggettivi Piuttosto che implicito occasionale casuale con criteri disomogenei Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controlloalla delle amministrazioni affidati discrezione dei singoli pubbliche 57 La Valutazione dei Risultati Il SISTEMA DI VALUTAZIONE permette di: • Valutare “cosa” e “come”; •Valorizzare i diversi ruoli; • Valorizzare le criticità dei diversi obiettivi; •Migliorare i processi dell’ente Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 58 IL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto delle valutazioni: posizioni Risultati attesi dal ruolo prestazioni Risultati conseguiti dalla persona potenziale Risultati raggiungibili dalla persona Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 59 …la valutazione dei risultati MbO Management by objectives Direzione per obiettivi riguarda i risultati e il grado di conseguimento degli obiettivi si fonda su sistemi di programmazione e controllo Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 60 …la valutazione dei risultati Obiettivi dovranno essere: - Misurabili con criteri per determinare il loro livello di raggiungimento - Specifici essere spiegati in termini di azioni concrete da intraprendere - Raggiungibili e realistici essere sfidanti ma di possibile raggiungimento altrimenti possono rappresentare elemento demotivante - Definiti nel tempo la definizione del tempo necessario per realizzare l’obiettivo è, infatti,Bronzetti elemento indispensabile Prof. Giovanni - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 61 La Valutazione dei Risultati Le finalità : Migliorare la gestione dell’ente Diffondere la cultura del risultato Lavorare per obiettivi Valorizzare le risorse umane Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 62 La Valutazione dei Risultati Prerequisiti: forte volontà dei vertici convinzione dei dirigenti che il tempo speso per l’MbO “è ben speso” un sistema di programmazione che indichi con chiarezza gli obiettivi e la strada da seguire un sistema di controllo che consenta la misurazione dei parametri significativi della Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni gestione pubbliche 63 La Valutazione dei Risultati Elementi di criticità: difficoltà a definire i tempi degli obiettivi mancata quantificazione del budget prevalente orientamento al passato Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 64 La Valutazione dei Risultati Vantaggi e risultati: Apprendimento di nuove tecniche manageriali (MbO) Coordinamento intersettoriale Comunicazione tra organi politici e tecnici Responsabilizzazione dei soggetti coinvolti Chiarezza nelle linee strategiche e negli obiettivi Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni pubbliche 65 Per concludere… Caratteristiche del processo di valutazione Tiene particolarmente conto dei risultati dell’attività Ha periodicità annuale E’ ispirata ai principi di diretta conoscenza dell’attività del valutato da parte del valutatore di 1ª istanza E’ ispirata ai principi dell’approvazione o verifica della valutazione da parte del valutatore di 2 ª istanza E’ ispirata ai principi della partecipazione al Prof. Giovanni Bronzetti - Programmazione e controllo delle amministrazioni procedimento da parte pubblichedel valutato 66