Lezione 3 – Tassazione del risparmio e degli
investimenti in economia chiusa e aperta
Tassazione e mercati finanziari
Silvia Giannini
[email protected]
Laurea Specialistica
Corso di laurea in Direzione aziendale
14 novembre 2005- 19 dicembre 2004
30 ore – 5 crediti
Effetti sul risparmio e sugli investimenti
di una imposta sui redditi di capitale (economia
chiusa)
r
S
(rl-rn)/ rn =
cuneo fiscale %
rl=MPC
r0
Cuneo
fiscale
rn =MRS
I
I1
I0
S,I
(NB ipotesi che il risparmio sia canalizzato solo nell’acquisto di beni capitali)
Cuneo fiscale sul risparmio e sugli investimenti
Imprese
Risparmiatore
Tassazione dei profitti
Finanziamento con capitale proprio:
• Dividendi
• Pulsvalenze
Si pone il problema di doppia tassazione
degli utili di impresa
Finanziamento con debito:
• Interessi
Non si pone il problema di doppia tassazione
perché i profitti tassabili sono al netto
interessi passivi
Cuneo di imposta sugli
investimenti: rl -r
Cuneo di imposta sul risparmio:
r-rn
Tassazione del risparmio e degli
investimenti
• In economia chiusa sia che si tassi il risparmio,
sia che si tassino gli investimenti, un’imposta sul
reddito di capitale:
– introduce un cuneo tra rendimenti lordi
(sull’investimento) e netti (sul risparmiatore)
– riduce S e I
• Nel caso della tassazione del risparmio si può
annullare questo cuneo con ET (CFT o PPT).
• Nel caso degli investimenti il ragionamento è
analogo, ma un po’ più complesso.
Tassazione degli investimenti
(in beni capitali)
• Che forme di tassazione societaria? (soggetto che
investe)
• Sia CIT che ET prefigurano nelle loro forme pure
sistemi di imposizione neutrale della tassazione
dei redditi delle società
• I sistemi concretamente adottati anche in questo
caso si differenziano da questi benchmark di
neutralità e introducono distorsioni
Tassazione degli investimenti
(in beni capitali)
• Profitto: P = R-C-AM-IP
– R=ricavi =F(K,L)
– C= costi di esercizio (per beni intermedi e del
lavoro)= 0, per ipotesi
– AM= ammortamenti =dK (d “vero”
ammortamento economico)
– IP = interessi passivi= rK
P = F(K,L)-dK-rK
– Ipotesi finanziamento con debito (costo del
capitale deducibile)
Scelte di investimento in assenza di
tassazione
 P = F(K,L)-dK-rK
• Max P (derivata prima =0)
P
 F d  r  0
K
K
• FK =d + r
• Impresa investe fino al punto in cui FK = UCK (user cost of
capital per un investimento di valore unitario q=1)
• FK = UCK = d + r
• L’impresa investe fino al punto cui il valore della produttività
marginale del capitale uguaglia il costo d’uso del capitale
(ammortamento e costo finanziario)
Scelte di investimento in presenza di
tassazione: CIT
 P N= F(K,L)-dK-rK –T
 T= t(F(K,L)-dK-rK)
 P N = (F(K,L)-dK-rK)(1-t)
Si deduce il costo finanziario e il costo di ammortamento economico
• Max P N (derivata prima =0)
• FK (1-t) =(d + r )(1-t)
• I ricavi sono tassati allo stessa aliquota a cui i costi sono
deducibili
• L’imposta è neutrale:
• FK = UCK = d + r
• NB: si tassano solo extra-profitti (profitti in eccesso al
rendimento”normale”, che rappresenta il costo opportunità
dell’investimento: FK - d  r)
Scelte di investimento in presenza di
tassazione: CFT
 P N= F(K,L)-dK-rK –T
 T= t(F(K,L)-I) = tF(K,L)-tI
Gli interessi passivi non sono deducibili, mentre gli investimenti
sono deducibili immediatamente (ne tengo conto dopo)
 P N = F(K,L)(1-t)-dK –rK
• FK (1-t) =d + r
Ma il prezzo del bene capitale si è ridotto di tI, posto che posso
integralmente dedurre la spesa di investimento dall’imponibile.
Sicchè devo rapportare FK (1-t) a (1-t)
• FK (1-t)/(1-t) =d + r
• FK = UCK = d + r
• NB: si tassano anche in questo caso solo gli extra-profitti
(profitti in eccesso al rendimento”normale”, che rappresenta il
costo opportunità dell’investimento: FK - d  r)
Imposte neutrali e imposte distorsive (1)
• L’imposta societaria può essere congegnata in modo da non
produrre alcun cuneo tra rendimenti lordi e netti
sull’investimento, in modo cioè da essere neutrale rispetto alle
decisioni di investimento.
• Sia CIT che CFT nelle loro forme pure consentono questo
risultato:
 La CIT perché deduce il costo finanziario del capitale e il vero
ammortamento economico
 La CFT perché consente la deducibilità immediata delle spese di
investimento (lo stato diventa un partner dell’impresa e così come
concorre ai costi dell’investimento, nella stessa percentuale, determinata
dall’aliquota di imposta, beneficia del rendimento)
• Vi sono altri schemi neutrali …
• Solitamente i sistemi concretamente adottati si differenziano
da questi schemi neutrali e distorcono (disincentivano o
incentivano) le scelte di impresa.
Imposte neutrali e imposte distorsive (2)
• Se il costo del finanziamento è deducibile (come è il caso
usualmente degli interessi passivi) e:
• l’ammortamento a fini fiscali è uguale al vero ammortamento
economico, il sistema è neutrale
• l’ammortamento fiscale supera il vero ammortamento
economico (es. ammortamenti anticipati), vi è di fatto un
incentivo agli investimenti (cuneo di imposta negativo)
• l’ammortamento fiscale è inferiore a quello economico il
cuneo di imposta è positivo
• Se il costo del finanziamento non è deducibile (come è
solitamente il caso se il finanziamento è con capitale proprio)
• si ha neutralità solo se si consente l’immediata deducibilità
dell’investimento (ammortamento istantaneo).
• in caso contrario (non piena deducibilità degli investimenti) si
ha cuneo di imposta positivo
Imposte neutrali e imposte distorsive (3)
• Nel caso italiano, come in molti altri paesi, gli interessi
passivi sono deducibili, mentre non lo è il costo del capitale
proprio (costo che va inteso come costo-opportunità e che
andrebbe pertanto imputato, perché a differenza degli interessi
passivi non è a bilancio).
• Poiché a volte (è il caso dell’Italia) ciò si accompagna ad
ammortamenti fiscali maggiori di quelli economici ne
deriva che un investimento finanziato con debito è di fatto
sussidiato (il cuneo è negativo), mentre il cuneo di imposta è
positivo, nel caso di finanziamento con capitale proprio.
• In realtà… in Italia vi sono state molte modifiche nel tempo.
• Vedi figura successiva: costo del capitale, ipotizzando r=5%,
tasso inflazione 2%
Il costo del capitale in Italia per fonte di finanziamento
(tasso di interesse: 5%; tasso di inflazione: 2%)
12.0%
Retained earnings
Debt
New Equity
10.0%
8.0%
6.0%
4.0%
2.0%
0.0%
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
1992
1991
1990
Imposte neutrali e imposte distorsive (4)
• I sistemi concretamente adottati distorcono solitamente le scelte di
investimento, ma ancor più quelle di finanziamento.
• Dibattito (crescente e rinnovato interesse) per riformare i sistemi di
imposizione adottati in modo da renderli neutrali rispetto sia alle scelte
di investimento, sia a quelle di finanziamento.
• Esempi:
• Belgio dal 2006: introdurrà una deduzione per il costo opportunità del
capitale proprio (calcolata applicando un tasso di interesse di mercato al
capitale proprio presso l’impresa).
• Paesi Nordici: sistemi di dual income tax e soprattutto Riforma
Norvegese dal 2006
• USA: Report of the President’s Advisory Panel on Federal Tax Reform
Simple, Fair and Pro-Growth: Proposals to fix America’s tax system
(novembre 2005): propone una Cash Flow Tax
• Sistemi Belgio e Usa neutrali anche (prescindendo da imposte personali
sui redditi di capitale) rispetto alle scelte di investimento, la DIT Nordica è
neutrale rispetto alle scelte finanziarie (tassa il rendimento normale in
capo alla società). Per un giudizio definitivo occorre guardare all’intero
sistema di tassazione: societaria e personale e occorre guardare a
economia aperta
Principi di tassazione internazionale dei
redditi di capitale: principio di residenza
• Principio di residenza: i redditi percepiti all’estero sono
tassati nel paese di residenza del percettore, alla stessa
aliquota a cui sono tassati i redditi di origine interna
• rH (1-tH) =rF (1-tH)
• rH=rF=r
• Si uguagliano i rendimenti lordi: è rispettata la Capital
export neutrality (CEN)
• La CEN garantisce una efficiente allocazione
internazionale dello stock di capitale (il capitale va dove
è più produttivo e non dove è meno tassato)
• Perché si realizzi è necessario poter accertare i redditi
esteri
Principi di tassazione internazionale dei
redditi di capitale: principio di fonte
• Principio di fonte: i redditi esteri sono tassati solo nel paese
fonte (esenzione nel paese di residenza)
• rH (1-tH) =rF (1-tF)
• Si uguagliano i rendimenti netti: è rispettata la Capital
import neutrality (CIN)
• La CIN garantisce che un’efficiente allocazione
internazionale del risparmio
• Ma i capitali tendono a muoversi dove le aliquote sono più
basse: c’è incentivo alla concorrenza fiscale
• In presenza di aliquote diverse, il rendimento lordo è
diverso e la CEN è violata (non c’è una allocazione efficiente
del capitale)
Principi di tassazione internazionale dei
redditi di capitale: conclusioni (1)
• Solo se le aliquote di imposta sono uguali (tH = tF) sono
contemporaneamente rispettate la CEN e la CIN
• In assenza di armonizzazione delle aliquote fra paesi:
– il rispetto della CEN è ritenuto preferibile al rispetto della
CIN per i redditi delle attività finanziarie:
• le distorsioni nell’allocazione del flusso di risparmio
internazionale (che si ha quando si applica il principio di
residenza e sono diversi i rendimenti netti nei diversi paesi)
sono ritenute meno importanti (meno penalizzanti in termini
di benessere) delle distorsioni nell’allocazione dello stock di
capitale;
• l’applicazione del principio di residenza (CEN) è coerente
con il principio di equità orizzontale;
• deve però essere possibile accertare i redditi derivanti da
investimenti di portafoglio esteri!
Principi di tassazione internazionale dei
redditi di capitale: conclusioni (2)
• Per la tassazione degli investimenti sono importanti sia
la CIN sia la CEN.
– La CIN garantisce che imprese di nazionalità diversa
siano tassate in modo uguale quando operano su uno
stesso mercato;
– la CEN garantisce che la tassazione sia la medesima su
un investimento di fonte interna e su uno di fonte estera.
• I sistemi dovrebbero essere armonizzati!
• Sarebbe dunque più importante armonizzare la
tassazione societaria (tassazione dei profitti) piuttosto
che armonizzare la tassazione dei redditi delle attività
finanziarie.
Principi di tassazione internazionale dei
redditi di capitale: la realtà (1)
Nella realtà solitamente:
• Si applicano sistemi misti. Esempio:
–
–
–
–
tassazione nel paese fonte,
tassazione nel paese di residenza,
credito per le imposte pagate all’estero
il credito è solitamente limitato alle imposte interne dovute su
quel reddito estero (per evitare di dare un rimborso per imposte
pagate all’estero).
• Se l’aliquota interna è superiore a quella estera, il risultato è
uguale a quello che si avrebbe con principio puro di residenza
(senza alcuna tassazione alla fonte). E’ però diversa la ripartizione
del gettito fra gli stati
• Se l’aliquota interna è inferiore a quella estera, non si dà
rimborso e l’aliquota rilevante resta quella estera, come nel caso
di applicazione del principio di fonte.
Principi di tassazione internazionale dei
redditi di capitale: la realtà (2)
Nella realtà solitamente:
• Si applicano sistemi diversi per redditi attività finanziarie
e di impresa (investimenti di portafoglio e diretti)
• Tendenze:
– Tassazione in base al principio di residenza dei redditi
derivanti da investimenti di portafoglio esteri (i frutti del
risparmio allocato all’estero da parte di un investitore-persona
fisica). Soprattutto non si tassano i redditi dei non residenti. La
capacità di tassare i redditi esteri dei residenti dipende dalle
possibilità di accertamento.
– Tassazione con il principio di fonte dei redditi derivanti da
investimenti diretti (una sussidiaria estera di una madre
residente è tassata nel paese estero e i redditi sono esenti nel
paese di residenza della madre; Direttiva UE madri-figlie
lascia in realtà opzione fra credito ed esenzione…)
Tassazione del risparmio in economia (piccola)
aperta: paese importatore di capitali: tassazione del
risparmio in base al principio di residenza
r
S’
S
Importazioni di
capitali
r*
I
S1
S0
I0
S, I
Tassazione del risparmio in economia (piccola) aperta
• Il risparmio interno si riduce (vi è distorsione nelle scelte di
risparmio, legata alla tassazione dei redditi di capitale)
• Gli investimenti non si riducono
• Aumentano infatti le importazioni di capitali dall’estero
HP restrittive:
– Capitali perfettamente mobili
– Possibilità di accertare i redditi da capitale (interni ed esteri):
piena applicazione del principio di residenza
• Se invece di tassare il risparmio (in base al principio di
residenza), si tassassero gli investimenti (in base al principio
di fonte) l’effetto sarebbe molto diverso (diminuirebbero gli
investimenti e le importazioni di capitale).
• A differenza economia chiusa, in economia aperta non è la
stessa cosa tassare il risparmio o gli investimenti.
Tassazione degli investimenti in economia
(piccola) aperta (principio di fonte)
r
S
Importazioni di
capitali
rl
r*
I
I’
S0
I1
I0
S, I
Tassazione degli investimenti in economia (piccola)
aperta
• Il risparmio interno non si riduce, ma si riducono
gli investimenti
• La tassazione alla fonte con aliquote diverse
dei profitti può provocare.
– Inefficiente allocazione del capitale (il capitale va
dove è meno tassato invece di dove è più produttivo)
– Concorrenza fiscale per attrarre investimenti esteri
– Un indicatore di questa concorrenza fiscale è l’aliquota
legale
– L’aliquota legale di imposizione societaria è calata
notevolmente e la tendenza non sembra arrestarsi…
Aliquote legali (complessive) di imposizione
societaria)
60
55
50
45
40
35
30
25
20
15
10
1994
1996
1998
Italia
2000
Media 15
2002
2004
Media nuovi 8
2006
Riferimenti bibliografici addizionali
• R. Artoni, Lezioni di Scienza delle finanze, Il Mulino, 2003,
capp. 6 e 7.
• P.M.Panteghini, La tassazione delle società, Il Mulino,
Bologna, 2005
• Report of the President’s Advisory Panel on Federal Tax
Reform, Simple, Fair and Pro-Growth: Proposals to fix
Americ’s Tax System, November 2005,
http://www.taxreformpanel.gov/index.shtml
• M.F.Ambrosanio, Tassazione internazionale del capitale, in
Ambrosanio et al., Lezioni di teoria delle imposte, Etas Libri,
1997
• S. Giannini, Imposte e finanziamento delle imprese, Il
Mulino, Bologna, 1989
• S. Giannini, Imposte e mercato internazionale dei capitali, Il
Mulino, Bologna, 1994
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