Il metodo osservativo
nei contesti formativi/2
Docimologia
A.A. 2010/2011
Dott.ssa Francesca Molinaro
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Olmetti, Peja, D., Il metodo
osservativo nei contesti formativi,
Monolite, Roma, 2009
Cap. V, Gli strumenti dell’osservazione, pp. 43-49
Cap VI, Le fasi dell’osservazione, pp. 51-55
Dott.ssa Francesca Molinaro
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Vedere
Fatto naturale
Osservare
Fatto culturale
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Dal dizionario
Vedere: percepire con gli occhi la realtà
concreta, trovarsi in un determinato
luogo, essere testimone di un particolare
evento.
 Osservare: guardare, esaminare,
considerare con cura.

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L’Osservazione è
Una delle principali forme di approccio alla
conoscenza
MA
non esiste una stretta
corrispondenza
tra fatti e conoscenze
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Quindi l’osservazione è
Un processo mirato alla comprensione
delle caratteristiche
che denotano
i fatti per collocarli in una rete di senso.
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Difficoltà


Per quanto riguarda lo studio sul comportamento
umano, l’assunto dell’obiettività dell’osservazione deve
fare i conti con la difficoltà di stabilire i confini netti e
precisi tra chi osserva e chi è osservato.
Anche se nell’osservazione controllata osservatore e
osservato mai coincidono tuttavia l’atto di osservare
può modificare o alterare in modo incontrollabile il
comportamento dell'osservato per il semplice fatto che
egli sa di essere osservato.
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A che pro?
L’OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO INFANTILE NON
È UTILIZZABILE SOLTANTO NELL’AMBITO DELLA RICERCA
MA ANCHE NEI CONTESTI EDUCATIVI.
NELLA SCUOLA L’OSSERVAZIONE SERVE AGLI INSEGNANTI
PER CONOSCERE IN MODO INDIVIDUALIZZATO GLI ALLIEVI
E PER VERIFICARE L’EFFICACIA DEL PROPRIO
INSEGNAMENTO:
NEI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER LA PRIMA
INFANZIA L’OSSERVAZIONE PUÒ ESSERE UTILIZZATA PER
ESPLORARE I PROCESSI DI ADATTAMENTO DEL BAMBINO
E LE MANIFESTAZIONI PRECOCI DI BENESSERE O DI DISAGIO
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
L’osservazione sistematica
(intenzionale) necessita di
accorgimenti metodologici e
strumentali
L’apparato percettivo
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
Come scegliere gli strumenti adatti?
Disegno progettuale
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Obiettivi
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
Cosa valutare in uno strumento osservativo?

I mezzi possibili
 Caratteristiche
 Opportunità
 Limiti
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
A cosa servono gli strumenti?
A fissare comportamenti, eventi, processi
Analisi
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Wright (1960)

Ricerca osservativa vs Ricerca sperimentale
 Sviluppo infantile
Osservazione
Osservazione DIRETTA
Registrazioni stilate
dopo la seduta
Nessun artificio tra
chi osserva e chi è
Osservato
No test, interviste, questionari
Sessioni sperimentali
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Vincoli
No retrospettive
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Wright (1960)
Sistemi Aperti
Sistemi Chiusi
Codificazione e
Registrazione
Categorie già predefinite
Dati grezzi
Successiva analisi
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Wright (1960)
Sistemi Aperti: strumenti/1
Osservazioni descrittive dal vivo: “Carta e penna” (Appunti, note
sul campo, diari, specimen record)
Vantaggi: Approfondito studio del contesto situazionale
Svantaggi: limiti dell’osservatore; Lunghezza delle trascrizioni e loro
elaborazione e valutazione; perdita di “dati” importanti
(intonazione voce, esitazioni, sequenze verbali, posture, ecc)
Tempo max: 20 minuti
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Wright (1960)
Sistemi Aperti: strumenti/2
Registrazioni audio e video
Vantaggi: minor perdita di info; riascoltare, rileggere, rivedere;
coinvolgimento di altri osservatori in fase di analisi
Limiti: Uso dello strumento tecnologico; impossibilità di inquadrate
tutto il contesto d’azione; alterazione dei comportamenti osservati
(soprattutto adulti).
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Wright (1960)
Sistemi Aperti: strumenti/3
Fotografie e diapositive
Vantaggi: osservare comportamenti non verbali
Limiti: Immagini statiche
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Wright (1960)
Sistemi Aperti: strumenti/4
Schede di registrazione di brevi episodi
(Anecdotal records)
Rilevano specifici comportamenti nel loro svolgimento abituale
Vantaggi: Utilizzo di schede per la descrizione dettagliata (in
contemporanea) di un evento. Fase iniziale di una ricerca.
Esempio
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Wright (1960)
Sistemi chiusi: strumenti/1
Le griglie di osservazione:
L’osservatore utilizza simboli convenzionali per annotare la presenza
o l’assenza di determinati fenomeni presenti nella griglia.
Richiedono una buona conoscenza della situazione da indagare.
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Wright (1960)
Sistemi chiusi:strumenti/1
Tipi di griglie
Liste di controllo
Sistemi o griglie di
categorie
(check list)
Elenchi di comportamenti
Categorie predefinite in cui inserire i
comportamenti osservati
(Esempio: FIAC)
predefiniti
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Wright (1960)
Sistemi chiusi:strumenti/2
Le scale di valutazione
Registra la presenza/assenza di una caratteristica ed effettua una
stima di livello
Limiti: soggettività dell’osservatore
Errore di tendenza centrale
assimilazione
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Evertson e Green
Continuum fra sistemi aperti e chiusi
Sistemi Chiusi
Sistemi di categorie
Obiettivi: Vasta gamma di classi di comportamento e generalizzazione
____________________________________________________________
Sistemi aperti
Sistemi descrittivi
Sistemi narrativi
Registrazioni tecnologiche
Obiettivi: Descrizioni minuziose dei casi osservati, comparazione trai di essi.
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Cap. V,
Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Fessnacht
L’osservare è un processo selettivo
Sistemi verbali
 Sistemi nominali
 Sistemi dimensionali
 Sistemi strutturali

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Gli strumenti dell’osservazione
La classificazione: Postic e De Ketele
Cap. V,
Griglie di osservazione (sistemi chiusi:
sistemi si segni, categorie, scale di
valutazione)
 Tecniche di osservazione esperienziale
(sistemi aperti: diari, registrazione, ecc)

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Cap. VI,
Come si osserva
Quattro fasi

Focalizzazione (Circoscrivere il problema)
 Registrazione (Fissazione delle informazioni)
 Codifica (Attribuzione di un codice
convenzionale ad un segno)
 Analisi (interpretazione dei dati)
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Cap. VI,
Come si osserva
Fase di Analisi
Tipi di misure per Stevens e Guilford:
 Scala nominale (qualità)
 Scala ordinale (graduatoria,
mancanza di costanza)
 Scala a intervallo (intervalli costanti)
 Scala di rapporto
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Esempio di scheda di registrazione
di un breve episodio
Classe _______
Nome Osservatore _______
Data _______
Ora _______
Nome e cognome dell’alunno _______ ________________
Situazione generale in cui si inserisce l’osservazione
___________________________________________________________
___________________________________________________________
Breve episodio
____________________________________________________________
Informazioni aggiuntive
____________________________________________________________
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Esempio di check list
Classe________
Sigla osservatore___________Data______ Ora_____
Nome e cognome dell’alunno_____________________________________
Argomento della discussione_____________________________________
Membri del gruppo
Piero Loris Sara Elena

Invita ad esprimersi

Discute, polemizza, disaccordo

Sostiene, aiuta, incoraggia

Rivede le proprie posizioni
alla luce di quelle dei compagni
________________________________
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Esempio di sistema Fiac
Influenza indiretta:
1.
Accettazione dei sentimenti
2.
Lode o incoraggiamento
3.
Accettazione delle idee
4.
Fare domande
Influenza indiretta:
1.
Fare lezione
2.
Dare direttive
3.
Criticare o giustificare l’attività
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Esempio di scala di valutazione
Classe________
Sigla osservatore___________Data______ Ora_____
Nome e cognome dell’alunno_____________________________________
Attività del gruppo______________________________________________
Per niente Poco Abbastanza Molto Moltissimo
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Sorveglia l’andamento del gruppo
Regola il lavo di gruppo
Cura l’uso del tempo
E’ passivo
Si oppone
Monopolizza l’attenzione
Tenta di armonizzare i punti di vista
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