IL NUOVO MODELLO DI ORGANIZZAZIONE DELLE PA A cura del dott. Arturo Bianco 1 Il nuovo modello • La cultura del risultato (legame con la legge n. 241/1990) • La privatizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici (rilevanza del ruolo assunto dai contratti di lavoro) • La separazione/distinzione delle competenze tra organi politici e dirigenti • La valorizzazione della autonomia 2 organizzativa Nuovo modello e nuove competenze/1 • Stretto collegamento con le nuove competenze ed il nuovo ruolo degli enti locali • I comuni sempre più aziende erogatrici di servizi • I comuni sempre più protagonisti dello sviluppo • Nuova cultura aziendale 3 Nuovo modello e nuove competenze/2 • Superamento dell’approccio esclusivamente formalistico • Nuova lettura dei principi costituzionali del buon andamento e della imparzialità • Permanenza del requisito della legittimità e/o legalità della attività amministrativa • Accanto ad essa obbligazione di tipo sostanziale: il raggiungimento del risultato 4 La cultura del risultato • • • • • • Superare la logica formalistica La nozione di procedimento Attenzione ai risultati Importanza degli obiettivi Importanza della programmazione La responsabilità di risultato 5 L’obiettivo • • • • • Linguaggio sintetico e chiaro Non genericità Legame con la valutazione Elemento di sfida Definizione precisa in termini di tempo e qualità 6 Tipologia degli obiettivi • Strategici (pochi, connessi a scelte dell’organo di governo) • Di istituto (mantenimento ovvero miglioramento) • Area della operatività (relativi al fare entro tempi prestabiliti) • Area della gestione (connessi a fattori di qualità, quantità, costo) 7 Il peso degli obiettivi • Loro ponderazione • Connessione con la natura strategica o di istituto • Connessione con la incertezza della sfida gestionale 8 Il percorso • Partecipazione diretta alla loro formulazione (proposta e negoziazione) • Coordinamento degli obiettivi • Verifica della loro attuazione nel corso dell’esercizio • Controllo di gestione • Verifica finale del loro raggiungimento 9 Il dato normativo • Dlgs n. 165/2001 • La attribuzione dei poteri di gestione del rapporto di lavoro ai dirigenti (art. 5, comma 2) conseguenza della privatizzazione • Natura privatistica degli atti gestionali del rapporto di lavoro • Devoluzione del contenzioso al giudice ordinario 10 Finalità del Dlgs n. 165/2001 • Accrescere la efficienza delle PA • Razionalizzazione del costo del lavoro pubblico • Realizzazione della migliore utilizzazione delle risorse umane • Cura della formazione e dello sviluppo professionale • Pari opportunità 11 Autonomia organizzativa • Attribuzione ampia ai singoli enti • Richiamo alla legge per i principi generali • Competenza degli organi politici: linee fondamentali di organizzazione , individuazione degli uffici di maggiore rilevanza, modi di conferimento della titolarità degli uffici di maggiore rilevanza, determinazione delle dotazioni organiche complessive 12 Principi della autonomia organizzativa/1 • • • • Funzionalità e sua periodica verifica Ampia flessibilità Autonomia gestionale dei dirigenti Collegamento della attività, comunicazione interna ed interconnessione • Garanzia della imparzialità e della trasparenza 13 Principi della autonomia organizzativa/2 • Previsione di strutture per l’informazione al cittadino • Attribuzione ad un unico ufficio della responsabilità complessiva di uno specifico procedimento • Armonizzazione degli orari di apertura • Ed inoltre contenimento della spesa del personale 14 Privatizzazione • Applicazione del capo I, titolo II del codice civile e delle norme sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa • Contratti individuali e collettivi • Contrattualizzazione di tutte le forme di trattamento economico • Rapporto paritario tra contratti collettivi e leggi 15 La privatizzazione • La privatizzazione: fine (?) della disciplina legislativa speciale per il pubblico impiego • La attribuzione dei poteri di gestione del rapporto di lavoro ai dirigenti (art. 5, comma 2) conseguenza della privatizzazione • Natura privatistica degli atti gestionali del rapporto di lavoro • Devoluzione del contenzioso al giudice ordinario • La distinzione tra competenze degli organi politici 16 e competenze dei dirigenti La contrattualizzazione • Il nuovo rapporto tra norme di legge e contratti: questi ultimi possono derogare a norme di legge • Tutte le forme di trattamento economico del personale devono essere oggetto di contrattazione • Distinzione tra contratti nazionali e contratti decentrati integrativi 17 Contratti nazionali e decentrati/1 • Rapporto gerarchico tra contratto nazionale e contratti decentrati • Sanzione della nullità delle norme dei contratti decentrati in contrasto, che dispongono oneri non previsti o eccessivi, che trattano materie non riservate alla contrattazione decentrata etc • Conseguenze della nullità 18 Contratti nazionali e decentrati /2 • Differenza con l’ampia autonomia dei contratti del mondo privato • Sanzione ulteriore della inapplicabilità delle norme dei contratti decentrati “nulle” • I controlli interni sulla contrattazione decentrata: revisori dei conti • I controlli esterni sulla contrattazione decentrata 19 Le relazioni sindacali non negoziali • Loro caratteristiche: modalità che non priva l’ente del potere di decisione unilaterale • Differenze con i contratti • Le possibili sanzioni • L’informazione (preventiva e successiva) • La concertazione • Le altre forme: esame, incontro, etc 20 I soggetti sindacali • I soggetti di parte pubblica: la delegazione trattante e gli altri • La RSU: soggetto unitario, elettivo • Le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale • La natura diversa delle funzioni svolte • La sanzione: la condotta antisindacale 21 Le tipologie di contratti di lavoro • Contratti collettivi nazionali quadro: le tre tipologie (definizione dei comparti, aspettative e permessi sindacali, materie comuni) • Contratti collettivi nazionali di lavoro • Contratti decentrati integrativi • Contratti decentrati integrativi su base territoriale • Contratti di interpretazione autentica 22 Distinzione dei compiti tra organi politici e dirigenti/1 • Spettano agli organi di governo le funzioni di indirizzo e verifica della rispondenza dei risultati (atti normativi, programmi e direttive, ripartizione delle destinazione delle risorse tra gli uffici di livello dirigenziale generale, definizione di canoni e tariffe, nomine, richieste di pareri alle Autorità ed al Consiglio di Stato, altri atti indicati dal presente decreto) 23 Distinzione dei compiti tra organi politici e dirigenti/2 • Spetta ai dirigenti la adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi, compresi gli atti a valenza esterna, la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa con poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Responsabilità esclusiva della attività amministrativa, della gestione e dei risultati. Deroga solo ad opera di specifiche disposizioni legislative. 24 I compiti attribuiti agli organi politici • I compiti del consiglio sono individuati in modo tassativo dalla legge (ad esempio bilancio preventivo, etc) • I compiti del sindaco sono individuati in modo preciso dalla legge • La giunta ha competenza residuale generale; in tale ambito spettano ad essa i poteri in materia di organizzazione e gestione del personale (ad esempio la programmazione del fabbisogno etc) 25 Gli incarichi dirigenziali • Scissione tra durata degli incarichi e ruolo dirigenziale • Gli incarichi sono a tempo determinato • Il termine è fissato dall’ente e non può comunque superare la durata del mandato dell’organo politico • Il Dlgs n. 165/2001 ipotizza una durata triennale 26 I criteri per il conferimento degli incarichi dirigenziali • Natura e caratteristiche degli obiettivi prefissati • Attitudini e capacità professionali • Risultati conseguiti, sulla base delle valutazioni effettuate • Criteri ampiamente discrezionali : fiducia non di tipo personale, ma programmatica • Differenza con lo spoil system 27 I destinatari degli incarichi dirigenziali • Dirigenti con contratto a tempo indeterminato • Dirigenti con contratto a tempo determinato per i posti vuoti nelle dotazioni organiche • Dirigenti con contratto a tempo determinato per posti extra dotazioni organiche, entro il tetto del 5% • Differenza con gli incarichi di consulenza 28 La responsabilità dirigenziale • I dirigenti direttamente responsabili in via esclusiva della legittimità e dei risultati • Nuova forma di responsabilità che si aggiunge alle responsabilità civile, penale, amministrativa, contabile e disciplinare • Stretto legame con il nuovo “profilo” del dirigente • Attenzione alle capacità manageriali 29 La sanzione della responsabilità dirigenziale • Sanzione obbligatoria: mancata o parziale erogazione della indennità di risultato • Sanzioni discrezionali: mancata riconferma revoca anticipata risoluzione del rapporto di lavoro 30 La evoluzione dei controlli • Tradizione: controlli preventivi obbligatori di legittimità sui singoli atti • Attenuazione (dalla legge n. 142/1990 al Dlgs n. 267/2000) • Abrogazione (legge costituzionale n. 3/2001) • Introduzione dei controlli interni (DLgs n. 286/1999) 31 I controlli interni • Caratteristiche essenziali: 1) Riferiti alla attività e non ai singoli atti 2) Successivi 3) Non inibiscono la efficacia degli atti 4) Non si riferiscono essenzialmente alla legittimità, ma alla attività ed ai suoi esiti 32 I controlli interni • • • • La regolarità amministrativa e contabile Il controllo di gestione La valutazione della attività dei dirigenti Il controllo strategico o sull’attuazione dei programmi politico amministrativi Modello previsto dai Dlgs n. 165/2001 e n, 267/2000: autonomia dei singoli enti 33 Il controllo di gestione • Attenzione ai dati economico finanziari • Efficienza, efficacia ed economicità • Misurazione dei costi e degli esiti concreti della attività dell’ente • Il referto Autonomia dei singoli enti nella concrete organizzazione 34 La valutazione • Effettuata dal nucleo di valutazione • Organizzazione ed attività del nucleo regolamentata dall’ente • Previsioni contrattuali • La valutazione dei dipendenti deve essere effettuata dai dirigenti • Elemento essenziale: il contraddittorio 35 Le tre P della valutazione • Tre tipologie di valutazione: 1) Valutazione delle posizioni (ai fini della determinazione della indennità di posizione) 2) Valutazione delle prestazioni (ai fini della erogazione della indennità di risultato) 3) Valutazione del potenziale (strumento facoltativo e legato alla mappa delle competenze) 36 La partecipazione • Attenzione legislativa marcata a partire dagli anni 80 • Crisi della partecipazione di tipo tradizionale • Attenzione oggi dedicata prevalentemente a forme di partecipazione attente alle scelte concrete • Carta dei servizi 37 Le forme tradizionali di partecipazione • Il diritto di petizione • Le risposte al diritto di petizione • Il referendum e le sue varie tipologie (propositivo/consultivo, abrogativo) • Il diritto di interpello (statuto dei contribuenti) 38 Partecipazione ed accesso • Stretto legame tra i due istituti • L’accesso che si pone come un presupposto di tipo necessitato • La tutela dell’accesso e la tutela della privacy: esigenze da coniugare • Le nuove forme di partecipazione telematica: siti internet, posta elettronica, referendum virtuali 39 Il ruolo dei dirigenti • Attribuzione delle capacità e dei poteri del privato datore di lavoro • Ruolo attribuito a tutti i dirigenti • Stretto collegamento con la modificazione del ruolo dei dirigenti • La cultura del risultato 40 La distinzione delle competenze • Principio di carattere generale • Attribuzione dei compiti di indirizzo, programmazione e controllo politico amministrativo agli organi politici • Attribuzione dei compiti di gestione ai dirigenti, ivi compresi gli atti ad elevato tasso di discrezionalità, anche politica 41 PROGETTO COMPLESSIVO ED UNITARIO • • • • Analisi delle esigenze Mappatura delle competenze Analisi delle potenzialità Articolazione sulla base della situazione effettivamente esistente 42 La mappatura delle competenze/1 • Lettura critica della organizzazione • Rilevazione delle attività • Individuazione delle azioni che costituiscono i comportamenti • Definizione delle capacità che sottendono i comportamenti 43