Venoplastica della “vena succlavia” durante
procedura di revisione elettrodo Ventricolare
sinistro in paziente portatore di CRT-D.
Dr. G. Covino – Dr. M. Volpicelli – Dr. P. Belli – Dr. E. Russolillo –
IP C. Provvisiero – Dr. P. Capogrosso
P.O. San G. Bosco – Napoli
INTRODUZIONE :
 Le indicazioni all’impianto di pacemakers , defibrillatori
impiantabili (ICDs) e dispositivi per la resincronizzazione
(CRT) continuano ad espandersi 1-5.
 Per questa ragione , negli ultimi anni, il numero di
impianti è cresciuto e ci si aspetta che continui a crescere in
maniera significativa nei prossimi anni 6-7 .
INTRODUZIONE :
 E’ possibile imbattersi nelle “ occlusioni croniche delle
vene “ durante l’impianto di elettrocateteri da stimolazione –
defibrillazione (Leads), specie nei pazienti con un
precedente dispositivo (Pacemaker – ICDs).
 L’incidenza di occlusioni parziali è di circa il 13% prima
dell’impianto di un device e del 50% dopo l’impianto di un
Pacemaker o ICDs 11.
INTRODUZIONE :
L’incidenza di “occlusioni totali” nei pazienti
dopo l’impianto di Pacemaker o ICDs è di circa
il 12 % 11
CASO :
Paziente maschio di 69 anni :
• Miocardiopatia dilatativa post-infartuale
• Blocco di branca sinistra (QRS 160 ms)
• FEVS 25 %.
• Dispnea per sforzi lievi : NYHA III
• Frequenti episodi di Scompenso Cardiaco.
Nel Gennaio 2009 impianto di def. biventricolare CRT -D
CASO :
Al follow – up dopo 6 mesi dall’impianto :
• Blocco di branca sinistra (QRS 100 ms)
• FEVS 37 %.
• Il paziente riferisce un miglioramento della QOL
CASO :
A quasi un anno dall’impianto, il paziente si reca
presso il nostro laboratorio riferendo :
•
Riacutizzarsi dei sintomi
• All’ecg perdita di cattura del ventricolo sinistra
All’interrogazione del Device evidenza di una
impedenza di stimolazione dell’elettrocatetere
ventricolare sinistro > 2000 Ω
CASO :
Alla scopia evidenza di frattura dell’elettrocatetere ventricolare sinistro
CASO :
In sede di revisione dell’impianto, si procede con una venografia :
Occlusione Totale della
Vena Succlavia Sinistra
CASO :
 Si effettuano alcuni tentativi (circa 3) di pungere la
vena succlavia in una regione più mediale al fine di
superare l’occlusione ma senza successo.
 Successivamente si tenta di liberare la vena mediante
l’utilizzo di nitroglicerina ma anche in questo caso senza
successo.
CASO :
Mediante accesso femorale destro (controlaterale), con l’utilizzo di un catetere
guida tipo “amplaz” ed un “pallone non compliante” si raggiunge l’occlusione :
1
2
CASO :
Il “pallone non compliante” viene gonfiato in diversi tratti della vena succlavia
.
3
4
CASO :
Angiografia dopo venoplastica: risultato soddisfacente anche se la vena
succlavia non viene liberata completamente.
5
6
CASO :
In fine si procede con l’estrazione dell’elettrocatetere ventricolare sinistro
danneggiato ed il posizionamento di un nuovo elettrodo del medesimo tipo
nel medesimo ramo del seno coronarico.
7
8
CONCLUSIONI :
 Durante le procedure di revisione e/o up-grade , in
presenza di una occlusione totale della vena succlavia
(sx o dx) , la procedura di venoplastica della stessa può
essere una valida alternativa all’impianto controlaterale.
 La procedura di venoplastica appare una alternativa
percorribile e sicura 12.
BIBLIOGRAFIA :
1. Moss A, Hall W, Cannom D, Daubert J, Higgins S, Klein H, Levine J, Saksena S, Waldo A, Wilber D, Brown M, Heo M. Improved
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PACE
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26:1649–1652.
12.
Placement
of
Transvenous
Pacemaker
and
ICD
Leads
Across
Total
Chronic
Occlusions
CRAIG
J.
MCCOTTER,
J.
FRITZ
ANGLE,
LIZA
A.
PRUDENTE,
J.
PAUL
MOUNSEY,
JOHN
D.
FERGUSON,
JOHN
P.
DIMARCO,
JAMES
P.
HUMMEL,
and
J.
MICHAEL
MANGRUM
From the Department of Radiology, Division of Cardiovascular Medicine, University of Virginia Health System,
Charlottesville,
Virginia
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