Gli imenotteri
Gli imenotteri sono un ordine di
insetti presente dal Mesozoico,
incluso nella sottoclasse Pterygota
e, come unico ordine, nella
sezione Hymenopteroidea, che
comprende oltre 120.000 specie
diffuse in tutto il mondo. Il nome si
riferisce alle ali membranose, e
deriva dal greco antico humen
(membrana) e pteron (ala).
L'ordine si divide in due sottordini:
i sinfiti ( Symphyta), caratterizzati
dall'avere l'addome unito al torace,
e gli apocriti (Apocrita), in cui
l'addome è legato al torace tramite
un peduncolo detto “peziolo”.
tassonomia
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Sottoregno: Eumetazoa
Ramo: Bilateria
Superphylum: Protostomia
Phylum: Arthropoda
Subphylum: Tracheata
Superclasse: Hexapoda
Classe: Insecta
Sottoclasse: Pterygota
Coorte: Endopterygota
Superordine: Oligonioptera
Gli apparati principali degli
imenotteri:

Capo
antenne
apparato boccale

Torace
ali

Addome
ovopositore
Il capo
Il capo è solitamente
ipognato, cioè l'asse
maggiore del cranio è
diretto
perpendicolarmente e
verso il basso riaspetto
all'asse del corpo, ma in
rari casi può essere
anche prognato, ossia il
suo asse è un
prolungamento di quello
del corpo. Solitamente è
munito di tre ocelli.
Le antenne
Le antenne possono assumere varie forme e
possono variare in base al sesso, anche
all'interno della stessa specie. Esse si dividono in
due parti, scapo e pedicello. Lo scapo è più o
meno allungato mentre il pedicello è più breve e
ha forma conica. Sul pedicello si trova il flagello
che ha un numero variabile di articoli. Le antenne
sono importanti per la classificazione degli
individui.
L'apparato boccale
L'apparato boccale degli imenotteri è
masticatore e si distingue per la
presenza di un complesso “maxillolabiale” formato da due mascelle e
dal labbro inferiore. Il labbro inferiore
è composto di due parti, una fissa
detta postlabio e una mobile detta
prelabio. Sono presenti anche delle
mandibole che però vengono
utilizzate per scopi diversi
dall'alimentazione come la
costruzione del nido o il trasporto di
materiale.
Le ali
Quando sono presenti, le ali sono
membranose e sono quattro, divise in
anteriori, più sviluppate, e posteriori,
meno sviluppate. Tra di loro è
presente un apparato di collegamento,
più o meno forte, che le tiene unite in
modo da formare un'unica superficie.
Durante la fase di riposo vengono
tenute ripiegate lungo l'addome.
Le loro nervature sono state e sono
tutt'ora motivo di discussione in
quanto dovrebbero determinare la
suddivisione tassonomica ma non
esistono criteri precisi.
L'addome
L'addome è costituito da
dieci uriti (anelli
addominali) di cui gli ultimi
sono ridotti. La parte
anteriore degli apocriti è
caratteristica in quanto
presentano il
restringimento di un urite
che prende il nome di
“peziolo”
Lo stadio giovanile
Le larve si differenziano in due tipi:

Dotate di vita autonoma.
Esse hanno un esoscheletro robusto, capo ben
differenziato e apparato masticatore ben
sviluppato.

Non dotate di vita autonoma.
Esse si sviluppano in un nido o all'interno di un
ospite. La morfologia è semplice: esoscheletro
molle e capo poco differenziato.
La riproduzione
Gli imenotteri si riproducono in due
modi differenti. Le femmine per
anfigonica(riproduzione mediante
l'incontro di due gameti) e i maschi
per partenogenetica(lo sviluppo
dell'uovo avviene senza che esso
sia fecondato).
L'alimentazione
Gli imenotteri possono avere diverse abitudini
alimentari.



I fitofagi si nutrone principalmente di vegetali.
I parassiti crescono e si alimentano all'interno
dell'ospite.
Pronubi che sono i principali impollinatori e si
nutrono quindi di polline.
Alcuni sinfiti...
La famiglia cephoidea
Quella cephoidea è una famiglia
contenente circa 100 diverse
specie. La maggior parte di esse
si trova nell'emisfero
settentrionale, in Eurasia. Le
uova sono deposte
singolarmente negli steli di erbe,
arbusti o alberi. Le larve sono
ottime scavatrici e alcune sono
parassiti dei cereali.
Siricidae - siricidi
I siricidi hanno corpo cilindrico che può assumere
vari colori e la loro grandezza varia tra i 4 e i 5
centimetri. Il corpo termina con un segmento da
non confondere con l'ovopositore.
Le sue larve sono delle ottime scavatrici. Si è
appurato che sono in grado di perforare
tranquillamente una lastra di piombo dello
spessore di 10mm.
Alcuni apocriti...
Apidae (ape domestica)
La famiglia contiene circa 1000
specie tra cui i pelosi e robusti
bombi e le piccole api domestiche.
Sono animali sociali che vivono in
colonie. I bombi vivono al disotto
del terreno in nidi formati da erba
con celle di cera. Le api vivono in
colonie formate da una regina, i
mischi (fuchi) e le femmine. Oltre
alla produzione di miele hanno
l'importante funzione di
impollinatori.
Argidae - argidi
Le 800 specie possono
assumere colore nero
giallo, rosso e in alcuni
casi riflessi metallici. Si
trovano nella fascia
tropicale e pochi possono
essere dannosi per meli e
rose.
Bethylidae - betilidi
La maggior parte delle 2000
specie ha lunghezza inferiore al
centimetro. Alcune femmine
assomigliano a formiche.
Entrambi i sessi sono muniti di
ali tuttavia molte femmine ne
sono sprovviste. Le uova
vengono deposte su coleotteri o
bruchi di falene, che se
necessario vengono
immobilizzati, in luoghi riparati.
Formicidae – formiche
Le formiche sono numerosissime. Esse
costituiscono il 10% della biomassa animale e
circa il 50% di quella degli insetti. Basta pensare
che l'Europa, nonostante ne vediamo tantissime,
non è il loro abitat preferito bensì preferiscono le
zone a clima tropicale. Le formiche sono insetti
sociali dove sono presenti due classi: una con
funzione riproduttiva e una con funzione
lavorativa.
Vespidae - vespe
Le vespe si distinguono per i loro occhi composti a
forma di rene ricurvo. Sono animali sociali che
possono arrivare a 5cm. Gli adulti si cibano di
nettare dei fiori ma integrano ad esso piccoli
insetti per sfamare le larve. Esse producono
anche piccole quantità di miele che danno da
mangiare alle larve. Il veleno che fuoriesce
dall'aculeo delle femmine non è pericoloso ma
può scatenare reazioni allergiche. Esistono forme
di parassitismo nelle quali alcuni individui
sottomettono la femmina dominante e depongono
le uova nelle celle libere.
Il veleno
Il veleno degli Imenotteri è una soluzione acquosa
contenente proteine, peptidi e ammine vasoattive.
Le proprietà tossiche del veleno sono quindi
dovute a tutti i componenti assieme, solo alcune
proteine che lo costituiscono sono allergeniche. Il
veleno di alcune formiche invece è formato da una
miscela di pipiridine alcaloidi( composto organico
con formula (CH2)5NH ) e componenti acquosi
contenenti proteine allergeniche.
Perché i maschi lavorano meno delle
femmine?
Uno studio condotto dall'università di Washington
e pubblicato sulla rivista “proceedings of the
Royal Society: Biological Sciences” spiega perché
all'interno delle specie sociali come api e formiche
il maschio lavori meno della femmina. Le femmine
rispetto ai maschi, che hanno un corredo aploide
quindi più facilmente attaccabile da agenti
patogeni, sono diploidi e possiedono una notevole
variabilità genetica che significa migliore capacità
di resistere alle malattie. I maschi non possono
permettersi di morire prima di essersi riprodotti.
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