OSTEOPATIE METABOLICHE: NUOVE ACQUISIZIONI SUL MECCANISMO D’AZIONE DEI BISFOSFONATI MORBO DI PAGET DEFINIZIONE ► Patologia focale dell’apparato scheletrico ad eziologia sconosciuta, caratterizzata da un aumentato riassorbimento scheletrico con successiva formazione di tessuto osseo patologico per il netto incremento della componente vascolare e fibrosa. ► L’interessamento dello scheletro può essere mono - o poli-ostotico. È una malattia focale dello scheletro, frutto di un rimodellamento osseo caotico ed operante al di fuori dei fisiologici meccanismi di regolazione (carico meccanico; omeostasi minerale) (Kanis, JA, 1998). ► La prima descrizione della malattia,denominata dall’autore osteitis deformans, è attribuita a Sir James Paget (Medical Chirurgical Society meeting, 1876). Sir James Paget MORBO DI PAGET Epidemiologia ► Raro sotto i 50 anni ► Rapporto M/F: 3:2 ► Un buon numero di forme asintomatiche rimane non diagnosticato ► Incidenza stimata: 4% dei soggetti di età superiore ai 50 anni, 10% nei soggetti molto anziani ► Italia: prevalenza 1% della popolazione sopra i 55 anni PREVALENZA DELLA MALATTIA DI PAGET IN EUROPA La malattia ossea di Paget è seconda, per frequenza, solo all’osteoporosi. Detheridge et al. 1982 MORBO DI PAGET: IPOTESI PATOGENETICHE ► Predisposizione genetica Recenti studi di biologia molecolare indicano il coinvolgimento di più geni, tra i quali quello del TNRF11A (o RANK) e quello codificante il sequestosoma 1, come causa di forme familiari di Paget e di alcune forme apparentemente sporadiche della malattia. ► Infezioni virali – Virus lenti – Paramixovirus – Virus respiratorio sinciziale – Virus del cimurro Walsh JP. Med J Aust 2004; 181 (5): 262-265 CARATTERISTICHE D’ESORDIO DEL PAGET Sintomi (%) Localizzazione scheletrica (%) Dolore osseo al movimento 50-60 Monostotico 30 Dolore articolare 40-50 Poliostotico 70 Tumefazione calda 30 Segmenti maggiormente coinvolti (%) Deformità scheletrica 20-30 Pelvi/Anca Dolore radicolare 15-20 Femore 40 Aumento del volume del cranio 10-15 Colonna vertebrale 34 Sordità 5-15 Tibia 33 Cefalea 5-15 Cranio 31 Fratture 5-10 Omero 23 Radio/ulna 12 Asintomatico 30 60-65 PAGET: LOCALIZZAZIONE SCHELETRICA Sedi anatomiche più colpite Pelvi/ anca 60-65% Femore 40% Rachide 34% Cranio 31% Omero 23% COMPLICANZE DEL PAGET (FREQUENZA: +; +/-; -) Osteo-articolari Neurologiche Osteoartrosi + Compressione: Fratture + Mancata saldatura +/- Altre Ipercalcemia - Tronco encefalico Scompenso cardiaco - Midollo spinale/Cauda Nefrolitiasi - Sarcoma - Nervi cranici Emorragia chirurgica - Radici spinali Edentulia - Furto vascolare: - - Carotide Interna Vertebrale Sordità + Cefalea + Ematoma epidurale - SIOMMMS: Linee guida diagnostiche e terapeutiche della malattia ossea di Paget (2001) http://www.siommms.it/guida.htm MORBO DI PAGET Fisiopatologia Alterazioni dell’osso pagetico Conseguenze Vascolarizzazione (intensa attività metabolica) Tumefazione calda Sindrome ad alta gittata Sindromi da “furto” vascolare Volume Compressione strutture nervose Efficienza biomeccanica (osso non lamellare, poco mineralizzato, con anomala organizzazione delle trabecole): • Resistenza al carico • Anomala trasmissione del carico sulle articolazioni contigue Deformità, fratture Osteoartrosi secondaria STADI DEL PAGET Fase osteolitica o “calda” Fase mista Fase osteoblastica o “fredda” OSSO PAGETICO: ISTOLOGIA Osso woven Osso lamellare ASPETTI BIOCHIMICI DELLA MALATTIA OSSEA DI PAGET Indici di riassorbimento osseo ► Idrossiprolina urinaria ► Escrezione urinaria cross-links del collageno ► Rapporto Calcio/Creatinina sullo spot urinario (a digiuno) Indici di formazione ossea ► Fosfatasi alcalina (ALP) sierica totale o ALP osso-specifica ► Osteocalcina sierica? PAGET: ASPETTI RADIOLOGICI Walsh JP. Med J Aust 2004; 181 (5): 262-265 PAGET: ASPETTI RADIOLOGICI Walsh JP. Med J Aust 2004; 181 (5): 262-265 PAGET: ASPETTI RADIOLOGICI Walsh JP. Med J Aust 2004; 181 (5): 262-265 SCINTIGRAFIA OSSEA NEL PAGET Walsh JP. Med J Aust 2004; 181 (5): 262-265 FOLLOW-UP DEI PAZIENTI ► Pazienti non sottoposti a trattamento – Fosfatasi alcalina sierica totale (annualmente) – Rx lesioni osteolitiche (annualmente) ► Pazienti in terapia – Fosfatasi alcalina sierica totale (ogni 3-4 mesi) – Escrezione urinaria dell'idrossiprolina o dei cross-links del collageno – Rx lesioni osteolitiche (annualmente) INDICAZIONI PER LA TERAPIA CON BISFOSFONATI ► Dolore osseo o articolare nei distretti interessati dal Paget ► Complicanze neurologiche ► Lesioni osteolitiche significative a rischio di frattura ► Interessamento di ossa lunghe, vertebre o della base cranica ► Pazienti da sottoporre a interventi chirurgici delle ossa pagetiche ► Interessamento articolare asintomatico Walsh JP. Med J Aust 2004; 181 (5): 262-265 I BISFOSFONATI: DIFFERENTI PROPRIETÀ Pirofosfato inorganico Bisfosfonato 1) Differente meccanismo d’azione 2) Differente potenza anti-riassorbitiva 3) Differente affinità con i cristalli di idrossiapatite BISFOSFONATI: STRUTTURA CHIMICA Catena laterale R1 Catena laterale R2 Etidronato OH CH3 Clodronato Cl CI Tiludronato H CH2-S-phenyl-Cl Pamidronato OH CH2CH2NH2 Neridronato OH (CH2)5NH2 Alendronato OH (CH2)3NH2 Risedronato OH CH2-3-pyridine Ibandronato OH CH2CH2N(CH3) Zoledronato OH CH2-imidazole DIVERSO MECCANISMO D’AZIONE SUGLI OSTEOCLASTI: AMINOBPS VS NON-AMINOBPS Non-aminoBPs Incorporazione in nucleotidi di adenina Analogo dell’ATP tossico (AppCCl2p) AminoBPs Inibizione della via del mevalonato* Inibizione della prenilazione di proteine Riduzione orletto a spazzola Rapida lisi cellulare e necrosi osteoclastica Rogers MJ et al. J Bone Miner Res,1997 Apoptosi osteoclastica *Inibizione dell’enzima farnesyl-pirofosfato sintetasi 1 0 -1 -2 3 2 Alendronato Zoledronato 4 Etidronato Clodronato IC50 Log mmol dose 5 TERAPIA FARMACOLOGICA NELLA MALATTIA OSSEA DI PAGET Il Bisfosfonato ideale deve avere: • dimostrata capacità nel normalizzare il turnover osseo nel maggior numero possibile di soggetti; • dimostrata capacità di possedere un effetto rapido e persistente; • dimostrata capacità nel ridurre l’incidenza di recidiva; • dimostrata capacità nell’arrestare la progressione della malattia e nel prevenire le complicanze; • dimostrata applicabilità in termini di compliance, tollerabilità ed efficacia nella pratica clinica (terapia e.v. rispetto a quella per os); • dimostrata accettabilità del rapporto costi-benefici. POSOLOGIA E SCHEMI TERAPEUTICI DEI BISFOSFONATI NEL PAGET Bisfosfonato Posologia Indicazione approvata Etidronato os: 400 mg/die/6 mesi os: 1200 mg/die/1 mese SI Clodronato os: 800 mg/die/6 mesi os: 1600 mg/die/3 mesi ev: 300 mg/die x 5 gg NO Tiludronato os: 400 mg/die/6 mesi NO Pamidronato ev: 60-90 mg/die x 3 gg NO Neridronato ev: 200 mg, dose x 1 o 2 giorni SI Alendronato os: 40 mg/die/6 mesi NO Risedronato os: 30 mg/die/3 mesi SI Ibandronato Zoledronato ev: 2-6 mg, dose unica ev: 4 mg, dose unica NO NON IN ITALIA ACIDO NERIDRONICO (NERIDRONATO) ►STRUTTURA HO HO HO Catene laterali (R1, R2) P P O HO OK O NH2 • R1= -OH R2= -C5H10NH2 TERAPIA ENDOVENOSA A BREVE TERMINE CON NERIDRONATO IN 83 PAZIENTI CON MORBO DI PAGET AP ossea Variazioni % rispetto al basale Variazioni % rispetto al basale AP totale 100 80 60 40 20 0 7 30 60 90 180 100 80 60 40 20 0 Giorni 7 30 Giorni 25 mg 50 mg 100 mg Adami S. et al. Clin Exp Rheumatol 2002 Jan Feb; 20 (1): 55-8 200 mg 60 90 180 Variazioni % rispetto al basale TERAPIA ENDOVENOSA A BREVE TERMINE CON NERIDRONATO IN 83 PAZIENTI CON MORBO DI PAGET NTx 100 80 60 25 mg 50 mg 100 mg 200 mg 40 20 0 0 7 30 60 90 180 Giorni Risposta completa (%) Risposta parziale (%) Risposta parziale a 6 mesi (%) 25 mg (21 pz) 21.1 21.4 21.1 50 mg (21 pz) 18.8 33.3 28.6 Adami S. et al. Clin Exp Rheumatol 2002 Jan Feb; 20 (1): 55-8 100 mg (20 pz) 58.8 73.3 57.9 200 mg (21 pz) 64.7 94.7 89.5 MORBO DI PAGET OSSEO: BENEFICI DEL NERIDRONATO COME PRIMO TRATTAMENTO E IN CASO DI INSUCCESSO DEL CLODRONATO Markers di turnover osseo dopo impiego di neridronato Pazienti già trattati con clodronato Neridronato come primo trattamento 0 Variazioni % rispetto al basale Variazioni % rispetto al basale 0 -25 -50 -75 -100 -125 01 3 6 12 Mesi Filipponi P. et al., Bone Vol. 23, No. 6 - December 1998:543–548 -25 -50 -75 -100 -125 01 3 6 Mesi 12 REAZIONE DI FASE ACUTA DOPO SOMMINISTRAZIONE DI NERIDRONATO Malattia Dose APR/tot. APR% Riferimenti Paget orale, 400 mg/die, 3 mesi 0/16 0 Delmas, 1987 Paget orale, 400 mg/die,1 mese 0/16 0 Atkins, 1987 Paget ev, 25-50 mg/die, 5 giorni 6/27 22.2 Atkins, 1987 Paget ev, 200 mg/3 ore 8/32 25.0 Filipponi, 1998 Paget ev, 25-200 mg singola dose o 2 giorni consecutivi 16/83 19.3 Adami, 2002 LINEE GUIDA PER IL TRATTAMENTO DELLA MALATTIA OSSEA DI PAGET CON BPS Dolore osseo pagetico Etidronato, Alendronato Zoledronato (livello Ib), Clodronato (livello III), Pamidronato e Neridronato (livello II-III) Miglioramento delle complicanze neurologiche Etidronato, Clodronato e Pamidronato (livello III) Prevenzione delle deformità ossee Tutti i bisfosfonati (grado C); Necessità di ulteriori studi Miglioramento radiologico delle lesioni osteolitiche Alendronato (livello I) Pamidronato e Risedronato (livello II) “ Deafness” Tutti i bisfosfonati, grado B Qualità di vita Alendronato, Risedronato, Zoledronato (livello Ib) Fratture Indicati ulteriori studi Selby et al . Guidelines on the management of Paget’s Disease of Bone, Bone 2002