Il Rischio Paese:
l’approccio di SACE
Marco Minoretti
Università del Salento
22 settembre 2007
Desk Europa Emergente e CSI
[email protected]
Tel: +39.06.6736921
•
SACE e la SACE Business School
•
Il Rischio Paese:
• definire il rischio paese
• il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie
internazionali
•
Agenzie di rating e fonti informative
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Il rischio paese in SACE:
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Categorie OCSE e il CRAM
Le condizioni di assicurabilità
Composizione del portafoglio e principali paesi
Programma Africa
Case Study: Russia e Turchia
Il Gruppo SACE
SACE Group
100%
100%
70%
“Concerto”
66%
100%
Le attività del Gruppo
Il Gruppo SACE sostiene la competitività di banche ed imprese, attraverso
l’offerta di un’ampia gamma di prodotti e servizi assicurativo-finanziari:
assicurazione del credito, protezione degli investimenti, riassicurazione,
cauzioni e garanzie finanziarie per operazioni commerciali, finanziarie e di
project & structured finance.
Assicurazione del credito, protezione degli investimenti, riassicurazione e servizi
finanziari
100%
Assicurazione del credito a breve termine
70%
Cauzioni, assicurazione dei rischi delle costruzioni ed assicurazione vita
Storia societaria
1977

Creazione di SACE come sezione speciale dell’Istituto Nazionale Assicurazioni (INA) per l’assicurazione del
credito all’esportazione

Trasformazione di SACE in Istituto (ente economico)

Trasformazione in Società per Azioni controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze

Costituzione di SACE BT: SACE entra nel mercato dell’assicurazione del credito di breve termine

Decreto sulla Competitività: ampliamento del perimetro operativo e dei soggetti assicurabili

SACE BT acquisisce il 70% di Assicuratrice Edile (“Assedile”), società leader nel mercato delle cauzioni

Moody’s assegna a SACE un rating sulla solidità finanziaria pari a Aa2, con prospettive stabili
1998

Legge Finanziaria 2007: ulteriore ampliamento dell’area operativa e dei soggetti assicurabili.
2004
2005
2006
2007

Riduzione del capitale sociale per un importo di € 3,5 miliardi

Inizia il processo d’internazionalizzazione del Gruppo: SACE BT acquisisce,
congiuntamente a Ducroire Delcredere, il 66% di KUP, società leader nel mercato ceco
dell’assicurazione del credito
L’evoluzione dell’operatività
Made in Italy
Operatività tradizionale
Made by Italy ed
internazionalizzazione
1° ampliamento del
perimetro operativo
(2004-05)
Made for Italy
l’interesse strategico
per l’Italia
2° ampliamento del
perimetro operativo
(2006)
Perimetro di assicurabilità “tradizionale”:
 esportatore con sede in Italia che esporta merci prodotte in Italia
 esportatore estero che acquista merci italiane destinate alla vendita (ri-esportazione)
Estensione del perimetro di assicurabilità a:
operazioni con presenza di componente italiana
garanzia di finanziamenti concessi ad aziende italiane con forte vocazione
all’internazionalizzazione
Ulteriore ampliamento dell’area operativa e dei soggetti assicurabili per effetto della
Legge Finanziaria 2007, che consente a SACE l’emissione di garanzie e coperture
assicurative relative a:
forniture di merci o servizi da parte di imprese estere controllate/collegate a imprese
italiane
operazioni di interesse strategico per l’Italia (come finanziamenti per reti, centrali ed
infrastrutture)
finanziamenti erogati da banche e istituti finanziari italiani, senza la necessaria
presenza di una sottostante operazione di esportazione italiana
La SACE Business School
Nell 2004 SACE SpA fonda la Business School, proponendo:
• moduli formativi per orientarsi nel mondo
dell’export credit, diretti agli operatori coinvolti nel
processo di internazionalizzazione (banche, aziende,
consulenti, associazioni di categoria e di settore) ed
agli studenti;
• programmi di assistenza tecnica per le ECAs dei
Paesi emergenti;
• un supporto per il costante aggiornamento del
personale, sulle dinamiche evolutive dei mercati
finanziari internazionali.
Cosa offriamo?
La SACE Business School offre dai brevi corsi propedeutici o di
approfondimento, ai programmi personalizzati per ogni esigenza, in tre principali
aree:
1. Analisi dei mercati emergenti e valutazione
dei rischi
2. La normativa internazionale e gli effetti sulle
condizioni di underwriting
3. I prodotti e servizi SACE
L’obiettivo è quello di ampliare e
diffondere le conoscenze dei temi legati
all’export credit e di consolidare la
cooperazione con le altre ECAs per lo
sviluppo di interessi commerciali comuni.
•
SACE e la SACE Business School
•
Il Rischio Paese:
• definire il rischio paese
• il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie
internazionali
•
Agenzie di rating e fonti informative
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Il rischio paese in SACE:
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•
•
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Categorie OCSE e il CRAM
Le condizioni di assicurabilità
Composizione del portafoglio e principali paesi
Programma Africa
Case Study: Russia e Turchia
Il rischio paese prima delle crisi anni 90’
In passato, l’analisi di Rischio Paese concentrava
la sua attenzione sul rischio sovrano.
In pratica, il Rischio Paese era valutato esclusivamente in termini di abilità o volontà di
pagamento di un paese e si basava sulla valutazione di variabili di flusso, come il saldo
delle partite correnti e il bilancio pubblico.
Le crisi finanziarie degli anni ’90 hanno sorpreso tutti gli analisti e gli economisti portando
a riconsiderare tale approccio
Nel 2002 il FMI (Fondo Monetario Internazionale), al fine di migliorare l’analisi delle
economie in difficoltà e a rischio di crisi, ha definito il cosiddetto Balance Sheet Approach
Una passo indietro… cosa è una crisi?
Tre tipologie di crisi:
1.
Crisi valutarie: quando si verifica una significativa svalutazione della valuta con una cospicua perdita
di riserve e/o un deciso aumento del tassi di interesse nel tentativo di difendere la valuta. Può essere
provocata da un attacco speculativo o da un evento inatteso
2.
Crisi bancaria: quando il fallimento di banche (potenziale o effettivo) o una corsa agli sportelli porta a
sospendere il ripagamento delle proprie passività. Tale situazione è tipicamente accompagnata
dall’insolvenza delle banche
3.
Crisi debitoria: quando un paese non ha la volontà o la capacità di ripagare il proprio debito,
pubblico o privato. Il rischio sovrano si concentra proprio sul prospettive di ripagamento del debito
pubblico
230,0
210,0
Crisi
Crisi
190,0
Asiatiche
170,0
Russa
Turchia
Argentina
150,0
130,0
110,0
Crisi
Messicana
90,0
Crisi
Brasiliana
70,0
50,0
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
Tre modelli per analizzare le crisi
La letteratura economica classifica le crisi secondo tre diversi generazioni di modelli;
quello che cambia veramente sono i sistemi economici e finanziari che i modelli
descrivono:
1.
Modelli di prima generazione: spiega le crisi valutarie come il risultato di crescenti disavanzi
pubblici che hanno portato alla perdita delle riserve internazionali ed eventualmente
all’abbandono del cambio fisso. L’accento è posto sui fondamentali macroeconomici
2.
Modelli di seconda generazione: si è sviluppato dopo la crisi dello SME nel 1992 e la crisi
messicana del ‘94-95. La crisi in questo caso può essere provocata da una decisione di
politica monetaria interna quando le autorità decidono se svalutare. Oltre alla debolezza dei
fondamentali, tali modelli notano come i disequilibri valutari e di durata possano portare ad
una self-fulfilling currency run, debt rollover crisis o alla corsa agli sportelli.
3.
Modelli di terza generazione: dopo l’esperienza delle crisi delle “Tigri asiatiche” del ’97-’98
si nota che sono le vulnerabilità del settore privato piuttosto che gli squilibri fiscali a
giocare un ruolo chiave. Si comincia a parlare di balance sheet approach. In tali crisi vi sono
elementi auto-realizzanti insieme alle vulnerabilità nel settore industriale e finanziario. Inoltre
le crisi valutarie sono spesso seguite dalla crisi del sistema bancario (crisi gemelle). In tali
modelli, quindi, si cerca di comprendere come i movimenti dei capitali possono portare a crisi
valutarie e finanziarie.
Mercati emergenti: vecchie e nuove crisi
Vecchie Crisi
Nuove Crisi
Crisi
Solvibilità paese
Liquidità
Mismatch nei bilanci
Esempi
Africa ’90
America Latina ‘80
Asia ’97, Russia ‘98
Brasile ’99, Turchia e
Argentina ’01 (Effetto
Domino)
Debito
Prestiti bancari
(pubblici e privati)
Azioni/obbligazioni/
strumenti finanziari
Principali
Player
Stati
Stati, Banche, Imprese
Effetto domino tra settori
Indicatori di
previsione
Servizio del debito (30%)
Partite correnti (4%)
Riserve (3 mesi)
Breve termine / Riserve
Flussi di Hot Money
Bolle speculative
Ristrutturazione
del debito
Club di Parigi
Club di Londra
IFIs
Ristrutturazioni a BT
Accordi tra le parti
Recapitalizzazioni
Fallimenti (regolam/
corporate governance)
Crisi Future?
Nuove architetture
finanziarie e
mercato dei
capitali
Cosa è il Balance Sheet Approach?
Il Balance Sheet Approach “concentra la sua attenzione sull’esame delle variabili di
stock nei bilancio dei diversi settori di un paese e nel suo bilancio aggregato (attività e
passività)”. (FMI 2002)
Conseguentemente una crisi finanziaria si genera quando, nel momento di una crescente
domanda di attività finanziarie in uno o più settori, i creditori perdono la fiducia nella capacità:
• del paese di ottenere valuta forte per onorare il servizio del debito estero
• del governo di ripagare il suo debito
• del settore bancario di far fronte ai deflussi di depositi
• delle imprese di ripagare i propri debiti alle banche o ad altri creditori
Per questo motivo nell’analisi di rischio paese non si deve tener conto esclusivamente dei
fondamentali macroeconomici ma anche dei disequilibri di bilancio del settore privato
NB: Tuttavia non bisogna dimenticare anche gli elementi qualitativi (ad esempio la
governance) che il balance sheet approach non considera e possono costituire un fattore di
vulnerabilità
Il nuovo approccio al rischio paese:
dal paese a imprese e banche
➜ RISCHIO SISTEMICO – EFFETTO DOMINO
Governo
RISCHIO
PAESE
DEFAULT
SUL DEBITO
SOVRANO
IMPRESE
Mismatch di bilancio
(tassi di cambio, portafoglio:
CRISI
VALUTARIE
titoli dello Stato )
BANCHE
Restrizione del
credito
Consumatori
Quali sono gli squilibri di bilancio?
L’IMF ha definito quattro tipologie di squilibri di bilancio che possono portare il paese
a non onorare il suo debito quando si trova ad affrontare degli shock:
1.
maturity mismatch, quando il gap fra le passività e le attività liquide rende un
settore incapace di onorare i suoi impegni contrattuali;
2.
currency mismatches, quando una variazione del tasso di cambio porta ad ingenti
perdite di capitali
3.
capital structural problems, quando una forte dipendenza dall’indebitamento o
dal finanziamento attraverso il mercato azionario rende un’impresa o una banca
incapace di affrontare una riduzione delle entrate
4.
solvency problems, quando le attività sono insufficienti a coprire le passività. Gli
altri tre disequilibri possono portare al rischio di insolvenza mentre il rischio di
insolvenza può nascere esclusivamente da un eccessivo ricorso al indebitamento o
all’investimento in attività a basso rendimento.
Ma quindi, cosa è il rischio paese?
“si intende l’insieme dei rischi che non si sostengono se si effettuano
delle transazioni nel mercato domestico, ma che emergono nel
momento in cui si effettua un investimento in un paese estero. Tali
rischi sono maggiormente imputabili alle differenze di tipo politico,
economico e sociale esistenti tra il paese originario dell’investitore
ed il paese in cui viene effettuato l’investimento” Meldrum (2000)
sovrano
politico
capacità
(o volontà)
del debitore
sovrano di
onorare
i propri
Impegni
eventi di natura
non economica
derivanti da
conflitti,
mutamenti
istituzionali e atti
unilaterali dei
governi
economico
fattori che
influenzano la
crescita quali la
politica economica, il
grado di apertura
dell’economia,
l’andamento delle
ragioni di scambio
del paese
trasferimento
restrizioni sui
movimenti di
capitali e sul
rimpatrio di
dividendi e
profitti
posizione
effetti di
contagio che
possono
provenire da
paesi vicini o
con
caratteristiche
simili
Meldrum, D.H. (2000). "Country Risk and Foreign Direct Investment." Business Economics, 35, January, pp. 33–40.
•
SACE e la SACE Business School
•
Il Rischio Paese:
• definire il rischio paese
• il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie
internazionali
•
Agenzie di rating e fonti informative
•
Il rischio paese in SACE:
•
•
•
•
•
Categorie OCSE e il CRAM
Le condizioni di assicurabilità
Composizione del portafoglio e principali paesi
Programma Africa
Case Study: Russia e Turchia
Agenzie di rating
Cosa è un rating?
Il rating è una valutazione di un emittente o di una emissione espressa in maniera
sintetica attraverso una sigla (es. AAA, BB, ecc).
Chi fa i rating?
I rating sono richiesti dalle società emittenti, a pagamento, e vengono analizzate da
Agenzie accreditate a livello internazionale: Moody’s, Standard & Poor’s, Fitch
A cosa servono?
Questo processo è utile per mettere a disposizione degli investitori uno strumento oggettivo
e riconosciuto di valutazione del merito di credito
Cosa tiene in considerazione un rating?
1. la capacità dell’emittente di soddisfare gli impegni finanziari presi nei termini concordati;
2. la natura dell’impegno finanziario e le garanzie accessorie;
3. la protezione e posizione relativa dell’obbligazione nei confronti di altre emissioni della
stessa società.
L’utilizzo dei rating in SACE
In SACE il rating viene utilizzato per la valutazione delle controparti (enti governativi,
municipalità, imprese, banche, etc). Inoltre serve per il calcolo del premio che
l’assicurato dovrà pagare: più il rating della controparte è negativo è più il premio
sarà alto
Le classi di rating
Standard & Poor's
AAA
AA
A
BBB
BB, B
Elevata capacità di ripagare il debito
Alta capacità di ripagare il debito
Solida capacità di ripagare il debito, che
potrebbe essere influenzata da circostanze
avverse
Adeguata capacità di rimborso, che però
potrebbe peggiorare
Debito prevalentemente speculativo
CCC, CC Debito altamente speculativo
D
Società insolvente
Moody's
Aaa
Aa
A
Livello minimo di rischio
Debito di alta qualità
Debito di buona qualità ma soggetto a rischio
futuro
Baa
Grado di protezione medio
Ba
Debito con un certo rischio speculativo
B
Debito con bassa probabilità di ripagamento
Caa, Ca, C Società insolvente
A tale valutazione si aggiunge anche un outlook (stabile, positivo, negativo) che indica
un’eventuale variazione positiva del rating (upgrading) o un’eventuale variazione
negativa (dowgrading)
Le fonti informative
•
Oxford Economic Forecasting
•
Oxford Analytica
•
Global Insight
•
Economist Intelligence Unit
•
Fondo Monetario Internazionale
•
Banca Mondiale
•
Banche di Sviluppo Regionali (EBRD, ADB, AfDB, IADB)
•
Institute of International Finance
•
Investment Banks
Ma non dimentichiamoci di Google!!!!!
•
SACE e la SACE Business School
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Il Rischio Paese:
• definire il rischio paese
• il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie
internazionali
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Agenzie di rating e fonti informative
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Il rischio paese in SACE:
•
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•
•
•
Categorie OCSE e il CRAM
Le condizioni di assicurabilità
Composizione del portafoglio e principali paesi
Programma Africa
Case Study: Russia e Turchia
Gli eventi generatori di rischio
L’analisi Paese è mirata a
valutare la possibilità che si
verifichino i seguenti eventi
MAN-MADE
Rischi economici
NATURALI
Rischi socio-politici
 Macroeconomici:
rischi
macroeconomici
specifici del paese
 Politici: instabilità politica; atti
o provvedimenti delle autorità
del paese (es. espropri,
nazionalizzazioni e
confische).
 Microeconomici:
rischi
microeconomici
specifici del paese
 Sociali: eventi che
influenzino la politica del
paese o l’attività economica
(guerre, disordini, sommosse)
Terremoti, inondazioni,
altre calamità naturali
La Valutazione del Rischio Paese in SACE
I fondamenti della valutazione
del rischio paese in SACE:
Condizioni di
Categorie OCSE
Assicurabilità
Determinazione delle Categorie OCSE:
definizioni
Le Categorie OCSE:
• Misurano la probabilità che il Paese non onori il servizio del debito nel medio-lungo
termine (probabilità di default).
• 8 categorie (0-7):
• 0 rappresenta un rischio trascurabile (Paesi UE, USA,
Giappone, etc.)
• 7 rappresenta il rischio massimo (Argentina, Angola,
Zimbabwe, Corea del Nord, Bielorussia…)
• Definiscono il MPR (Minimum Premium Rate), ovvero il
premio minimo applicabile dalle ECA (Export Credit
Agencies) per il rischio sovrano a MLT. Il MPR non si
applica ai paesi di categoria 0.
• Le ECA possono adottare criteri di classificazione dei paesi diversi da quello
OCSE. Tuttavia, esse sono comunque tenute ad applicare il premio minimo
legato alla categoria OCSE per la copertura del rischio sovrano a MLT.
Determinazione delle Categorie OCSE:
metodologia
I paesi sono suddivisi per aree geografiche ed esaminati con cadenza
trimestrale nel Gruppo degli Esperti di Rischio Paese. Il processo si
articola in 2 fasi:
• CRAM (Country Risk Assessment Model), modello che include:
• Indicatori economico-finanziari
• Esperienza di pagamento delle ECA
• Procedura di aggiustamento qualitativo del risultato in base a
fattori non considerati nel modello (situazione politica, tensioni
sociali, coerenza e sostenibilità della politica economica)
Determinazione delle Categorie OCSE:
il CRAM
Esperienza di
pagamento
Situazione
finanziaria
Sinistri in
corso/esposizione
Debito estero/entrate
valutarie
Indennizzi
pagati/esposizione
Debito estero/GDP
nei confronti delle ECA,
FMI e Banca Mondiale
Servizio debito
estero/entrate valutarie
Riserve valutarie (in mesi
di import)
Situazione
economica
Potenziale di Crescita
Tasso di inv./risparmio
PIL procapite
Crescita di lungo periodo
Aspettativa di vita
Policy Performance
Inflazione
Saldo di bil. pubbico
Saldo conto corrente
Vulnerab. Shock Est.
Dimensioni
Diversificazione export
Importazioni oil
Aiuti
CRAM score (OCSE)
valutazione del rischio di credito in un paese
Categoria di rischio da 0 a 7 (0 = rischio minimo)
Situazione
politica
Stabilità politica
Tensioni sociali
Esproprio, violenza
politica, trasferimento
etc…
Aggiustamento
qualitativo
Determinazione delle Categorie OCSE:
l’aggiustamento qualitativo
Elementi considerati per l’aggiustamento qualitativo:
• Situazione politica (struttura istituzionale, livello di democrazia, possibilità di
conflitti interni-esterni, sistema legale)
• Situazione sociale (tasso di disoccupazione, tensioni sociali, rivendicazioni di
minoranze etniche o religiose)
• Coerenza delle strategie del governo (sostenibilità della politica economica),
cooperazione con le Istituzioni Finanziarie Internazionali.
• Altri fattori non inclusi nel modello
• Sistema finanziario/bancario
• Debito pubblico
Le Condizioni di Assicurabilità
Definizione:
indicano l’atteggiamento assicurativo che SACE adotta verso ciascun paese, suddiviso
per rischio sovrano, bancario e corporate.
IERI
OGGI
Condizioni rigide:
Maggiore flessibilità:
Non era consentito operare al di
fuori delle condizioni di assicurabilità
Possibilità di operare (caso per
caso) anche in paesi in sospensiva,
revisione dei Paesi in base alla
presenza di progetti validi
Prevalente
attività
con
debitori
sovrani.
L’analisi
paese
era
considerata
vincolante
rispetto
all’analisi delle controparti, che
rimaneva in secondo piano
Valutazione del merito di credito delle
controparti
Le Condizioni di Assicurabilità:
Classi di Rischio
APERTURA
CHIUSURA
Comprende i Paesi
industrializzati e alcuni Paesi
emergenti che non presentano
aspetti di rischiosità
particolarmente rilevanti.
Paesi in sospensiva per i
quali non è consentita la
normale operatività.
Esempio:
USA e paesi UE, Cina,
Kuwait, Russia, Brasile
Esempio :
Afghanistan,
Zimbabwe
NB!
Ci sono comunque delle restrizioni all’apertura….
…come ci sono delle deroghe alla chiusura
Bolivia,
Libano,
Le Condizioni di Assicurabilità:
Restrizioni e deroghe
TIPI DI RESTRIZIONI
CONTROPARTE
IMPORTI
DURATE
% COPERTURA
 Limitazioni o particolari  Limitazioni complessive  Dilazioni massime di  Riduzione
della
condizioni relative alle
per paese (plafond) o per
pagamento
previste
percentuale
controparti (sovrane,
singola operazione.
(solo BT o MLT).
massima
di
bancarie,
corporate)
copertura (di norma
con le quali SACE è
95% del valore del
disposta a operare.
contratto
per
il
rischio politico).
DEROGHE ALLA CHIUSURA
In caso di chiusura possono essere considerate (caso per caso) operazioni strutturate, project finance,
operazioni finanziate da IFI, da altre ECA o da Banche Regionali di Sviluppo investimenti e domande di
copertura di rischi accessori
Esempio: le condizioni di assicurabilità
Categ
oria di
rischi
o
sovrano
bancario
corporate
ALBANIA
6
Apertura*
Apertura
Apertura
ANDORRA
2
Apertura
Apertura
ARMENIA
6
Chiusura
AZERBAIGIAN
5
BIELORUSSIA
PAESE
IMPEGNI IN ESSERE
(mln di €)
CONDIZIONI DI ASSICURABILITÁ
30/06/07
NOTE
BT
ESPOSIZ.
TOTALE
(mln di €)
MLT
30/06/07
-
41,10
43,27
Apertura
-
-
-
Apertura
Apertura
-
-
-
Apertura
Apertura
Apertura
-
-
-
7
Apertura
Apertura
Apertura
Plafond paese € 70 mln
-
36,84
37,63
BOSNIA
ERZEGOVINA
7
Apertura*
Apertura
Apertura
* Limiti FMI.
-
29,25
64,95
CROAZIA
4
Apertura*
Apertura
Apertura
* Limiti FMI.
4,79
3,41
15,20
GEORGIA
6
Chiusura
Apertura
Apertura
-
0,46
0,46
ISLANDA
0
Apertura
Apertura
Apertura
-
-
-
KAZAKISTAN
4
Apertura
Apertura
Apertura
4,11
81,22
85,96
KIRGHIZISTAN
7
Chiusura
Chiusura
Chiusura
-
-
-
LIECHTENSTEIN
0
Apertura
Apertura
Apertura
-
-
-
MACEDONIA
5
Apertura*
Apertura
Apertura
-
-
8,82
* Limiti FMI.
* Limiti FMI.
Composizione degli impegni per tipologia
di rischio di SACE (1999-2006, %)
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
66,9
96,5
96,1
84,5
79,1
90,4
83,1
71,4
Politico
11,1
0,0
0,8
2,8
0,6
0,5
0,8
0,5
Sovrano
23,1
43,6
48,5
29,6
32,9
14,3
30,9
19,7
Privato
32,7
52,9
46,8
52,2
45,6
75,6
51,4
51,2
32,7
2,3
1,4
10,3
10,4
0,0
11,2
20,2
Rischi accessori
0,4
1,2
2,5
5,2
10,5
9,6
5,7
8,4
TOTALE
100
100
100
100
100
100
100
100
Rischio del credito
Investimenti
Sovrano vs Privato
100
90
80
%
70
60
50
40
30
20
10
0
1999
2000
2001
rischio privato
2002
2003
2004
rischio sovrano e politico
2005
2006
Il portafoglio SACE:
impegni per area geografica
IMPEGNI TOTALI
(31.12.2006)
€ 23,6 mld
Asia e Oceania
7%
Americhe
10%
Africa Subsahariana
3%
Medio Oriente e
Nord Africa
41%
Europa e CSI
26%
UE
13%
Il portafoglio SACE: impegni per paese
Impegni totali (dicembre 2006)
Iran
18%
altri
29%
Venezuela
2%
Cina
3%
Bulgaria
UK Brasile
3%
5% 5%
Turchia
11%
Arabia
Saudita
6%
Egitto
9%
Russia
9%
• Il portafoglio SACE è fortemente concentrato un numero limitato di mercati, in particolare verso i
paesi esportatori di petrolio. I primi 3 paesi incidono per circa il 40% degli impegni totali.
• Grande incidenza delle operazioni di finanza strutturata
Il portafoglio SACE:
impegni in essere per settore
Altri settori
19,7%
Oil&Gas
19,2%
Servizi finanz.
non bancari
3,1%
Chimico e
Petrolchimico
15,0%
Elettrico
6,8%
Aeronautico
e Navale
9,4%
Industria
metallurgica
12,8%
Banche
14,0%
Impegni in essere di SACE
per settore merceologico (al 31/12/2006)
Il portafoglio SACE:
i principali mercati
 Iran: numerose op.ni con garanzia
sovrana (CIPE). Dal 2004 estesa la
copertura a soggetti pubblici senza
garanzia sovrana (NPC, NIOC,
NISCO).
 Principali settori: energia, acciaio,
chimica.
Russia - Impegni per tipologia di rischio
R. accessori
0,7%
Rischio
sovrano
2,4%
Iran - Impegni per tipologia di rischio
R. accessori
9,7%
R. privati
31,8%
Rischio
sovrano
58,5%
 Russia: preponderanza di rischi
privati (Blue Stream). Buona
operatività con le banche
(Vnesheconombank, Sberbank,
Vneshtorgbank).
 Principali
settori:
energia,
acciaio, telecomunicazioni.
R. privati
96,9%
Il portafoglio SACE:
i principali mercati (2)
 Brasile: Portafoglio sostanzialmente
bilanciato. Op.ni di investimento
(settore bancario).
 Principali settori: telecomunicazioni,
chimico
(fertilizzanti),
energia
(Petrobras)
Brasile - Impegni per tipologia di rischio
R. accessori
0,4%
R. privati
40,7%
Rischio
sovrano
58,9%
Turchia - Impegni per tipologia di rischio
R. accessori
0,5%
R. privati
62,4%
Rischio
sovrano
37,1%
 Turchia: Maggioranza rischi privati,
op.ni strutturate e con banche
(Turkiye Garanti Bankasi, Kocbank,
Turkiye Bankasi, Yapi).
 Principali settori: telecomunicazioni,
trasporti, acciaio.
Le trasformazioni in Africa Subsahariana
•
Dopo un periodo di instabilità politica ed economica, l’Africa sub-sahariana sta
attraversando una fase di stabilizzazione economica e di crescita. Al contempo, in
taluni paesi si sta assistendo ad un consolidamento della democrazia, anche se
numerosi rimangono i casi di paesi privi di strutture democratiche e di stabili sistemi di
governo (cosiddetti failed states).
•
Anche sul fronte del debito estero sono stati compiuti progressi nell’ambito del
Programma HIPC di cancellazione del debito.
•
SACE ha elaborato un nuovo meccanismo, un “Programma Africa”, in linea con la
crescente richiesta di copertura assicurativa da parte degli esportatori italiani e come
veicolo di penetrazione commerciale per le imprese italiane
•
L’obiettivo del Programma è di adottare un atteggiamento di maggiore apertura,
proporzionata ai progressi compiuti dai singoli paesi e in accordo con le limitazioni
imposte dal FMI all’indebitamento sovrano.
.
Il Programma Africa
[email protected]
ALGERIA
LIBIA
EGITTO
MAURITANIA
MALI
CAPO VERDE
NIGER
SENEGAL
ERITREA
GAMBIA
OPEN:
Cover is available
CIAD
SUDAN
G.-BISSAU
GUINEA
SIERRA
LEONE
GIBUTI
COSTA
D’AVORIO
NIGERIA
ETIOPIA
REPUBBLICA
CENTRAFRICANA
LIBERIA
CAMERUN
SOMALIA
UGANDA
SAO TOMÉ
OPEN WITH RESTRICTIONS:
Cover is available subject to restrictions regarding:
• countepart (eg. sovereign)
• amount (eg. country ceiling or single transaction limit)
• tenor (eg. short term, medium-long term)
GUINEA EQ.
KENIA
GABON
REP. DEM.
CONGO
RWANDA
BURUNDI
SEICELLE
TANZANIA
OFF COVER:
No cover available.
Neverthless, the following transactions may be
considered, on a case by case basis:
• transactions with substantial risk-mitigating factors
(structured finance or project finance transactions,
transactions partly financed by IFIs, regional
development banks and other ECAs)
• investment projects
• transactions involving non-credit risks
COMORE
ANGOLA
MAURIZIO
ZIMBABWE
NAMIBIA
BOTSWANA
SWAZILAND
REPUBBLICA
SUDAFRICANA
LESOTHO
L’atteggiamento assicurativo di SACE
Apertura: Botswana, Gabon, Maurizio, Namibia, Sudafrica e Swaziland.
Apertura con condizioni: Capo Verde, (rischio sovrano nel rispetto dei limiti del FMI)
Guinea Equatoriale, Lesotho (plafond paese di 10 mln€), Angola e Nigeria
(plafond paese 100 mln€ solo rischi privati) Benin, Burkina Faso, Camerun,
Eritrea, Etiopia, Ghana, Kenya, Malati Mali, Mauritania, Mozambico, Senegal,
Tanzania, Uganda e Zambia (plafond paese 10 mln€ solo rischi privati e durata
massima 5 anni).
Chiusura: Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Comore, Repubblica
Democratica del Congo, Repubblica del Congo, Costa d’Avorio, Gambia,
Gibuti, Guinea, Guinea Bissau, Liberia, Madagascar, Niger, Ruanda, Sao Tomè
e Principe, Seicelle, Sierra Leone Somalia, Sudan Togo e Zimbabwe.
Operatività limitata a progetti che comportino una sostanziale mitigazione del rischio
paese, operazioni di investimento (ove esistano accordi multilaterali e bilaterali di
protezione degli investimenti) e rischi accessori.
Attività assicurativa legata al
Programma Africa
Programma Africa - impegni assunti
Eritrea
Kenya Etiopia
0,12% Sudafrica
Mauritius 0,16% 0,13%
0,04% Senegal
Capo Verde 0,23%
0,01%
4,87%
 Dal lancio del programma
Africa, SACE ha approvato nuovi
impegni per 480 milioni di euro.
Angola
48,29%
Nigeria
46,15%
Impegni in essere Programma
Africa
 L’esposizione verso l’Africa
Subsahariana è pari al 5,3%
dell’esposizione totale di SACE.
Mozambico Senegal Tanzania
1,9%
0,2%
1,9%
Capo Verde
3,0%
Kenya
0,1%
Eritrea
0,1%
Nigeria
37,4%
Sudafrica
26,8%
Angola
28,6%
Recenti operazioni
NIGERIA
MOZAMBICO
ETIOPIA

Policy:
Project Finance
Project Finance
Credito Fornitore

Assicurato:
SnamProgetti
SinocOil & Gas
International Group DUMEC

Copertura:
LNG Plant Extension
Gas pipeline
Export of dumpers

Debitore:
Nigeria LNG Ltd.
RompCo
Construction and Business Bank

Impegni:
€ 190 milioni
€ 21,7 milioni
€ 0.6 milioni

Rischi:
politico e commerciale
politico
politico e commerciale

Copertura:
90%
95%
95%

Periodo:
9 anni
14 anni
-
•
SACE e la SACE Business School
•
Il Rischio Paese:
• definire il rischio paese
• il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie
internazionali
•
Agenzie di rating e fonti informative
•
Il rischio paese in SACE:
•
•
•
•
•
Categorie OCSE e il CRAM
Le condizioni di assicurabilità
Composizione del portafoglio e principali paesi
Programma Africa
Case Study: Russia e Turchia
Il rischio paese in SACE: le schede paese
Rischio politico
(RP)
Rischio economico
(RE)
Rischio bancario
(RB)
Rischio operativo
(RO)
Politica Interna
Attivita’ Economica
Struttura
Sistema Legale
Relaz. Internaz.
Bil. Pub. e Inflazione
Performance
Attegg. Inv. Esteri
Bil. Dei Pagamenti
Infrastrutture
Debito Estero e Riserve
Sicurezza
Tasso Di Cambio
Mercato Azionario
rischio: alto
outlook: positivo
medio
stabile
basso
negativo
Il rischio paese in SACE: le schede paese (2)
Alla valutazione dei 4 rischi si aggiungono inoltre:
• Il rapporto con le Istituzioni Finanziarie Internazionali
• L’interscambio del paese con l’Italia
• Commercio
• investimenti diretti esteri
• L’esposizione di SACE nel paese, composta da:
• Impegni in essere
• Sinistri in corso
• Indennizzi pagati da recuperare
RUSSIA
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 3/7
Rischio sovrano: apertura nel rispetto del limiti del FMI
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Rating
Standard and Poor’s
Moody’s
Fitch
BBB+
Baa2
BBB+
Russia: rischio politico
(rischio: medio - outlook: stabile)
Politica interna
•
•
•
•
situazione politica è stabile
lo Stato ha ripreso il controllo di alcuni settori strategici, ad esempio quello energetico.
conflitto ceceno e rischio attacchi terroristici (attualmente basso)
Successione di Putin (marzo 2008): fattore di incertezza
Relazioni internazionali
•
•
•
•
•
l’esportazione di idrocarburi: motore principale della rinascita russa ma anche causa di
crescenti tensioni con i paesi della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti)
creazione di un piccolo gruppo di fronda anti-russo, il GUAM (composta da Georgia,
Ucraina, Azerbaijan e Moldova)
membership, insieme a Cina ed ai paesi dell’Asia centrale (escluso il Turkmenistan), della
Shanghai Cooperation Organization
rapporti con USA e UE in peggioramento (nonostante buone relazioni economiche). La
decisione della NATO di installare dei sistemi anti-missilistici in Europa centro orientale è
stata particolarmente mal vista dal Cremlino.
rivendicazione di un controllo maggiore su alcune aree del circolo polare artico
Russia: principali indicatori economici
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
2004
2005
2006s
2007p
2008p
7,2
10,9
6,4
12,7
6,7
9,7
7,0
7,7
6,8
7,5
4,9
8,2
8,4
4,9
2,8
183,2
-97,4
85,8
59,0
243,8
-125,4
118,4
83,8
303,9
-164,7
139,2
94,5
315,2
-210,3
104,9
61,7
332,6
-249,2
83,4
42,8
10,0
11,0
9,6
5,1
2,9
214,5
36,2
19,8
124,5
11,4
28,81
257,2
33,7
20,4
182,2
13,3
28,28
309,7
31,4
17,6
303,7
17,4
27,20
418,4
34,8
12,6
431,8
19,8
25,70
504,5
34,7
13,7
524,4
20,6
25,40
Bilancia dei pagamenti
Esportazioni ($ mld)
Importazioni ($ mld)
Saldo bilancia commerciale ($ mld)
Saldo transazioni correnti ($ mld)
Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio RUB/USD
s: stime p: previsioni.
Fonte:
: IMF (Country Report, July 2006); * Economist Intelligence Unit
Russia: rischio economico
(rischio: medio - outlook: stabile)
Attività economica.
•
crescita robusta (6,7%) nonostante il rallentamento della produzione nel settore oil&gas.
•
nel 2006 un’ottima performance per i settori non-tradable. Il settore oil&gas necessita di ingenti
investimenti. Il settore manifatturiero soffre la concorrenza internazionale a causa degli scarsi investimenti
e dell’apprezzamento del rublo
Bilancio pubblico e inflazione.
•
avanzi di bilancio consistenti grazie agli introiti per la vendita degli idrocarburi (in peggioramento)
•
dal 2004 accantonamento di parte dei surplus fiscali in un Fondo di Stabilizzazione,
•
alta inflazione. La Banca Centrale Russa sembra più concentrata nel mantenimento della competitività
Bilancia dei pagamenti.
•
consistenti surplus commerciali e di parte corrente
•
il 2006 è stato un anno record per afflusso di capitali
Posizione debitoria e riserve internazionali.
•
pagamento anticipato del debito verso il FMI e il Club di Parigi.
•
riduzione del debito con l’estero del settore pubblico e consistente aumento dell’indeb. del settore privato
•
elevato livello di riserve (in aumento)
Tasso di cambio.
•
Spinte all’apprezzamento della valuta generate dalle consistenti entrate petrolifere
•
Apprezzam. in termini effettivi reali con negative ripercussioni sui settori non-oil in termini di competitività
Russia: rischio bancario
(rischio: medio - outlook: stabile)
Struttura del sistema.
•
processo di consolidamento dopo 1998: ma ancora debolezze strutturali e da scarsa trasparenza.
•
alta frammentazione: a fine 2006, 1.293 banche (di cui 52 detenute al 100% da banche estere e 13
con più del 50% di proprietà straniera).
•
5 banche controllano circa il 45% degli asset totali e due di esse (Sberbank e Vneshtorbank) sono
statali. Il primato di Sberbank, che controlla il 29% degli asset totali e il 60% dei depositi, è insidiato
da Vneshtorbank, Gazprombank e Alfa Bank,
•
nonostante la crescita, la fiducia del piccoli risparmiatori è ancora limitata
Performance.
•
deposit insurance scheme (schema di assicurazione dei depositi)
•
forte aumento delle attività di credito al consumo e i prestiti alle PMI. Tuttavia ancora limitati (come i
risparmi delle famiglie)
•
grande interesse delle banche internazionali verso la Russia. Tuttavia esistono delle limitazioni cui
sono soggetti gli operatori internazionali in tema di apertura di nuove filiali (disputa entrata WTO)
•
Il livello di non-performing loans è andato decrescendo, a fine 2005 era pari al 2,8% dei crediti totali. Il
ROA era pari al 3,2%, il ROE era pari al 24,2%.
Russia: rischio operativo
(rischio: medio - outlook: stabile)
Sistema legale.
• Progressi nell’adozione di un quadro normativo coerente (tra legislazione regionale e
federale).
• principale problema legato all’enforcement di tali provvedimenti
• Il sistema giudiziario burocratizzato e dotato di scarsa indipendenza dal potere politico
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri.
• positivo atteggiamento verso gli investitori, ma protezione di alcuni settori strategici (energia)
• revisione di alcuni Production Sharing Agreement (Vedi caso Sakhalin 2)
• elevata burocrazia, applicazione arbitraria delle leggi da parte delle autorità locali e livelli
inadeguati di governance. Mancanza di chiarezza nel sistema fiscale e amministrativo
• Il 1° luglio 2006 è entrata in vigore la piena convertibilità del rublo: ciò elimina il deposito
obbligatorio non remunerato per i non residenti che acquistano titoli denominati in rubli
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali.
• sistema infrastrutturale necessita ammodernamento ed ampliamento.
• il conflitto ceceno continua a costituire un fattore di instabilità.
• organizzazioni criminali particolarmente potenti e spesso legate (se non coincidenti) con i
grandi gruppi industriali controllati dagli oligarchi.
Russia: gli indicatori di rischio operativo
Indicatori di Business Climate
Rank
Doing Business (WB)
96° su 175
Index of Economic Freedom
120° su 157
Corruption Perceptions Index
121° su 163
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
Firmato
Convenzione di New York
In vigore
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli
investimenti con l’Italia
In vigore
TURCHIA
Condizioni di assicurabilità SACE
Categoria OCSE: 5/7
Rischio sovrano: apertura
Rischio bancario: apertura
Rischio corporate: apertura
Rating
Standard and Poor’s
Moody’s
Fitch
BB-
Ba3
BB-
Turchia: rischio politico
(rischio: medio - outlook: stabile)
Politica interna.
• situazione politica incerta a causa dell’elezione, in agosto, alla carica di presidente
di Abdullah Gül (AKP) osteggiato da esercito, magistratura e opposizione laica
• tuttavia le elezioni parlamentari di luglio hanno decretato la vittoria del partito
islamico moderato per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), riconfermando il mandato
di Erdogan con un buon margine di voti
• il nuovo esecutivo, composto principalmente da tecnici, ha espresso le proprie
intenzioni riformiste e europeiste
Relazioni internazionali.
• sospensione del processo di allargamento UE (congelamento di 8 dei 35 capitoli
del negoziato di adesione della Turchia)
• questione in sospeso rimane l’apertura a Cipro dei porti ed aeroporti turchi
• crescente rilevanza per la sicurezza energetica europea grazie alla posizione
strategica tra paesi produttori e paesi consumatori
• inasprimento dei rapporti con il Kurdistan iracheno
Turchia: principali indicatori economici
Principali indicatori economici
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%)
2004
2005
2006s
2007p
2008p
9,9
8,6
7,6
8,2
6,0
9,6
5,0
8,0
6,0
4,3
-7,2
-2,7
-1,4
-3,0
-2,6
67,0
-90,9
-23,9
-15,6
76,9
-109,6
-32,8
-23,1
87,8
-128,2
-40,4
-32,7
99,9
-140,7
-40,8
-31,8
108,9
-149,6
-40,7
-29,4
-5,2
-6,4
-8,5
-7,9
-6,7
162,2
50,5
27,2
37,6
3,4
1,4255
170,1
47,0
26,4
52,2
4,2
1,3436
193,9
53,2
27,5
54,5
4,0
1,4285
212,2
53,2
27,9
58,0
4,0
1,4418
231,9
53,7
26,7
60,3
3,9
1,5223
Bilancia dei pagamenti
Esportazioni ($ mld)
Importazioni ($ mld)
Saldo bilancia commerciale ($ mld)
Saldo transazioni correnti ($ mld)
Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Debt service ratio (%)
Riserve valutarie lorde ($ mln)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Cambio medio TRY/USD*
s: stime; p: previsioni.
Fonte:IMF (IMF Country Report No. 07/161, May 2007); *EIU
Turchia: rischio economico
(rischio: medio - outlook: stabile)
Attività economica.
•
buona resilienza dell’economia alla mini crisi di maggio/giugno 2006
•
tasso di crescita del PIL reale robusto (6%), spinta dal consumo interno, in particolare forte aumento della spesa pubblica in
presenza di un rallentamento dei consumi privati (in rallentamento per 2007-08)
Bilancio pubblico e inflazione.
•
riduzione del deficit di bilancio nel 2006, grazie all’incremento nelle entrate fiscali. In forte peggioramento per il 2007
•
inflazione sotto stretta sorveglianza. Il mancato raggiungimento del target fissato dal FMI e dalla banca centrale è stato uno dei
fattori scatenanti della crisi di maggio/giugno 2006. Rallentamento dell’inflazione per il 2007-2008 (ma sempre a rischio)
Bilancia dei pagamenti.
•
aumento importazioni causa principale del disavanzo commerciale
•
disavanzo delle partite correnti ha toccato il suo picco nel 2006 (8,5% del PIL), nel biennio 2007-2008 in miglioramento
•
il saldo del conto capitale continua ad esser positivo anche se in diminuzione, a causa del minore afflusso di investimenti diretti
esteri e ad una crescente propensione al disinvestimento
Posizione debitoria e riserve internazionali.
•
debito con l’estero e debt-service ratio elevati (in aumento)
•
le riserve in valuta straniera a fine 2006 ammontavano a circa 54 miliardi di dollari (pari a 4 mesi di importazioni)
Tasso di cambio.
•
recupero della valuta turca in termini nominali dopo il forte deprezzamento di maggio-giugno (di circa il 20%).
•
a metà 2007 il tasso di cambio si è riassestato sui valori pre-crisi (TRY 1,33-1,34: USD1).
•
grande volatilità della lira turca e sensibilità agli eventi di natura politica
Turchia: rischio bancario
(rischio: medio - outlook: stabile)
Struttura del sistema.
•
periodo di consolidamento dopo la crisi del 2001. Le riforme procedono, seppure con alcuni ritardi.
•
Il Governo ha aumentato la trasparenza, rafforzato la regolamentazione e migliorato le funzioni di supervisione della
Banca Centrale.
•
A luglio 2006 è stato annunciato il programma di privatizzazione delle principali banche pubbliche, che dominano il
settore detenendo circa i 2/3 dell’attivo totale (in particolare, Halkbank).
•
Il sistema è composto da 33 banche commerciali, di cui: 3 banche possedute dallo stato, 13 banche private e 17
controllate da banche straniere.
Performance.
•
La quota di asset del sistema bancario nelle mani di istituti stranieri è aumentata, passando dal 5% al 15% negli ultimi 2
anni. Ciò ha causato un’espansione del credito, che necessita di un attento monitoraggio in quanto potrebbe portare
all’aumento dei
•
non-performing loans diminuiti (intorno al 2,8% dei prestiti a metà 2006)
•
redditività del sistema in diminuzione: a fine giugno 2006 il ROA era pari a 1,69% e il ROE pari a 6,31%
•
il sistema bancario è riuscito a contenere le perdite determinate dall’aumento dei tassi di interesse e dall’indebolimento
della lira (crisi di maggio/giugno 2006)
•
rischio indiretto, difficilmente quantificabile, derivante dall’esposizione in valuta estera delle imprese affidate dalle
banche.
•
nel complesso il sistema bancario appare in miglioramento (tuttavia:vulnerabilità permangono in termini di mismatch di
durata e tassi di interesse)
Turchia: rischio operativo
(rischio: medio - outlook: stabile)
Sistema legale.
• Il sistema legislativo turco è nel processo di adeguamento all’acquis communautaire
europeo e non presenta particolari rischi in tema di discrezionalità o di repentini
cambiamenti legislativi.
• corti sono indipendenti e imparziali. Tuttavia i tempi di risoluzione delle dispute tendono
ad essere lunghi.
Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri.
• gli investitori stranieri sono stati del tutto equiparati a quelli nazionali (legge per gli
Investimenti Esteri del 2003)
• Gli investitori esteri possono acquisire partecipazioni fino al 100%, tranne in alcuni
settori strategici (telecom, mezzi di informazione), dove permangono alcune restrizioni.
Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali.
• il livello del sistema infrastrutturale è buono e ci sono crescenti investimenti nel settore
dei trasporti e delle costruzioni.
• espansione e il miglioramento delle reti legate all’esportazione di idrocarburi provenienti
da oriente.
• sicurezza minacciata dalla presenza di episodi di terrorismo, sia di matrice islamica che
curda. La rinascita del fondamentalismo islamico può costituire una minaccia per la
stabilità del Paese.
Turchia: gli indicatori di rischio operativo
Indicatori di Business Climate
Rank
Doing Business 2006 (WB)
91° su 175
Index of Economic Freedom 2007
83° su 157
Corruption Perceptions Index 2006
60° su 163
Accordi e Convenzioni
Convenzione di Washington
In vigore
Convenzione di New York
In vigore
Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti
con l’Italia
In vigore
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