BANCA D’ITALIA
EUROSISTEMA
L’industria meridionale e la crisi
Luigi Cannari
Università della Calabria
Arcavacata di Rende (CS), 19 novembre 2013
La rilevanza dell’industria meridionale



Il Mezzogiorno è un’area di grandi dimensioni
assolute su scala europea; anche la sua industria ha
un peso significativo.
In Italia i sistemi industriali territoriali del Nord e del
Sud sono molto integrati; l’industria “meridionale” è
in misura rilevante di proprietà di imprese del CentroNord.
Il Sud ha contribuito al successo industriale del
paese nel dopoguerra e continua a presentare
numerose aree a forte densità manifatturiera.
La rilevanza dell’industria meridionale
Il Mezzogiorno è un’area di grandi dimensioni
Peso del Mezzogiorno nell'UE a 27
(valori percentuali)
5,0
4,5
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,0
4,2
2,3
Popolazione
Fonte: Eurostat; dati riferiti al 2010.
Occupati nell'industria
La rilevanza dell’industria meridionale
L’industria meridionale vede un’ampia presenza dell’imprenditoria del
Centro Nord
Distribuzione degli addetti industriali del Mezzogiorno per
proprietà dell'impresa
1977
Media 2001-2011
100%
90%
80%
70%
51.2
60%
Imprenditori
centrosettentrionali
42.4
50%
40%
30%
20%
48.8
Imprenditori
meridionali
57.6
10%
0%
Industira manifatturiera; stabilimenti con
almeno 20 addetti.
Fonte: censimento CESAN
Industria in senso stretto; stabilimenti con
almeno 50 addetti
Fonte: indagine campionaria INVIND
La rilevanza dell’industria meridionale
È sensibilmente cresciuta la presenza di agglomerazioni
industriali nei sistemi locali del lavoro meridionali
1961
1981
A colori più scuri corrisponde una maggiore intensità
dell’agglomerazione
Fonte: elaborazioni su dati Istat
2006
Negli anni recenti l’industria meridionale
incontra difficoltà (in un paese in difficoltà)




Gli elementi di debolezza che l’industria meridionale
presentava alla metà degli anni duemila …
… hanno reso particolarmente intenso l’impatto della
crisi …
… aggravando un divario territoriale che non trova
riscontro in altri paesi europei.
Non tutto il Sud declina: le aree di vitalità industriale
I punti di debolezza dell’industria nazionale risultano accentuati al Sud
L’incidenza delle micro imprese è nettamente superiore
Mezzogiorno
Centro Nord
di dimensione medio-grande (almeno 100 addetti) :
26,2
30,2
di dimensione minima (meno di 10 addetti) :
35,0
24,2
Quota di addetti industriali appartenenti ad imprese:
Fonte: Istat (anno 2007)
I punti di debolezza dell’industria nazionale risultano accentuati al Sud
La ridotta dimensione di impresa frena
l’attività di esportazione, di innovazione …
Quota di imprese:
Mezzogiorno Centro - Nord
esportatrici
(operatori economici che hanno effettuato almeno una
transazione commerciale con l'estero sul totale delle imprese
industriali) :
innovatrici
(imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto
e/o di processo) :
21,6
48,1
23,6
32,7
Fonte: Istat (dati riferiti al 2007 per le imprese esportatrici e al triennio 2006-08 per le innovatrici)
I punti di debolezza dell’industria nazionale risultano accentuati al Sud
… e di internazionalizzazione: gli investimenti diretti
all’estero sono modesti, anche verso i paesi del Mediterraneo
30,0
24,5
25,0
Mezzogiorno
Centro Nord
20,0
20,0
15,0
10,0
5,0
3,0
0,3
0,0
Stock IDE all'estero in % del valore
Aree mediterranee in % degli
aggiunto industriale
investimenti manifatturieri all'estero
(componente azionaria)
Fonte: stock di IDE rilevati dalla Banca d’Italia (dicembre 2011)
I punti di debolezza dell’industria nazionale risultano accentuati al Sud
L’incidenza dei settori ad alta tecnologia è modesta, anche
se non molto distante dalla media italiana
Quota di addetti manifatturieri appartenenti ad
imprese:
Mezzogiorno
Centro - Nord
operanti in settori ad alta tecnologia (aerospaziale,
farmaceutica, elettronica)
4,6
5,3
operanti in settori a bassa tecnologia (alimentare,
abbigliamento, calzature, arredamento) :
50,9
42,7
Fonte: elaborazioni su dati Istat (anno 2007)
I punti di debolezza dell’industria nazionale risultano accentuati al Sud
Le agglomerazioni industriali sono meno diffuse
Quota di addetti manifatturieri appartenenti ad
imprese:
Mezzogiorno
Centro - Nord
localizzate in aree a forte specializzazione nel settore
di appartenenza (agglomerazioni industriali) :
15,1
37,0
localizzate in aree prive di specializzazione nel settore
di appartenenza:
31,9
23,3
Fonte: elaborazioni su dati Istat (anno 2007)
I punti di debolezza dell’industria nazionale risultano accentuati al Sud
Le imprese meridionali faticano ad affrontare con successo
la nuova divisione internazionale del lavoro
La quota di imprese subfornitrici che non ha mostrato
significativi avanzamenti nelle catene globali è del 36,9%
al Sud, più che doppia rispetto al Centro-Nord (17,2%)
Di conseguenza le imprese meridionali si trovano
in una posizione di maggiore debolezza contrattuale, mostrando
una più accentuata dipendenza dal committente principale
L’industria meridionale e la crisi
Anche al Sud le imprese grandi, innovative e internazionalizzate
hanno subito in minore misura l’impatto della crisi
Fatturato medio del 2011 in % del fatturato medio del 2007
SI
Imprese
internazionalizzate
NO
SI
Imprese innovative
NO
Elevata
Imprese con spesa in
R&D
Bassa
Grandi
Imprese di dimensioni
Fonte: elaborazioni su dati Invind
Piccole
80
85
90
95
100
105
L’industria meridionale e la crisi
Negli anni duemila l’incidenza dell’industria meridionale è calata di
quasi due punti percentuali sia rispetto al totale nazionale sia rispetto
al PIL dell’area
Incidenza del valore aggiunto industriale del Mezzogiorno
(valori percentuali)
16,5
16,5
15,5
15,5
sull'industria italiana
14,5
14,5
sul PIL meridionale
13,5
13,5
12,5
12,5
11,5
11,5
10,5
10,5
2001
2002
2003
2004
2005
2006
Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti economici territoriali
2007
2008
2009
2010
2011
L’industria meridionale e la crisi
Gli investimenti si sono dimezzati quasi in rapporto al PIL
Investimenti industriali in rapporto al PIL
(valori percentuali)
6,0
6,0
5,5
5,5
5,0
5,0
4,5
4,5
4,0
4,0
Centro Nord
3,5
Mezzogiorno
3,5
3,0
3,0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Fonte: elaborazioni su dati Istat Conti economici territoriali
L’industria meridionale e la crisi
La produttività dell’industria è nel Mezzogiorno assai distante
dalla media italiana …
Indicatori di produttività dei fattori nell'industria
meridionale (indici Centro Nord=100)
100
90
80
-19%
-44%
-35%
70
60
50
40
30
20
10
0
Valore aggiunto su unità Valore aggiunto su unità di
Produttività Totale dei
standard di lavoro (2010)
capitale (2010)
Fattori (media 2000-2010)
Fonte: elaborazioni su dati Istat e SVIMEZ
L’industria meridionale e la crisi
... e ha mostrato una dinamica peggiore della media italiana nella prima
metà degli anni duemila, per poi allinearsi ad essa
Andamento della produttività totale dei fattori
(variazioni percentuali annue; medie mobili di tre termini)
3
3
2
2
1
1
0
0
-1
-1
-2
-2
-3
-3
-4
-4
2001
2002
2003
2004
2005
Centro Nord
2006
2007
2008
2009
2010
Sud e Isole
Fonte: elaborazioni su dati Istat e SVIMEZ
L’industria meridionale e la crisi
La bassa produttività si riflette in una redditività inferiore in tutti i settori.
La fragilità finanziaria delle imprese meridionali (soprattutto le piccole) si
è aggravata.
R.O.A. 2011 nelle principali branche industriali
(dati di bilancio di circa 100 mila imprese italiane, di cui 20 mila
meridionali)
7,0
6,0
Centro Nord
Sud e Isole
5,0
4,0
3,0
2,0
1,0
0,0
Estrattivo ed Manifattura
energia
tradizionale
Prodotti in
metallo
Fonte: elaborazioni su dati Centrale dei Bilanci e Cerved
Macchine ed
apparecchi
Mezzi di
trasporto
Chimica
gomma
plastica
Confronto con altre regioni europee in ritardo di sviluppo
Rapporto % tra valore aggiunto industriale e PIL nel 2009
Negli anni
duemila la
dinamica
industriale al
Sud è stata fra
le peggiori in
Europa,
portando
l’incidenza
dell’industria ai
livelli minimi
dell’area UE
Paese
Regioni in ritardo di
sviluppo
Altre regioni
Divario
(a-b)
Totale UE 27
17,8
17,7
0,1
di cui : Paesi con divari territoriali di sviluppo
ITALIA
12,2
20,3
-8,1
SPAGNA
14,6
16,8
-2,2
BELGIO
15,3
16,6
-1,4
REGNO UNITO
15,9
10,8
5,2
GRECIA
16,8
10,1
6,7
AUSTRIA
18,6
21,2
-2,6
GERMANIA
19,4
22,6
-3,2
SLOVACCHIA
29,2
14,0
15,2
REP. CECA
36,1
13,0
23,1
Fonte: elaborazioni su dati Eurostat
Il divario territoriale
italiano nell’incidenza
dell’industria (8,1 punti)
non trova riscontro in
altri paesi UE
L’attrattività del Mezzogiorno si va riducendo
La quota di occupati in imprese non meridionali è calata di 5
punti percentuali negli anni duemila …
Occupati nelle imprese industriali del Mezzogiorno con almeno 50 addetti
100%
90%
80%
Occupati in imprese del
Mezzogiorno
70%
60%
50%
40%
Occupati in imprese del
Centro Nord
30%
20%
10%
0%
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Fonte: elaborazioni su dati INVIND
L’attrattività del Mezzogiorno si va riducendo
La presenza di investimenti diretti esteri resta
molto bassa
Investimenti Diretti dall'Estero
(milioni di euro)
12.000
10.000
Verso l'Italia
Verso il Mezzogiorno
8.000
6.000
4.000
2.000
0
-2.000
-4.000
2008
2009
Fonte: flussi di investimenti diretti esteri rilevati dalla Banca d’Italia
2010
2011
L’attrattività del Mezzogiorno si va riducendo
Le nostre analisi mostrano che i sussidi alle
imprese sono stati scarsamente efficaci
Incentivi concessi per ripartizione territoriale nel periodo 2005-2010;
interventi nazionali e regionali
(milioni di euro)
11.000
22.000
10.000
20.000
9.000
18.000
8.000
16.000
7.000
14.000
6.000
12.000
5.000
10.000
4.000
8.000
3.000
6.000
2.000
4.000
1.000
2.000
0
0
2005
Centro Nord
Mezzogiorno
2006
2007
2008
Totale incentivi concessi al Centro Nord nel periodo
2009
2010
2005-2010
(scala di destra)
Totale incentivi concessi al Mezzogiorno nel periodo
Fonte: Ministero dello Sviluppo economico, Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive, anno 2011.
Non tutto il sud declina
Aree di vitalità industriale sono ubicate “a macchia
di leopardo” nel territorio meridionale …
Abbiamo rilevato 65 incroci
geo-settoriali che, tra il 2011 e il
2012 hanno almeno recuperato
il calo di export, fatturato o
valore aggiunto subìto tra il
2008 e il 2009.
A tali realtà si contrappongono
119 incroci geo-settoriali i cui
livelli di attività sono ancora
distanti da quelli pre-crisi per
ciascuna delle variabili
considerate.
DIMENSIONI DELLE BOLLE PROPORZIONALI AL
PESO DELLA PROVINCIA SULL’INDUSTRIA
MERIDIONALE
Province con
segnali di
resistenza diffusi
Province con
segnali di
resistenza lievi
Province con
segnali di
resistenza assenti
Fonte: elaborazioni su dati Istat e Centrale dei Bilanci
Non tutto il sud declina
Tali realtà pesano per circa un quinto sul totale dell’area …
Realtà industriali del Mezzogiorno per segnali di vitalità
132.2
140
120
Segnali diffusi
Segnali deboli o assenti
118.9
110.8
100
85.8
77.3
80
61.5
60
40.0
40
22.9
20
0
Quota di addetti nel Export 2011-12 in % Fatturato 2011 in % Valore aggiunto
2007
del 2007
del 2007
2011 in % del 2007
Fonte: elaborazioni su dati Istat e Centrale dei Bilanci
Non tutto il sud declina
… e sono
concentrate
soprattutto nei
comparti
alimentare e
dell’aerospazio,
mentre quello
degli autoveicoli
mostra le
maggiori difficoltà
Segnali di
recupero
dell'attività
industriale
1. Diffusi
2. Medi
3. Deboli o
assenti
Performance
Settore
Abbigliamento
Aerospaziale
Alimentare
Alimentare
Alimentare
Alimentare
Prodotti in metallo
Abbigliamento
Abbigliamento
Cartotecnica
Cartotecnica
Prodotti in metallo
Prodotti in metallo
Prodotti in metallo
Abbigliamento
Autoveicoli
Autoveicoli
Autoveicoli
Calzature
Cuio
Metallurgia
Metallurgia
Mobilio
Prodotti in metallo
Numero di
Provincia addetti al
2007
Napoli
Napoli
Napoli
Bari
Salerno
Palermo
Lecce
Bari
Pescara
Napoli
Bari
Napoli
Salerno
Chieti
Teramo
Chieti
Potenza
Napoli
Lecce
Avellino
Taranto
Cagliari
Bari
Bari
16.537
6.777
13.993
11.200
10.175
5.495
5.137
17.125
5.156
8.477
6.192
14.767
7.905
5.862
7.109
9.514
8.046
7.166
9.883
5.022
17.784
6.543
9.317
9.698
Export
(1)
108,8
138,0
130,0
143,3
101,3
114,7
182,7
100,4
87,9
112,1
90,7
121,0
93,9
114,6
79,0
96,7
61,5
17,6
44,3
90,5
89,4
38,5
68,3
65,7
Valore
Fatturato
aggiunto
(2)
(2)
110,1
119,6
115,3
133,6
118,4
111,9
101,7
99,4
128,3
113,7
104,1
99,4
114,2
95,6
86,4
90,3
75,0
82,4
76,7
92,5
99,0
56,0
95,1
65,1
99,1
96,5
108,9
121,9
138,7
107,2
102,3
86,5
58,0
97,3
103,9
107,0
118,3
101,9
82,7
88,1
89,4
85,1
80,2
85,9
41,0
31,1
91,1
105,2
Fonte: elaborazioni su dati Istat e Centrale dei bilanci. (1) Valore cumulato dell'export tra il primo trimestre del
2011 e il il terzo del 2012, rispetto ai corrispondenti periodi del 2007-2008. - (2) Nel 2011 (indice 2007=100).
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