Indice • • • • • • • • Architettura della pavimentazione Leon Battista Alberti Il marmo Tess Jaray Immagini Leopold Kronecker La matematica dell’infinito Siti utilizzati • Realizzato da Karen Tircio • I popoli di tutte le culture e di tutte le epoche hanno usato motivi geometrici come ornamento. Le applicazioni di motivi geometrici sono universali e spesso tramite la geometria usata si riconosce il tipo di cultura che la utilizza. I primi pavimenti greci erano costituiti da ciottoli bianchi e neri posti in modo casuale, ma c'è un piccolo passo tra una struttura casuale e una struttura ordinata. Leon Battista Alberti • Già Leon Battista Alberti nei sui libri parla di pavimenti e di come occupare l'intero pavimento con linee “musicali e geometriche”. • La basilica romana, di pianta rettangolare circondata da fila di colonne, è la sede dell'amministrazione giudiziaria romana (il tribunale), ma anche un luogo d'incontro per fare affari, una sorta di mercato coperto. Era una struttura semplice, ma armonicamente proporzionata, un'opera vasta e monumentale. La sua pianta simmetrica secondo due assi esprimeva stabilità e non dinamicità. Nelle basiliche paleocristiane la forma della chiesa venne copiata dal tribunale romano introducendo però alcune variazioni: la pianta ha un solo asse di simmetria longitudinale perché la lunghezza della basilica doveva simboleggiare il cammino del cristiano dalla vita terrena verso il paradiso. Inoltre l'entrata è sul lato corto, mentre in quella romana era sul lato lungo. La basilica cristiana, internamente, era suddivisa come quella romana: una serie di colonne delimitavano le varie zone della basilica, dette navate, di cui la più grande era quella centrale. Il corridoio centrale è sempre messo in evidenza dal pavimento. Il marmo • Probabilmente, il primo pavimento cosmatesco fu fatto nell'ultimo quarto del XI secolo, precisamente fra il 1066 e il 1071, quando l'Abate di Montecassino Desiderio invitò lavoratori del marmo da Costantinopoli per fare un nuovo pavimento nella basilica. Oggi quel pavimento è coperto da uno nuovo del del XVIII sec. in uno spazio sacro dell'Abbazia, ricostruito dopo i danni subiti durante la II Guerra Mondiale. • I marmi antichi usati nella produzione dei pavimenti erano in genere rosso porfido e verde serpentino, come pure giallo antico, bianco e pavonazzetto, che venivano scambiati fra loro per ottenere toni sfumati dal rosso porfido al chiaro, lasciando il primo al centro della composizione. In tal modo la trama del disegno veniva resa più contrastata fra i colori scuri e chiari, per cui si veniva a creare una bicromia che faceva assumere alla superficie un aspetto coloristicamente variato e non rigido. Tess Jaray • Tess Jaray è una pittrice dell’astratto che ha iniziato a lavorare con strutture di pavimentazione in spazi pubblici e centri urbani nel 1980. • Tess ha anche studiato l’uso dei mattoni nella progettazione di strutture del passato, inoltre ha scoperto che non tutti gli artisti hanno condiviso le opinioni circa il disegno della pavimentazione. Pavimentazioni di Tess Jaray: • Il piazzale per l'Ambasciata Britannica a Mosca appena completata Wakefield Cathedral Precinct Paradise Bridge , Central Birmingham Leopold Kronecker • Kronecker è stato insegnato che la matematica alla palestra di Liegnitz da Kummer ed esso erano dovuto Kummer che Kronecker è stato interessato nella matematica. Kummer immediatamente ha riconosciuto il talento del Kronecker per la matematica e lo ha preso bene oltre che cosa sarebbe previsto alla scuola, consigliandogli intraprendere la ricerca. Malgrado il suo upbringing ebreo, Kronecker è stato dato l'istruzione religiosa evangelical alla palestra che certamente le esposizioni che i suoi genitori erano openminded sugli argomenti religiosi. La Matematica dell'infinito • • • Accostare Infinito e Matematica può sembrare collegamento azzardato. L'Infinito, come pure il suo corrispondente temporale, l'Eterno, è tema adeguato per Religione, Filosofia o Letteratura, ma forse non per la scienza positiva. Meno che mai per la più positiva delle scienze e cioè la Matematica. Del resto, l'Infinito (in-definito, indeterminato) è, per sua stessa etimologia e natura, ed anche per la comune opinione, ciò che sfugge ad ogni possibile classificazione e misura, mentre la Matematica tende a (e pretende di) classificare e misurare ogni oggetto che esamina. Dunque, l'Infinito non è argomento da Matematica. In effetti, secondo una visione che risale ai tempi dell'antica Grecia e che si è mantenuta radicata nei secoli fin quasi ai nostri giorni, la Matematica è la scienza dei numeri naturali 0, 1, 2, ..., semmai allargata a quegli insiemi numerici - gli interi, i razionali - che ai naturali sono direttamente collegati. Pitagora sosteneva che il numero (naturale) è la base di tutto.Oltre due millenni dopo, Kronecker (1832-1891) ribadiva che gli interi positivi sono i soli numeri creati da Dio a voler significare che trattare altri contesti non standard, come quello dei reali, era quasi sacrilego. Dunque la Matematica va a combaciare, in questa prospettiva, con l'Aritmetica dei numeri 0, 1, 2, ...: tutti rigorosamente finiti per natura e rappresentazione (a differenza dei reali, che scomodano allineamenti decimali senza limiti e confini). Si conferma così che non c'è spazio comune per Matematica e Infinito. Eppure, a smentire tutte queste pur ragionevoli premesse, va detto che la Matematica è stata capace nella sua storia più recente di intuire, accarezzare ed anche misurare l'Infinito, fin quasi a sognare di dominarlo completamente. Questo è il tema che vogliamo trattare. Siti Utilizzati • www-groups.dcs.st-and.ac.uk/ ~history/Mathematicians/Kronecker.html 27k – • http://fds.mate.polimi.it/file/3/File/Galeazzi _01/pagina1.htm