UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Superfici materiali e non materiali in Fisica Dicembre 2008 A. Romano [email protected] 1 Superficie materiale La superficie S tra due mezzi contigui è materiale se le particelle dei due mezzi non possono attraversarla 2 Esempi • La superficie di separazione tra due dielettrici • La superficie tra olio ed acqua • Una lamina di sapone (bolla) Una superficie materiale può essere geometrica o costituita da materia e possedere proprietà meccaniche. 3 Superficie non materiale La superficie S di separazione tra due mezzi è non materiale se essa può essere attraversata dalle particelle dei due mezzi. Le particelle dei due mezzi, contigue ad una superficie non materiale S, cambiano ad ogni istante. 4 Esempi di superfici non materiali • • • • • Interfaccia solido-liquido Interfaccia liquido-vapore Interfaccia tra un cristallo e la miscela Colata continua Pareti di Bloch nei cristalli ferromagnetici e ferroelettrici • Onde ordinarie e d’urto 5 Due possibili trattazioni delle superfici materiali e non materiali • La superficie è sostituita da un sottile strato di transizione (strato limite) • La superficie è una superficie di discontinuità dotata di proprietà materiali Primo approccio y ' ' ( x) y ' ( x) y ( x) 0 y (0) 1, y (1) 0 6 Se y(ε, x) è la soluzione del problema al contorno al variare di ε, accade che lim y ( , x) y0 ( x) 0 dove y0(x) è la soluzione dell’equazione che si ottiene per ε = 0? Quando il piccolo parametro moltiplica le derivate di ordine massimo il termine che lo contiene non può trascurarsi. 7 La soluzione della precedente equazione ha l’andamento mostrato in figura 1 0 1 δ dove δ diminuisce al diminuire di ε (strato limite). 8 Se si vuole riguardare la superficie di separazione tra due regioni contigue come un sottile strato, occorre che le equazioni che descrivono il sistema presentino le derivate di ordine massimo moltiplicate per un piccolo parametro. Es. Equazione dei liquidi viscosi di Navier-Stokes 1 p v, v R dove R UL 1 è il numero di Reynolds. 9 Goccia d’acqua in equilibrio in aria Equazione di Eulero (in assenza di spinta archimedea e del peso) Poiché p = p (ρ), la densità è costante è non vi può essere la goccia. Assumendo che con α<<1, si ottiene lo strato limite e quindi la goccia. 10 Secondo approccio Si supponga che la superficie della goccia sia una superficie materiale in grado di esercitare una tensione tangenziale γ isotropa ed uniforme (proprietà meccaniche). La condizione di equilibrio diventa 2 ( pext pint ), R dove il raggio R è incognito. Per una forma non sferica si ha H ( pext pint ) con H curvatura media (problma di Plateau). 11 Si osservi che nel caso delle bolle di sapone la pressione è nota sia all’interno che all’esterno della bolla ed R è la sola incognita del problema. Per una goccia d’acqua di condensazione la pressione interna è incognita ed occorre aggiungere una condizione termodinamica per ottenere il pareggiamento, ossia la continuità del potenziale di Gibbs attraverso S. 12 Congelamento dell’acqua Problema unidimensionale Energia per unità di volume: e = c θ; Vettore corrente di calore: h = k Bilancio di energia d c dV h nd dt V V dove V è un arbitrario volume fisso. 13 • L’interfaccia è uno strato limite di transizione per il campo di temperatura h k α, k>0, α<<1. c Condizioni al contorno. 14 Il problema di Stephan L’interfaccia è una superficie di discontinuità. Inoltre • h = k ; • e = c θ; c k e s k n nel volume sull’interfaccia Condizioni al contorno: temperature agli estremi e temperatura di fusione θ = 0 sull’interfaccia. Incognite: il campo di temperatura θ(x,t) e lo spessore di ghiaccio s(t). 15 Formulazione generale I sistemi con strato limite possono descriversi sostituendo lo strato limite con una superficie materiale o non materiale eventualmente dotata di proprietà meccaniche e termodinamiche. L’impiego di questo modello richiede la formulazione delle leggi generali di bilancio per un sistema continuo con interfaccia. 16 La legge generale di bilancio 17 La legge generale di bilancio Una legge generale di bilancio per il campo ψ trasportato con velocità v si scrive d d ψ dc Ψ d dt c dt (t ) (Φ Ψ v) n d (Φ Ψ v ) t ds c dove c(t) è un volume fisso e (t ) c(t ) S (t ) 18 Difficoltà •Calcolare la derivata temporale dell’integrale di superficie: (determinare esplicitamente σ(t) in termini della forma del volume c, della velocità normale dell’interfaccia e dello spostamento della curva di discontinuità Γ); • determinare l’equazione del bordo ∂σ(t) di σ(t); • assegnare ψσ e Φσ a partire dal problema fisico in esame. 19 Cristalli Equilibrio di un cristallo macroscopico nel suo liquido nel suo vapore in una miscela binaria contenente la fase liquida del cristallo. La legge di Gibbs La legge di Wulff 20 La legge di Gibbs Fissato il poliedro cristallino regolare convesso rispetto ad un suo punto interno, con N facce, la configurazione di equilibrio corrisponde al minimo dell’energia superficiale N E i i i 1 a volume costante dV V 21 La Cristalli legge di Gibbs 22 Minimizzando il funzionale si trovano infinite configurazioni di equilibrio. Tra queste figurano quelle per cui E i hi , dove λ è una costante dipendente dal volume del cristallo e hi la distanza della faccia i-ma da un punto fisso interno al cristallo. 23 La Cristalli legge di Wulff 24 Ferromagnetismo • • Il volume di un cristallo ferromagnetico è l’unione di regioni in cui la magnetizzazione è costante (domini di Weiss). Ciascuna regione è separata da quelle contigue da sottili strati (pareti di Bloch) in cui la magnetizzazione varia rapidamente. Micromagnetismo: Le configurazioni di equilibrio di un cristallo ferroelettrico si ottengono minimizzando l’energia totale di magnetizzazione del cristallo a volume costante. 25 Esempio In un cristallo uniassiale che occupa il volume di un parallelepipedo retto, in assenza di campo magnetico esterno, si ha la seguente distribuzione di domini d l l l 26 Micromagnetismo Le configurazioni di equilibrio di un cristallo ferroelettrico, In assenza di campo magnetico esterno, si ottengono minimizzando l’energia totale di magnetizzazione M e(m,m)dV 0 V dove m è il versore di magnetizzazione. Per cristalli uniassiali 3 1 e M 0 [ (mx2 m y2 ) (mi ) 2 ] 2 i 1 27