Elettrodi Il loro potenziale è funzione della concentrazione delle specie contenute nelle soluzioni in cui sono immersi. Queste concentrazioni possono essere determinate tramite misure del potenziale di una cella costituita da due elettrodi, uno di riferimento ed uno definito indicatore. Elettrodi di riferimento Hanno un potenziale noto, costante, insensibile alla composizione della soluzione contenente l’analita. I più usati sono: - elettrodo standard a idrogeno (SHE) - elettrodo a calomelano - elettrodo ad argento/cloruro d’argento Elettrodo di riferimento standard a idrogeno (SHE) (Elettrodo di riferimento primario) [H++] = 1 M pH2 = 1 atm 2H+ + 2e- H2 (g) Per convenzione, al potenziale di questo elettrodo si assegna valore di 0,000 V a tutte le temperature Elettrodo a calomelano Hg Hg2Cl2 sat., KCl (x M) Cavo elettrico Di solito è presente una soluzione satura di KCl e l’elettrodo è detto a calomelano saturo (SCE) Hg2Cl2 (s) + 2ePasta di Hg + Hg2Cl2 + KCl saturo KCl saturo 2Hg (l) + 2Cl- E = E° - 0.05916 log [Cl-] E° = 0.244 V (25°C) Il potenziale dipende solo da [Cl-] mantenuta costante dalla presenza di KCl. foro setto poroso o diaframma di vetro smerigliato Massima temperatura di utilizzo: ~ 70°C (oltre si ha dismutazione di Hg2Cl2) Elettrodo ad Ag/AgCl Ag AgCl sat., KCl (x M) Anche qui è di solito presente una soluzione satura di KCl e l’elettrodo è detto ad Ag/AgCl saturo (SSC) AgCl (s) + eFilo di Ag KCl AgCl saturo setto poroso Ag (s) + Cl- E = E° - 0.05916 log [Cl-] E° = 0.199 V (25°C) Questo elettrodo è sufficientemente stabile e può essere usato anche a temperature superiori a 70°C. Elettrodi indicatori Il loro potenziale dipende direttamente dalla concentrazione dell’analita. Requisiti fondamentali: selettività, rapidità di risposta, riproducibilità. Si dividono in: Elettrodi metallici 1° specie 2° specie Elettrodi ionoselettivi 3° specie Elettrodi di 1a specie Sono in diretto equilibrio con i cationi derivanti dal metallo dell’elettrodo. Ad esempio: Zn2+ + 2eE = E° - 0.05916 log 1 [Zn2+] 2 Zn (s) = E° + 0.05916 log [Zn 2+] 2 Alcuni metalli (Fe, Cr, Mn…) non forniscono potenziali riproducibili e non possono quindi essere usati. Elettrodi di 2a specie Sono in equilibrio con anioni che formano precipitati poco solubili o complessi molto stabili con i cationi del metallo dell’elettrodo. Esempio: Ag+ + e- Ag AgI (s) AgI Ag+ II- Ag+ Ag+ I- soluzione satura (s) + e- Ag (s) Ag+ + IAg (s) + I- E = E°AgI - 0.05916 log [I-] E°AgI = - 0.151 V Elettrodi redox Costituiti da materiale inerte (Pt, Au, Pd…) a contatto con un sistema redox. Il loro potenziale dipende unicamente da quello del sistema con il quale sono in contatto. Esempio: Pt Ce4+ Ce3+ Ce3+ Ce4+ E = E°Ce4+/Ce3+ - 0.05916 log [Ce3+] [Ce4+] Elettrodi indicatori a membrana Si tratta di membrane sensibili ad una specie ionica la cui differenza di concentrazione ai due lati della stessa membrana genera una differenza di potenziale. Elettrodi Ionoselettivi Allo stato solido LaF3 Membrana liquida vetro Sensibile alla specie H+. E’ stato il primo elettrodo a membrana ed è tutt’ora il più diffuso. Potenziale di giunzione liquida Ej HCl 1 M H+ Cl- - + + + + + + + + HCl 0.01 M setto poroso Questo piccolo valore di potenziale può essere minimizzato interponendo una soluzione concentrata (ponte salino) di un opportuno elettrolita (di solito KCl). Elettrodo a vetro Soluzione tampone (HCl 0.1 M + AgCl saturo) Filo di Ag Membrana di vetro sensibile al pH Il sistema Ag/AgCl funge da elettrodo di riferimento interno Tipico sistema di elettrodi per la misura del pH Al pH-metro Elettrodo a calomelano saturo Elettrodo a vetro Soluzione a pH incognito Filo di Ag Sottile membrana di vetro Agitatore magnetico In un sistema così congegnato,l’unica d.d.p. registrabile è quella che si realizza attraverso la membrana ed è direttamente collegata all’attività della soluzione esterna HCl 0.1 M saturato con AgCl [Skoog-West-Holler] I due elettrodi sono spesso associati in un unico corpo elettrodico (elettrodo combinato) ELETTRODO COMBINATO Membrane di vetro [Skoog-West-Holler] silicio Soluzione Membrana ossigeno silicio cationi (Na+, Li+…) ossigeno Importante è il grado di idratazione (igroscopicità) che sposta fortemente verso destra l’equilibrio Na+ H+ H+ + Na+ Glsoluz. vetro Interfaccia membrana/soluzione [Skoog-West-Holler] Na+ + H+ Glsoluz. vetro Schema di una membrana di vetro idratata 100 nm Soluzione esterna [H+] 0.1 mm (105 nm) Vetro non idratato Tutti i siti occupati da Na+ = c1 Potenziale all’interfaccia vetro/soluzione analita Soluzione interna [H+] = c2 siti superficiali occupati da H+ siti superficiali occupati da H+ V1 100 nm Gel idratato (siti occupati da H+ e Na+) Potenziale di membrana Em = V1 - V2 V2 Potenziale all’interfaccia vetro/soluzione standard Il contatto elettrico tra le due soluzioni è assicurato dallo “spostamento” essenzialmente degli ioni monovalenti dello strato anidro centrale Meccanismo di funzionamento della membrana Gl- H+ Gl- + H+ vetro vetro soluz. 1° caso: soluzioni interna ed esterna con identico valore di pH Soluzione interna H+ Ho Ho -o Ho Ho Membrana di vetro oH oH ooH oH H+ Soluzione esterna 2° caso: soluzione esterna con valore di pH minore di quella interna Soluzione interna H+ H+ H+ Ho -o -o Ho -o Membrana di vetro oH oH ooH oH H+ Soluzione esterna Potenziale dell’elettrodo a vetro Ev = Em- EAg/AgCl + Easy Potenziale di asimmetria Potenziale di membrana Potenziale elettrodo di riferimento interno Piccolo valore di potenziale imputabile a difetti di costruzione o ad usura della membrana Ev = E°v - 0.05916 log C1 Ev= E°v + 0,059 pH Elettrodi a membrana liquida Tubi di plastica o vetro Elettrodo di Ag Soluz. satura di AgCl + CaCl2 Schema di un elettrodo a membrana liquida per Ca2+ Scambiatore ionico liquido Membrana porosa e inerte contenente lo scambiatore ionico liquido Lo scambiatore ionico (in questo caso un dialchilfosfato di calcio) è incorporato nella membrana L’equilibrio ad entrambe le interfacce della membrana è: [(RO)2POO]2Ca fase organica 2(RO)2POO- + Ca2+ fase organica R = catena a 8-16 atomi di C fase acquosa Anche in questo caso, quando [Ca2+]esterna è diversa da [Ca2+]interna la differente dissociazione del dialchilfosfato di calcio ai lati della membrana genera un potenziale di membrana Eb: Conc. Ca2+ esterna Eb = V1 - V2 = 0.05916 log c1 c2 n segno e valore della carica dello ione Eb = L’ + 0.05916 log c1 2 Conc. Ca2+ interna (costante) (L’ = - 0.05916 log c2) 2 Un elettrodo di questo tipo è indipendente dal pH nell’intervallo compreso tra 5.5 e 11 circa. Elettrodi allo stato solido Elettrodo di Ag Soluz. satura di AgCl + NaF Sensore a cristallo singolo di LaF3 1° TIPO: elettrodo a fluoruro L’elettrodo a fluoruro utilizza un singolo cristallo di LaF3 drogato con EuF2. L’equilibrio a ciascuna interfaccia è: LaF3 LaF2+ + F - Il potenziale di membrana è dato da: Eb = L’ - 0.05916 log C pH di applicazione dell’elettrodo a fluoruro: ~5÷8 F- Migrazione di ioni F- nel cristallo di LaF3 drogato con EuF2 Lacune La3+ F- Eu2+ COEFFICIENTE di SELETTIVITA’ Kx,y = risposta a Y/ risposta a X Deve essere k << 1 si usano IONOFORI : agenti leganti che catturano selettivamente specifici ioni per ridurre le interferenze Misure potenziometriche Vengono effettuate in condizioni di corrente praticamente nulla. Si utilizzano per questo i potenziometri (misura a circuito chiuso) o i voltmetri elettronici (misura a circuito aperto). Questi ultimi sono comunemente chiamati ionometri o pH-metri. Misure potenziometriche dirette Forniscono la concentrazione di una specie ionica per la quale sia disponibile un opportuno elettrodo indicatore. Misure potenziometriche dirette Curve di calibrazione: ottenute misurando il potenziale in funzione della concentrazione di opportuni standards che abbiano una forza ionica molto simile a quella del campione. A tal fine si usa spesso aggiungere, sia agli standards che al campione, soluzioni di regolatori di forza ionica dette ISA o TISAB. +40 - Risposta di un elettrodo iono-selettivo alle variazioni di concentrazione e di attività di Ca2+ Potenziale vs attività - +20 - - Potenziale elettrodo (mV) 0- Potenziale vs concentrazione -20 - - 10-3 - 10-4 10-2 Attività o concentrazione di Ca2+ (moli/litro) 10-1 Misure potenziometriche indirette Titolazioni potenziometriche: consistono nella misura del potenziale di un opportuno elettrodo indicatore in funzione del volume di titolante aggiunto. Utili soprattutto nel caso di soluzioni torbide o colorate. Anche se più lente rispetto alle titolazioni con comuni indicatori, sono però automatizzabili. Buretta Es.: titolazione di neutralizzazione Voltmetro elettronico (pH-metro) Elettrodo a vetro Elettrodo di riferimento Agitatore magnetico Rilevamento del punto equivalente nelle titolazioni potenziometriche Punto finale A Volume di AgNO3 0.1 M (mL) Curva di titolazione DDE/DV2, V/mL2 Punto finale Punto finale DE/DV, V/mL Potenziale elettrodico vs. SCE, V Titolazione di cloruri con AgNO3 B C Volume di AgNO3 0.1 M (mL) Volume di AgNO3 0.1 M (mL) Curva in derivata prima Curva in derivata seconda Come determinare il punto equivalente in una titolazione potenziometrica Determinazione del punto equivalente con il metodo grafico dei prolungamenti 1- Tracciare le rette che estrapolano i tratti quasi rettilinei della curva di titolazione 2- Individuare i punti situati sui tratti quasi rettilinei e da parti opposte rispetto al flesso e tracciare per essi due rette perpendicolari all’asse delle ascisse 3- Individuare i punti medi sui segmenti e congiungerli tra loro 4- L’intersezione di questo segmento con la curva di titolazione dà il punto di flesso F.MELANI Analisi Determinazione del punto equivalente con il metodo matematico della derivata prima 1- Calcolare i rapporti incrementali per volumi di titolante nei pressi del punto equivalente 2- Riferire il valore di tale rapporto al punto intermedio dell’incremento del volume del titolante 3- Costruire un grafico rapporto incrementale | ml di titolante aggiunti 4- Il volume di titolante in corrispondenza del massimo o del minimo della funzione in grafico, corrisponde al volume equivalente Rapporto incrementale ΔpH / ΔV(ml) F.MELANI Analisi