Marina Militare Italiana • Fondata il 17 marzo 1861 come Regia Marina • dal 2 giugno 1946 • 31 mila effetivi (2012) • Stemma Marina Militare • Fa parte delle 4 forze armate della Repubblica italiana insieme all‘ • 1. Esercito Italiano • 2. Aeronautica Militare • 3. Arma dei carabinieri • Responsabile per operazioni navali territoriali e internazionali Origini • La Marina italiana nacque il 17 novembre 1861 con l'unificazione della Marina sarda con le marine borbonica, toscana e pontificia e successivamente assunse la denominazione di "Regia Marina" il 17 marzo 1861, a seguito della proclamazione del Regno d'Italia da parte del parlamento di Torino. Battaglia di Lissa • Il suo primo impegno significativo fu la battaglia di Lissa, lo scontro navale piú importante della terza guerra di indipendenza italiana, che si svolse il 20 luglio 1866 sul mare Adriatico, tra la marina dell'Impero austriaco e la Regia Marina del Regno d'Italia. • L'obiettivo principale italiano era quello di conquistare il Veneto sottraendolo all'Austria e scalzare l'assoluta egemonia navale austriaca nell'Adriatico. prime fasi • Le flotte erano composte da • a. navi di legno a vela • b. navi a vapore • c. navi corazzate • La flotta italiana era costituita da 12 corazzate e 17 vascelli lignei • La flotta austriaca era composta da 7 navi corazzate e 11 in legno Dopoguerra • Verso la fine della seconda guerra mondiale l'Italia si presentava devastata da cinque anni di conflitto e la Marina si trovava in condizioni drammatiche • Il Trattato di Pace firmato il 10 febbraio del 1947 a Parigi si rivelò inoltre particolarmente gravoso per la Marina, ponendo una serie di restrizioni operative. • Il 4 aprile 1949 l'Italia sottoscrisse il Trattato Nord Atlantico (NATO). Ció portò sul finire del 1951 alla revoca definitiva dei vincoli del trattato di pace con il consenso di tutte le nazioni occidentali. • Con l'adesione alla NATO, alla Marina fu assegnato il controllo del Mare Adriatico e del Canale di Otranto e la difesa delle linee di comunicazione marittime nel Mar Tirreno. Dopoguerra II • Nella seconda metà degli anni `50 venne creato da parte dello stato maggiore della Marina un nuovo programma di potenziamento noto come "Programma 1958", il quale prevedeva la realizzazione di: • • • • • 3 incrociatori lanciamissili e portaelicotteri classe Andrea Doria; 2 cacciatorpediniere lanciamissili classe Impavido; 4 fregate portaelicotteri classe Bergamini; 4 sottomarini classe Toti; la ricostruzione/trasformazione dell'incrociatore Giuseppe Garibaldi in unità lanciamissili; • la ricostruzione/trasformazione del sommergibile Bario. Gli Anni `70 • Le esigenze della Marina vennero raccolte in un documento intitolato "Prospettive ed orientamenti di massima della Marina Militare per il periodo 1974-84", noto come Libro Bianco della Marina • La "legge navale" che dava attuazione al programma venne approvata dal Parlamento nel 1975 e si rivelò di grande importanza anche per l'industria cantieristica nazionale • Il programma da portare avanti prevedeva la realizzazione di quattro fregate lanciamissili classe Lupo, due sottomarini classe Nazario Sauro, otto aliscafi classe Sparviero, una rifornitrice di squadra classe Stromboli, una nave idrografica e altro naviglio d'uso locale. Gli Anni `80 • Dopo dieci anni dall'approvazione della legge navale del 1975, erano entrati in servizio la portaerei Garibaldi, due sommergibili Sauro, le otto fregate Maestrale, sei aliscafi Sparviero, i primi quattro cacciamine della classe Lerici, il secondo rifornitore di squadra tipo Stromboli e la nave salvataggio Anteo • Non era invece ancora iniziata la costruzione dei due cacciatorpediniere lanciamissili e del secondo gruppo di sei cacciamine Prime Missioni Internazionali • Aprile 1982: invio di un gruppo navale di pattugliamento a Sharm elSheikh, nel golfo di Aqaba, nell'ambito della Forza Multinazionale e di Osservatori delle Nazioni Unite per il rispetto degli accordi di Camp David. • Settembre 1982: la Marina Militare partecipa alla missione in Libano in operazioni di pattugliamento davanti alle coste libanesi e di scorta al naviglio mercantile e militare, impiegato per il trasporto dall'Italia dei reparti dell'Esercito e del Battaglione San Marco. L‘Achille Lauro • La seconda metà dgli anni 80 vide per la Marina impegni sempre più gravosi nei nuovi scenari che andavano profilandosi. • Se nel 1985, con la comparsa sulla scena internazionale di Michail Gorbačëv, tra est e ovest iniziava un periodo di distensione, il Mediterraneo rimaneva sempre un'area di confronto tra le due superpotenze e la diffusione dell'integralismo islamico fortemente antioccidentale ed antiamericano era causa di forti tensioni ed instabilità. • Con il sequestro dell'Achille Lauro, avvenuto il 7 ottobre 1985 ad opera di un gruppo terroristico palestinese, la mobilitazione che ne seguì, denominata "operazione Margherita", vide un'ampia partecipazione della Marina Missione „Golfo 1“ • Dopo anni di guerra in cui il conflitto Iran-Iraq era in situazione di stallo, il Golfo Persico era balzato alla ribalta dell'opinione pubblica mondiale quando Iran ed Iraq estesero le ostilità al traffico marittimo commerciale coinvolgendo anche navi appartenenti a nazioni neutrali • Tra queste venne anche coinvolta la motonave italiana Jolly Rubino, attaccata dai "Guardiani della rivoluzione" iraniani, e la cosa spinse la Marina Militare ad inviare un contingente nell'area denominato "18º Gruppo Navale" • Al termine della missione, denominata Golfo 1, la bandiera della Marina Militare venne decorata con la croce di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia. Guerra del Golfo • Gli anni novanta iniziarono per la Marina Militare con un ritorno nel Golfo Persico. • Dopo che era terminata nel settembre 1988 la guerra Iran-Iraq, il 2 agosto 1990 Saddam Hussein invase il vicino stato del Kuwait • L'invasione provocò le immediate sanzioni da parte dell'ONU che lanciò un ultimatum, imponendo il ritiro delle truppe irachene. La richiesta non conseguì risultati e il 17 gennaio 1991 iniziò la Guerra del Golfo • Le navi della Marina Militare si trovarono a far parte della coalizione internazionale. Dislocate nelle acque del Golfo Persico, le unità italiane assicurarono, in concorso con le altre forze multinazionali, l'applicazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, partecipando al controllo dell'embargo. • Per questa missione la bandiera della Marina Militare venne nuovamente decorata con la croce di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia Gli Anni 2000 • In seguito all'intervento americano in Afghanistan, principale base dell'organizzazione terroristica al-Qaida, che ha portato all'abbattimento del regime dei talebani, l'Italia è presente in Afghanistan con reparti dell'Esercito e per la Marina Militare del Battaglione San Marco • Nel corso del 2005 l'Italia si è trovata al comando di quattro missioni multinazionali: in Afghanistan, in Bosnia ed Erzegovina, in Kosovo e in Albania. • La Marina ha partecipato ampiamente alla lotta al terrorismo prendendo parte, oltre che con il battaglione San Marco, con le sue unità navali alle operazioni Active Endeavour nel Mediterraneo e Enduring Freedom nel Golfo Persico. Struttura e Organizzazione • La Marina Militare dipende, gerarchicamente, come le altre forze armate, dal presidente della Repubblica Italiana, che è, sulla base della Costituzione, comandante in capo delle forze armate • Operativamente dipende dal Ministero della difesa, attraverso lo stato maggiore della difesa • La marina possiede poi un proprio autonomo stato maggiore, dal quale dipendono la Squadra Navale, gli arsenali militari marittimi, l'Accademia navale e gli altri enti militari marittimi.